Torre Annunziata, le storie dei ragazzi sfuggiti alla morte in un docufilm di “Piccoli passi grandi sogni”

Da Lo Strillone Web.

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Un docufilm per raccontare le storie di chi è riuscito a salvarsi, accolto nelle case famiglia di Torre Annunziata e non solo. “A Piccoli Passi Grandi Sogni” è il contenitore che vuole raccontare l’esperienza educativa dei salesiani con i ragazzi accolti nelle Case Famiglia del sud Italia.

Ragazzi provenienti da famiglie difficili, ragazzi che hanno avuto problemi con la giustizia, ragazzi stranieri che davanti ad una morte certa nella loro nazione sono andati incontro ad una morte incerta attraversando il Mediterraneo.

La prima Comunità “Mamma Matilde” nasce a Torre Annunziata nel 2004, nel 2007 i salesiani costituiscono l’associazione “Piccoli Passi grandi Sogni aps” che in questi anni ha dato vita ad altre Comunità Famiglia presso le case salesiane di Caserta (Casa Pinardi), Napoli (Il Sogno), Corigliano d’Otranto (Domenico Savio), Bari (!6 Agosto), Cisternino (Francesco Convertini), ancora a Torre Annunziata (Peppino Brancati) e ultima a Foggia (Casa Gio). Presenze sui territorio che vogliono essere non solo luoghi educativi ma anche culturali sui grandi temi dell’accoglienza, della legalità, del riscatto sociale.

Maria Ausiliatrice Torino – Valdocco: nominati il nuovo Rettore e Direttore

Sarà don Michele Viviano, dell’Ispettoria “San Paolo” di Italia – Sicilia (ISI), il nuovo Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino a partire dal 1° settembre 2021 fino al 31 agosto 2024.

Allo stesso modo, don Alejandro Guevara Rodríguez è stato nominato Direttore della Comunità Maria Ausiliatrice di Valdocco, dopo l’approvazione del Rettor Maggiore durante la recente sessione del Consiglio Generale tenutasi il 6 luglio scorso.

Don Guido Errico, nominato Maestro dei novizi e Direttore di Genzano per il triennio 2021-2024, dà il benvenuto ai suoi successori.

Esprimo a nome mio personale e di tutta la Comunità Salesiana di Valdocco il benvenuto a don Michele Viviano con gratitudine, perché ha potuto esprimere la sua disponibilità a questo appello del Rettor Maggiore per vivere l’esercizio di Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco. Questa sua disponibilità lega ancora una volta la nostra Basilica di Valdocco con una bellissima Regione dell’Italia dove la tradizione salesiana è molto radicata, dove è molto diffusa la devozione a Maria Ausiliatrice, grazie anche ai gruppi ADMA e dove è molto presente anche la devozione a San Domenico Savio, a partire dalla tradizione dell’abitino in favore delle mamme e delle culle. Grazie a don Michele per la sua disponibilità. Lo incoraggio davvero ad accogliere questo come un dono di Dio, come una benedizione di Maria Ausiliatrice, per la sua persona e per la sua vocazione. Sono sicuro che potrà esprimere anche all’interno della nostra Basilica di Valdocco la sua grande competenza in materia di Sacra Scrittura che fino ad ora lo ha visto impegnato come docente presso l’Istituto Teologico San Tommaso di Messina.

Sono lieto di passare il testimone come Direttore della Comunità Maria Ausiliatrice a don Alejandro Guevara che già da un anno vive a Valdocco all’interno della nostra comunità e quindi ha avuto modo di conoscere bene la nostra realtà con tutte le ricchezze spirituali che questo comporta. È inoltre significativo che il nuovo Direttore sia anche l’assistente spirituale centrale dell’ADMA: questo lega ancora di più l’esperienza dell’accoglienza che facciamo a Valdocco alle ricchezze che la Basilica ogni giorno esprime non solo a beneficio dei visitatori e dei fedeli della realtà di Torino, ma dell’intera realtà della Famiglia Salesiana nel mondo. Ancora una volta auguri a don Alejandro per il suo servizio. Questo permetterà anche di raccordare tante energie che ci sono, proprio a partire dal gruppo ADMA, attorno alla nostra Basilica e attorno alla più ampia realtà di Valdocco.

