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Opere Sociali Don Bosco, tutto pronto per l’avvio dell’anno scolastico

Pubblichiamo l’articolo uscito sul sito della Chiesa di Milano sulla riapertura delle Opere Sociali Don Bosco, l’istituto salesiano più grande d’Europa.

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È ormai dal 23 febbraio scorso che, a causa della emergenza sanitaria, le Opere Sociali Don Bosco sono orfane dei propri allievi (eccezione fatta per la breve parentesi degli esami di maturità). Sono stati mesi di sofferenza, di riflessione, di timori, ma che non sono passati nell’inedia. Anzi, da subito la Comunità Salesiana, i docenti, i formatori, tutti gli operatori si sono attrezzati innanzitutto per garantire la Didattica A Distanza nel migliore dei modi possibili, e in secondo luogo per trovarsi pronti alla riapertura in presenza delle proprie attività.

È stato prodotto uno sforzo ingente, in termini economici, di tempo, di progettazione, per predisporre il tutto al meglio:
– la predisposizione dei protocolli atti alla prevenzione e al contenimento del contagio;
– la pulizia e la costante sanificazione di tutti gli ambienti;
– il posizionamento dei dispenser degli appositi igienizzanti;
– la distribuzione dei DPI a tutto il personale, docente e non-docente;
– l’adeguamento (anche edilizio) delle strutture; – la sistemazione degli arredi e delle attrezzature;
– l’organizzazione della comunicazione, dell’informazione e della logistica.

Non ci si è scordati delle situazioni di particolare necessità economica e sociale che potrebbero emergere tra le nostre famiglie: per queste è stato istituito dal mese di maggio un Fondo di Solidarietà. Fortunatamente, parallelamente a tutto ciò, la vita didattica delle Opere Sociali Don Bosco prosegue a ritmi sostenuti. Rimangono alcuni posti disponibili per la classe Prima del Liceo delle Scienze Umane, e poi, a partire dal 28 settembre, cominceranno i colloqui con il Direttore per l’iscrizione alla classe Prima dell’anno scolastico 2021/2022 per i seguenti indirizzi: Istituto Tecnico Tecnologico; Liceo Scientifico; Liceo Scientifico opzione Scienze

Applicate; Liceo delle Scienze Umane; Centro di Formazione Professionale. Per avere maggiori informazioni su Trasferimenti, Preiscrizioni e Colloqui con il Direttore è possibile visionare l‘apposita pagina del sito Internet.

Il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato alle Opere Sociali Don Bosco: Il governo prenda a modello i Salesiani

Pubblichiamo l’articolo uscito su “Il Giorno” di Milano, firmato da Laura Lana, sulla visita  di Ettore Rosato, vicepresidente della Camera dei Deputati, alle Opere Sociali Don Bosco di Sesto San Giovanni.

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«Che il Governo prenda a modello i Salesiani, per programmare la riapertura delle scuole a settembre». A dichiararlo è stato l’onorevole Ettore Rosato, vicepresidente della Camera dei Deputati, che ieri ha visitato le Opere Sociali Don Bosco insieme all’onorevole Marco Di Maio e a don Giuliano Giacomazzi, Ispettore lombardo- emiliano dei Salesiani. «Ci auguriamo che la ministra passi da un istituto come questo per prendere spunto per tornare a far lezione. Il Paese si regge sulla scuola e la riapertura totale è indispensabile: la didattica a distanza non può essere sostitutiva. Siamo forse in ritardo: da febbraio bisognava iniziare i lavori – ha commentato Rosato -. Stiamo chiedendo a Miur e ministero dell’Interno di vietare che le scuole siano usate come seggi elettorali». Da Roma all’istituto di viale Matteotti, dove i parlamentari hanno visitato aule e laboratori e incontrato i dirigenti: don Luigi Mapelli, preside della secondaria di secondo grado “Ernesto Breda”, don Stefano Mascazzini, preside della secondaria di primo grado “Ercole Marelli”, e Francesco Cristinelli, direttore del centro di formazione professionale “Enrico Falck”.

