“A che può servire questa stoffa?” il seminario di formazione per gli educatori dei CFP

“A che può servire questa stoffa? Formazione Professionale Pastorale ed Educazione” è il seminario organizzato dai Salesiani d’Italia unitamente alla Sede Nazionale CNOS-FAP, che si terrà al Colle don Bosco dal 19 al 21 febbraio 2020.  Il convegno è rivolto a catechisti/animatori e/o coordinatori pastorali/insegnanti di Religione/Etica, direttori di Centri di Formazione professionale (CFP), membri delle équipe di Pastorale Giovanile che hanno a cuore nei CFP salesiani (e/o membri della Federazione CNOS-FAP) delle Regioni in Italia la dimensione educativo-pastorale; consacrati salesiani e laici che in una strategia di comunione “condividono spirito e missione” nella complementarietà tra stati di vita, tra professionalità teologiche e civili. 

La Formazione professionale dei Salesiani è presente con 58 sedi in 16 delegazioni regionali: l’attività formativa si volge attraverso 1.581 corsi e coinvolge 26.606 allievi (dati 2019). 

Il seminario si svolgerà attraverso quattro aree tematiche, partendo dall’immagine del sarto, al centro del dialogo tra Don Bosco e Domenico Savio:

1) SPIRITUALITÀ – il talento del Sarto: mettiamo a fuoco ciò che ci muove ad agire partendo dal riconoscimento del carisma (Talento), che il Sarto (Don Bosco) ha ricevuto e ci ha partecipato.

2) ANTROPOLOGIA – la qualità della Stoffa: indaghiamo le sfide educative guardando le concrete situazioni (stoffe) dei nostri formandi.

3) ORGANIZZAZIONE – l’Arte della Sartoria: trattiamo di come ci organizziamo come ambiente sinergico.

4) PRATICHE – La creatività di ago, filo e…: affrontiamo la propositività pastorale (esperienze e stimoli) intrecciata nell’offerta formativa. 

A guidare i lavori saranno: il prof. don Vincenzo Salerno (“L’orizzonte antropologico cristiano che intendiamo proporre nel contesto delle sfide della modernità”), il prof. Dario Nicoli (“Introdurre i giovani al mondo del lavoro oggi”); don Ettore Guerra (“L’ABC del proflo in uscita per la FP e l’educazione all’esercizio della libertà”);  prof. Mario Becciu (“Lettura ragionata dei dati della realtà della FP in Italia”); don Michal Vojtas (“L’importanza di una CEP che redige un PEPS e lo attua con una  Programmazione”) e don Mario Fissore (“Dal sogno all’opera”)

 

Tutela dei minori, Salesiani per il Sociale sottoscrive il manifesto “10 in condotta!”

“Save the children” ha presentato – lunedì 3 febbraio, nella sala Caduti di Nassyria del Senato – il Manifesto in 10 punti – 10 in condotta! – per promuovere l’adozione di un sistema di tutela in tutte le realtà dove gli adulti operano a stretto contatto con i minori. Salesiani per il Sociale APS ha sottoscritto il manifesto e ha presentato la realtà e l’impegno dei Salesiani in Italia con un intervento di don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS. L’incontro è avvenuto su iniziativa della vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, presenti anche Raffella Milano di Save The Children, Carlo Borgomeo, presidente Impresa sociale Con i bambini, Alessandra Campo, della Pontificia Università Gregoriana e Giuseppe Linares, capo della sezione Anticrimine della Polizia di Stato.

