Orme sulla sabbia: l’esperienza dell’MGS Italia Meridionale durante la quarantena

Pubblichiamo un articolo di Michele Landolfo dal sito dell’ispettoria Meridionale Don Bosco al Sud sull’esperienza dell’MGS durante la quarantena.

***

Nel Sud Italia mentre l’intero Paese si chiudeva a riccio minacciato dal coronavirus, il Movimento Giovanile Salesiano continuava a sprigionare le sue idee sfavillanti per aprirsi ancora di più ai giovani, privati dei momenti e appuntamenti annuali di formazione e aggregazione più importanti. E così si è cominciati con una mail di invito alla piattaforma Meet e un mega assembramento digitale, ad inaugurare la prima Quaresima Viva a distanza con oltre cento giovani partecipanti. Una serata alla settimana per un mese interamente dedicata alla cura dell’anima – come avrebbe voluto il nostro Don Bosco – è bastata a dirci “non siete soli ad affrontare questo scenario nuovo e drammatico”. A comunicarci che la fede ci avrebbe salvati dalla paura, l’isolamento e l’abbandono delle nostre certezze. Poi Maggio, il mese mariano, è stata la gradita occasione per continuare a vederci, formarci, approfondire gli Atti degli Apostoli e confrontarci in gruppi virtuali dai cui scambi di sguardi è sgorgata un’intesa e una tale intima complicità tra ragazze e ragazzi che prima dall’allora neppure si conoscevano. Al punto da assumere l’impegno di incontrarci, ma stavolta dal vivo, non appena se ne presenterà l’occasione.

In questi mesi mi è sembrato di vivere la «parabola» delle “orme sulla sabbia”, più volte ricorrente nei miei anni di animazione e formazione in oratorio: racconta del sogno fatto da un cristiano che si vedeva accompagnare su una spiaggia (percorso metaforico della vita) dal Signore, scorgendo due orme sulla sabbia. Infatti il Signore gli aveva promesso sostegno e vicinanza. Arrivato alla fine del tragitto nota una sola impronta sulla sabbia e credendosi abbandonato dal Padre, in preda alla delusione, chiede spiegazioni. E qui il Signore sorprende come solo Lui è capace di fare: “i giorni in cui tu hai visto solo un’orma sulla sabbia, sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio”.

È assolutamente possibile immaginare che Dio e Don Bosco siano accorsi verso di noi attraverso i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice, che hanno preso in braccio le nostre anime conducendoci fuori dalla pandemia. Un impegno operoso e gratuito, un dono per tutti noi, grazie al quale la nostra fede si è rafforzata. Pensandoci, abbiamo sperimentato la concretezza dei temi pastorali trattati in questi ultimi anni. Come? L’incontro con Gesù ci ha offerto la speranza per vincere la preoccupazione, la Madre Chiesa ci ha accolti e abbracciati quando il distanziamento ci ha costretti a non poter stringere neanche gli affetti più cari, il servizio ci ha aiutato a donare conforto e diventare missione per la vita dei più fragili delle nostre comunità. E poi la preghiera, la fonte da cui abbiamo attinto le forze, il collante di ogni azione benefica intrapresa, il dispositivo di protezione individuale contro l’indifferenza e l’egoismo. Infine è arrivato Giugno, con la tradizionale Festa Giovani MGS, svoltasi il 7 giugno scorso, anch’essa online, dal titolo “Ri-usciamo ad incontrarci? #relazionincorso”. Un appuntamento diverso dal solito, senza la gioia dei saluti all’arrivo nell’oratorio ospitante, senza i balli e senza il buon cibo preparato dalle mamme, ma con il calore di sempre, a questo giro testimoniato dai quadratini-ritratto animati apparsi sui nostri roventi pc. Ebbene anche quest’anno il confronto tra di noi ha rappresentato un momento di di crescita, discernimento e svolta per le nostre vite, grazie al prezioso contributo dello psicologo e psicoterapeuta Andrea Montesano, un giovane come noi, vocato talmente tanto al suo lavoro da tradurlo in missione cristiana per aiutare il prossimo. I suoi consigli ci hanno consentito di riflettere sulla gestione delle emozioni, come affrontare le relazioni e la crisi post-virus, come oltrepassare i timori legati all’ambiente esterno per riappropriarci delle nostre vite. Spunti pratici per ri-trovare la voglia di ri-uscire a testimoniare la gioia e il piacere di incontrarci, in attesa di una Festa Giovani 2021 che sarà ancora più carica di desiderio.

