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Lombardia, oratori chiusi ma non fermi: si pensa all’estate

Pubblichiamo un articolo pubblicato sul Nuovo Torrazzo che riporta il comunicato delle Diocesi lombarde sulla possibilità di svolgere l’attività estiva.

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Nelle scorse settimane, per alto senso di responsabilità  verso la società di cui facciamo parte, tutte le Diocesi lombarde hanno condiviso la scelta sofferta di chiudere gli oratori. Gli oratori sono chiusi. Ma non si sono fermati. In questo tempo di sospensione ci siamo messi in ascolto della realtà. Abbiamo ascoltato tante situazioni difficili e penose. Ma non ci siamo scoraggiati. Abbiamo anche capito che si possono trovare nuovi linguaggi e nuove dinamiche educative, finora poco praticate. Ci siamo sentiti vicini, benché distanti. Questo insegnamento non vogliamo perderlo. Vogliamo innanzitutto esprimere una profonda gratitudine, per tutta la creatività  e l’intraprendenza che sacerdoti, catechisti ed educatori hanno saputo mettere in campo per non perdere il contatto educativo con i loro ragazzi, adolescenti e giovani. A tutti gli oratori della Lombardia vogliamo mandare un messaggio di incoraggiamento e di fiducia, di stima e di sincera disponibilità  a collaborare, pensando ai mesi che verranno. Tutti stiamo già  pensando all’estate. I cortili pieni, le gite, le esperienze, le camminate in montagna riempiono i nostri ricordi e ci mancano profondamente. Non siamo in grado oggi di poter dire quando e come riaprire gli ambienti e riprendere le varie attività. Siamo in costante dialogo con le Istituzioni regionali per poter dare delle indicazioni più precise nelle successive fasi dell’epidemia. Questo nostro messaggio vuole invitare tutti a stare pronti. E vuole umilmente incoraggiare tutti al pensiero, alla presenza, all’attenzione soprattutto alle situazioni di maggior prova, fatica e povertà  educativa, come nella migliore tradizione dei nostri oratori. Intanto noi vogliamo esserci. Vogliamo confermare la nostra scelta di stare accanto ai nostri ragazzi, adolescenti e giovani, nelle modalità  che ci saranno indicate. Nelle settimane che stiamo vivendo, i nostri ragazzi devono poter sentire che l’oratorio, anche se è chiuso, non è lontano: è vicino a loro e li accompagna giorno dopo giorno, in questo tempo faticoso e complicato. Devono poter sentire ancora che l’oratorio non è sordo alle domande più vere che sono nate nei cuori. Devono poter sentire che l’oratorio, anche in questo tempo di incertezza, non è muto ma ci regala la Parola di Gesù. I Servizi e gli Uffici di Pastorale Giovanile di ogni Diocesi sono costantemente al lavoro, per ascoltare i bisogni e per intuire e realizzare la proposta educativa più adeguata alla prossima estate. Senza la presunzione di farcela da soli, ma con la volontà  di entrare in stretta sinergia e collaborazione con tutte le altre Istituzioni del nostro territorio che hanno a cuore la cura educativa delle giovani generazioni. Crediamo essenziale compiere i prossimi passi insieme, in attento ascolto delle indicazioni delle Autorità competenti e dei nostri Pastori; e condividere, sempre insieme, la decisione di riaprire e le relative modalità  per farlo. Possiamo dire una cosa certa: in qualche modo, chiusi o aperti, l’oratorio estivo o il Grest ci sarà . Nella forma che ci sarà  permessa, continueremo a stare vicini ai nostri ragazzi e non ci fermeremo. Daremo vita a delle proposte originali e possibili e a suggerimenti adeguati alla situazione, con quella creatività dell’amore che ci rende quello che siamo. Non possiamo trascurare la cura che la comunità cristiana deve avere con i ragazzi 365 giorni all’anno, soprattutto nel tempo estivo, così fondamentale per accompagnare e far crescere le giovani generazioni. State pronti e pazientate in modo attivo e propositivo. Vogliamo lavorare con voi, mano nella mano, fianco a fianco con ogni oratorio, accogliendo ogni consiglio e spunto per camminare insieme in questo tempo che sta riscrivendo la nostra storia. Monsignor Maurizio Gervasoni (Vescovo di Vigevano, delegato per la Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Lombarda) Don Stefano Guidi (diocesi di Milano) Don Emanuele Poletti (diocesi di Bergamo) Don Paolo Arienti (diocesi di Cremona) Don Stefano Savoia (diocesi di Crema) Don Fabio Scutteri (diocesi di Mantova) Don Enrico Bastia (diocesi di Lodi) Don Giovanni Milesi (diocesi di Brescia) Don Pietro Bianchi (diocesi di Como) Don Davide Rustioni (diocesi di Pavia) Don Riccardo Campari (diocesi di Vigevano) Don Paolo Caiani (Salesiani don Bosco)

“Quali sono i nostri grandi sogni?”: il commento pedagogico di don Sala al messaggio del Papa ai Capitolari

Pubblichiamo il commento pedagogico scritto da don Rossano Sala al messaggio che Papa Francesco ha rivolto ai partecipanti al 28° Capitolo Generale.