“Dal 2011 tutte le 6 circoscrizioni giuridiche italiane in cui è articolata la presenza salesiana in Italia si sono dotate di un Codice Etico in risposta al D.L. 81/2000 e in sintonia con le varie modifiche che la legislazione italiana ha messo in atto nel corso degli anni – ha detto don Roberto Dal Molin -. Il Codice, sottoscritto da chi è assunto con contratto a tempo indeterminato o determinato, è reso operativo nelle singole circoscrizioni tramite regolamenti attuativi e l’esplicitazione di procedure. Se per gli ambienti formali la realizzazione dei regolamenti è prassi, lo è di meno negli ambienti informali e l’applicazione risente dell’eterogeneità territoriale che la rilevazione IPSOS ha riscontrato. Le Ispettorie si sono dotate in questi ultimi mesi di “Linee Guida per la Tutela dei Minori e delle persone vulnerabili” in cui si precisano i Principi, la Struttura organizzativa, la cura della vittima, l’accompagnamento dei colpevoli, i rapporti con le autorità civili, come gestire informazioni e comunicazioni, l’attività preventiva”.

L’indagine “Minori e percezione dei rischi” realizzata da Ipsos per Save the Children ha evidenziato come scuola, oratori o parrocchie, e strutture sportive per circa 1 adulto su 4 e 1 ragazzo su 5, in Italia, sono luoghi dove maggiore può essere il rischio di subire comportamenti inappropriati, maltrattamenti e abusi da parte degli adulti. Minacce concrete alle quali i minori sono esposti soprattutto in Internet, considerato un luogo a rischio per circa 8 adulti e 7 ragazzi su 10.

“Le circoscrizioni a metà degli anni 2000 si sono dotate di “Commissioni de gravioribus”, équipe apposite composte di esperti laici nelle discipline psicologiche, pedagogiche e giuridiche per affiancare gli ordinari nell’affrontare in modo tempestivo eventuali segnalazioni o denunce e accompagnare in modo adeguato nel primario interesse del minore o dell’adulto vulnerabile – ha proseguito don Roberto Dal Molin -. Nel 2014 l’autorevole Capitolo Generale dei Salesiani chiede di “favorire nei nostri ambienti un clima di rispetto della dignità dei minori impegnandoci a creare le condizioni che prevengano ogni forma di abuso e di violenza, seguendo da parte di ogni ispettoria gli orientamenti e le direttive del Rettor Maggiore e del Consiglio generale” (CG27 73.4). E vengono ribadite le linee pubblicate nel 2002.

Per i Salesiani in Italia, è prioritaria “La formazione delle figure educative in ottica preventiva così come il saper gestire segnali di abuso che i minori manifestano nei contesti familiari dove avviene statisticamente il 60% degli abusi. In diverse realtà, non ancora in tutte, si attivano procedure informative per i minori perché abbiano chiaro a chi rivolgersi per segnalare situazioni di abuso a loro carico o a carico di coetanei, la loro formazione all’uso dell’on-line. Il sostegno al minore avviene anche attraverso professionisti esterni in genere scelti dalle famiglie. Sono in atto progetti specifici come “Connessi” sul cyberbullismo finanziato dall’Impresa sociale con i bambini. Il pieno rispetto dei diritti dei bambini e delle bambine e l’assicurare ambienti idonei per la loro crescita serena è un impegno forte da parte nostre in piena collaborazione con le autorità civili e con le organizzazioni che a vario titolo promuovono la tutela e l’educazione dei minori e dei giovani”., ha concluso il presidente di Salesiani per il Sociale APS.

Leggi il manifesto

Università Pontificia Salesiana: 80 anni al servizio dell’Educazione

Domenica 3 maggio 2020 l’Università Pontificia Salesiana compie ottanta anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 1940 a Torino, luogo significativo per la Congregazione Salesiana e dove si trova la “Casa di Don Bosco”.

I Centri di studio nati a Torino per la formazione dei salesiani – Crocetta e Rebaudengo – si sono via via trasformati in un polo culturale che nel 1965 si è trasferito a Roma, nella nuova sede presso il quartiere Nuovo Salario.

Oggi l’Università è costituita da cinque Facoltà, una Biblioteca con un patrimonio di oltre 600mila libri, e diversi altri servizi.

Nel tempo l’Università ha instaurato relazioni in Italia e all’estero – basti pensare ai vari Istituti e centri di studio collegati con l’UPS – portando i valori della missione educativa salesiana e della formazione universitaria a consolidarsi al passo con una società globale in continuo mutamento.