Michele Landolfo

“Questa è la mia casa”: don Gianni Rolandi racconta il ritorno dei pellegrini al Colle Don Bosco

Il ritorno dei pellegrini al Colle Don Bosco, il luogo delle origini di San Giovanni Bosco.

Ecco di seguito l’intervista realizzata all’ombra dell’Ausiliatrice a don Gianni Rolandi, Direttore della Comunità Salesiana di Colle Don Bosco.

Tra gli argomenti trattati: la ripresa delle attività di accoglienza dei pellegrini al Colle Don Bosco; i pellegrini da tutto il mondo: cosa cercano al Colle, cosa domandano, cosa raccontano; che effetto fa vivere nei luoghi natali di don Bosco; come vivono gli abitanti di quei luoghi la presenza del Santuario; quali sono le opportunità che offre il Colle; cosa si porta via un pellegrino dalla visita al Colle: l’insegnamento di don Bosco; Mamma Margherita; quale l’attualità di don Bosco oggi e quale la sfida per la famiglia salesiana: il prendersi cura dei giovani e lavorare insieme come famiglia salesiana; il discernimento pastorale.

Fede, lavoro e attenzione verso gli altri: il ricordo di Candido Coppetelli

A un mese dalla scomparsa, pubblichiamo il ricordo di Candido Coppetelli scritto dal presidente del CGS Aps, Cristiano Tanas.

***

Candido Coppetelli (Roma, 16 dicembre 1956 – 8 giugno 2020) affonda le sue radici nel Rione romano di Testaccio: un quartiere di fede tradizionalmente romanista, nel quale il 3 novembre 1929 la Roma inaugurò il suo stadio e nel quale un tifoso laziale come lui si trovava perfettamente a suo agio, tanto che all’esterno della chiesa, in occasione dei funerali, è comparso perfino uno striscione con la scritta “Grazie Candido” e con un cuore giallorosso. Un cuore (il suo rigorosamente biancoceleste!) che Candido metteva in tutto ciò che faceva, a cominciare dal teatro, passione e lavoro di una vita, per continuare con il cinema e l’animazione di oratorio. 

La sua formazione inizia con un diploma di laurea a pieni voti in cultura religiosa nel 1977, presso il Centro di Teologia per Laici della Diocesi di Roma, ma prosegue subito nel teatro con la scuola di mimo, i corsi di clownerie, gli stage di regia.

All’inizio degli anni Ottanta si avvicina all’Associazione CGS (Cinecircoli Giovanili Socioculturali), che non lascerà più per i successivi quarant’anni, e alla quale ha legato indissolubilmente il suo impegno e la sua dedizione quotidiana, ricoprendo diversi ruoli di animazione e di coordinamento: presidente del Comitato regionale del Lazio, responsabile del settore teatro, segretario nazionale, vicepresidente e infine presidente nazionale dal 2009 al 2017.

Candido, come spesso e volentieri succede a chi fa parte delle Associazioni salesiane, aveva un retroterra di provenienza oratoriana, e questa esperienza, mai abbandonata fino all’ultimo, gli è stata fondamentale per comprendere le dinamiche aggregative, educative e formative dei giovani e per conoscere profondamente le loro esigenze e i loro bisogni, non solo all’interno degli oratori stessi.

Dall’oratorio partono le sue molteplici attività, specialmente di animazione, scrittura e regia teatrale, molte delle quali condivise con la moglie Angela Luciani, cui seguono le rassegne cinematografiche e le esperienze di direzione artistica. Ricordiamo anche le molteplici attività di cui Candido fu promotore e animatore nella cittadina abruzzese di Vasto, dove è stato particolarmente apprezzato e benvoluto, soprattutto per il suo impegno verso i giovani, e dove ha scelto di riposare per sempre.

Ed è proprio per la sua caparbietà di dedizione ai giovani che ha sempre voluto rilanciare i momenti formativi associativi caratteristici dell’Associazione CGS, come i laboratori del cinema di Giffoni e di Venezia, scommettendoci ed impegnandosi in prima persona.

