Meeting MGS Giovani a Venezia Mestre – 26 settembre 2021

Il 26 settembre 2021 si terrà il Meeting MGS Giovani a Venezia Mestre per ragazzi e ragazze dalla 1° alla 5° superiore, promosso dal Movimento Giovanile Salesiano Triveneto. Di seguito le informazioni principali e il programma.

Meeting MGS Giovani
SAVE THE DATE: 26 settembre 2021 Meeting MGS Giovani

Venezia Mestre

  • Quando: 26 settembre
  • Dove: Mestre
  • Per chi: ragazzi e ragazze dalla 1^ alla 5^ superiore
  • Quota: 8 €

Puoi iscrivere i ragazzi delle varie fasce d’età direttamente dai link qui sotto:

  • PRIME: qui
  • SECONDE & TERZE: qui
  • QUARTE & QUINTE: qui

Per info contattare:

Ufficio PG: mgs@donboscoland.it

Riparte il lavoro della segreteria MGS Italia: prossimo appuntamento, l’assemblea di ottobre

Da venerdì 10 a domenica 12 settembre, a Valdocco, si è riunita la segreteria MGS d’Italia. Il gruppo è composto da Elena Marcandella, per il Nord Est e coordinatrice nazionale; Gessica Mazza per l’Italia Centrale, Beatrice Cafasso per il Piemonte e la Valle d’Aosta; Giuseppe Oriani per Lombardia ed Emilia Romagna; Erika Inchingolo per l’Italia Meridionale e Stefano Di Maria per la Sicilia.

All’incontro ha partecipato, insieme con don Roberto Dal Molin, delegato della Pastorale Giovanile nazionale, anche suor Mara Tagliaferri, nuova presidente Ciofs che ha sostituito suor Anna Razionale.

L’incontro si è svolto attorno ad alcune tematiche: la condivisione delle attività estive nelle case e negli oratori salesiani. Ovunque si è riscontrata una rivitalizzazione delle attività, con tanti giovani che hanno ripopolato i cortili.

Poi si è passati alla programmazione dell’Assemblea MGS che si terrà a Mestre dal 27 al 29 ottobre prossimi. Con don Rossano Sala si è lavorato sull’allestimento dei lavori, che verranno svolti con il metodo sinodale del riconoscere, interpretare e scegliere. Al centro dell’assemblea ci sarà  proposta pastorale, “Umili, forti e robusti” con l’attenzione alla dimensione affettiva.

Vai al sito MGS

 

“Renditi umile, forte e robusto”: alcuni passi del Magistero salesiano

Ha tutta l’aria di un paradosso: mentre la “trilogia” educativa proposta dal sogno dei 9 anni ha una notevole rilevanza nella memoria dei giovani (come si vede dalle testimonianze riprodotte nel dossier), non sembra che abbia avuto tanta cittadinanza né negli studi su don Bosco né nel magistero salesiano.
Certo, il sogno viene citato, approfondito, “ermeneutizzato” da tutti… ma in genere per quanto riguarda la modalità del “sogno”, i ragazzi che compaiono (lupi e agnelli), la presenza autorevole e consolante di Gesù e della Madonna.
Ma il trinomio viene citato e dato per scontato, senza approfondimenti storici (don Bosco si è formato “davvero” su queste linee?), spirituali e pedagogici (cosa vuol dire percorrere questi sentieri educativi nella vita e nella crescita dei giovani?), ecc.
Non ci chiediamo se questo è un problema, indichiamo e basta.
Per arrivare a questa conclusione abbiamo fatto una ampia ricerca sulle fonti, che ora sono facilmente disponibili on line, sia quelle del sito ufficiale della Congregazione (di non immediata e facile consultazione), sia quelle più abbordabili di “Salesian Online Resources”) a cura dell’Università Salesiana.
Con i vari sofisticatissimi motori di ricerca si arriva certamente a trovare molte occorrenze, ma perlopiù riproposizioni del sogno e la citazione della trilogia senza approfondimenti.
Quel qualcosa in più che cercavamo (approfondimento pedagogico-spirituale del trinomio) lo riproponiamo qui di seguito, se non altro per la curiosità del lettore.

