Labs To Future: l’evento finale del progetto Labs To Learn a Valdocco

Martedì 5 marzo 2024 si è tenuto l’evento conclusivo del progetto Labs to Learn: “Labs To Future: Il percorso – I risultati – Le sfide“.

Il progetto è stato selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ed è nato con l’intento di contrastare la dispersione scolastica e prevenire la povertà educativa, incrementando il numero dei giovani con difficoltà che assolvono l’obbligo scolastico, accedono alla formazione superiore e/o all’inserimento lavorativo, avviando un percorso di crescita personale secondo le proprie inclinazioni e aspirazioni.

L’appuntamento, che ha occupato gli ambienti di Torino-Valdocco per tutta la mattinata, ha visto alternarsi oltre 30 relatori alla presenza di più di 300 ragazzi delle scuole aderenti al progetto.

La parte iniziale della mattinata ha visto tutti i presenti riuniti nel Teatro Grande Valdocco, dove ad avviare le attività è stato don Leonardo Mancini, Ispettore dei Salesiani del Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, che nel suo intervento ha citato due frasi di don Bosco che rappresentano l’intento del progetto:

“Si otterrà più con una parola di incoraggiamento che dia fiducia ai cuori dei ragazzi che con molti rimproveri i quali non fanno che inquietare.”

“Il lavoro è un’arma potente contro i nemici dell’anima.”

I saluti istituzionali sono continuati con gli interventi dell’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, dell’Assessora alle Politiche Educative e Giovanili della Città di Torino Carlotta Salerno, il Dirigente tecnico Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte Céline Micheletti e Gabriele Moroni, Portavoce del Forum Terzo Settore Piemonte.

A seguire il Direttore dell’Oratorio Salesiano Michele Rua don Stefano Mondin ha parlato delle origini del progetto Labs To Learn, ed è stato svolto un focus sulle 4 azioni del progetto:

  • Maker Lab, laboratori attrezzati per “imparare facendo” attraverso processi di apprendimento esperienziale e induttivo ad integrazione della didattica.
  • Metodo di Studio laboratorio didattico di rinforzo delle competenze cognitive, comportamentali ed affettive/motivazionali per lo studio.
  • Work Lab, laboratorio di formazione e accompagnamento al lavoro attraverso un percorso pre-professionalizzante e flessibile.
  • Community Lab, percorsi di attivazione di comunità e generatività sociale: patti educativi, reti di prossimità.

“Il progetto collega Scuola ed Extrascuola in una formazione più orientata sul fare e comprendere, per far scoprire al ragazzo o alla ragazza la propria dignità, un qualcosa che sappia generare a sua volta qualcosa di bello.”

-Don Stefano Mondin

Dopo una breve pausa caffè offerta dagli studenti del CNOS-FAP e la visita agli stand Maker Lab dove i ragazzi hanno coinvolto i presenti nelle loro attività, gli ospiti si sono spostati in Sala Sangalli per il panel di approfondimento “La comunità educante tra apprendimento ed inclusione. Cosa serve, cosa manca.“.

Moderato da don Alberto Goia, Presidente di AGS Per il Territorio e Delegato della Pastorale Giovanile ICP, ha visto gli interventi di don Stefano Aspettati (Superiore dei Salesiani dell’Italia Centrale e Delegato Emarginazione e Disagio), Marzia Sica (Responsabile obiettivo persone della Fondazione Compagnia di San Paolo), Enrica Pejrolo (Dirigente Formazione Professionale Regione Piemonte), e Marco Rossi Doria (Presidente dell’impresa sociale Con i Bambini).

I ragazzi sono stati invece occupati con un Edugame di educazione civica a cura di Egidio Carlomagno, Coop ET.

L’evento si è concluso alle ore 13.00 con il ricordo a don Domenico Ricca, lo storico cappellano del carcere minorile cittadino «Ferrante Aporti» deceduto sabato 2 marzo.

