Le Opere Sociali Don Bosco ricevono l’Apple Distinguished School come centro di eccellenza didattica

Pubblichiamo dal sito della Chiesa di Milano un articolo sul premio Apple Distinguished School ricevuto dalle Opere Sociali Don Bosco come centro di eccellenza della didattica digitale.

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A 70 anni dalla loro fondazione – per volere del cardinale Schuster, su iniziativa di don Francesco Beniamino Della Torre e con il contributo fattivo del senatore Enrico Falck – la presenza delle Opere Sociali Don Bosco a Sesto San Giovanni si conferma importante e conserva lo spirito imprenditoriale e innovativo dei promotori.

I successori di quei primi Salesiani, nel solco pedagogico e spirituale tracciato da San Giovanni Bosco, hanno puntato a migliorare l’offerta formativa e scolastica delle OSDB e ad adeguarla alle richieste dei tempi. In questa linea si pone il lungo e approfondito percorso di certificazione svolto con il settore education di Apple che ha portato all’attribuzione alle OSDB (tra le poche in Italia) del prestigioso titolo di Apple Distinguished School. Vale a dire di centro di innovazione ed eccellenza nella didattica digitale, che ispira gli allievi a essere creativi, aiutandoli a sviluppare capacità di collaborazione e di pensiero critico. I docenti e formatori, ma soprattutto gli allievi delle OSDB, fanno un uso innovativo delle tecnologie nell’apprendimento e nell’insegnamento, con successi accademici documentati.

La consegna della certificazione avrà luogo presso le Opere Sociali Don Bosco (viale Matteotti 425) giovedì 20 febbraio, dalle 10.30 alle 12,30. Oltre ai referenti nazionali di Apple, saranno presenti: Gabriele Benassi (delegato rappresentante della Viceministra Miur Anna Ascani), Alessia Rosa (primo ricercatore del nucleo territoriale Nord dell’Indire), Melania De Nichilo Rizzoli (assessore alla Istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia), Letizia Affatato (dirigente del Servizio regionale scuole non statali paritarie e non paritarie dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia), Roberta Pizzochera (assessore all’educazione e alle politiche per l’infanzia, Servizi sociali, servizi alla persona del Comune di Sesto San Giovanni), Maria Gabriella Fumagalli (assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro, Politiche Educative, Infanzia del Comune di Cinisello Balsamo).

Dopo una breve “esperienza didattica esemplificativa” presso il Palazzo Marelli con gli allievi di una classe della Scuola secondaria di primo grado, gli intervenuti si sposteranno presso lo Spazio Educativo Evoluto del Palazzo Schuster dove il professor Tommaso Franchini, referente didattico ed educativo digitale delle OSDB, coadiuvato da alcuni allievi della Scuola secondaria di secondo grado e del Centro di Formazione Cnos-Fap “Falck”, presenterà il percorso svolto dagli studenti, dai formatori e dagli insegnanti. Seguirà la consegna della targa ufficiale da parte di Apple e l’intitolazione dell’aula a don Della Torre da parte dell’attuale direttore don Elio Cesari. A seguire gli interventi di saluto degli ospiti.

Progetto TGS18+, per il sesto anno il percorso di educazione alla cittadinanza europea

“Progetto TGS18+” è il percorso di educazione alla Cittadinanza Europea proposto per il sesto anno consecutivo da TGS Eurogroup. Il viaggio studio a Bruxelles, nell’edizione 2020, si è da poco concluso con il rientro in Italia dei 33 giovani partecipanti (21 del Triveneto, 12 dal Piemonte). Un programma ricco di impegni quello proposto da TGS Eurogroup dal 25 al 29 gennaio nella capitale europea.

Il giorno stesso dell’arrivo a Bruxelles, Sabato 25 Gennaio, era programmato un incontro con la comunità cattolica italiana, in occasione della Santa Messa celebrata da Don Claudio Visconti presso il Foyer Catholique Européen.

Il giorno seguente, Domenica 26 Gennaio, il gruppo è stato accolto nel Parlamentarium, il Centro Visitatori del Parlamento Europeo, dove attraverso un appassionante “Role Play Game” gli studenti si sono immedesimati nel ruolo di Membri del Parlamento Europeo per imparare a conoscere e a sperimentare il processo legislativo dell’Unione Europea.