Scrive Emilio Santoro, tesoriere nazionale CGS: “E’ questo il principale ricordo che porterò sempre dentro di me di Candido: il suo sorriso accogliente. In qualunque momento ci trovassimo, di serenità o difficoltà, sia per situazioni legate all’Associazione, sia per circostanze personali, Candido dispensava a chiunque il suo sorriso accogliente, che spesso senza dover aggiungere parole ti effondeva fiducia e coraggio. Lui ha sempre avuto nel DNA la passione, la volontà, la capacità e l’amore di stare con i ragazzi rivestendo la figura di educatore, in una sola parola ha incarnato la salesianità nello stile di Don Bosco, e spesso Candido ricordava come, attraverso l’associazionismo, questo modo di spendere la propria vita dovrebbe essere considerato una vera e propria vocazione”.

Anche Pier Cesare Rivoltella, già presidente nazionale CGS e ora professore presso l’Università Cattolica di Milano, ricorda che “Candido era una persona garbata, gentile, attraversava la vita con un sorriso, il sorriso in parte ironico e in parte saggio di chi ha uno sguardo lungo e grazie a quello riesce a relativizzare i fatti”.

Candido ha lavorato anche nel mondo della Televisione, con alcune esperienze in RAI in diversi periodi tra il 1992 e il 2009, tra cui spicca la collaborazione ai testi tra gli autori di “Domenica In”, ai tempi di Pippo Baudo, con cui ebbe l’occasione di lavorare anche al Festival di Sanremo.

Ricordiamo ancora la sua collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana, presso la quale prese parte al Master biennale di alta formazione per animatori della cultura e della comunicazione, e il suo contributo nell’ambito della Commissione Nazionale Valutazione Film.

Per diversi anni è stato coordinatore e portavoce delle Associazioni Nazionali di Cultura Cinematografica, ruolo che fino a tutto il 2018 lo ha visto impegnato in importanti mediazioni critiche per il riconoscimento del valore delle associazioni nell’ambito della riforma della Legge sul Cinema.

Scrive Francesco Giraldo (ACEC – Sale della Comunità): “Un animo gentile, mai ideologico. Disposto a lavorare ed impegnarsi per l’associazionismo culturale cinematografico sia laico che cattolico gratuitamente con abnegazione. In silenzio e staccandosi da tutto in un riserbo quasi assoluto, Candido ha lottato sino alle fine contro una malattia che lo ha sfiancato e debilitato nel fisico, ma non nell’animo. Poche cose contano realmente nelle nostre vite: le persone che amiamo e quelle persone con le quali abbiamo condiviso ideali e progetti, che grazie a questi abbiamo conosciuto e abbiamo amato”.

Personalmente ho conosciuto Candido nel 1999, quando muovevo i primi passi nell’Associazione CGS, in occasione delle assemblee nazionali presiedute da Stefano Todini, e ho sempre apprezzato la sua attenzione verso gli altri, la sua arte oratoria derivante dall’esperienza teatrale e la sua capacità di mediazione nei conflitti che fanno parte di questo mondo, fatto di persone appassionate che si spendono gratuitamente per la causa. Insieme abbiamo realizzato un bellissimo campo nazionale di formazione (Pacognano, 2010) e abbiamo ripreso la tradizione dei week-end annuali per riportare i giovani al centro dell’Associazione. Per quattro anni ho collaborato con lui come vicepresidente nazionale dell’Associazione, e ne ho raccolto il testimone in un periodo certamente non facile, fatto di difficoltà economiche e problemi gestionali che più volte hanno rischiato di mettere in secondo piano i nostri obiettivi principali, senza però mai abbatterci o farci perdere la speranza.

Da subito ha condiviso con me e con gli amici del direttivo nazionale le sue preoccupazioni per le prove che la malattia gli sottoponeva, e in occasione dei contatti che abbiamo avuto, col passare dei mesi sempre più rari, percepivo la sua fatica ma anche la sua voglia di combattere e andare avanti, nonostante tutto. 

Insomma, nonostante il suo nome richiamasse il protagonista della celebra opera di Voltaire, Candido incarnava tutt’altro spirito: non certo una sfiducia laica e razionale nei confronti dei progetti e nei disegni provvidenziali, ma un uomo di Fede, che ha testimoniato prima nel lavoro quotidiano e poi con la sofferenza il suo amore per la Vita. E siamo certi che ora sia degno della ricompensa riservata ai Giusti.