Don Guido Errico

Basilica Maria Ausiliatrice

Foggia, apre “Casa Giò”. Il Rettor Maggiore: “Ragazzi, è ora di scrivere nella vostra vita una nuova pagina bella”

“Don Bosco si trova bene qui”: è don Gino Cella, direttore della casa salesiana di Foggia ad aprire il convegno “Povertà educativa minorile, riflessioni ed esperienze” che oggi, nell’istituto Sacro Cuore di Foggia, ha dato il via alle attività della nuova Comunità Alloggio “Casa Giò”. La Comunità accoglierà in maniera residenziale dieci adolescenti feriti dai vissuti familiari, ragazzi che hanno bisogno di un recupero educativo, ma anche ragazzi stranieri non accompagnati. La Casa famiglia sarà gestita dall’associazione salesiana “Piccoli Passi Grandi Sogni aps” che in Puglia è presente con altre tre comunità educative per minori nelle case salesiane di Bari, Cisternino e Corigliano D’Otranto ed è stata finanziata dalla Fondazione Don Bosco nel mondo, dalla Casa Generalizia dei Salesiani, da Salesiani per il Sociale APS e da un contributo della Regione Puglia.

“Un’iniziativa come questa accende i riflettori su questi adolescenti: la Chiesa a Foggia deve essere più coraggiosa. Il metodo di Don Bosco è vincente”, ha detto mons. Vincenzo Pelvi, Arcivescovo della Diocesi di Foggia-Bovino.

Rosa Barone, assessore al Welfare della Regione Puglia ha sottolineato la necessità di luoghi sicuri, “in vista del futuro con i risvolti della pandemia. Questa struttura è un luogo aperto, un punto di riferimento nel nome di Don Bosco e dei Salesiani in quartiere come questo”.

“A Foggia ho incrociato tanti ragazzi che oggi non ci sono più, uccisi dalla guerra tra clan. Dobbiamo decidere da che parte stare, i salesiani hanno fatto una scelta coraggiosa”: don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale APS, evidenzia come una struttura come “Casa Giò” permetta ancora di più di non lasciare soli i ragazzi di un quartiere difficile come il Candelaro. “Giovanni Paolo II diceva che se da una parte c’è la criminalità organizzata, dall’altra si deve organizzare la speranza: il territorio ha bisogno di una rete che sostenga queste attività di prevenzione, non c’è più tempo da perdere, soprattutto dopo l’accelerata delle condizioni difficili della pandemia. Le istituzioni – conclude don Francesco Preite – devono sostenere questa rete, fatta dal lavoro congiunto di salesiani e laici”.

“Sono emozionato e felice, in un tempo così difficile in cui stiamo vivendo abbiamo celebrato la speranza, che non deve venire mai meno nemmeno nei tempi più difficili”: le conclusioni della giornata sono affidate a don Angelo Santorsola, superiore dei salesiani dell’Italia Meridionale. “Don Bosco ce lo ha insegnato, è sempre stato un uomo di speranza. Ho sentito interventi pieni di forza, appassionati: da domani ciò che abbiamo detto oggi deve diventare concretezza. Oggi abbiamo respirato una bella boccata di ossigeno che ci fa guardare avanti con gioia: restituire i sogni rubati ai ragazzi che ne hanno diritto. Ha ragione don Gino: Don Bosco si trova proprio bene qui a Foggia, i salesiani  ci stanno, ci mettono la faccia per i giovani più poveri e abbandonati”, ha concluso.

Al termine del convegno è stato trasmesso il docufilm “A piccoli passi, grandi sogni”: lo ha introdotto don Antonio Carbone, presidente di “Piccoli Passi, grandi sogni”, commentando la fotografia fatta dal prof. Andrea Farina, docente di Legislazione minorile e responsabile dell’Osservatorio salesiano sui diritti dei minori, durante la relazione sulla povertà educativa:  “Quando si ascoltano i numeri dell’emergenza educativa appena descritti da Andrea Farina, ciascuno di noi che lavora nel sociale ha davanti agli occhi persone, case, situazioni difficili viste nel corso della vita. Questa comunità alloggio vuole essere un punto dove confrontarsi sul temi della legalità, un luogo di accoglienza per tanti giovani che dovranno essere liberi di scegliere il proprio futuro“.