Il senso dei contenuti dei sogni di don Bosco

Passiamo ad altri aspetti attinenti l’analisi critica delle fonti. Qualsiasi manuale di critica documentaria insegna quanto sia importante, in ordine a una storia del testo, reperire e segnalare correttamente le varianti di scrittura, dalle prime fasi redazionali fino al testo definitivo fissato dall’autore. Non si tratta di una pura esercitazione accademica. Tale operazione infatti si rivela di notevolissima importanza, quando dall’analisi del testo si passa, ad esempio, allo studio della mentalità dell’autore. A questo proposito è interessante notare i termini che DB sceglie e le varianti che introduce allorché narra nelle MO il sogno dei nove anni. Riferendo le parole udite dal personaggio celeste, egli aveva scritto in un primo tempo: «Renditi sano, forte e robusto». Poi, intervenendo sulla propria scrittura, corresse: «Renditi umile, forte e robusto».
La prima redazione poteva apparire l’invito alla sanità fisica e implicitamente a quella psichica. Era un monito che del resto esprimeva bene l’intuizione sviluppata nella Vita di Domenico Savio e altrove, che cioè la vita cristiana e la stessa perfezione non erano contro i valori ai quali aspirava la natura umana.
Correggendo il proprio autografo DB pose l’accento su un tema che qua e là riaffiora nella trama delle MO: non la vanagloria, ma l’umile sentire di sé comportava la benedizione di Dio.
Che cosa allora sognò veramente DB? quali parole ricordò di avere udito dal personaggio celeste? Le ipotesi che si possono avanzare sono più d’una. Ma se si bada al modo come DB in quei medesimi anni scrive i suoi sogni e poi li racconta, si è portati a credere che la concretizzazione di parole e di concetti sia un’operazione che DB fa tranquillamente a tavolino, alle prese con il testo che sta scrivendo e che poi si ripromette di narrare. Questo è constatabile nel sogno cosiddetto di Lanzo (1876). Nell’appunto autografo che DB aveva predisposto troviamo descritto un mazzetto di fiori e spighe di grano, simbolo di distinte virtù, in mano all’apparizione di Domenico Savio. Esponendo poi a voce il sogno, DB cambiò qualche fiore, ne omise qualcun altro, cambiò anche il significato simbolico di un fiore. Ancora più indicativo è quanto si nota nel sogno di S. Benigno (1881). Sul manto del personaggio celeste DB aveva visto risplendere una serie di dieci diamanti. Al centro dei cinque incastonati sulla parte posteriore in un primo tempo aveva scritto che c’era il diamante della «castità»; in un secondo tempo cancellò e scrisse: «obbedienza». Ma anche le didascalie di ciascun diamante subirono varianti. In un primo tempo DB aveva cominciato a scrivere in italiano, in un secondo tempo le riscrisse in latino: «carità» divenne «caritas»; «obbedienza, povertà, castità» divennero rispettivamente «votum obedientiae, votum paupertatis, votum castitatis».
Ammesso che dietro il «sogno» che conosciamo ci sia stata veramente un’esperienza onirica, si è posti in guardia dalle libertà che DB si prende nei confronti del suo proprio manoscritto. La sua parola rimane in ultima analisi l’unica testimonianza circa fatti di questo tipo. Lo stesso è da dire del sogno dei nove anni. Sulla sua realtà, sul significato che poté avere nel corso della sua vita, sul modo come ne è stato fissato il racconto nelle MO unito testimone è soltanto lui. E di DB si conosce bene la propensione a giocare sul significato delle parole e sulla portata evocativa dei numeri. Nel sogno dei nove anni scrive di aver visto folle di giovani scalmanarsi in un «cortile»: adopera cioè un termine evocativo del cortile dell’oratorio; in quello del 1844 scrive di avere sognato una chiesa «stupenda ed alta» con la scritta: «Hic domus mea, inde gloria mea» (MO 136); fa pensare cioè non tanto a un edificio sacro che comunque sostituisse le chiese e le cappelle entro cui radunavano precariamente i suoi giovani, quanto piuttosto al tempio dell’Ausiliatrice che costruì tra il 1863 e il 1868. Quest’uso elastico del linguaggio, allusivo a fatti che potrebbero essere l’avveramento delle predizioni, induce a saper entrare nel gioco mentale di colui che lo adopera, individuandone il nocciolo solido e accettando il resto in modo altrettanto elastico, allusivo e relativo.
(Pietro Strella, Apologia della storia. Piccola guida critica alle Memorie biografiche di don Bosco)

