Il Presidente del Senato in Piemonte: Maria Elisabetta Alberti Casellati alla Facoltà di Teologia dell’Istituto Internazionale Don Bosco

Nelle giornate di ieri e di oggi, ha avuto luogo la visita istituzionale in Piemonte da parte del Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati. All’interno dell’itinerario scelto, stamane si è svolta la visita presso la Facoltà di Teologia dell’Istituto Internazionale Don Bosco, dove il Presidente del Senato ha potuto incontrare e porgere un saluto alla Comunità Salesiana della Crocetta, ai docenti e agli studenti dell’Istituto di Teologia, e ai vari rappresentanti dei settori dell’opera.

Ad accogliere il Presidente Casellati all’arrivo, l’Assessore della Giunta comunale di Torino, Alberto Sacco, il Prefetto di Torino, Claudio Palomba, l’Assessore all’Istruzione della Regione Piemonte, Elena Chiorino, l’Ispettore dei Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta, don Enrico Stasi, il  Direttore dell’Istituto Internazionale Don Bosco, don Marek Chrzan e il Preside della Facoltà di Teologia dell’Istituto, don Paolo Merlo.

La visita ha avuto inizio a partire dai corridoi principali che portano fino alla chiesa situata nella struttura e dedicata a Maria Ausiliatrice, per poi proseguire fino al cortile dell’oratorio.  Successivamente il Presidente si è recato al piano superiore della struttura, nella sala degli insegnati, dove ha ricevuto in dono un libro sulla presenza Salesiana a Torino da parte del Direttore don Marek Chrzan. Per l’occasione, il Presidente ha voluto regalare alla Comunità Salesiana della Crocetta una pregiata campanella, richiamando quella utilizzata in Parlamento.

In seguito, la visita si è svolta presso l’Aula Magna dell’Istituto, dove ad accogliere il Presidente vi sono stati gli studenti della Facoltà Teologica, gli insegnanti, la Comunità Salesiana e il gruppo scout, oltre a tutte le cariche intervenute.

La parole di benvenuto in Aula Magna sono state rivolte dal Direttore don Marek Chrzan:

A nome dell’Istituto Internazionale Don Bosco, a nome degli studenti, dei docenti della Facoltà di Teologia voglio esprimere la nostra grande gioia della sua venuta qui tra noi, nella casa di Don Bosco […].

La sua venuta esprime per noi un grande segno della sua attenzione verso le opere di Don Bosco, verso le opere salesiane.

La parola è poi passata al Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati:

Autorità, cari professori, cari studenti,
è per me un vero piacere, nell’ambito di questa visita istituzionale in Piemonte, poter avere questo momento di incontro e di confronto con voi e con questa storica realtà formativa salesiana. Traendo origine dal lontano 1904, in oltre un secolo di corsi, di lezioni e di attività, questo Istituto ha rappresentato e rappresenta un elemento di eccellenza assoluta nel panorama formativo teologico e non solo.

Vorrei quindi cogliere questa opportunità per una riflessione comune sull’architettura sociale e spirituale della nostra società, anche alla luce delle trasformazioni e delle innovazioni in atto.
Don Bosco nel 1877 si interrogava sui modelli educativi, realizzando quelle linee guida sul “Sistema Preventivo nella educazione della gioventù” che posero fine al precedente approccio prettamente repressivo che aveva caratterizzato secoli di insegnamento. Allo stesso modo, vale la pena a mio avviso interrogarci oggi su quali saranno i compiti di coloro che nell’ambito della vita comunitaria si candidano a ruoli di guida spirituale, di ascolto, di assistenza, di solidarietà, di sostegno […].

La vostra storia, la storia di questo Istituto e le attuali molteplici attività svolte all’interno dell’Opera Salesiana della Crocetta sono esattamente la dimostrazione di quanto sia importante una formazione di eccellenza unita alla capacità e alla disponibilità per realizzare un’aggregazione sociale quotidiana […].

E allora, con l’augurio che il vostro percorso di studi si possa completare nel migliore dei modi, consentitemi, in conclusione, di ringraziarvi ed auspicare per voi il massimo bene possibile, per mezzo delle parole che Papa Francesco ha usato nella lettera inviata ai Sacerdoti in occasione del 160esimo anniversario della morte del Santo Curato D’Ars:
“Grazie per la gioia con cui avete saputo donare la vostra vita, mostrando un cuore che nel corso degli anni ha combattuto e lottato per non diventare angusto ed amaro ed essere, al contrario, quotidianamente allargato dall’amore di Dio e del suo popolo; un cuore che, come il buon vino, il tempo non ha inacidito, ma gli ha dato una qualità sempre più squisita; perché «eterna è la sua misericordia».