«Qui è tutto pronto per riaprire, con distanziamento rispettato, regole ferree sull’organizzazione degli spazi, una nuova logistica che interessa tutta la filiera – ha sottolineato Di Maio -. Dopo la visita ai Salesiani di Forlì, volevamo confrontarci con una struttura di più grandi dimensioni in una città popolosa come Sesto». Quello di viale Matteotti è infatti il più grande istituto salesiano d’Europa con oltre 2.750 ragazzi. Solo nell’indirizzo tecnico, si registra un indice di occupazione del 72,21% in 90 giorni dal diploma. «Va un grande riconoscimento a tutta l’attività salesiana perché fa bene alle comunità e promuove esperienze virtuose. Il pubblico da solo non ce la farebbe – ha ammesso Rosato -. L’istituto dà valore al territorio non solo perché qui si apprendono nozioni ma perché si fa argine per quei ragazzi che, senza i Salesiani, non avrebbero occasioni di inserimento lavorativo e di aggregazione nella società». Educazione formale ma non solo, sottolinea anche don Elio Cesari, direttore dei Salesiani Sesto. «Si creano competenze, ma anche rapporti. Non abbiamo mai pensato che la nostra opera si fermasse ai cancelli dell’istituto. Stiamo nella società, abbiamo un’interazione forte con la comunità e le famiglie». Che, a settembre, potranno trovare un ambiente sicuro. «Le strutture sono già state preparate secondo le linee guida. Stiamo lavorando tutto il giorno, tutti i giorni – ha confessato don Cesari -. Adesso è importante la responsabilità di tutti i corpi. Il 14 settembre saranno 200 giorni che i ragazzi non entrano in classe: un anno completo a casa tra lockdown e vacanze. Pensiamo alle medie: stare insieme, giocare, il cosiddetto cortile è essenziale nella loro formazione di vita».

Pordenone, il Collegio Don Bosco per la prima sarà diretto da un laico

Pubblichiamo un articolo a firma di Enri Lisetto uscito sul Messaggero Veneto sul cambio di direzione al Collegio Don Bosco di Pordenone: per la prima volta, il preside è un laico.

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Mentre si appresta a vivere l’ultimo esame di maturità, il Collegio Don Bosco di Pordenone annuncia il cambio dei vertici e per la prima volta avrà un preside laico.Nell’ambito della consueta alternanza negli incarichi, da luglio don Carlo Beorchia sarà il nuovo direttore in sostituzione di don Riccardo Michielan, destinato ad altri incarichi.Don Carlo Beorchia, originario di Tolmezzo, da anni è direttore all’Istituto salesiano San Zeno di Verona, storica scuola paritaria e Centro di formazione professionale, oltre che vicepresidente del Centro nazionale opere salesiane di Roma. «Una figura competente e preparata per proseguire la conduzione del Don Bosco nella linea tracciata negli ultimi anni».Don Lorenzo Teston, preside delle scuole dal 2009, lascerà a breve Pordenone (e quindi anche la collaborazione pastorale a San Cassiano di Livenza, dove arriverà un altro salesiano della Casa di Pordenone) per assumere l’incarico di direttore e preside della Casa salesiana di Trento; prenderà il suo posto come coordinatore didattico Paolo Lamanna, già vicepreside dal 2011.Un cambio «importante in tempi non semplici, con problematiche didattiche nuove, sfide logistiche e gestionali da affrontare e che la pandemia non ha sicuramente facilitato». L’avvicendamento «avverrà con la consueta volontà di dare risultati scolastici ed educativi alle famiglie, nella linea della competenza e della continuità di quanto l’Opera salesiana ha saputo progettare, realizzare negli anni a favore della collettività».Il team di docenti, che don Riccardo e don Lorenzo hanno guidato fino ad oggi, «è pronto ad accogliere già dai primi di luglio il nuovo direttore che, affiancato dal professor Lamanna, saprà realizzare le progettazioni già avviate per settembre».«Sono stati anni molto belli e intensi, di sfide col rilancio del primo ciclo. La didattica a distanza ci ha dato modo di rivedere l’offerta formativa, sempre nello spirito salesiano», è il congedo di don Lorenzo Teston, 48 anni, ordinato sacerdote il 19 giugno 2010 al santuario di Madonna di Rosa. «A maggior ragione mi resterà un bel ricordo».Insegnante di matematica e scienze alle medie (328 allievi, 162 alle elementari e 26 a conclusione delle superiori), 47 anni, Paolo Lamanna sarà il primo laico preside, che invece è prassi da tempo in altri istituti salesiani. «Chi ha scelto ha un’idea di continuità didattica con tutto il gruppo degli insegnanti».