Sono disponibili i quaderni di lavoro e il toolkit del progetto per educatori, docenti, psicologi, formatori e tutti gli operatori che lavorano con i minori in progetti educativi, formativi e didattici di contrasto alla dispersione scolastica e promozione dell’inclusione sociale.

Frutto dell’esperienza maturata e della riflessione formativa che hanno permesso di elaborare i principi e le metodologie della prassi educativa di Labs to Learn, gli strumenti di lavoro sono raggiungibili CLICCANDO QUI.

Torino, Basilica Maria Ausiliatrice: programma celebrazioni Solennità di San Giovanni Bosco 2024

In occasione della Festa di San Giovanni bosco del prossimo 31 gennaio e nell’anniversario dei “200 anni dal Sogno dei 9 anni“, la Basilica Maria Ausiliatrice presenta il programma completo delle celebrazioni per la Solennità del Santo dei giovani.

Mercoledì 24 gennaio | Festa di San Francesco di Sales

Ore 18.30: Concelebrazione Eucaristica | Presiede il Card. Don Ángel Fernández Ártime, Rettor Maggiore

Sabato 27 gennaio 2024 | Concerto in onore di don Bosco

Ore 21.00: Orchestra Filarmonica del Liceo Cavour – Torino, SCOPRI DI PIÙ.

Martedì 30 gennaio 2024

Ore 17.00: Santo Rosario animato dalle FMA | Presiede don Vincenzo Trotta, Vicerettore

Ore 18.00: Messa Vespertina | Presiede Mons. Alessandro Giraudo, Vescovo Ausiliare di Torino

Ore 19.00: Primi Vespri | Presiede don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani

Ore 20.30: Veglia a don Bosco animata dai novizi salesiani

Mercoledì 31 gennaio 2024 | Solennità di San Giovanni Bosco

Ore 07.00: Messa per il popolo | Presiede don Michele Viviano, Rettore della Basilica Maria Ausiliatrice

Ore 08.00: Messa per i religiosi | Presiede P. Michele Roselli, Vicario Episcopale per la formazione nella Diocesi di Torino e Susa

Ore 09.30: Messa per i ragazzi/e delle scuole salesiane di Torino-Valdocco | Presiede don Leonardo Mancini, Ispettore del Piemonte e della Valle d’Aosta

Ore 11.00: Messa per il popolo | Presiede Sua Ecc. Mons. Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e Susa, anima i canti la Corale della Basilica

Ore 15.00: Benedizione dei ragazzi/e all’altare di don Bosco | Presiede don Guido Dutto, Parroco

Ore 16.00: Adorazione e Secondi Vespri | Presiede don Michele Viviano, Rettore

Ore 17.00: Messa per il popolo | Presiede don Pio Luigi Ciotti, Fondatore del Gruppo Abele e dell’Associazione Libera

Ore 18.30: Messa per il Movimento Giovanile Salesiano | Presiede don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani

Ore 21.00: Messa con il Sermig | Presiede don Andrea Bisacchi, con la presenza di Ernesto Olivero

Venerdì 2 Febbraio 2024 | Giornata della Vita Consacrata

Ore 18.30: Concelebrazione Eucaristica | Presiede Padre Ugo Pozzoli, Vicario Episcopale per la Vita Religiosa

Mostra sul sogno dei 9 anni esposta in Basilica fino al 31 gennaio 2024.

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“Il sogno che fa sognare”: la lettura critico-storica di don Francesco Motto, Direttore Emerito dell’Istituto Storico Salesiano

Dall’agenzia ANS.

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Un’autentica chiamata di Dio fatta nel 1824 a un bambino e raccontata cinquant’anni dopo, con il linguaggio della maturità, quasi un copione riassuntivo di un’esistenza tutta spesa per le nuove generazioni nel nome di Gesù e di Maria.

Visto da uno storico, il “sogno dei nove anni” di don Giovanni Bosco ha i contorni del fatto vero e la potenza evocativa di una pagina letteraria.

La sera di lunedì 22 gennaio, lo ha spiegato a Torino, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice, don Francesco Motto, SDB, Direttore emerito dell’Istituto Storico Salesiano (ISS), e autore di numerosi libri e ricerche.

