ADMA: festeggiati i 150 anni di vita – Giornata Mariana

Domenica 6 ottobre 2019, presso Valdocco, si è tenuta la Giornata Mariana dell’ADMA nel 150° della fondazione dell’Associazione. Il tema scelto per l’occasione è stato “Condividi la grazia. Con Maria donna credente“.

L’incontro è iniziato alle ore 9.00 presso il Teatro piccolo di Valdocco e, dato il numero elevato di partecipanti, un gruppo di associati è stato dislocato nella Sala Sangalli da dove si è potuto seguire l’evento della mattinata in diretta streaming.

Un clima di festa e di raccoglimento ha caratterizzato tutta la giornata con numerose attività: al mattino le lodi guidate da don Pierluigi Cameroni (animatore dell’associazione), i canti, la rappresentazione dell’ADMA Giovani sui passi di Don Bosco e Maria Ausiliatrice, l’intervento del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime sulla sua lettera scritta in occasione dei 150 anni dell’Associazione e alcune forti testimonianze di vita e di fede.

In merito alla Lettera dedicata all’ADMA, dopo aver ringraziato per l’invito all’iniziativa, il Rettor Maggiore ha sottolineato:

penso che sarà un aiuto per promuovere l’ADMA e la devozione a Maria Ausiliatrice in tutto il mondo.

Nel testo della sua Lettera:

“Ringrazio tutti coloro che rendono possibile questo cammino e invito tutta la nostra Famiglia Salesiana e tutte le nostre presenze a potenziare questo amore alla Madre con la stessa passione educativa ed evangelizzatrice vissute da don Bosco. Vi assicuro che non vi mancherà la protezione del Signore, la presenza materna di Maria Ausiliatrice e l’intercessione di don Bosco. In particolare, chiedo a 45 Gv 2,5. tutta la nostra Famiglia Salesiana: promuoviamo l’apertura di questa Associazione, nei luoghi dove non è ancora presente, con creatività pastorale, anche se sono passati 150 anni dalla sua fondazione. Maria Ausiliatrice farà il resto.

Nel pomeriggio ci si è ritrovati invece per il momento più celebrativo della giornata, con la preghiera del Santo Rosario in Basilica, la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Rettor Maggiore ed infine il momento delle nuove adesioni all’Associazione ADMA.

6 OTTOBRE – TORINO VALDOCCO – 150° DI FONDAZIONE DELL'ADMA CON IL RETTOR MAGGIORE – 600 PARTECIPANTI DA TUTTA ITALIA

Publiée par ADMA don Bosco sur Dimanche 6 octobre 2019

6 OTTOBRE – TORINO VALDOCCO – 150° DI FONDAZIONE DELL'ADMA CON IL RETTOR MAGGIORE – CELEBRAZIONE EUCARISTICA – 55 NUOVI SOCI

Publiée par ADMA don Bosco sur Dimanche 6 octobre 2019

Rivivi il momento:

ADMA: 150 anni di vita

In occasione dei festeggiamenti dei 150 di vita dell’Associazione di Maria Ausiliatrice, ADMA, riportiamo due articoli pubblicati su due differenti riviste (Ed. San Paolo): Maria con te Famiglia Cristiana.

MARIA NEI FATTI
“NOI, FAMIGLIE SOTTO IL MANTO DELLA MADONNA”

(Lorenzo Montanaro)
Famiglie sotto il manto della Vergine. L’Adma (Associazione di Maria Ausiliatrice) festeggia i suoi primi 150 anni, ma è più giovane che mai. E pur restando fedele allo spirito di don Bosco, che la fondò personalmente nel 1869, l’anno seguente alla consacrazione della chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino, ha saputo rinnovarsi: un cambio di pelle radicale, grazie al quale l’associazione riesce a fronteggiare le tante sfide del presente. E a guardare al futuro con speranza, in una logica d’inclusione che, partendo da Torino, abbraccia l’Italia e i 5 continenti.

La nuova rotta, inaugurata a partire da una ventina d’anni, sta tutta in un’intuizione semplice quanto dirompente: fare delle famiglie il motore propulsivo.

