Castel de’ Britti, una casa per profughi eritrei

Su Avvenire è uscito un articolo che racconta l’esperienza di accoglienza e integrazione che si sta realizzando a Caste de’ Britti con una cordata di partner, tra i quali i Salesiani di quella casa.

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Una nuova comunità di accoglienza e integrazione sociale: è quanto sta realizzando a Castel de’ Britti la Cooperativa DoMani, assieme a numerosi partner: Arcidiocesi, Comunità di Sant’Egidio, Caritas Italia, Salesiani e associazione «Amici del Sidamo – in missione Onlus». Il progetto è denominato Casa Bereket, è inserito nella struttura dei Salesiani a Castel de’ Britti ed è destinato ad accogliere i ragazzi arrivati e che arriveranno in Italia attraverso i Corridoi umanitari, progetto nato nel 2017 da Comunità di Sant’Egidio, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Tavola Valdese, Cei-Caritas e Governo. «Verranno accolti 16 ragazzi eritrei in fuga dal loro Paese a causa della guerra, scoppiata in Etiopia, nella regione del Tigray – spiegano i responsabili della cooperativa -. Come in tutte le guerre molte persone soffrono e sono sempre i più fragili, gli ultimi, a perdere la possibilità di costruirsi un futuro.
Gestiremo la nuova comunità garantendo accoglienza e un percorso personalizzato di integrazione sociale per un anno, con servizi come l’insegnamento dell’italiano, l’inserimento scolastico, corsi di formazione, accompagnamento al lavoro, supporto socio-sanitario». «La nostra cooperativa in collaborazione coi partner si è recata in Etiopia, nei campi profughi – raccontano sempre i responsabili – per prevenire il traffico di esseri umani facilitato dall’emergenza della guerra e per garantire un ingresso legale e sicuro in Italia ai ragazzi, che sono arrivati a Castel dei Britti il 28 maggio. Quel giorno si è svolto un evento non aperto al pubblico per questioni di sicurezza legate alla quarantena dei beneficiari, ma si prevede prossimamente l’inaugurazione ufficiale».

Valdocco: i festeggiamenti per Maria Ausiliatrice 2021

“Ecco quello che dobbiamo fare noi nella festa di Maria Ausiliatrice: ripulire i nostri cuori con buone confessioni e offrirli, anzi attaccarli a Maria SS.ma, perché stiano sempre vicino a Gesù, e ciò ottenere con frequenti e fervorose Comunioni”.

Don Bosco

24 Maggio, Solennità di Maria Ausiliatrice, grande festa per l’intera Famiglia Salesiana e non solo. Nonostante il periodo di restrizioni, il cortile di Valdocco è stato animato per tutta la giornata da tanti fedeli e devoti che si sono recati ai piedi della statua dell’Ausiliatrice per offrire un saluto e una preghiera a Colei che “opera grazie e miracoli per l’alto potere che ha ricevuto dal suo Divin Figlio” (Don Bosco).

Già nella giornata di domenica 23 maggio, Solennità di Pentecoste e Vigilia della Festa, molte persone hanno voluto rendere omaggio all’Ausiliatrice, tra cui Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, il quale a presieduto la S.Messa delle 18.30.

“Questa festa, che ogni anno ci vede riuniti ai piedi di Maria Ausiliatrice come Chiesa di Torino, comunità cristiana e civile della città, è per noi un grande momento di riconoscenza.
Riconosciamo quanto Maria compie a favore della Chiesa e dell’umanità con la sua presenza di Madre amorevole e ricca di tenerezza e bontà verso i suoi figli che Gesù le ha affidato dalla sua Croce.
Il Vangelo ci ha ricordato questo momento supremo della vita di Cristo e di Maria, sua madre. Gesù, prima di morire, affida Maria al discepolo prediletto, Giovanni, e affida Giovanni a Maria”.