Nel pomeriggio di sabato 17, invece, il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, ha celebrato una Messa e inaugurato i locali della nuova Comunità Alloggio, accompagnato da tre Consiglieri Generali: il Consigliere per la Regione Mediterranea, don Juan Carlos Pérez Godoy, il Consigliere per la Regione Interamerica, don Hugo Orozco e il Consigliere Regionale per l’Europa Centro e Nord, don Roman Jachimowicz. Circa 40 ragazzi e operatori sociali delle 7 case famiglia della IME presenti in Puglia e Campania, gestite dall’associazione “Piccoli passi grandi sogni aps”, hanno raggiunto l’opera di Foggia per conoscere “in carne ed ossa” il Don Bosco di oggi. Nella zona giorno della nuova Comunità Alloggio è avvenuto un incontro sincero, intenso, dai toni familiari.

“In ogni struttura sono accolti circa 8 minori dai trascorsi differenti – ha spiegato don Carbone – Dal 2007 ad oggi ci siamo presi cura di circa 500 minori affidati dai Servizi di Educativa Territoriale e dai Centri di Giustizia Minorile. Siamo contenti di inaugurare una nuova comunità, anche se come salesiani vorremmo che ogni ragazzo potesse vivere il calore della propria famiglia nella sua casa di origine”.

La signora Patrizia, in rappresentanza degli operatori sociali delle comunità che anche nel periodo più duro del lockdown hanno continuato ad essere al fianco di ogni minore affidato, ha sottolineato: “Quello che abbiamo ricevuto, quello che stiamo donando e quello che ci hanno insegnato i salesiani all’oratorio è diventato per noi una vocazione, una professione”.

Don Ángel Fernández Artime conclude parlando al cuore dei ragazzi: “Non possiamo non immaginare le presenze salesiane del mondo senza una Casa Pinardi come a Valdocco, per essere accanto a ragazzi che non hanno nessuno e alcune possibilità. Per ognuno di voi la situazione più difficile è passata, è ora di scrivere nella vostra vita una nuova pagina bella”.

A seguire, la Comunità Educativa Pastorale ha vissuto prima la Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Rettor Maggiore, nella parrocchia salesiana “Sacro Cuore di Gesù” e poi un momento di preghiera in oratorio con la benedizione ufficiale delle persone e delle “mura” della Comunità Alloggio “Casa Gio” da parte del Rettor Maggiore stesso.

Don Angelo Santorsola, superiore dell’Ispettoria Meridionale ha poi detto ai ragazzi delle case famiglia convenuti: “Per noi siete importanti e oggi la presenza del Rettor Maggiore e dei Consiglieri Generali ne è la dimostrazione concreta”.

 

Il carisma salesiano nelle istituzioni civili: la sindaca di Andria in visita a Roma dal Rettor Maggiore dei Salesiani

Mercoledì 14 luglio, presso la Sede Centrale Salesiana a Roma, il Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime ha accolto in visita la sindaca di Andria, l’avv. Giovanna Bruno, Salesiana Cooperatrice. La visita è stata propiziata da don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere per la Regione Mediterranea. Di seguito la notizia pubblicata su “Info ANS” e “Andria Viva“.

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Mercoledì 14 luglio, presso la Sede Centrale Salesiana a Roma, il Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime, 59 anni, spagnolo, ha accolto in visita la sindaca di Andria, l’avv. Giovanna Bruno, Salesiana Cooperatrice. La visita, segnata da grande cordialità, è stata propiziata da don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere per la Regione Mediterranea, che aveva avuto modo di conoscere la signora Bruno durante la Visita Straordinaria compiuta nei mesi scorsi all’Ispettoria dell’Italia Meridionale (IME).