«Don Bosco aveva fondato l’Adma per custodire la fede del popolo, sotto la guida di Maria»

ricorda don Pierluigi Cameroni, 63 anni, dal 2007 animatore spirituale dell’associazione.

«Oggi la dimensione di fede popolare va costruita e coltivata soprattutto in famiglia».

Dai racconti di chi, per primo, ne ha fatto esperienza, emerge che il cammino si è svolto in modo assolutamente naturale, «senza grandi proclami, senza marketing o strategie».

Più di tutto, a contare, è stato il passaparola: un primo nucleo di famiglie, unito saldamente nella preghiera comune e nella condivisione, ha iniziato a invitare coppie di amici, che, trovandosi bene, hanno a loro volta esteso l’invito ad altre persone.

Oggi la sezione torinese dell’Adma, detta “la primaria”, appunto perché la più antica per fondazione, conta 200 iscritti ” ufficiali” e una marea di amici e simpatizzanti.

Agli ultimi esercizi spirituali comunitari, tenutisi lo scorso agosto a Pracharbon (Valle d’Aosta) hanno partecipato oltre 650 persone. Di tutte le età. Sì, perché i “senior” (per decenni ossatura dell’associazione) continuano ad avere un posto speciale, ma a loro si sono affiancati tanti giovani e giovanissimi, che hanno portato una ventata di freschezza.

«Bellissimo il confronto intergenerazionale»,

dice don Cameroni.

«Altrettanto preziosa l’osmosi tra religiosi e laici, che hanno un ruolo di primo piano e sono il volto della Chiesa del domani».

Basta partecipare all’incontro di preghiera che si tiene ogni 24 del mese (giorno in cui il gruppo fa memoria di Maria Ausiliatrice) per averne un’idea. La chiesa di San Francesco di Sales (da lui il nome di “Salesiani”, che don Bosco volle dare alla sua congregazione), all’interno del grande complesso di Valdocco (là dove il sogno del “santo dei giovani” ha preso avvio) è gremita di gente. Come in famiglia, ci si saluta, ci si abbraccia. Poi, nel silenzio, l’adorazione eucaristica, le confessioni, i misteri del Rosario. E la dolcezza dei canti mariani. Quello di Torino, basato sulla centralità di famiglie e giovani, è un modello che sta prendendo piede in altre realtà italiane: in Lombardia ad esempio (soprattutto nelle province di Milano e di Brescia), in Valle d’Aosta, in Liguria (Genova e La Spezia), ma anche in Sicilia, dove peraltro l’Adma è da sempre molto radicata. Ma c’è uno sguardo che si estende ben oltre, fino a includere il mondo intero. L’associazione infatti è presente in 50 Paesi.

«A seconda del luogo prende forme diverse. Questa è stata una straordinaria intuizione di don Bosco»,

spiega Renato Valera, 46 anni, presidente Adma.

Circa 120.000 gli iscritti sparsi in tutto il pianeta, raccolti in 800 gruppi. Per dar voce a questa immensa ricchezza esistono momenti di incontro mondiale, come i Congressi di Maria Ausiliatrice, cui partecipa l’intera famiglia salesiana. Il prossimo si terrà dal 7 al 10 novembre a Buenos Aires (Argentina), prima destinazione dei missionari mandati da don Bosco, ma anche terra di papa Francesco (che non ha mai nascosto la sua affinità col mondo salesiano). Né supereroi, né “santini”.

«Siamo gente normale, con le fragilità e le fatiche di ogni giorno, ma sperimentiamo in un’alleanza che si rafforza nella preghiera»,

ci spiega Valera.

«E abbiamo una sicurezza», aggiunge sua moglie, Barbara Rosa Clot, 43 anni. «Per noi Maria è una donna vicina e concretissima, che ci accompagna con pazienza, mitezza e misericordia».