L’incontro è stato introdotto e concluso dal Rettore della Basilica, don Michele Viviano, ed è stato moderato dal giornalista Alberto Chiara, caporedattore di Famiglia Cristiana.

Don Motto, nella sua relazione puntuale e documentata, ha citato testimoni, scritti e interpretazioni.

“Non si trattò di un sogno unico – ha concluso –: riapparve, con varianti anche significative, vent’anni dopo all’inizio della sua missione sacerdotale (1844) e ancora successivamente, fino al 1887, al momento della celebrazione davanti al quadro di Maria Ausiliatrice nella chiesa del Sacro Cuore a Roma, quando, a pochi mesi dalla morte, scoppiò a piangere vedendo avverarsi le ultime parole della ‘donna di maestoso aspetto’ del sogno: ‘A suo tempo tutto comprenderai’. Si tratta dunque di un complesso di sogni-visioni disseminati lungo la sua vita”.

Di quel sogno, oggi, rimane l’eredità sempre attuale: l’impegno verso i giovani, tutti, ma soprattutto quelli alle prese con difficoltà pratiche, morali o spirituali; il metodo preventivo, tuttora valido, intessuto di “mansuetudine” e di “carità”; e una fede che si trasmette più con l’esempio che con verbosi discorsi.

Per quanti volessero rivivere la serata con don Motto, il video della diretta resta sempre disponibile sul canale YouTube della basilica.

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“Il sogno che fa sognare”: la lettura teologica di don Bozzolo, Rettore Magnifico dell’UPS

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Il secondo appuntamento nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino-Valdocco sul Sogno dei Nove Anni di Don Bosco, in relazione alla Strenna 2024 del Rettor Maggiore, ha proposto lunedì 15 gennaio 2024, l’approfondimento teologico di don Andrea Bozzolo, Rettore Magnifico dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma.

Come atteso, questa rilettura del momento fondante del carisma salesiano ha fornito, all’ampio uditorio presente e a quello collegato in streaming, gli elementi che mostrano l’ancoraggio pieno dell’esperienza del piccolo Giovannino alla tradizione biblica e all’annuncio del Vangelo. Una via originale, quella percorsa dal Rettore Magnifico dell’UPS, per allargare lo sguardo oltre il “programma” educativo del Padre e Maestro dei Giovani – evidente al primo approccio – ed entrare nel cuore della sua spiritualità.

L’incontro, desiderato e organizzato dal Rettore della Basilica, don Michele Viviano, è stato aperto dalla visione delle sequenze del film di Leandro Castellani “Don Bosco” (realizzato nel 1988, a cento anni dalla morte del santo) nelle quali Pio IX chiede al prete di Torino, ancora incerto sulla sua strada, di individuare il momento fondante della sua esperienza. Siamo nel 1858, Don Bosco riscopre con l’aiuto del Papa il nucleo della chiamata per lui, avvenuta nel linguaggio del sogno, quando si stava affacciando alla vita e l’interrogativo che portava con sé era: “Che cosa farò da grande?”.

Il fondatore dei salesiani impiegherà molto tempo a rispettare la richiesta di Pio IX di mettere nero su bianco la memoria di quell’evento così intimo: le reazioni – quando l’aveva raccontato al mattino in famiglia – erano state tra l’ironico e il perplesso: i fratelli prefigurarono un lavoro da mandriano o da capo di una banda di malfattori, la nonna suggerì di non dare peso ai sogni; solo Mamma Margherita intravide il germe di una chiamata al sacerdozio. Lo stesso Giovannino propese per considerarlo una fantasia da cui non farsi condizionare.

Nella sua attività non “userà” esplicitamente quel sogno per attirare i giovani a Valdocco o per delineare il metodo dell’accoglienza, ma continuerà a custodirlo nel cuore. Solo nel 1874, seduto alla scrivania, risponderà al Papa ricostruendo gli elementi di quella che – solo al termine della vita, nell’Eucarestia ultima che celebrerà nella Basilica del Sacro Cuore a Roma, davanti all’immagine di Maria Ausiliatrice – comprenderà essere sarà stata una chiamata personale straordinaria.