Grazie Candido, arrivederci in Paradiso!

Su e Zo per il Veneto, gli appuntamenti itineranti per l’estate 2020

A causa dell’emergenza sanitaria in corso il Comitato Promotore della Su e Zo per i Ponti di Venezia e il Consiglio Direttivo TGS Eurogroup, l’associazione di promozione sociale promossa dai Salesiani di Don Bosco che organizza la manifestazione fin dalle origini, hanno deciso di rinviare la 42° edizione della “Su e Zo per i Ponti di Venezia” alla primavera del prossimo anno. È già stata concordata con il Comune di Venezia la nuova data per la 42° edizione della manifestazione che si svolgerà domenica 18 aprile 2021

Lo Staff della Su e Zo, lungi dal prendersi un anno di pausa, ha dunque immaginato per tutta l’estate 2020 una serie di appuntamenti riservati al Comitato Promotore della Su e Zo e a una rappresentanza dei Volontari TGS Eurogroup: un modo per riconoscere e valorizzare l’imprescindibile ruolo del servizio volontario che sta alla base della manifestazione, un modo per tenere viva l’attenzione e l’attesa per la Su e Zo per i Ponti in questo anno di sospensione, ma anche e soprattutto un modo per promuovere il turismo di prossimità e per riscoprire il territorio locale della nostra Regione Veneto. 

È nata così la “Su e Zo per il Veneto”: 5 appuntamenti in altrettante città capoluogo di provincia della nostra regione, dove saremo guidati da alcuni giovani Volontari TGS Eurogroup del luogo, già al lavoro da alcune settimane per proporci itinerari appassionanti e coinvolgenti. Ecco il calendario completo di tutte le tappe comprese nella rassegna: 

  • Sabato 11 Luglio 2020: Verona 
  • Sabato 1 Agosto 2020: Vicenza 
  • Domenica 16 Agosto: Treviso 
  • Sabato 5 Settembre: Padova 
  • Domenica 27 Settembre: Venezia 

La tappa conclusiva di Venezia, il 27 settembre 2020, coincide con la Giornata Mondiale del Turismo, proposta ogni anno dall’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite: sarà per i Volontari della Su e Zo un momento di festa per ritornare finalmente a Venezia e cominciare a promuovere al meglio la prossima edizione 2021 della “Su e Zo per i Ponti”. Quel giorno avrà infatti luogo a Venezia il “Su e Zo Trial 2021”, l’ormai classico test ufficiale del percorso della passeggiata, riservato agli addetti ai lavori, che tradizionalmente segna l’avvio del percorso di preparazione alla manifestazione. 

Prosegue nel frattempo la campagna di solidarietà che mira a coinvolgere tutti i partecipanti e gli Amici della Su e Zo per i Ponti. In quest’anno particolarmente difficile, in cui sono venute a mancare tutte le fonti di sostegno alle attività della Su e Zo, è rivolto a tutti gli amici della manifestazione l’invito ad acquistare un “Cartellino di Solidarietà” per la Su e Zo: un cartellino “virtuale” che potrà essere riscattato e utilizzato per la partecipazione alla prossima edizione della Su e Zo per i Ponti il 18 Aprile 2021. Acquistando il Cartellino di Solidarietà oggi, allo stesso costo inizialmente previsto per la Su e Zo 2020, si avrà l’opportunità di ricevere per primi il Cartellino Su e Zo 2021 non appena sarà messo ufficialmente in vendita (novembre 2020), evitando di incorrere in possibili aumenti che potrebbero essere previsti per l’edizione del prossimo anno. 

Assieme al Cartellino di Solidarietà è possibile anche acquistare la T-Shirt Solidale della Su e Zo: per ciascuna maglietta venduta sarà devoluto 1 euro alle Missioni Salesiane

Non solo: all’acquisto del “Cartellino di Solidarietà” o della “T-Shirt Solidale” è possibile abbinare una Donazione facoltativa, dell’importo a piacere: ogni erogazione liberale consentirà alla Su e Zo per i Ponti di garantire anche per il futuro una base solida per il fondo di beneficenza dedicato alle iniziative solidali a sostegno del territorio locale (“Premio per le Scuole Don Dino Berti”) e delle Missioni salesiane nel mondo (per il biennio 2020-2021 il sostegno è diretto alla comunità salesiana Monte Salvado di Quebrada Honda in Perù). 