03/10/2019
Pag. 18 N.40 – 6 ottobre 2019 Maria con te

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ANNIVERSARI
«GRAZIE A MARIA SI RIM ANE SEMPRE GIOVANI»
«OFFRIAMO CAMMINI DI FEDE CHE ATTIRANO SEMPRE PIÙ NEOSPOSI E GENITORI CON FIGLI PICCOLI 0 ADOLESCENTI», DICONO RENATO, BARBARA E DON PIERLUIGI, RESPONSABILI DELL’ORGANISMO

(Lorenzo Montanaro)

Un volto fresco della Chiesa, I che sa guardare al domani e I parlare la lingua dei giovani, pur restando fedele alle I proprie radici. L’Adma (Associazione di Maria Ausiliatrice), fondata personalmente da don Giovanni Bosco nel 1869, l’anno seguente alla consacrazione della chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino, festeggia 1 suoi primi 150 anni, ma è più giovane che mai. Ha cambiato pelle, inaugurando un nuovo stile, che mette al centro le famiglie. Dal capoluogo piemontese (cuore dell’esperienza salesiana) questo modello si va estendendo in diverse zone d’Italia e oltre, in una logica che abbraccia idealmente tutto il mondo.

L’associazione è diffusa in 50 Paesi sparsi nei cinque continenti, dagli Usa al Brasile, dall’India alle Filippine, passando per Corea e Indonesia: conta, in tutto, circa 120 mila iscritti. La sezione torinese di Valdocco (detta “la primaria”, perché la più antica per fondazione) ha da sempre un ruolo guida. Ed è proprio da qui che, una ventina d’anni fa, è partita la “piccola rivoluzione”. In passato, a tener viva l’associazione erano state principalmente persone adulte e anziane (spesso ex allievi salesiani o persone che avevano frequentato l’oratorio).

I “senior” hanno ancora oggi un posto importante, ma a loro si sono aggiunte tante famiglie con bambini e giovani che hanno portato una ventata di novità.

 

Tutto è partito da un nucleo di coppie, molto affiatate, che si ritrovavano assiduamente per la preghiera e la condivisione. Nel tempo sono stati coinvolti alcuni amici che, trovandosi bene, hanno a loro volta esteso l’invito. Così, grazie al passaparola, il gruppo si è ingrandito. Attualmente “la primaria” conta circa 200 iscritti “ufficiali”, affiancati da un gran numero di simpatizzanti e amici. Agli ultimi esercizi spirituali comunitari, tenutisi tra luglio e agosto a Pracharbon (in Valle d’Aosta), hanno partecipato oltre 650 persone.

«Tutto è accaduto in modo molto naturale, senza strategie di marketing»,

racconta Renato Valera, (46 anni, lavora nel settore informatico), presidente mondiale dell’Adina. Né supereroi, né “santini”.

«Siamo gente noimale, contadini, opeiai, impiegati, insegnanti, commeicianti, medici, magistrati fino a un guaidiapaico, con le fragilità e le fatiche di ogni giorno, ma speiimentiamo un’alleanza che si rafforza nella preghiera».

«E ci affidiamo a Maria, che per noi è una donna vicina e concretissima», aggiunge la moglie, Barbara Rosa Clot (43 anni).

Per volere di don Bosco, l’Adma aveva tra i suoi obiettivi quello di “custodire la fede del popolo”, diffondendo l’amore per Gesù Eucaristia e la devozione a Maria Ausiliatrice, le “due colonne” care al Santo dei giovani.

Oggi «è proprio all’interno della famiglia che le nuove generazioni possono respirare questa dimensione di fede popolare», spiega don Pierluigi Cameroni, 63 anni, dal 2007 animatore spirituale dell’associazione. L’esperienza inaugurata a Valdocco ha tra i suoi pregi quello di «favorire un vitale confronto tra le generazioni». Per averne un’idea basta frequentare uno dei momenti di preghiera, come quelli che si tengono ogni 24 del mese (giorno in cui il gruppo fa memoria di Maria Ausiliatrice) nella chiesa di San Francesco di Sales (da lui il nome di Salesiani, dato da don Bosco alla sua congregazione). Proprio come in famiglia, ci sono il bambino e il nonno, la coppia di fidanzati e i genitori adulti.