Lunedì 27 Gennaio era organizzata la visita ufficiale al Parlamento Europeo, momento centrale del viaggio studio, comprendente una conferenza e dibattito introduttivo con un rappresentante della direzione visite e seminari del Parlamento e, a seguire, una emozionante visita dell’Emiciclo all’interno del Palazzo Paul Henri Spaak. A conclusione della giornata una visita alla Casa della Storia Europea, istituzione culturale nata per iniziativa del Parlamento Europeo per promuove una migliore comprensione della storia e dell’integrazione europee.

Il gruppo di studenti ha visitato nella mattinata di Martedì 28 Gennaio i Palazzi Justus Lipsius e Europa, sedi del Consiglio dell’Unione Europea, novità 2020 del Progetto TGS18+. La pausa pranzo al ristorante di Palazzo Berlaymont, sede della Commissione Europea, ha riservato al gruppo di studenti un inatteso quanto gradito incontro con Paolo Gentiloni, Commissario agli Affari Economici, che si è gentilmente prestato per un breve scambio di parole con gli studenti e una foto ricordo. La visita alla Commissione Europea è proseguita nel pomeriggio al vicino Palazzo Charlemagne.

La giornata di mercoledì 29 Gennaio, con il sostegno e il coordinamento di Don Bosco International, ha visto i partecipanti a colloquio con alcune organizzazioni della società civile impegnate a portare la voce dei cittadini, in particolare i giovani, all’attenzione delle istituzioni europee: oltre a Renato Cursi, segretario esecutivo dello stesso Don Bosco International, erano presenti anche Aubérie Samson, segretario generale di Don Bosco Youth-Net, la rete giovanile salesiana presente in tutta Europa e della quale fa parte la stessa associazione TGS, Giulia Bordin, project officer dello European Volunteer Centre (CEV), oltre a Markus Vennewald, in rappresentanza della Commissione delle conferenze episcopali dell’Unione Europea (COMECE) che ospitava l’incontro.

Tutti i ragazzi che hanno partecipato al Progetto TGS 18+ edizione 2020 sono tornati a casa entusiasti dell’esperienza, arricchiti e ispirati per ciò che anno vissuto e toccato con mano a Bruxelles. Esperienze come questa possono aiutare i nostri ragazzi a mettere in luce le proprie potenzialità e a crescere come giovani adulti, “buoni cristiani e onesti cittadini”, nel segno di don Bosco.

Prossimi appuntamenti con il Progetto TGS18+ ad Aprile, con un gruppo di studenti dell’Istituto Don Bosco di Verona in visita a Bruxelles, e a Novembre, con un doppio appuntamento aalla capitale europea per gli studenti del Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto (Treviso) e per gli studenti dell’istituto Opere Sociali Don Bosco di Sesto San Giovanni (Milano), nell’ambito del programma “TGS for Schools” dedicato alle scuole.

Per ulteriori informazioni contattare la Segreteria TGS Eurogroup ai seguenti recapiti:

TGS Eurogroup
Via Marconi 22
31021 – Mogliano Veneto TV
tel. 041.5904717 – fax 041.5906702
e-mail: info@tgseurogroup.it
sito web: www.tgseurogroup.it

“Sanremo ethical champion”: i premi di IUSVE alla sobrietà della comunicazione

Un premio per lo stile sobrio e l’eleganza della comunicazione, in contrasto con le polemiche feroci e infuocate di questi giorni. Dopo il premio al vincitore di Sanremo arrivano anche i «premi etici» di IUSVE. A consegnarli nei giorni scorsi sono state le tre giovani speaker della radio universitaria «CUBE RADIO» l’emittente accademica dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia e Verona inviate speciali a seguire la manifestazione canora.

Gloria Mazzari, Jasmine Pagliarusco e Aurora Simionato di Cube Radio che frequentano il corso di laurea in Scienze e tecniche della comunicazione Grafica e Multimediale oltre a raccontare in audio e video la manifestazione ai loro coetanei che frequentano lo IUSVE e a collaborare con le emittenti locali venete Radio Adige, Radio Venezia e CafèTV24 hanno consegnato l’«Ethical champion», il premio attribuito agli artisti che si sono contraddistinti per uno stile sobrio e elegante della comunicazione nei caldi giorni del Festival.