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RMG – Rinnovati con una visione per il futuro: l’incontro dello “Small Team” del MGS di Europa e Medio Oriente

Da InfoAns – Agenzia di informazione Salesiana

Lo “Small Team” del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) di Europa e Medio Oriente è tornato ad incontrarsi di persona, a Roma, dopo i mesi segnati dalla pandemia, durante i quali sono stati possibili esclusivamente incontri mensili online. L’equipe si è riunita dal 24 al 29 giugno, per continuare a lavorare e coordinare il futuro del MGS.

Il gruppo è composto da Pablo Osorio (Europa Sud), Jeanine Balzan Engerer (Europa Nord) e Marta Radić (Europa Centrale), accompagnati da suor Lolia Annie, FMA e da don Patrick Anthonyraj, SDB.

Nella giornata del 24 giugno, onomastico di Don Bosco e festa del Rettor Maggiore, una rappresentanza dello “Small Team” ha partecipato all’Eucaristia nella Basilica del Sacro Cuore, seguita da una cena con tutta la Comunità e il Consiglio Generale dei Salesiani. Il tutto si è svolto in un’atmosfera festosa di gratitudine e comunione.

Durante questi giorni, poi, lo “Small Team” ha dedicato una buona parte delle riunioni alla formazione, così necessaria per continuare a progettare il MGS.  Il primo giorno, don Raymond Callo, SDB, è stato incaricato di parlare e riflettere sulla Lettera di Roma. Il secondo momento, quello formativo, è stato preparato dal Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, don Miguel Ángel García Morcuende, ed è stato incentrato sull’Enciclica “Fratelli Tutti”. Questo secondo momento è stato presentato da don Patrick Anthonyraj. La terza sessione formativa è stata guidata da Suor Runita Borja, Consigliera Generale per la Pastorale Giovanile delle FMA, che ha approfondito la figura di Maria come presenza viva e dinamica nella Spiritualità Giovanile Salesiana.

Uno dei momenti più importanti di questo incontro è stata la partecipazione all’Eucaristia domenicale nella Basilica di San Pietro in Vaticano e il successivo Angelus di Papa Francesco. Inoltre, nella giornata di domenica lo “Small Team” ha avuto un incontro con il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime. Entrambi sono stati momenti di immensa gioia e di inesauribile ispirazione.

In questi giorni ci sono stati momenti di preghiera, di silenzio e di adorazione. Inoltre, lo “Small Team” ha dedicato diverse sessioni all’organizzazione e al coordinamento della prossima Assemblea Generale Europea, che avrà luogo a Malta, e ha anche iniziato a fare i primi passi per la gestione e il coordinamento del Confronto Europeo.

Il Movimento Giovanile Salesiano, nonostante le complicate circostanze in cui viviamo, continua ad essere vivo, dinamico ed entusiasta. Giovani che vivono con passione la loro vocazione di servizio all’interno della missione che gli è stata affidata e che sono pronti a dare il loro tempo per continuare a lavorare con passione ed energia in un Movimento Giovanile Salesiano pieno di speranza e nuovi progetti.

“Seme Divento”: presentazione del progetto adolescenti della CEI

Si terrà in modalità online il 12 luglio la presentazione del progetto adolescenti della CEI, “Seme Divento”. 

Si apre davanti a noi un tempo e uno spazio che promettono di essere nuovi. Per quanto sarà nelle nostre possibilità, so che tutti faremo lo sforzo di riprendere la vita quotidiana per amore del Vangelo che ci lega e al quale ci sentiamo chiamati. In questo sento che possiamo trovare un grande terreno di condivisione e lo sento a prescindere: la fiducia che tutti siamo nella Chiesa per condividere la stessa fede e passione la tengo stretta come bene indispensabile”, spiega don Michele Falabretti, responsabile dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale Giovanile della CEI. “Alcuni anni fa le Commissioni episcopali che si occupano di catechesi, famiglia e giovani, diedero mandato agli Uffici CEI di lavorare sul tempo della mistagogia e sull’età dell’adolescenza. Il processo che stiamo inaugurando nasce da quel mandato e vuole essere un grande lavoro di semina per gli adolescenti e le loro famiglie. È un’impresa comune a cui facciamo appello per tutte le realtà ecclesiali che abitano ogni territorio: le parrocchie e gli oratori, le associazioni che le animano, i movimenti e tutte le realtà legate alla vita consacrata. La tradizione educativa italiana non è del tutto sguarnita, da questo punto di vista. Numerose sono le esperienze e le tradizioni già in atto. Molte, però, sono anche le realtà che fermano la propria attenzione all’età dell’infanzia. Il sogno è che questa nuova stagione che si apre, segni anche un impegno più condiviso per incontrare gli adolescenti con tutta la comunità cristiana aprendo processi educativi che la possano rinnovare profondamente. E sperando di poter far crescere una nuova generazione di giovani”, conclude. 