Un modello “familiare” che sta prendendo piede anche in altre realtà italiane: in Lombardia, per esempio (soprattutto ad Arese, in provincia di Milano, e bel Bresciano) in Valle d’Aosta, Liguria e in Sicilia.

Per valorizzare questa dimensione universale, che va oltre l’Italia, esistono i Congressi di Maria Ausiliatrice, cui partecipa l’intera famiglia salesiana. Il prossimo si terrà dal 7 al 10 novembre a Buenos Aires (Argentina), prima destinazione dei missionari mandati da don Bosco, ma anche terra di papa Francesco (che non ha mai nascosto la sua riconoscenza per il mondo salesiano che ha inciso sulla sua formazione). L’appuntamento argentino è preceduto da un altro importante incontro domenica 6 ottobre a Valdocco: partecipa il Rettor maggiore, don Àngel Fernandez Artime.

03/10/2019
Pag. 70 N.40 – 6 ottobre 2019

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“Tra memoria e profezia”, il Rettor Maggiore incontra i Volontari con Don Bosco

“Tra memoria e profezia”. È stato questo lo slogan che ha fatto da filo conduttore alle celebrazioni del XXV anniversario di fondazione dei “Volontari Con Don Bosco”, meglio conosciuti come “CDB”. Nei giorni 20 e 21 settembre si sono incontrati a Roma, presso la Sede Centrale Salesiana, 24 CDB provenienti da 10 diversi Paesi, in rappresentanza dei circa 90 CDB sparsi nel mondo.

L’occasione è stata proprio quella di festeggiare il XXV anniversario di fondazione dell’Istituto. La giornata di sabato 21 settembre è stata arricchita dalla presenza del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, da quella di rappresentanti di diversi Gruppi della Famiglia Salesiana e di Mons. Calogero La Piana. Una sorpresa molto gradita è stata la visita di Monsignor Cristóbal López, Arcivescovo di Rabat, recentemente nominato Cardinale da Papa Francesco; egli, infatti, è molto legato all’Istituto dal momento che, fin dagli inizi, ha seguito alcuni giovani del Paraguay che avevano il desiderio di vivere una consacrazione nel mondo.

Durante il suo intervento, il Rettor Maggiore ha fatto dono ai CDB di una Lettera, dal titolo “E voi chi dite che io sia (Mt 16,15). I CDB sulla strada della fedeltà”. La Lettera sarà presentata all’intera Famiglia Salesiana.

Tale documento, che ripercorre l’esperienza vissuta dall’Istituto dalla nascita a oggi, offre indicazioni sugli elementi del carisma di Don Bosco di particolare importanza per la secolarità consacrata salesiana, alcune indicazioni per il cammino futuro dell’Istituto, nonché un invito alla Famiglia Salesiana ad impegnarsi nell’accompagnamento dei giovani alla conoscenza di questa specifica vocazione.

Durante la Santa Messa, celebrata presso la Basilica del “Sacro Cuore”, due Volontari CDB hanno rinnovato la professione dei consigli evangelici; la celebrazione si è conclusa con l’affidamento dell’Istituto alla Vergine e con la benedizione di Maria Ausiliatrice.

Nel pomeriggio alcuni testimoni della prima ora hanno offerto spunti di riflessione sulle origini dell’Istituto e sulle prospettive future che vedranno impegnati i singoli CDB in una significativa testimonianza di vita apostolica nelle realtà del mondo in cui sono – per scelta e vocazione – pienamente inseriti.

Famiglia Salesiana, primo incontro mondiale dei delegati

Dal 10 al 14 settembre, presso l’Istituto “Pio XI” di Roma, si è svolto il primo incontro mondiale dei Delegati per la Famiglia Salesiana. Promosso dal Segretariato per la Famiglia Salesiana, ha visto la partecipazione di 36 Delegati provenienti da 33 Ispettorie: 5 dall’Africa-Madagascar, 5 dall’Europa Centro e Nord, 10 dalla Mediterranea, 8 dall’Interamerica e 8 dall’America Cono Sud. Oltre a quest’appuntamento, rivolto ai Delegati che parlano le lingue neo-latine, il Segretariato per la Famiglia Salesiana ha organizzato anche un analogo incontro riservato ai Delegati anglofoni, in programma dal 17 al 22 settembre.