È questa la chiave disponibile per rileggere la biografia di questo “fondatore”, pareggiabile a Benedetto da Norcia, a Francesco d’Assisi, a Domenico di Guzman, a Ignazio di Loyola. Con un compito adeguato ai tempi della Storia e della Chiesa: quello della riconducibilità di ogni giovane a un cammino di avvicinamento a Dio, fino a toccare le vette della santità, in una società percorsa dalla teorizzazione della lontananza da Lui come valore apparente di libertà.

Il “caso” di san Domenico Savio – giovane chierichetto di Don Bosco, desideroso di accostarsi al sacramento dell’Eucarestia prima dei tempi allora previsti dalla prassi cattolica – richiamato da una domanda dei presenti, ha dato al relatore l’opportunità di sottolineare quanto la valutazione che dovettero fare i presbiteri, chiamati a dare una risposta, corrispondesse all’invito di Gesù agli apostoli di considerare i piccoli un modello per accogliere il Regno.

C’è una perfetta aderenza teologica del “Sogno dei Nove Anni” alla tradizione ebraica e cristiana: la stessa “via” del sogno è stata seguita da Dio per rivolgersi a Giacobbe e ai patriarchi; e poi a Maria di Nazareth, a Giuseppe, a Paolo di Tarso. È una modalità che non assicura certezze, se non la possibilità di capire retrospettivamente la portata della sollecitazione ricevuta dallo Spirito.

Anche perché questi “sogni” affidano responsabilità immani, che la persona non potrebbe mai accettare se si rendesse conto della loro consistenza. Sono vere sfide alla ragionevolezza e alla concretezza. Sono progetti “impossibili”, ha rimarcato don Bozzolo, ma proprio per questo vengono affidati a persone che hanno fiducia in di Dio. “Tu lo farai possibile” venne risposto a un Giovanni Bosco che, ancora sognante, non aveva perso il senso della realtà e intendeva sapere “come” sarebbe avvenuta la metamorfosi dei lupi in agnelli.

La risposta nel sogno, e nella realtà della fede, è la mano di Colei – alla quale Mamma Margherita ha insegnato a rivolgersi nella preghiera – che si appoggia sulla spalla del ragazzo: la “signora” non dà risposta, non dà istruzioni o raccomandazioni; ma assicura la sua vicinanza, la sua benevolenza, la sua protezione. È quanto basta per lanciarsi nella sequela di Cristo, senza aspettarsi di avere tutto chiaro. Paradossalmente, ha spiegato il relatore, più luce si riceve più ci si trova nel buio: il discepolo può far strada solo camminando. È una “scommessa” che ha fondamento nella resurrezione di Gesù, ossia nel fatto che ha lasciato traccia della vittoria sulla morte, l’impossibile più estremo.

Il sogno si conclude fra le lacrime: di paura? di gioia? Intanto si sente come pestato. Giovannino domanda ai suoi interlocutori “chi siete?” e non ha risposta. La mamma gli aveva insegnato a chiedere, agli sconosciuti che incontrava, chi fossero. Ma il loro nome non viene detto. È stato così per Abramo, così per Mosè quando sono stati raggiunti dalla Parola: Dio non ha un nome che possiamo conoscere. Quando proviamo a citarlo possiamo solo balbettare qualche consonante. Se è questa la matrice comune all’esperienza dei Nove Anni, si è di fronte a una santità che attraversa tutto il tempo, ad un’opera che supera le contingenze.

Mentre si contempla questo episodio mistico, sorge la domanda – che una giovane ha posto alla conclusione dell’incontro nella Casa di Maria a Valdocco: “Come riconoscere la trascendenza nella nostra esperienza?”. “La vita è abitata da una chiamata” ha risposto il relatore, “ciò che ci sta intorno non è uno spettacolo. La vita di ciascuno è destinata agli altri, ogni vita è strutturalmente una chiamata. È qualcosa che ci appartiene anche se non l’abbiamo messa noi dentro di noi. Per questa ragione dobbiamo dare spazio alla Parola di Dio perché possa emergere ed essere compresa”.