Il Capitolo Generale 28°, un po’ come il Concilio Vaticano I, sarà ricordato come un Capitolo interrotto. Non dalle truppe italiane che entrarono a Roma, ma da un invisibile e aggressivo virus che si è diffuso così velocemente nel mondo tanto da bloccare ogni cosa.
Abbiamo cominciato con grande entusiasmo sabato 16 febbraio e dovevamo terminare, secondo il programma prestabilito, sabato 4 aprile. Invece abbiamo dovuto sospendere questo bel momento di grazia sabato 14 marzo, esattamente dopo 4 settimane di lavori. Abbiamo avuto il tempo di studiare la relazione del Rettor Maggiore sullo stato della Congregazione, di vivere alcuni momenti di spiritualità iniziali e di lavorare al primo e al secondo nucleo del tema capitolare. Abbiamo terminato con le elezioni del nuovo Consiglio Generale per il sessennio 2020-2026.
Siamo tornati a casa alla spicciolata e un po’ furtivamente come l’esercito d’Israele dopo la morte di Assalonne (cfr. 2Sam 19,4) – in verità alcuni non lo hanno ancora fatto, perché sono tuttora bloccati a Valdocco –, senza un Documento finale che possa fare da mappa condivisa per il prossimo sessennio. È stata solo presentata all’assemblea la prima bozza del primo nucleo, che è stata sostanzialmente accolta nel suo insieme, e sono stati fatti i lavori delle commissioni sul secondo nucleo. I membri del CG 28, viste le circostanze, hanno demandato al Consiglio Generale, attraverso una votazione ufficiale, il compito di rielaborare ciò che è stato prodotto.

In attesa di quello che i nostri superiori ci diranno e ci daranno, che cosa ci rimane di questa esperienza? Forse un’unica cosa, il Messaggio al CG 28 di papa Francesco. Ritengo che questo testo sia una preziosa carta di navigazione, perché è un piccolo programma per il nostro rinnovamento carismatico. Leggendolo e meditandolo abbiamo compreso che il Santo Padre non solo ci vuole bene, ma vuole anche il nostro bene ed ha a cuore la nostra Congregazione. Tutti hanno compreso che quello che ci ha scritto non è un discorso di circostanza, ma è la parola di un padre che viene dal cuore e che chiede a tutti di ripartire da don Bosco, invitandoci a realizzare ciò che lui ha ripetutamente chiamato “Opzione Valdocco”.
Per questo ho ritenuto opportuno offrire un breve commento pedagogico-pastorale al Messaggio al CG 28, che dobbiamo considerare prima di tutto un dono di un amico. L’intento di ciò che segue è quindi un invito a non dimenticarci delle parole che il successore di Pietro ha rivolto alla nostra Congregazione.
Una nota tecnica per la lettura. Il testo che segue ha volutamente un andamento “meditativo”. Si sono evitati riferimenti ad altri documenti sia salesiani che ecclesiali – le tante citazioni che si troveranno tra virgolette «» si riferiscono solo ed esclusivamente al Messaggio al CG 28 di papa Francesco – per offrire una riflessione fraterna e semplice che aiuti i singoli salesiani, le comunità religiose e le comunità educativo pastorali a fare propria la ricchezza delle parole che il Santo Padre ci ha donato. In vista di questo obiettivo al termine di ogni punto vengono proposte alcune domande per l’approfondimento personale o comunitario.

Francesco ci invita a tornare sui passi di don Bosco
Il Messaggio inviato da Francesco al CG 28 viene dal suo cuore di pastore. È evidente, leggendolo tutto d’un fiato, che non ha nulla di formale e freddo, ma tutto profuma di quella familiarità tipica del carisma salesiano. Non c’è nulla di generico, ma tutto è calibrato sul nostro carisma. Se lo confrontiamo con altri messaggi scritti a diverse Congregazioni e istituti religiosi nelle circostanze dei loro Capitoli Generali, vediamo che qui si tratta di un messaggio personale, pensato e desiderato proprio per noi in questo momento storico. Sappiamo che molte volte Francesco consegna un testo ufficiale scritto e poi parla a braccio, parla dal cuore. Non sappiamo come sarebbe andato l’incontro previsto nel pomeriggio di venerdì 6 marzo, dove il Santo Padre aveva previsto di essere tra noi a Torino, in un gesto di squisita delicatezza, attenzione e vicinanza. Mi immagino che avrebbe letto e commentato con qualche breve digressione il messaggio preparato. Probabilmente non avrebbe detto molto altro, perché in questo Messaggio al CG 28 egli esprime il suo stile pastorale in pienezza: la sua preoccupazione per i giovani, soprattutto per i più poveri; la sua tensione perché i religiosi ritornino ad essere profeti per la Chiesa e per il mondo; la sua amicizia speciale con i figli di don Bosco.
Mi piace pensare che questo messaggio si è già concretizzato nel Sinodo sui giovani: dall’ottobre 2016, quando fu reso pubblico il tema del Sinodo (“I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”) fino al 25 marzo 2019 (quando è stata firmata l’Esortazione Apostolica postsinodale Christus vivit) la Chiesa universale ha cercato di prendere sul serio il mondo giovanile alla luce del vangelo e del cambiamento d’epoca in cui siamo immersi. È stato un “Sinodo salesiano”, perché la Chiesa tutta si è occupata di ciò che a noi sta a cuore più di ogni altra cosa: i giovani!

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La messa è finita. Iniziamo a pregare

Il numero 04/2020 di Note di Pastorale Giovanile è disponibile online in modo gratuito (si può scaricare anche da qui). Segnaliamo un articolo di Elena Massimi.

