Il Cardinale Ángel Fernández Artime concittadino onorario di San Zatti a Boretto

Pubblichiamo il comunicato dell’Ispettoria Lombardo Emiliano sulla cittadinanza onoraria concessa al Card. Ángel Fernández Artime, Rettor maggiore dei Salesiani da parte della città di Boretto, i luoghi natali di Artemide Zatti.

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Il 9 ottobre 2022 Papa Francesco ha affermato in piazza San Pietro in Vaticano nel giorno della canonizzazione: “Il fratello salesiano Artemide Zatti, con la sua bicicletta, è stato un esempio vivente di gratitudine: guarito dalla tubercolosi, dedicò tutta la vita a gratificare gli altri, a curare gli infermi con amore e tenerezza”. Del programma della due giorni di festa organizzata a Boretto dall’unità pastorale la stampa locale ha ampiamente parlato nel paginone de La Libertà. Il cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor maggiore dei Salesiani è giunto nella splendida basilica di San Marco Sabato accompagnato da numerosi confratelli a partire dall’Ispettore don Roberto Dal Molin, presenti i sindaci di Boretto, Matteo Benassi, e di Brescello, Carlo Fiumicino. Tante energie, in stragrande maggioranza laiche, certo con la gioiosa regia del parroco don Giancarlo Minotta, sono state spese per diffondere la figura di questo santo reggiano canonizzato un po’ a sorpresa e che con tempo e pazienza sarà conosciuto sempre meglio, sperando che raggiunga nella terra in cui ha trascorso infanzia e adolescenza almeno un decimo della popolarità che lo circonda in Argentina. Basta elencare le iniziative in campo: un libro realizzato con il contributo dei bambini delle scuole primarie di Boretto e Brescello, “Artemide giocava a campana”, il sito web artemidezatti.it, la mostra permanente allestita nella basilica di San Marco, il colloquio con il cardinale Artime e l’Eucarestia festiva presieduta dallo stesso, fresco della porpora ricevuta lo scorso 30 settembre in Concistoro, e ancora la camminata “Color Zatti”, catechesi itinerante nei luoghi dove Artemide è nato nel 1880, è diventato cristiano e ha vissuto l’esperienza della miseria
che lo vide precoce bracciante e successivamente indusse la famiglia a emigrare a Bahía Blanca, nella provincia di Buenos Aires. Scriviamo di getto, mischiando cronaca e vita di Zatti, perché davvero – come ha detto don Giancarlo aprendo gli incontri del sabato pomeriggio – i santi non sono personaggi da museo delle cere, ma camminano al nostro fianco e sono operanti in quest’oggi che ha bisogno di tante guarigioni; così sapere che nella schiera dei santi c’è anche un nostro infermiere, specializzato nell’assistenza materiale e spirituale ai poverissimi, che senza risparmiarsi girava in bici tra l’ospedale missionario di Viedma e i tuguri delle periferie attorno al rio Negro per portare il conforto di Cristo, con i farmaci in tasca e il rosario sulle labbra, beh è una risorsa potente. Il più è rendersene conto. Per presentare i diciassette pannelli della mostra su sant’Artemide il curatore don Erino Leoni (vicario dell’ispettore dei Salesiani di Lombardie ed Emilia) ha usato proprio tutte le parti della bici per una spiegazione appassionata, tra teologia e vita spirituale, che ha catturato l’attenzione della comunità radunata in basilica: dalla catena di trasmissione al manubrio, dal freno alla dinamo, fino alle ruote.

All’incontro di presentazione è intervenuto anche il postulatore generale della Congregazione salesiana, don Pierluigi Cameroni, biografo di Zatti, che della santità di Artemide ha messo in luce due aspetti su tutti: la sua attenzione integrale alla persona e il suo essere un grande uomo di comunione. Con il coordinamento di Daniela Artoni, la mostra è stata immediatamente collaudata, con successo, subito dopo la conclusione del primo incontro del sabato pomeriggio. Ogni pannello è in effetti una pro-vocazione: i quadri non seguono una struttura documentaria, bensì le tre azioni del motto più famoso che san Zatti ci ha consegnato sulla sua pelle: “Credetti, promisi, guarii”. Finite le viste guidate, in chiesa ha avuto luogo un secondo momento di ascolto, edificante e informale, con il cardinale Artime, che interromperà il suo servizio di Rettor maggiore – ricoperto già dal 2014 e nel 2020 rinnovato per un altro sessennio – per la chiamata a un altro ministero per la Chiesa universale, ma soprattutto si è messo in dialogo con la comunità pastorale, sfoderando le qualità di un educatore di lungo corso, anche se è “solo” della classe 1960. Rispondendo alle
domande di alcuni laici – Giulia, Susanna, Patrizia, Anna, Alessandro, Marco – il cardinale ha affrontato un ventaglio di argomenti che toccano da vicino la nostra esistenza: l’insegnamento scolastico, l’oratorio che cambia, la malattia oncologica, il volontariato, il rapporto con i figli, con i colleghi di lavoro, con le nuove tecnologie. Del colloquio distilliamo solo, con licenza giornalistica, alcuni consigli davvero saggi: continuiamo a praticare il faccia a faccia, la presenza sorridente, la cultura della tenerezza e dell’amorevolezza.

Dall’intervento del Sindaco di Boretto Matteo Benassi:
Oggi è festa per la nostra comunità, oltre che cristiana, anche per quella civile che ho l’onere e l’onore di rappresentare. È festa perché celebriamo un borettese che si è fatto onore nel mondo, lasciando la sua terra d’origine per motivi economici, come fanno in tanti anche oggi, e finendo con l’imprimere un segno dall’altra parte dell’oceano, senza mai dimenticare la sua terra natale, come emerge dalle espressioni colme d’affetto con la quale la descrive nelle sue lettere. È festa perché Sant’Artemide Zatti era un uomo di gioia, pronto alla battuta spiritosa e col sorriso sempre sulle labbra. È festa perché ci ritroviamo insieme per camminare, mangiare, bere e stare bene insieme, come faceva Zatti. E’ una festa nella festa poi per la comunità cattolica locale, riunita nella S. Messa sino a pochi minuti fa e che ringrazio per aver invitato me e tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza. Ricordo con emozione i momenti passati a Roma lo scorso anno in sala Nervi e sul sagrato di San Pietro, con Papa Francesco, Don Artime e la Chiesa Universale. Ma ricordo con entusiasmo anche le celebrazioni qui a Boretto la settimana successiva.