L’incontro è stato coordinato da Don Eusebio Muñoz, Delegato del Rettor Maggiore per la Famiglia Salesiana, con l’equipe del Segretariato: don Giuseppe Casti, Delegato per i Salesiani Cooperatori; don Joan Lluis Playà, Assistente spirituale per le Volontarie di Don Bosco (VDB) e i Volontari con Don Bosco (CDB); don Pierluigi Cameroni, Animatore spirituale dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA); e don Jayapalan Raphael, Delegato per gli Exallievi di Don Bosco.

Lo scopo del raduno è stato quello di presentare la figura e il ruolo del Delegato ispettoriale per la Famiglia Salesiana, attraverso la condivisione di alcune tematiche: “La Carta d’identità carismatica della Famiglia Salesiana”; la vocazione e la missione dei laici nella Chiesa e nella Famiglia Salesiana; i rapporti della Famiglia Salesiana con la Pastorale Giovanile e la Formazione; la Consulta ispettoriale e locale; il Movimento Salesiano.

Significativi gli interventi e la presenza di alcuni responsabili mondiali dei gruppi: il Sig. Antonio Boccia, Coordinatore dei Salesiani Cooperatori; il Sig. Renato Valera, Presidente dell’ADMA; il Sig. Michal Hort, Presidente degli Ex-allievi; la Vice Responsabile delle VDB, che hanno fatto toccare con mano la bellezza e la varietà dell’unico carisma, soprattutto nelle maniere in cui è vissuto e interpretato dai laici.

Molto apprezzata è stata la visita alla Sede Centrale Salesiana, sia per l’incontro con don Francesco Cereda, Vicario del Rettor Maggiore, sia per la visita alla Basilica del Sacro Cuore e alle camerette di Don Bosco.

Nella condivisone finale è stata unanime la soddisfazione per l’incontro, per la ricca esperienza di fraternità e di conoscenza; per i contenuti proposti e discussi; per la costatazione della ricchezza di vita, di varietà e di possibilità presente nell’unica famiglia carismatica; e, soprattutto, per il riconoscimento e l’attualità del grande dono di Don Bosco e del suo carisma alla Chiesa e alla società.

I Volontari con Don Bosco festeggiano il 25mo anniversario dalla fondazione

I Volontari con Don Bosco (CDB) sono in un clima di festa. L’Istituto, che sin dalla sua nascita fa parte della Famiglia Salesiana, celebra il suo Giubileo d’Argento: 25 anni per Dio e per il mondo. Dio ha fatto grandi opere in questo Istituto a partire da quei pochi uomini che, provenienti da diverse parti del mondo, posero nelle mani di Don Egidio Viganò il loro desiderio di vivere il Battesimo nel mondo, in modo radicale, attraverso la vita consacrata e nello stile salesiano. E oggi tutto questo si sta riflettendo nell’espansione dell’Istituto in tante parti del mondo.

Il 12 settembre 1994 fu l’inizio ufficiale dell’Istituto, che si formò attorno a Don Viganò, VII Successore di Don Bosco, e ai suoi collaboratori. Nel dicembre 1993, egli incontrò a Roma i membri del gruppo e coloro che li accompagnavano. Li incontrò di nuovo l’anno successivo e decide di avviare ufficialmente il Gruppo dei “Volontari con Don Bosco” il 12 settembre 1994, Festa del Santo Nome di Maria.

Lo stesso giorno vennero redatte le Costituzioni ad experimentum e avvennero le Prime Professioni. Al tempo stesso Don Viganò, in qualità di Rettor Maggiore, riconobbe l’appartenenza del gruppo alla Famiglia Salesiana.

