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Bari Redentore, l’intervista a don Francesco Preite: “Clan in agguato, i nostri ragazzi tornino a scuola”

La Repubblica ha intervistato don Francesco Preite, parroco e direttore di Bari Redentore sull’emergenza che sta travolgendo le famiglie in difficoltà: senza una connessione, seguire la scuola a distanza è impossibile. E i ragazzi hanno bisogno della scuola.

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L’ultima telefonata è arrivata da una mamma. «Viviamo in un monolocale in quattro: io, mio marito e due figli – ha implorato – Senza connessione Internet, senza un dispositivo per collegarsi alle lezioni. Mio figlio ha bisogno della scuola». Ancora un appello che ha fatto tremare il cuore di don Francesco Preite, direttore dell’istituto salesiano Redentore. Al parroco del quartiere Libertà i genitori affidano le loro ansie per i pericoli quotidiani e per le incognite sul futuro. «Comprendo le decisioni che servono ad arginare la pandemia – ripete don Francesco – ma ci sono ragazzi fragili da tutelare. Per loro uno Stato previdente deve immaginare qualche eccezione».

Chi sono i suoi ragazzi?
«Sono giovani con l’intelligenza nelle mani. Ragazzi svegli e vivaci, con grande praticità ed enorme voglia di applicarsi. Non mi piace stigmatizzarli come giovani che hanno vissuto un fallimento nel tradizionale percorso scolastico, ma certamente sono arrivati da noi perché hanno avuto delle difficoltà. Ora studiano per diventare elettricisti o meccanici».

Voi intervenite in piena età dell’obbligo scolastico.
«Al momento abbiamo 60 ragazzi da 14 a 18 anni. Nello specifico una ventina sono più grandicelli e hanno un percorso già avviato, giunto ormai alla fase dei tirocini e degli stage, mentre due classi da 20 allievi ciascuna sono in pieno obbligo formativo, da 14 a 16 anni. Abbiamo partecipato anche a un avviso pubblico contro la dispersione scolastica».

I più piccoli sono arrivati a gennaio.
«E subito il lockdown ha interrotto le lezioni in presenza. Neppure il tempo di ritrovarsi a settembre, che l’ordinanza regionale ha imposto anche al Redentore la Fad, ovvero la formazione a distanza, esattamente come per la didattica nelle scuole statali. Questa pandemia sanitaria si sta trasformando sempre più in pandemia educativa, con disastri ed effetti peggiori. Evidenzia le disparità di chi possiede e di chi non ha i mezzi, mette a nudo le fragilità di una società che non riesce a tutelare e a garantire i diritti specialmente alle fasce più giovani e più fragili».

Gli appelli delle famiglie sembrano rimbombare.
«Le lezioni da casa non sono uguali per tutti: il mondo della formazione professionale non ha ricevuto alcun aiuto per sostenere l’acquisto di device per le famiglie. Purtroppo l’alternativa è la strada, e per strada non ci sono sempre persone amiche. Ci sono i clan, che non aspettano altro che approfittare delle difficoltà della povera gente».

I ragazzini senza scuola sono le prede più appetibili, quando la crisi morde.
«Io sono preoccupatissimo, perciò chiedo di intervenire prevedendo una serie di deroghe. Noi abbiamo un numero davvero esiguo di alunni: disponiamo peraltro di spazi enormi, in cui sarebbe possibile frequentare le lezioni delle materie base rispettando tutti i protocolli di sicurezza e le distanze necessarie».

La Puglia rischia di diventare zona rossa.
«Non metto in dubbio che la priorità sia tutelare la salute e contenere il rischio del contagio. Ma mi chiedo: fra la strada e la scuola, quel è il luogo più sicuro? Pensiamo almeno ai minorenni in pieno obbligo formativo. La strada certamente non rispetta i protocolli sanitari. Non rubiamo loro il futuro: stiamo vedendo con quale forza e con quale violenza si esprime poi la rabbia dei ragazzi delle periferie del mondo, che si sentono derubati e dimenticati. È ora di intervenire, di trovare una soluzione condivisa. Prima che sia troppo tardi».

 

La FP del futuro prossimo. Un’occasione straordinaria per pensare in grande

Pubblichiamo un articolo scritto dal prof. Dario Nicoli, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, sulla sfida della Formazione professionale in questo momento di crisi sanitaria.