Dopo l’intervento del Presidente, la parola è passata all’Ispettore don Enrico Stasi per i ringraziamenti ed i saluti finali:

A nome dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta e dell’Istituto Teologico Internazionale di Torino-Crocetta, la ringrazio di cuore per averci onorato della sua presenza, che ci ha stupiti e meravigliati […].

La sua visita, oltre che a onorarci, ci incoraggia alla nostra missione e questi giovani salesiani provenienti da quasi tutti i continenti sono la nostra speranza per l’educazione e l’evangelizzazione dei giovani, perché lì dove operano, i salesiani dedicano la loro vita per realizzare il sogno di Don Bsoco, ossia che i giovani crescano e che diventino “buoni cristiani e onesti cittadini” e futuri abitatori del cielo.

Grazie signor Presidente, le assicuriamo il nostro ricordo e anche la nostra preghiera.

La tappa successiva alla visita dell’Istituto Internazionale Don Bosco ha riguardato invece la partecipazione del Presidente all’incontro presso il Palazzo Madama di Torino verso le ore 12.00, con le autorità locali e con una delegazione di parlamentari nazionali ed europei eletti in Piemonte.

Rivivi il momento:

Piemonte e Valle d’Aosta, al via la quarta edizione di Anima MGS

Tutto pronto per la quarta edizione di ANIMAMGS 2019-2020, il corso animatori promosso dall’Ispettoria Piemonte e Valle d’Aosta e tenuto da professionisti nel campo dell’animazione che hanno l’obiettivo di formare i ragazzi, di modo che, una volta tornati nei propri cortili, possano essere un valore aggiunto per il proprio oratorio o parrocchia.

AnimaMGS può essere un’utile opportunità sia per animatori più esperti, che avranno la possibilità di affinare al meglio le loro abilità, sia per animatori alle prime esperienze, che potranno così mettersi in gioco e scoprire nuove capacità da mettere al servizio degli altri.

Novità della quarta edizione

La quarta edizione avrà una novità: vi saranno 4 moduli, suddivisi nei due sabati previsti del 9 novembre 2019 e del 28 marzo 2020, che permetteranno di seguire dei laboratori che si concluderanno nella mezza giornata. Tutto questo per dare l’opportunità ai giovani di variare e sperimentare più laboratorio o di ripetere il laboratorio per andare più a fondo in un campo specifico.

Salesiani Lombardia-Emilia: gli studenti intervistano il Prefetto di Brescia, ex allievo di Messina

Nell’Ispettoria Lombardo-Emiliana, per il progetto di alternanza scuola-lavoro, si svolge un corso di comunicazione sociale durante il quale gli studenti intervistano dei personaggi.
Riportiamo qui l’intervista fatta al Prefetto di Brescia, Attilio Visconti, ex allievo della scuola salesiana di Messina.

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Oggi abbiamo avuto modo di intervistare il prefetto di Brescia sig. Attilio Visconti, chiedendogli del suo passato salesiano e del rapporto che è rimasto tra lui e l’Istituto di Don Bosco.

D: Quali furono le motivazioni che la spinsero, all’epoca, a frequentare una scuola Salesiana?

R: Le ragioni sono legate al fatto che, essendo figlio di un Generale dei Carabinieri, mio papà fu trasferito da Roma a Messina e preferì consigliarmi la frequentazione della scuola Salesiana sul fermo convincimento che mi avrebbe aiutato moltissimo ad inserirmi nella nuova realtà. Credo che tale consiglio paterno fosse legato al fatto che mio padre visse per oltre 30 anni a Torino e conoscesse bene la realtà Salesiana e la sua vicinanza al mondo giovanile

D: Quale fu la prima impressione di quella realtà per lei che proveniva da una frequentazione scolastica diversa e per giunta da una metropoli come Roma?

R: Fui immediatamente colpito dal grande affiatamento che notai tra i miei nuovi compagni che non era esclusivo, o meglio respingente, ma che suonava come un invito di gruppo ad entrare a far parte di quella realtà senza alcun timore o timidezza. Insomma, mi sentii subito a mio agio nell’Istituto.