Questa contemplazione trova un valido ausilio nel libro che a conclusione dell’incontro è stato messo a disposizione dei presenti, e che si trova in libreria: “Il sogno dei nove anni – Lettura teologica” scritto dallo stesso don Bozzolo, edito e tradotto in più lingue dalla Libreria Ateneo Salesiano.

Antonio R. Labanca

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La Voce e il Tempo – Rebaudengo, un corso al lavoro per giovani rifugiati

Da La Voce e il Tempo.

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Lo scorso novembre, presso il CNOS-FAP Rebaudengo di Torino, ha preso il via un corso di formazione professionale per giovani rifugiati in collaborazione con l’Unione industriale di Biella e con la Croce Rossa italiana.

Si tratta di un progetto che in primo luogo vuole rispondere alla necessità di reperire lavoratori nel settore meccanico-tessile, che negli ultimi anni vive una crisi di produzione dovuta, primariamente, alla mancanza di manodopera connessa alle richieste – spesso troppo selettive – delle aziende.

Il progetto è coordinato dai tre partner sopra citati, che si occupano ciascuno di un aspetto specifico: il CNOS-FAP della parte di formazione, l’Unione Industriale di Biella della selezione delle aziende interessate e la Croce Rossa dell’individuazione delle persone da inserire nel progetto.

Tutti gli allievi infatti (15 in totale) provengono dal Campo migranti Fenoglio di Settimo, gestito dalla Croce Rossa, e hanno un’età compresa tra i 20 e i 40 anni.

Il corso prevede 120 ore di formazione professionale in ambito meccanico tessile, che hanno preso il via a dicembre, a cui si sommeranno le ore dedicate al corso sulla sicurezza e, infine, da gennaio un accompagnamento all’inserimento abitativo e lavorativo nella città di Biella seguito da un responsabile messo a disposizione dall’Unione Industriale.

«Finora», spiega Agostino Albo, direttore del centro di formazione professionale Rebaudengo, «non abbiamo registrato alcuna assenza da parte degli allievi; c’è una forte motivazione e volontà di portare a termine il percorso»

Non si tratta di un progetto isolato: l’anno scorso sempre al Rebaudengo si è svolto un corso simile rivolto ad immigrati nell’ambito della carrozzeria: su 14 allievi ad oggi tutti hanno trovato occupazione.

L’obiettivo ultimo di questo progetto, oltre che rispondere ad una richiesta di lavoratori specializzati nel settore di riferimento (in questo caso quello meccanico-tessile), si inserisce in quella che è una delle mission della formazione professionale salesiana, ossia formare gruppi di persone inoccupate, che per svariate motivazioni legate al loro status non riescono a trovare un’occupazione stabile, fornendogli una specializzazione e accompagnandoli nell’inserimento lavorativo.

Fondamentale l’impegno della Croce Rossa del Campo Fenoglio che monitora con attenzione l’andamento dell’attività, le presenze e, tra le altre cose, ha fornito l’abbonamento ai mezzi pubblici degli allievi per agevolare gli spostamenti.

La Voce e il Tempo

Basilica Maria Ausiliatrice di Torino: celebrazioni Natale 2023 ed inizio anno 2024

Si rende nota la programmazione della Basilica Maria Ausiliatrice di Torino in merito alle celebrazioni per il Natale e per l’inizio del nuovo anno 2024.