Scuole paritarie, la lettera di don Angelo Santorsola al presidente della Regione Campania

Pubblichiamo un articolo uscito su Il Mattino di Napoli che riporta la lettera di don Angelo Santorsola, ispettore dell’Ispettoria Meridionale, al presidente della Regione Campania e alle famiglie degli alunni delle scuole salesiane di Napoli.

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Due lettere, una inviata al presidente della Regione, l’altra alle famiglie degli alunni che frequentano la scuola del Vomero. La firma è di don Angelo Santorsola, ispettore dell’istituto dei Salesiani di via Don Bosco. La ragione è una sola: la crisi economica che si è abbattuta anche su di loro in seguito all’emergena Covid: « Il decreto Cura Italia – si legge nella lettera a De Luca – ha previsto 85 milioni di euro per estendere l’accessibilità e migliorare l’uso della didattica a distanza, ma questi sono stati riservati alle scuole pubbliche statali (11,18 euro per allievo). Solo in sede di conversione in legge, il Parlamento ha previsto 2 milioni di euro per le scuole pubbliche paritarie (2,30 euro per allievo). La disparità di trattamento è palese».
IL RISCHIO
Poi, il rischio chiusura: «Le nostre scuole pubbliche paritarie, – dicono i Salesiani – hanno reagito con prontezza alla crisi, attuando, senza interruzione percorsi di didattica a distanza, anticipando le disposizione delle ordinanze ministeriali. Per attuare tale orientamento si è di fatto rinunciato all’accesso degli ammortizzatori sociali previsti. Tuttavia la crisi economica, tra i tanti settori, ha messo in ginocchio queste nostre istituzioni. Permanendo l’attuale assenza di qualsiasi intervento, lo stato di dissesto economico, già oggi manifesto, fa prevedere la loro chiusura». Da qui – secondo i sacerdoti – la necessità di «far pressione
politica, verso i suoi gruppi parlamentari, affinché vengano approvati, in sede di conversione in legge dei decreti emanati dal governo, quegli emendamenti che prevedono provvedimenti a favore degli allievi della scuola pubblica paritaria e delle loro famiglie, primo fra tutti la detraibilità delle spese sostenute. Altresì – scrivono ancora i Salesiani – la invitiamo a considerare la possibilità, oltre ai numerosi interventi messi in atto a sostegno delle famiglie e delle imprese per questo tempo di crisi, che possa configurarsi, come peraltro già avviene da tempo in Lombardia, anche un aiuto verso le scuole paritarie, attraverso degli interventi strutturati o una tantum che divengano condizione fondamentale per le famiglie per esercitare il proprio diritto di scelta costituzionalmente garantito». Una richiesta di aiuto economico prima che sia troppo tardi. Un appello che i Salesiani rivolgono alle famiglie degli studenti della scuola di Napoli, ma anche di Caserta e Soverato.
LE RETTE
«È opinione diffusa, quanto errata, che le rette da voi pagate, siano sufficienti non solo a coprire i costi gestionali della scuola, ma addirittura a generare un profitto per la Casa Salesiana nel suo complesso. Non è così. Piuttosto, è vero il contrario». Vale a dire – spiegano – che la sostenibilità delle scuole, si basa su un equilibrio molto delicato. «Pertanto è chiaro che, le sole rette scolastiche, che abbiamo sempre cercato di contenere nel tempo, non sono sufficienti a coprire i costi di gestione della scuola. Col sopraggiungere dell’emergenza Covid19, ogni nostro docente, ogni nostro dipendente, che è regolarmente inquadrato ha visto tutelati i propri diritti di lavoratore. Mai siamo venuti meno ai nostri doveri. Anche in questo tempo, seppur difficile. Ora – concludono – sentiamo il bisogno, di rivendicare quelli che sono i nostri e vostri diritti anche sul fronte economico».