D: Ma con il passare dei mesi ha confermato queste sensazioni iniziali e, sopratutto, quale altra considerazione ha potuto aggiungere a supporto della sua scelta di frequentare un Istituto Salesiano?

R: Tre cose, mi ricordo, mi segnarono nei primi mesi di frequentazione e che porto sempre con me e che fanno parte del mio “zaino della vita” tra le cose care. La prima: i dieci minuti di preghiera mattutina nella Chiesa dell’Istituto S.Luigi di Messina insieme a tutti gli studenti di tutte le classi. Sembra poco ma, oltre a ricevere un beneficio morale che ti accompagnava per tutta la giornata ed a cui con il tempo ho attribuito un altissimo valore, era un modo per stare tutti assieme, studenti di tutte le età accomunati da un gesto comune, la preghiera, dopo la quale eravamo davvero tutti uguali.

La seconda: i miei insegnanti che, diversamente da quelli romani erano a nostra disposizione tutto il giorno; in qualsiasi momento erano presente fisicamente e professionalmente, partecipi direttamente delle nostre difficoltà come delle guide di riferimento nel difficile viaggio dell’apprendimento e della maturazione. Una sicurezza che ancora oggi rimpiango.

Infine la terza: lo sport, o meglio, il calcio, per me lo sport degli sport, che nel campo dell’Istituto S.Luigi ci vede protagonisti in appassionanti tornei, in allenamenti pomeridiani, nell’organizzazione di “sfide” accesissime ma parimenti corrette tra le varie classi. Il calcio rappresentò in quel periodo della mia vita, lo sfogo ideale dopo lo studio; l’occasione per cementare amicizie che a distanza di 40 anni sono ancora fortissime; il collante tra me, appena arrivato, e chi c’era prime di me creando in pochissimo tempo uno spirito di appartenenza che è quotidianamente vivo e di cui vado orgoglioso.

D: In conclusione consiglierebbe ai giovani questa scelta?

R: L’ho fatto. L’ho fatto con mio figlio che purtroppo, come me, ha dovuto “subire” le conseguenze della mia professione che mi vede girare per l’Italia, come era per mio padre. Gli ho raccontato delle mie esperienze e dell’aiuto morale e materiale che i “ragazzi di Don Giovanni Bosco” mi avevano dato e di come i dispiaceri per aver lasciato un ambiente nel quale ero già inseritissimo erano stati velocemente confortati da un ambiente accogliente, leale, spontaneo e sincero in ogni manifestazione. E tutto ciò a beneficio della mia crescita e della mia maturazione. Oggi, a distanza di 40, e con un mondo radicalmente mutato, credo con ancora più forza che questa scelta sia la più corretta, poiché gli Istituti Salesiani sono davvero in grado di garantire la formazione di un giovane in una società multietnica, inclusiva, fondata sulle pubbliche relazioni e bisognosa della riscoperta di valori fondanti quali l’amore per il prossimo, il culto della famiglia come cellula base della società, l’apprendimento che si traduce in istruzione e cultura, la cura del fisico a sostegno della mente votato al bene della solidarietà.

Queste le parole del Prefetto Attilio Visconti, che si sono rivelate molto positive e gentili nei confronti dell’Istituto Salesiano, in cui spera che anche il proprio figlio Antonio possa collezionare bei ricordi ed esperienze.

ADMA: festeggiati i 150 anni di vita – Giornata Mariana

Domenica 6 ottobre 2019, presso Valdocco, si è tenuta la Giornata Mariana dell’ADMA nel 150° della fondazione dell’Associazione. Il tema scelto per l’occasione è stato “Condividi la grazia. Con Maria donna credente“.

L’incontro è iniziato alle ore 9.00 presso il Teatro piccolo di Valdocco e, dato il numero elevato di partecipanti, un gruppo di associati è stato dislocato nella Sala Sangalli da dove si è potuto seguire l’evento della mattinata in diretta streaming.

Un clima di festa e di raccoglimento ha caratterizzato tutta la giornata con numerose attività: al mattino le lodi guidate da don Pierluigi Cameroni (animatore dell’associazione), i canti, la rappresentazione dell’ADMA Giovani sui passi di Don Bosco e Maria Ausiliatrice, l’intervento del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime sulla sua lettera scritta in occasione dei 150 anni dell’Associazione e alcune forti testimonianze di vita e di fede.

In merito alla Lettera dedicata all’ADMA, dopo aver ringraziato per l’invito all’iniziativa, il Rettor Maggiore ha sottolineato:

penso che sarà un aiuto per promuovere l’ADMA e la devozione a Maria Ausiliatrice in tutto il mondo.