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Capita spesso, particolarmente in celebrazioni che vedono un’ampia partecipazione giovanile, ma non solo, di non avere un attimo di respiro, di arrivare all’Ite missa est talmente stanchi, solo desiderosi di un po’ di silenzio, di pace, di “riposo”. Ministranti affaccendati, coro che riempie ogni momento “vuoto”, come se dovesse intrattenere i fedeli, sacerdoti che spiegano passo passo la celebrazione….un fluire “a tutto gas” di gesti, parole, suoni, senza una pausa, “una fermata”, un “attimo di silenzio”. Partecipiamo all’eucarestia con l’impressione di non pregare e attendiamo con ansia la fine della Messa per il meritato (sempre se ci viene concesso) momento di silenzio e di preghiera.
Questa non è liturgia: le parole e i gesti possono vivere solo se messi in relazione al silenzio, alle pause, alle soste… Allo stesso tempo però constatiamo come anche celebrazioni scandite da tempi lunghi di silenzio e meditazione, possano risultare ugualmente poco proficue. Il silenzio viene allora vissuto come “assenza di rumore e di parola” e non come “vertice di una comunione”.
Dovremmo forse fare memoria delle parole di R. Guardini, ancora così attuali: “A mio avviso la vita liturgica inizia con il silenzio. Senza di esso tutto appare inutile e vano […]. Il tema del silenzio è molto serio, molto importante e purtroppo molto trascurato. Il silenzio è il primo presupposto di ogni azione sacra”( R. GUARDINI, Il testamento di Gesù, 33).
Se, quindi, il silenzio è il presupposto imprescindibile di ogni azione liturgica, dovremmo iniziare a domandarci in quali momenti della celebrazione eucaristica farlo, come gestirlo, quali i criteri, le vie, perché possa divenire luogo di ascolto profondo.

 

Note di Pastorale Giovanile, online e gratuito il numero di aprile 2020

In accordo con la casa editrice Elledici, il numero 04/2020 di Note di Pastorale Giovanile sarà  disponibile online e gratuitamente:

Cari Amici, gentili Amiche,

accanto al pianto per chi non ce l’ha fatta, alla solidarietà per chi è in prima linea, e alla vicinanza per chi vive ancor più nel precariato, vogliamo mettere il nostro piccolo a disposizione per il ritorno alla normalità del quotidiano, dell’educativo, dell’evangelizzazione, della cura ai nostri giovani.
In questo numero di NPG che offriamo completo in PDF (e per cui ringraziamo l’Editrice e la Direzione NPG), il tema del dossier è quanto mai attuale, con tutte le forme di digitale di grande uso (informativo, didattico, culturale, socializzante, ricreativo…) in questo tempo di “reclusione”.
Dunque… TUTTI CONNESSI. E POI? Le sfide antropologiche, educative e pastorali dell’ambiente digitale.
Seguono approfondimenti sul tema, tutti ripresi da articoli precedenti in NPG e nel sito: che merita riprendere!
Poi le RUBRICHE, questa volta tutte linkate al corrispettivo nella rivista e nel sito.
Tra esse segnaliamo la chiusura di “Storia artistica della salvezza”, una quasi enciclopedia di pittura, scultura, mosaci e vetrate che narrano visivamente lungo i secoli la multiforme strada dell’alleanza Dio-uomo.
Continuano poi le rubriche sulla famiglia, sull’accompagnamento educativo, sui santi di oggi come veri modelli-esempi, circa una liturgia più viva e corretta, vivaci esperienze scolastiche e universitarie, e schede per una PG rinnovata.
Cose belle, cose serie, cose che aiutano l’educatore nel suo arduo, bellissimo compito!

Un caro saluto, buon cammino di rientro alla stupenda normalità.

Con amicizia.

Giancarlo De Nicolò
redazione di NPG

Il sito di NPG

Scarica la rivista

Pastorale Giovanile CEI: Il messaggio per la Domenica delle Palme

Si riporta di seguito il messaggio rivolto alle realtà di Pastorale Giovanile e dedicato alla Domenica delle Palme di Don Michele Falabretti, responsabile del servizio nazionale per la Pastorale giovanile della Conferenza episcopale italiana.

Cari amici,
si avvicina la Domenica delle Palme, appuntamento tradizionale per la pastorale giovanile che quest’anno avrà inevitabilmente una versione inedita.
Nessuno di noi avrebbe mai immaginato una situazione del genere: le parole non sono sufficienti a dire ciò che ci abita il cuore e nello stesso tempo sono necessarie perché qualcosa cominci a essere raccontato e riconosciuto. Stiamo per ripercorrere la grande settimana in cui Gesù patisce, muore e risorge e forse mai come quest’anno vediamo il suo dolore nell’esperienza di molti ammalati, dei loro cari, di chi si sta prendendo cura di loro. La morte, in diverse zone d’Italia, non ha risparmiato nessuna famiglia: tutti hanno avuto almeno un parente o un amico caro da salutare. L’ombra della morte si prolungherà ancora per molto tempo anche a causa dell’impossibilità di celebrare i riti del congedo: è un’esperienza di morte che in un certo senso si raddoppia.