1. Una situazione paradossale
La pandemia non ha imposto solo la questione sanitaria, ma ha messo in moto anche il tema strategico. La prima consiste in un cambio dei costumi che, richiedendo l’adozione dei dispositivi di protezione e distanziamento, sollecita l’assunzione di un’etica del rispetto degli altri, come affermato giustamente dal Presidente Mattarella: «Talvolta viene evocato il tema della violazione delle regole di cautela sanitaria come espressione di libertà. Non vi sono valori che si collochino al centro della democrazia come la libertà. Naturalmente occorre tener conto anche del dovere di equilibrio con il valore della vita, evitando di confondere la libertà con il diritto di far ammalare altri».

Sul piano culturale, si tratta di una svolta di non poco conto se pensiamo che il Covid-19 ci ha colti nel pieno della stagione del soggettivismo, ponendo l’ “io” in relazione con il “noi”, ovvero al fatto che siamo radicalmente costituiti di legami ed appartenenze. Il secondo è l’effetto sulle istituzioni politiche, con particolare riferimento all’Unione Europea che, portandosi dietro una debolezza di visione ideale e di unità, risvegliata dal suo stato di semi paralisi dalle tre successive crisi dell’immigrazione, economica e pandemica, ha reagito con un soprassalto di consapevolezza e di coraggio, decidendosi – in riferimento a quest’ultima – per una sorta di “Piano Marshall europeo” avente come scopo non solo la ripartenza, ma anche l’indirizzo del Vecchio continente verso un tipo di sviluppo umano e sostenibile. Ciò ha reso disponibile una quantità impressionante di investimenti, di cui l’Italia, che ha dovuto subire l’impatto più grave della crisi pandemica, risulta il principale Paese beneficiario, secondo una misura che supera i suoi contributi al bilancio europeo. In questo momento l’intera società è alle prese con la sfida sanitaria, cui dedica la totalità delle proprie energie, in particolare il sistema educativo che è divenuto per la prima volta – a causa di ciò – un tema di interesse nazionale, ma con un’attenzione unilaterale che sembra dimenticare la questione della qualità dell’educazione e della formazione, come se quest’ultima rappresentasse un elemento secondario e quindi non collocato sullo stesso piano rispetto all’emergenza pandemica. È necessario che poniamo la giusta attenzione su questo fenomeno, che potrebbe avere conseguenze rilevanti nel futuro: il lockdown, oltre ad evidenti esiti positivi legati alla riscoperta della centralità della relazione educativa ed alla campagna formativa di massa circa l’uso delle tecnologie digitali, ha anche portato ad una riduzione del raggio dell’azione della didattica limitato alle relazioni dirette docente-studente, oltre ad una quasi completa scomparsa delle attività formative reali, quelle che si svolgono in contesti operativi su compiti autentici: laboratori, progetti, stage formativi, service ed eventi.

 

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MGS Italia Centrale, l’anniversario della prima spedizione missionaria si celebra online

Pubblichiamo l’invito del MGS Italia Centrale a festeggiare l’anniversario della prima spedizione missionaria, partita da Genova l’11 novembre 1875, con la modalità online.

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Il prossimo mercoledì 11 novembre sarà vissuto l’Anniversario della Prima Spedizione Missionaria online così da permetterci di condividere questa giornata importante per la nostra famiglia.

L’invito è aperto a tutti: laici corresponsabili, giovani, comunità religiose.

Il Programma dettagliato lo trovate in ALLEGATO insieme alla Locandina. Vivremo la giornata in quattro MOMENTI che ci faranno fare un itinerario nella storia tra passato, presente e futuro, insieme a dei momenti di preghiera. Molto importante sarà il momento della condivisione del Sogno Missionario per l’MGSIC e della Buonanotte.