Una preghiera e una festa con tante persone venute da vicino e da lontano. Già allora parlammo di questa cittadinanza onoraria. E oggi finalmente celebriamo questa festa, con un ringraziamento particolare, consentitemelo, ai curatori del meraviglioso libro “Artemide giocava a campana”, in particolare l’autrice Maria Rosa Zambini che vorrei abbracciare idealmente qui con voi e tutti i bambini e le bambine che hanno contribuito alla realizzazione con le loro opere d’arte. Ringraziare tutti è impossibile, associazioni, comitati, singoli cittadini, parrocchia. Dimenticherei certamente
qualcuno. Ma vedo i vostri volti e ripenso ai tanti con cui ci siamo incontrati in quest’ultimo bellissimo anno. E rivedo oggi come allora tanti amici: Don Erino, Don Pierluigi, le scuole salesiane, gli amici di San Salvatore, le associazioni, le istituzioni civili, militari e religiose e naturalmente tanti cittadini dei nostri paesi accorsi, appunto, per fare festa. Il conferimento della cittadinanza onoraria al Cardinale don Angel Fernandez Artime vuole essere un riconoscimento al rettore maggiore dei Salesiani in continuità coi suoi predecessori, sempre vicini alla nostra comunità, a partire dal compianto don Juan Vecchi, anche lui di origini borettesi. Ma vuole essere altrettanto un segno di partecipazione e amicizia verso tutto il mondo Salesiano: la cittadinanza al Rettore a significare che ogni Salesiano che viene a Boretto sarà considerato un cittadino, un amico e un fratello della nostra comunità. A questo punto ci si potrebbe chiedere: perchè ha senso che un’amministrazione comunale celebri un santo? Perchè non separare nettamente gli ambiti, lasciando alla Chiesa il compito di festeggiare i suoi santi? Perchè abbiamo bisogno, anche come cittadini giovani o adulti, di incontrare persone che ci  mostrino che è possibile vivere in modo significativo, che è possibile lavorare unendo competenza e passione, che è possibile accogliere l’altro e rispettarlo, che è possibile emigrare e inserirsi nel nuovo contesto, che è possibile affrontare la malattia, che è possibile cullare dei sogni, vederli svanire e ripartire, che curare è più importante che guarire, che il sorriso è una medicina e che le ferite dell’anima fanno più male di quelle del corpo. E Zatti era questo. Per tutte queste motivazioni non potevamo come amministrazione non porre in evidenza una persona così! Abbiamo bisogno tutti di conoscere persone che, non con le parole ma con la loro vita, mostrino esempi positivi! Come sarebbe bello se tutti ci trattassimo con la delicatezza che aveva Zatti, se tutti a Boretto fossimo prodighi nell’aiutarci come faceva Zatti quando sapeva di qualcuno ammalato. Come sarebbe più bello e più leggero! Per questo, riconoscendo che Zatti traeva linfa per vivere questo nella sua fede senza la quale non si può comprendere la sua persona ma lasciando alla Chiesa il compito di approfondire questo aspetto così da rispettare i compiti di ciascuno, non possiamo non riconoscere e non valorizzare una persona così positiva, auspicando di aiutarci sempre più ad essere, ciascuno con il proprio accento, originali come lui per costruire realmente una società migliore per noi e per i nostri figli e nipoti. Carissimo Cardinale Artime è quindi per un grande onore per me, in rappresentanza della mia Comunità, conferirLe la CITTADINANZA ONORARIA DEL COMUNE DI BORETTO, a suggellare, come dicevo, il patto d’amicizia con il mondo Salesiano che plasmò il carattere di Zatti e insieme alla sua
fede e, mi permetta, ad un po’ di “emilianità e borettesità”, lo ha reso il grande Santo che oggi ci fa fare festa.

Dal messaggio di benvenuto del Parroco don Giancarlo Minotta:

Come Betlemme, piccolo villaggio sconosciuto, è diventato inconsapevolmente, per mera volontà di Dio, meta di pellegrinaggio, così, molto più in piccolo ma con la stessa dinamica, Boretto sta pian piano diventando meta di pellegrinaggio. Per esempio Venerdì avremo 130 bambini che verranno a farci visita. Questo fatto ci aiuta a comprendere meglio chi sia Dio: non è un anziano signore con la barba – sulle nuvole – disinteressato al mondo, ma è il protagonista indiscusso e geniale della storia. L’ingeniosità di Picasso e di Gaudì, l’imprevedibilità di Maradona, l’estro di Michelangelo, piuttosto che l’arte cinematografica di don Camillo e Peppone, quella pittorica di Ligabue e Ghizzardi, sono esempi spagnoli, argentini e italiani assimilabili a Brescello, Gualtieri e Boretto. Esempi della genialità delle creature, che ci fa intuire la genialità del loro Creatore: Dio è infatti il più grande artista di sempre e per sempre: un fantasista al servizio della squadra, IL numero 10 per eccellenza, che sempre stupisce con le sue sorprese! E Artemide Zatti rientra tra queste sorprese di Dio. Un santo nostro, perchè nato e cresciuto qui. Un santo vostro, perchè nella realtà salesiana ha riconosciuto lo stato di vita al quale Dio lo chiamava. Un santo che non è in modo esclusivo di nessuno, ma appartiene a tutti perchè ha scelto di appartenere solo a Dio tramite la Chiesa. Un santo, dunque: non un uomo perfetto, non un uomo impeccabile, ma un uomo consapevole di essere salvato e amato. Per questo un uomo grato e ironico, la cui vita parla al cuore di ogni persona imperfetta, ma desiderosa di felicità. Un cristiano che ha vissuto con una umanità e competenza professionale tale da risultare autorevole e affascinante anche per la società civile, come la presenza delle autorità civili e militari della nostra terra e di S. Salvatore Monferrato testimonia. A tutte voi autorità un grande benvenuto nella nostra bellissima basilica per questa divina liturgia e un sincero grazie per la vostra presenza! Ed è la gratitudine ciò che ci caratterizza quest’oggi, perchè in realtà in questo anno ci sono stati tanti miracoli. Ne cito uno su tutti. In un mondo alle prese con una terza guerra mondiale combattuta a pezzi, che porta la crescita di individualismi e muri nei paesi, in un momento storico dove il divisore è chiaramente all’opera, S. Artemide ha unito! Realtà che normalmente non lavorano insieme si sono messe in rete! Si tratta di un numero di persone così elevato che non sono riuscito a identificarlo e alle quali va un profondo grazie! E grazie a tutti e a ciascuno per aver risposto alla chiamata alla gioia che Dio ci rivolge. In un mondo che sempre si lamenta, è stato bellissimo incontrare persone contente di spendersi gratuitamente ciascuno secondo le proprie capacità e i propri tempi, ma tutti con il sorriso e una parola buona e bella per tutti. Bambini, adolescenti, adulti e anziani veramente rivoluzionari nel mondo di oggi. Per questo grazie a tutti e ciascuno per aver risposto chiamata alla comunione che Dio ci ha rivolto tramite S. Artemide, ma che anche oggi la cosa più bella al mondo è camminare insieme e camminare insieme con Gesù, appartenere a Cristo tramite la Chiesa! Per questo miracolo di bellezza che è accaduto e sta accadendo tra noi, che è una carezza sulle ferite della vita nostra e di coloro che incontriamo nei luoghi quotidiani, Le chiediamo, eminenza, di guidarci in questa eucaristia, perché sia veramente un rendimento di grazie a Dio, ai fratelli e alle sorelle!