«Il fenomeno della Second Screen Tv – ha confermato Marco Sanavio, direttore di Cube Radio – rischia in alcune occasioni di esacerbare i toni che escono dall’ambito di una sana critica per trasformarsi in attacchi personali, offese e violenza verbale. Il premio ideato dalle tre speaker che hanno partecipato al Festival di Sanremo vuole sottolineare come lo stile con il quale si comunica nelle mediazioni digitali sia elemento indispensabile di qualità dei rapporti umani e, pertanto, non possa prescindere dal rispetto reciproco».

La consegna dei premi proprio oggi, lunedì 10 febbraio è stata ripresa e raccontata su Rai Uno nella trasmissione Uno Mattina che ha intervistato in diretta da Cube Radio le tre giovani speaker.

Di seguito le motivazioni dei premi e i link ai video della consegna.

A Vincenzo Mollica: negli anni lei è stato il vero protagonista dei racconti di Sanremo, la sua voce indiscussa. Si è sempre dimostrato corretto verso tutti indistintamente, esempio di un uomo d’altri tempi dell’eleganza propria e soprattutto comunicaticativa integerrima e elevata. In occasione anche della sua ultima presenza RAI qui a Sanremo noi vogliamo onorare la sua lunga carriera e l’indiscussa professionalità.

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A Paolo Palumbo: Per la dignità dimostrata, la tenacia, la capacità di non arrendersi ai limiti e per mantenere sempre viva la capacità di sognare. Per aver saputo volare con gli occhi nel profondo dei nostri cuori.

A Rosario Palumbo: per la sua capacità di dono, per la dimensione di servizio che riesce ad esprimere, per l’aver saputo dosare le sue esigenze mettendole insieme con quelle di Paolo e per averci dimostrato quanto la presenza e la vicinanza possano mitigare la sofferenza e rendere sopportabile anche un carico importante.

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“A che può servire questa stoffa?” il seminario di formazione per gli educatori dei CFP

“A che può servire questa stoffa? Formazione Professionale Pastorale ed Educazione” è il seminario organizzato dai Salesiani d’Italia unitamente alla Sede Nazionale CNOS-FAP, che si terrà al Colle don Bosco dal 19 al 21 febbraio 2020.  Il convegno è rivolto a catechisti/animatori e/o coordinatori pastorali/insegnanti di Religione/Etica, direttori di Centri di Formazione professionale (CFP), membri delle équipe di Pastorale Giovanile che hanno a cuore nei CFP salesiani (e/o membri della Federazione CNOS-FAP) delle Regioni in Italia la dimensione educativo-pastorale; consacrati salesiani e laici che in una strategia di comunione “condividono spirito e missione” nella complementarietà tra stati di vita, tra professionalità teologiche e civili. 

La Formazione professionale dei Salesiani è presente con 58 sedi in 16 delegazioni regionali: l’attività formativa si volge attraverso 1.581 corsi e coinvolge 26.606 allievi (dati 2019). 

Il seminario si svolgerà attraverso quattro aree tematiche, partendo dall’immagine del sarto, al centro del dialogo tra Don Bosco e Domenico Savio:

1) SPIRITUALITÀ – il talento del Sarto: mettiamo a fuoco ciò che ci muove ad agire partendo dal riconoscimento del carisma (Talento), che il Sarto (Don Bosco) ha ricevuto e ci ha partecipato.

2) ANTROPOLOGIA – la qualità della Stoffa: indaghiamo le sfide educative guardando le concrete situazioni (stoffe) dei nostri formandi.

3) ORGANIZZAZIONE – l’Arte della Sartoria: trattiamo di come ci organizziamo come ambiente sinergico.

4) PRATICHE – La creatività di ago, filo e…: affrontiamo la propositività pastorale (esperienze e stimoli) intrecciata nell’offerta formativa. 

A guidare i lavori saranno: il prof. don Vincenzo Salerno (“L’orizzonte antropologico cristiano che intendiamo proporre nel contesto delle sfide della modernità”), il prof. Dario Nicoli (“Introdurre i giovani al mondo del lavoro oggi”); don Ettore Guerra (“L’ABC del proflo in uscita per la FP e l’educazione all’esercizio della libertà”);  prof. Mario Becciu (“Lettura ragionata dei dati della realtà della FP in Italia”); don Michal Vojtas (“L’importanza di una CEP che redige un PEPS e lo attua con una  Programmazione”) e don Mario Fissore (“Dal sogno all’opera”)

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Tutela dei minori, Salesiani per il Sociale sottoscrive il manifesto “10 in condotta!”