 

Incontro delegati di PG d’Europa: la rilettura pastorale dell’emergenza Covid-19

Il Dicastero di PG della Congregazione ha incontrato oggi, 5 novembre, i 36 delegati di PG d’Europa. Tutti presenti i 6 italiani. E’ una forma di accompagnamento e di formazione molto apprezzata in un momento di emergenza sanitaria che rende difficile la prosecuzione delle attività pastorali e provoca l’interruzione di tanti percorsi educativi.
Il programma ha visto oggi una rilettura pastorale dell’emergenza Covid. Don Miguel Ángel Garcia e don Tarcizio Morais del Dicastero non hanno solo elencato elementi problematici ma hanno evidenziato la necessità di essere “pro-attivi”, reagendo con creatività e cogliendo alcune imprevedibili opportunità di questo tempo come un mettere maggiormente a fuoco le fragilità giovanili, un recupero della reciprocità nella costruzione delle comunità educative, il primato delle relazioni, l’imparare a cambiare senza illudersi di lasciare le cose come stanno, la fiducia nelle potenzialità dei giovani, la dinamicità a cui la complessità chiama, l’interdipendenza che la vulnerabilità fa scoprire.
La raccolta di esperienze nel confronto a gruppi di questa mattina lascerà domani spazio alla Programmazione post-capitolare per il prossimo sessennio.
Come Salesiani vogliamo così che allo smarrimento subentri un cuore rinnovato che sa trovare nuove forme per testimoniare e portare la vicinanza di Dio ai giovani.
Animazione Pastorale Covid-19

Cnos Scuola, tutti gli istituti in Italia sono pronti a fronteggiare

All’inizio del mese di ottobre si è svolto il consiglio direttivo del Cnos-Scuola, anche per fare il punto sulla situazione di emergenza sanitaria che riguarda il comparto scolastico in Italia. L’offerta scolastica salesiana è stata scelta da tante famiglie in più quest’anno, segno di un credito per la capacità di reazione nella cura educativa. L’attenzione ai più poveri è costante, si stanno facendo molti sforzi per agevolazioni di rette in modo da permettere a chi “sceglie don Bosco” di poter accedere senza ostacoli economici.

Tutte le scuole salesiane (98 Istituti scolastici in Italia) si sono attivate per assicurare la prosecuzione dell’offerta scolastica anche se con modalità non in presenza. Lo hanno constatato tutti gli Incaricati Ispettoriali e membri dell’Ufficio Scuola apprezzando il sacrificio e la creatività dei docenti da un lato, la pazienza e la tenacia delle famiglie e degli allievi dall’altra.

Gli webinar permettono offerte formative per i docenti in collaborazione con le nostre università e sono in allestimento ulteriori proposte formative organiche perché in tempo di crisi l’investimento in formazione e in educazione è importante tanto quanto il pane quotidiano.

Parrocchie-Oratori, il punto dell’ufficio nella situazione di emergenza

Gli Incaricati Ispettoriali dell’Ufficio Parrocchie-Oratori si sono incontrati il 20 ottobre a Roma, ricevendo anche il saluto di don Miguel Garcia Morcuende, nuovo Consigliere Generale per la PG.

Durante l’incontro è stato presentato il report delle ispettorie, sul fronte degli oratori, al quale emerge una buona reazione alla crisi pandemica in atto. Si sono registrate buone esperienze di collaborazione con il territorio, le istituzioni e la Chiesa locale. Si è riscontrata una buona risposta e un bel senso di riconoscenza da parte dei ragazzi e delle famiglie. Ove presenti, i percorsi catechistici si sono attivati un po’ ovunque. C’è stato un buon apprezzamento per il Protocollo sicurezza elaborato dall’ufficio per gli oratori, è stato apprezzato e assunto anche da alcune diocesi del Piemonte.

Rispetto al seminario dello scorso anno, svolto a Palermo, in alcune ispettorie si erano organizzati dei momenti formativi precedenti al convegno. In altre si erano programmati incontri o per piccole commissioni o con gruppi più
ampi di confratelli e laici. Si è fatto poco, anche a motivo della pandemia in atto. Si è fiduciosi che l’imminente pubblicazione degli atti possa rilanciare il lavoro e permettere, così come auspicato da don Giovanni D’Andrea, una declinazione locale dei contenuti elaborati durante il seminario.

Per quanto riguarda il seminario/convegno in programma nel 2022, e il tavolo si è visto concorde sull’idea che tale momento formativo dovrà essere di largo respiro carismatico senza tralasciare i problemi quotidiani burocratici e amministrativi con i quali le ispettorie sono chiamate a confrontarsi quotidianamente.

Salesiani Gela, una veglia con le famiglie sulla Santità Giovanile

Pubblichiamo dal sito di ANS, la notizia della veglia dei Salesiani di Gela organizzata il 31 ottobre sul tema della Santità Giovanile.