(Estratto dall’Omelia di mons. Cesare Nosiglia per la Festa di Maria Ausiliatrice)

La giornata del 24 maggio è stata scandita dalle numerose Celebrazioni Eucaristiche che si sono tenute presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, tra cui la S.Messa delle 9.30 presieduta dall’Ispettore ICP don Leonardo Mancini, il quale si è soffermato sul dono della speranza (così come anche il Rettor Maggiore ha chiesto nella Strenna 2021) in modo particolare per i bambini, i ragazzi e giovani: che possano guardare al futuro immaginando un progetto di vita che piaccia a Dio e Maria Santissima, capace di costruire il bene dei fratelli.

La festa odierna non può non farci domandare perché Maria abbia il titolo di “Aiuto dei cristiani“. Interroghiamo il Vangelo e scopriamo che Maria è una presenza amorevole, è stata presente nella vita di don Bosco e nella nostra vita oggi, è madre che genera, ha in braccio il bambin Gesù. In quanto madre, desidera esercitare la sua maternità. Sentinella del nuovo, collabora alla novità che viene nel mondo. Maria, da buona mamma, si accorge di ciò che manca e sollecita l’intervento di Gesù. È madre che aiuta ad orientarsi e spinge alla disponibilità assoluta. Ci incoraggia ad essere disponibili, indicandoci Gesù ma poi facendosi da parte.

Alle ore 18.30 del 24 maggio si è poi tenuta l’ultima Celebrazione Eucaristica della giornata, presieduta dal Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime per tutti i giovani del Movimento Giovanile Salesiano.

Infine, a conclusione dei festeggiamenti per l’Ausiliatrice, si è tenuto il Santo Rosario e l’affidamento a Maria fuori dalla Basilica e davanti alla statua, sempre da parte del Rettor Maggiore.

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Sesto San Giovanni, Festa della scuola a colori

L’istituto salesiano di Sesto San Giovanni ha celebrato la festa della scuola in modo “diffuso”. Senza fare le cose “in grande”, come ha scritto il direttore dell’Opera, don Elio Cesari, si è fatta una festa diffusa durante tutto il mese.

“Il tema della Festa è quello rappresentato dalla grande immagine nel cortile del nostro Istituto che ritrae Giovannino Bosco sulla corda in mezzo ai suoi amici, e una scritta: “Qui con voi mi trovo bene”: don Bosco si è fatto provocare dalla realtà e dallo stare in mezzo ai giovani, guardandoli in profondità e cercando soluzioni sempre nuove anche nell’emergenza”, scrive nella lettera di presentazione don Elio.

Il culmine della festa è stata la Santa Messa di sabato 22 maggio, celebrata con alcuni studenti in presenza e tutti gli altri collegati.

La Santa Messa
La festa dei colori

 

Ispettoria Meridionale, a Caserta si ricorda il sacrificio di Falcone e la giornata della legalità

Dal sito dell’ispettoria Meridionale, il racconto della giornata della legalità organizzata dall’Istituto Salesiano “Sacro Cuore di Maria” di Caserta, dal comitato “Amici di Don Bosco” e dai ragazzi della comunità alloggio “Casa Pinardi” in ricordo del sacrificio del giudice Falcone.

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Il 23 Maggio del 1992 è stata una giornata che ha cambiato la storia politica, giuridica e sociale del nostro Paese. Da quel giorno, nonostante il dolore e la distruzione causati da una criminalità organizzata senza coscienza, il sentimento di rabbia della brava gente Italiana si è trasformato in energia per alimentare un cambiamento che non si è mai più fermato. Noi Salesiani, sui quattro pilastri della Legalità (uguaglianza, pace, giustizia e libertà) abbiamo consolidato il percorso tracciato da Don Bosco: anche quest’anno non potevamo sottrarci dal commemorare il sacrificio del Giudice Borsellino e degli uomini e donne che hanno sacrificato la loro vita per il bene dello Stato.