 

Il programma

 

La galleria fotografica

Global Compact on Education, il contributo dell’UPS e dell’Auxilium per un’alleanza educativa comune

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’Università Pontificia Salesiana e dell'”Auxilium” sull’assemblea che si svolgerà all’Opera Nazionale delle Città dei Ragazzi di Roma sul Global Compact on Education.

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Dialogo tra generazioni è la risposta che, il 22 febbraio 2020, l’Università Pontificia Salesiana e la Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” danno all’invito di Papa Francesco a preparare il Patto educativo globale, ravvivando l’impegno per un’educazione più aperta ed inclusiva. 

Nell’Assemblea dell’Opera Nazionale delle Città dei Ragazzi di Roma, luogo-simbolo della partecipazione e del protagonismo giovanile, sabato 22 febbraio 2020, dalle 9.30 alle 16.30, figli e genitori; studenti e insegnanti; lavoratori e datori di lavoro; educandi ed educatori, docenti universitari, rappresentanti di istituzioni pubbliche si confronteranno per costruire una alleanza educativa comune.

Il Forum desidera «ravvivare l’impegno per e con le giovani generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione». 

Tre i valori generatori dell’evento:

  • We are: esserci in prima persona, non tenersi fuori dal corso della storia globale, locale, personale. Noi, giovani e adulti, scegliamo di esserci.
  • We share: condividere e partecipare. Il dialogo è imprescindibile per costruire la “cultura dell’incontro”, per cambiare il modello di sviluppo globale, per ri-orientare la globalizzazione verso la relazionalità.
  • We care: coinvolgerci in prima persona nel comprendere le implicazioni del nostro essere una sola famiglia umana.

L’Università Pontificia Salesiana e la Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” credono che, nell’attuale contesto sociale, occorra aprire spazi di dialogo e di accompagnamento reciproco, stringendo alleanze educative tra tutti i protagonisti della vita sociale e riscoprendo l’importanza dell’educazione.

Occorre cercare insieme nuove forme di partecipazione attiva di giovani e adulti che nasca dalla condivisione creativa, dal coinvolgimento di tutti.

Contatti:

Donato Lacedonio

Ufficio Comunicazione dell’Università Pontificia Salesiana

p.zza dell’Ateneo Salesiano, 1 – 00139 Roma

website: www.unisal.it – e-mail: comunicazionesviluppo@unisal.it

Cell. 3351236537    // Tel. 06 872901 – 06087290229

 

Maria Antonia Chinello

Ufficio Comunicazione della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium»

Via Cremolino, 141 – 00166 Roma

website: www.pfse-auxilium.org – e-mail: ma.chinello@gmail.com

Cell. 349 580 22 74    // Tel. 06 61 57 201     

Dal sito UPS

 

Dal sito Auxilium

“Per educare un bambino serve un intero villaggio”: il patto educativo di quartiere del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma

Venerdì 31 gennaio, festa di S. Giovanni Bosco, si è svolto presso il Borgo Ragazzi don Bosco un seminario dal titolo “Per educare un bambino serve un intero villaggio” volto a realizzare un patto educativo per Centocelle, secondo quanto indicato da Papa Francesco nel messaggio di lancio del patto educativo globale, previsto il 14 maggio 2020.