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Gela, Italia – ottobre 2020 – Il 31 ottobre i giovani dei gruppi formativi dell’Oratorio Salesiano “San Domenico Savio” di Gela e il gruppo “Giovani Famiglie”, hanno dato vita a una Veglia sulla Santità Giovanile. Il tema della Veglia è stato “Dream Holy Dreams” a ricordare che i Sogni e la Santità devono essere compagni di viaggio nella vita di un giovane. A presiedere la Veglia è stato don Alberto Anzalone, Delegato per la Pastorale Giovanile dell’Ispettoria della Sicilia e Tunisia (ISI) e ad animarla sono stati gli stessi ragazzi che, con musica dal vivo, hanno reso speciale questo momento di grazia. Presente anche don Dario Spinella, Animatore Vocazionale e per le Missioni. Tre i momenti centrali della veglia, alternati a testi e canti sulla vita del beato Carlo Acutis: la presentazione della vita del neo-Beato; l’adorazione eucaristica; le confessioni individuali. L’evento si è svolto al “PaladonBosco” per riuscire a garantire il distanziamento sociale.

Sito di ANS

“Da nobis animam”: l’evento online dei Salesiani Cooperatori per rafforzare l’appartenenza

«I primi commenti, ricevuti già nel corso dello svolgimento e subito dopo l’incontro, mi permettono di affermare che l’obiettivo che ci siamo dati è stato pienamente realizzato. E l’obiettivo era sostanzialmente questo: offrire ai Salesiani Cooperatori della nostra Regione un’occasione per rinnovare il senso di appartenenza e per consolidare le nostre relazioni, in un tempo così particolare e difficile come quello attuale. Dopo che l’emergenza sanitaria ci ha indotti a sospendere il meeting regionale, abbiamo ritenuto utile ed importante offrire comunque una occasione di incontro e di condivisione». Sono le parole di Carlo Pellegrino, Salesiano Cooperatore e Consigliere mondiale per l’Associazione della Regione Italia-Medio Oriente-Malta, a conclusione dell’evento on line “Da Nobis Animam” tenutosi nel pomeriggio del 24 ottobre e che ha coinvolto in diretta circa 5500 Cooperatori, Delegati, Aspiranti, membri dei Laboratori Mamma Margherita.
«Con questa iniziativa – continua Pellegrino – abbiamo dato il via alla preparazione del prossimo Congresso regionale, in programma per il mese di aprile 2021, coinvolgendo tutti i Centri in un lavoro di riflessione che possa dare nuovo slancio e nuove prospettive alla nostra Associazione. Siamo speranzosi che il congresso possa svolgersi, anche se ancora non siamo in grado di definirne le modalità. Se le condizioni lo consentiranno, sarà anche l’occasione per eleggere il nuovo Consigliere mondiale della nostra Regione per il prossimo sessennio. Ci auguriamo che siano numerosi i Salesiani Cooperatori e Salesiane Cooperatrici che daranno la propria disponibilità per assumere questo incarico, nello spirito indicatoci dal Progetto di Vita Apostolica: Il servizio di animazione e di responsabilità nell’Associazione è servizio di apostolato».

Per questo, lungo il pomeriggio, si sono alternate le storie e le voci dei tredici Coordinatori Provinciali, della Delegata FMA Elena Cavaliere e del Delegato SDB Giuseppe Buccellato, nonché di quanti animano i diversi settori della grande famiglia dei Cooperatori: formazione, pastorale familiare, giovanile, socio-politico. Il tutto è stato curato dal settore della Comunicazione guidato da Enzo Del Giudice, da un’équipe che ha preparato i numerosi contributi video e la diretta, con la dinamica conduzione della siciliana Ivana Lorenzano e del marchigiano Italo.

Buoni Cristiani e Onesti Cittadini, nel cuore di Roma, al servizio dei senzatetto

Pubblichiamo l’articolo di Gianfrancesco Romano uscito sull’agenzia ANS sulla distribuzione ai senzatetto della zona di Roma intorno alla stazione Termini da parte dei giovani dell’oratorio salesiano ospitato nella sede della Casa Generalizia.