La didattica a distanza salesiana di Milano unisce scuola e famiglia

Pubblichiamo l’articolo sulla didattica a distanza dell’istituto Sant’Ambrogio di Milano, pubblicato sul sito dell’ispettoria Lombarda.
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Mai come ora fare scuola equivale a fare insieme alle famiglie. I ragazzi hanno bisogno di questa collaborazione perché solo attraverso una reale condivisione non si sentono abbandonati, non si sentono soli. Certamente questo non significa stravolgere ruoli e competenze, ma allearsi affinché i principi educativi diventino colonne portanti nella vita di ogni ragazzo. Quest’alleanza scuola-famiglia è possibile solo se la scuola sa di poter contare sulla forza di una genitorialità fatta di ascolto, partecipazione, condivisione, sostegno. È questo il momento per ritornare a parlare, ascoltare, consigliare, progettare insieme ai ragazzi. (FONTE)

A partire da questa considerazione, Luca Bertante, docente di motoria presso l’Istituto S. Ambrogio di Milano, ha promosso delle attività che coinvolgessero non solo gli alunni, ma anche i loro congiunti, al fine di esercitare, intrattenere, motivare in questo tempo sfidante.

L’esito di tale iniziativa può essere visto nel filmato che segue e merita certamente il plauso e la diffusione.

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Cara scuola, tu sei molto di più di quattro mura: la lettera di Lucrezia al suo liceo

Pubblichiamo la lettera di Lucrezia Massignan, studentessa che frequenta la 1B Liceo Scientifico dei Salesiani di Milano ha scritto alla sua scuola.

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Cara scuola, 

sono Lucrezia ed è da diverse settimane che mi è impossibile ritornare tra le tue mura … Non avrei mai immaginato di ammetterlo, eppure è per me difficile accettare l’idea di non poter più cam- minare per i tuoi corridoi o sedermi nelle tue aule; insomma mi manca quella normalità e quella quotidianità di cui più di una volta mi sono lamentata. La prima volta che ho varcato la tua soglia ho visto solo un semplice edificio, ma col passare dei giorni e dei mesi, quelle mura hanno assunto un valore molto importante: quelle mura, quelle sedie e quei banchi che vedono arrivare e andare via tanta gente, hanno iniziato ad essere parte di me e della mia vita. Quei volti che mi parevano tutti uguali e così insignificanti, sono per me ora amici e com- pagni di vita. Tuttavia sono solo all’inizio del mio cammino, ho ancora tanto da percorrere e da co- noscere dei miei amici, che mi accompagneranno in questo viaggio, un viaggio che va oltre la scuola e lo studio, un viaggio che mi e ci farà crescere come persone. 

In questa situazione difficile ed estremamente surreale, anche se non posso più fisicamente vederti, continua a vivere in me la tua presenza, infatti sono convinta che tu non sia definita solo da quattro mura, tu sei molto di più: sei gli alunni, sei i professori, sei i legami che si formano all’interno di quelle tue mura. Sei tutte quelle persone che in te vedono più che un semplice edificio, tutte quelle persone che hanno lasciato un pezzetto di loro stessi in quelle aule e in quei corridoi. Perché per quelle persone non sei solo una semplice scuola, ma molto di più: una casa e una famiglia. 

Sai, ora che ci penso non credo di averti mai ringraziato per quello che fai. Sei pronta ad accogliere tutti i ragazzi che si presentano tra le tue mura, trascorri l’estate in solitudine, chiedendoti quando potrai risentire le urla dei bambini durante al ricreazione, oppure alcuni discorsi segreti tra le ragazze. Tuttavia molte volte vedi i volti tristi dei ragazzi che varcano la soglia mentre si lamentano di dover andare in classe. Non immagino come tu ti senta in questi momenti; ma voglio dirti una cosa, quei volti cupi sono solo una maschera dietro la quale ci nascondiamo; in realtà alzarsi presto la mattina, camminare per i corridoi, sonnecchiare durante una noiosa lezione di matematica sono tutto per noi, sono la nostra vita. E in questo periodo che non posso fare tutte queste cose, riesco a comprendere l’importanza che ricopri nella mia vita, nel mio mondo. Proprio così, io ho bisogno di tutto questo e di te, come ho bisogno della mia ordinaria e normalissima vita e anche se a volte mi lamento dicendo che sia noiosa, io la amo con tutto il cuore. Spero vivamente di rivederti presto. 