La Settimana Santa ci viene incontro come la risposta cristiana al desiderio di speranza, di vita, di respiro che tutti cerchiamo in questo tempo. Per questo sarà ancora più importante aiutare i ragazzi, gli adolescenti, i giovani a non perdere la possibilità di pregare insieme. Le forme che questo tempo ci offre sono un dono: la tecnologia aiuta a non perdersi di vista, ad accorciare le distanze, a ritrovarsi vicini; anche se non poter essere fisicamente presenti alle celebrazioni rende la preghiera non solo inedita, ma anche più faticosa. La figura di Papa Francesco nella Piazza vuota, ci ha però caricato di fiducia e di speranza.

Mi rendo conto che parlare in questo contesto di GMG diocesana può sembrare fuori luogo, ma è necessario che vi dica poche parole.
Non ho idea di come il Papa ricorderà questa domenica: la messa delle Palme trasmessa dalle televisioni sarà la sua. Ci metteremo in ascolto delle sue parole. Vi avviso, però, che quest’anno era previsto il passaggio della Croce dalla diocesi di Panamá a quella di Lisbona. Il gesto è stato rinviato alla domenica di Cristo Re il 22 novembre p.v.

Se lo riterrete opportuno, potrete utilizzare quella domenica come punto di riferimento per un appuntamento “fisico”. Altri – ho saputo – stanno organizzando iniziative on line: credo che sia bello. In questi tempi sto seguendo molti dei vostri siti che con grande creatività offrono percorsi di vicinanza a accompagnamento per i piccoli e i più grandi. Vi ringrazio per la vostra creatività, testimonianza di una passione che nemmeno la pandemia riesce a spegnere. Vi chiedo, se lo desiderate, di condividere con noi un messaggio, una riflessione su questo tempo. Stiamo continuando ad utilizzare il titolo del convegno ‘dare casa al futuro’ perché crediamo che mai come in questo momento, la parola casa e la parola futuro siano così vicine. Potete caricare i vostri video su Instagram con l’hashtag #darecasaalfuturo e taggando il nostro account (@pg_ita), oppure inviarli sulla mail giovani@chiesacattolica.it

Ricordo a tutti che abbiamo pubblicato sul sito e sui social il link per leggere o scaricare il Messaggio del Papa per la GMG di domenica prossima: potrete utilizzarlo per le iniziative a cui state pensando.

Restiamo vicini con la preghiera, ma anche con il ricordo e l’amicizia. Molti si stanno augurando che un tempo così difficile ci renda migliori e ci permetta di tornare alle nostre cose con un rinnovamento interiore. Me lo auguro anche io, anche se credo che non sarà un automatismo: ci dovremo lavorare e spero che lo si possa fare insieme. Intanto ci lasciamo avvolgere dal mistero di Gesù che entra in Gerusalemme: il suo ingresso nella nostra storia, vita, città segni uno spazio di silenzio dove sentiamo di poter essere vicini a lui e vicini tra di noi.

Vi abbraccio: almeno da qui si può!

Don Michele Falabretti

Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile

Dare casa al futuro – #iorestoacasa

Pubblichiamo il comunicato dell’iniziativa del servizio di Pastorale Giovanile della CEI sulla campagna di sensibilizzazione #iorestoacasa

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Visto il momento faticoso, le campagne di sensibilizzazione che si susseguono con l’hashtag #iorestoacasa, ma anche le tante proposte di riflessione e buone prassi come il portale https://chiciseparera.chiesacattolica.it, vogliamo provare – come Chiesa e come Pastorale Giovanile nazionale – a far sentire la presenza dei più giovani per restare accesi, soprattutto intellettualmente. Le occasioni per pregare e provare a vivere la Quaresima – seppur ‘virtualmente’ – non mancano, proprio grazie ai social e soprattutto alle molte idee messe in atto dalle pastorali giovanili diocesane.

IDEA Vogliamo rilanciare l’hashtag dell’ultimo convegno nazionale e delle linee progettuali #darecasaalfuturo per creare una sorta di diario del momento dove giovani ed educatori possano raccontare il momento attuale attraverso storie personali, storie di amici o di persone che li hanno colpiti in questo periodo. Magari sarà la storia di un libro o di una pagina di letteratura a ispirarli, o forse quella di un film. Sarà comunque il loro mondo a venir fuori. Raccontare – proprio come per Shahrazàd ne ‘Le mille e una Notte’ – può salvarci la vita o almeno prolungare la nostra immaginazione, creatività, pensiero in questo momento in cui tutto sembra fermo, immobile. Veniamo fuori da un Sinodo che ha messo al centro i giovani e che ci ha lasciato parole ed esperienze su cui riflettere, parole ed esperienze che vanno meditate, ripensate, riscritte, rilette a partire dall’oggi, dall’esperienza di quei giovani che abbiamo provato ad ascoltare. E il tempo dell’ascolto non si può fermare. Dunque, ispirandoci proprio al Sinodo e riprendendo in mano le linee progettuali, vogliamo chiedere ai nostri giovani in tutta Italia di raccontarci – attraverso video o foto racconti – una storia su #darecasaalfuturo. Quale momento migliore di questo per rileggere il tempo presente e raccontarlo? Un modo per riflettere su ciò che viviamo e su come lo viviamo. Un modo per abitare la crisi.

PROPOSTA La proposta per giovani e adolescenti: postate su Instagram le vostre storie attraverso video o foto racconti sul macrotema #darecasalafuturo taggando @pg_ita. Vi chiediamo però di metterci la faccia e raccontare in prima persona la vostra storia, usando anche altri hashtag come ad esempio #iorestoacasa #ioamo #iosono #iosogno #ioascolto #iocomunico #ioincontro .