“Ogni cambiamento ha bisogno di un cambiamento educativo che coinvolga tutti. Un proverbio africano dice che per educare un bambino serve un intero villaggio. Ma dobbiamo costruirlo, questo villaggio, come condizione per educare” dice Papa Francesco nel suo messaggio, sulla scia dell’enciclica “Laudato Sii”, per collaborare tutti insieme a custodire la nostra casa comune.
Ma per arrivare alla globalità, occorre partire dal territorio, dal locale, ci ricorda don Daniele Merlini, che ha aperto il seminario tenutosi nella nuova sala polifunzionale dedicata a Don Cadmo Biavati, “il don Bosco di Roma” e primo direttore dell’opera.
Tanti gli ospiti del pomeriggio, in particolare i collaboratori del Papa nell’organizzazione dell’evento del 14 Maggio. Mons. Angelo Vincenzo Zani, segretario della congregazione dell’educazione cattolica, sottolinea, nella persona di Giovanni Patriarca, ufficiale della congregazione, come l’educazione debba essere finalizzata a creare delle comunità autentiche e allo sviluppo integrale poiché educare vuol dire umanizzare, e ognuno di noi può rendersi partecipe nel costruire il bene comune.
Il prof. Andrea Zampetti si è addentrato nel significato di “patto” inteso come orizzonte di senso nel quale inserire il cammino educativo nell’attuale crisi ecologica e sociale, che può costituire una grande opportunità per riscoprirci comunità. Cinque sono i pilastri: chiarezza, convergenza, compito, coraggio e coinvolgimento. Il primo elemento per costruire un patto è la chiarezza della propria identità, individuare quali compagni di viaggio includere e quali testimoni scegliere. La convergenza risiede nell’armonizzazione delle diversità di ciascuno in un ritmo comune, condividendo una stessa visione antropologica. Il compito risponde alla domanda “Perché farlo?”, il coraggio serve a fare impresa uscendo dalla propria comfort zone e in questo processo nessuno è escluso, l’intero “villaggio” deve essere coinvolto.
Noi siamo solo una piccola goccia dentro un grande mare,  ne è l’esempio il progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno” sostenuto dall’Impresa Sociale “Con i Bambini” e realizzato dalla Federazione Salesiani per il Sociale di cui il Borgo Ragazzi don Bosco fa. Il progetto promuove attività formative in tutta Italia per fare crescere le comunità educanti arrivando ad incidere sulla vita di 3.000 minori seguendo tre linee: formale, non formale e territoriale. Il dottor Giorgio Righetti, direttore dell’ACRI, ci presenta il percorso degli ultimi anni e i patti stipulati per arrivare a questo intervento di contrasto alla povertà minorile e fa notare come le risorse non servano a nulla se mancano le idee e i progetti.
Mario Podeschi, assessore alle politiche sociali del V municipio, ci restituisce una fotografia del nostro contesto sociale in un territorio che sarebbe, a livello demografico, la quattordicesima città d’Italia, se escludiamo l’intera capitale, ricordando che è un dovere istituzionale fare rete con tutte le associazioni che si occupano della fragilità sociale. Wanda Giacomini, dirigente dell’istituto comprensivo di viale Cocconi ribadisce l’importanza di fare rete e sottolinea quanto sia fondamentale per le istituzioni l’ascolto in un momento in cui per le scuole sta aumentando il compito educativo, che va oltre il concetto di istruzione. Per Maria Elena Mammarella, assessore municipale per la scuola, da professoressa, bisogna guardare l’altro in tutte le sue sfaccettature, accettando di essere una comunità in divenire, come esprime bene il participio presente “educante”.
Nel workshop che ha concluso il seminario, giovani, famiglie, educatori e operatori sociali, si sono riuniti per elaborare proposte concrete di interventi possibili per un patto educativo nel territorio: “forti insieme per regalare del bene”, “lavorare insieme per educare tutti”, “ascolto e contaminazione”, “essere di tutti e non essere di nessuno per fronteggiare la fragilità delle famiglie”.
Il solco è tracciato, adesso è necessario che il villaggio si ritrovi per intraprendere questo cammino educativo.

Figlie di Maria Ausiliatrice – Online il nuovo sito web dell’Istituto

L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), in occasione della festa di San Giovanni Bosco, ha annunciato la buona notizia della creazione di un nuovo spazio di “InFormazione” Istituzionale: il sito web www.cgfmanet.org. Ecco la notizia proveniente da InfoAns:

L’Istituto FMA vive un tempo di grazia, in cammino verso il Capitolo Generale XXIV, sollecitato da Maria «Fate tutto quello che Egli vi dirà» (Gv 2,5) e in sintonia con Papa Francesco che chiama alla novità con lo spirito del Vangelo “A vino nuovo, otri nuovi”. È lo stesso contesto contemporaneo con le sfide edu-comunicative, le culture giovanili, le nuove frontiere educative che sfida ad abitare l’Ecosistema Comunicativo Digitale con consapevolezza e forza profetica, per dare visibilità alla missione.