In vista del 25° anniversario di fondazione, il Moderatore Generale dei CDB ha invitato tutti a riflettere seriamente sulla nascita di questo carisma in cui “lo Spirito Santo si manifesta concretamente nella storia”. E lo fa in modo molto concreto attraverso Don Bosco. “Don Bosco non è lo Spirito Santo, ma Don Bosco è la manifestazione del carisma che lo Spirito Santo ha voluto suscitare nella Chiesa secondo alcune caratteristiche” ha scritto il Moderatore Generale.

Egli ricorda loro, nella sua lettera, ciò che diceva il giovane Cagliero: “Frate o non frate, io resto con Don Bosco”. Questo “restare con Don Bosco” significa accettare il carisma suscitato dallo Spirito Santo attraverso Don Bosco. “Restare con Don Bosco” non era né una frase giuridica e nemmeno religiosa, ma un’espressione di giovani entusiasti dello spirito e della missione di Don Bosco, che dicevano: “Noi siamo con lui”.

Gli istituti secolari non hanno comunità. “Ma non si è cristiani senza un grande senso di comunione. La comunione qui, oltre alla comunione cristiana con tutti, richiede particolare attenzione, simpatia, dedizione, sacrifici per ciò che riguarda l’Istituto: la comunione con i colleghi” prosegue il Moderatore Generale.

Egli sottolinea anche che “nella vostra vita, tutto diventa vago e sfumato se non c’è un’attività apostolica concreta. Il carisma di Son Bosco ha la ‘grazia dell’unità’, che unisce in modo vitale una sicura interiorità con l’attività concreta… L’attività apostolica è importante quanto la preghiera, perché la preghiera è l’anima dell’attività. E l’impegno apostolico è l’anima della preghiera. La grazia dell’unità è tra questi due poli: il polo dell’essere con lo Spirito Santo, il polo dell’essere con i giovani, con gli esseri umani di oggi e i loro problemi”.

I CDB sono un gruppo giovane e in fase di consolidamento. Attualmente ce ne sono 85, distribuiti in 27 Paesi. Nonostante il tratto specifico del riserbo, meritano di essere conosciuti come Istituto di Vita Secolare Consacrata salesiana. In questo caso si è realizzato il sogno di Don Bosco di avere persone consacrate salesiane “esterni” (come, al femminile, le Volontarie di Don Bosco): laici che si sentono chiamati a consacrarsi al Signore attraverso dei voti, rimanendo nei loro normali ambienti di vita, vivendo con spirito salesiano la radicalità del battesimo e del lavoro professionale e apostolico.

Volontarie di Don Bosco, eletta la nuova Responsabile Maggiore

Dall’ANS

Venerdì 26 luglio 2019, in occasione della loro Ottava Assemblea Generale, le Volontarie di Don Bosco (VDB), settimo gruppo della Famiglia Salesiana, hanno eletto la loro nuova Responsabile Maggiore: è la slovacca Dagmar K., che nel precedente Consiglio Centrale aveva l’incarico di seguire le Regioni dell’Europa dell’Est, le Filippine e i gruppi di lingua inglese.

Come Vice Responsabile Maggiore è stata eletta l’italiana Pina B., che nel precedente Consiglio si occupava dei gruppi di lingua francese, (Francia, Belgio e Paesi africani) e dei rapporti con la Famiglia Salesiana.

Oltre alla Responsabile Maggiore e alla sua Vice, l’Assemblea Generale ha eletto anche le altre VDB del Consiglio Centrale, composto da 10 membri.

Durante le giornate dell’Assemblea Generale, le 83 Delegate provenienti da Asia, Africa, America Latina, Europa, in rappresentanza delle quasi 1.200 VDB organizzate attraverso 182 Gruppi e 27 Regioni, hanno vissuto intense giornate di riflessione e di condivisione, al termine delle quali hanno approvato il documento “La missione della VDB” che servirà da indirizzo per il cammino dell’Istituto nei prossimi sei anni.

Il documento esplora le sfide presenti nei vari ambiti (mass media, politica, diritti umani, lavoro, famiglia, giovani, ecologia, periferie esistenziali, ambienti ecclesiali, dialogo interreligioso e interculturale…) nei quali le Volontarie di Don Bosco sono chiamate, in quanto secolari consacrate salesiane, ad essere segni dell’amore di Cristo in mezzo al mondo.

