Dal sito dei Salesiani di Sicilia.
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“Solo salendo si arriva in alto”, è con queste parole di Papa Francesco che vogliamo condividere qui tutte le emozioni di questa Giornata Mondale dei Giovani. Noi del movimento giovanile salesiano di Sicilia siamo partiti alla volta di Lisbona in novanta, accompagnati dai SDB e le FMA, domenica 30 luglio, per ritrovarci insieme a tutti i giovani del mondo.
Sin da quando siamo arrivati in aeroporto si respirava la bellezza di un gruppo in viaggio, attraverso i canti, l’entusiasmo pre-partenza e la gioia per la nuova esperienza. Siamo partiti tutti con degli interrogativi dentro, con vissuti diversi, con livelli esperienziali di fede diversi, senza aspettative o con aspettative che di certo sarebbero state superate. Giunti a Lisbona si respirava un clima di famiglia, poiché siamo stati accolti nella casa salesiana portoghese, in un istituto che, come tutti gli altri istituti salesiani, dava la grazia di respirare la presenza viva di Don Bosco con la gioia di condividere momenti ancor più del SYM, giornata dedicata a tutti i salesiani del mondo, perché lì più che in altri posti ti sentivi a casa e gustavi la verità delle parole di Don Bosco: “qui con voi mi trovo bene, è proprio la mia vita stare con voi“.
I primi due giorni abbiamo avuto modo di visitare Lisbona, le chiese più importanti, i luoghi più suggestivi. Succedeva che durante il cammino si incontravano tanti pellegrini di diversa nazionalità e spontaneamente ci si salutava e si iniziava a cantare.
Giorno 31 abbiamo vissuto uno dei momenti più forti ed emozionanti: dopo aver visitato la “Cattedrale di Estrela”, ci hanno invitato a visitare la Casetta di Santa Giacinta, la terza dei tre pastorelli di Fatima, in cui ha vissuto l’ultimo periodo della sua vita. Dopo aver ascoltato il suo vissuto, abbiamo avuto modo di ascoltare una ragazza che con le sue parole, così forti ed emozionanti, testimoniava quanto grande sia la presenza di Maria nella vita. Queste parole hanno avuto modo di risuonare più forti il penultimo giorno di pellegrinaggio, proprio a Fatima.
Dal 2 agosto è iniziata la vera GMG: quando prima dicevo che “solo salendo si arriva in alto”, mi riferivo al fatto che questa GMG è stata tanto in salita, per le file infinite, per il flusso immenso di giovani che venivano da ogni dove, per i chilometri a piedi. Ma quando poi si arrivava a destinazione, gli occhi carichi di meraviglia parlavano soli. Questo è accaduto negli incontri con il Papa: dopo aver trascorso ore e ore al sole, vederlo poi così da vicino, essere lì in mezzo alla quantità immane di giovani uniti per una sola Persona, era qualcosa di unico, indescrivibile ma soprattutto è stato motivo per rafforzare la fede e l’essere testimoni di Lui con la propria vita.
Il secondo momento vissuto con il Papa è stata la Via Crucis: anche qui abbiamo avuto la conferma di quanto possiamo essere amati e mai soli. Non abbiamo vissuto quella tradizionale, ma una Via Crucis riadattata alle sofferenze attuali dei giovani, tra ansie, paure, dubbi, depressione, solitudine e qui le parole di papa Francesco che esorta a “alzarsi”, dato che “l’importante non è non cadere, ma non rimanere caduto“, e aiutarsi l’un l’altro nel cammino che è la vita.
Giorno 5 e 6 agosto sono stati i momenti centrali della GMG toccando con mano cosa significa viaggio “in salita”.
Giorno 5 mattina ci siamo messi in cammino verso il “parco Tejo” dove si sarebbe svolta la veglia con il Papa; lungo la strada è stata consegnata una borsa pesante con all’interno pranzo e cena. Il peso di questa borsa è stato inconsapevolmente motivo di forza, invito a non mollare proprio nel momento di maggior fatica e invito a pregare “per non cadere nella tentazione” di lamentarsi. Ancora una volta una risposta alla fede, nel vivere questo ma soprattutto nel vedere lì un milione e mezzo di giovani che fino alla sera continuavano ad arrivare.
Al calar del sole, anche nei colori del tramonto abbiamo colto la grandezza e le meraviglie di Dio, fino a quando è giunta la sera. in quel momento è iniziata la veglia: è stata molto toccante, soprattutto quando, messo in esposizione il santissimo, è sceso un silenzio profondo e in quel momento ogni singola anima parlava a tu per tu con Gesù.
e parole del Papa durante questo momento sono state tanto emozionanti con il suo invito a non aver paura, a farsi dono, a riceversi in dono, a essere come Maria, missionari di gioia, ad alzarsi, seguirLo e andare in fretta. Terminata la veglia abbiamo aggiunto una nuova ed emozionante esperienza alla nostra vita: dormire fuori, dentro un semplice sacco a pelo con un milione e mezzo di giovani, qualcosa di indescrivibile… e risvegliarsi all’alba con un sacerdote DJ, che ancora una volta è stato motivo di gioia e di sapersi pensati e amati. La GMG si è conclusa con la messa di ringraziamento e l’invito da parte del Papa ai giovani: “coraggio, non abbiate paura!”
Ma per Noi del movimento giovanile salesiano il pellegrinaggio non si è concluso qui poiché abbiamo avuto la grazia di continuare a vivere altre forti emozioni: prima al santuario di Fatima, che ha inondato di grazia i nostri cuori, e successivamente a Santiago de Compostela.