Ricapitolando, gli step sono i seguenti:

  1. create un video o scegliete una foto con la storia che volete raccontare (se usate le stories, attenzione a non inserire la musica se volete essere condivisi)
  2. postate il video o la foto sul vostro profilo Instagram taggando @pg_ita e inserendo l’hashtag principale #darecasaalfuturo insieme ad altri che rappresentano il vostro modo personale per dare casa al futuro ( #iovivo #ioleggo #iorestoacasa o altro)

Mai come in questo momento il mondo digitale ci viene incontro come opportunità. Possiamo usarlo come finestra sul mondo, per sentirci meno soli, ma anche per parlare, raccontando un pezzetto di noi. E allora, raccontiamo il nostro diario di una chiesa giovane che esiste e resiste!

Servizio nazionale per la Pastorale Giovanile 

Il Consiglio Generale è completo: eletti i Consiglieri di Settore e i Consiglieri Regionali

Il Capitolo Generale 28° della Congregazione Salesiana ha eletto i nuovi Consiglieri di Settore per la Formazione, la Pastorale Giovanile, la Comunicazione Sociale, le Missioni e l’Economia e i Consiglieri Regionali per il sessennio 2020-2026. Si riportano di seguito gli articoli pubblicati dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

(ANS – Roma)– Formazione, Pastorale Giovanile, Comunicazione Sociale, Missioni ed Economia: il Capitolo Generale 28° della Congregazione Salesiana ha provveduto a nominare i Consiglieri di Settore per il sessennio 2020-2026.

Alla Formazione è stato confermato per un secondo sessennio don Ivo Coelho, che ha ricoperto il medesimo incarico nel sessennio 2014-2020. Don Ivo Nicholas Coelho è nato il 15 ottobre 1958 a Mumbai (India). Entrato nel noviziato salesiano di Yercaud nel 1976, ha emesso i primi voti il 24 maggio 1977, nella medesima città, e i voti perpetui esattamente 7 anni dopo a Mumbai. È stato ordinato sacerdote il 27 dicembre 1987 a Panjim. Tra gli incarichi precedenti di maggior rilievo, è stato Ispettore di India-Mumbai (2002-2008) e moderatore al Capitolo Generale 26.

Come Consigliere di Pastorale Giovanile è stato eletto don Miguel Angel García Morcuende, che ha servito presso il medesimo Dicastero tra il 2010 e il 2017, occupandosi del Settore Scuola e Formazione Professionale. Don García Morcuende è nato il 29 settembre 1967 a Madrid (Spagna); ha frequentato il noviziato salesiano a Mohernando, dove ha emesso la prima professione il 16 agosto 1986. I voti perpetui li ha pronunciati ad Arevalo, l’11 giugno 1994; ed è stato ordinato sacerdote il 5 aprile 1997 a Madrid. Prima del suo periodo di servizio a Roma si era già occupato di Pastorale Giovanile presso la sua Ispettoria di origine (2003-2010), l’allora “Spagna-Madrid”.

Alla Comunicazione Sociale è stato eletto don Gildásio Mendes dos Santos, che nello scorso febbraio si era insediato come Superiore dell’Ispettoria salesiana di Brasile-Belo Horizonte (BBH), e che in precedenza era Ispettore di Brasile-Campo Grande (BCG). Nato il 18 marzo 1963 a Conceição do Barra, don Gildásio Mendes dos Santos è entrato nel noviziato salesiano di São Carlos, dove il 6 gennaio 1984 ha emesso i primi voti. A Campo Grande, l’11 febbraio 1990, ha emesso la professione perpetua. Il 12 dicembre di due anni dopo, a Rondonopolis, ha ricevuto l’ordinazione presbiterale. Ha maturato la sua competenza nel settore nel servizio come Delegato ispettoriale per la Comunicazione Sociale (2004-2005 e poi 2009-2015) nell’Ispettoria BCG.

Per le Missioni salesiane è stato eletto don Alfred Maravilla, attualmente Superiore della Visitatoria di Papua Nuova Guinea-Isole Salomone (PGS). Alfred Maravilla è nato a Silay City, Negros Occidental, nelle Filippine, il 31 luglio del 1962. Dopo aver svolto il Noviziato a Canlubang, è partito missionario in Papua Nuova Guinea, dove il 24 marzo 1988, a Gabutu, ha emesso i voti perpetui. Dopo aver studiato Teologia a Cremisan, in Israele, ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nella sua città natale, il 15 agosto 1992. Anche per lui si tratta di un ritorno in un Dicastero in cui ha già collaborato: dal 2008 al 2017 è stato a Roma, occupandosi in particolare della formazione e dell’accompagnamento dei missionari.

Infine, come Economo Generale è stato confermato il sig. Jean Paul Muller, salesiano coadiutore, che ha assunto tale incarico il 27 gennaio 2011 – quando venne nominato dall’allora Rettor Maggiore, Don Pascual Chávez – e che era stato confermato Economo anche dal Capitolo Generale 27°. Nato il 13 Ottobre 1957 a Grevenmacher, in Lussemburgo, il 16 agosto 1978 è entrato nel noviziato di Jünkerath, dove ha emesso la prima professione salesiana il 15 agosto dell’anno successivo e quella perpetua il 15 agosto 1984. Ha partecipato ai Capitoli Generali 23, 24 e 26 ed ha fatto parte della Commissione pre-capitolare per il CG27.