Inaugurazione di una nuova struttura sportiva ai Salesiani della Salette a Catania

Pubblichiamo il comunicato stampa dei Salesiani di Sicilia.

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I Salesiani di Don Bosco sono presenti a Catania in via Santa Maria della Salette, nel quartiere san Cristoforo, da oltre 75 anni. Qui nel tempo hanno avviato percorsi formativi, educativi, spirituali e culturali al servizio dei giovani e delle famiglie del quartiere. Per celebrare il 75mo della presenza dei salesiani nel quartiere si è pensato di fare un regalo al territorio.

Sarà, infatti, inaugurato il 10 ottobre alle 17.30 una nuova struttura sportiva al servizio dei giovani che ogni giorno frequentano le mattonelle del cortile della Salette. L’idea di un nuovo campo da gioco nasce dell’esigenza di garantire più attività in contemporanea. Infatti l’Oratorio Salesiano godeva di un solo cortile, in cui svolgere tutte le attività sportive e ricreative. Qui spiega don Andrea Palma, incaricato dell’Oratorio, “venivano accolte sia le attività sportive tramite le varie squadre di calcio delle varie categorie, sia il gioco libero dei ragazzi e delle ragazze che ogni giorno frequentano l’oratorio. Questo creava non pochi problemi gestionali e organizzativi, oltre a limitare di molto l’offerta sportiva ed educativa per il territorio”.

Da questa esigenza nasce l’idea di sfruttare al massimo le aree dell’Istituto Salesiano, in particolare quelle poco usate, con l’obiettivo di fornire non solo una seconda struttura sportiva ma anche per garantire attività formative e sportive per l’intero quartiere.

“L’obiettivo – sottolinea don Marcello Mazzeo, direttore dell’Opera – è quello di fornire all’Oratorio Salesiano un secondo campetto per poter così aumentare le attività sportive ed educative offerte ai ragazzi e ai giovani, tramite l’associazione PGS Santa Maria della Salette che agisce da decenni nella promozione dello sport e dell’educazione dei minori e dei giovani”.

I lavori sono iniziati nel mese di marzo 2023 e si sono conclusi a settembre di quest’anno, con il superamento di non pochi cavilli burocratici e documentali. La realizzazione del nuovo campetto è stato possibile grazie al finanziamento di AVSI e a un cofinanziamento dei Salesiani di Don Bosco della Sicilia.

L’AVSI è un’organizzazione no-profit con sede a Milano, la quale realizza progetti di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario in oltre 40 paesi nel mondo. In Italia l’associazione realizza progetti in cui ogni persona sia protagonista dello sviluppo integrale suo e della sua comunità, anche in contesti di emergenza. Negli ultimi anni AVSI ha avviato diverse  collaborazioni con i Salesiani di Sicilia. Realizzando molteplici progetti ed azioni educative nel territorio siciliano. Grazie al dialogo costante tra i due enti è nata questa esigenza di mettere a disposizione del quartiere di san Cristoforo e dell’Oratorio Salesiano una nuova struttura sportiva.

La manifestazione di inaugurazione del “Campetto Don Bosco” avrà inizio alle 17.30 con un momento di accoglienza e di ballo curato dal gruppo danza della PGS dell’Oratorio. Per l’occasione saranno presenti diverse autorità civili e religiose. Durante la cerimonia sarà consegnata ai rappresentanti di AVSI una targa commemorativa e altri doni simbolici. Don Giovanni D’Andrea, Ispettore dei Salesiani di Sicilia svelerà la targa di dedicazione del nuovo campo. Dopo seguirà la benedizione e il momento di preghiera presieduto da don Marcello Mazzeo, direttore della casa salesiana e infine don Andrea Palma taglierà il nastro e tirerà il primo pallone in porta. Previsto anche il saluto del dott. Enrico Trantino, sindaco di Catania e la presenza di alcuni elementi della giunta: Bruno Bucchieri, assessore alle politiche sociali e Sergio Parisi, assessore allo sport. All’avvio della nuova struttura prenderanno parte anche Massimo Motta, presidente regionale PGS Sicilia e Nino Cacia, presidente provinciale PGS Catania. Un momento di festa e di gioia per la Comunità Educativa Pastorale dell’Oratorio Salesiano della Salette e di tutto il quartiere di San Cristoforo.

La presenza di un doppio campetto renderà possibile uno spazio completamente dedicato per gli allenamenti e le gare dei vari sport  (calcio a 5, pallavolo, basket) per diverse categorie sportive (mini, propaganda, under 15, under 17, libera). In questo modo lo storico cortile della Salette sarà a disposizione per il gioco libero dei ragazzi e delle ragazze che frequentano le varie attività dell’oratorio (doposcuola, laboratori, gruppi formativi, catechesi…) o per chi viene trascorrere qualche ora insieme in fraternità e divertimento.

