Salesiani Cooperatori Campania-Basilicata: Accompagnare le famiglie alla luce dell’Amoris Laetitia

In ambito Salesiano sempre più frequentemente si avverte l’esigenza di affiancare la cura delle famiglie alla pastorale giovanile. L’attività educativa verso i giovani, non può infatti tralasciare un’attenzione verso la famiglia, che rappresenta la prima scuola di amore e crescita di ciascun individuo, né può trascurare l’ambiente in cui essi vivono. Con tali presupposti, il Consiglio Provinciale della Campania – Basilicata, ha voluto organizzare, presso l’Istituto Salesiano di Caserta, un corso di formazione per animatori di pastorale familiare. Iniziato nel mese di novembre 2018, esso è stato articolato in quattro incontri di cui l’ultimo, si è tenuto il 12 maggio 2019. Relatori sono stati Loredana Simeone e Ruggiero Diella, Salesiani Cooperatori e coppia referente della pastorale familiare per la Regione Italia, Malta e Medio Oriente.

Ispirandosi agli insegnamenti dell’esortazione apostolica “Amoris Laetitia” i coniugi hanno voluto attribuire all’evento un taglio dinamico ed interattivo. Alla parte teorica è seguita una pratica, il tutto arricchito dalla proiezione di numerose immagini e di video molto interessanti. Al corso, considerato un vero e proprio Laboratorio di Pastorale Familiare, hanno preso parte coppie desiderose di mettersi in gioco nel delicato servizio di accompagnamento alle famiglie, provenienti da Recale, Centurano, Caserta, Torre Annunziata e Gragnano, centri della stessa provincia.
Estremamente positivi sono stati i giudizi dei partecipanti, che hanno espresso piena soddisfazione per come sono stati trattati gli argomenti e per come è stato strutturato il corso che ha fornito loro, tutti gli strumenti necessari per poter iniziare un percorso formativo.

A Loredana e Ruggiero, che in maniera infaticabile svolgono in pieno spirito di servizio la loro opera, desideriamo esprimere, anche a nome del Consiglio Provinciale, tutta la nostra gratitudine per il brillante lavoro svolto e per avere condiviso la loro esperienza e competenza. Ai partecipanti invece va il nostro augurio di poter essere dei veri missionari, in questa società che sovente predilige l’individualismo, testimoniando il valore e l’importanza della famiglia che, nonostante le tante difficoltà, rimane sempre l’espressione più alta a cui un cristiano laico può ispirarsi.
Possano ancora, come ci invita a fare Papa Francesco nell’esortazione apostolica “Christus Vivit”, testimoniare che c’è una bellezza nel lavoratore che torna a casa sporco e in disordine, ma con la gioia di aver guadagnato il pane per i suoi figli e che c’è una bellezza straordinaria nella comunione della famiglia riunita intorno alla tavola e nel pane condiviso con generosità, anche se la mensa è molto povera.
Da parte nostra viva è la speranza che un domani, ci sarà la bellezza nel vedere solo ed esclusivamente famiglie solide, in cui i giovani possano trovare ed avere sempre come guida, i loro genitori.

Mauro e Federica, referenti di Pastorale Familiare per il Consiglio Provinciale Salesiani Cooperatori Campania – Basilicata

Vaticano, Papa Francesco nomina suor Alessandra Smerilli Consigliere di Stato

Papa Francesco ha nominato suor Alessandra Smerilli Consigliere di Stato della Città del Vaticano, il 17 aprile, per i prossimi cinque anni. Insieme con la professoressa Smerilli – Docente ordinario di Economia Politica alla Facoltà «Auxilium» di Roma – è stato nominato anche l’avvocato Antonio Rizzi, professore ordinario di Diritto privato presso l’Università degli Studi “Tor Vergata” a Roma. Il ruolo di Consigliere di Stato è quello di prestare assistenza nell’elaborazione delle Leggi Vaticane e in altre materie di particolare importanza: la Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano, composta da un Consigliere generale e da cinque Consiglieri di Stato, è l’organismo che esercita il potere legislativo nello Stato della Città del Vaticano.

Suor Alessandra che, oltre alla docenza nella Facoltà «Auxilium», ha incarichi di insegnamento in altre istituzioni universitarie, è membro del Comitato scientifico ed organizzativo delle Settimane Sociali dei Cattolici, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, ed è tra gli esperti del Consiglio nazionale del Terzo settore, organismo istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

La Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice – si legge sul sito delle FMA – si rallegra per questa nuova nomina e ringrazia Papa Francesco per la fiducia che dona alle Figlie di Maria Ausiliatrice attraverso la scelta di uno dei suoi membri.

 

150° di fondazione dell’ADMA, il messaggio del Rettor Maggiore: “Maria modello di fede per tutti”

In occasione del 150° di fondazione dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, ha rivolto un saluto e un messaggio ai soci dell’ADMA e a tutti i membri della Famiglia Salesiana, ricordando il valore dell’Eucaristia e dell’affidamento all’Ausiliatrice nella spiritualità salesiana.