ANS

(ANS – Roma) – Il Capitolo Generale 28° della Congregazione Salesiana ha eletto anche i sette nuovi Consiglieri regionali. In questo modo la squadra di lavoro che affiancherà il Rettor Maggiore per il sessennio 2020-2026 è al completo.

Per la regione Africa-Madagascar è stato eletto don Alphonse Owoudou, finora Superiore della Visitatoria Africa Tropicale Equatoriale (ATE). Don Owoudou è nato a Ebolowa (Camerun), il 30 aprile 1969; ha svolto il noviziato a Lomé (Togo) tra il 1989 e il 1990; ha emesso i voti perpetui il 9 agosto 1997 a Yaoundé (Camerun), dove poi è stato ordinato sacerdote l’11 luglio 1999. È stato Preside del Post-Noviziato di Lomé (2011-2015) e Preside dell’istituto salesiano di Yaoundé e ha conseguito un Dottorato in Psicologia presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma.

Per la regione America Cono Sud il prescelto è don Gabriel Romero, finora Ispettore dell’Argentina Nord (ARN). Don Gabriel Romero è nato il 10 settembre del 1971 a San Miguel de Tucumán (Argentina). Ha frequentato il noviziato a La Plata professando come salesiano il 31 gennaio 1991. La sua professione perpetua è stata fatta il 5 ottobre del 1996 e l’ordinazione sacerdotale l’ha ricevuta a Cordoba, l’11 dicembre del 1999. È professore di Filosofia e Scienze dell’Educazione, con indirizzo in Pastorale Giovanile, e ha partecipato anche al Capitolo Generale 27°.

Per la regione Asia Sud i Capitolari hanno designato don Michael Biju, finora Consigliere dell’Ispettoria di India-Guwahati. Don Biju è nato il 20 maggio 1970 a Idukki (India), ha frequentato il noviziato a Shillong, emettendo i primi voti il 20 marzo 1988; i vori perpetui li ha pronunciati il 24 maggio 1996, sempre a Shillong, ed è stato ordinato sacerdote il 30 luglio del 2000 a Moolamattam. Ha conseguito un Dottorato in teologia Morale e un Master in Bioetica e dal 2011 al 2017 è stato Preside scolastico dello Studentato Teologico Salesiano “Ratisbonne” di Gerusalemme.

Per la regione Asia Est ad essere eletto è stato don Giuseppe Nguyen Thinh Phuoc, attualmente in servizio presso il Dicastero per le Missioni. Nato il 2 novembre 1955, a Quang Ngai (Vietnam), ha svolto il noviziato a Tram Hanh, concluso con la prima professione nel 15 agosto del 1974. Ha emesso i voti perpetui a Dalat il 15 agosto 1980 ed è stato ordinato presbitero il 9 settembre 1995 a Fountain Valley (Stati Uniti). Per la sua Ispettoria d’origine è stato Consigliere e Delegato per la Formazione.

Per la regione Europa Centro e Nord è stato eletto don Roman Jachimowicz, che finora ricopriva l’incarico di Superiore dell’Ispettoria di Polonia-Piła (PLN). Don Jachimowicz è nato il 13 novembre 1967 a Gorzów Wlkp (Polonia), ha svolto il noviziato a Swobnica, ha emesso la prima professione il 22 agosto 1987 e quella perpetua il 31 luglio 1993 a Rumia; è stato ordinato sacerdote il 25 maggio 1995 a Lad. Sa parlare anche il tedesco e il russo e per l’Ispettoria “Sant’Adalberto” della Polonia è stato anche Delegato per gli Exallievi.

Per la regione Interamerica il nuovo Consigliere sarà don Hugo Orozco Sánchez, che fino ad oggi era Ispettore di Messico-Guadalajara. Nato il 30 Giugno 1968 a San Luis de Potosí (Messico), ha svolto il noviziato a Chula-Vista, ha emesso i suoi primi voti il 16 agosto 1989 a Tlaquepaque e quelli perpetui, il 10 settembre 1995, sempre a Tlaquepaque. L’ordinazione sacerdotale l’ha ricevuta a San Pedro de Tlaquepaque, il 15 marzo 1997. Prima di essere nominato Superiore, per l’Ispettoria MEG aveva anche servito come Delegato di Pastorale Giovanile e Formazione.

Infine, per la regione Mediterranea, in sostituzione di don Stefano Martoglio, eletto Vicario del Rettor Maggiore, è stato scelto don Juan Carlos Pérez Godoy, Superiore uscente dell’Ispettoria salesiana di Spagna-San Giacomo Maggiore (SSM). Don Pérez Godoy è nato il 5 novembre 1959 a Burguillos, ha fatto la sua prima professione religiosa l’8 settembre 1978, ha emesso la professione perpetua il 15 agosto 1984 ed è stato ordinato sacerdote il 5 giugno 1987. Prima di servire l’Ispettoria SSM, nella vecchia Ispettoria di Siviglia era stato Delegato di Pastorale Giovanile, Vicario e Ispettore. Laureato in Scienze Ecclesiastiche, ha un Diploma in Magistero e Catechetica e in Pastorale Giovanile.