“Il nuovo esame di Stato genera ansia negli studenti”: le lettera della preside di un liceo salesiano al ministro Azzolina

Pubblichiamo un articolo uscito sul sito dell’agenzia di stampa AGI nel quale si riporta una lettera di Maria Paola Murru, preside del liceo Maria Ausiliatrice di Roma in merito all’esame di Stato che si profila in queste ore, rivolta al ministro dell’Istruzione.

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“Dico no a un esame di Stato che, pur di apparire severo, crei condizioni psicologiche di ansia alle quali i ragazzi non possono essere pronti in questo momento, perché stanno già combattendo una battaglia enorme”. Lo afferma all’AGI Maria Paola Murru, preside del liceo salesiano Maria Ausiliatrice di Roma, che, in questi giorni di grande incertezza per la scuola, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera a Lucia Azzolina per contestare i criteri di “severità” della prova di maturità, più volte citati dalla ministra.

L’idea avanzata da Murru, e sulla quale invita a riflettere chi sta facendo proposte operative, è che si permetta alle scuole di valutare i ragazzi sulle base delle competenze “trasversali” che hanno acquisito nei 5 anni di studio, “come si fa all’estero”, accompagnandoli “con equilibrio e umanità”.

“Quando lei dice di voler assicurare un esame serio ai nostri ragazzi dell’ultimo anno – argomenta la preside nella sua missiva – io faccio davvero fatica a capire per serio che cosa si possa intendere. I nostri ragazzi vivono da un mese una situazione di estrema serietà, chiusi in casa a condividere con i loro cari ansie, paure, perdita di lavoro, malattie di parenti, amici e magari le loro stesse malattie e ancora i rischi o addirittura i numerosi lutti senza neppure avere la possibilità di un saluto. Mi chiedo cara ministra cosa possa essere più serio di tutto ciò”.

“La grande vera serietà, mi consenta – prosegue la preside – la stanno scrivendo quotidianamente con le pagine delle loro storie personali, che resteranno a testimoniare ai posteri la serietà della loro speranza, nonostante tutto, nonostante le cronache di morte e di desolazione attorno. Forse non conosceranno i dettagli delle guerre mondiali, ma avranno opportunità di approfondirle in seguito, mi creda, ma conosceranno tutto di quel virus che è stato più potente di tante guerre perché, turbando la loro vita, sconvolgendo i loro sogni e progetti avrà insegnato la vera grande e unica serietà​ che è quella limitatezza della condizione umana di fronte all’imponenza prevalente della natura. Se avranno appreso questo ministra, a pieno titolo grande chapeau alla maturità honoris causa dei maturati 2020. Con ciò non intendo naturalmente richiedere una banale sanatoria per tutti, ma solo portare all’attenzione di chi sta elaborando proposte operative, un’ulteriore riflessione, che tenga presenti alcuni elementi che non mi sembrano del tutto irrilevanti”.

Nella condizione di quarantena imposta dall’epidemia la scelta della didattica a distanza era obbligata, “ma naturalmente – osserva nella lettera Maria Paola Murru – questo è diventato anche un elemento discriminante tra ragazzi più o meno abbienti. Si pone il problema della valutazione – sottolinea – e giustamente nessuna linea guida ad oggi è stata proposta, lasciando piena autonomia alle scuole per le troppe diversità di condizioni e contesti”.

La preside auspica pertanto, parlando ancora con l’AGI, che dal ministero dell’Istruzione arrivi al più presto l’indicazione di quali competenze tenere in considerazione al momento di valutare i maturandi e soprattutto si augura che le linee guida abbiano “una certa flessibilità”, senza voler però penalizzare i più meritevoli.

 

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Don Bosco Treviglio, la lettera del direttore agli studenti: Senza di voi, la nostra scuola non ha senso!

Pubblichiamo la lettera del direttore dell’istituto salesiano di Treviglio, don Massimo Massironi, indirizzata ai suoi allievi e pubblicata sul sito dell’agenzia di Informazione Salesiana ANS.