Papa Francesco per la 54ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2020 con il tema “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia”, sottolinea come è particolarmente prezioso, nella comunicazione, il patrimonio della “Memoria”. “Non c’è futuro senza radicamento nella storia vissuta. La memoria non va considerata come un ‘corpo statico’, ma piuttosto una ‘realtà dinamica’. È la memoria che ci consegna storie, speranze, sogni ed esperienze da una generazione ad un’altra”.

L’intenzione del sito web come un nuovo spazio “InFormativo” è quella di allargare lo sguardo ad un mondo in continuo cambiamento, interagendo con i diversi pubblici, perché tutti siano interlocutori capaci di dare senso e significato al vissuto e “co-creatori di Buone Notizie”.

Il cuore del sito web è l’ambiente “Infosfera”, una rete di informazioni tra loro interconnesse, che interpella l’Istituto FMA ad essere presente nel cuore della contemporaneità, arricchendo l’universo della sua missione edu-comunicativa, evangelizzatrice, socio-politica, ecologica, offrendo opportunità “InFormative” di condivisione di vita e di cultura, di significato e di opinione, di dialogo e di partecipazione.

L’IFMA, generando notizie e raccontandole, dà visibilità al carisma salesiano nel tessuto di relazioni ed espressioni multiculturali, favorendo la Formazione all’Interculturalità, lo sviluppo della Cultura Vocazionale, la ricerca di nuove vie di Educazione, Comunicazione ed Evangelizzazione.

“Nella confusione delle voci e dei messaggi che ci circondano, abbiamo bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita. Una narrazione che sappia guardare il mondo e gli eventi con tenerezza; che racconti il nostro essere parte di un tessuto vivo; che riveli l’intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri” afferma Papa Francesco nel Messaggio per la 54ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

I racconti segnano, plasmano le convinzioni e i comportamenti, aiutano a comprendersi e a definirsi. Attraverso il rinnovato sito web ciascuna FMA, i membri della Famiglia Salesiana e i giovani possono raccontare le Buone Notizie sulla vita e sulla missione delle Ispettorie, nei diversi contesti dell’Istituto FMA.

InfoAns.org
Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice

“Educazione è cosa di cuore”: i Salesiani Cooperatori a confronto con la comunità territoriale

Il Centro Salesiani Cooperatori e l’Unione degli ex-allievi, l’Unita Pastorale di Porto Recanati, con il patrocinio del Comune di Porto Recanati, in occasione della festa di Don Bosco ha presentato alla cittadinanza il ciclo di incontri denominato “Educazione è cosa di cuore” dove verranno affrontati temi inerenti l’educazione,  attraverso l’intervento di relatori che portano la loro esperienza nel campo dell’educazione, attraverso i vari ambiti dove agiscono.

“L’obiettivo è quello di aprirsi a tutta la comunità, a partire da temi legati all’attualità, alle sfide educative di oggi e alle problematiche che interessano da vicino i giovani per fornire strumenti utili a chi ha la responsabilità dell’educazione al giorno d’oggi. Pensiamo in particolare ai genitori e agli insegnanti, e a questo proposito, quest’anno sono sette gli Istituti Comprensivi – di Porto Recanati, Recanati, Loreto e Castelfidardo – che hanno aderito al progetto, a testimonianza della qualità della proposta, e riconosceranno crediti formativi ai docenti che parteciperanno agli incontri”, spiega Italo Canaletti, coordinatore del centro locale dei Salesiani Cooperatori di Porto Recanati.