La signora Bruno è la Prima Cittadina del Comune di Andria, un comune di quasi 100mila abitanti, situato nel cuore della Puglia, che dal 2009 è divenuto capoluogo, insieme a Barletta e Trani, della Provincia di Barletta-Andria-Trani. Sposata e con due figli, l’avvocata 46enne è stata accompagnata nella sua visita al Rettor Maggiore da don Giovanni Monaco, Direttore dell’opera “San Giovanni Bosco” che i salesiani animano ad Andria, sin dal 1933.

Nel corso dell’incontro con il Rettor Maggiore la signora Bruno ha ricordato come abbia conosciuto Don Bosco e i salesiani grazie alla sua famiglia, in particolare attraverso suo padre; e l’ambiente familiare che ha trovato l’ha portata a partecipare all’oratorio e a diventare un’animatrice molto impegnata, accanto ai suoi fratelli, anch’essi animatori.

La formazione salesiana, accompagnata dalla dedizione negli studi in giurisprudenza fino a conseguire il titolo di avvocata, ha segnato la sua scelta di servire gli altri attraverso l’impegno nelle istituzioni. Una scelta che l’ha portata, l’anno scorso, ad essere eletta sindaca di Andria.

Durante la mia Visita Straordinaria, giunto alla Casa Salesiana di Andria, abbiamo avuto un incontro istituzionale, e lei mi ha espresso il suo ringraziamento a Don Bosco e ai salesiani per quanto ricevuto da loro nella sua vita, i quali l’hanno portata ad un impegno di configurazione personale molto sensibile ai valori cristiani e salesiani
ha raccontato don Pérez Godoy.

Per questo, dopo il mio incontro l’ho invitata a conoscere a salutare il Rettor Maggiore e lei sin dall’inizio ha accolto l’idea con piacere
ha concluso il Consigliere Regionale per la Mediterranea.

Per offrire un dato significativo sulla “salesianità” della sindaca, la dott.ssa Bruno ogni giorno attraverso la sua pagina Facebook dà la “buonanotte” ai suoi concittadini, commentando alla luce del carisma di Don Bosco qualche avvenimento accaduto nella giornata.

Info ANS
Andria Viva

Varazze: una rievocazione storica per festeggiare i 150 anni dell’oratorio salesiano

Un anniversario importante per la Fondazione Oratorio don Bosco Varazze, che quest’anno festeggia 150 anni. Il 22 luglio 1871, infatti, San Giovanni Bosco firmò con il Comune una convenzione con la quale assumeva la responsabilità di guidare, con la sua congregazione, il collegio civico cittadino. Di seguito la notizia pubblicata su “SevenPress” e “IVG“.

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Quest’anno l’Oratorio don Bosco festeggia 150 anni di presenza salesiana a Varazze, in quanto il 22 luglio 1871 San Giovanni Bosco firmò, con il Comune di Varazze, una convenzione con la quale assumeva la responsabilità di guidare, con la sua congregazione, il collegio civico cittadino.

Per rinverdire il ricordo dello storico evento, mercoledì 22 luglio 2021, in occasione dei 150 anni dalla firma della convenzione, l’Oratorio don Bosco organizza la “Rievocazione storica di quella giornata”, così importante per la Casa Salesiana ma anche per tutta la Città.

Nel corso della mattinata, i figuranti, insieme a membri dell’Amministrazione Comunale, metteranno in scena il momento della firma della convenzione in un locale messo a disposizione dal Comune. Dopo di ché il gruppo si sposterà presso l’allora collegio civico per un ricordo in loco. Tutti i momenti della celebrazione saranno svolti nel rispetto delle norme anti-covid.

L’oratorio don Bosco Varazze è con gli anni diventato un punto di riferimento per la comunità, soprattutto per i ragazzi, dove potersi divertire e trascorrere insieme il tempo occupandosi anche di numerose attività.

Una missione che è stata tracciata da San Giovanni Bosco, come spiega Claudio Caiano, uno dei volontari della fondazione.