“Save the children” ha presentato – lunedì 3 febbraio, nella sala Caduti di Nassyria del Senato – il Manifesto in 10 punti – 10 in condotta! – per promuovere l’adozione di un sistema di tutela in tutte le realtà dove gli adulti operano a stretto contatto con i minori. Salesiani per il Sociale APS ha sottoscritto il manifesto e ha presentato la realtà e l’impegno dei Salesiani in Italia con un intervento di don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS. L’incontro è avvenuto su iniziativa della vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, presenti anche Raffella Milano di Save The Children, Carlo Borgomeo, presidente Impresa sociale Con i bambini, Alessandra Campo, della Pontificia Università Gregoriana e Giuseppe Linares, capo della sezione Anticrimine della Polizia di Stato.

“Dal 2011 tutte le 6 circoscrizioni giuridiche italiane in cui è articolata la presenza salesiana in Italia si sono dotate di un Codice Etico in risposta al D.L. 81/2000 e in sintonia con le varie modifiche che la legislazione italiana ha messo in atto nel corso degli anni – ha detto don Roberto Dal Molin -. Il Codice, sottoscritto da chi è assunto con contratto a tempo indeterminato o determinato, è reso operativo nelle singole circoscrizioni tramite regolamenti attuativi e l’esplicitazione di procedure. Se per gli ambienti formali la realizzazione dei regolamenti è prassi, lo è di meno negli ambienti informali e l’applicazione risente dell’eterogeneità territoriale che la rilevazione IPSOS ha riscontrato. Le Ispettorie si sono dotate in questi ultimi mesi di “Linee Guida per la Tutela dei Minori e delle persone vulnerabili” in cui si precisano i Principi, la Struttura organizzativa, la cura della vittima, l’accompagnamento dei colpevoli, i rapporti con le autorità civili, come gestire informazioni e comunicazioni, l’attività preventiva”.

L’indagine “Minori e percezione dei rischi” realizzata da Ipsos per Save the Children ha evidenziato come scuola, oratori o parrocchie, e strutture sportive per circa 1 adulto su 4 e 1 ragazzo su 5, in Italia, sono luoghi dove maggiore può essere il rischio di subire comportamenti inappropriati, maltrattamenti e abusi da parte degli adulti. Minacce concrete alle quali i minori sono esposti soprattutto in Internet, considerato un luogo a rischio per circa 8 adulti e 7 ragazzi su 10.

“Le circoscrizioni a metà degli anni 2000 si sono dotate di “Commissioni de gravioribus”, équipe apposite composte di esperti laici nelle discipline psicologiche, pedagogiche e giuridiche per affiancare gli ordinari nell’affrontare in modo tempestivo eventuali segnalazioni o denunce e accompagnare in modo adeguato nel primario interesse del minore o dell’adulto vulnerabile – ha proseguito don Roberto Dal Molin -. Nel 2014 l’autorevole Capitolo Generale dei Salesiani chiede di “favorire nei nostri ambienti un clima di rispetto della dignità dei minori impegnandoci a creare le condizioni che prevengano ogni forma di abuso e di violenza, seguendo da parte di ogni ispettoria gli orientamenti e le direttive del Rettor Maggiore e del Consiglio generale” (CG27 73.4). E vengono ribadite le linee pubblicate nel 2002.

Per i Salesiani in Italia, è prioritaria “La formazione delle figure educative in ottica preventiva così come il saper gestire segnali di abuso che i minori manifestano nei contesti familiari dove avviene statisticamente il 60% degli abusi. In diverse realtà, non ancora in tutte, si attivano procedure informative per i minori perché abbiano chiaro a chi rivolgersi per segnalare situazioni di abuso a loro carico o a carico di coetanei, la loro formazione all’uso dell’on-line. Il sostegno al minore avviene anche attraverso professionisti esterni in genere scelti dalle famiglie. Sono in atto progetti specifici come “Connessi” sul cyberbullismo finanziato dall’Impresa sociale con i bambini. Il pieno rispetto dei diritti dei bambini e delle bambine e l’assicurare ambienti idonei per la loro crescita serena è un impegno forte da parte nostre in piena collaborazione con le autorità civili e con le organizzazioni che a vario titolo promuovono la tutela e l’educazione dei minori e dei giovani”., ha concluso il presidente di Salesiani per il Sociale APS.