RMG – Visita d’Insieme alla Regione Mediterranea: “Costruire un Futuro di Speranza”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Si aprono martedì 3 ottobre, ad Ariccia, alle porte di Roma, i lavori della Visita d’Insieme alla Regione Mediterranea. Guidati dalla presenza del Rettor Maggiore, il neo-Cardinale Ángel Fernández Artime, del suo Vicario, dei Consiglieri di Settore e del Consigliere Regionale, i Consigli Ispettoriali di tutta la Regione trascorreranno quattro giornate piene di ascolto, riflessione, discernimento, preghiera e fraternità, uniti nella ricerca delle migliori soluzioni per “Costruire un Futuro di Speranza” per la Mediterranea.

Dopo gli appuntamenti già realizzati lungo il 2023 e relativi alle realtà salesiane delle Regioni Asia Sud, America Cono Sud, Interamerica ed Europa Centro Nord, l’appuntamento della Visita d’Insieme – strumento di animazione del Rettor Maggiore e del Consiglio Generale per verificare il cammino in corso nelle diverse realtà salesiane, assicurandone convergenza ed unità – giunge ora alla Regione Mediterranea.

La regione Mediterranea comprende i salesiani e le presenze diffusi 16 nazioni (Italia, Spagna, Portogallo, Svizzera, San Marino, Lituania, Albania, Kosovo, Romania, Moldavia, Capo Verde, Libano, Siria, Israele, Palestina ed Egitto), e articolati in 10 Ispettorie (le sei dell’Italia, le due della Spagna, il Portogallo e il Medio Oriente), cui però vanno aggiunte anche le realtà inerenti alla Visitatoria dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) e la Comunità della Sede Centrale salesiana (RMG).

A livello numerico la Mediterranea è la casa di circa 2.500 salesiani, anche se attualmente il numero dei novizi è tra i più bassi delle sette regioni.

Il tema guida dei lavori riguarda la “Costruzione di un Futuro di Speranza” per questa Regione e di Ringraziamento per la Fedeltà Carismatica e il Senso di Appartenenza alla Congregazione, nella prospettiva di ciò che da essa può essere offerto a tutta la Congregazione.

Tale tema, a livello dei contenuti che verranno condivisi, si articolerà poi attraverso altri tre sotto-temi:

–        UN CAMMINO DI FEDELTÀ E DI FECONDITÀ VOCAZIONALE, che deve curare la vita personale di ogni salesiano, la significatività della vita fraterna, il rinnovamento e il rilancio dell’azione pastorale salesiana;

–        UN CAMMINO DI SPIRITO E MISSIONE CONDIVISI TRA SALESIANI E LAICI, riconoscendo e valorizzando il contributo di tanti impegnati al servizio della missione e in particolare quello dei gruppi laicali della Famiglia Salesiana; ciò richiederà anche cammino di conversione, di cambiamento di mentalità, un percorso comune di formazione tra salesiani e laici, un cammino di spirito e missione condivisi, nella consapevolezza dei diversi ruoli e nella gestione corresponsabile di incarichi e mansioni.

–        UN CAMMINO VERSO UN NUOVO MODELLO DI ANIMAZIONE E DI GOVERNO, da progettare con creatività, sfruttando tutte le opzioni giuridiche e canoniche. Tale cammino mirerà in particolare al ripensamento dell’organizzazione e il governo a livello di Regione, delle Ispettorie e dei Centri Regionali o Interispettoriali; e anche a livello delle case di formazione.

A livello operativo, i lavori si aprono nella giornata di martedì con l’Eucaristia mattutina, i primi interventi introduttivi, il saluto del Rettor Maggiore e la relazione del Consigliere Regionale per la Mediterranea, don Juan Carlos Pérez Godoy, sulla realtà attuale della Congregazione. Nel pomeriggio della prima giornata è atteso l’intervento di don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione, con argomento: “Un cammino di fedeltà e di fecondità vocazionale: La vita dei confratelli e delle comunità”, seguito poi dal tempo per il dibattito e la formulazione finale di alcune proposte.

Mercoledì 4 ottobre sarà don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, ad offrire la relazione fondamenta della giornata, dal titolo: “Un cammino di fedeltà e di fecondità vocazionale: La nostra missione”. Dopo le condivisioni per gruppi e poi in assemblea, seguite anch’esse dalla stesura di alcune proposte concrete per il futuro, il pomeriggio sarà riservato ad un momento di ricarica spirituale e comunitaria con il pellegrinaggio all’abbazia greca di San Nilo, a Grottaferrata.

“Continuare a costruire insieme un percorso condiviso di Spirito e Missione tra salesiani e laici” è il tema della riflessione che verrà sviluppata nella giornata di giovedì 5 ottobre, a cura di don Fernando García Sánchez, Superiore dell’Ispettoria di Spagna-San Giacomo Maggiore (SSM); mentre nel pomeriggio il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, introdurrà ai presenti i suoi spunti riguardo “un nuovo modello di animazione e governo”.

I lavori termineranno, infine, nella mattinata di venerdì 6 con la sessione conclusiva e di sintesi e l’Eucaristia finale presieduta dal Rettor Maggiore.

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Servizio Civile all’Estero con Salesiani per il Sociale: 66 volontari in partenza dopo circa 70 ore di formazione

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Venerdì 29 settembre 2023, con l’ultimo gruppo in partenza, si è concluso il ciclo di formazione per i volontari del Servizio Civile Universale all’Estero di Salesiani per il Sociale. Ventidue giorni, divisi in quattro sessioni per i 66 volontari, che raggiungeranno ora le sedi in Brasile (Sao Leopoldo, nel Rio Grande do Sul), Albania e Spagna, e iniziare così l’esperienza di volontariato annuale.

Il loro servizio consisterà in attività di animazione e sostegno allo studio, gruppi formativi.

I giovani presteranno servizio accanto a bambini e giovani in situazione di marginalità, nei centri giovanili, scuole, case di accoglienza, servizi per migranti.

A Roma, nella sede di Salesiani per il Sociale, i giovani operatori volontari, suddivisi in due contingenti, hanno partecipato alla formazione organizzata per sostenerli nel loro servizio. L’obiettivo è stato quello di fornire conoscenze che andassero dalle nozioni tecniche (normative, sicurezza) a quelle specifiche, attraverso con il coinvolgimento di formatori interni ed esterni all’Ufficio Nazionale, per un totale di 35 risorse umane impiegate. Alla formazione ha partecipato anche don Santiago Domínguez Fernandez, che coordina questo progetto dal 2002 per conto dei Salesiani di Spagna.