In vita don Bosco visitò in altre occasioni la nostra città, dove sostò anche malato oltre 40 giorni, in grave pericolo di vita. In quella occasione sognò le missioni che, negli anni a venire, avrebbero portato la fede cristiana nelle americhe. In tarda età, considerato ormai santo da molti, proprio a Varazze don Bosco ottenne grandi miracoli di guarigione per alcuni nostri concittadini del tempo – racconta Caiano -. Da allora il carisma salesiano ha continuato a prosperare a Varazze, ospitando nel tempo, la formazione dei nuovi salesiani, l’oratorio festivo, le scuole dove studiò anche l’amatissimo presidente Sandro Pertini”.

Arrivando ai giorni nostri, l’oratorio Salesiano di Varazze è guidato dal 2013 da un gruppo di laici volontari subentrati nella gestione in seguito alla chiusura della comunità dei salesiani consacrati.

I gruppi di formazione cristiana, con oltre 100 iscritti dai 6 ai 18 anni, sono il cuore di questa realtà e sono i primi destinatari di ogni progetto – sottolinea Caiano – il doposcuola pomeridiano supporta molte famiglie nell’accompagnamento allo studio dei propri figli mentre i gruppi di interesse (strumenti musicali, coro, teatro) offrono una proposta di aggregazione sana e orientata allo sviluppo del potenziale dei nostri ragazzi. Il cortile, sempre aperto nonostante la presenza di un cantiere privato, accoglie ogni giorno molti ragazzi in cerca di uno spazio dove giocare. Nel periodo estivo, da 40 anni, l’oratorio organizza l’Estate Ragazzi, una proposta completa e ben progettata per far trascorrere ai nostri ragazzi un’estate divertente e spensierata ma anche formativa e generativa di nuove esperienze e relazioni”.

Oratorio Salesiano Varazze

Caserta, l’oratorio resta aperto: la mobilitazione ha funzionato

Dal quotidiano Avvenire.

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Ha funzionato la protesta per non far chiudere completamente l’oratorio salesiano di Caserta, accusato da alcuni vicini di fare rumore. Per difenderlo sono scesi in piazza «tutti gli uomini dell’oratorio»: attori, musicisti, sportivi e rappresentanti delle istituzioni. E così, nell’ultima decisione prima dell’estate, il giudice civile del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha respinto tutte le richieste incidentali di abbattimento del palatenda o di stop delle attività oratoriane nei cortili interni; restano validi solo i blocchi già stabiliti negli anni passati. Una vittoria momentanea, perché il giudice ha rinviato tutto alla chiusura del processo (la prossima udienza si terrà a fine anno); ma intanto le attività andranno avanti – se non fosse per il covid che ne ha bloccata una parte, momentaneamente, per alcuni contagi. Nello stesso tempo il Coordinamento civico per l’oratorio non si ferma, organizzando per l’autunno nuove clamorose iniziative. «Ci stiamo preparando – conferma Mauro Giaquinto, responsabile del Coordinamento – per spiegare l’importanza dell’oratorio a tutti i casertani». Si è mobilitato addirittura l’attore Toni Servillo, principe del teatro e del cinema italiano nonché ex allievo dei salesiani di Caserta: «In questo oratorio – ha spiegato Servillo in un video – ho visto i primi film importanti della mia vita: da Tarkovskij a Rossellini, Bergman, Pasolini. E grazie a chi favoriva la musica, il teatro e il cinema ho avuto le mie prime esperienze in palcoscenico». Anche Franco Marcelletti, l’unico allenatore di basket italiano ad aver vinto uno scudetto con una squadra del Sud (la JuveCaserta, allora Phonola) viene da qui: «Gran parte della mia adolescenza – racconta – l’ho trascorsa ai salesiani da convittore. È stato il periodo più impegnativo della mia vita, segnato da sacerdoti fondamentali per la mia crescita e la mia educazione. Lo studio era molto selettivo, ma non abbiamo fatto mai assenze a scuola, proprio perché ci sentivamo parte di un progetto». E poi il questore di Roma, Carmine Esposito, è stato un ragazzo dell’oratorio di Caserta: «Nell’istituto Sacro Cuore di Maria ho trascorso un tempo felice tra entusiasmo e interminabili tornei di calcio. Quanta serenità c’era tra noi, con sentimenti di cristiana fraternità. Il campetto di sola terra battuta ha lasciato spazio ad altre importanti strutture, ma con lo stesso valore. L’oratorio è anche luogo di studio e preghiera: un presidio contro l’illegalità». A spendere la voce per i ragazzi che vogliono continuare a giocare e crescere nell’oratorio anche Peppe Servillo, fratello di Toni e vincitore con gli Avion Travel del Festival di Sanremo 2000: «Lo ricordo come un’esperienza importante e complessa per me. Intorno a don Alfonso Alfano si raccolse la migliore gioventù casertana di quel tempo e con lui diede vita a un’intensa attività sportiva, musicale e culturale. Ci è stato insegnato soprattutto un valore in particolare: l’arte della condivisione e del saper ascoltare gli altri». Sulla pagina Fb del Coordinamento civico altri interventi di uomini delle istituzioni come Gerardo Bianco, ex ministro dell’Istruzione, e di tante altre
“normali”. «Abbiamo ricevuto tanto affetto. E tanto ne restituiremo», assicura don Antonio D’Angelo, direttore dell’Istituto.