 

 

Buona Festa di San Giovanni Bosco da Torino Valdocco – 31 gennaio 2020

“Dite ai miei ragazzi che li aspetto tutti in Paradiso” 

(Don Bosco – 31 gennaio 1888)

Presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, cuore pulsante della spiritualità salesiana, sono iniziati ufficialmente i festeggiamenti per celebrare la ricorrenza di San Giovanni Bosco, padre, maestro ed amico dei giovani.

Le celebrazioni dedicate alla festa, hanno avuto inizio in Basilica alle ore 7.00 con la prima S.Messa, presieduta da don Sabino Frigato, Vicario episcopale per la Vita Consacrata. Alle 8.30, la S.Messa presieduta da don Enrico Stasi, Ispettore dei Salesiani ICP, ha visto la numerosa partecipazione da parte dei ragazzi e delle ragazze delle scuole di Valdocco. In virtù della sua instancabile opera educativa, San Giovanni Bosco è infatti patrono di tutte le categorie che hanno a che fare col mondo della scuola e dell’insegnamento. Alle ore 10.00 la celebrazione è stata presieduta invece da don Leonardo Mancini, Maestro dei novizi.

Santa Messa ore 11.00

La solenne celebrazione in Basilica delle ore 11.00, presieduta da Mons. Heriberto Bodeant, vescovo di Melo (Uruguay), è stata trasmessa in diretta streaming da Missioni Don Bosco dal proprio sito internet e pagina facebook.

Molte cose mi uniscono alla Famiglia Salesiana. Nella diocesi di Melo abbiamo una importante opera sociale e una comunità di salesiani. Anche mia nonna è stata battezzata da uno dei primi missionari salesiani inviati da don Bosco a Paysandú, in Uruguay. Per tutto  questo sono lieto di essere oggi nella Basilica di Maria Ausiliatrice per celebrare con tutti voi la Messa nella festa di don Bosco.

(Mons. Heriberto Bodeant)

31 gennaio festa di Don Bosco

Le celebrazioni sono iniziate, buona Festa di Don Bosco. Segui con noi la diretta! 🎥 #DonBosco #31Gennaio #WeAreDonBosco #IAmSalesian

Publiée par Missioni Don Bosco ONLUS sur Vendredi 31 janvier 2020

Tra i numerosi concelebranti, Mons. Bernardino Marchiò, Vescovo emerito della diocesi di Caruaru in Brasile.

L’Omelia, è stata a cura di don Guido Errico, Rettore della Basilica:

Siamo invitati a rallegrarci, siamo invitati a sperimentare ancora una volta quello che abbiamo ascoltato nella pagina del Vangelo: Gesù chiama a sé i piccoli, li fa stare acconto a sé, vuole comunicare a ciascuno di essi una parola particolare, un insegnamento.

In questa casa madre, in questo giorno santo dedicato a don Bosco non possiamo trascurare di sentirci davvero semplicemente un nucleo essenziale di una grande famiglia che desidera abbracciare i ragazzi e i giovani di tutto il mondo. 

Alle ore 15.00, l’appuntamento ha riguardato la benedizione dei bambini e dei ragazzi a cura di don Guido Dutto, parroco di Maria Ausiliatrice.
Alle ore 16.00, i solenni vespri guidati dal diacono Paolo De Martino, Referente diocesano apostolato biblico.

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Santa Messa ore 18.30

Alle ore 18:30, la solenne concelebrazione  con i giovani del Movimento Giovanile Salesiano in diretta streaming e presieduta dal Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime. Basilica colma di giovani provenienti da tutti i centri dell’ispettoria che si sono ritrovati per un momento di riflessione e comunità, vivendo tutti assieme la Santa Messa ed ascoltando le parole di don Angel che riportiamo qui sotto:

Miei cari Giovani,
carissimi ragazzi e ragazze di tutti i luoghi del nostro bellissimo mondo salesiano!

Il mio saluto è oggi, anzitutto, per voi. Naturalmente desidero fare arrivare il mio affetto a ciascuno dei miei confratelli Salesiani di Don Bosco, alle carissime sorelle Figlie di Maria Ausiliatrice, ai Salesiani Cooperatori, agli Exallievi, alle Exallieve e a tutti i membri della nostra bella e grande Famiglia Salesiana.