Sistema Preventivo, gestione di gruppi, comunicazione efficace, progettazione sociale, competenze relazionali ed educative, gestione delle situazioni di crisi, sono invece i contenuti affrontati nell’arco delle giornate, e che hanno fornito ai giovani volontari strumenti per poter affrontare la loro esperienza.

“Per Salesiani per il Sociale, il Servizio Civile è un asse fondamentale delle attività gestite dall’Ufficio Nazionale. Educare i giovani al servizio, al volontariato, alla pace è un modo per accompagnare i ragazzi a una cittadinanza attiva, accanto agli ultimi – ha dichiarato nella circostanza don Francesco Preite, Presidente di Salesiani per il Sociale. “Con la formazione offerta in questo mese abbiamo voluto fornire ai nostri volontari gli strumenti per affrontare al meglio quest’anno di servizio”.

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Ideato a Chioggia lo stemma del nuovo cardinale don Ángel Fernández Artime

Da La nuova Venezia e Mestre

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Ideato a Chioggia lo stemma del nuovo cardinale don Angel Fernandez Artime, spagnolo, rettore maggiore dei Salesiani. A curarne l’esegesi il noto araldista chioggiotto, Giorgio Aldrighetti, mentre il disegno è firmato da Enzo Parrino, famoso grafico di Monterotondo (Roma). Don Artime è uno dei ventuno nuovi cardinali proclamati da papa Francesco il 30 settembre. Dopo l’annuncio della chiamata a un ruolo così prestigioso, monsignor Artime si è rivolto al grand’ufficiale chioggiotto perché si occupasse dello stemma cardinalizio. Dopo lo studio di rito, Aldrighetti ha proposto la sua idea. Nello stemma, ormai ufficiale, compaiono tre figure che simboleggiano la pietà, le origini e la missione del nuovo cardinale: il monogramma incoronato di Maria Ausiliatrice; l’ancora; il Buon Pastore. Sotto il motto “Sufficit tibi gratia mea” come espressione di massima fiducia in Dio. Il monogramma fa riferimento alla Madonna di Don Bosco, punto cardine dei salesiani; l’ancora simboleggia le radici marinare della famiglia del nuovo cardinale; il Buon Pastore la missione tra il gregge di Dio. Per Aldrighetti, socio ordinario dell’Istituto araldico genealogico italiano e socio onorario dell’Istituto romeno di Araldica e genealogia “Sever Zotta”, decorato pontificio e dell’Ordine di Malta, non si tratta del primo incarico per blasonatura e esegesi di stemmi ecclesiastici. In precedenza ha ideato lo stemma del cardinale Giovanni Cheli, del cardinale Renato Corti, dell’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, del patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, del cardinale Raniero Cantalamessa. predicatore della casa pontificia. Al momento dell’elezione Papa Francesco, nel 2013, dopo le indicazioni fornite da Aldrighetti alla segreteria di Stato del Vaticano, lo stemma papale è stato modificato, scegliendo una stella a 8 raggi, al posto di quella originaria, a 5 punte.

La Nuova di Venezia

 

Istituto Teologico “S. Tommaso d’Aquino”, inaugurazione dell’anno accademico con il Vescovo Giombanco

Pubblichiamo il comunicato dell’istituto teologico San Tommaso sull’inaugurazione dell’anno accademico.

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È stato inaugurato lunedì 25 settembre, con la messa presieduta dal vescovo di Patti mons. Guglielmo Giombanco, il nuovo anno accademico dell’Istituto Teologico “S. Tommaso d’Aquino”, alla presenza del direttore della facoltà don Giovanni Russo e della comunità don Giuseppe Cassaro, delle religiose e dei religiosi, dei rettori dei seminari di Messina e Patti, dei docenti e degli studenti. Un anno di nuove consapevolezze, da vivere attraverso nuove prospettive: così mons. Giombanco ha sottolineato l’attualità della teologia, “capace di offrire la verità che il mondo cerca anche quando la rifiuta”. Uno studio aperto a tante sollecitazioni, attraverso il quale comprendere meglio non solo le istanze di fede ha spiegato il pastore – membro del consiglio di direzione del San Tommaso – ma anche leggere i segni dei tempi, le grandi questioni esistenziali, il senso della vita, la lotta fra il bene e il male, la responsabilità sociale e l’apertura a nuovi scenari culturali. All’inizio della messa, animata dai giovani salesiani del S. Tommaso diretti da Ignazio Coniglio e Emanuele Geraci, don Russo ha richiamato la responsabilità educativa legata alla formazione dei giovani che scelgono di intraprendere il percorso di studi teologici, per il raggiungimento di obiettivi che siano confacenti alla missione prefissata. L’Istituto Teologico “S. Tommaso d’Aquino” (ITST) è sorto a Messina nel 1932 per iniziativa dell’Ispettoria salesiana sicula, come realtà destinata alla formazione e alla preparazione spirituale e teologica dei giovani salesiani candidati al sacerdozio. Nell’anno accademico 1966/67 la sede fu trasferita dal S. Luigi al nuovo complesso del S. Tommaso e nel 1968, grazie a una convenzione tra l’arcidiocesi di Messina, la provincia messinese dei padri cappuccini e l’ispettoria salesiana sicula vennero unificati i rispettivi studi teologici costituendo l’odierno istituto aperto alle diocesi siciliane e calabresi. L’anno successivo, con decreto del 24 ottobre 1969 della Sacra Congregazione per l’Educazione Cattolica, il San Tommaso venne affiliato alla facoltà di teologia del Pontificio ateneo salesiano di Roma. Oltre a un primo ciclo quinquennale di studi filosofici e teologici e un biennio specialistico per la formazione culturale e teologica dei candidati al sacerdozio e dei laici, l’offerta formativa dell’ITST è arricchita da altri percorsi di studio, quali il master in bioetica e sessuologia (giunto quest’anno alla 26ma edizione) e il diploma universitario di primo livello in Catechesi liturgica, musica, Arte sacra e turismo religioso.

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Siglata partnership fra Confindustria Moda e la Federazione CNOS-FAP

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP Nazionale sull’accordo siglato ieri a Torino con Confindustria Moda.