 

A scuola senza bulli 2021: iniziativa del Corecom Campania all’oratorio di Salerno

Dal sito di Telecolore.

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A scuola senza bulli 2021, primo appuntamento in presenza ospitato dall’oratorio dei Salesiani don Bosco di Salerno per la campagna promossa dal Corecom Campania, in collaborazione con la presidenza del consiglio regionale e Agicom, contro bullismo e cyberbullismo per una corretta educazione digitale

A Foggia nasce “Casa Giò”, una nuova comunità di accoglienza per minori in difficoltà: l’inaugurazione il 16 luglio

Il 16 luglio verrà inaugurata una nuova Casa Famiglia per minori, “Casa Giò”, nel quartiere Candelaro di Foggia, dove i salesiani sono presenti oltre che con la Parrocchia, anche con l’oratorio e con l’associazione “Sacro Cuore”. Secondo la classifica “Qualità della vita 2021” del Sole 24 Ore, Foggia risulta ultima per il benessere dei bambini, al 107° posto subito la  provincia di Cosenza. In questo senso, in un quartiere carente di opportunità educative e in una città così difficile per i giovani si cerca di dare di più a chi dalla vita ha avuto di meno.

“Casa Giò” – Gio come amava firmarsi il fondatore dei salesiani Giovanni Bosco, Gio sta anche come casa dei giovani – è una Comunità che accoglierà in maniera residenziale dieci adolescenti feriti dai vissuti familiari, ragazzi che hanno bisogno di un recupero educativo, ma anche ragazzi stranieri non accompagnati. La presenza della Comunità sarà anche occasione per il territorio di incontro, confronto su proposte sociali e culturali. Un presidio ulteriore di legalità. Infatti, nella stessa giornata, si terrà il convegno “Povertà educativa minorile: riflessioni ed esperienze”, con la presenza di Mons. Vincenzo Pelvi, Arcivescovo della Diocesi di Foggia – Bovino, Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia, Carmine Esposito, prefetto della Città di Foggia, Marilisa Magno, commissario prefettizio della città di Foggia, Giuseppe Centomani, dirigente CGM Puglia e Basilicata, Filomena Matera, presidente CROAS Puglia e don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale APS. Ci sarà anche spazio per un momento formativo con Andrea Farina, docente di Legislazione minorile all’UPS e responsabile dell’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei minori. Concluderà il convegno Don Angelo Santorsola, superiore dell’Ispettoria Meridionale dei Salesiani.

“È un sogno che viene da lontano e che si realizza grazie alla collaborazione tra Regione Puglia, Salesiani di don Bosco, Istituzioni ed Associazioni che desiderano una Foggia migliore: più attenta ai giovani che hanno avuto meno possibilità dalla vita. È un forte segno di speranza per tutti in una Città desiderosa di riscatto e per un Oratorio sempre più vicino ed attento ai giovani più fragili”, dice don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale APS.