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Treviglio è una cittadina italiana di circa 30mila abitanti, situata nella provincia di Bergamo, l’area più colpita da COVID-19 di tutto il Paese. In questo mese di marzo, ancora non completato, i morti nel comune sono praticamente raddoppiati rispetto a marzo 2019. La comunità è provata. A Treviglio i salesiani sono presenti dalla fine del XIX secolo e in quest’epoca di crisi un messaggio di speranza viene dal Direttore dell’Istituto, don Massimo Massironi, che ha voluto pubblicare una lettera ai suoi allievi. Ecco di seguito il suo messaggio.

Cari ragazzi e ragazze del “Don Bosco” di Treviglio, stiamo vivendo questa emergenza sanitaria. Per voi, vista la vostra giovane età, è la prima volta che provate una situazione così! Che può essere vissuta in tanti modi: preoccupazione, ansia, eccesso di psicosi, superficialità, tutto sommato come vacanza anche gradita!

Volevo dirvi come la sto vivendo io soprattutto da lunedì scorso: il coronavirus è stato l’opportunità di pensare e sentire che voi siete importanti per noi… che senza di voi la nostra scuola non ha senso!

La nostra scuola, senza di voi, non è più una Casa!

Senza di voi:

i Cortili sono muti

le Aule sono vuote

i corridoi sono spogli

il registro elettronico è freddo.

Mi sono accorto che senza di voi la nostra scuola semplicemente non c’è, perché la nostra scuola non sono gli edifici, non sono le materie, non è lo scandirsi di un orario scolastico, non sono i voti, non siamo neppure solo noi insegnanti o Salesiani: la nostra scuola siete voi! È la preziosità dell’incontro tra voi e noi…anzi, è proprio la relazione felice e quotidiana tra Noi, lo specifico della Scuola Salesiana! E in questi giorni di emergenza Covid19 il vostro non esserci mi ha fatto ri-brillare in modo molto evidente che senza di voi noi non potremmo esistere…da soli non avremmo senso!!!

Allora volevo dirvi che ci mancate… volevo dirvi che ciascuno di voi e tutti insieme per noi siete importanti come un Dono: non sprecate il vostro essere dono in questi prossimi giorni, fate di questo tempo anche di didattica a distanza una opportunità di crescita per dimostrare che siete dei ragazzi e ragazze seri e serie…perché portate avanti la scuola e la vostra istruzione negli incontri digitali!

Grazie che ci siete, che state facendo bene il vostro lavoro anche a distanza…e se avete bisogno di qualsiasi cosa noi ci siamo: basta chiedere, anche con un click!

E da ultimo volevo dirvi che vi aspettiamo presto, purtroppo non così presto come vorremmo, perché senza di voi…non siamo più noi…non siamo più una scuola Salesiana!

Buona giornata…buon lavoro a tutti e a ciascuno e salutatemi i vostri genitori! Davvero a presto…e W don Bosco… sempre!

Aff.mo in don Bosco

Don Massimo Massironi

Le tradizioni salesiane proseguono: l’esperienza delle Opere Salesiane Don Bosco di Sesto San Giovanni

Pubblichiamo l’iniziativa delle Opere Sociali Don Bosco di Sesto San Giovanni per mantenere viva la tradizione del “Buongiorno” e della “Buonanotte” anche se i ragazzi sono in quarantena.

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Come da tradizione salesiana che riprende il classico pensiero della “Buona Notte” che Don Bosco faceva ai propri ragazzi, anche alle Opere Sociali Don Bosco non si inizia la giornata senza il pensiero del “Buongiorno”. In questi lunghi giorni di “emergenza sanitaria”, con una scuola ancora vuota dei propri allievi, ma fervente di iniziative “a distanza” come la didattica digitale, il Direttore, i Presidi, i Catechisti, i Consiglieri delle Opere Sociali Don Bosco continuano l’appuntamento del Buongiorno con dei videomessaggi che vengono distribuiti agli allievi e alle loro famiglie attraverso i moderni mezzi di comunicazione mediale: Sito Internet, profilo Facebook, YouTube, Registro Elettronico, Instagram…