Programma: 

ore 15.00 – Saluti iniziali
ore 15.15 – inizio della presentazione del progetto.
Interventi di:
Nando Pagnoncelli: presentazione indagine Ipsos sugli adolescenti, commissionata appositamente in relazione al progetto.
Pierpaolo Triani: le linee pedagogiche nell’incontro con gli adolescenti
Don Valentino Bulgarelli, fra’ Marco Vianelli, don Michele Falabretti: le dimensioni pastorali del progetto

ore 17.30 – Domande ai relatori
Fine della presentazione

Per partecipare

 

“Amati e chiamati”: la Segreteria Nazionale MGS rilancia il cammino

A Rimini dal 25 al 27 giugno la Segreteria Nazionale MGS si è ritrovata in presenza dopo tanti mesi di distanza forzata.
Nell’aria c’era tanta voglia di condividere il cammino delle varie realtà territoriali salesiane e non ci poteva essere cornice migliore assicurata dalla splendida ospitalità della comunità salesiana di Rimini che ha recentemente rinnovato la casa di accoglienza.
Dopo una attenta verifica delle attività dell’anno (le tre consulte si sono tutte celebrate on line) si è preso in considerazione il Quaderno di Lavoro e il nuovo Ideario MGS che faranno da filo conduttore del cammino del prossimo anno.
Il bando per il nuovo logo MGS ha visto una trentina di proposte! Davvero una grande risposta. La prossima consulta sceglierà il più adatto.
Quest’anno si è fatto un balzo nella proposta tramite i social; le novene e le proposte di contenuto sono state viste dagli 11.000 collegati tramite facebook e da 2.000 giovani tramite Instagram.
Di buona lena si è preparata l’Assemblea MGS che si terrà all’Istituto “San Marco” di Mestre dal 22 al 24 ottobre sul tema del prossimo anno “Amati e chiamati – renditi umile, forte e robusto!”.
Constatare come in tanti oratori e scuole la passione di portare l’amore di Dio ai giovani ha trovato nuove creative forme ha fatto tanto del bene; a tutti sta a cuore che l’estate e ancor più il prossimo anno possano asciugare le lacrime e far riprendere i cammini di tanti ragazzi che le restrizioni pandemiche hanno “appesantito”. Il cuore di don Bosco batte forte!
La Segreteria Nazionale MGS

Ideario MGS, con il Quaderno di lavoro per la progettualità locale dei cammini formativi dell’anno educativo pastorale 2021/2022

Dalla presentazione dell’Ideario MGS, scritta dalla segreteria MGS e dal gruppo di lavoro.

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La grande novità di quest’anno di offrire un “Quaderno di lavoro”  per tutta la Comunità Educativa Pastorale ha portato la Segreteria  MGS Italia ad interrogarsi sul senso e sul ruolo dei “Sussidi per fascia  d’età” che da molti anni ormai si affiancavano al “Quaderno Giovani  MGS”. 

Dopo un sincero confronto e un periodo di discernimento si è sentita  l’esigenza di cambiare rotta e osare, scommettendo sulla capacità  progettuale delle CEP, delle associazioni di consacrati e laici, dei  giovani stessi, offrendo loro, più che un sussidio già definito, uno  strumento di lavoro. Ed ecco allora come è nato l’“Ideario MGS”

L’idea di fondo di questo strumento è quella di fornire una traccia  di riflessione che trasforma in percorso formativo il pensiero, le  intuizioni e gli approfondimenti del Quaderno di Lavoro MGS. Lo scheletro di questo percorso formativo possibile giungerà così nelle  varie realtà sotto forma di Ideario per promuovere la progettazione  locale dei cammini e delle proposte, coinvolgendo gli educatori, gli  insegnanti, gli animatori e tutti coloro che accompagnano i ragazzi  a ritrovarsi insieme e progettare in forma comunitaria i passi da far  fare nel corso dell’anno pastorale. 