La Casa famiglia sarà gestita dall’associazione salesiana “Piccoli Passi Grandi Sogni aps” che in Puglia è presente con altre tre comunità educative per minori nelle case salesiane di Bari, Cisternino e Corigliano D’Otranto. Sabato 17 luglio, inoltre, sarà il Rettor Maggiore dei Salesiani, decimo successore di Don Bosco, don Ángel Fernández Artime a presiedere la celebrazione a “Casa Giò” e a impartire la benedizione.

“Casa Giò” è stata realizzata con il contributo della Casa Generalizia dei Salesiani, della Fondazione “Don Bosco nel Mondo”, dei “Salesiani per il Sociale APS”, di un contributo pubblico della Regione Puglia e grazie a tanti amici e benefattori dei giovani.

La Scala di Milano rilancia una stagione estiva per le vie della città: coinvolti anche i Salesiani di S. Ambrogio

Dall’edizione di Repubblica, a firma di Andrea Montanari.

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«La Scala in città è un segnale importante – dice il sovrintendente della Scala Dominique Meyer – e spero diventi una tradizione da ripetere ogni anno prima dell’estate. Usciamo dalle mura prestigiose e andiamo incontro alla città». a pagina 3 La Scala «va in città». Mantiene la promessa e torna in periferia. Non solo come negli anni Settanta, nel periodo della politica culturale di Paolo Grassi. Diciotto spettacoli con ingresso gratuito, ma tramite prenotazione, dall’11 al 14 luglio. Protagonisti i primi ballerini del Corpo di ballo, che danzeranno perfino sospesi su una pedana montata sull’acqua della piscina dei Bagni Misteriosi.

«La Scala in città è un segnale importante – dice il sovrintendente della Scala Dominique Meyer – e spero diventi una tradizione da ripetere ogni anno prima dell’estate. Usciamo dalle mura  prestigiose e andiamo incontro alla città». a pagina 3 La Scala «va in città». Mantiene la promessa e torna in periferia. Non solo come negli anni Settanta, nel periodo della politica culturale di Paolo Grassi. Diciotto spettacoli con ingresso gratuito, ma tramite prenotazione, dall’11 al 14 luglio. Protagonisti i primi ballerini del Corpo di ballo, che danzeranno perfino sospesi su una pedana montata sull’acqua della piscina dei Bagni Misteriosi.

Le location vanno dalla Casa d’accoglienza intitolata a Enzo Jannacci alla Certosa di Garegnano. Dal cortile della chiesa Santa Maria della Fonte più conosciuta come Chiesa Rossa al cortile della Pinacoteca di Brera. A quello della farmacia dell’università Statale. E ancora, il cortile del teatro degli Arcimboldi, il Mulino di Chiaravalle, l’istituto Sant’Ambrogio Salesiani don Bosco, Spirit de Milan, il teatro Martinitt, Villa Litta Modignani, Villa Mirabello, Villa Simonetta e il gran finale al Piermarini. «La Scala in città è un segnale importante – spiega il sovrintendente della Scala Dominique Meyer – dopo tutti questi mesi di distanziamento. Ci credo molto e spero diventi una tradizione da ripetere ogni anno, prima dell’estate. Il teatro esce dalla sue mura prestigiose e va incontro alla città». L’assessore comunale alla Cultura Filippo Del Corno sottolinea che «Milano sta vivendo in questi anni una trasformazione della relazione tra città e cultura e credo che la Scala l’abbia interpretata in maniera molto efficace, con una proposta importantissima anche dal punto di vista simbolico. Siamo nella seconda estate dopo il lockdown e le misure di contenimento
anti-pandemia, c’è la necessità di trovare una relazione più diretta e più forte tra il mondo dello spettacolo dal vivo e la comunità cittadina». La giornata finale prevede gli Archi della  Filarmonica della Scala che eseguiranno Rossini, Vivaldi, Holst e Piazzolla. Si proseguirà con il coro scaligero diretto per l’ultima volta da Bruno Casoni (prima del pensionamento): si esibirà in sei cori di Rachmaninov, brani di John Rutter e di anomimi. Altri filarmonici suoneranno pezzi di Castelnuovo-Tedesco, Brahms fino al Danubio Blu di Johann Strauss. Per proseguire con i fiati che interpreteranno Verdi, la prima assoluta di Sunrise di Michele Mangani. E musiche di Puccini e Rossini. I primi ballerini del Corpo di ballo concluderanno la giornata con celebri pagine della danza. Da Sylvia al Lago dei Cign i. Movimento Stravinsky, Árbakkinn, Trio da Sentieri. Il passo a due da Cantata. I programmi degli spettacoli sono stati pensati per far conoscere a un pubblico nuovo i diversi volti e repertori dei complessi scaligeri con un filo rosso: l’omaggio ad Astor Piazzolla nel centenario della nascita. Ci saranno il coro femminile e l’organico completo, con brani che
andranno da Rachmaninov agli spiritual. Inizio dei concerti a seconda dei casi alle 15, 17, 18, 19,30, 21 e 21,30. Domenica 11 alle 18, per esempio, si potranno ascoltare il coro femminile a Villa Simonetta e gli Archi della Filarmonica al Mulino di Chiaravalle.

