Salesiani Genzano, conferita la cittadinanza onoraria a don Luigi Ciotti

Dal sito di notizie Castelli Notizie.

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Si è tenuta stamattina, presso il Cinema Cynthianum, la solenne cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Don Luigi Ciotti, prete da sempre in prima linea nella lotta contro le mafie, le droghe e contro la violenza di ogni tipo, la sopraffazione e la negazione dei diritti umani. Già lo scorso anno Don Ciotti era stato a Genzano per incontrare la cittadinanza in occasione della festa di San Giovanni Bosco.

Stamattina è stato accolto in una sala gremita di autorità, cittadini ma soprattutto studenti e studentesse degli istituti di Genzano e una rappresentanza della sede distaccata dell’istituto Pertini di Genzano ma presente ad Albano. Un monito per tutti ed ognuno la presenza di Don Ciotti a Genzano, che ha tenuto particolarmente al momento del dialogo con le scuole. Gli studenti hanno posto diverse domande a cui il prete di strada dai riferimenti del Vangelo e della Costituzione, lo stesso che decine di anni fa ha fondato, da un semplice giornale, prima il gruppo Abele poi l’associazione Libera Nomi e Numeri contro le mafie, ha prontamente risposto. Massiccia la presenza delle forze dell’ordine, essendo Don Ciotti da anni sotto scorta a causa delle diverse minacce ricevute da esponenti di spicco delle organizzazioni mafiose.

«Non temete, non dobbiamo temere – ha detto ai presenti -, dobbiamo sperare in un domani migliore. Possono uccidere una persona ma non potranno mai uccidere un grande movimento, non potranno mai uccidere l’azione collettiva di tanti cittadini».

Sul palco, oltre al neo cittadino onorario, la Presidente del Consiglio Comunale Patrizia Mancini che ha conferito materialmente la cittadinanza, il Sindaco Carlo Zoccolotti, il salesiano Don Maurizio Verlezza e il Vicario Generale della Diocesi di Albano Don Franco Marando, in rappresentanza del vescovo Vincenzo Viva. Nelle prime file gli amministratori comunali, i consiglieri, i tre parroci di Genzano, i rappresentanti delle associazioni della Città dell’Infiorata.

Don Ciotti ha dato appuntamento a tutti al 21 marzo, Giornata Nazionale per la promozione della Legalità, raccontando ai giovani l’esperienza con Giovanni Falcone due mesi prima della sua uccisione. Un ultimo invito ai giovani: «Abbiate cura della vostra solitudine, che non deve essere isolamento, ma siate responsabili e usate le nuove opportunità per costruire nuove relazioni, perché dobbiamo recuperarle».

l neo cittadino genzanese Don Luigi Ciotti è stata consegnata anche una tessera di iscrizione alle biblioteche del Sistema Castelli Romani, come simbolo dell’unione tra cultura e legalità. Don Ciotti ha colto l’occasione per invitare ad un gemellaggio tra il Sistema Castelli Romani ed il Centro Extra Libera di Roma, un ex bingo confiscato alla malavita e ora centro di cultura. Parole di forte apprezzamento – che hanno di fatto raccolto anche quelle degli altri ospiti sul palco – quelle del Sindaco di Genzano nei confronti del presbitero missionario contro l’emarginazione. È stata la giusta occasione anche per annunciare a Don Ciotti – che ha parlato di fratellanza e della necessità di essere un’unica famiglia – il tema della prossima edizione dell’Infiorata del Corpus Domini, tratto dall’enciclica di Papa Francesco e dalla poesia di Danilo Dolci: “Sogniamo come un’unica umanità. Ciascuno cresce solo se sognato”.

Con la cittadinanza onoraria il Comune di Genzano di Roma, in collaborazione con Salesiani Don Bosco, ha suggellato un patto per una sana diffusione di una mentalità aperta che sia sempre a favore della vita.

Roma, a San Giovanni Bosco l’educazione è al centro

Da Avvenire.