L’Istituto Secolare Femminile di Diritto Pontificio delle VDB è stato fondato dal beato Filippo Rinaldi, III Successore di Don Bosco, il 20 maggio 1917, a Torino. Attualmente è l’istituto secolare più numeroso della Chiesa Cattolica, e ha visto proprio di recente un significativo riconoscimento da parte di Papa Francesco, il quale ad inizio mese ha nominato Olga K. – la Responsabile Maggiore che ha guidato le VDB negli ultimi due mandati, per un totale di 12 anni – tra le prime sette donne inserite come membri della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (CIVCSVA).

Strenna 2020, il tema sarà: Buoni cristiani e onesti cittadini

Il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha lanciato ufficialmente il tema della Strenna 2020. Una Strenna in ascolto delle circostanze storiche che si presentano oggi, attesa per la sua attualità e la validità pastorale di un messaggio che viene dal Successore di Don Bosco: “Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra” (Mt 6,10). “BUONI CRISTIANI E ONESTI CITTADINI”.

Alcuni si chiederanno le ragioni del tema e della riflessione per il 2020. Lo stesso Rettor Maggiore ci ha detto in proposito: “Dopo aver ascoltato la Consulta della Famiglia Salesiana nel mese di maggio, ho scelto questo tema perché abbiamo accompagnato i passi della Chiesa con le famiglie, abbiamo visto la realtà dei giovani nel Sinodo e ci siamo aperti ad una bella sfida che abbiamo come Famiglia Salesiana: continuare ad essere veri Evangelizzatori-Educatori alla fede dei giovani”.

D’altra parte, il Rettor Maggiore sottolinea nella Strenna 2020 che “come Famiglia Salesiana dobbiamo essere attenti alle grandi sfide umane del nostro mondo, come l’onestà come persone, il vivere una cittadinanza impegnata che cerca il bene, il rendere presente la Dottrina sociale della Chiesa nella vita quotidiana, l’opzione per i più svantaggiati, il fare in modo che i cristiani e i nostri giovani siano al servizio della gente, attraverso il servizio della politica, l’attenzione particolare all’enciclica Laudato Si’, l’attenzione ai cambiamenti climatici e la cura del creato e, naturalmente; la ferma difesa che la Famiglia Salesiana deve avere per quel che riguarda i diritti umani e, in particolare, i diritti dei minori che tendono ad essere i più fragili. Con questi approcci vogliamo proporre i due grandi pilastri dell’educazione di Don Bosco e renderli attuali”.

La Strenna 2020 offre l’opportunità di ricostruire quello che Don Bosco pensava e quello che fu il suo modo di fare e di agire in mezzo ai suoi giovani.

Editrice Elledici: Primo Convegno Nazionale di Passodopopasso – Sabato 7 settembre 2019

In collaborazione con gli Uffici Catechistici di Torino, Cuneo e Fossano, la Casa Editrice Salesiana ELLEDICI presenta il primo Convegno Nazionale dedicato al nuovo Progetto Catechistico Passodopasso previsto per Sabato 7 Settembre 2019, dalle ore 9.00 alle ore 18.30 presso la Sala Sangalli di Valdocco (Via Maria Ausiliatrice 32, Torino).

INFORMAZIONI

Convegno riservato ai Catechisti
100 posti disponibili
Iscrizioni entro mercoledì 28 agosto 2019 (ISCRIVITI)

PROGRAMMA DEL CONVEGNO

IN ASCOLTO (ore 9.00)
Presentazione del progetto catechistico:
Le linee guida del progetto PASSODOPOPASSO

CAMBIARE SI DEVE E SI PUÒ (ore 10.00)
Catechesi parrocchiale
Catechesi celebrativa e comunitaria
Catechesi familiare

LE MANI IN PASTA – Prima Parte (ore 11.00)
Suddivisione in gruppi e attivazione di quattro laboratori su differenti tematiche:
Temi e strumenti
Attività
Celebrazioni
Coinvolgimento dei genitori