Mentre alla Casa di Accoglienza Enzo Jannacci in viale Ortles si esibiranno gli ottoni scaligeri. Lunedì 12 alle 21,30, invece, i primi ballerini danzeranno ai Bagni Misteriosi. Meyer commenta
anche il nuovo assetto organizzativo del teatro. «Qui alla Scala – osserva – il sovrintendente ha 19 poteri, ma ne delegava 14 o 15 al direttore generale. Ora che Maria Di Freda è andata in pensione, in teatro non ci sarà più questa figura. Piuttosto che avere un direttore generale penso che sia necessario dare più poteri ai diversi direttori, che sono validi, hanno molta esperienza e amano il teatro, e contemporaneamente creare un sistema di controllo di tipo “audit”, che non esisteva. Penso che ogni azienda moderna debba avere più libertà, e anche più controllo».

Gli appuntamenti Saranno diciotto, dall’11 al 14 luglio, a ingresso gratuito con prenotazione: si va dalle esibizioni del Corpo di ballo ai concerti dei musicisti della Filarmonica della Scala I luoghi Tra le location i Bagni Misteriosi, Casa Jannacci, i cortili della Chiesa rossa e degli Arcimboldi, il Mulino di Chiaravalle, lo Spirit de Milan e Villa Litta Modignani Il gran finale si terrà il 14 luglio alla Scala. Tra i protagonisti gli Archi della Filarmonica, il coro diretto per l’ultima volta da Bruno Casoni, i primi ballerini con celebri brani di danza.

Italia – Inaugurato a Perugia il Complesso Sportivo “Don Bosco”

Dal sito dell’agenzia ANS

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Perugia, Italia – giugno 2021 – Il 19 giugno è stata celebrata a Perugia l’inaugurazione dei nuovi locali di accoglienza/ristoro/bar/servizi e tutti gli altri lavori innovativi realizzati nell’ambito di tutto il complesso sportivo-ricreativo della Polisportiva Giovanile Salesiana “PGS Don Bosco”. Il Superiore della Circoscrizione Salesiana Italia Centrale (ICC), don Stefano Aspettati, il Consigliere comunale dott. Paolo Befani, in rappresentanza del Sindaco, dott. Andrea Romizi, e dell’Assessore allo Sport, dott.ssa Clara Pastorelli, hanno presieduto l’inaugurazione. L’evento è avvenuto alla presenza dei giovani della “PGS Don Bosco”, delle loro famiglie, dei Salesiani Cooperatori e degli Exallievi salesiani, dei rappresentanti delle aziende che hanno eseguito i lavori e dei benefattori. Al taglio del nastro tricolore ed alla successiva benedizione dei nuovi locali è seguito un rinfresco all’aperto in un clima di grande cordialità, amicizia e serenità, in piena sintonia con il carisma di Don Bosco. L’evento si è svolto in vista del centenario della presenza salesiana a Perugia, che dal 1922 opera in favore dei giovani, specialmente dei più bisognosi, preparandoli a diventare buoni cristiani ed onesti cittadini.

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