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Educazione, cultura, carità, impegno contro l’analfabetismo religioso. La parrocchia di San Giovanni Bosco, da sempre affidata ai salesiani figli spirituali del santo torinese, quotidianamente pulsa di vita, di fede e di impegno sociale. Guidata da don Roberto Colameo, oggi si prepara ad accogliere il cardinale vicario Angelo De Donatis che, in occasione della visita pastorale, presiede la Messa delle 11. È tra le comunità più grandi di Roma per numero di abitanti, poco meno di 60mila. «È anche l’unico caso a Roma, se non in Italia, in cui la parrocchia ha dato il nome al quartiere – spiega don Roberto -. Anche se la toponomastica l’ha cambiato in quartiere Tuscolano, la gente continua a chiamarlo quartiere Don Bosco».

Carisma salesiano è quello di prendersi cura dell’educazione dei ragazzi. «Con l’oratorio- Centro giovanile cerchiamo di rispondere alle tante piaghe della società e alle sfide che ci vengono dal mondo dei giovani che riempiono le nostre strade, le nostre piazze e che non sempre la parrocchia intercetterebbe». L’oratorio è frequentato quotidianamente da circa 300 ragazzi dalla scuola media in su. Alla realtà educativa viene applicato quello che i salesiani definiscono “criterio oratoriano”. «Ogni opera salesiana – prosegue don Roberto -, è una casa che accoglie, una parrocchia che evangelizza, una scuola che avvia alla vita, un cortile per incontrarsi da amici». Sul territorio operano anche le Figlie di Maria Ausiliatrice che gestiscono una scuola con oltre mille allievi e un centro di formazione professionale molto attivo. La parrocchia Don Bosco – negli anni visitata da san Giovanni XXIII, san Paolo VI, san Giovanni Paolo II e santa Teresa di Calcutta – ha molteplici “porte di accesso alla fede”. Quella della cultura come strumento di evangelizzazione attraverso il cinema teatro Don Bosco; l’oratorio, porta spalancata sul territorio per far vivere ai giovani esperienze di fede e di amicizia; la carità, cuore pulsante della parrocchia.

«Dal lunedì al venerdì è aperta nella nostra parrocchia la mensa gestita e finanziata dalle parrocchie della XX prefettura – spiega don Roberto -. Offre un pasto caldo a chi vive in difficoltà». In una parrocchia così grande «è necessario far crescere il senso della comunità per non perdere i più deboli – riflette don Colameo -. È vivo il nomadismo religioso, manca un’identità della comunità cristiana, che è caratteristico dell’essere a Roma. Per questo ci sentiamo chiamati a costruire una vita parrocchiale basata su relazioni di qualità, favorendo momenti e ambienti d’incontro, in un clima di accoglienza, dialogo, collaborazione. Condividiamo il progetto educativo locale elaborato, realizzato e sottoposto a verifica con la partecipazione attiva di tutti, una partecipazione sempre più corresponsabile dei laici nell’evangelizzazione, nel servizio della carità e della promozione umana e sociale mediante i diversi gruppi, consigli e assemblee. Inoltre curiamo con speciale attenzione la formazione dei laici, favorendo una costante maturazione della loro vocazione cristiana. Siamo inoltre attenti ad accompagnare la famiglia, considerandola come Chiesa domestica e come mediazione tra la comunità cristiana e il territorio».

Un corso di Alta Formazione promosso dal Settore di Pastorale Giovanile e dall’Università Pontificia Salesiana

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Il Settore per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana e l’Università Pontificia Salesiana (UPS) promuovono un corso di Alta Formazione per responsabili salesiani in Europa.

I promotori del corso di specializzazione intendono offrire una riflessione e delle competenze distintive della leadership educativo-pastorale salesiana, che integrino gli altri livelli di formazione precedentemente acquisiti. Si vuole, cioè, avanzare verso un approccio integrato alla formazione salesiana europea di alto livello, cercando sinergie tra le esperienze e le riflessioni presenti nei contesti internazionali.

L’obiettivo del corso è quello di formare leader, salesiani consacrati e laici, capaci di guidare – all’interno di un’opera o in un settore della missione salesiana – dei processi di discernimento, animazione e coordinamento educativo-pastorale e formativo con i criteri propri del carisma salesiano.