Carissimi Giovani, vi scrivo oggi, 31 gennaio, da Valdocco. Qui è l’alba. È uno dei momenti nei quali prego il Signore, alla presenza della nostra Madre Maria Ausiliatrice, e, in modo particolare, davanti all’urna del nostro Padre Don Bosco, alla presenza di tutti i nostri santi e beati che ci accompagnano nella Basilica (Santa Maria D. Mazzarello, San Domenico Savio, il Beato Michele Rua, il Beato Filippo Rinaldi).

Ho parlato loro di voi. Ho pregato il Signore chiedendo l’intercessione di Maria Ausiliatrice e di Don Bosco per tutti voi, per tutti i ragazzi, gli adolescenti e i giovani del mondo salesiano e anche per la gioventù del mondo intero. Penso, miei cari giovani, che pregare per voi sia una bellissima espressione di affetto. Don Bosco lo ha sempre fatto per i suoi giovani e in mezzo a loro; e questo vuole essere il mio dono per voi, in questo bellissimo giorno, nel nome del nostro Padre.

Oggi, come in altre occasioni, torno a ribadire il mio profondo desiderio: che tutti voi, che ciascun giovane del mondo possiate sentirvi come a casa vostra nelle case salesiane. Le porte delle case salesiane devono essere sempre aperte. Io desidero che siano sempre aperte, completamente aperte per voi. E anche le porte dei nostri cuori, e quelli di ciascuno dei membri della Famiglia Salesiana.

Oggi, come in altre occasioni, desidero dire dal profondo del mio cuore che, allo stesso modo in cui il cuore di Don Bosco batteva per i suoi giovani, il cuore di ogni membro della nostra Famiglia Salesiana continui a desiderare di stare con voi, di capirvi fino in fondo, nella profondità di voi stessi, e di essere in grado di condividere la vostra fatica e le vostre speranze, i vostri sogni e i vostri progetti. Don Bosco trasformò la sua predilezione per i giovani in missione, facendola diventare lo scopo della propria esistenza. Chiedo che avvenga lo stesso per tutti noi adulti, chiamati ad accompagnarvi.

Oggi, come in altre occasioni, desidero chiedervi di aiutarci, di aiutare ciascuno di noi e ciascun educatore delle vostre case, consacrati e laici, a rinnovare la nostra amicizia e a camminare insieme verso l’ideale dell’autentico progetto di uomo e di donna voluto da Dio. Giovani e adulti noi ci educhiamo reciprocamente attraverso il dono del quale siamo portatori. Questo non è uno slogan, ma è una profonda convinzione che viene dallo stesso Don Bosco. Perché anche i suoi ragazzi fecero diventare Don Bosco ciò che era. Cari giovani aiutateci a donarvi il meglio di noi stessi, a crescere, a essere migliori; aiutateci a non deludervi mai.

E oggi come altre volte ripeto che ciò che di più prezioso abbiamo e che possiamo offrirvi non sono le case e le presenze educative della Famiglia Salesiana in tutto il mondo. Ciò che abbiamo di più prezioso non sono le scuole, né le strutture sportive, né le università, neppure gli oratori e i centri di accoglieza. Il tesoro più prezioso che abbiamo è Gesù Cristo, il quale ci ha conquistato e ci ha fatto innamorare di Lui. Ciò che di più prezioso abbiamo da offrirvi è, come è stato per Don Bosco nei confronti dei suoi ragazzi, l’incontro con Dio Padre, per mezzo di suo Figlio Gesù Cristo. Oggi, come detto altre volte, vorrei che questo sogno diventi realtà ogni giorno, in ogni luogo, in tutte le nazioni e in tutte le culture dove ci troviamo. In tutte le religioni. Che possiamo aiutarvi ad incontrare Dio e in Lui a scoprire la bellezza della vita che Lui ci ha donato.