Il percorso però non può non tener conto di chi lo deve compiere:  è certamente unica la meta da raggiungere, l’incontro con Gesù  attraverso la spiritualità salesiana; molteplici invece i passi, le tappe, i  bisogni educativi e le storie di coloro che devono mettersi in cammino. 

Questa personalizzazione della proposta che parte innanzitutto  dal confronto con la realtà locale è un dato importante che non va  sottovalutato. Ciascuna realtà locale ha una propria storia, si trova  in una determinata situazione e ha bisogni specifici che un Sussidio  troppo definito rischia di non intercettare. E’ il lavoro in equipe locale,  attraverso la conoscenza della realtà e il discernimento comunitario  che sa cucire a mano il vestito più adatto da far indossare a coloro  verso i quali è destinato il percorso. E’ la concretizzazione del “Va  per la città e guardati attorno” che si è sentito dire don Bosco: con gli  strumenti che hai vai a vedere cosa grida il mondo e progetta quanto  di più adeguato puoi fare per rispondere a questa necessità.

L’Ideario offre degli spunti, delle possibili strade da percorrere, una  direzione verso cui andare, ma la concretizzazione dei passi la può  conoscere solo chi conosce i viandanti che la devono percorrere. 

La scrittura di questo Ideario è stata quindi, in primis, l’occasione  per vivere un’ esperienza di discernimento comunitario di un gruppo  di 24 persone composto da giovani, Figlie di Maria Ausiliatrice e  Salesiani provenienti da tutta Italia. Un percorso iniziato a febbraio 2021 a distanza, a fronte dell’impossibilità di incontrarsi, e concluso  a maggio. Nei diversi incontri abbiamo studiato insieme il Quaderno  di lavoro e, attraverso gruppi di dialogo e confronto dove abbiamo tentato di riconoscere, interpretare alla luce dello Spirito e scegliere il giusto orientamento, ci siamo accompagnati a vicenda per capire  come a partire dalla nostra vita e dalla realtà in cui siamo inseriti  potevamo trasformare questi contenuti in un percorso formativo  e come “spezzettare” questo cammino anche per i più piccoli a cui  siamo inviati.  

Siamo convinti che questo Ideario debba essere, e rimanere, uno  strumento agile e che vada assunto nella misura in cui può aiutare e non  complicare l’azione pastorale evitando ogni forma di schematismo  che incatena la realtà e la pratica. 

Esso va considerato come uno spunto per allargare la riflessione  e trasformarla in percorso, per questo motivo ogni realtà è  estremamente libera di prendere quanto ritiene utile e di tralasciare  quanto ritiene secondario in vista dei cammini formativi. 

Ciò che ci pare interessante e pastoralmente buono è il fatto che tutta  la Comunità Educativa Pastorale cammini e si formi percorrendo lo  stesso percorso. Questo fa crescere il senso di appartenenza, la logica  ecclesiale di una comunità in cammino e la possibilità di un fecondo  rapporto intergenerazionale. 

Per questo ci sentiamo di promuovere l’accoglienza dello studio  condiviso del Quaderno di Lavoro e della Proposta Pastorale contenuta  in esso e lanciamo al locale la sfida di trasformare in percorso i  suggerimenti proposti dall’Ideario, sapendo che, in particolare le  pratiche educative proposte alla fine di ogni capitolo, devono poi  trovare una concretizzazione pedagogica adatta alla realtà in cui  vengono proposte. 

“Amati e chiamati”: presentazione del Quaderno di lavoro MGS 2021/2022

Il Quaderno di lavoro MGS 2021-2022 è frutto del prezioso lavoro condotto da don Rossano Sala che ha saputo integrare l’apporto della Segreteria MGS e il contributo di diversi Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice, educatrici/tori. Si tratta di un lavoro indirizzato non solo ai giovani, ma alle CEP per la “formazione alla missione”. I destinatari sono: giovani, animatori, educatori, catechisti, Salesiani di don Bosco e Figlie di Maria Ausiliatrice, membri a diverso titolo della Famiglia Salesiana, docenti, insegnanti e formatori, sacerdoti, consacrati/e, laici e laiche impegnati nella pastorale giovanile.