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Torino, 26 settembre 2023 – Secondo le stime del Censis, in Italia entro il 2030 andranno in pensione 1.9 milioni di lavoratori, di cui circa il 6% nell’industria della Moda ed Accessorio. Nello stesso arco di tempo, si stima che la crisi demografica porterà ad avere 1.3 milioni di studenti in meno.

Per prevenire l’aggravarsi delle difficoltà che gli imprenditori già incontrano nel trovare nel mercato del lavoro operatori con le giuste competenze, Confindustria Moda, la federazione che riunisce le sette associazioni italiane della Moda e dell’Accessorio, e CNOS-FAP, Federazione Nazionale dei Centri di Formazione Professionale Salesiani, annunciano la firma di un accordo triennale di partenariato per promuovere la formazione professionale nell’industria della Moda e dell’Accessorio in Italia e nel mondo.

L’obiettivo di questa partnership è promuovere l’occupazione giovanile nel settore, fornendo una formazione professionale di alta qualità, soprattutto per ragazze e giovani in Italia, anche provenienti da altri Paesi. Gli obiettivi specifici includono l’attrazione dei giovani verso la formazione professionale, il potenziamento delle competenze degli studenti e dei formatori nel settore moda e accessorio, e lo sviluppo di percorsi formativi dedicati a questo settore in varie regioni italiane.

Il progetto prevede anche lo scambio internazionale attraverso la rete dei DBTech Salesiani per facilitare l’inserimento occupazionale di giovani stranieri nel settore moda ed accessorio, formati nei Paesi d’origine nelle scuole salesiane. Il coordinamento di questa partnership sarà gestito da un Comitato di Coordinamento composto da rappresentanti di Confindustria Moda e CNOS-FAP.
L’accordo avrà una durata di tre anni, dal 2023 al 2026, con possibilità di rinnovo.

Questo accordo rappresenta per noi l’apertura di un nuovo fronte per la nostra missione salesiana” afferma don Giuliano Giacomazzi, Direttore Generale della Federazione CNOS FAP. “Con esso inizia una collaborazione strategica con il mondo della Moda e dell’Accessorio inserendosi nel processo di valorizzazione del Made in Italy. La speranza è di offrire alle ragazze e ai ragazzi un accompagnamento formativo ed educativo che promette sbocchi lavorativi particolarmente promettenti e aperti all’innovazione, secondo la ricca tradizione di don Bosco e dei Salesiani, in una comune visione condivisa con Confindustria Moda, a cui esprimiamo tutta la nostra gratitudine.”

Siamo orgogliosi di firmare questo accordo con una realtà quotidianamente impegnata nel supportare l’integrazione nella società dei giovani di tutto il mondo come CNOS-FAP” commenta Ercole Botto Poala, Presidente di Confindustria Moda “La sfida della formazione è particolarmente sentita oggi nell’industria della Moda e Accessorio, motore fondamentale dell’economia italiana, per la difficoltà
sempre crescente nel trovare nel mercato i professionisti con le competenze necessarie. Con questa partnership compiamo un importante passo avanti per aiutare le imprese nelle loro sfide quotidiane, contribuendo anche alla nobile missione dei Salesiani di promuovere una giusta integrazione
”.

Questo accordo è promosso dal Comitato Education di Confindustria Moda, che da anni è impegnato nel contatto del mismatch fra la domanda di competenze delle imprese e l’offerta del sistema educativo. I successi ottenuti negli anni dal Comitato Education, presieduto da Paolo Bastianello, sono ulteriore conferma dei risultati che il settore può raggiungere lavorando come sistema.

Il Sole 24 ore

Ansa

RMG – Annunciato il tema del Capitolo Generale 29: “Appassionati per Gesù Cristo, dedicati ai giovani”

Dall’agenzia ANS.

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ANS – Roma) – In occasione dell’invio missionario salesiano, domenica 24 settembre 2023, a Torino-Valdocco, il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, ha comunicato il tema del Capitolo Generale 29° (CG29): “APPASIONATI PER GESÙ CRISTO, DEDICATI AI GIOVANI. Per un vissuto fedele e profetico della nostra vocazione salesiana”.

“Nel giorno in cui celebriamo l’invio missionario della 154ª Spedizione Missionaria a Valdocco, come fece nostro padre Don Bosco in quell’11 novembre 1875, provo anche la gioia di poter condividere con voi la riflessione e la decisione che abbiamo preso in questi giorni, dopo aver svolto un’ampia consultazione con le Ispettorie, sul nostro prossimo XXIX Capitolo Generale”, ha manifestato il Rettor Maggiore nel comunicare il tema del CG29.

Presentando i punti salienti della Lettera di Convocazione del CG29, che verrà emanato a norma dell’art. 150 delle Costituzioni Salesiane e sarà reso pubblico nei prossimi giorni, il Rettor Maggiore ha illustrato le motivazione profonde della scelta del tema,  affermando che questo “è frutto di una ricca e profonda riflessione che abbiamo portato avanti nel Consiglio Generale sulla base delle risposte ricevute dalle Ispettorie e della visione che abbiamo della Congregazione in questo momento”.

Come “segno principale dell’unità della Congregazione nella sua diversità” (C. 146), il Capitolo Generale 29  si aprirà a Torino-Valdocco il 16 febbraio 2025 per concludersi il 12 aprile 2025, alla vigilia della Settimana Santa, nello stesso giorno in cui Don Bosco arrivò a Valdocco con i suoi ragazzi, nell’anno 1846, adattando la tettoia a cappella.

Inoltre, il X Successore di Don Bosco ha anche comunicato chi sarà il Regolatore del Capitolo: don Alphonse Owoudou, Consigliere Regionale per l’Africa e il Madagascar.

Una scelta, che ha spiegato il Rettor Maggiore, è avvenuta “dopo aver rivisto la storia degli ultimi Capitoli Generali e dei loro Regolatori, e tenendo conto della realtà della nostra Congregazione e della diversità culturale ed etnica, nonché della crescita della Congregazione, soprattutto nella Regione Africa-Madagascar, ma anche dell’Asia Sud e di alcune realtà dell’Asia Est-Oceania”.