E citando il nostro amato padre Don Bosco desidero che tutti voi, miei amici e amiche, miei cari ragazzi, adolescenti e giovani, siate molto felici qui e nell’eternità. Siate felici e rendiate felici le vostre famiglie e tutti coloro che abitano il vostro piccolo universo ogni giorno.

Con affetto e nel nome del nostro Padre Don Bosco, vi saluto

Don Ángel Fernández Artime, SDB

Rettor Maggiore

Rivivi qui la diretta della celebrazione:

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Publiée par Missioni Don Bosco ONLUS sur Vendredi 31 janvier 2020

A seguire, dopo la messa, il momento conviviale della cena per tutti i giovani, circa 650 gli iscritti, ed un momento di animazione presso l’oratorio di Valdocco. Per saperne di più:

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Santa Messa ore 21.00

Infine, alle ore 21.00, a conclusione dei festeggiamenti dedicato a don Bosco, la solenne concelebrazione in diretta streaming presieduta da Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino.

Riprendendo l’instancabile missione di don Bosco nell’educare e formare i ragazzi, il Vangelo scelto per le celebrazioni di oggi è stato quello di Matteo 18:

Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.
 Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare”.

(Mt 18, 2-6)

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Publiée par Missioni Don Bosco ONLUS sur Vendredi 31 janvier 2020

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IUSVE, nuove lauree nel dipartimento di Comunicazione

Pubblichiamo il comunicato stampa dello IUSVE sull’istituzione di  nuove lauree nel dipartimento di Comunicazione a Verona e Venezia.

Sono 158 a Mestre e 157 a Verona i nuovi studenti del primo anno delle triennali in «Advertising & Marketing» e «Digital & Graphic design» per un totale di 315 nuove matricole. IUSVE ha iniziato il nuovo anno accademico con una novità tutta legata alla comunicazione. Sono partite in ottobre infatti le nuove lauree del Dipartimento di Comunicazione nelle due sedi di Verona e Venezia. I nuovi corsi si vanno ad inserire in un’offerta, quella del Dipartimento di Comunicazione, già molto ampia e che vede un totale di 958 studenti frequentanti di cui 696 nelle triennali e 222 (142 a Venezia, 80 a Verona) nelle magistrali (circa una quarantina, invece, i frequentanti dei Master).

“Il principe della Patagonia”, in scena a Roma il musical su Zeffirino Namuncurà

La Famiglia Salesiana del Lazio ha festeggiato la solennità di Don Bosco con uno spettacolo teatrale dedicato a Zeffirino Namuncurà, “Il principe della Patagonia”.
Domenica 26 gennaio, al teatro “E. Viganò” della parrocchia Santa Maria della Speranza di Roma, è andato in scena il musical scritto e diretto da Tommaso Sbardella, docente di Villa Sora, l’istituto salesiano dove il giovane indigeno ha studiato e ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. L’incontro si è aperto con una preghiera guidata dai Testimoni del Risorto, dai Salesiani Cooperatori e da Canção Nova.

“Non sapevo nulla di Zeffirino Namuncurà – dice il regista al termine dello spettacolo -, ma l’ho studiato e l’ho sentito tanto vicino. Non era mai stato fatto nulla su di lui, l’idea è venuta all’ex ispettore don Leonardo Mancini: per la prima volta, è andato in scena proprio in questo teatro”.

A chiudere la giornata sono stati don Francesco Marcoccio, vicario ispettoriale della Circoscrizione Italia Centrale che ha organizzato la festa e suor Maria Luisa Miranda, consigliera FMA per la Famiglia Salesiana che ha letto il messaggio della Buonanotte di Madre Yvonne, assente perché influenzata. “Zeffirino è figlio di una minoranza che non ha mai smesso di sperare – ha letto suor Maria Luisa -. Ha voluto essere l’apostolo della sua gente: il messaggio è che possiamo essere veramente santi dove siamo. Come Famiglia Salesiana vogliamo veramente lavorare insieme per fare di tutti noi un movimento per raggiungere i giovani. La santità piena è possibile!“.