Gli obiettivi del corso sono i seguenti:

1) Generare uno spazio di scambio e di apprendimento tra i responsabili delle opere salesiane sulle sfide poste dalle realtà locali e dalla gestione istituzionale.

2) Approfondire i concetti fondamentali del Sistema Preventivo organizzato nelle dimensioni della storia, della spiritualità e della pedagogia salesiana.

3) Fornire strumenti di formazione contestualizzati, basati sulle situazioni professionali e carismatiche delle istituzioni salesiane.

4) Migliorare le competenze gestionali in materia di pianificazione, comunicazione, lavoro di gruppo, leadership, risoluzione dei conflitti e itinerari formativi per salesiani e laici.

I destinatari del corso sono educatori salesiani delle presenze salesiane in Europa, chiamati a sviluppare una leadership nazionale, ispettoriale o locale nella formazione degli agenti educativo-pastorali. Per essere ammessi al corso di specializzazione, i candidati devono presentare una lettera di accreditamento, inviata dal proprio Ispettore salesiano, che indichi la responsabilità loro affidata, ed essere in possesso di un titolo universitario di primo grado.

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La mostra “Matteo 25. Restiamo umani” arriva a Roma

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Sollecita la risposta personale dello spettatore la mostra “Matteo 25. Restiamo umani”, attualmente ospitata nell’Aula della Chiesa parrocchiale di Santa Maria della Speranza a Roma, realizzata dall’artista Massimo Ungarelli, in collaborazione con l’associazione dei Frati Cappuccini “Midrash” (termine ebraico traducibile come “Racconto”), e che ha per oggetto i rifugiati, o meglio il modo di guardare ai rifugiati.

Il titolo è un chiaro riferimento al celebre capitolo del Vangelo di Matteo, in cui Cristo al suo ritorno nella Parusia, interroga i suoi chiedendo se lo abbiano riconosciuto in colui che aveva fame, che aveva sete, che era nudo, che era fuggitivo, che era malato e in carcere e se lo avevano aiutato. La mostra è composta da 25 opere di grandi dimensioni che hanno come tema – appunto – i rifugiati.

Ungarelli parte dall’utilizzo di foto vere “per la potenza coinvolgente che solo la verità garantisce” ha spiegato l’artista. Su questa verità interviene poi il colore, con pastello e carboncino su fondo base in acrilico. Ciascuna opera è montata su pannelli di legno assemblati con scarti di falegnameria. “Pannelli che generano bellezza imperfetta, per la loro superfice ferita”, ha osservato Ungarelli, “perfetta incarnazione metaforica di cosa è realmente la vita”. In tutti i pannelli c’è il rosso “colore che rappresenta gli estremi”, l’amore ma anche la guerra, il sangue ma anche la regalità, la passione di Cristo.

L’idea è quella di rendere i rifugiati protagonisti delle preghiere e delle riflessioni dei fedeli durante le celebrazioni e durante tutto il periodo di Quaresima. La mostra infatti è stata aperta al pubblico il 14 febbraio – Mercoledì delle Ceneri – e resterà visibile fino al 7 aprile – Domenica in Albis.

L’inaugurazione ufficiale, però, avverrà sabato 24 febbraio alle 16:00 (UTC+1), a cui interverrà lo stesso artista.

La mostra sarà visibile quindi durante le ore di apertura della chiesa – dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 12.30. Per il resto sarà visitabile su prenotazione, ma sempre gratuitamente. La mostra è già stata esposta al “Museo Casa Don Bosco” di Torino-Valdocco nel periodo di Natale 2021, e l’artista ha presentato alcune sue opere al Pontefice.

Sarà possibile, per chi lo volesse, acquistare delle stampe e riproduzioni delle opere e il ricavato andrà sempre a beneficio dei rifugiati.

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Livorno, la “Canaviglia” a don Gigi Zoppi

Dal sito dei Salesiani dell’Italia Centrale.