Pausa pranzo (ore 12.00 – 14.00)

LE MANI IN PASTA – Seconda Parte (ore 14.00)
Ripresa dei quattro laboratori

IN ASCOLTO (ore 17.15)
Celebrare i Sacramenti con arte

SPAZIO ALLE DOMANDE (ore 17.45)
Tempo dedicato ai partecipanti per porre domande

VALUTAZIONE DEL PERCORSO (ore 18.00)
Momento conclusivo di valutazione del Convegno svoltosi

CONCLUSIONE (ore 18.30)
Preghiera finale e saluti

 

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Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Gesù, rieletta Madre Graziella Maria Benghini per altri sei anni

Il 22 luglio 2019, durante l’XI Capitolo Generale delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Gesù (SOSC) e nel giorno in cui si ricorda la nascita al Cielo del fondatore, mons. Giuseppe Cognata, si sono tenute le elezioni della Superiora Generale, durante le quali la Madre Generale, Madre Graziella Maria Benghini, è stata rieletta per un secondo sessennio, 2019-2025. Dopo l’elezione la Madre ha ricevuto l’omaggio di tutte le sorelle presenti nella Casa Generalizia e, accanto alle spoglie del fondatore, si è alzato un canto di ringraziamento a Dio.

L’XI Capitolo Generale, in corso dal 6 al 28 luglio 2019, si sta sviluppando sul tema “Con Maria, vera oblata, scelte per essere sante e immacolate… Inviate nel mondo per essere profezia di gioia, speranza e carità”.

“In questi giorni – ha manifestato la Madre Generale – abbiamo lavorato nell’XI Capitolo Generale sulle diverse attività che abbiamo come carisma, al servizio dei nostri destinatari e al servizio della missione nelle parrocchie e nelle scuole, un’attività educativo-pastorale che si sviluppa in diversi Paesi del mondo”.

Le sfide di oggi sono molte, soprattutto nel servizio che offrono alle ragazze e ai bambini che soffrono per la disgregazione familiare. L’attenzione delle suore è direttamente rivolta ai bambini, senza dimenticare quel lavoro fondamentale che viene sviluppato con le famiglie. “In un mondo confuso e disorientato, fra tanti problemi e difficoltà economiche e lavorative – spiega la Superiora – diamo uno sguardo alle nostre parrocchie. Questa collaborazione con i parroci va a beneficio delle famiglie, delle ragazze e dei ragazzi che serviamo”.

La data del 22 luglio è speciale per le SOSC, che ricordano il loro fondatore, mons. Cognata, il cui corpo si trova nella cappella della Casa Generalizia delle religiose, e che lasciò alle suore il motto: “Caritas Christi urget nos” (È l’amore di Cristo che riempie i nostri cuori e ci spinge ad evangelizzare).

Mons. Cognata, salesiano, fondò la Congregazione delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore di Gesù nel 1933. Le SOSC animano una Congregazione attiva e dalla vocazione missionaria. Si dedicano soprattutto all’educazione nelle scuole materne e alla formazione dei giovani, con particolare attenzione alla catechesi e all’assistenza a gruppi di giovani in collaborazione con i parroci. Attualmente ci sono circa 250 suore sparse in Italia, Bolivia e Perù.

Ex Allievi di Don Bosco, don Antonio D’Angelo è il nuovo delegato nazionale

Il nuovo Delegato Nazionale per gli Exallievi Don Bosco è Don Antonio D’Angelo, Parroco nella comunità di Bari.

Don Stefano Martoglio, Regionale della Mediterranea, ne ha dato comunicazione questa mattina ringraziando Don Antonio per aver accolto, nello spirito di obbedienza, questo servizio nazionale che si aggiunge a quanto già vive a Bari come Parroco.

L’Ispettore don Angelo Santorsola così commenta in una mail invita a tutti i confratelli dell’Ispettoria Meridionale: “Siamo contenti di poter contribuire al bene dell’Italia Salesiana. A Don Antonio i migliori auguri perché il suo servizio di animazione incoraggi e rivitalizzi il Gruppo degli Exallievi”.