Nel testo della sua Lettera:

“Ringrazio tutti coloro che rendono possibile questo cammino e invito tutta la nostra Famiglia Salesiana e tutte le nostre presenze a potenziare questo amore alla Madre con la stessa passione educativa ed evangelizzatrice vissute da don Bosco. Vi assicuro che non vi mancherà la protezione del Signore, la presenza materna di Maria Ausiliatrice e l’intercessione di don Bosco. In particolare, chiedo a 45 Gv 2,5. tutta la nostra Famiglia Salesiana: promuoviamo l’apertura di questa Associazione, nei luoghi dove non è ancora presente, con creatività pastorale, anche se sono passati 150 anni dalla sua fondazione. Maria Ausiliatrice farà il resto.

Nel pomeriggio ci si è ritrovati invece per il momento più celebrativo della giornata, con la preghiera del Santo Rosario in Basilica, la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Rettor Maggiore ed infine il momento delle nuove adesioni all’Associazione ADMA.

6 OTTOBRE – TORINO VALDOCCO – 150° DI FONDAZIONE DELL'ADMA CON IL RETTOR MAGGIORE – 600 PARTECIPANTI DA TUTTA ITALIA

Publiée par ADMA don Bosco sur Dimanche 6 octobre 2019

6 OTTOBRE – TORINO VALDOCCO – 150° DI FONDAZIONE DELL'ADMA CON IL RETTOR MAGGIORE – CELEBRAZIONE EUCARISTICA – 55 NUOVI SOCI

Publiée par ADMA don Bosco sur Dimanche 6 octobre 2019

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Cuneo, una statua di legno di Don Bosco donata al CFP di Bardolino

Una notizia che arriva da Cuneo (Cuneo Cronaca), a firma di Guido Olivero

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Con le sue abili mani munite di motosega l’artista Barba Brisiu ha ricavato da un tronco di legno di cedro del Libano una splendida opera d’arte che rappresenta il grande santo piemontese don Giovanni Bosco. Il santo ha una mano benedicente e l’altra mano è in attesa di essere stretta da tutti quelli che hanno bisogno di conforto e di sostegno.

L’opera d’arte, commissionata da un benefattore cuneese, verrà donata al Centro di formazione professionale Salesiano Tusini, posto sulla collina di Bardolino, sul lago di Garda. Il prossimo 26 ottobre, in occasione della celebrazione del cinquantenario della donazione fatta dal generale Tusini all’opera salesiana, il capolavoro verrà collocato all’ingresso del Centro e verrà salutato da centinaia di giovani ospiti della struttura.

Il Centro di Formazione professionale salesiano, infatti, ospita ogni anno oltre trecento tra ragazzi e ragazze che si specializzano in meccanica, informatica, elettronica e nella coltivazione degli ulivi e della vite. L’opera raffigurante don Bosco secondo il direttore dell’istituto, don Livio, “non solo renderà più bella la struttura, ma avrà soprattutto il compito di proteggere il cammino di tutti i giovani che frequenteranno la scuola, di cui non pochi con situazioni di scarsa felicità alle spalle, e di accompagnarli nelle loro sfide di vita futura”.

ADMA: 150 anni di vita

In occasione dei festeggiamenti dei 150 di vita dell’Associazione di Maria Ausiliatrice, ADMA, riportiamo due articoli pubblicati su due differenti riviste (Ed. San Paolo): Maria con te Famiglia Cristiana.

MARIA NEI FATTI
“NOI, FAMIGLIE SOTTO IL MANTO DELLA MADONNA”

(Lorenzo Montanaro)
Famiglie sotto il manto della Vergine. L’Adma (Associazione di Maria Ausiliatrice) festeggia i suoi primi 150 anni, ma è più giovane che mai. E pur restando fedele allo spirito di don Bosco, che la fondò personalmente nel 1869, l’anno seguente alla consacrazione della chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino, ha saputo rinnovarsi: un cambio di pelle radicale, grazie al quale l’associazione riesce a fronteggiare le tante sfide del presente. E a guardare al futuro con speranza, in una logica d’inclusione che, partendo da Torino, abbraccia l’Italia e i 5 continenti.

La nuova rotta, inaugurata a partire da una ventina d’anni, sta tutta in un’intuizione semplice quanto dirompente: fare delle famiglie il motore propulsivo.