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Su proposta del Sindaco di Livorno, Luca Salvetti, il nostro caro don Gigi Zoppi salirà gli scaloni di Palazzo Civico il 19 marzo prossimo, per ricevere l’onorificenza della Città di Livorno, riservata alle persone, enti, associazioni che, con opere concrete nel campo civico, del sociale, della cultura, delle scienze, del lavoro, della scuola, dello sport, abbiano contribuito a dare impulso e vitalità alla città, attraverso la loro personale virtù e dedizione.

«Vogliamo dare riconoscimento al mondo salesiano radicato nei quartieri nevralgici della città», ripete il Sindaco, ricordando la sua incessante opera di insegnante e assistente, come salesiano prete, nei confronti dei più svantaggiati. Ecco il perché della Canaviglia 2024, ad una personalità che ha contribuito a dare lustro alla città e da insignire con la massima onorificenza cittadina, proprio nel giorno in cui ricorre l’anniversario dell’elevazione a rango di città di Livorno nel 1606.

Anche sulle testate locali, a firma di Francesco Ingardia, don Gigi è ricordato in questa occasione come colui che dal 1976 «assume un ruolo cruciale nell’assistenza fornita ai giovani tossicodipendenti, sfidando le convenzioni dell’epoca, con proposte educative e sociali visionarie come ricette al cancro delle droghe. Non solo: – prosegue il giornalista – negli anni ’80 affronta la diffusione dell’AIDS fra i giovani tossicodipendenti, attraverso la creazione di comunità terapeutiche, per poi dedicarsi dagli anni 2000 ai profughi e agli immigrati». Lo ha fatto concretamente, contribuendo a realizzare esperienze di accoglienza come le case famiglia in città e nell’hinterland.

Il Sindaco ha voluto comunicarglielo di persona, raggiungendolo presso la casa salesiana della città in viale Risorgimento, spiegandogli, preso sottobraccio, che «premiando lui, il salesiano vicino agli ultimi, intendiamo dare riconoscimento a tutto il mondo salesiano radicato in tanti quartieri nevralgici della città come punto di riferimento».

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Spagna – Verso la 10ª Giornata di Comunicazione Salesiana

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Madrid) – Nei giorni 29 febbraio e 1° marzo 2024 si svolgerà a Madrid un evento molto speciale per chi sente e vive il mondo dell’informazione da una prospettiva salesiana: la Delegazione Nazionale spagnola per la Comunicazione organizza la decima edizione di un forum che, anno dopo anno, riunisce più di cento partecipanti per condividere, riflettere e pianificare il cammino salesiano in questo asse strategico della Congregazione.

La 10ª Giornata di Comunicazione Salesiana, promossa dai Salesiani di Spagna, affronterà il tema dell’Intelligenza Artificiale “a partire dalle chiavi e dalle sfide di questa nuova frontiera” in un evento rivolto ai Delegati locali e ai responsabili di comunicazione dei centri ed enti educativi, primi destinatari dell’iniziativa, ma che, come negli anni precedenti, è aperto anche ai Direttori, ai Coordinatori Pastorali, ai responsabili dei centri giovanili o delle parrocchie, o a qualsiasi persona di diversi gruppi e ambienti con una sensibilità per la comunicazione.

L’appuntamento, che si svolge ininterrottamente dal 2014 in forma presenziale – ad eccezione delle edizioni 2021 e 2022 che si sono tenute in modalità digitale a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia – riunirà personalità di spicco del settore per discutere di questioni fondamentali per il presente e il futuro della comunicazione, e permetterà di lavorare insieme all’ideazione di progetti per migliorare la comunicazione salesiana di oggi e di domani.

Il programma della due giorni di formazione e dibattito prevede diverse conferenze e laboratori di alto livello. Si inizierà la mattina di giovedì 29 con il benvenuto e la presentazione dello scopo della giornata da parte del Delegato Nazionale per le Comunicazioni Sociali dei Salesiani in Spagna, don Javier Valiente, che terrà anche la prima conferenza dell’evento, dal titolo “Dall’intelligenza collettiva all’intelligenza artificiale. La visione salesiana tra educazione, comunicazione e giovani”.