Preparazione al Santo Natale | Novena 16 – 23 Dicembre

Sabato 16 Dicembre

  • Ore 17.00: preghiera del Rosario
  • Ore 19.00: canto delle “Profezie” e Vespri
  • Ore 21.00: concerto di Natale: “Associazione Corale Stefano Tempia”

Domenica 17 Dicembre | Terza domenica di Avvento

  • Ore 16.00: canto delle Profezie, Adorazione e Vespri

Lunedì 18 – Venerdì 22 Dicembre

  • Ore 17.00: canto delle “Profezie” e S. Messa
  • Ore 19.00: canto delle “Profezie” e Vespri

Venerdì 22 Dicembre

  • Ore 20.30: Liturgia della riconciliazione (Confessioni)

Sabato 23 Dicembre

  • Ore 17.00: preghiera del Rosario
  • Ore 18.00: canto delle “Profezie” e S. Messa
  • Ore 19.00: canto delle “Profezie” e Vespri

Natale del Signore

Domenica 24 Dicembre | Quarta domenica di Avvento

  • S. Messe: ore 8.00 | 9.30 | 11.00 | 12.30
  • Ore 16.00: Primi Vespri e Adorazione
  • Ore 17.00 | 18.30: S. Messa Vespertina
  • Ore 21.00 e ore 24.00: Messa della notte

Lunedì 25 Dicembre

  • S. Messe: ore 8.00 | 9.30 | 11.00 | 12.30 | 17.00 | 18.30 | 21.00
  • Ore 16.00: Adorazione e Secondi Vespri

Presepe vivente in Basilica

  • Domenica 24 al termine della messa delle ore 24.00
  • Lunedì 25 ore 12.00 – 12.30 | 18.00 – 18.30

26 – 30 Dicembre | Ottava di Natale

Martedì 26 | Santo Stefano

  • S. Messe: ore 7.00 | 8.00 | 9.00 | 10.00 | 17.00 | 18.30
  • Ore 16.30: preghiera del Rosario

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

Sabato 30 Dicembre

  • Ore 17.00: preghiera del Rosario
  • Ore 18.00: Messa Vespertina
  • Ore 19.00: Primi Vespri

Domenica 31 dicembre

  • S. Messe: ore 8.00 | 9.30 | 11.00 | 12.30

Capodanno in Basilica 2024

Con Maria SS. Madre di Dio concludiamo il 2023 e iniziamo il 2024.

Domenica 31 Dicembre

  • Ore 16.00: Primi Vespri e Adorazione
  • Ore 17.00 | 18.30 | 21.00: Messa Vespertina
  • Ore 22.30: Vegliamo con Maria aspettando il 2024
    • Adorazione
    • Ufficio delle Letture
    • Te Deum (preghiera del ringraziamento)
  • Ore 24.00: Scambio di auguri nel Salone M. Ausiliatrice (sotto-basilica)

Lunedì 1 gennaio

  • S. Messe: ore 8.00 | 9.30 | 11.00 | 12.30 | 17.00 | 18.30 | 21.00
  • Ore 16.00: Adorazione e Secondi Vespri

Epifania del Signore

Venerdì 5 Gennaio

  • Ore 17.00: preghiera del Rosario
  • Ore 18.00: Messa Vespertina
  • Ore 19.00: Primi Vespri

Sabato 6 Gennaio

  • S. Messe: ore 8.00 | 9.30 | 11.00 | 12.30 | 17.00 | 18.30 | 21.00
  • Ore 16.00: Adorazione e Secondi Vespri

Battesimo del Signore

Domenica 7 Gennaio

  • S. Messe: ore 8.00 | 9.30 | 11.00 | 12.30 | 17.00 | 18.30 | 21.00
  • Ore 16.00: Adorazione e Secondi Vespri

24^ Mostra dei Presepi

Dal 3 Dicembre 2023 al 7 Gennaio 2024.

  • Domenica e Festivi: ore 9.30 – 12.00 | 15.30 – 18.30
  • Giorni feriali: ore 15.30 – 18.00
  • Chiusura: mercoledì e giovedì

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Il Cammino di Don Bosco – Studio Aperto

L’edizione di Studio Aperto (Italia 1, Mediaset Infinity) del 6 dicembre 2023 ha dedicato un servizio a cura di Beppe Gandolfo al Cammino di Don Bosco, l’itinerario escursionistico che dalla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino porta fino al Colle Don Bosco, passando per le colline Chieresi.