«Don Bosco aveva fondato l’Adma per custodire la fede del popolo, sotto la guida di Maria»

ricorda don Pierluigi Cameroni, 63 anni, dal 2007 animatore spirituale dell’associazione.

«Oggi la dimensione di fede popolare va costruita e coltivata soprattutto in famiglia».

Dai racconti di chi, per primo, ne ha fatto esperienza, emerge che il cammino si è svolto in modo assolutamente naturale, «senza grandi proclami, senza marketing o strategie».

Più di tutto, a contare, è stato il passaparola: un primo nucleo di famiglie, unito saldamente nella preghiera comune e nella condivisione, ha iniziato a invitare coppie di amici, che, trovandosi bene, hanno a loro volta esteso l’invito ad altre persone.

Oggi la sezione torinese dell’Adma, detta “la primaria”, appunto perché la più antica per fondazione, conta 200 iscritti ” ufficiali” e una marea di amici e simpatizzanti.

Agli ultimi esercizi spirituali comunitari, tenutisi lo scorso agosto a Pracharbon (Valle d’Aosta) hanno partecipato oltre 650 persone. Di tutte le età. Sì, perché i “senior” (per decenni ossatura dell’associazione) continuano ad avere un posto speciale, ma a loro si sono affiancati tanti giovani e giovanissimi, che hanno portato una ventata di freschezza.

«Bellissimo il confronto intergenerazionale»,

dice don Cameroni.

«Altrettanto preziosa l’osmosi tra religiosi e laici, che hanno un ruolo di primo piano e sono il volto della Chiesa del domani».

Basta partecipare all’incontro di preghiera che si tiene ogni 24 del mese (giorno in cui il gruppo fa memoria di Maria Ausiliatrice) per averne un’idea. La chiesa di San Francesco di Sales (da lui il nome di “Salesiani”, che don Bosco volle dare alla sua congregazione), all’interno del grande complesso di Valdocco (là dove il sogno del “santo dei giovani” ha preso avvio) è gremita di gente. Come in famiglia, ci si saluta, ci si abbraccia. Poi, nel silenzio, l’adorazione eucaristica, le confessioni, i misteri del Rosario. E la dolcezza dei canti mariani. Quello di Torino, basato sulla centralità di famiglie e giovani, è un modello che sta prendendo piede in altre realtà italiane: in Lombardia ad esempio (soprattutto nelle province di Milano e di Brescia), in Valle d’Aosta, in Liguria (Genova e La Spezia), ma anche in Sicilia, dove peraltro l’Adma è da sempre molto radicata. Ma c’è uno sguardo che si estende ben oltre, fino a includere il mondo intero. L’associazione infatti è presente in 50 Paesi.

«A seconda del luogo prende forme diverse. Questa è stata una straordinaria intuizione di don Bosco»,

spiega Renato Valera, 46 anni, presidente Adma.

Circa 120.000 gli iscritti sparsi in tutto il pianeta, raccolti in 800 gruppi. Per dar voce a questa immensa ricchezza esistono momenti di incontro mondiale, come i Congressi di Maria Ausiliatrice, cui partecipa l’intera famiglia salesiana. Il prossimo si terrà dal 7 al 10 novembre a Buenos Aires (Argentina), prima destinazione dei missionari mandati da don Bosco, ma anche terra di papa Francesco (che non ha mai nascosto la sua affinità col mondo salesiano). Né supereroi, né “santini”.

«Siamo gente normale, con le fragilità e le fatiche di ogni giorno, ma sperimentiamo in un’alleanza che si rafforza nella preghiera»,

ci spiega Valera.

«E abbiamo una sicurezza», aggiunge sua moglie, Barbara Rosa Clot, 43 anni. «Per noi Maria è una donna vicina e concretissima, che ci accompagna con pazienza, mitezza e misericordia».