Seguirà, sempre in mattinata, l’intervento di Charo Fernández Aguirre, insegnante legata alla formazione presso la rete “Escuelas Católicas” e coinvolta in numerose attività legate all’uso delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione per la formazione dei docenti già dal 2005 – attraverso la fondazione dell’associazione “Aulablog”, il cui obiettivo principale è promuovere il miglioramento significativo della qualità dell’educazione in classe e la creazione di reti di insegnanti.

Nel pomeriggio si terranno due serie successive di laboratori, condotti da esperti dei rispettivi settori, nello stile dei cosiddetti “TEDx talks”, con l’obiettivo di fornire ai partecipanti indicazioni su come utilizzare gli strumenti dell’Intelligenza Artificiale per la comunicazione, la creatività e l’educazione; oltre al punto di vista di insegnanti come Javier Monteagudo, che collabora con diversi istituti scolastici nella formazione dei docenti in aree legate al cambiamento educativo; e Francisco García Donate, docente universitario e membro della Comunicazione Digitale presso la società di consulenza “LLYC Global”.

La mattina di venerdì 1° marzo, i lavori riprenderanno con la presentazione di Idoia Salazar, esperta e consulente in materia di regolamentazione digitale, avvocato del Consiglio di Stato e docente di Diritto digitale, che interverrà su alcuni aspetti legali ed etici in relazione all’Intelligenza Artificiale.

Infine, ci sarà tempo per i lavori di gruppo, la condivisione e il dibattito su quanto ascoltato e sperimentato durante la giornata.

Per chi fosse interessato, è ancora possibile iscriversi in lista d’attesa per i posti che dovessero eventualmente liberarsi all’ultimo momento tra gli oltre 100 iscritti che hanno esaurito i posti disponibili per questo evento già nello scorso novembre.

Per la diffusione dell’iniziativa, i Salesiani di Spagna hanno realizzato il sito https://salesianos.info/jornadadecomunicacion, dove verranno caricate tutte le informazioni, i relatori e i dettagli dell’ultimo minuto fino allo svolgimento dell’evento.

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Don Franco Fontana nominato Cappellano della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali del Governatorato

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Città del Vaticano) – Nella giornata di giovedì 15 febbraio 2024 la Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto che il Santo Padre Francesco ha nominato il salesiano don Francesco Fontana Cappellano della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali, Coordinatore di tutti i Cappellani delle Direzioni e degli Uffici Centrali, Coordinatore del Programma “Estate Ragazzi” e del Programma “Festa della Famiglia” e delle altre iniziative di pastorale familiare.

Don “Franco” Fontana, come è più noto tra confratelli, amici e personale in servizio presso la Santa Sede era già Cappellano della Direzione dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano dal luglio 2019.

Nato il 15 agosto 1949 a Treviglio, in Lombardia, don Fontana conta 56 anni di vita salesiana e 44 di sacerdozio.

Negli ultimi cinque anni ha lavorato in Vaticano, distinguendosi nel servizio di Direttore della comunità vaticana presso la Santa Sede, come Cappellano della Gendarmeria e come Coordinatore delle già quattro esperienze di successo dell’“Estate Ragazzi” in Vaticano. Proprio al termine dell’edizione 2022 dell’Estate Ragazzi, durante l’udienza generale a cui partecipavano anche i giovani dell’Estate Ragazzi, il Santo Padre manifestò un singolare attestato di stima nei confronti del salesiano, affermando: “Voglio ringraziare don Franco, l’anima spirituale del Vaticano, che da buon salesiano è stato capace di mettere questo seme, fare questo centro estivo, è il terzo anno”.

Prima di servire in Vaticano don Fontana era stato Direttore dell’“Istituto Sant’Ambrogio” di Milano, dove accompagnava la crescita umana e spirituale di circa 2.000 allievi; e Consigliere dell’Ispettoria Italia Lombardo-Emiliana (ILE); e prima ancora aveva già servito in diverse case salesiane, sempre come Direttore, Catechista o Preside: a Parma, a Bologna-Beata Vergine di San Luca, a Castel de’ Britti (Provincia di Bologna), in un centro per il recupero di adolescenti e giovani di strada, e Chiari (Provincia di Brescia), sede di una scuola che va dalle elementari al Liceo e all’Istituto di Formazione Professionale.