A breve saranno disponibili informazioni per i sussidi e i materiali extra.

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Dall’introduzione del Quaderno:

Il Movimento Giovanile Salesiano, attraverso un lavoro di  coinvolgimento a vari livelli e disteso nel tempo, ha individuato un  cammino triennale che si pone come obiettivo la preparazione al  bicentenario del famoso “sogno dei nove anni” di Giovannino Bosco,  avvenuto presumibilmente nel 1824. Per la sua importanza nella vita e  nella missione del santo dei giovani possiamo senza dubbio definirlo  una vera e propria “annunciazione salesiana”. 

Lo scorso anno pastorale 2020-21 ci siamo immersi “nel cuore del  mondo”. La tematica era incentrata sul mondo in cui siamo chiamati  a vivere, a crescere e ad agire. Come il piccolo Giovannino fu chiamato  a essere nel centro del cortile, anche noi ci siamo sentiti chiamati a  vivere la nostra esistenza nel cuore del nostro tempo, e a essere  proprio lì lievito, sale, luce. #LiveTheDream era l’hashtag proposto  per quell’anno pastorale; la cittadinanza responsabile era invece  l’obiettivo fondamentale proposto, seguendo l’indicazione per cui è  proprio perché cerchiamo di essere buoni cristiani che diventiamo  cittadini partecipi, responsabili e proattivi. 

Arriviamo ora all’anno centrale del triennio che ci stiamo proponendo  di vivere. Al cuore del nostro cammino, che attinge ancora ispirazione  dal sogno dei nove anni, si trovano alcune parole di Maria che  invitano Giovannino Bosco a lavorare sul suo carattere, ad assumere  una personalità tanto tenera quanto solida: “Renditi umile, forte e  robusto”. Il sogno della missione salesiana va costruito, non si può  improvvisare: ecco perché l’hashtag di quest’anno è #MakeTheDream.  E verrà scandito da due verbi fondamentali dell’identità cristiana:  amare e chiamare. In questo lavoro su noi stessi saremo accompagnati  in maniera speciale da san Francesco di Sales, maestro di vita  cristiana e di spiritualità giovanile. Il 28 dicembre 2022 ricorreranno i  quattrocento anni della morte del santo a cui don Bosco fin dall’inizio  si ispirò per incominciare la propria opera educativa. Riscoprire alcuni  tratti della ricchezza del Dottore dell’amore diventa quindi per noi un  piacevole dovere. 

Verso l’estate, la doppia proposta dell’Italia Centrale salesiana

L’Italia centrale salesiana si prepara all’estate con una doppia proposta. Da una parte, i campi Base, Bosco, Bivio, Biblico e l’esperienza missionaria divisi per fasce di età e promossi dal MGS Italia Centrale che si svolgeranno tra giugno e agosto in presenza. Per queste esperienze, sono disponibili le informazioni nella locandina: per tutto il resto, fare riferimento ai responsabili delle opere e dei gruppi.

La seconda proposta nasce dopo l’esperienza dello scorso anno con Venti20 di novità ed è promossa dall‘ispettoria Italia Centrale: Vent’1 per tutti! è il progetto che  accompagnerà i giovani nella prossima estate. Il punto di partenza ispirativo è rimasto quello di dare vita a una proposta che permetta ai ragazzi di mettersi in gioco, di sognare un mondo nuovo e possibile, di cogliere strade di futuro ispirate al messaggio evangelico.  Lo spunto è Fratelli tutti, l’ultima enciclica  di Papa Francesco. Un documento che scuote, scomoda, spinge all’azione, invita a far diventare  vita concreta il Vangelo in cui crediamo con tanta fede. E allora ecco l’intuizione, in continuità con  lo scorso anno, di coinvolgere le nuove generazioni in questa sfida che il papa ha lanciato alla  Chiesa e al mondo e che sentiamo tanto “salesiana” perché tanto concreta nelle sue implicazioni  quotidiane.

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