L’ Istituto Salesiano “Sacro Cuore di Maria” di Caserta, il comitato “Amici di Don Bosco” e i ragazzi della comunità alloggio “Casa Pinardi” in occasione di questa data hanno organizzato un bellissimo evento commemorativo dal titolo “SeminiAmo legalità: Palermo chiama, l’oratorio Salesiano di Caserta risponde”. La partecipazione di molti ragazzi, dai bambini delle elementari a quelli più grandi delle superiori, e il coordinamento degli animatori ha permesso di creare un momento unico sia di ricordo che di motivazione: Caserta e i suoi giovani non si piegano all’illegalità. L’obiettivo della Giornata, riprendendo il pensiero del Direttore dell’Oratorio don Giancarlo D’Ercole, è stato quello di “fare memoria”, non intendendola come semplice ricorrenza annuale, ma come fiamma accesa da quasi trent’anni che fa luce verso un nuovo futuro più giusto.

Sono stati tanti gli ospiti d’eccezione intervenuti nel corso della giornata. Il Comandante della Squadra Mobile di Caserta Angelo Barbato, in rappresentanza del Questore di Caserta, ha presentato alla manifestazione una volante per “scortare” simbolicamente i ragazzi e ragazze dell’Oratorio che per un giorno sono stati gli uomini e donne di legge e dello Stato uccisi dalla criminalità organizzata. Al termine di questo percorso a piedi, momento di grandissima umanità è stato l’arrivo all’Oratorio e l’incontro con Don Bosco personificato da un ragazzo dell’Istituto Salesiano. La giornata è proseguita con gli allievi della scuola secondaria che hanno esposto numerosi striscioni colorati preparati nei giorni precedenti con l’aiuto degli animatori: la frase “Non li avete uccisi perché le loro idee cammineranno sulle nostre gambe” ha saputo rendere pienamente il sentimento che si respirava durante il corso della manifestazione. Gli studenti delle classi superiori hanno dedicato “Siamo Capaci”, brano scritto da Roy Paci e Giuseppe Anastasi, cantando e suonando al folto pubblico di ospiti e personalità dello Stato. Il testo racchiude tutta la voglia di rivalsa e riscatto per dire no al sistema criminale, ovunque si trovi. Successivamente agli interventi del Comandante della Squadra Mobile, del Magistrato Raffaello Magi e del Giudice Giuseppe Zullo, c’è stata l’inaugurazione dell’“Angolo della Legalità” dove i bambini delle scuole elementari hanno piantato quattro arbusti a significato dei quattro pilastri della legalità: uguaglianza, pace, giustizia e libertà.

Il grande impegno di tutti gli operatori e degli animatori, la dedizione dei giovani dell’oratorio non ha lasciato indifferenti i presenti. Infatti il Magistrato dott. Raffaello Magi ha donato, come ricordo della giornata, una copia dell’interrogatorio al primo “pentito” della storia, Tommaso Buscetta ritornato dagli Stati Uniti: il documento scritto da Giovanni Falcone, all’epoca Giudice Istruttore, ha rappresentato l’inizio al nuovo corso intrapreso dai due Giudici. Il documento sarà permanentemente esposto in Oratorio affinché le giovani generazioni possano sempre fare memoria e riflettere sulle parole di Giovanni Falcone: «si può sempre fare qualcosa».

Fulvio Mastroianni

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Avvenire – La Famiglia Salesiana e Torino invocano l’aiuto di Maria Ausiliatrice

Pubblichiamo l’articolo di Marina Lomunno su Avvenire per la festa di Maria Ausiliatrice, celebrata Torino alla presenza del Rettor Maggiore, don Angel Fernández Artime.

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Torino. Non solo per la famiglia salesiana, sparsa in 132 nazioni, ma anche per i torinesi la festa di Maria Ausiliatrice, giunta alla 153a edizione e che ogni anno raduna 20mila persone per la tradizionale processione per le vie di Valdocco, le strade percorse dal santo dei giovani, è un appuntamento fisso. Neppure le guerre mondiali hanno fermato l’uscita della Madonna dalla Basilica la sera del 24 maggio. Da due anni invece la pandemia ha costretto la statua a «fermarsi» nel cortile di Valdocco – accanto alle effigi di don Bosco e di mamma Margherita – «dove ogni pietra parla del nostro santo che cercava e accoglieva in questa casa i giovani più fragili», ha sottolineato il rettor maggiore dei salesiani, don Angel Fernández Artime, concludendo nel cortile della Basilica la novena nella serata di domenica scorsa. Ma la statua dell’Ausiliatrice transennata, l’obbligo delle mascherine, il cortile con sedie distanziate e gli ingressi in Basilica contingentati e controllati dal servizio d’ordine dei volontari, i collegamenti social tradotti in 5 lingue, grazie all’agenzia Info Salesiana che ha mandato in diretta le celebrazioni presiedute dall’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, e dal rettor maggiore, hanno – se è possibile – reso ancora più intensa la preghiera in un momento così difficile.

«Mai il cortile e la Basilica nei giorni della novena e della festa la cui vigilia, per una felice concomitanza, è coincisa con la solennità di Pentescoste, sono rimasti deserti: migliaia di famiglie, giovani, anziani, rispettando le regole sanitarie, sono venuti a pregare commossi, anche senza processione, la nostra Mamma, aiuto dei cristiani, che in un momento così incerto ci invita alla responsabilità gli uni verso gli altri e, con don Bosco, ricorda alla famiglia salesiana la priorità per l’educazione dei giovani che la pandemia sta mettendo a dura prova», ci dice don Guido Errico, rettore della Basilica, casa-madre dei salesiani. Molto partecipate le due liturgie centrali in Basilica: domenica la concelebrazione presieduta da Nosiglia che, con parole di supplica, ha voluto affidare a Maria Ausiliatrice l’arcidiocesi di Torino che nei prossimi giorni si riunisce per «l’assemblea diocesana che, sul tema della Chiesa in uscita, promuoverà un’ampia riflessione in vista di un forte impegno che dovrà investire tutte le nostre comunità ecclesiali, le famiglie e i giovani in prima persona».

E poi ieri pomeriggio, nel giorno della solennità, la Messa presieduta da don Artime, decimo successore di don Bosco, che ha evidenziato come la pandemia stia decimando i più poveri del mondo che non hanno accesso a cure e vaccini: «Dopo un anno, la malattia continua a colpire molte persone. E anche se in alcuni luoghi si comincia a vedere la luce alla fine del tunnel, in altri la situazione rimane ancora molto grave e pesante. Oggi come ieri a Lei, nostra Madre, aiuto nei momenti difficili, orientiamo il nostro sguardo e rivolgiamo la nostra preghiera affinché arrivi al Signore. E nella solennità di Maria Ausiliatrice abbiamo bisogno, forse più che in altri momenti, di rivolgerle il nostro sguardo, affinché guardandola e parlandole con il cuore possiamo sentire che ancora una volta Lei ci dice: “Perché avete paura, non sono qui io che sono vostra madre?”».

Castel de’ Britti, grazie ai Corridoi Umanitari verranno ospitati 19 giovani eritrei

Su Il Resto del Carlino un articolo racconta l’accoglienza a Castel de’ Britti di 19 ragazzi eritrei grazie ai corridoi umanitari.

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SAN LAZZARO I corridoi umanitari faranno tappa anche a Castel de’ Britti. Venerdì, nel centro don Antonio Gavinelli, arriveranno 19 ragazzi provenienti dall’Eritrea. La loro partenza da un campo profughi dell’Etiopia è stata preceduta da una scrupolosa ricognizione per cui sono tutte persone che hanno i requisiti necessari per chiedere e ottenere sia l’asilo che il permesso di soggiorno in Italia per motivi umanitari. Tra l’altro, in attesa di questa verifica hanno anche seguito un corso di lingua italiana proprio per favorire la loro accoglienza e accelerare la loro integrazione. Il progetto è finanziato da Caritas Italia, dall’arcidiocesi di Bologna, e da una serie di benefattori che preferiscono l’anonimato, mentre la sua esecuzione è affidata alla Cooperativa DoMani che già si occupa di profughi africani all’Eremo di Ronzano. Sono ragazzi che sono sfuggiti a due guerre civili. La prima nel loro paese, l’Eritrea, dove il servizio militare è obbligatorio e non ha limiti di tempo, con il governo che preferisce armare i propri soldati
contro i ribelli, piuttosto che acquistare le mascherine per la popolazione. Fino all’anno scorso, chi sfuggiva a questa oppressione, si rifugiava in Etiopia nella regione del Tigrai, ma anche lì ad ottobre è scoppiata una guerra civile e le prime vittime del genocidio sono state le persone che erano ospiti dei diversi campi profughi. Scampati a questa seconda persecuzione questi ragazzi hanno raggiunto Addis Abeba, dove tra le tante organizzazioni umanitarie impegnate nella protezione dei profughi, vi è anche la Comunità di Sant’Egidio, a cui appartiene anche il cardinale Matteo Zuppi e grazie a questo collegamento e alla disponibilità dei Salesiani di Don Bosco ad ospitare questo progetto nella loro struttura, il corridoio umanitario si è concretizzato. Operando nello stile di Don Bosco, quella a Castel de’ Britti non sarà una semplice accoglienza, ma compatibilmente con quelli che sono i tempi di ambientamento, l’obiettivo della Cooperativa DoMani è anche quello di formare questi ragazzi anche dal punto di vista professionale, sapendo che il loro grado di scolarizzazione è praticamente nullo. Il progetto ha anche l’ambizione di rompere il silenzio che avvolge il conflitto etnico in Etiopia e la guerra civile in Eritrea. Il primo si è sviluppato con il Covid che già si diffondeva in tutto il pianeta, il secondo si trascina stancamente dal 1993, da quando una dittatura totalitaria è a capo dello stato eritreo. Stando all’ultimo rapporto dell’Unicef, il 60% dei suoi bambini è malnutrito e sottopeso.

 

Ordinazione diaconale 2021 – Salesiani di Don Bosco

“Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità”
1 GV 3,18

Si rende noto che sabato 12 giugno 2021 alle ore 15:00, presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Torino – Valdocco, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di mons. Guido Fiandino – Vescovo Ausiliare Emerito di Torino – verranno ordinati diaconi:

  • Luca Casari – ILE
  • Marco Cazzato – ICP
  • Sanjin Jurić – CRO
  • Mark Naidzich – PLE/BLR
  • Gerald Alakwe Oshiobugie – AFW/ICP
  • Amal Franklin Pathrose – INM/ICP
  • Mikhail Radzevich -PLE/BLR
  • Damiano Slanzi – INE
  • Caius TobeChukwu Ugwu – AFW/ICP

PARTECIPAZIONE

Ingresso in Basilica solo su invito, possibilità di seguire la celebrazione nel cortile interno della Basilica.

STREAMING

La funzione verrà trasmessa in diretta sui canali social e sul sito dell’Ispettoria:

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Sesto San Giovanni, via al progetto Mobilità Garantita in collaborazione con PMG Italia e il Comune di Cinisello Balsamo

È partito il 15 maggio il Progetto di Mobilità Garantita denominato “Il Futuro in Viaggio”, ideato da Opere Sociali Don Bosco in collaborazione con PMG Italia SpA, e patrocinato dal Comune di  Cinisello Balsamo. 

Questo importante progetto nasce dalla collaborazione tra pubblico e privato (“Legge  quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” n° 328/2000”), con l’obiettivo di promuovere forme di autonomia e integrazione sociale, attraverso  l’implementazione dei servizi di trasporto sociale ed accompagnamento. I dati rilevati  nell’intero territorio nazionale confermano sia il continuo innalzamento dell’età media, sia  l’intensificarsi dei ritmi di vita già oggi frenetici delle famiglie che rendono sempre più  necessario individuare strumenti per migliorare la fruizione di servizi da parte di persone  fragili. 

In tale ottica, Opere Sociali Don Bosco ha offerto la propria disponibilità al Progetto di  Mobilità Garantita che presenta contenuti ad alto valore etico e sociale, attorno al quale si  mobilitano le migliori risorse della comunità verso un obiettivo comune: consentire alle  persone di partecipare attivamente alla vita della società, soddisfacendo il fondamentale  bisogno umano di contatti e relazioni, colmando il divario tra le persone e spostando  l’attenzione verso ciò che queste ultime possono fare, se le si mette in condizione di fare. 

«Questo patrocinio vuol dire condivisione di un’idea che è un esempio virtuoso di  collaborazione, di impegno e volontà di sostegno alle fragilità che ci sono nella società e che  oggi stanno aumentando a causa della concomitanza di diversi fattori anche conseguenti alla  pandemia. La collaborazione pubblico/privato può fare molto, e questo progetto ne è un  esempio. In questo momento storico di ripartenza, in particolare, le iniziative di aiuto a chi è  svantaggiato vogliono dire pari opportunità». Così hanno commentato il Sindaco di Cinisello  Balsamo, Giacomo Ghilardi e l’assessore al Terzo settore e centralità della persona, Riccardo  Visentin.

Il progetto prevede servizi di trasporto sociale e di accompagnamento di vario tipo. Che  andranno implementati nei prossimi mesi, anche a fronte dei bisogni emergenti. 

Il Progetto Mobilità Garantita si realizza grazie al senso di responsabilità sociale degli  imprenditori locali, che abbinano il proprio marchio e la propria immagine ad una iniziativa  solidale e sociale realizzata per il benessere della comunità con il fine di offrire un valido  supporto ai servizi di sostegno alla persona, del territorio. 

Il finanziamento dei veicoli, del loro mantenimento e la realizzazione del servizio è infatti  possibile grazie alla locazione da parte di imprese e aziende del territorio di spazi pubblicitari  sulla superficie esterna degli autoveicoli. Tutte queste imprese hanno valori comuni, oltre alla consapevolezza che il loro benessere e quello della propria azienda sia strettamente legato  alla comunità nella quale vivono ed operano. 

La Mission di PMG Italia consiste nell’operare con trasparenza, nel rispetto di una scala di  valori condivisa, guardando alla comunità per stimolare un cambiamento positivo e  migliorare la qualità della vita difendendo la diversità e promuovendo l’integrazione. 

Il direttore delle Opere Sociali Don Bosco, don Elio Cesari, ha tenuto a rimarcare che la  cerimonia di consegna dell’autoveicolo Renault Master avviene all’interno delle iniziative  della Festa della Scuola, che vede coinvolti tutti i circa 2.700 allievi della Scuola Secondaria di  Primo Grado, del Centro di Formazione Professionale, dell’Istituto Tecnico, dei Licei, della  Fondazione ITS, e che culmineranno nella giornata di sabato 22 maggio, con la celebrazione  della Santa Messa in onore di Maria Ausiliatrice, alla quale parteciperà in presenza una  rappresentanza di allievi, ma che sarà possibile seguire in diretta streaming sul canale  Youtube Salesiani Sesto. 

Tra questi 2.700 allievi, una gran parte di loro proviene dal Comune di Cinisello Balsamo. Il Progetto di Mobilità Garantita offre un servizio sul territorio che i Salesiani,  posti al confine tra Cinisello e Sesto, sapranno valorizzare dedicando proprio ai giovani le  iniziative che da sempre animano il carisma di Don Bosco e che oggi ancor di più sono  preziose per gli studenti e per il territorio. 

Rivolto alle aziende sponsor presenti don Cesari ha ricordato come già nel 1887, don  Giovanni Bosco così scriveva ai suoi benefattori: «Io debbo sciogliere un debito verso di voi e  così soddisfare ad un grande bisogno del mio cuore […]. Senza la vostra carità io avrei potuto  fare poco o nulla, colla vostra carità abbiamo invece cooperato colla Grazia di Dio ad  asciugare molte lacrime e a salvare molte anime». 

Alla cerimonia è intervenuto anche il signor Davide Orlandi, responsabile della PMG Italia,  che ha spiegato come il proprio ente attiva più di 250 collaborazioni all’anno in tutta Italia.