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito web dell’evento all’indirizzo www.suezo.it, scrivere a info@suezoperiponti.it o visitare i canali social Facebook, Instagram e Twitter. 

Salesiani L’Aquila, il sindaco Biondi visita l’oratorio per l’Estate ragazzi

Il Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, si è recato in visita presso l’Oratorio Salesiano dell’Aquila nella mattinata del 3 luglio per incontrare i ragazzi e i giovani che partecipano alle attività estive 2020.  Biondi ha accolto l’invito fatto dal direttore dell’Opera, Don Stefano Pastorino: “Per noi salesiani è stato importante che il primo cittadino sia venuto a conoscerci in questo momento particolare, dato che si è potuto rendere conto di come abbiamo strutturato l’oratorio secondo le normative anti-Covid”. Un’apertura, quella dei salesiani, mai messa in discussione. Una continuità mai interrotta nel corso degli anni, compresa l’estate del post sisma 2009.

Sono 120 i ragazzi iscritti alle attività estive, ai quali si aggiungono una cinquantina tra educatori, animatori e volontari. L’attività è stata calibrata sulle necessarie normative di distanziamento fisico, i ragazzi sono stati divisi in piccoli gruppi, con i rituali di accesso all’Oratorio che abbiamo ormai imparato a conoscere.

Il Primo Cittadino ha rivolto un saluto ai giovanissimi concittadini, sottolineando l’importanza educativa della missione salesiana e la strategicità dell’Oratorio in chiave logistica: “Ho accettato con grande piacere l’invito di don Stefano e ho colto l’occasione per salutare le ragazze e i ragazzi che ogni giorno frequentano il centro estivo situato all’interno di uno dei luoghi storici di questa città”. 

A breve prenderà il via anche l’attività VENTI20diNovità, un progetto dedicato agli adolescenti che si prefigge l’obiettivo di stimolare la riflessione a partire dai 17 “goals” dell’Agenda ONU 2030, rielaborati in otto proposte educative abbinate al nome di un vento. Il progetto è promosso dalla Circoscrizione Salesiana Italia Centrale e verrà realizzato nelle realtà salesiane presenti in sette regioni d’Italia (Lazio, Umbria, Marche Abruzzo, Toscana, Sardegna e Liguria).

“Lavoriamo con l’obiettivo di formare buoni cristiani e onesti cittadini – commenta don Stefano – per questo la nostra attività è un servizio ai ragazzi di oggi, che saranno donne e uomini di domani, e alla collettività”.

Proposte per far conoscere “Animazione e governo della comunità – Il servizio del direttore salesiano”

Pubblichiamo dall’agenzia salesiana ANS il video di presentazione del consigliere generale per la Formazione, don Ivo Coelho, del materiale offerto a tutte le comunità salesiane.

***

(ANS – Roma) – Don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione, in un breve video di 3 minuti presenta il materiale di animazione che viene offerto alle comunità salesiane e a tutti i confratelli, per accompagnare la lettura e la condivisione comunitaria su “Animazione e Governo della comunità – Il servizio del direttore salesiano”.

Come dice don Coelho nel video, il testo è ora disponibile nelle 6 lingue principali usate in Congregazione. “È il frutto del cammino di insieme delle 7 regioni, di tanti gruppi di direttori e confratelli, di due seminari internazionali e di una gestazione paziente e condivisa del testo finale”.

Approvato dal Rettor Maggiore e dal suo Consiglio nell’aprile 2019, il documento è stato presentato ai membri del CG28, nelle varie lingue e già nella sua veste tipografica finale. Alcune modifiche e aggiunte presentate durante i lavori del Capitolo sono state integrate, giungendo così alla edizione definitiva.

Mentre stanno iniziando le operazioni di stampa secondo le indicazioni numeriche date dagli Ispettori, dopo i rallentamenti causati dalla pandemia, vengono offerti dei sussidi on-line per facilitare l’utilizzo di questo nuovo strumento per la formazione permanente delle comunità durante questo primo anno dopo il Capitolo.