03/10/2019
Pag. 18 N.40 – 6 ottobre 2019 Maria con te

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ANNIVERSARI
«GRAZIE A MARIA SI RIM ANE SEMPRE GIOVANI»
«OFFRIAMO CAMMINI DI FEDE CHE ATTIRANO SEMPRE PIÙ NEOSPOSI E GENITORI CON FIGLI PICCOLI 0 ADOLESCENTI», DICONO RENATO, BARBARA E DON PIERLUIGI, RESPONSABILI DELL’ORGANISMO

(Lorenzo Montanaro)

Un volto fresco della Chiesa, I che sa guardare al domani e I parlare la lingua dei giovani, pur restando fedele alle I proprie radici. L’Adma (Associazione di Maria Ausiliatrice), fondata personalmente da don Giovanni Bosco nel 1869, l’anno seguente alla consacrazione della chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino, festeggia 1 suoi primi 150 anni, ma è più giovane che mai. Ha cambiato pelle, inaugurando un nuovo stile, che mette al centro le famiglie. Dal capoluogo piemontese (cuore dell’esperienza salesiana) questo modello si va estendendo in diverse zone d’Italia e oltre, in una logica che abbraccia idealmente tutto il mondo.

L’associazione è diffusa in 50 Paesi sparsi nei cinque continenti, dagli Usa al Brasile, dall’India alle Filippine, passando per Corea e Indonesia: conta, in tutto, circa 120 mila iscritti. La sezione torinese di Valdocco (detta “la primaria”, perché la più antica per fondazione) ha da sempre un ruolo guida. Ed è proprio da qui che, una ventina d’anni fa, è partita la “piccola rivoluzione”. In passato, a tener viva l’associazione erano state principalmente persone adulte e anziane (spesso ex allievi salesiani o persone che avevano frequentato l’oratorio).

I “senior” hanno ancora oggi un posto importante, ma a loro si sono aggiunte tante famiglie con bambini e giovani che hanno portato una ventata di novità.

 

Tutto è partito da un nucleo di coppie, molto affiatate, che si ritrovavano assiduamente per la preghiera e la condivisione. Nel tempo sono stati coinvolti alcuni amici che, trovandosi bene, hanno a loro volta esteso l’invito. Così, grazie al passaparola, il gruppo si è ingrandito. Attualmente “la primaria” conta circa 200 iscritti “ufficiali”, affiancati da un gran numero di simpatizzanti e amici. Agli ultimi esercizi spirituali comunitari, tenutisi tra luglio e agosto a Pracharbon (in Valle d’Aosta), hanno partecipato oltre 650 persone.

«Tutto è accaduto in modo molto naturale, senza strategie di marketing»,

racconta Renato Valera, (46 anni, lavora nel settore informatico), presidente mondiale dell’Adina. Né supereroi, né “santini”.

«Siamo gente noimale, contadini, opeiai, impiegati, insegnanti, commeicianti, medici, magistrati fino a un guaidiapaico, con le fragilità e le fatiche di ogni giorno, ma speiimentiamo un’alleanza che si rafforza nella preghiera».

«E ci affidiamo a Maria, che per noi è una donna vicina e concretissima», aggiunge la moglie, Barbara Rosa Clot (43 anni).

Per volere di don Bosco, l’Adma aveva tra i suoi obiettivi quello di “custodire la fede del popolo”, diffondendo l’amore per Gesù Eucaristia e la devozione a Maria Ausiliatrice, le “due colonne” care al Santo dei giovani.

Oggi «è proprio all’interno della famiglia che le nuove generazioni possono respirare questa dimensione di fede popolare», spiega don Pierluigi Cameroni, 63 anni, dal 2007 animatore spirituale dell’associazione. L’esperienza inaugurata a Valdocco ha tra i suoi pregi quello di «favorire un vitale confronto tra le generazioni». Per averne un’idea basta frequentare uno dei momenti di preghiera, come quelli che si tengono ogni 24 del mese (giorno in cui il gruppo fa memoria di Maria Ausiliatrice) nella chiesa di San Francesco di Sales (da lui il nome di Salesiani, dato da don Bosco alla sua congregazione). Proprio come in famiglia, ci sono il bambino e il nonno, la coppia di fidanzati e i genitori adulti.

Un modello “familiare” che sta prendendo piede anche in altre realtà italiane: in Lombardia, per esempio (soprattutto ad Arese, in provincia di Milano, e bel Bresciano) in Valle d’Aosta, Liguria e in Sicilia.

Per valorizzare questa dimensione universale, che va oltre l’Italia, esistono i Congressi di Maria Ausiliatrice, cui partecipa l’intera famiglia salesiana. Il prossimo si terrà dal 7 al 10 novembre a Buenos Aires (Argentina), prima destinazione dei missionari mandati da don Bosco, ma anche terra di papa Francesco (che non ha mai nascosto la sua riconoscenza per il mondo salesiano che ha inciso sulla sua formazione). L’appuntamento argentino è preceduto da un altro importante incontro domenica 6 ottobre a Valdocco: partecipa il Rettor maggiore, don Àngel Fernandez Artime.