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(ANS – Roma) – L’impegno salesiano nel contrasto a Covid-19 è un’iniziativa globale tanto quanto la pandemia, che non ha lasciato indifferente alcuna Ispettoria o realtà salesiana nel mondo. Questo è vero non solo nelle estreme periferie della Congregazione, ma anche alla sua base: presso l’opera “Sacro Cuore” di Roma, che ospita la Sede Centrale Salesiana, i giovani dell’oratorio salesiano, in collaborazione con l’organizzazione di volontariato internazionale “Serve the City”, hanno distribuito lo scorso venerdì dei kit sanitari per la prevenzione dei contagi da coronavirus ai senzatetto che popolano l’area circostante la stazione Termini.

Mentre Covid-19 è tornato a sferzare con maggior vigore i Paesi europei, e di nuovo, come in primavera, le autorità italiane hanno emanato provvedimenti e limitazioni per invitare a restare a casa, diversi ragazzi e ragazze, mossi dal carisma salesiano (buoni cristiani) e dall’impegno civico (onesti cittadini), hanno perlustrato le strade del centro di Roma per dare una speranza di aiuto a chi una casa dove ripararsi non ce l’ha.

Nei giorni dal 19 al 24 ottobre i volontari di “Serve the City – Roma” hanno attivato una campagna di raccolta di prodotti anti-contagio, realizzata attraverso le reti sociali e il passaparola; per la raccolta dei materiali hanno potuto contare anche sulle strutture dell’opera “Sacro Cuore” e dell’oratorio-centro giovanile salesiano, che viene coordinato da don Francisco Santos. Così, grazie alla solidarietà di tanti singoli cittadini, italiani e stranieri, è stato possibile assemblare oltre un centinaio di “kit sanitari” contenenti ciascuno un flaconcino di igienizzante, due mascherine e dei pacchi di fazzoletti umidificati e fazzolettini di carta.

Nella serata di venerdì 23 ha poi avuto luogo la distribuzione ai senzatetto, guidata dai ragazzi e le ragazze dell’oratorio “Sacro Cuore” di Roma, che ogni venerdì sera, nell’ambito delle attività del percorso “La Banca dei Talenti”, escono per strada per distribuire cibo e bevande ai bisognosi, e che per questo possono vantare già una buona conoscenza delle persone della zona, delle loro storie e necessità.

“Lo spirito della nostra organizzazione, nata in Belgio circa 15 anni fa e poi diffusasi in tante realtà del mondo, è lavorare in collaborazione con le organizzazioni che già sono presenti sul territorio. Il nostro interesse, infatti, non è sostituire nessuno, ma creare connessioni tra risorse e bisogni” spiega Caterina Berardi, coordinatrice di “Serve the City – Roma”.

In linea con il tema anche del Forum Internazionale di “Serve the City”, realizzato sempre nel fine-settimana appena trascorso, la distribuzione di kit e dei pasti è avvenuta all’insegna del motto “Spread Kindness” (Diffondi la gentilezza). “Il servizio reso ci ha permesso di rispondere alle persone più vulnerabili tra quelli che vivono in strada: anziani, donne e quanti tra italiani e stranieri erano in situazione di maggiore urgenza, date le condizioni. Senza dimenticare che l’intenzione profonda in verità non è solo andare in strada per nutrirli, ma offrire attenzione, scambiare una parola, creare amicizia” aggiunge ancora Caterina.

Data la felice esperienza realizzata i volontari di entrambe le realtà hanno deciso di rinnovare il loro impegno a cooperare in favore di chi vive per strada, realizzando nuove spedizioni per aiutarli a fronteggiare l’emergenza Covid-19 e il freddo del prossimo inverno.

Gian Francesco Romano

ANS

Distanti, ma uniti: la Corsa dei Santi 2020 sarà in versione “virtual race”

Dall’agenzia salesiana ANS, pubblichiamo il comunicato sull’edizione 2020 della “Corsa dei Santi”, quest’anno in forma di “virtual race”.

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Le restrizioni imposte per il contenimento di Covid-19 impediscono quest’anno alla “Corsa dei Santi” – la manifestazione sportiva e solidale promossa dai salesiani in occasione della Festa di Ognissanti – di svolgersi secondo le modalità che la caratterizzavano in precedenza. Ciononostante, la manifestazione, promossa da “Missioni Don Bosco”, la Procura Missionaria salesiana di Torino, avrà ugualmente luogo, nel rispetto dei principi ispiratori che l’hanno sempre guidata: come festa collettiva, evento sportivo e strumento di solidarietà. L’edizione 2020 si svolgerà infatti in versione “virtual race”: dalle ore 7:00 del 30 ottobre 2020 alle ore 20:00 del 3 novembre 2020 (UTC+1), chiunque potrà partecipare all’evento correndo 10 chilometri su qualsiasi tracciato.