Partendo dall’obiettivo proprio di un Capitolo Generale, che è quello di “offrire un momento di progettazione, in cui si approfondiscono le sfide principali che si presentano alla Congregazione e si scelgono le linee prioritarie di azione per il suo futuro” (art. 1 Regolamento), il Rettor Maggiore sottolinea che “c’è il desiderio e l’aspettativa di un Capitolo Generale coraggioso, in cui si affrontino le cose; non vogliamo perderci in frasi che possono suonare bene, ma non toccano la vita. In generale, i confratelli desiderano vedere una Congregazione salesiana sempre fedele al Signore e con lui fedele a Don Bosco. Vorrebbero che fossimo tutti coloro che vivono con questa passione per Dio e per la missione”.

“La cosa importante – ha aggiunto ancora il Rettor Maggiore parlando del CG29 – è crescere nel sentirci consacrati da Dio, e al tempo stesso essere significativi, profetici. Per questo vogliamo muoverci lungo una scia di concretezza, molto pratica, di condivisione anche delle buone pratiche”.

Il tema del Capitolo Generale, ha spiegato Don Á.F. Artime, è unico, ed è articolato in tre nuclei:

–        Nucleo 1: Animazione e cura della vita vera di ciascun salesiano.

–        Nucleo 2: Insieme Salesiani, Famiglia Salesiana e Laici ‘Con’ e ‘Per’ i Giovani.

–        Nucleo 3: Una coraggiosa verifica e riprogettazione del Governo della Congregazione a tutti i livelli.

Con grandi speranza e fiducia, il Rettor Maggiore conclude la sua Lettera chiedendo la benedizione della Madonna e affidandoLe la preparazione e la celebrazione del CG29: “Che la nostra Madre Ausiliatrice, Madre della Chiesa ci accompagni come ha accompagnato per tutta la vita Don Bosco, fino al momento di fargli capire che ‘aveva fatto tutto Lei’”.

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La Madonna di Fatima in una visita straordinaria alla Basilica di San Giovanni Bosco di Roma

Pubblichiamo il comunicato stampa della Basilica di San Giovanni Bosco a Roma.

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Arriva il prossimo 30 settembre, alla Basilica di San Giovanni Bosco a Roma, la statua della Madonna di Fatima che venne scolpita seguendo le indicazioni della Serva di Dio suor Lucia dos Santos, la pastorella a cui nel 1917 apparve la Vergine. L’immagine della Madre di Cristo, così come la vide suor Lucia, resterà al Don Bosco fino al prossimo 15 ottobre. Dal 1947 è iniziato il pellegrinaggio per il mondo della statua della Madonna, con il suo messaggio di pace e amore. Il suo primo viaggio devozionale in Italia è stato nel 1959, con un avvenimento preparato da una grandiosa Peregrinatio Mariae che in cinque mesi raggiunse più di 100 località della penisola.

Dopo la 38esima Giornata mondiale della Gioventù che si è tenuta a Lisbona dall’1 al 6 agosto, per la Vergine è iniziato un nuovo pellegrinaggio in Italia. Prima nella diocesi di Rieti, poi in quella di Firenze e infine a Roma. “Si tratta di un momento storico per la nostra comunità parrocchiale, per la diocesi e per la Famiglia Salesiana – dice don Roberto Colameo, parroco di San Giovanni Bosco – Sarà bello accoglierla, pregando lei, per il dono della pace. È un momento di grazia. E sarà bello ricordare quanto la Vergine abbia accompagnato la vita terrena di don Bosco. A cominciare dal sogno delle due colonne, con l’Immacolata fonte di Salvezza, e la manifestazione dell’immagine di Maria a Spoleto. Due passaggi fondamentali per la devozione a Maria Ausiliatrice, fondamento del carisma salesiano”. Nei giorni di permanenza della Madonna Pellegrina vengono organizzati vari incontri di preghiera, con la recita del Santo Rosario e la meditazione dei misteri della Vita, della Passione e Risurrezione del Signore, con gli occhi e col cuore di colei che fu più vicina al suo Figlio. Nella Basilica di San Giovanni Bosco dal 30 settembre al 15 ottobre si terranno incontri di adorazione del Santissimo Sacramento, veglie eucaristiche e mariane, celebrazioni penitenziali, Via Crucis e fiaccolate per unirsi e vivere la spiritualità del Santuario di Fatima, creando lo stesso clima di preghiera che si respira a Fatima.

Il calendario

Ogni giorno, dal 30 settembre al 15 ottobre, la Basilica si aprirà alle 7. Alle 7.30 la Celebrazione eucaristica e poi alle 8.15 la Celebrazione delle Lodi mattutine con l’accensione della lampada e la preghiera per l’Italia e il mondo. Alle 9 la Celebrazione eucaristica. Alle 11.15 la recita del Santo Rosario e alle 12 l’Angelus con l’atto di consacrazione al cuore immacolato di Maria. Alle 17.30 il Santo Rosario animato dalle parrocchie della XX prefettura. Alle 18.30 la Solenne Celebrazione eucaristica e alle 21 la Buonanotte a Maria, con il racconto delle apparizioni e la compieta.

Cosa succederà il 30 settembre

La Madonna pellegrina arriverà in piazza San Giovanni Bosco alle 18, con il saluto del tradizionale gesto dei fazzoletti bianchi. Dopo il Benvenuto del vescovo Enrico dal Covolo, assessore al Pontificio comitato di Scienze storiche, ci sarà la processione verso la Basilica e l’intronizzazione della Madonna Pellegrina e la deposizione nelle mani della Madonna della corona del rosario donata da Papa San Giovanni Paolo II. Dopo la solenne concelebrazione eucaristica delle 18.30, l’Accensione della lampada quotidiana e della preghiera per l’Italia e il mondo, il rosario meditato e – per tutta la serata – il saluto personale di benvenuto alla Madonna.

La processione e i concerti

Il quartiere don Bosco si riunirà in processione venerdì 13 ottobre con una fiaccolata al seguito della statua della Madonna Pellegrina che percorrerà piazza San Giovanni Bosco, viale San Giovanni Bosco, piazza dei Consoli e poi ritornerà in Basilica. Anche il 5 ottobre alle 21 la processione eucaristica con fiaccolata e benedizione all’interno della Basilica. Nel programma dei concerti, il 7 ottobre alle 19.30 canti religiosi del coro della Diocesi di Roma, diretto dal maestro Marco Frisina. Domenica 8 ottobre, alle 16, il concerto della banda dell’Esercito Italiano. Sabato 14 ottobre gran finale con il concerto d’organo solo tento dal maestro Matteo Imbruno.