Né vanno dimenticati gli incarichi svolti come Delegato di Pastorale Giovanile per l’Ispettoria ILE e Coordinatore Nazionale dell’Animazione Missionaria, Delegato del Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS) per l’ONG “VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” e suo Vicepresidente.

Sul suo conto si possono ricordare anche le esperienze maturate a fianco di due compianti pastori: il Cardinale Giacomo Biffi, che a Bologna lo volle Delegato di Pastorale Giovanile e con il quale collaborò assiduamente come Segretario Generale del Congresso Eucaristico Nazionale che si svolse a Bologna nel 1997; e mons. Ernesto Vecchi, che accompagnò tra il 2013 e il 2014 nella delicata missione di Vescovo Amministratore Apostolico di Terni-Narni-Amelia, in qualità di moderatore della Curia diocesana.

Nel suo curriculum di studi, infine, ci sono il baccalaureato in Teologia, conseguito all’Università Pontificia Salesiana di Torino (1980), e la Laurea in Scienze Naturali, ottenuta presso l’Università di Parma (1984), cui ha fatto seguito anche l’abilitazione per l’insegnamento nelle scuole superiori.

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“Di fronte ai cambiamenti culturali che tipo di vita fraterna e di missione salesiana per l’oggi?”

Prosegue il ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, sulle Linee Programmatiche per la Congregazione Salesiana dopo il Capitolo Generale 28°. Nella giornata di sabato 17 febbraio 2024, ad intervenire sarà don Silvio Roggia, direttore della comunità Zefirino Namuncurà di Roma chiamato ad offrire spunti e intuizioni a partire dal tema “Di fronte ai cambiamenti culturali che tipo di vita fraterna e di missione salesiana per l’oggi?”. Mentre le ispettorie stanno celebrando i loro capitoli ispettoriali e la Congregazione si sta preparando al CG 29 è fondamentale fare memoria non solo del sogno dei nove anni, ma anche di quanto i capitoli precedenti hanno detto riguardo il carisma salesiano. Ad esempio al termine del CG 28 nelle otto linee il Rettor Maggiore ha evidenziato che la comunità è il primo luogo di formazione. Senza buone relazioni tra i salesiani, tra i salesiani e laici e con i giovani è impossibile mettere in atto il carisma di don Bosco. Proprio nella lettera da Roma don Bosco ricordava: “la familiarità porta l’affetto e l’affetto porta confidenza”.

Accettando di essere immersi in un tempo di cambiamento cosa significa rinnovare il nostro stile formativo, pensandolo in forma personalizzante, olistica, relazionale, contestuale e interculturale. Qual è la sfida più grande nel formare giovani salesiani oggi e laici appassionati all’educazione dei giovani? Come realizzare una formazione che sia un’opera di artigianato? Queste sono le domande che cercheranno una risposta nell’intervista a don Silvio Roggia, che oltre ad occuparsi della formazione di circa 50 giovani salesiani provenienti da tutto il mondo, in stretta collaborazione con il Consigliere mondiale della Formazione, è anche colui che ha coordinato il lavoro di stesura della nuova Ratio. Per assistervi basterà collegarsi dalle ore 9 alle 10:15 (UTC+1) su ANSChannel (il canale YouTube di ANS) o sulla pagina Facebook di donboscoitalia al seguente link (ITA) dove la trasmissione resterà disponibile per essere rivista anche successivamente. Quello attualmente in corso è il quarto ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, tutti promossi dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) – Settore Formazione, e dal Centro Studi dell’Opera “Tabernacoli Viventi”. In quest’anno pastorale 2023-2024 gli incontri sono dedicati ad approfondire la quarta Linea Programmatica “la formazione per essere salesiani pastori oggi” e, al tempo stesso, considerato il tema del Capitolo Generale 29, a ragionare su cosa significhi formare salesiani “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani”.

 

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Un francobollo e un annullo postale speciale per il bicentenario del Sogno dei Nove Anni di Don Bosco

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Città del Vaticano) – Anche il Vaticano si unisce alla Famiglia Salesiana per celebrare il sogno fatto a nove anni da San Giovanni Bosco, che ispirò tutto il suo operato e il suo carisma; e lo fa attraverso un francobollo e un annullo postale speciale dedicati a questo importante anniversario.