Sarà un evento a distanza realizzato grazie al sistema di tracciamento Gps realizzato da “TDS” attraverso una app, che consentirà ai partecipanti, una volta scaricata, di poter registrare la propria performance in tempo reale, di verificare in qualsiasi momento i chilometri effettuati, di rapportare il percorso individuale a quello che sarebbe stato il percorso tradizionale della Corsa dei Santi a Roma, e alla fine dei 10 km, di indicare la posizione di classifica virtuale di ogni concorrente.

Come per le precedenti edizioni in presenza, iscrivendosi alla prova si riceverà il pettorale virtuale, il diploma per i corridori che completeranno il tracciato e il kit con la maglia ufficiale che, se acquistata durante l’iscrizione, verrà inviata a domicilio.

Anche se a distanza, la “Corsa dei Santi” unirà migliaia di appassionati del running nel segno della solidarietà.

Il 1° novembre, inoltre, nel giorno tradizionale della Corsa dei Santi, in via della Conciliazione, lì dove negli anni passati era collocato il traguardo di avvio e di conclusione della manifestazione, ci sarà uno studio con ospiti di prestigio, da dove sarà trasmesso uno speciale in diretta televisiva su Canale 5 dedicato al tema solidale scelto quest’anno da “Missioni Don Bosco”.

Mediaset, come tutti gli anni, ha attivato una campagna di raccolta fondi attraverso il numero solidale 45530 attivo fino all’8 novembre (con chiamate o sms da cellulare o rete fissa).

E anche quest’anno la Corsa dei Santi servirà a fornire anche un supporto concreto alle iniziative salesiane nel mondo, grazie alla campagna solidale “Il tuo amore può abbattere le sbarre”.

Il progetto di quest’anno si rivolge minori privati della libertà nelle carceri di tutto il mondo. Secondo le Nazioni Unite, più di un milione di bambini e giovani in tutto il mondo sono privati della libertà nelle carceri o nei centri di reclusione per minori, accusati di piccoli reati. Di loro il 59% è in attesa di giudizio, trattati come criminali quando in realtà avrebbero piuttosto bisogno di supporto e assistenza sociale.

Seguendo il pensiero di Don Bosco, per il quale il cambiamento dei giovani avviene attraverso l’educazione, i salesiani operano nei centri di detenzione per far sentire a questi ragazzi la gioia di poter dar loro ascolto e attenzione.

La loro azione si concretizza in interventi specifici nelle diverse realtà e nelle diverse fasi del percorso di detenzione: a Freetown, in Sierra Leone, i missionari salesiani sono ad oggi gli unici a poter entrare nel carcere di Pademba, dove portano cibo, acqua e medicine, offrendo supporto e orientamento. In Italia sono impegnati da anni nelle carceri minorili con un’azione educativa che prevede la prevenzione, il sostegno per l’inserimento scolastico, le attività sportive e laboratoriali, il reinserimento sociale.

A Luanda, in Angola, lavorano per dare accesso alle misure alternative al sistema carcerario, a Ciudad Juarez, in Messico, curano l’animazione in carcere, grazie alla “Brigada de la Alegria”, a Chennai, in India, il reinserimento dei giovani nella società…

È per tutti questi giovani che è stato pensato il progetto “Il tuo amore può abbattere le sbarre”.

La manifestazione è promossa da Missioni Don Bosco ed è organizzata dall’Associazione Sportiva Dilettantistica “Corsa dei Santi” con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza Episcopale Italiana, di “Mediafriends”, del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, della Federazione Italiana di Atletica Leggera, della Regione Lazio, dello Stato Maggiore della Difesa e di “AssoAeronautica”.

Sponsor della manifestazione sono “TEVA” e “MELINDA”, media partner invece “Corriere dello Sport”, “Il Tempo” e “Dimensione Suono soft”, partner tecnici “Ottaviani” e “Algida”, fornitore ufficiale “Cisalfa”.

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