Il prof ti viene a prendere attraverso la webcam – Il Sole 24 Ore

Si riporta di seguito un interessante articolo dedicato a queste giornate di emergenza, in particolare per ciò che riguarda le modalità di apprendimento e il rapporto tra alunni e insegnati, grazie all’intervista su Il Sole 24 Ore a Daniela Lucangeli, psicologa dello sviluppo, prorettrice dell’università di Padova. Di seguito l’articolo a cura di Maria Piera Ceci, pubblicato il 16 marzo 2020.

Quello che stiamo vivendo in questi giorni di chiusura delle scuole per l’emergenza coronavirus è un passaggio epocale. Ne è convinta Daniela Lucangeli, psicologa dello sviluppo, prorettrice dell’università di Padova, in libreria con «Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere», edito da Erickson.

Professoressa, perché passaggio epocale?

Per la situazione che stiamo vivendo, la didattica a distanza, che in realtà non è una nuova tecnologia, ma una tecnologia quasi primitiva rispetto a quella che potremmo adoperare, ha fatto una rivoluzione. È la prima volta che non sono i ragazzi ad andare a scuola, ma è la scuola che va ai ragazzi. Questa non è un’osservazione banale perché questo cambia completamente il meccanismo di significato con cui viene letta, perché la tecnologia, invece di essere qualcosa che sostituisce la presenza del professore, è qualcosa che consente la presenza del professore.

È questa la rivoluzione. Questa non è didattica a distanza nel senso che è mediata tecnologicamente, come potevamo immaginarci solo quindici giorni fa. Questa é tutt’altra cosa perché il messaggio che dà ai ragazzi è: attraverso un mezzo, viene da te il tuo adulto di riferimento. Non è una tecnologia che sostituisce l’adulto, ma una tecnologia che consente la connessione con il proprio docente, con la propria scuola, con i propri compagni. Quindi diventa esattamente ciò che è: un media perfetto. Siamo di fronte ad un passaggio epocale che va compreso, che ci fa capire il giusto senso dell’utilizzo della tecnologia. Il positivo in questo è che la tecnologia come media in questo caso consente la connessione umana al professore, alla società. La tecnologia che fa la tecnologia e non che fa qualcosa al posto nostro. A cui non viene più affidato il compito di impegnare il nostro tempo e di risolvere le nostre difficoltà, ma la tecnologia in cui l’umano utilizza un mezzo per arrivare all’altro umano.

Ma a livello di apprendimento cambia qualcosa? Il fatto di assistere alla lezione in pigiama dalla propria cameretta come cambia l’apprendimento? La didattica a distanza è più o meno efficace di quella tradizionale?

A livello di apprendimento abbiamo esattamente quello che avremmo in presenza di un docente, la videolezione non fa qualcosa di diverso da quello che fa il docente in presenza. Ma il processo di apprendimento non passa attraverso la via cognitiva o prestazionale, bensì attraverso una via di significati nuovi che sono significati emotivi, affettivi. Cambia il potere emozionale, perché quella lezione verrà ricordata dai ragazzi con emozioni di vicinanza dell’adulto, di alleanza dell’adulto, di impegno del docente, di volontà di andare ad aiutarli e a evitare la paura che si scatenando in questo momento di emergenza coronavirus. L’apprendimento con la lezione a distanza consente é accompagnata da emozioni positive e per questo è molto efficace, non perché sia diversa la lezione in quanto non cambia nulla se il ragazzo vede l’insegnante dal vivo in cattedra o su uno schermo del computer. Cambia proprio il significato. Con la lezione a distanza il professore dice al ragazzo: «Io ti vengo a prendere attraverso la webcam». E le emozioni non sono qualcosa di esterno all’apprendimento. Quando io apprendo una cosa, se sperimento paura, tutte le volte che la riprendo dalla memoria, riprendo anche la paura. In questo caso i ragazzi, ogni volta che riprenderanno dalla memoria quello che ha spiegato il professore in quell’ora attraverso la lezione a distanza, riprenderanno emozioni che gli dicono: «Tu sei importante per la tua scuola, tu vali». E l’apprendimento si fissa sulla memoria emozionale, che in questo caso ha un significato molto potente.

Quindi cambierà per sempre il rapporto fra alunni e insegnanti? Quando i ragazzi torneranno a scuola, rivedendo quell’insegnante che è stato loro vicino attraverso le lezioni a distanza, recupereranno quella dimensione di fiducia.

Certamente. Dopo le lezioni a distanza, l’apprendimento per i ragazzi sarà warm, caldo, che si fonda su memorie profonde, che sono le memorie che ricorderanno per sempre agli studenti che quell’esperienza è accaduta per loro. E questa esperienza, quando l’avremo superata, se avremo la consapevolezza che la tecnologia è un mezzo, ci cambierà anche nella voglia di utilizzarla nella didattica del quotidiano. Questo mezzo consente infatti che a guidare il processo sia il docente, ma che la fase di apprendimento autonomo sia affidata al ragazzo con fiducia.

Quindi gli insegnanti che non stanno contattando in qualche modo i loro alunni, perché non hanno le competenze tecniche per farlo o perché non hanno ricevuto alcuna formazione in tal senso, stanno perdendo un’occasione importante di vicinanza con i ragazzi con cui faranno i conti poi?

Infatti il mio appello agli insegnanti è di inviare agli studenti almeno un messaggio vocale, di non sprecare questa occasione. Non c’è bisogno di chissà quale competenza tecnologica. Perché anche in un banale messaggio vocale c’è una forza che dice: “Io mi ricordo di te e sono con te oggi, in questo momento in cui tu sei forzatamente a casa. La scuola è con te”. Il mio è un appello agli insegnanti perché si sveglino, perché sarà importante anche per il prosieguo dell’attività didattica e del rapporto con i loro studenti.

Juan Carlos Pérez Godoy nuovo Consigliere per la Regione Mediterranea

L’Italia salesiana accoglie con gioia e nella preghiera il nuovo Consigliere per la Regione Mediterranea, don Juan Carlos Pérez Godoy, provinciale dell’Ispettoria spagnola Santiago il Maggiore.

Don Roberto Dal Molin, segretario generale CISI, accoglie il nuovo Consigliere con queste parole:

Ho avuto la fortuna di lavorare con don Juan Carlos negli ultimi sei anni. E’ sempre stata una esperienza gratificante e mi ha permesso di conoscere meglio un vero salesiano in don Bosco. Esprimo tutta la mia gioia e disponibilità, anche a nome delle Ispettorie italiane, al cammino che insieme affronteremo come Regione Mediterranea.

Si riporta a corredo l’articolo apparso sul sito ispettoriale della Spagna che ben presenta il nuovo Consigliere.

Il salesiano spagnolo Juan Carlos Pérez Godoy è stato eletto da parte del Capitolo Generale 28° dei Salesiani come Consigliere salesiano della Regione Mediterranea. Pérez Godoy è attualmente provinciale della nostra Ispettoria Santiago il Maggiore, presidente delle Scuole Cattoliche e membro del Consiglio Generale del CONFER.

Come membro del Consiglio Generale della Congregazione Salesiana, avrà il compito di coordinare e animare dieci province salesiane di Italia, Portogallo, Spagna e Medio Oriente, che formano la Regione Mediterranea, una delle sette in cui è divisa la Congregazione. Prende il posto di don Stefano Martoglio, che il CG28 ha eletto Vicario del Rettor Maggiore.

Al servizio della Congregazione e della Chiesa

Juan Carlos Pérez Godoy è nato il 5 di novembre del 1959 a Burguillos (Siviglia). Ha fatto la sua prima professione come salesiano l’8 di settembre del 1978 ed è stato ordinato sacerdote il 5 giugno del 1987 nella Basilica di Maria Ausiliatrice della Trinita a Siviglia.

Ha studiato Magistero con Specializzazione in Scienze presso la Scuola Universitaria Cardinal Spínola di Siviglia, Teologia presso il Centro di Studi Teologici (CET) di Siviglia, Catechetica presso l’Istituto Superiore San Pio X di Madrid ed ha conseguito un Master in Pastorale Giovanile presso il CET.

Nella Ispettoria Maria Ausiliatrice, con sede a Siviglia, è stato delegato di Pastorale Giovanile (1988-1998 e 2011-2014), vicario ispettoriale (1996-2000 e 2011-2014) e Ispettore (2000-2006). Durante quest’ultimo periodo ha svolto anche il ruolo di Presidente regionale di FERE-CECA-EyG della Andulusia (2002-2006) per diventare poi direttore dell’opera salesiana di Cadice (2007-2011 e 2013-2014).

Nel 2014, dopo la ristrutturazione delle Province Salesiane della Spagna, ha assunto l’incarico di Provinciale della Nuova Ispettoria Santiago il Maggiore, con sede a Madrid. Nello stesso anno diventa membro del Consiglio Generale del CONFER (Conferenza Spagnola dei Religiosi) e, dal 2015, è Presidente delle Scuole Cattoliche. Dopo il sessennio 2014 – 2020, Juan Carlos Pérez Godoy  termina con questo anno il suo servizio come Ispettore della Ispettoria Salesiana Santiago il Maggiore e proseguirà la sua missione nella Congregazione come Consigliere salesiano della Regione Mediterranea.

Leggi la notizia sul sito Ispettoriale della Spagna

Dare casa al futuro – #iorestoacasa

Pubblichiamo il comunicato dell’iniziativa del servizio di Pastorale Giovanile della CEI sulla campagna di sensibilizzazione #iorestoacasa

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Visto il momento faticoso, le campagne di sensibilizzazione che si susseguono con l’hashtag #iorestoacasa, ma anche le tante proposte di riflessione e buone prassi come il portale https://chiciseparera.chiesacattolica.it, vogliamo provare – come Chiesa e come Pastorale Giovanile nazionale – a far sentire la presenza dei più giovani per restare accesi, soprattutto intellettualmente. Le occasioni per pregare e provare a vivere la Quaresima – seppur ‘virtualmente’ – non mancano, proprio grazie ai social e soprattutto alle molte idee messe in atto dalle pastorali giovanili diocesane.

IDEA Vogliamo rilanciare l’hashtag dell’ultimo convegno nazionale e delle linee progettuali #darecasaalfuturo per creare una sorta di diario del momento dove giovani ed educatori possano raccontare il momento attuale attraverso storie personali, storie di amici o di persone che li hanno colpiti in questo periodo. Magari sarà la storia di un libro o di una pagina di letteratura a ispirarli, o forse quella di un film. Sarà comunque il loro mondo a venir fuori. Raccontare – proprio come per Shahrazàd ne ‘Le mille e una Notte’ – può salvarci la vita o almeno prolungare la nostra immaginazione, creatività, pensiero in questo momento in cui tutto sembra fermo, immobile. Veniamo fuori da un Sinodo che ha messo al centro i giovani e che ci ha lasciato parole ed esperienze su cui riflettere, parole ed esperienze che vanno meditate, ripensate, riscritte, rilette a partire dall’oggi, dall’esperienza di quei giovani che abbiamo provato ad ascoltare. E il tempo dell’ascolto non si può fermare. Dunque, ispirandoci proprio al Sinodo e riprendendo in mano le linee progettuali, vogliamo chiedere ai nostri giovani in tutta Italia di raccontarci – attraverso video o foto racconti – una storia su #darecasaalfuturo. Quale momento migliore di questo per rileggere il tempo presente e raccontarlo? Un modo per riflettere su ciò che viviamo e su come lo viviamo. Un modo per abitare la crisi.

PROPOSTA La proposta per giovani e adolescenti: postate su Instagram le vostre storie attraverso video o foto racconti sul macrotema #darecasalafuturo taggando @pg_ita. Vi chiediamo però di metterci la faccia e raccontare in prima persona la vostra storia, usando anche altri hashtag come ad esempio #iorestoacasa #ioamo #iosono #iosogno #ioascolto #iocomunico #ioincontro .

Ricapitolando, gli step sono i seguenti:

  1. create un video o scegliete una foto con la storia che volete raccontare (se usate le stories, attenzione a non inserire la musica se volete essere condivisi)
  2. postate il video o la foto sul vostro profilo Instagram taggando @pg_ita e inserendo l’hashtag principale #darecasaalfuturo insieme ad altri che rappresentano il vostro modo personale per dare casa al futuro ( #iovivo #ioleggo #iorestoacasa o altro)

Mai come in questo momento il mondo digitale ci viene incontro come opportunità. Possiamo usarlo come finestra sul mondo, per sentirci meno soli, ma anche per parlare, raccontando un pezzetto di noi. E allora, raccontiamo il nostro diario di una chiesa giovane che esiste e resiste!

Servizio nazionale per la Pastorale Giovanile 

Il Forum Terzo Settore incontra la ministra Catalfo: “Abbiamo spiegato emergenze, serve intervenire subito”

Pubblichiamo il comunicato del Forum Terzo Settore sull’incontro con il ministro Nunzia Catalfo

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Roma, 12 marzo 2020 – “Abbiamo chiesto e ottenuto rassicurazioni sull’estensione a tutto il Terzo settore delle misure di sostegno al reddito dei lavoratori, come la Cassa integrazione in deroga, indipendentemente dalla forma giuridica dei soggetti, siano essi imprese o associazioni. Verranno affrontate le criticità legate alla sospensione dei servizi educativi, scolastici e sociali che stanno avendo pesanti ripercussioni sugli operatori impiegati. Verrà favorita la distribuzione dei presidi sanitari agli operatori degli ETS; saranno prorogati i termini per l’approvazione dei bilanci per gli enti vincolati da obblighi di leggi, come le Onlus;  chiarite le norme sugli spostamenti dei volontari che svolgono attività di assistenza o aiuto per consentire la prosecuzione dell’attività. C’è stato anche un impegno a sostenere presso gli altri ministeri l’adozione di misure pure necessarie come la sospensione di tutti i versamenti e gli adempimenti tributari, contributivi e assistenziali.così la portavoce nazionale del Forum del Terzo Settore Claudia Fiaschi riassume l’esito del vertice con la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo per fare il punto sugli effetti dell’emergenza Coronavirus sugli Enti del Terzo settore.

E’ stato un incontro positivo per valutare la situazione sull’emergenza Coronavirus.- spiega Fiaschi -. Abbiamo ricordato al Ministro le attività che stanno svolgendo senza sosta da settimane le organizzazioni di Terzo settore per aiutare tutti i cittadini, e specialmente quelli più fragili, garantendo una fondamentale collaborazione con il sistema sanitario. Per questo motivo rinnoviamo la necessità di intervenire immediatamente per mettere in campo le misure di sostegno economico al Terzo settore, che dispone di scarse risorse finanziarie e perciò è esposto come e più degli altri agli effetti della crisi.”

Confidiamo che gli impegni presi ieri dalla Ministra possano essere attuati velocemente perché non abbiamo più tempo a disposizione” conclude Fiaschi.

Abbiamo in cuore la certezza di non essere stati abbandonati e che la vita, come a Pasqua, avrà la meglio

Il Coronavirus ci sta mettendo alla prova. Le disposizioni governative sono inequivocabili, si resta a casa. Aperti solo i servizi essenziali in città quasi deserte. 
Vogliamo manifestare tutta la solidarietà e il mai sufficientemente espresso apprezzamento per tutti gli operatori sanitari e per tutte le forze dell’ordine che si stanno prodigando senza lesinare sforzi per salvare vite e contenere il contagio.
Stiamo raccogliendo innumerevoli testimonianze di gente che si aiuta e si dà da fare per chi ha più bisogno. Anche nelle scuole e cfp, negli oratori e nelle case famiglia dei Salesiani in Italia si stanno inventando mille modi per non smettere di educare anche in questa emergenza sui passi di un don Bosco che ci ha insegnato a non farci paralizzare dalla paura ma a reagire pieni di passione educativa. 
Siamo provocati a interrogarci sulla nostra fragilità, su ciò che davvero conta nella vita, sui legami che spesso viviamo superficialmente o in modo scontato. 
Ci pare di vivere nel clima tipico del Sabato Santo: ci è stato tolto ciò che abbiamo di più caro, lo smarrimento è palpabile, la paura serpeggia eppure… assieme alla rassicurazione degli esperti che ne usciremo, abbiamo in cuore la certezza di non essere stati abbandonati e che la vita, come a Pasqua, avrà la meglio.
#lìdovesei è il motto salesiano di quest’anno, non pensavamo certo assumesse questi contorni. Ci stringiamo con forza attorno a tutti gli educatori che stanno coi ragazzi testimoniando un Amore più grande, incoraggiamo i nostri nonni e vogliamo fare il possibile per chi ha bisogno. La preghiera non solo non smette, ma si fa più intensa e più concreta. Chiediamo alla Madre di Dio, con la preghiera che papa Francesco ha recitato ieri e che riportiamo sotto, che si guarisca presto e si torni a incontrarci e ad abbracciarci più consapevoli del dono che siamo l’uno per l’altro.
 
Preghiera alla Madre di Dio
O Maria, 
tu risplendi sempre nel nostro cammino
come segno di salvezza e di speranza.
Noi ci affidiamo a te, Salute degli infermi,
che presso la croce
sei stata associata al dolore di Gesù,
mantenendo ferma la tua fede.
Tu, salvezza del popolo romano, 
sai di cosa abbiamo bisogno,
e siamo certi che provvederai 
perché, come a Cana di Galilea,
possa tornare la gioia e la festa
dopo questo momento di prova.
Aiutati, Madre del Divino Amore
a conformarci al volere del Padre
e a fare ciò che ci dirà Gesù,
che ha preso su di sè le nostre sofferenze
e si è caricato dei nostri dolori,
per portarci, attraverso la croce,
alla Gioia della Resurrezione.
Amen 
Papa Francesco

Creatività e solidarietà ai tempi del Coronavirus

Pubblichiamo dal sito dell’agenzia di informazione salesiana ANS

(ANS – Roma) – La diffusione del COVID-19, che sta attanagliando l’Italia in queste settimane, ha richiesto eccezionali misure di prevenzione che stanno stravolgendo le normali abitudini e la vita sociale dei cittadini. Con la concretezza propria di Don Bosco, i salesiani e i giovani permeati dal suo carisma stanno però rispondendo a tali sfide con due “armi”: la solidarietà e la creatività.

A solo titolo di esempio, riportiamo alcune “buone pratiche” messe in atto in diverse realtà salesiane della Penisola tra quelle di cui è giunta notizia in redazione (e sicuri che tante altre saranno analogamente in corso).

A Trapani, in Sicilia, rispettando tutte le peculiari attenzioni che la situazione richiede (distanza di sicurezza, igiene…), i giovani dell’oratorio salesiano si sono resi disponibili a fare la spesa per conto di tutti gli anziani ultra-settantenni con patologie, per far risparmiare loro l’uscita da casa.

Lo stesso sta accadendo a Caserta, dove l’oratorio salesiano ha diffuso il seguente comunicato: “Se ci dovesse essere qualche anziano che abbia bisogno di una mano: chiamare il numero presente in locandina. Gli animatori ed i salesiani di Caserta sono a disposizione”. Gli anziani possono contattare il numero dell’oratorio e consegnare telefonicamente la “lista della spesa”, insieme ai propri recapiti. Successivamente un animatore passa a ritirare soldi e buste/carrellini e dopodiché li riporterà riempiti di quanto richiesto.

Con le scuole forzatamente chiuse, i salesiani di Borgomanero, in provincia di Novara, assicurano la continuità didattica dei diversi gradi e indirizzi dell’istituto (Scuola Media, Liceo Classico e Liceo Economico Sociale) attraverso le opportunità digitali: tutorial, piattaforme di e-learning, file audio, app condivise, mail e videoconferenze.

Grazie a strumenti come Skype e Meet, inoltre, gli studenti possono intervenire ed interagire con i professori; e non mancano gli sportelli individuali e il tutoraggio di metodo di studio, per chi ha necessità di condividere schemi e appunti. E per assicurare anche l’attività fisica i docenti di Motoria, sempre attraverso una specifica app, guidano delle sessioni di allenamento casalingo.

Sulla stessa scia abbiamo notizia si sono mossi anche altri istituti, come il “Bearzi” di Udine, o i Centri Professionali Salesiani di Mestre e di Sesto San Giovanni – con quest’ultimo che da questa settimana raggiunge i propri allievi anche con il “buon giorno” digitale dei catechisti dei vari settori.

Come ciliegina sulla torta, è interessante notare come “La Festa dei Giovani” – la tradizionale iniziativa del Movimento Giovanile Salesiano del Triveneto – quest’anno abbia mutato le forme, ma non lo spirito: nel giorno e negli orari in cui ci sarebbe stata la Festa dei Giovani a Jesolo, cioè dalle 8:15 del mattino fino alle 16:15 di domenica 8 marzo, su tutti i canali di Donboscoland si sono susseguiti video e proposte per vivere almeno un po’ e in modo “Digital” la gioia di stare insieme!

Il tema dell’anno “LÌ DOVE SEI” (mai slogan si è rivelato più azzeccato!) è la proposta che è stata lanciato a tutti: vivere nelle proprie case, con le proprie famiglie, lì dove si era, la gioia di farsi santi.

Ed allora ecco: alle 8:15 si sono aperte le danze con gli animatori da palco (https://vimeo.com/396255612), per poi passare al saluto di Angelo, il responsabile tecnico delle Feste (https://vimeo.com/396255752).

Poi gli attori degli spettacoli, il DBlive (https://vimeo.com/396255845), hanno provato a riassumere in 60 secondi la trama di “A CORDE PARALLELE” (il titolo dello spettacolo ispirato alla storia di Carlo Grisolia e Alberto Michelotti).

Gli artisti dei laboratori si sono riassunti nel saluto di Etienne (https://vimeo.com/396255909). Mentre uno dei video più visti su Instagram esattamente alle 12:00 è stato il videomessaggio da Valdocco da parte dell’Ispettore don Igino Biffi, don Silvio Zanchetta, Delegato di Pastorale Giovanile INE, ed Elena Marcandella, Coordinatrice MGS Italia (https://vimeo.com/396259253).

Il pomeriggio della Festa dei Giovani di Jesolo si sarebbe caratterizzato con i giochi in spiaggia, gli stand, la preghiera e allora ognuno dei giovani coinvolti ha voluto far sentire la propria presenza: https://vimeo.com/396264541 , https://vimeo.com/396270543 https://vimeo.com/396282655 .

Alla fine, così ha commentato su Facebook don Biffi quest’esperienza: “Mi piace pensare che il coraggio non è altro che quella situazione in cui il ‘COR’ si trova a suo ‘AGIO’. … Vent’anni fa le Feste dei Giovani e dei Ragazzi di Jesolo nacquero quando si oltrepassò la soglia della paura e si decise di abitare il coraggio. Fu il passaggio temerario dalla sicurezza all’insicurezza, dalla resa alla resistenza. Il Vangelo, alla fin fine, non è altro che la storia del coraggio di Dio. La paura lascia nell’anonimato, il coraggio ti fa entrare nella storia. Per noi è sempre il tempo del coraggio. Anche quest’anno. Anche ora. Il coraggio è la spada dei santi”.

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20° anniversario Legge sulla Parità, il comunicato del Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica

L’approvazione della legge 62 sulla parità scolastica, avvenuta esattamente venti anni fa, il 10 marzo 2000, ha consentito alla scuola italiana di compiere un importante passo avanti nel solco tracciato dalla Costituzione.

L’inserimento delle scuole paritarie nel Sistema nazionale d’istruzione, in forza del servizio pubblico svolto, avrebbe dovuto comportare equità nell’accesso al sistema, sia per gli alunni che per il personale.

Il mancato completamento delle norme sul finanziamento certo, oggi aggravato da crescenti difficoltà e squilibri economici che continuano a colpire non poche famiglie, dal forte calo demografico, dalla sempre maggiore complessità gestionale richiesta alle scuole, dalla notevole difficoltà nel reperire personale docente con i titoli richiesti dalla legislazione vigente, rende sempre più difficile il mantenimento del Sistema nazionale di istruzione dove, a fianco delle scuole statali,  le scuole paritarie – fra cui quelle cattoliche e di ispirazione cristiana – rappresentano l’espressione della concreta applicazione di un diritto fondamentale della persona e della famiglia e offrono un contributo prezioso alla realizzazione di un vero pluralismo. 

È utile ricordare, in proposito, che la richiesta di referendum abrogativo di tali norme fu dichiarata inammissibile dalla Corte Costituzionale, con sentenza n. 43 del 2003, a conferma che il Sistema nazionale di istruzione, comprensivo delle scuole statali e delle scuole paritarie, risponde al dettato costituzionale ed ai principi di libertà e sussidiarietà che esso intende garantire.

In un tempo in cui tutte le forze della società sono chiamate a stringere un’alleanza a favore dell’educazione, la coesistenza cordiale di modelli educativi e gestionali tra loro diversi non può che tradursi in una spinta al miglioramento dell’intero sistema. Un’autentica libertà educativa, però, può verificarsi solo quando, al momento della scelta, prevalgano i contenuti dei progetti formativi e i costi non si ergano come un ostacolo ingiusto e discriminatorio.

Perché questo accada occorre che, oltre alla parità giuridica, si dia finalmente attuazione anche alla parità economica, nella convinzione che un adeguato sostegno economico per l’intero Sistema nazionale d’istruzione sia un investimento strategico e generatore di crescita per tutti.

Per tutte queste ragioni, riteniamo non più rinviabile un impegno serio e fattivo di Governo e Parlamento, delle forze politiche e sociali, per concorrere a realizzare un dinamico Sistema nazionale d’istruzione, costituito da scuole autonome statali e paritarie – in linea con le indicazioni dell’Unione Europea – in grado di affrontare e superare le difficoltà e le arretratezze presenti, con particolare attenzione al versante dell’inclusione.

Diversamente, è facile prevedere che interi territori saranno presto sguarniti di un importante avamposto educativo, di aggregazione e promozione umana e sociale, di un contributo rappresentativo di una grande tradizione pedagogica, capace di continua innovazione.

Nel quadro di un generale piano di intervento per l’istruzione e la formazione delle nuove generazioni, per le scuole paritarie l’obiettivo da raggiungere resta quello di individuare modalità idonee di finanziamento, in modo da eliminare le discriminazioni per le famiglie che, iscrivendo i loro figli alle scuole paritarie, sono costrette a sostenere costi diversi da quelli previsti per la frequenza delle scuole statali.

È questo il passo che ancora manca per dare finalmente compiutezza e attuazione alla legge 62 del 2000. Il nostro auspicio è che non si interrompa il percorso avviato vent’anni fa, ma si affretti ciò che può rendere il nostro Sistema di istruzione ancora più libero, plurale, di qualità, operando affinché sia garantita una effettiva libertà di scelta alle famiglie e la parità, oggi ancora incompiuta, non finisca per essere anche tradita.

Il Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica

Smart School, le esperienze delle scuole salesiane

Con il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 4 marz0 che prevede la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado fino al 15 marzo, le scuole salesiane si sono organizzate – specialmente nelle Regioni dove la scuola era giù chiusa – con la modalità della Smart School.

A Brescia, ha scritto all’ANSA don Marco Begato, Coordinatore della Didattica del Liceo Don Bosco di Brescia “Abbiamo iniziato da lunedì 2 marzo prima collegio docenti via Meet Hangouts, poi lezioni caricate su Drive e Calendar. Infine Meet e Hangouts per il contatto quotidiano e frequente docente-alunno. Riscontri eccellenti per professori e studenti”

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L’Istituto Salesiano “San Marco” di Mestre è “Apple Distinguished School”, grazie all’esclusivo accordo con Apple che fornisce gli strumenti all’istituto (gli iPad per docenti e studenti) e sfrutta la piattaforma “Google Classroom”, applicativo della suite che Google mette a disposizione delle scuole. Il tutto per garantire una formazione continua e aggiornata, oltre la tradizionale lezione in aula.

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CFP San Marco, presentato il modello di formazione a distanza nel periodo dell’emergenza sanitaria

di Francesca Bonotto

L’Assessore veneto all’istruzione, alla formazione, al lavoro e alle pari opportunità, Elena Donazzan, martedì 3 marzo ha preso parte alla conferenza sul futuro della scuola CFP in Veneto, tenutasi presso l’istituto Salesiano “San Marco” di Mestre.
Durante l’intervento, presieduto dal direttore del CFP CNOS FAP San Marco, il prof. Alberto Grillai, l’assessore ha più volte ribadito l’eccellenza della scuola e della formazione salesiana, come punto di riferimento per le altre realtà.
In particolare, l’Istituto Salesiano “San Marco” è “Apple Distinguished School”, grazie all’esclusivo accordo con Apple che fornisce gli strumenti all’istituto (gli iPad per docenti e studenti) e sfrutta la piattaforma “Google Classroom”, applicativo della suite che Google mette a disposizione delle scuole. Il tutto per garantire una formazione continua e aggiornata, oltre la tradizionale lezione in aula.
L’assessore ha compiuto un percorso all’interno dell’istituto, toccando con mano le tecnologie a disposizione e la qualità dei servizi forniti per l’apprendimento e-learning.
Iusve Cube Radio, la web radio dello IUSVE, l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia e Verona, ha intervistato l’assessore, il quale, ha più volte ribadito la necessità di approfondire le nuove tecnologie al servizio della formazione, soprattutto in riferimento allo stato di “emergenza” odierna che le scuole e gli istituti si trovano ad affrontare. Interessanti le considerazioni emerse sullo “smart-work”, ulteriore possibilità positiva da sfruttare come risorsa per le aziende, per i lavoratori e per l’ecologia.
 

Il CFP di Sampierdarena in un servizio su Rai Tre: studiare per diventare tecnico elettrico

I ragazzi e i formatori del CFP di Sampierdarena (Genova) sono i protagonisti del servizio andato in onda a “Il posto giusto”, su Rai Tre, in cui viene mostrato come si possa imparare un lavoro con passione

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