Alcuni capitolari con il nuovo Consigliere della regione Mediterranea, don Juan Carlos Pérez Godoy il nuovo Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio:

ANS

ICP – Celebrazione Eucaristica in diretta: vicini al Signore… anche da casa

La vita spirituale non si ferma e non va in quarantena. La Pastorale Giovanile del Piemonte ha programmato una serie di strumenti e di opportunità utili per poterla alimentare. In modo particolare l’Eucaristia domenicale, centro della vita cristiana, sarà resa disponibile nella sua celebrazione con una diretta realizzata presso la chiesa interna della Comunità Proposta di Valdocco.

Il mercoledì alle ore 21.00, sempre grazie ad una diretta Facebook disponibile sui canali ispettoriali, sarà il giorno dedicato a degli approfondimenti biblici, spirituali e teologici.

Tutti i giorni sarà poi possibile la partecipazione “televisiva” alle ore 9.00 (Tv Rete 7, canale 12 del digitale terrestre e sui social dell’emittente).

Ecco il programma:

  • Domenica

    Celebrazione Eucaristica in diretta alle ore 12.00.

  • Mercoledì sera

    Approfondimenti biblici, spirituali e teologici alle ore 21.00.

  • Tutti i giorni

    Messa quotidiana in diretta alle ore 9.00.

Mettiamo a disposizione alcune opportunità di cammino nel quotidiano. Vivere in casa la fede è possibile, anche in questo contesto così atipico. La PG non vuole lasciare soli i giovani e desidera regalare tempi di luce. Se la parrocchia è la “fontana del villaggio”, come diceva Giovanni XXIII, noi regaliamo almeno un po’ di acqua genuina. Non siamo solo noi a offrire questo: tante e belle sono le proposte che la fantasia della Chiesa sta proponendo.

Crediamo che anche don Bosco donerebbe con la sua santa inventiva fontane di Luce e di Speranza viva: buona sosta di ristoro col Signore.

(Don Fabiano Gheller)

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Avvenire: “Salesiani per i giovani, oggi” – CG28

Nella giornata di ieri, 23 gennaio, si è tenuta la Conferenza Stampa di presentazione del 28° Capitolo Generale della Congregazione Salesiana (CG28) presso la Sede Centrale Salesiana a Roma, alla presenza del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, del card. Cristóbal López Romero sdb arcivescovo di Rabat, di don Stefano Vanoli, regolatore dei lavori del 28° Capitolo Generale,  e di don Giuseppe Costa sdb, giornalista e già Direttore della Libreria Editrice Vaticana.

Nella giornata di oggi, il quotidiano Avvenire dedica un articolo sul prossimo Capitolo Generale della Congregazione Salesiana con particolare riferimento alla presenza di alcuni ragazzi che saranno parte attiva dei lavori del Capitolo sul tema “Quali salesiani per i giovani d’oggi?“.

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato in data odierna da Avvenire, a cura di Gianni Cardinale.

Salesiani per i giovani, oggi

A Valdocco (Torino) dal 16 febbraio al 4 aprile prossimi il 28° Capitolo generale
Tra le novità più importanti la partecipazione attiva ai lavori di alcuni ragazzi

(Roma – 24/01/2020 Pag. 22) – «Quali salesiani per i giovani d’oggi?». È questo il tema del 28° capitolo generale della Congregazione salesiana in programma a Torino dal 16 febbraio al 4 aprile.

Per il rettor maggiore don Angel Fernández Artime sarà l’occasione per individuare le priorità dei figli di don Bosco nel lavoro apostolico dei prossimi sei anni. Con due cardini specifici propri per questo Capitolo: la sintonizzazione con i giovani in un mondo che cambia a ritmi sempre più vertiginosi, e la consapevolezza di lavorare insieme con i laici in questa missione.

Ieri la presentazione dell’evento presso la Sede Centrale Salesiana a Roma, nell’opera del “Sacro Cuore”, coordinato da don Giuseppe Costa, giornalista e già direttore della Libreria Editrice Vaticana. Presenti, oltre al rettor maggiore, il cardinale Cristobal López Romero, arcivescovo di Rabat, e don Stefano Vanoli, Regolatore del Capitolo, che ha offerto alcuni dettagli sull’assise, tra cui la novità della presenza di alcuni giovani e laici che parteciperanno, in due diverse settimane, ai lavori.

Il capitolo si terrà a Valdocco.

«È un ritorno a casa, alle origini, lì c’è Don Bosco. Non è la stessa cosa fare un incontro lì o altrove»,

ha spiegato don Fernández Artime, che ha ribadito l’impegno che contraddistingue i salesiani da sempre e che vuole essere mantenuto anche in futuro, quello di vivere il proprio carisma con concretezza e realismo, per ottenere sempre il massimo possibile in favore di tutti i giovani del mondo – cristiani, musulmani, induisti, agnostici… – e specialmente di quelli più poveri e privi di risorse. Soprattutto attraverso l’educazione.

«Quando la Chiesa, la Congregazione fanno qualcosa che non va, – ha precisato il rettor maggiore – quando ci sono errori, sbagli e fragilità, è giusto dirlo. Ma in oltre 100 nazioni ho visto davvero anche quanto bene viene fatto dai salesiani e dalla Chiesa». Il decimo successore di don Bosco, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha illustrato l’impegno dei salesiani in alcune regioni particolari, come il Venezuela, dove la Congregazione ha aiutato – anche economicamente – non solo alle opere salesiane ma anche le famiglie e le realtà più bisognose, come la Siria, con i salesiani che non hanno abbandonato quella popolazione martoriata dalla guerra, e l’Africa dove «sicuramente la vita di migliaia di giovani non sarebbe la stessa senza l’educazione salesiana».