Una parola è sicuramente rimasta nel cuore di tutti ed è “semplicità”: semplice il modo di vivere dei tre pastorelli, semplice il modo di comunicare da parte di Maria e l’angelo, semplice la vita alla quale siamo stati chiamati. Qui abbiamo ricordato gli angeli custodi e gli angeli in carne ed ossa, ossia le guide, gli accompagnatori, posti da Lui nel cammino della nostra vita. Ricordiamo in proposito le parole di Papa Francesco: “Amici, se siamo qui è perché qualcuno ci ha portato la vicinanza di Dio,
ha bussato alla nostra porta non per chiederci qualcosa, ma per il bisogno traboccante di condividere la
gioia del Signore. Rivolgiamo allora un pensiero a chi ha fatto sorgere il sole dell’amore di Dio sulle nostre vite. Tutti abbiamo persone che sono state raggi di luce: genitori e nonni, preti e suore, catechisti, animatori, insegnanti…
Sono le radici della nostra gioia“. Qui tante domande hanno trovato risposta, qui il legame con Maria si è fortificato.
Ed infine, con tanta gratitudine nel cuore, ringraziamo per aver avuto la possibilità di visitare Santiago. Prima di avviarci è stato detto: “qui le vostre domande troveranno risposte e se non avete domande vi arriveranno“. E così è stato… Sicuramente qui l’emozione che ha accomunato tutti è stata gustare la luce del discepolo di Gesù, qualcosa di immenso.
Al termine di queste due settimane intense, un ringraziamento particolare va a Don Alberto e Sr. Maria Grazia, per tutto l’impegno, la forza, la fatica e l’organizzazione che hanno messo per la buona riuscita ma soprattutto per averi donato sorrisi. Un ringraziamento a tutti gli altri SDB, FMA e accompagnatori che continuano a testimoniare la bellezza di essere figli di Dio, amati sempre, gratis, comunque e ovunque.
Torniamo a casa con i cuori che sono pieni di gratitudine, di vita, luce e bellezza, così tanto che vuol dire che è necessario riempire i cuori di qualcun altro, d’altra parte anche Papa Francesco ci ha ricordato che “la vita si possiede solo donandola“.
Ci impegniamo, scesi da questo Tabor, a essere testimonianza viva di ciò che abbiamo vissuto, alimentandoci ogni giorno con la preghiera e lasciandoci amare da Lui.
E con queste parole di Papa Francesco: “brillare, ascoltare, non temere“, vi auguriamo un buon cammino!
Quello della GMG – Giornata Mondiale della Gioventù – (verificatasi tra l’1 e il 6 agosto) è stato sicuramente l’evento più importante degli ultimi 4 anni (la distanza, cioè, dall’ultima GMG a Panama) per tutti i giovani cristiani del mondo. Per noi europei, soprattutto, ha avuto una rilevanza particolare: finalmente, dopo Cracovia nel 2016, il nostro continente è tornato ad ospitare la GMG. Un’occasione che si teme si possa ripetere sempre più raramente e che, per questo motivo, non poteva sfuggirci. Tra i 1.500.000 giovani provenienti da tutto il mondo presenti alla veglia con Papa Francesco del 6 agosto c’era anche una rappresentanza del MGS Sicilia, costituita da un centinaio di giovani di tutte le parti della regione. Insomma, davanti a un evento di portata mondiale, ci siamo alzati e siamo andati in fretta verso Lisbona (riprendendo il motto della GMG “Ha Pressa no Ar”, che in italiano si traduce “C’è fretta nell’aria”), rispondendo alla chiamata del Santo Padre.
Tra i tanti eventi organizzati, giorno 2 agosto, nella casa salesiana di Estoril, è stata celebrata la “Giornata SYM”, in cui i giovani del Movimento Giovanile Salesiano di tutto il mondo si sono riuniti e hanno riscoperto la bellezza di far parte della grande famiglia salesiana.
La festa è stata un connubio tra divertimento e momenti di riflessione, in linea con il trinomio che fu alla base dell’azione di Don Bosco (giocare, stare assieme, fare catechismo): giochi, balli, canti, ma anche la possibilità di pregare il rosario e di confessarsi. L’elemento che ha arricchito l’evento siamo stati proprio noi giovani, con il nostro spirito salesiano: ognuno di noi è rimasto estasiato dal confronto con ragazzi di altre culture, ma con cui condividiamo gli stessi valori, tanto che alcuni hanno definito questa esperienza come la più significativa dell’intera GMG. Anche io credo che il SYM sia stato uno degli eventi clou e meglio organizzati. Il modo in cui si è concluso, soprattutto, è stato commovente e suggestivo. L’ultimo momento, infatti, è stato caratterizzato da un’adorazione del Santissimo carica di grande emotività: eravamo centinaia di migliaia di persone, eppure c’era un religioso (letteralmente) silenzio; ognuno di noi è partito carico di domande, di speranza, di voglia di conoscere se stesso e di migliorarsi, e nel silenzio generale era possibile percepire i desideri di chi ci stava vicino, ma anche le sue ansie e le sue preoccupazioni.
Alla festa mondiale del MGS non potevano mancare il Rettore Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e la Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Suor Chiara Cazzuola, che ci hanno toccato il cuore con le loro parole d’amore verso noi giovani, alla fine della giornata.
La GMG è stata per tutti occasione di giubilo, riflessione e condivisione. In una cornice così speciale, in un modo o nell’altro, nelle piccole cose e nelle grandi manifestazioni, tramite il Papa o un nostro coetaneo, durante la veglia, la Via Crucis o il SYM, ognuno di noi ha avuto un’ulteriore dimostrazione dell’illimitato amore di Dio.
È stata un’esperienza meravigliosa, che auguro a tutti, almeno una volta nella vita, di fare.