Il francobollo vaticano celebrativo dell’anniversario riproduce un dipinto su tela realizzato nel 1999 dal pittore Mario Bogani (1932- 2016) e conservato nella Basilica Superiore del Tempio Don Bosco al Colle Don Bosco (Castelnuovo Don Bosco, Provincia di Asti). Esso ha un valore nominale di 1,30 euro e un formato di 40X30 millimetri, stampato su 21.200 minifogli da 9 esemplari ciascuno, per una tiratura complessiva di 190.800 francobolli.

Il disegno del francobollo illustra la visione del piccolo Giovanni come egli stesso la raccontò nelle sue Memorie: “Nel sonno mi parve di essere vicino a casa… dove stava raccolta una moltitudine di fanciulli, che si trastullavano… Alcuni ridevano, altri giocavano, non pochi bestemmiavano. All’udire quelle bestemmie mi sono subito lanciato in mezzo di loro, adoperando pugni e parole per farli tacere… In quel momento apparve un uomo venerando… la sua faccia era così luminosa, che io non potevo rimirarlo. Egli mi chiamò per nome e mi ordinò di pormi alla testa di quei fanciulli aggiungendo queste parole – ‘Non con le percosse, ma con la mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici. Mettiti dunque immediatamente a fare loro un’istruzione sulla bruttezza dei peccati e sulla preziosità della virtù’ – …Vidi accanto a lui una donna di maestoso aspetto, vestita di un manto, che risplendeva da tutte le parti… mi accennò di avvicinarmi a lei, mi prese con bontà per mano e mi disse – ‘Guarda’ – …Guardando mi accorsi che quei fanciulli erano tutti fuggiti ed in loro vece vidi una moltitudine di capretti, di cani, orsi e di parecchi altri animali – ‘Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare. Renditi umile, forte e robusto: e ciò che in questo momento vedi succedere di questi animali, tu dovrai farlo per i miei figli… a suo tempo tutto comprenderai’”.

L’annullo filatelico ha formato circolare e diametro da 38 millimetri. Esso è un elaborato grafico liberamente ispirato al tema del francobollo, raffigurante il giovane Giovanni che dorme circondato dalle figure presenti nel suo sogno: Gesù, la Vergine Maria, lupi e agnelli. Completano l’annullo le scritte «IL SOGNO DI SAN GIOVANNI BOSCO», «1824 – 2024», «POSTE VATICANE» e «DIE EMISSIONIS 19.02.2024».

Il 19 e il 20 febbraio 2024 l’ufficio postale denominato “Arco delle Campane” (nel braccio di Carlo Magno del Colonnato Vaticano) utilizzerà l’annullo speciale in questione.

In alternativa, l’obliterazione del materiale filatelico, debitamente affrancato a cura dei richiedenti con i francobolli cui l’annullo si riferisce, potrà essere richiesta al Settore Obliterazioni del Servizio Poste e Filatelia fino al 23 marzo 2024.

Il giorno 20 febbraio 2024 il quotidiano Avvenire dedicherà uno speciale sulla storia dei francobolli dedicati a Don Bosco e sul significato dei suoi Sogni.

“Il Sogno dei Nove Anni di Don Bosco – si legge in una nota emanata del Governatorato della Città del Vaticano – fu l’origine della vocazione del futuro fondatore della Congregazione dei Salesiani e la fonte ispiratrice della sua filosofia educativa permeata da tre principi: ragione, religione e amorevolezza. Per Don Bosco era impossibile educare un giovane attraverso la ragione senza qualcuno che lo amasse, capisse i suoi problemi e lo supportasse per risolverli”.

La significatività di questo sogno e del carisma salesiano per la Chiesa universale si può ben comprendere da quanto Papa Francesco scrisse nove anni fa, nella Lettera inviata al Rettor Maggiore dei Salesiani, Ángel Fernández Artime, oggi Cardinale, in occasione di un altro Bicentenario, quello della nascita di Don Bosco (1815-2015): “Don Bosco ci insegna, prima di tutto, a non stare a guardare, ma a schierarci in prima linea, per offrire ai giovani un’esperienza educativa integrale che, solidamente basata sulla dimensione religiosa, coinvolga la mente, gli affetti, tutta la persona, sempre considerata come creata ed amata da Dio”.