Continua don Coelho: “Ci sarà un video intervista con il Rettor Maggiore che presenta il processo nel suo insieme. E poi tre video di introduzione ad ognuna delle tre parti, con PowerPoint, schede e altro materiale. Avremo così quattro unità di materiali che aiutano la lettura e la condivisione in comunità. Li manderemo pian piano, ogni unità a un intervallo di circa tre mesi l’una dall’altra”.

Riferendosi a quanto afferma il Rettor Maggiore nell’introduzione, don Coelho insiste sul fatto che è un dono ed insieme proposta di cammino per ogni confratello, non solo certo per i Direttori.

“Questo testo è solo il punto di partenza. Quel che conta, cari confratelli, è quello che avviene da qui in poi, casa per casa, per tutti, per ogni confratello nella Congregazione. … È il cammino di crescita che vogliamo fare insieme, grazie anche a questo strumento”.

La terza parte, soprattutto, dal titolo “Il direttore e la missione salesiana condivisa”, riguarda l’intera comunità educativa pastorale, dove Direttore e religiosi sono al fianco dei membri di altri gruppi della Famiglia Salesiana e di tante altre persone che condividono in forme diverse la missione di Don Bosco.

Questo testo si apre su un orizzonte molto ampio; incoraggia e orienta la presenza salesiana nella Chiesa, sul territorio, tra la gente di così tante culture e anche tradizioni religiose diverse, dove le comunità salesiane nel mondo sono oggi presenti.

 

Vai al sito

“Avrò cura di te”: la formazione dei Salesiani Cooperatori per migliorare le relazioni

Il 17 e 18 luglio, da remoto, si svolgerà la formazione per i consigli provinciali dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori della Regione Italia, Medioriente e Malta. In programma in presenza a Seveso, a causa delle restrizioni per l’emergenza sanitaria, si svolgerà in remoto. Il titolo della formazione è  “Avrò cura di te. Come migliorare le nostre relazioni”, il relatore sarà Tonino Solarino.

Programma:

venerdì 17 luglio
Ore 20.30 (online)
apertura dei lavori
momento di preghiera – Prov. Campania
intervento del Consigliere Mondiale Carlo Pellegrino

sabato 18 luglio
Ore 9.00 (online)
invocazione allo Spirito – Prov. Lombardia
1 . intervento: “IL CUORE DELLA VITA E’ LA RELAZIONE” – Tonino Solarino

Ore 10.30 (sconnessi)
lavoro di riflessione personale e di gruppo/consegna domande e riflessioni per il relatore

Ore 12.00 (online)
ritorno in Assemblea

Ore 15.00 (online)
2. intervento: “LA RELAZIONE INTELLIGENTE” – Tonino Solarino

Ore 16.30 (sconnessi)
lavoro di riflessione personale e di gruppo/consegna domande e riflessioni per il relatore

Ore 18.00 (online)
ritorno in assemblea

Ore 19.00
saluti

La locandina

L’emergenza sanitaria con gli occhi di un sacerdote cappellano di un ospedale: intervista a don Luca Cappiello

Il periodo dell’emergenza sanitaria con gli occhi di un sacerdote cappellano di un ospedale. Ecco di seguito l’esperienza e la testimonianza di don Luca Cappiello, Parroco presso la parrocchia “Risurrezione del Signore” ed Assistente religioso presso l’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino grazie all’intervista all’ombra dell’Ausiliatrice.

Tra gli argomenti trattati: i tempi difficili trascorsi durante l’emergenza sanitaria COVID-19; la scienza e la presenza umana all’interno dell’ospedale; l’accompagnamento spirituale agli operatori sanitari; la necessità da parte dei pazienti di ricevere l’eucaristia e un conforto fraterno; l’impossibilità di salutare personalmente i familiari mancati; le ferite dello spirito e i momenti di silenzio; i miracoli quotidiani all’interno dell’Ospedale San Giovanni Bosco; la riscoperta di una Chiesa vicina e viva; l’insegnamento appreso dall’emergenza sanitaria come il riconoscimento delle nostre fragilità; l’esperienza del dono; il compito dei sacerdoti in questo tempo particolare; l’importanza della riconciliazione in famiglia, del sopportarsi e del supportarsi; quanto le parrocchie si riscoprono al centro della sfida contro la povertà nei nostri territori.

La raccolta fondi della Fondazione Opera Don Bosco di Milano per la Siria raccontata dall’Osservatore Romano

Pubblichiamo un articolo uscito su L’Osservatore Romano che parla dell’iniziativa della Fondazione Opera Don Bosco onlus di Milano a favore dei giovani della Siria.

***

Una raccolta fondi per trasformare in realtà un sogno di tanti giovani siriani, cristiani e musulmani: costruirsi un futuro e mettersi definitivamente alle spalle anni di sofferenze e di fragili speranze. È l’iniziativa, o meglio ancora, la sfida lanciata dalla Fondazione Opera Don Bosco onlus di Milano che, in partnership con quella di Lugano, ha avviato un progetto riguardante la costruzione di un centro salesiano a Jaramana, quartiere popolare a maggioranza cristiana nell’area metropolitana di Damasco, in cui migliaia di persone vivono in condizioni di estrema vulnerabilità e povertà. Qui i salesiani animano una parrocchia e un piccolo centro giovanile che accoglie un numero rilevante di bambini e ragazzi che arrivano – e arrivavano anche durante i giorni più intensi di combattimenti – da molte zone della città. La nuova struttura, per la quale è già stato acquistato un primo terreno ora in fase di ampliamento, si aggiungerà a parrocchia e centro salesiano permettendo di «ampliare e migliorare gli spazi adibiti alle attività sportive e offrendo la possibilità di estendere l’impegno educativo e il bacino di giovani beneficiari anche in ambito formativo», è scritto sul sito dell’organismo.

Numerosi gli edifici che sorgeranno all’interno del complesso: un centro di formazione professionale che assicurerà a giovani e adulti in condizioni di disagio sociale di Jaramana percorsi educativi tecnico-professionali in vari campi accuratamente scelti per soddisfare le esigenze del mercato locale. I destinatari del progetto potranno scegliere tra una varietà di programmi di diverso livello e indirizzo a seconda del background e delle competenze di base. Attraverso l’offerta di borse di studio e costi commisurati alle possibilità economiche individuali, si garantirà la possibilità di accesso ai più bisognosi e meritevoli. Previsti inoltre un ambulatorio medico “so ciale” aperto sia agli studenti e a coloro che frequentano l’oratorio sia all’intera collettività della zona, garantendo l’offerta di adeguati servizi sanitari di base soprattutto alle fasce sociali più povere. La struttura sarà attrezzata per il primo intervento, per visite mediche specialistiche, odontoiatriche e oculistiche. A ciò si aggiungono anche un luogo di incontro giovanile costruito per ospitare oltre un migliaio di bambini e giovani e dedicato allo svolgimento di attività pastorali (catechismo, ritiri, animazione, incontri di formazione e condivisione), ludico ricreative (teatro, musica, giochi, feste) ed educative (doposcuola); una chiesa in grado di accogliere circa settecento fedeli, un auditorium multifunzionale per ospitare eventi e iniziative del centro giovanile, di quello di formazione professionale, di eventuali gruppi salesiani ed anche esterni, e per svolgere ritiri spirituali, convention, convegni e conferenze, oltre a campi da gioco sportivi, una palestra e un’area verde. Un impegno complesso e affascinante ma anche arduo dal punto di vista dei costi, spiegano i responsabili del programma, che però non hanno timori sul raggiungimento degli obiettivi: «La cosa importante – sottolineano – è non fermarsi all’aspetto economico, ma provare a ribaltare la prospettiva, partendo dal sogno e unendo le forze per fare del bene».

Da questa visione, infatti, è partito il percorso per ridare la fiducia nel cambiamento, in un paese dilaniato negli ultimi anni da un conflitto senza fine e ancora alle prese con una situazione potenzialmente esplosiva generata anche dalla pandemia di coronavirus. Situazione che non ha lasciato indifferente l’oratorio Don Bosco di Aleppo il quale ha distribuito gratuitamente ventimila mascherine, prodotte da quindici volontari, a bambini e ragazzi che frequentano il centro salesiano e quelli catechistici della città, e ai giovani degli altri oratori del paese, a Damasco e Kafroun. «Don Bosco stesso sperimentò un’epidemia simile a quella che viviamo oggi – hanno affermato i promotori dell’iniziativa – quando nell’O ttocento scoppiò l’epidemia di colera a Torino: insieme ai suoi figli spirituali e a mamma Margherita visse quel periodo in un autentico spirito di servizio verso i più bisognosi, e lui stesso e i suoi ragazzi poterono sperimentare per primi l’accompagnamento della Provvidenza. Oggi, ai nostri tempi, la nostra risposta è stata un’idea attuale e pragmatica che potesse rispondere alle esigenze delle famiglie, dei giovani e dei bambini».

ICC, VENTI20diNOVITA’, un’estate in volo!

Pubblichiamo il comunicato stampa della Circoscrizione Italia Centrale sull’iniziativa Venti20dinovità.

***

Le premesse per un’estate diversa ci sono tutte e l’obbiettivo è quello di cogliere le opportunità che vengono offerte.

I Salesiani dell’Italia Centrale hanno lanciato una sfida agli adolescenti che frequentano le realtà educative sparse su sette regioni del territorio nazionale (Liguria, Toscana, Sardegna, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio). Si tratta del progetto VENTI20diNOVITA’ che punta a stimolare una riflessione partendo dai 17 “goals” dell’Agenda ONU 2030, rielaborati in otto proposte educative abbinate al nome di un vento.

La pandemia, infatti, stimola alla costruzione di un mondo nuovo e le realtà salesiane dell’Italia Centrale desiderano sognarlo insieme ai ragazzi, rendendoli protagonisti del cambiamento, portatori di novità e speranza, radicati nella realtà… per diventare – come diceva don Bosco – buoni cristiani e onesti cittadini!

I circa 500 partecipanti saranno divisi in ISLA (isole), composte al massimo da dieci persone (secondo le disposizioni delle attuali norme di sicurezza) e seguite da un educatore, laico o salesiano consacrato. Le proposte educative verranno declinate nei modi e nei tempi stabiliti dalle ventitré realtà locali che hanno aderito all’iniziativa, prendendo spunto dal corposo materiale formativo presente nelle piattaforme online di ONU e ASVIS, l’agenzia italiana che si occupa dello Sviluppo sostenibile e dell’Agenda 2030.

Ai temi di formazione sociale si aggiungono quelli di formazione spirituale, con la proposta di otto brani del Vangelo, una riflessione quotidiana e riferimenti tipici salesiani. Ogni vento-tema è stato associato anche a film, canzoni e giochi di ruolo, utili a stimolare la riflessione sull’argomento.

La componente pratica sarà comunque parte integrante del progetto. Alle ISLA viene infatti chiesto di mettersi a disposizione per delle “missioni” sul territorio, coerenti con gli obiettivi dell’Agenda ad essa affidati. Si tratta di veri e propri servizi alla collettività, come la pulizia di parchi o l’aiuto nelle attività di sostegno alla povertà locale.

Gli otto “venti di novità” saranno propedeutici al “volo” dei ragazzi, immagine scelta per significare il cammino di ognuno e di tutto il gruppo. Il progetto prevede cinque fasi lungo l’estate: preparazione, decollo, entrata in rotta, fase di volo e atterraggio. Quest’ultima fase, che si celebrerà a settembre, sarà una condivisione tra tutte le ISLA, utile a gettare le basi per nuove esperienze condivise.

Per don Emanuele De Maria, delegato di Pastorale Giovanile e presidente di Salesiani per il sociale Italia Centrale, “è cruciale non voler dare risposte ai ragazzi, ma farsi con loro delle domande e mettersi in sincera ricerca per il bene comune. La pandemia, situazione inedita e nuova, ha messo tutti noi, educatori e ragazzi, nella stessa condizione: nessuno ha risposte già collaudate, ma tutti possiamo offrire cuore, mente e mani per costruirle insieme! I ‘ragazzi di don Bosco’ non vogliono tirarsi indietro proprio quando il mondo ha più bisogno di loro!”.

Articoli, foto, video e testimonianze saranno condivisi nel sito dei Salesiani Italia Centrale – www.donbosco.it, nel canale YouTube – ICC SalesianiDonBosco, sulla pagina facebook Salesiani Italia Centrale e sul profilo Instagram dedicato: _venti20dinovita_

VENTI20diNOVITA’ si inserirà nel solco delle centinaia di proposte educative che ogni giorno le case salesiane promuovono.