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Università Pontificia Salesiana: 80 anni al servizio dell’Educazione

Domenica 3 maggio 2020 l’Università Pontificia Salesiana compie ottanta anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 1940 a Torino, luogo significativo per la Congregazione Salesiana e dove si trova la “Casa di Don Bosco”.

I Centri di studio nati a Torino per la formazione dei salesiani – Crocetta e Rebaudengo – si sono via via trasformati in un polo culturale che nel 1965 si è trasferito a Roma, nella nuova sede presso il quartiere Nuovo Salario.

Oggi l’Università è costituita da cinque Facoltà, una Biblioteca con un patrimonio di oltre 600mila libri, e diversi altri servizi.

Nel tempo l’Università ha instaurato relazioni in Italia e all’estero – basti pensare ai vari Istituti e centri di studio collegati con l’UPS – portando i valori della missione educativa salesiana e della formazione universitaria a consolidarsi al passo con una società globale in continuo mutamento.

 

Il programma

 

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Global Compact on Education, il contributo dell’UPS e dell’Auxilium per un’alleanza educativa comune

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’Università Pontificia Salesiana e dell'”Auxilium” sull’assemblea che si svolgerà all’Opera Nazionale delle Città dei Ragazzi di Roma sul Global Compact on Education.

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Dialogo tra generazioni è la risposta che, il 22 febbraio 2020, l’Università Pontificia Salesiana e la Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” danno all’invito di Papa Francesco a preparare il Patto educativo globale, ravvivando l’impegno per un’educazione più aperta ed inclusiva. 

Nell’Assemblea dell’Opera Nazionale delle Città dei Ragazzi di Roma, luogo-simbolo della partecipazione e del protagonismo giovanile, sabato 22 febbraio 2020, dalle 9.30 alle 16.30, figli e genitori; studenti e insegnanti; lavoratori e datori di lavoro; educandi ed educatori, docenti universitari, rappresentanti di istituzioni pubbliche si confronteranno per costruire una alleanza educativa comune.

Il Forum desidera «ravvivare l’impegno per e con le giovani generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione». 

Tre i valori generatori dell’evento:

  • We are: esserci in prima persona, non tenersi fuori dal corso della storia globale, locale, personale. Noi, giovani e adulti, scegliamo di esserci.
  • We share: condividere e partecipare. Il dialogo è imprescindibile per costruire la “cultura dell’incontro”, per cambiare il modello di sviluppo globale, per ri-orientare la globalizzazione verso la relazionalità.
  • We care: coinvolgerci in prima persona nel comprendere le implicazioni del nostro essere una sola famiglia umana.

L’Università Pontificia Salesiana e la Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” credono che, nell’attuale contesto sociale, occorra aprire spazi di dialogo e di accompagnamento reciproco, stringendo alleanze educative tra tutti i protagonisti della vita sociale e riscoprendo l’importanza dell’educazione.

Occorre cercare insieme nuove forme di partecipazione attiva di giovani e adulti che nasca dalla condivisione creativa, dal coinvolgimento di tutti.

Contatti:

Donato Lacedonio

Ufficio Comunicazione dell’Università Pontificia Salesiana

p.zza dell’Ateneo Salesiano, 1 – 00139 Roma

website: www.unisal.it – e-mail: comunicazionesviluppo@unisal.it

Cell. 3351236537    // Tel. 06 872901 – 06087290229

 

Maria Antonia Chinello

Ufficio Comunicazione della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium»

Via Cremolino, 141 – 00166 Roma

website: www.pfse-auxilium.org – e-mail: ma.chinello@gmail.com

Cell. 349 580 22 74    // Tel. 06 61 57 201     

Dal sito UPS

 

Dal sito Auxilium

“Per educare un bambino serve un intero villaggio”: il patto educativo di quartiere del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma

Venerdì 31 gennaio, festa di S. Giovanni Bosco, si è svolto presso il Borgo Ragazzi don Bosco un seminario dal titolo “Per educare un bambino serve un intero villaggio” volto a realizzare un patto educativo per Centocelle, secondo quanto indicato da Papa Francesco nel messaggio di lancio del patto educativo globale, previsto il 14 maggio 2020.