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La salute mentale dei giovani: una serie di webinar perché “nessuno sia lasciato solo”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – La comprensione salesiana dell’evangelizzazione è animata da una preoccupazione per ogni giovane, seguita da un’attenzione educativa per la crescita di tutta la persona. Questo approccio antropologico porta a conoscere meglio come gli spazi di azione dell’educatore salesiano siano felicemente segnati da un umanesimo integrale e, quindi, da una preoccupazione per la salute di ogni giovane. In considerazione di tutto questo, il Settore per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana ha programmato una serie di webinar inerenti alla salute mentale, secondo un approccio volto a promuovere una maggiore consapevolezza sul tema, a prevenire le problematiche e a saper riconoscere i segni premonitori dei disturbi.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità”. Come per la salute fisica, la salute mentale è una componente indispensabile del benessere della persona: è alla base della capacità umana di pensare, provare sensazioni, imparare, lavorare, instaurare relazioni profonde e contribuire alla comunità di appartenenza e al mondo intero.

Quindi la salute mentale è parte integrante della salute.

Quello del disagio mentale dei giovani è un’onda lunga, che però la gestione della pandemia di Covid-19 ha contribuito a far crescere. Una delle proposte fatte nella programmazione del Settore per la Pastorale Giovanile è proprio l’accompagnamento e la qualificazione dei salesiani e laici per l’accompagnamento dei giovani.

“Incamminati sulla via dell’animazione educativo-pastorale, ci troviamo di fronte ad interrogativi ai quali non è facile rispondere. Quanto più grande è la carità pastorale che ci muove in questo appassionante compito, tanto più forte scaturisce la sfida di incarnare la missione pastorale della Congregazione nella concreta, singolare realtà di quel mondo” afferma don Miguel Ángel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile Salesiana.

Ci soffermiamo sul Vangelo e vediamo un malato mentale “seduto ai piedi di Gesù”, cioè, seduto come discepolo che fa parte del gruppo di Gesù; Gesù gli parla ed egli ascolta, comprende e accoglie il suo messaggio; Gesù gli mostra l’amore di Dio ed egli lo sperimenta; vediamo perfino l’infermo che prende la parola e fa una preghiera di lode, “raccontando agli altri le meraviglie di Dio”.

“Quanto desideriamo di ‘saper fare’ e di ‘aiutare a fare’ tutto questo, oggi!” conclude don García Morcuende.

La programmazione di questi webinar è dunque una risposta concreta. Grazie a questi confronti con specialisti della materia sarà possibile riflettere sui bisogni delle persone più fragili e sulla loro vulnerabilità psichica; lavorare per la promozione del benessere psicologico dei giovani; affrontare le questioni dello stigma e della discriminazione; conoscere l’argomento per intercettare disagi e offrire supporto nei contesti educativi; consigliare interventi mirati alle persone a rischio; sviluppare e applicare misure atte a ridurre le cause prevenibili di problemi di salute mentale, co-morbidità e suicidio.

I webinar avranno luogo nei giorni 12, 13, 15, 19 e 21 marzo 2024, e saranno offerti in due fasce orarie diverse per favorire la partecipazione di tutti (ore 8:00 – UTC+1 in lingua inglese; ore 18:00 – UTC+1, in lingua italiana, inglese, spagnola, francese e portoghese).

Destinati a docenti, educatori, animatori e salesiani impegnati in tutti i settori (scuole e Centri di Formazione Professionale, oratori-centro giovanile, parrocchie, opere sociali, università…) e nelle organizzazioni di ispirazione salesiana, vedranno interventi qualificati di vari esperti del settore, i webinar affronteranno diverse tematiche: i disturbi alimentari, la salute mentale di migranti e rifugiati, la depressione giovanile, il bullismo e per finire l’autolesionismo e il suicidio.

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