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COMUNICATO STAMPA – 18 marzo 2020 D.L. “CURA ITALIA” SERVONO MISURE STRAORDINARIE ANCHE PER SCUOLE PARITARIE

Nella drammatica situazione venutasi a creare nel nostro Paese a causa del Coronavirus, le scuole italiane non hanno rinunciato alla loro missione educativa e formativa, rispondendo in modo significativamente propositivo e dinamico alla sospensione delle consuete attività didattiche. Lo sforzo, in atto in moltissime scuole, di mantenere vivo e vitale, a partire dalla scuola dell’infanzia, il rapporto tra gli insegnanti, i loro alunni e le stesse famiglie, utilizzando nella scuola primaria e secondaria la didattica online, nonché la disponibilità all’aiuto reciproco tra scuole, stanno documentando ancora una volta quanto sia importante e strategico, anche in funzione della tenuta sociale, il nostro sistema di istruzione. Moltissime scuole paritarie, da parte loro, si sono rapidamente organizzate per far fronte all’emergenza e stanno offrendo una luminosa testimonianza di positività e profondità di rapporto fra docenti, alunni e genitori, indicando a tutto il Paese una opportunità di speranza affinché la paura non diventi la chiave di lettura delle circostanze attuali. Non vi è dubbio che l’emergenza Coronavirus stia già causando gravissimi danni economici e finanziari anche alle scuole paritarie. In tale contesto apprezziamo l’avvio (con la firma dell’annuale decreto ministeriale) dell’iter per la erogazione ordinaria dei pur modesti contributi previsti dalla legge di bilancio alle scuole paritarie. Ci auguriamo che la fase degli adempimenti conseguenti, in particolare da parte degli Uffici Scolastici Regionali e Territoriali, sia svolta con procedure eccezionalmente rapide viste le gravi difficoltà finanziarie che le scuole stanno oggi vivendo. Apprezziamo altresì il contenuto del decreto-legge “Cura Italia”, con particolare riferimento alle misure di sostegno previste per le famiglie con figli minori e al potenziamento degli ammortizzatori sociali, anche in deroga alle regole ordinarie, data l’eccezionalità, senza precedenti, della situazione in corso. Chiediamo di garantire un rapido accesso alla Cassa Integrazione in deroga, al FIS e a tutti gli ammortizzatori sociali. Al fine di sostenere anche le scuole paritarie in questo momento emergenziale, non essendo ancora previsti aiuti specifici nell’attuale decreto-legge. Proponiamo la adozione delle seguenti misure: istituzione di un fondo straordinario adeguatamente finanziato per la erogazione di contributi aggiuntivi alle scuole paritarie per l’anno scolastico 2019/2020, a tutela dei propri dipendenti e del servizio svolto alle famiglie; detraibilità integrale delle rette pagate dalle famiglie per la frequenza scolastica e per i servizi educativi nelle scuole paritarie nel corso del 2020; accesso ai fondi previsti per le “Piattaforme didattiche a distanza” anche per le scuole paritarie; azzeramento delle imposte (ires, irap …) e i tributi locali nel 2020, per tutte le realtà educative e scolastiche no profit le scuole paritarie. 

La grande prova di unità e di corresponsabilità che sta dando il popolo italiano in questo periodo di grande difficoltà è frutto di un’educazione radicata su comuni e profondi valori della nostra civiltà. Anche la possibilità di ripartire – speriamo a breve – non può che fondarsi sulla educazione delle persone, a partire dalle generazioni più giovani. Sostenere tutta la scuola italiana oggi costituisce il miglior investimento per il presente e il futuro del nostro Paese. 

Roma, 18 marzo 2020 

Giancarlo Frare – Presidente nazionale AGeSC Marco Masi – Presidente nazionale CdO Opere Educative Pietro Mellano – Presidente nazionale CNOS Scuola Marilisa Miotti – Presidente nazionale CIOFS scuola Giovanni Sanfilippo – Delegato nazionale per le Relazioni Istituzionali FAES Virginia Kaladich – Presidente nazionale FIDAE Luigi Morgano – Segretario Nazionale FISM *Con l’approvazione e il sostegno delle presidenze nazionali della CISM (Conferenza Italiana Superiori Maggiori) e dell’USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia)