Piemonte, festeggiati i 25 anni della Comunità Harambée

Nella serata di ieri, mercoledì 24 marzo, si sono festeggiati online i 25 anni di vita della Comunità Harambée con il contributo video mandato in onda su YouTube: un racconto, una storia fatta di storie per le persone che ci sono state, ci sono e ci saranno.

Il commento di don Domenico Ricca in merito ai festeggiamenti:

“Ascoltarvi da Torino mi emoziona tantissimo….perché celebrare vuol dire non dimenticare la difficoltà dei primi passi…sapersi voltare indietro non per rimpiangere ma per ringraziare e per dire che andare avanti ancora si può, si deve. È la nostra responsabilità educativa, è la nostra azione pastorale ed educativa di salesiani, perché questo ce lo chiede don Bosco, oggi come sempre…”

Italia – Attività di volontariato, laboratori e sport… Il Centro Diurno “Casa Valdocco” riparte

Dal sito dell’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Torre Annunziata) – La presenza salesiana a Torre Annunziata, un comune della periferia di Napoli, rappresenta un’oasi educativa in un territorio ricco di sfide, notevolmente accresciute e aggravate, peraltro, dalla pandemia. Per questo la riapertura del Centro Diurno salesiano “Casa Valdocco”, animato dai salesiani e dai loro collaboratori laici, dopo quasi due mesi di chiusura dovuta all’emergenza Covid-19, è un raggio di speranza per quei ragazzi che più di altri hanno bisogno di una presenza amica al loro fianco.

I minori che frequentano il centro diurno vi vengono inviati dai servizi sociali dell’ambito N.30 (Comuni di Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase, Trecase), su segnalazione delle scuole e dal Servizio Sociale del Centro di Giustizia Minorile per percorsi di giustizia riparativa.

Si tratta di ragazzi quindi che hanno già dei contesti difficili alle spalle e che hanno trascorso gli ultimi mesi sperimentando ulteriori difficoltà. “Sono rimasti chiusi nelle loro case, dove spesso, in una sola stanza si tentava di seguire la Didattica a Distanza (DAD) condividendo lo stesso telefonino tra più fratelli, impossibilitati ad un confronto con i coetanei e gli educatori” spiega don Antonio Carbone, Direttore dell’opera salesiana di Torre Annunziata.

In questo anno di DAD i salesiani e i loro collaboratori laici presso Casa Valdocco hanno messo in atto tante strategie per diminuire la crescente evasione scolastica. E ora che il centro può finalmente ripartire, hanno previsto una rimodulazione delle attività e degli interventi educativi rivolti ai tantissimi ragazzi seguiti dagli operatori del Centro.

Si parte dalle 8.30 per favorire coloro che non riescono per vari motivi a partecipare alla DAD, e si continua nel pomeriggio con lo spazio studio e i laboratori.

L’aspetto innovativo della nuova fase di questo servizio è la realizzazione di una comunità educante in cui è favorita l’esperienza dell’educativa all’aperto, ulteriore a quella tradizionale al chiuso: una prospettiva di uscita dallo spazio fisico del Centro Diurno in favore di una strategia educativa in cui far confluire le esperienze sociali, culturali, sportive e di volontariato della rete territoriale.

I circa 40 ragazzi beneficiari vengono coinvolti, ad esempio, in progetti di volontariato, come pure in interventi di riqualificazione urbana. In questo modo, oltre a godere degli spazi aperti e a ricevere contenuti educativi, agiscono anche in favore della collettività.

Le attività sono le più varie e prevedono laboratori di legalità, scrittura creativa e riciclo artistico, senza dimenticare i corsi e laboratori di pizzeria, box, pasticceria, caffetteria, vela, volley, calcio, danza, rugby, piccoli lavori artistici…

Il tutto, grazie alla progettualità, ai servizi integrati e alle collaborazioni sviluppate dalla onlus “Piccoli Passi Grandi Sogni aps” appartenente alla rete di Salesiani per il Sociale APS.

Italia Centrale, da comunità a community con “Parola Giovane”

Dalla comunità alla community, un passaggio chiave nel mondo della complessità, è il cuore del progetto “Parola Giovane”. Un gruppo di giovani appartenenti a diverse realtà dell’Italia Centrale hanno iniziato un percorso di confronto incentrato sui temi che più caratterizzano la propria età. Quali scelte compiere nella vita? Esiste un partner ideale? È necessario compiere delle scelte o è possibile astenersi da tutto? La battaglia per l’uguaglianza di genere passa attraverso gli asterischi alla fine delle parole? Questi e altri temi sono presi in considerazione, sviscerati, brutalizzati. Tutto con un punto di fondo: esiste una verità?

Frutto di questo confronto è il format “Parola Giovane”, uno spazio aperto al mondo durante il quale i giovani espongono i propri ragionamenti e si confrontano. Il tutto viene condiviso su Twitch, piattaforma nata per le dirette e per l’interazione tra pari. A partire dal 12 aprile 2021. Otto incontri della durata di 40 minuti a cadenza settimanale saranno il punto di partenza di un movimento di confronto, una community appunto, che si prefigge lo scopo di condividere e ragionare, di crescere insieme. La struttura della puntata prevede due giovani che dialogano sul tema, sulla scorta delle riflessioni elaborate dal gruppo, un personaggio che racchiude in sé la tradizione della cultura, una sorta di saggio che interviene per stimolare il dialogo, e un soggetto che dialoga costantemente con il pubblico da casa, il cui coinvolgimento è una sfida  nella sfida.

Il primo “protagonista” di Parola Giovane sarà “Il disorientato”, caratterizzazione tipica del giovane che cerca una bussola, ma fatica a trovarla. Gli appuntamenti saranno disponibili sul canale Twitch “parola_giovane” e tutte le novità e gli approfondimenti saranno pubblicati sulla pagina Instagram “parola_giovane”. 

Fabio Zenadocchio

Instagram
Twitch

Triduo Pasquale, il materiale per la riflessione della Pastorale Giovanile del Piemonte

Sul sito della Pastorale Giovanile dell’Ispettoria Piemonte e Valle d’Aosta sono disponibili materiali per la riflessione del triduo pasquale. Si tratta di contenuti rivolti oltre che ai ragazzi, anche ai giovani, alle famiglie e agli universitari.

Si trova tutto sul sito PG Don Bosco:

PG Don Bosco

 

Affari Italiani – I Salesiani del Redentore Bari alla guida del contrasto alla povertà educativa

Sul sito di informazione Affari Italiani è uscito un articolo sul progetto “Fare – Futuro d’Autore” di cui è capofila l’opera di Bari Redentore.

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“FARE – Futuro d’Autore” è un progetto selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Ridurre i fenomeni di dispersione scolastica, intervenire efficacemente per evitare la diffusione di comportamenti criminali o devianti e soprattutto offrire ai minori prospettive concrete di recupero e di reinserimento sociale.

Questi gli obiettivi del progetto che vede l’Istituto Salesiano SS. Redentore di Bari attore capofila di una serie di attività tese a modificare i processi di trasmissione (intra ed extra familiare) della povertà educativa e della deprivazione culturale. Un modo efficace per contrastare le disuguaglianze sociali vissute da molti/e ragazzi/e, che concorrono ad accrescere le loro difficoltà nei percorsi di crescita.

A mettersi in gioco, i ragazzi e le ragazze dell’Oratorio del Redentore di Bari, quelli della Cooperativa Eughenia e dell’ITC ‘Vitale Giordano’ di Bitonto, del Liceo ‘Altiero Spinelli’ di Giovinazzo e dell’ITC Romanazzi di Bari, del Centro Diurno Polifunzionale Chiccolino di Bari, e della Cittadella del Bambino di Bitonto.

Guardando ai minori che entrano (o rischiano di entrare nel circuito penale, è necessario interrogarsi sulle origini della devianza e risalire alle carenze educative che chiamano in causa le responsabilità degli adulti.

Attraverso un lavoro di coinvolgimento e azione “tra pari” con tre scuole, l’impegno del gruppo operativo – che affiancherà l’Istituto Salesiano – sarà quello di rendere i ragazzi “a rischio” protagonisti della propria vita, per farli uscire dai contesti in cui sono costretti a vivere, contesti in genere penalizzanti per la condizione sociale generata e per la lontananza del mondo adulto che spesso guarda loro con sospetto senza riuscire a dare risposte autentiche.

Allo stesso tempo, si cercherà di favorire concretamente l’apprendimento, la sperimentazione, lo sviluppo delle capacità e, di conseguenza, la possibile costruzione di un futuro diverso.

Nel progetto sono coinvolti minori italiani e stranieri che, grazie a educatori professionisti, stanno disegnando nuove opportunità per sé stessi e per i loro coetanei.

In diverse attività laboratoriali, infatti, i ragazzi stanno acquisendo consapevolezza di sé, del proprio vissuto, del proprio profilo caratteriale; stanno imparando a trovare un terreno comune di lavoro, in cui accanto alle motivazioni individuali compaiano le aspettative per il sé e per il gruppo. In pratica, conoscersi e fare squadra sono i pilastri del cambiamento in questa prima fase.

Il progetto, che intende ridurre i fenomeni di dispersione scolastica e aumentare la fruizione di opportunità educative, renderà i territori educativamente più infrastrutturati, anche con il coinvolgimento di 200 minori.

Il progetto è stato selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD.

Avvenire – Caserta, oratorio chiuso. È protesta

Su Avvenire, firma di Luigi Ferraiuolo, un articolo parla della chiusura dell’oratorio salesiano di Caserta, dovuta a una sentenza del tribunale: gli abitanti della zona vicina all’oratorio ne avevano chiesto la chiusura per i rumori.

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Dietro le maglie della rete dei campetti di calcio non c’è più nessuno. È spento l’oratorio salesiano di Caserta. Spento da un’ordinanza giudiziaria che lo obbliga a installare dei pannelli fonoassorbenti estremamente costosi e irraggiungibili per le finanze dei salesiani (ma anche in conflitto con le norme urbanistiche della città). La storia comincia qualche anno fa, con alcuni vicini infastiditi dall’ultima creatura dell’istituto: una tensostruttura che fa da palazzetto sportivo coperto; uno spazio necessario, perché tutti gli altri erano all’aperto e sotto la pioggia notoriamente non si può giocare, e poi si tratta comunque di un investimento che – insieme ai campetti di calcio o di basket -, è messo a servizio dei ragazzi dell’oratorio e degli alunni delle scuole. I quali però evidentemente disturbano; così cominciano le trafile giudiziarie. Le udienze si susseguono, le decisioni sembrano giocare a rimpiattino tra ricorsi cautelari urgenti e procedimenti ordinari; ancora il prossimo 1° aprile è prevista una seduta a
Palazzo di giustizia. Intanto è arrivata la pandemia: in pratica le attività sportive sono ferme e l’oratorio sopravvive attraverso gli incontri on line, segno evidente della resilienza di oratoriani, laici e sacerdoti.

«L’oratorio di Caserta – spiega don Antonio D’Angelo, direttore dell’Istituto salesiano – da cent’anni e più offre opportunità ai giovani, ma purtroppo ora stiamo vivendo un momento critico per una serie di cause che ci impediscono di restare aperti. Una società è civile nella misura in cui è attenta ai più deboli e appunto i giovani sono una fascia debole all’interno della società, un mondo che va protetto: per loro bisogna inventarsi qualsiasi cosa, pur di offrire degli spazi per incontrarsi, per crescere in spiritualità, cultura e socializzazione». Così i casertani si sono costituiti in un Comitato civico per chiedere che l’oratorio della città – che accoglieva anche gli ultimi, quelli che non hanno nemmeno un posto per ritrovarsi – ritorni a vivere e pulsare.

«Non possiamo più attendere – interviene infatti Mauro Giaquinto, responsabile del Coordinamento cittadino a favore dell’organismo salesiano -. Ora, accanto al già esistente comitato San Giovanni Bosco di sostegno all’Istituto, è nato un gruppo specifico per chi ha a cuore l’oratorio. Rispettiamo le necessità di tutti, ma l’oratorio c’è da sempre con le sue attività sportive e faremo di tutto per far capire che non si può fermare. L’oratorio è della città intera e la gioia dei ragazzi non deve diventare un incubo». Forse la soluzione si potrebbe trovare con un po’ di buona volontà, abbandonando le carte bollate e sedendosi a un tavolo; alla fine, basterebbe regolare gli orari di apertura. La speranza dei casertani è che ci sia un giudice anche a Santa Maria Capua Vetere.

 

ICP – La serata “No MOR War” con i Salesiani del Medio Oriente

Nella serata di venerdì 19 marzo si è tenuto l’incontro online organizzato dall’animazione Missionaria dell’Ispettoria ICP per conoscere la realtà dei Salesiani del Medio Oriente (MOR). L’appuntamento online dal titolo “No MOR War, diario di un gemellaggio tra Torino e Aleppo” ha visto coinvolti don Alejandro Mendoza (Ispettore del Medio Oriente), don Simon Zakarian e don Dani Gaurie in una sorta di volo “virtuale” fra Betlemme, Beirut e Aleppo ma con orizzonti ancora più ampi.

Di seguito il video della serata.

Animazione Missionaria

L’opera salesiana Anime Sante di Alcamo (Sicilia) su TV 2000

Dal sito dei Salesiani in Sicilia.

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Dopo il Bollettino Salesiano, anche l’emittente televisiva della CEI, Tv2000 racconta l’esperienza dei Salesiani di Don Bosco ad Alcamo. Non si è tratto di  un semplice racconto della presenza dei salesiani, che da più di sessant’anni operano al servizio del territorio. 

Il servizio di Tv2000 realizzato all’interno del programma “Bel tempo si spera”, ha avuto come tema “La solitudine dei giovani dopo un anno di COVID”. Ai Salesiani è stato chiesto di dare il proprio contributo su come hanno vissuto questo tempo di pandemia, e in particolare quale supporto hanno offerto attraverso l’oratorio ai tanti giovani alcamesi. Un servizio interessante che mostra come la missione giovanile sia parte pulsante delle attività salesiane.

 

Salesiani Livorno, il teatro che era la casa di tutti ora resta in silenzio

Sul quotidiano Il Tirreno di oggi, a firma di Cristiana Grasso, un articolo racconta il mezzo secolo di storia del cinema teatro dei Salesiani di Livorno, tra lo stop dovuto alla pandemia e i piani per il futuro.

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Il cinema-teatro dei Salesiani, quartiere Colline, programmazione per famiglie che ha accompagnato generazioni di livornesi, ha oltre mezzo secolo, una vita lunga, fatta anche di battaglie, di crisi ma di molti successi, sempre vicino alla gente, sempre luogo cult che, pur alla periferia del centro “spettacolare” della città, è riuscito a mantenere un appeal tutto suo per tutti questi anni. Dal 1957, quando fu inaugurato il nuovo salone-teatro, nei locali dell’oratorio. Negli ultimi anni il cinema-teatro aveva ripreso a funzionare alla grande, con coordinatore volontario e direttore artistico Rosario Rino Pizzonia: ovviamente teatro e cinema, festival di danza e di musica. Poi ecco che è arrivata la pandemia e là dove c’erano colori, pubblico, tante iniziative, da un anno è il deserto, salve un breve intervallo che ha
permesso almeno di portare avanti il cineforum e qualche evento in streaming. La pandemia ha colto anche il Teatro dei Salesiani con una ricca stagione da terminare: “Il cinema per tutta la famiglia” che era una chicca del weekend, il cineforum del giovedì con oltre 200 abbonati, la rassegna di danza “Salesiani e dintorni” dedicata al centenario di Amedeo Modigliani. E poi spettacoli teatrali, musicali e saggi di fine anno delle scuole di danza. Tutto cancellato. «Le
proiezioni del cinema per tutta la famiglia sono andate purtroppo perse così come la rassegna di danza (è stata realizzata solo la prima serata il 28 febbraio, su cinque in programma). Annullati tutti li spettacoli teatrali, musicali e i saggi delle scuole di danza. Queste ultime più di tanti altri settori hanno subito il completo fermo delle attività dell’insegnamento che ha loro causato una grave situazione economica e moralmente difficile nello stare vicino, nel miglior modo possibile, ai propri allievi che chiedono di poter tornare al più presto in sala e sul palco» racconta Pizzonia. Un po’ sullo streaming comunque il Teatro dei Salesiani ha puntato…

«Questa alternativa – spiega Pizzonia – comporta comunque la presenza di artisti in scena a contatto tra di loro, con relative problematiche inerenti al covid .Abbiamo però voluto provare questa esperienza collaborando con l’organizzazione del “Livorno Calling” unico evento musicale in dicembre collegato anche alla raccolta di generi alimentari destinati alle famiglie livornesi in difficolta. Ed è stata una bellissima iniziativa». Insomma i Salesiani non sono stati un anno con le mani in mano: «A settembre e ottobre abbiamo terminato il cineforum del giovedì , portando le proiezioni di ogni singolo film a tre serate in modo da dare accesso al pubblico col dovuto distanziamento e rispettando così le normative anti-covid in vigore. Abbiamo collaborato col la messa in scena di tre eventi musicali : “Letto 23” memorial dedicato alla cantante Azzurra Lorenzini il concorso canoro nazionale per cantautori ed interpreti di brani inediti e editi “Memorial Claudio Pelissero” e ” Una Voce per domani”» racconta il direttore artistico. Come vi siete tenuti in contatto con il vostro pubblico? «Intanto con gli eventi culturali in streaming, “L’ora di ricreazione… educativa” con la partecipazione dell’assessore al sociale Andrea Raspanti e Don Emanuele De Maria e “L’arte di educare a tutto campo” con la partecipazione di Cristina Grieco dirigente scolastico, Emanuele Gamba direttore del Goldoni, Nicola Marovelli allenatore di pallacanestro giovanile, Don Stefano Casu dell’oratorio Salesiani don Bosco, Luca Bracci animatore salesiano. E poi i nostri spettatori, attraverso i social e whatsapp ci hanno espresso solidarietà spronandoci a tenere duro nella speranza di poter ripartire al più presto».

Qual è la difficoltà più grande che state incontrando? «Abbiamo ricevuto dal governo i il contributo riservato alle sale cinematografiche grazie al quale abbiamo potuto far fronte parzialmente alle spese fisse di gestione del 2020 avendo perso il 90 per cento delle entrate. Ci auguriamo di ottenere un secondo aiuto per il 2021 altrimenti ci troveremo in grave difficoltà. Oltre alle nostre molteplici attività in genere diamo in uso la sala anche per spettacoli, saggi di danza, serate di beneficenza al fine di poter sostenere tutte le spese di gestione. Tutte entrate che sono venute a mancare».

Cosa vedete nel futuro? Siete ottimisti? «Certo dobbiamo essere sempre ottimisti e sperare in una ripartenza delle attività artistiche e culturali perché le nostre finalità salesiane hanno come unico scopo il bene dei nostri giovani, adulti e anziani che rappresentano il nostro futuro il presente e la nostra storia». Se i teatri riapriranno, a fine marzo o dopo Pasqua, voi ci sarete comunque, anche con le limitazioni? «L’idea di ripartire con il teatro ci sarebbe. Certo ridurre il pubblico al 25 per cento della capienza rende complessa l’organizzazione di vari eventi, stiamo valutando un sistema misto in presenza e in streaming. Per quanto riguarda il cinema, visto la scarsa disponibilità dei film in uscita speriamo di ripartire a settembre. Il nostro sogno? Un impianto di climatizzazione per rendere più confortevole la nostra sala, e riaprire la storica arena estiva cinematografica chiusa negli anni ’80. Al fine di lavorare tutto l’anno».

“Comunicare in formato social”: il workshop organizzato dalla IME per giovani e collaboratori delle case del Sud

Sono aperte le iscrizioni al WORKSHOP DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI  /THE SOCIAL EDITION “Comunicare in formato social” organizzato dall’Ufficio comunicazione sociale dell’Ispettoria Meridionale che si terrà il 22 e 23 APRILE 2021 dalle ore 16 alle ore 19 con incontri/corsi in videoconferenza.
Quest’anno il workshop propone, ai giovani e ai collaboratori delle case salesiane del sud, 4 laboratori di formazione focalizzati alla conoscenza di software video/grafici e di attrezzature di video-ripresa utili alla creazione di contenuti SOCIAL.

LABORATORIO DI PHOTOSHOP
Fai esperienza degli strumenti base del software, gli stili e i formati visivi attualmente in voga per elaborare grafiche utili a promuovere il tuo oratorio su Facebook e Instagram.

LABORATORIO DI INDESIGN
Impari a usare il software applicato alla realizzazione di locandine, presentazioni interattive, e-book e cataloghi sfogliabili sul web.

LABORATORIO DI FINAL CUT
Approcci al software Apple per montare un video professionale pensato in modalità e formati adeguati alla fruizione su Facebook e Instagram.

LABORATORIO DI VIDEO SOCIAL
Conosci, fai pratica delle attrezzature e delle regole necessarie a girare un video efficace per le piattaforme SOCIAL.

Info e iscrizioni nella locandina:

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