Le giornate dedicate

La Parrocchia invita i fedeli a partecipare alle iniziative di preghiera e devozione mariana. Gli appuntamenti: il primo ottobre è l’inizio del Mese Missionario del Santo Rosario, il 2 ottobre è la Giornata dei Bambini, il 3 ottobre è la giornata dell’Annuncio, il 4 ottobre è la giornata dei Religiosi e delle Religiose, il 5 ottobre è la Giornata eucaristica, il 6 ottobre è la giornata di penitenza e della richiesta di perdono, il 7 ottobre è la Giornata di tutti i devoti, di Maria Santissima e del Santo Rosario, l’8 ottobre è la Giornata di associazioni e movimenti, il 9 ottobre è la Giornata della Famiglia, il 10 ottobre è la Giornata di preghiera e riflessione sulla povertà, l’11 ottobre è la Giornata della sofferenza, del malato e del volontariato, il 12 ottobre è la Giornata della Cultura e dell’Infanzia, il 13 ottobre è la Giornata di ringraziamento per le apparizioni a Fatima, il 14 ottobre è la Giornata delle vocazioni, dei ragazzi e dei giovani. Il 15 ottobre, 28esima domenica del tempo ordinario, sarà la Giornata della partenza.

Chi interverrà nei giorni successivi

Le solenni concelebrazioni delle 18.30 saranno presiedute da monsignor Enrico Dal Covolo, vescovo e assessore al Pontificio comitato di scienze storiche (30 settembre, 5 ottobre), da monsignor Paolo Ricciardi, vescovo ausiliare di Roma (1 ottobre), monsignor Dario Gervasi, vescovo ausiliare di Roma per il settore Sud (2 ottobre), monsignor Baldassarre Reina, vicegerente vescovo ausiliare di Roma per il settore Ovest (3 ottobre), monsignor Daniele Libanori, vescovo ausiliare di Roma per il settore Centro (4 ottobre), monsignor Calogero La Piana, arcivescovo emerito di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, vicario del capitolo della Basilica patriarcale Vaticana (6 ottobre), monsignor Giuseppe Mani, arcivescovo emerito di Cagliari (7 e 12 ottobre), don Stefano Aspettati, superiore provinciale dei salesiani dell’Italia Centrale (8 ottobre), don Pascual Chavez Villanueva, IX successore di San Giovanni Bosco e rettor maggiore emerito della Congregazione salesiana (9 ottobre), monsignor Benoni Ambarus, vescovo ausiliare di Roma (10 ottobre), monsignor Daniele Salera, vescovo ausiliare di Roma per il settore Nord (11 ottobre), monsignor Riccardo Lamba, vescovo ausiliare di Roma per il settore Est (13 ottobre), monsignor Guerino di Tora, vescovo ausiliare emerito di Roma, vicario del cardinale arciprete della Basilica Lateranense (14 ottobre), cardinale Robert Sarah, titolare della Basilica e prefetto emerito della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti (15 ottobre).

Cerignola, l’Aps “I sogni di don Bosco ” darà vita al Centro Polivalente per minori

Dal Quotidiano di Bari.

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Il prossimo 25 settembre 2023 l’associazione di promozione sociale “I sogni di Don Bosco” darà vita ad una nuova esperienza educativa, quale: il Centro Polivalente ‘Don Bosco’ Articolo 104 legge regionale Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4. “In questi giorni incontreremo le famiglie e faremo un momento di festa con i minori del centro prima dell’apertura definitiva del 25 settembre 2023”. L’associazione di promozione sociale “I sogni di don Bosco” nasce in piena sinergia con i Salesiani religiosi e giovani laici con l’intento di ampliare i servizi educativi rivolti ai minori e alle loro famiglie, rispondendo alle fragilità e complessità che il tempo e i giovani attraversano, e che richiedono per essere accolti e superati in una prospettiva di cambiamento, una presa in carico educativa olistica e preventiva. Da qui la costituzione di un gruppo di educatori, pedagogisti e salesiani che ispirandosi al carisma educativo e pedagogico di don Bosco hanno deciso di accettare questa “scommessa educativa”. Le “scommesse educative” erano tanto amate dal Santo dei giovani, don Bosco. Dunque, da qui nasce l’idea di istituire, come in tante altre realtà dell’Italia
Meridionale in cui operano i Salesiani di don Bosco, il centro polivalente per minori “don Bosco . Un centro polivalente per minori, accreditato dalla Regione Puglia – Comune di Cerignola, il cui servizio educativo poggia su delle basi forti e solide del suo ispiratore: Don Bosco. Don Bosco è stato un grande pedagogista e innovatore dell’educazione, che ha fatto dell’esperienza educativa il momento per eccellenza per formare i giovani alla vita, allo studio, alla cittadinanza, al lavoro e allo stare bene con sé, con gli altri e con Dio. Per questo, e da questa propensione, nasce l’idea di creare, istituire, dare vita al Centro Polivalente per minori don Bosco. “Un servizio che non vuole sostituirsi all’attività oratoriana perché ne è parte integrante, e tanto meno vuole mettersi alla pari delle tante realtà storiche presenti nel contesto sociale che operano bene e per il bene della nostra città. Il Centro Polivalente don Bosco nasce perché spinto da questa necessità: ampliare gli spazi di possibilità entro cui i nostri giovani e loro famiglie possano sentirsi liberi di crescere, formarsi e sognare. Infatti, in questo anno educativo, il “SOGNO” sarà il fil rouge dell’esperienza che proporremo ai ragazzi e alle famiglie. Oggi la frenesia del quotidiano concede pochi spazi per sognare, perché il sogno è ritenuto poco credibile, altre volte idealista e non educativo. Eppure, il sogno può rappresentare il “gancio” per trovare quella via di ingresso che don Bosco chiamava: “il punto accessibile al bene” nel ragazzo, scoprendo valori e talenti. Da qui si delinea la nostra esperienza educativa e il nostro desiderio per i nostri giovani e per la nostra amata città di Cerignola e del nostro quartiere “Scarafone”. Siamo educatori e per questo non potremo mai smettere di sperare e ambire al bene e al benessere dei giovani e della nostra comunità educante”.