“Ogni cambiamento ha bisogno di un cambiamento educativo che coinvolga tutti. Un proverbio africano dice che per educare un bambino serve un intero villaggio. Ma dobbiamo costruirlo, questo villaggio, come condizione per educare” dice Papa Francesco nel suo messaggio, sulla scia dell’enciclica “Laudato Sii”, per collaborare tutti insieme a custodire la nostra casa comune.
Ma per arrivare alla globalità, occorre partire dal territorio, dal locale, ci ricorda don Daniele Merlini, che ha aperto il seminario tenutosi nella nuova sala polifunzionale dedicata a Don Cadmo Biavati, “il don Bosco di Roma” e primo direttore dell’opera.
Tanti gli ospiti del pomeriggio, in particolare i collaboratori del Papa nell’organizzazione dell’evento del 14 Maggio. Mons. Angelo Vincenzo Zani, segretario della congregazione dell’educazione cattolica, sottolinea, nella persona di Giovanni Patriarca, ufficiale della congregazione, come l’educazione debba essere finalizzata a creare delle comunità autentiche e allo sviluppo integrale poiché educare vuol dire umanizzare, e ognuno di noi può rendersi partecipe nel costruire il bene comune.
Il prof. Andrea Zampetti si è addentrato nel significato di “patto” inteso come orizzonte di senso nel quale inserire il cammino educativo nell’attuale crisi ecologica e sociale, che può costituire una grande opportunità per riscoprirci comunità. Cinque sono i pilastri: chiarezza, convergenza, compito, coraggio e coinvolgimento. Il primo elemento per costruire un patto è la chiarezza della propria identità, individuare quali compagni di viaggio includere e quali testimoni scegliere. La convergenza risiede nell’armonizzazione delle diversità di ciascuno in un ritmo comune, condividendo una stessa visione antropologica. Il compito risponde alla domanda “Perché farlo?”, il coraggio serve a fare impresa uscendo dalla propria comfort zone e in questo processo nessuno è escluso, l’intero “villaggio” deve essere coinvolto.
Noi siamo solo una piccola goccia dentro un grande mare,  ne è l’esempio il progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno” sostenuto dall’Impresa Sociale “Con i Bambini” e realizzato dalla Federazione Salesiani per il Sociale di cui il Borgo Ragazzi don Bosco fa. Il progetto promuove attività formative in tutta Italia per fare crescere le comunità educanti arrivando ad incidere sulla vita di 3.000 minori seguendo tre linee: formale, non formale e territoriale. Il dottor Giorgio Righetti, direttore dell’ACRI, ci presenta il percorso degli ultimi anni e i patti stipulati per arrivare a questo intervento di contrasto alla povertà minorile e fa notare come le risorse non servano a nulla se mancano le idee e i progetti.
Mario Podeschi, assessore alle politiche sociali del V municipio, ci restituisce una fotografia del nostro contesto sociale in un territorio che sarebbe, a livello demografico, la quattordicesima città d’Italia, se escludiamo l’intera capitale, ricordando che è un dovere istituzionale fare rete con tutte le associazioni che si occupano della fragilità sociale. Wanda Giacomini, dirigente dell’istituto comprensivo di viale Cocconi ribadisce l’importanza di fare rete e sottolinea quanto sia fondamentale per le istituzioni l’ascolto in un momento in cui per le scuole sta aumentando il compito educativo, che va oltre il concetto di istruzione. Per Maria Elena Mammarella, assessore municipale per la scuola, da professoressa, bisogna guardare l’altro in tutte le sue sfaccettature, accettando di essere una comunità in divenire, come esprime bene il participio presente “educante”.
Nel workshop che ha concluso il seminario, giovani, famiglie, educatori e operatori sociali, si sono riuniti per elaborare proposte concrete di interventi possibili per un patto educativo nel territorio: “forti insieme per regalare del bene”, “lavorare insieme per educare tutti”, “ascolto e contaminazione”, “essere di tutti e non essere di nessuno per fronteggiare la fragilità delle famiglie”.
Il solco è tracciato, adesso è necessario che il villaggio si ritrovi per intraprendere questo cammino educativo.