Lungo poco più di 160 km, il percorso si dirama lungo tre vie:

  • Il Cammino alto, che passa per la Basilica di Superga, l’Abbazia di Vezzolano e Castelnuovo Don Bosco.
  • Il Cammino medio, che attraversa Baldissero Torinese, Pavarolo, Montaldo Torinese, Marentino, passando per il Lago di Arignano.
  • Il Cammino basso, che tocca i parchi della collina torinese, Pecetto Torinese, Chieri e Buttigliera d’Asti.

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Piemonte, MGS Day con la testimonianza di don Claudio Burgio, cappellano al “Beccaria” di Milano

Domenica 19 novembre 2023 si è tenuto l’MGS DAY a Torino-Valdocco, che ha visto la partecipazione di centinaia di ragazzi provenienti dalle varie realtà salesiane dell’Ispettoria.

Special guest della giornata don Claudio Burgio, che ha incontrato in teatro i ragazzi. Nel suo intervento, ha spiegato ai giovani presenti che

“Non esistono ragazzi cattivi”

portando la sua testimonianza come Cappellano del carcere minorile “Beccaria” di Milano e fondatore della Comunità di accoglienza Kayros.

Don Claudio ha incontrato i ragazzi prima tutti insieme in un Teatro Grande Valdocco gremito, poi in gruppi divisi per biennio e triennio, che hanno avuto la possibilità di porre alcune domande. A seguire, il momento delle confessioni.

Dopo il pranzo e un momento di gioco, la giornata si è conclusa con la Celebrazione Eucaristica tutti insieme nella Basilica Maria Ausiliatrice.

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Inaugurata a Valdocco la mostra itinerante su don Alberto Maria De Agostini, SDB

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Martedì 24 ottobre 2023, alla presenza di un folto pubblico, il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, nel Museo Casa Don Bosco di Torino-Valdocco, ha tagliato il nastro della mostra itinerante “Immagini di un mondo scomparso. Don Alberto De Agostini. L’uomo, la natura, l’arte, la scienza”, curata dal prof. don Francesco Motto, SDB, dell’Istituto Storico Salesiano di Roma, dal prof. Nicola Bottiglieri, dell’Università degli Studi di Cassino, e dalla dott.ssa Ana Martín García, Coordinatrice Generale del Museo Casa Don Bosco.

L’evento è stato preceduto dalla presentazione del volume Don Alberto Maria De Agostini, l’ultimo esploratore della “fine del mondo” (Roma, LAS, 2023), a cura di Francesco Motto, che ha moderato i lavori, introdotti da don Mike Pace, Coordinatore delle Visite del Museo Casa Don Bosco, e dal saluto del dr. Francesco Botto Poala, Vicesindaco di Pollone (Biella), paese nativo di don De Agostini.

Ad illustrare la figura di don De Agostini (1883-1960) – salesiano, missionario, esploratore, geografo, geografo, fotografo, cineasta – hanno provveduto il prof. don Silvano Oni, docente dell’Università Pontificia Salesiana (UPS), sede di Torino; la dott.ssa Daniela Berta, Direttrice del Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” del Club Alpino Italiano (CAI) di Torino; e il sig. Giuliano Maresi, alpinista e istruttore della Scuola di Roccia dei “Ragni di Lecco”.

Il Segretario Coordinatore dell’Istituto Storico Salesiano, prof. don Stanisław Zimniak, ha chiuso i lavori ringraziando i relatori e gli organizzatori dell’evento, che avrà un’interessante appendice sabato 28 ottobre con la proiezione del film, “Terre Magellaniche” (1933) dello stesso don De Agostini, presentato dalla succitata d.ssa Ana Martín García.

La mostra su don De Agostini rimarrà aperta fino al 24 dicembre a Torino-Valdocco, per essere poi nuovamente allestita a Lecco nel mese di febbraio-marzo 2024.