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Novena a Maria Ausiliatrice 2021: tanti contributi per prepararsi alla festa

Ormai vicini alla festa del 24 maggio, la Pastorale Giovanile ICP propone una Novena di Maria Ausiliatrice pensata per grandi e piccini per vivere al meglio i giorni in preparazione alla celebrazione: nove storie della buonanotte su Maria raccontate da don Bruno Ferrero e tanti altri materiali utili per la riflessione e la preghiera, grazie al contributo del noviziato di Colle Don Bosco, Genzano e S. Tarcisio, della Comunità Proposta di Mogliano Veneto e i video realizzati dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

Di seguito i contenuti per il primo giorno della Novena:

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MGS Sicilia, concluso il percorso della Scuola di Mondialità 2021

Dal sito del MGS Sicilia.

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Si è concluso l’8 Maggio 2021 il percorso di Scuola di Mondialità che ci ha accompagnati durante tutto l’anno. Dopo un momento di preghiera iniziale, ci hanno proposto di prendere parte ad un gioco a quiz, un modo molto divertente per riuscire a far sintesi del percorso di formazione. Nonostante la modalità online utilizzata per l’incontro, la scelta di questo piccolo gioco ha permesso il coinvolgimento attivo di tutti i partecipanti, riuscendo, con l’allegria di chi conduceva il quiz, a rompere il muro dello schermo e a ripercorrere i passi più importanti di tutti gli incontri di Scuola di Mondialità svolti in precedenza.

Dopo questo breve momento, prende parola Valentina Mazzeo, che, come ospite dell’incontro, ci racconta, attraverso la sua testimonianza di vita, come “tutto è connesso”. Valentina è una giovane dottoressa catanese, vecchia conoscenza della Scuola di Mondialità e, fino a poco tempo fa, “Medico senza Frontiere”. Tra tutti i suoi vissuti, si sofferma in particolare su due esperienze: la prima ambientata a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, che è uno tra i Paesi più poveri e luogo di grandi conflitti, soprattutto interni, e la seconda, invece, a bordo di una nave che soccorreva i migranti nel Mar Mediterraneo. Con queste testimonianze, Valentina, ci racconta come, attraverso la sua scelta di vita, è riuscita ad allargare il suo sguardo e a capire quanto sia importante informarsi e vivere il mondo per poter comprendere sempre di più chi ci sta accanto e ha bisogno di aiuto, invitandoci a non smettere mai di domandarci “quanto siamo veramente coinvolti in ciò che avviene nel mondo?”. Ci ha incoraggiati, infine, a spogliarci da ogni pregiudizio e dalle nostre certezze per accogliere pienamente una delle grazie più grandi che un’esperienza missionaria può donare: imparare a guardare la vita con occhi nuovi.

Dopo uno spazio lasciato alle domande e alcune risonanze, arriviamo al momento conclusivo dell’incontro e del percorso di Scuola di Mondialità che è introdotto da un piccolo video attraverso cui alcuni di noi abbiamo espresso la nostra gratitudine per tutte le conoscenze e sensibilità acquisite grazie al percorso di Scuola di Mondialità. Il video si conclude con una frase della Laudato Sì che ci invita a ricordare come “la persona umana tanto più cresce, matura e si santifica quanto più entra in relazione, quando esce da sé stessa per vivere in comunione con Dio, con gli altri e con tutte le creature” (Laudato sì 240).

Concluderei ringraziando nuovamente l’équipe di animazione missionaria e tutti coloro che attraverso la loro testimonianza di vita o anche semplicemente con la loro presenza, non solo hanno reso possibile il cammino di Scuola di Mondialità ma lo hanno reso unico e ricco di bellezza e spiritualità.

Direi che la Scuola di Mondialità quest’anno ci lascia un mandato missionario comune:

iniziare a prenderci cura sempre di più del Creato dono che il Padre ci ha affidato.

Costanza Licitra
Oratorio Salesiano di Modica