Figlie di Maria Ausiliatrice – Online il nuovo sito web dell’Istituto

L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), in occasione della festa di San Giovanni Bosco, ha annunciato la buona notizia della creazione di un nuovo spazio di “InFormazione” Istituzionale: il sito web www.cgfmanet.org. Ecco la notizia proveniente da InfoAns:

L’Istituto FMA vive un tempo di grazia, in cammino verso il Capitolo Generale XXIV, sollecitato da Maria «Fate tutto quello che Egli vi dirà» (Gv 2,5) e in sintonia con Papa Francesco che chiama alla novità con lo spirito del Vangelo “A vino nuovo, otri nuovi”. È lo stesso contesto contemporaneo con le sfide edu-comunicative, le culture giovanili, le nuove frontiere educative che sfida ad abitare l’Ecosistema Comunicativo Digitale con consapevolezza e forza profetica, per dare visibilità alla missione.

Papa Francesco per la 54ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2020 con il tema “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia”, sottolinea come è particolarmente prezioso, nella comunicazione, il patrimonio della “Memoria”. “Non c’è futuro senza radicamento nella storia vissuta. La memoria non va considerata come un ‘corpo statico’, ma piuttosto una ‘realtà dinamica’. È la memoria che ci consegna storie, speranze, sogni ed esperienze da una generazione ad un’altra”.

L’intenzione del sito web come un nuovo spazio “InFormativo” è quella di allargare lo sguardo ad un mondo in continuo cambiamento, interagendo con i diversi pubblici, perché tutti siano interlocutori capaci di dare senso e significato al vissuto e “co-creatori di Buone Notizie”.

Il cuore del sito web è l’ambiente “Infosfera”, una rete di informazioni tra loro interconnesse, che interpella l’Istituto FMA ad essere presente nel cuore della contemporaneità, arricchendo l’universo della sua missione edu-comunicativa, evangelizzatrice, socio-politica, ecologica, offrendo opportunità “InFormative” di condivisione di vita e di cultura, di significato e di opinione, di dialogo e di partecipazione.

L’IFMA, generando notizie e raccontandole, dà visibilità al carisma salesiano nel tessuto di relazioni ed espressioni multiculturali, favorendo la Formazione all’Interculturalità, lo sviluppo della Cultura Vocazionale, la ricerca di nuove vie di Educazione, Comunicazione ed Evangelizzazione.

“Nella confusione delle voci e dei messaggi che ci circondano, abbiamo bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita. Una narrazione che sappia guardare il mondo e gli eventi con tenerezza; che racconti il nostro essere parte di un tessuto vivo; che riveli l’intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri” afferma Papa Francesco nel Messaggio per la 54ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

I racconti segnano, plasmano le convinzioni e i comportamenti, aiutano a comprendersi e a definirsi. Attraverso il rinnovato sito web ciascuna FMA, i membri della Famiglia Salesiana e i giovani possono raccontare le Buone Notizie sulla vita e sulla missione delle Ispettorie, nei diversi contesti dell’Istituto FMA.

InfoAns.org
Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice

“Educazione è cosa di cuore”: i Salesiani Cooperatori a confronto con la comunità territoriale

Il Centro Salesiani Cooperatori e l’Unione degli ex-allievi, l’Unita Pastorale di Porto Recanati, con il patrocinio del Comune di Porto Recanati, in occasione della festa di Don Bosco ha presentato alla cittadinanza il ciclo di incontri denominato “Educazione è cosa di cuore” dove verranno affrontati temi inerenti l’educazione,  attraverso l’intervento di relatori che portano la loro esperienza nel campo dell’educazione, attraverso i vari ambiti dove agiscono.

“L’obiettivo è quello di aprirsi a tutta la comunità, a partire da temi legati all’attualità, alle sfide educative di oggi e alle problematiche che interessano da vicino i giovani per fornire strumenti utili a chi ha la responsabilità dell’educazione al giorno d’oggi. Pensiamo in particolare ai genitori e agli insegnanti, e a questo proposito, quest’anno sono sette gli Istituti Comprensivi – di Porto Recanati, Recanati, Loreto e Castelfidardo – che hanno aderito al progetto, a testimonianza della qualità della proposta, e riconosceranno crediti formativi ai docenti che parteciperanno agli incontri”, spiega Italo Canaletti, coordinatore del centro locale dei Salesiani Cooperatori di Porto Recanati.