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Italia – Inaugurazione della mostra: “Immagini di un mondo scomparso. Don Alberto De Agostini. L’uomo, la natura, l’arte, la scienza”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Dal 24 ottobre al 24 dicembre 2023 il Museo Casa Don Bosco di Torino-Valdocco ospiterà la mostra itinerante “Immagini di un mondo scomparso. Don Alberto De Agostini. L’uomo, la natura, l’arte, la scienza”, curata dal prof. don Francesco Motto, SDB, dell’Istituto Storico Salesiano di Roma, e dal prof. Nicola Bottiglieri, dell’Università degli Studi di Cassino. L’evento inaugurale della mostra si terrà il 24 ottobre 2023 presso lo stesso museo e vedrà la partecipazione anche del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime.

L’atto comprenderà due momenti: dapprima la presentazione del volume Don Alberto Maria De Agostini, l’ultimo esploratore della “fine del mondo” (Roma: LAS, 2023) a cura di Francesco Motto; e a seguire l’inaugurazione vera e propria della mostra temporanea, con il taglio del nastro inaugurale che verrà realizzato dal X Successore di Don Bosco, Card. Á.F. Artime

Il programma, coordinato dal promotore del convegno, prof. Bottiglieri, inizierà dunque alle ore 15:30 con la presentazione del volume a cura di don Motto e intitolato Don Alberto Maria De Agostini, l’ultimo esploratore della “fine del mondo” (Roma, LAS, 2023). I lavori saranno introdotti da don Mike Pace, Coordinatore delle Visite del Museo Casa Don Bosco, e dopo il saluto del Sindaco di Pollone (Biella), prenderanno la parola il prof. Silvano Oni, docente dell’Università Pontificia Salesiana (UPS), sede di Torino; la dott.ssa Daniela Berta, Direttrice del Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” del Club Alpino Italiano (CAI) di Torino; e il sig. Giuliano Maresi, alpinista e istruttore della Scuola di roccia dei “Ragni di Lecco”. Saranno presenti anche il curatore del convegno e del volume, il prof. don Francesco Motto, SDB, e la dott.ssa Ana Martín García, Coordinatrice Generale del Museo Casa Don Bosco.

La mostra in procinto di essere svelata presso il Museo Casa Don Bosco presenta la figura di don Alberto Maria De Agostini (Pollone 2 novembre 1883-Torino 25 dicembre 1960) salesiano, sacerdote, missionario, esploratore, alpinista, geografo cartografo e fotografo già al centro di un convegno internazionale di studio tenuto presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma (dal 25 al 27 aprile 2022) curato dall’Istituto Storico Salesiano in collaborazione con un comitato scientifico internazionale.

La mostra temporanea ospitata all’interno del Museo Casa Don Bosco è itinerante. La prima sede ufficiale è stata presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma (25 aprile 2022) nell’ambito del convegno internazionale di studio dedicato a don de Agostini, e l’itinerario è iniziato da Padova, dove è stata esposta durante il convegno del CUIA (dal 17 al 18 novembre 2022) presso la Università di Padova. Dopo il Museo sarà poi allestita sia presso la sede della Società Geografica Italiana di Roma (gennaio-febbraio 2024), sia a Lecco dai “Ragni di Lecco” (marzo-aprile 2024).

L’arco temporale della mostra, dal 24 ottobre al 24 dicembre 2023, coincide con la ricorrenza del primo invio missionario salesiano, con destinazione l’Argentina e la Patagonia (11 novembre 1875); concorda con il percorso missionario dell’Animazione Missionaria Salesiana dell’edizione 2023- 2024 (che inizia il 29 ottobre 2023); apre la serie di iniziative internazionali di preparazione del 150° delle missioni salesiane (2025); e chiuderà un giorno prima del 63° anniversario della morte di don De Agostini.

Come attività legata alla mostra ci sarà la proiezione con ingresso gratuito, il sabato 28 ottobre alle ore 17:00, del film Terre Magellaniche (100’ – 1933) di don Alberto Maria De Agostini, nella sala Don Bosco di Valdocco.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito, www.museocasadonbosco.it

Italia – Inaugurazione della mostra: “Immagini di un mondo scomparso. Don Alberto De Agostini. L’uomo, la natura, l’arte, la scienza”

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