Per il cardinale López Romero, che l’altra sera è stato ricevuto in udienza dal re del Marocco,

«oggi come mai è necessario che i salesiani continuino a essere presenti nelle periferie, nelle frontiere, nei luoghi di guerra, proprio come ci ha indicato don Bosco, il cui carisma è stato missionario fin dal primo momento».

L’arcivescovo di Rabat, che papa Francesco ha onorato con la porpora nell’ultimo Concistoro, ha ricordato che i salesiani hanno

«una grande capacità di adattarsi ai diversi contesti anche politici e di essere realisti, in quanto il loro unico obiettivo è quello di agire per il bene dei giovani».

«Ciò – ha spiegato – non significa però non essere critici. Vediamo le difficoltà ma cerchiamo di superarle con l’educazione e la formazione. Così come i radicalismi che sono generati esclusivamente dall’ignoranza».

Citando il celebre invito di don Bosco a formare “buoni cristiani e onesti cittadini” il cardinale ha poi osservato che esso si applica felicemente anche nei contesti a maggioranza musulmana.

«Sono convinto – ha osservato – che se don Bosco fosse oggi nei Paesi musulmani, trasformerebbe il suo famoso slogan dicendo: “Onesti cittadini e buoni credenti”».

Don Bosco infatti «avrebbe assimilato il Concilio Vaticano II e lo avrebbe messo in pratica, evitando il proselitismo (che all’epoca era normale) e impegnandosi nell’ecumenismo e nel dialogo interreligioso».

Da sapere

Ordinariamente il Capitolo generale dei salesiani si raduna ogni sei anni per fare il punto della situazione, tracciare le linee per il sessennio successivo, ed eleggere il rettor maggiore e gli altri membri del Consiglio Generale. Quest’anno i capitolari saranno 243 tra aventi diritto di voto e in vitati. Lo spagnolo don Angel Fernandez Artime, 60 anni, è stato eletto rettor maggiore nel precedente Capitolo del 2014 ed è rieleggibile per un altro mandato.

La presenza dei «figli» di Don Bosco 14.618 i salesiani nel mondo (132 vescovi, 14.056 professi e 430 novizi) 1.392 coadiutori, con 28 diaconi permanenti, in 1.802 opere erette canonicamente 3.643 scuole e istituti con 940mila allievi e 68mila docenti e formatori 830 centri di formazione professionale, 200mila allievi e 15mila docenti.

Avvenire

Assemblea di Pastorale Giovanile – 11 gennaio 2020

Sabato 11 gennaio, all’istituto San Tarcisio di Roma, si è svolta l’assemblea di Pastorale Giovanile che ogni raduna delegati di PG e ispettori dell’Italia Salesiana, oltre ai Coordinatori degli Uffici Nazionali e Incaricati dei Collegamenti, il presidente CISI don Stefano Martoglio e il segretario generale della CISI don Roberto Dal Molin.

Si tratta di un momento di verifica e riflessione che permette poi agli ispettori riuniti di prendere le decisioni in merito a quando discusso. Questo l’ordine del giorno dell’assemblea:

  • Ufficio Parrocchie e Oratori: don Silvio Zanchetta ha condiviso la verifica del Seminario “Valdocco oggi. Quale oratorio per il Terzo Millennio?”, per il quale sono disponibili tutti i materiali

  • Cnos Scuola: don Pietro Mellano ha fatto una relazione sullo stato della situazione, facendo il confronto con la Spagna
  • Cnos FAP: don Enrico Peretti, nel suo intervento, ha lanciato il seminario di studio che si svolgerà a febbraio al Colle Don Bosco: “A che può servire questa stoffa?”

  • L’Ufficio Comunicazione sociale con don Moreno Filipetto ha presentato, oltre alla relazione delle attività svolte durante l’anno, un documento sull’assetto comunicativo della nuova sede del centro nazionale.
  • Per l’Emarginazione  e il disagio, l’ufficio Servizio Civile di Salesiani per il Sociale APS ha presentato l’esperienza del servizio civile in Italia e all’estero che sta partendo in questi giorni oltre ai progetti in atto, come “Connessi”, appena partito.
  • Ufficio Animazione Vocazionale: presentata la proposta per il prossimo Seminario di Animazione Vocazionale a cura del Coordinatore Nazionale don Fabiano Gheller.
  • Per l’Animazione Missionaria è stata presentata l’esperienza di formazione delle equipe missionarie.
  • Per Salesiani Cooperatori ed Exallievi sono state presentate le relazioni sullo stato delle associazioni da parte dei delegati nazionali.
  • MGS: dopo la significativa esperienza dell’assemblea di Santeramo, la coordinatrice nazionale Elena Marcandella ha presentato l’architettura principale della Proposta Pastorale 2020/2023.
  • Collegi e residenza universitarie: nella relazione di don Carlo Busana risulta che i ‘Collegi Universitari Salesiani’ (CUS) in Italia sono 20, per un ammontare di circa 1200 giovani universitari e con un andamento che va ancora aumentando.
  • Note di Pastorale Giovanile: don Rossano Sala, direttore della rivista, ha presentato i numeri e l’andamento di NPG.