03/10/2019
Pag. 70 N.40 – 6 ottobre 2019

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Piemonte, festeggiamenti per i cento anni di presenza salesiana ad Asti

Nei festeggiamenti dei cento anni di presenza salesiana ad Asti (1919-2019), i Salesiani del luogo propongono un’interessanti iniziativa per metà ottobre. Si riporta di seguito.

DOMENICA 13 OTTOBRE 2019 

Ore 17,30: Inaugurazione della mostra curata da Julien Coggiola con la presentazione del libro “Il demonio ha paura della gente allegra” di Fabio Gela (“un uomo con un piede nel sogno e uno nella realtà”)

Luogo: Seminario Vescovile.

Indirizzo: Piazza Seminario, 1 (ingresso parcheggio in Via Giobert, 15) ASTI.

Orario della mostra: da domenica 13 ottobre a sabato 19 ottobre dalle ore 17.00 alle ore 22.00. Domenica 20 ottobre dalle ore 15.30 alle ore 19.00 (su richiesta, anche in altri momenti della settimana)

Info: 329 3524532

Comunicato Mostra

Comunicato Libro

Ispettoria Meridionale, i cammini vocazionali 2020

Dall’Ispettoria Meridionale arriva il calendario dei cammini vocazionali a cura dell’Animatore Vocazionale Ispettoriale, don Federico Mingrone.

Cari confratelli, sono da poco rientrato da Torino dove, con l’Ispettore, il Delegato di PG, il nostro Animatore Missionario e alcuni giovani della nostra Ispettoria, abbiamo partecipato all’Harambèe 2019. Ho avuto modo di constatare in questi giorni come VOCAZIONE e MISSIONE sono davvero due elementi inscindibili dell’unica chiamata. Ho pregato per tutte le comunità della nostra Ispettoria.

Vi immagino ormai alle prese con l’avvio del nuovo anno pastorale e mi permetto di ricordarvi di inserire nelle vostre programmazioni gli appuntamenti regionali e ispettoriali riguardanti l’ANIMAZIONE VOCAZIONALE.


 GR ADO e GxG (regionali)

Gr ADO: un percorso dove i ragazzi del biennio di scuola superiore sperimentano che Gesù può essere incontrato nelle situazioni più quotidiane: lo studio, il gioco, il servizio, l’amicizia, la famiglia. Vengono guidati a costruire una relazione più solida e personale con Dio attraverso la riflessione, i sacramenti, la preghiera, la conoscenza di sé, le relazioni.
 
GXG: un percorso per i ragazzi del triennio di scuola superiore, adatto a chi vuole approfondire la propria appartenenza alla Chiesa con lo stile salesiano. I giovani “incontreranno” testimoni e si confrontano con i membri dell’equipe nel dialogo personale. Fanno esperienza della vita nella Chiesa, per comprendere come essere protagonisti del proprio futuro 

IL CALENDARIO: 17 novembre 2019; 19 gennaio 2020


GR DISCERNIMENTO (ispettoriali)

Un percorso spirituale per giovani esigenti che offre gli strumenti per un serio discernimento sul proprio futuro. Vengono dati ai giovani elementi per consolidare il loro cammino di vita cristiana.

IL CALENDARIO coincide con alcuni appuntamenti ispettoriali già in calendario: 13-15 dicembre 2019 (Avvento Giovani); 5-8 aprile 2020 (Quaresima Giovani); 22-26 agosto 2020 (Campo Biblico).


 GR SCELTA

Un percorso per giovani intenzionati ad un confronto più diretto e stringente con la specifica vocazione alla vita consacrata salesiana. I giovani sono avviati ad un atteggiamento di ascolto della “voce di Dio” nel quotidiano. Hanno così la possibilità di operare una scelta maggiormente consapevole del sogno del Signore sulla loro esistenza.

IL CALENDARIO: 11-13 ottobre 2019; 15-17 novembre 2019; 13-15 dicembre 2019 (Avvento Giovani); 17-19 gennaio 2020; 21-23 febbraio 2020; 13-15 marzo 2020; 5-8 aprile 2020 (Quaresima Giovani); 15-17 maggio 2020; 1 agosto-4 settembre 2020 (Campo Discernimento).


Fermo la mia attenzione sui Gr Scelta che saranno i primi ad avere inizio a metà ottobre. Il tema scelto ovviamente segue la proposta pastorale di questo anno e il titolo scelto è:

 Le Beatitudini… VOCAZIONE alla Santità #lìdovesei

Durante i weekend a partire dalla lectio divina richiameremo una Beatitudine che nella giornata successiva si proverà a concretizzare attraverso una esperienza/testimonianza di servizio e concluderemo la domenica mattina con un testimone salesiano della beatitudine. Chiediamo al Signore nella preghiera che susciti ancora vocazioni nei nostri ambienti. Siamo temerari, posiamo lo sguardo su qualcuno dei nostri giovani e proponiamo loro un cammino di discernimento, il resto lasciamolo fare a Dio.

 Vi saluto lasciandovi un breve stralcio dal sussidio Buona Stoffa:

“Se poi è vero che i giova­ni hanno diritto ad avere educatori credenti autorevoli, con una chiara identità umana, una solida appartenen­za ecclesiale, una visibile qualità spirituale, una vigorosa passione educativa e una profonda capacità di discerni­mento, è anche vero che tali caratteristiche – da vede­re come meta più che come realtà pienamente presen­te negli ambienti ecclesiali – sono frutto di un graduale percorso su di sé, in quanto accompagnati. Non potendo condurre altri lì dove non si è stati, è realmente essen­ziale che l’accompagnatore abbia già calcato le strade che altri potrebbero poi percorrere. Non per far ripetere pedissequamente il medesimo percorso, quanto piutto­sto per essere esperti in un possibile itinerario fra i molti proponibili.”

Con cuore orante,

Don Federico Mingrone, Animatore Vocazionale Ispettoriale

Bari Redentore, riprendono i “salotti letterari” con due presentazioni

Continua l’appuntamento con i Salotti Letterari 2019 al Laboratorio Don Bosco Oggi nell’opera salesiana di Bari Redentore. Dopo la pausa estiva il pubblico del Laboratorio è itinerante causa i lavori di ristrutturazione, così partecipa di una cultura che “cammina” e abita i diversi ambienti dell’Istituto Salesiano Redentore. Settembre si chiude con le presentazioni di Giovanni Capurso, “Il sentiero dei figli orfani” e l’opera postuma di Ettore Marinelli, “Lo scintillio dell’essere. Preventività ed etica della felicità.”.

Il 20 settembre, il testo di Capurso presentato da don Giuseppe Ruppi (Presidente del DB LAB), ci ha fatto riflettere su un aspetto quanto mai importante e quanto mai salesiano: l’orfanità, non solo giovanile ma umana, propria del nostro tempo. Da qui lo stimolo alla comunità educante di rendere quanto mai nuove le parole dello stesso don Bosco: “Nessuno è orfano su questa terra”, divenendo madre, padre, casa lì dove vi è una figliolanza orfana di queste cose.

Il 25 settembre, il testo pubblicato postumo del prof. Ettore Marinelli e presentato dalla prof. ssa Lia Gisotti Giorgino, con la moderazione del dott. Vincenzo Saponaro, ha ancor di più richiamato l’attenzione verso la figura di don Bosco ma con uno sguardo attento a quella che è “l’etica della preventività”. L’evento, patrocinato dall’UPS, ha riscosso notevole successo anche grazie alle intuizione dimostrate dal prof. Marinelli nella lettura del sistema preventivo salesiano

Piemonte, il vocabolario delle “parole” che cambiano dopo l’esperienza missionaria

La parola del Vangelo ti porta in missione. L’esperienza della missione, d’altro canto, cambia il significato che diamo alle parole. Essa lascia il segno, va in profondità nel cuore delle persone, tanto da arrivare a modificare il valore ed il significato di termini che prima sembravano comuni.

L’animazione Missionaria del Piemonte e Valle d’Aosta propone un sussidio missionario basato sul senso delle parole e su come queste abbiano assunto un significato diverso dopo aver vissuto un’esperienza missionaria. All’interno della pagina si potrà navigare seguendo l’ordine alfabetico; ogni lettera conterrà una o più parole che permetteranno, attraverso l’apposito bottone a tutta pagina, di entrare nella sezione dedicata ed approfondirne il significato.

Ogni parola sarà così raccontata:

  • Video intervista del giovane missionario/a con il racconto personale inerente al significato del termine;
  • Brano di Vangelo per la riflessione;
  • Commento al brano di Vangelo proposto;
  • Due strumenti concreti per il lavoro personale o da usare in attività di gruppo.