Significativamente il Rettor Maggiore invia questa messaggio dalla Basilica del Sacro Cuore a Roma, davanti all’altare dell’Ausiliatrice, ricordando come in quel luogo Don Bosco ricevette la conferma della sua missione compiuta sotto la guida e la protezione di Maria.

Infine annuncia la pubblicazione di una lettera in occasione di tale anniversario e insieme ricorda la celebrazione dell’VIII Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice, che si terrà a Buenos Aires, Argentina, dal 17 al 10 novembre di quest’anno.

Exallievi/e di Don Bosco, convocato il consiglio nazionale

Il Consiglio nazionale della Federazione italiana degli Exallievi/e di Don Bosco, secondo il calendario concordato, è convocato in unica seduta per le ore 10 di sabato 11 maggio 2019 presso il Resort Tui Sensimar di Tropea, località Baia dei Riaci in Santa Domenica di Ricadi (VV), per deliberare e discutere sul seguente ordine del giorno, preceduto da un momento di preghiera comune e di formazione spirituale guidati dal Delegato nazionale:
1. Relazione della Presidenza
2. Rendiconto economico finanziario 2018
3. Verifica di iniziative e progetti in corso e decisioni conseguenti
4. Programmazione di iniziative ed eventi
5. Anno 100° della rivista “Voci Fraterne”
6. Comunicazioni dalle singole Federazioni ispettoriali
7. Redazione calendario eventi e incontri
8. Fissazione quota sociale anno 2019
9. Illustrazione preventivo 2019
10. Varie ed eventuali

 

Il direttore di “Voci Fraterne” fa scuola di giornalismo ai bambini: “La conoscenza è potere”

Valerio Martorana, direttore da oltre 6 anni di “Voci Fraterne”, rivista ufficiale della Federazione Italiana Exallievi ed Exallieve di Don Bosco, ha tenuto una lezione di giornalismo per i bambini delle classi quinte dell’istituto comprensivo di Mazzarino, in provincia di Caltanissetta.
La lezione ha avuto come obiettivo quello di fornire ai ragazzi le conoscenze di base sul mondo della stampa, in chiave salesiana. “Bisogna avere passione per la narrazione dei fatti, curiosità e amare la lettura: la conoscenza è potere – ha affermato Martorana – e ciò deve indurre ad essere preparati, a saper radiografare tutto ciò che succede nel vostro territorio, per essere capaci di ragionare, riflettere e non subire solamente ed in maniera inerme tutto ciò che la scena offre”.

Salesiani Cooperatori Emilia Romagna e San Marino: “L’appartenenza all’associazione è opportunità di santità”

Domenica 24 marzo si è svolta a Forlì la Giornata del Salesiano Cooperatore dell’Emilia Romagna San Marino, sul tema dell’anno “La santità anche per te”. Il motivo per cui queste giornate sono momenti irrinunciabili nella vita di ogni provincia l’ha spiegato molto bene il Coordinatore Mondiale Antonio Boccia nel suo intervento: “Nell’associazione siamo con-vocati a seguire Cristo vivendo da laici lo spirito salesiano, il servizio per il bene dei giovani passa anche attraverso il nostro camminare insieme come famiglia. Lo stare nell’associazione diventa essere e matura nella corresponsabilità. In questo dinamismo – conclude Boccia – l’appartenenza è un’opportunità alla santità“.

In questa chiave, i vari momenti della giornata sono istanti da vivere e assaporare, con amore: la preghiera preparata con cura da un centro, la fantasia del pranzo condiviso, lo scambio affettuoso delle notizie di casa, la Celebrazione Eucaristica nel cuore della giornata, la voglia di rimanere a fare qualche chiacchiera in ogni momento disponibile.  È in questi momenti che risulta evidente la diversità che è ricchezza quando condivisa… l’entusiasmo nelle parole di chi ha fatto la promessa due mesi fa, il desiderio di imbarcarsi dei più giovani e quello di non tirare i remi in barca dei meno giovani, la gratitudine per la fedeltà e il mettersi in gioco dando fiducia al nuovo.

Uno dei momenti più emozionanti della giornata è stato senza dubbio il collegamento con i salesiani cooperatori di Aleppo, grazie a un cooperatore di quel centro che da anni appartiene alla nostra provincia. Raccontano una normalità che non ci possiamo aspettare dalle notizie dei media e la voglia tenace di ricostruire una vita nuova, come suggerisce anche un bel gruppo di aspiranti. Quello che colpisce è la loro testimonianza nel sentirsi raggiunti da benedizioni speciali, anche perché la casa salesiana non ha subito danni, e la vicinanza nella preghiera reciproca di tanti fratelli, in particolare del Sud Sudan, popolazione martoriata anch’essa dalla guerra. Colgono l’occasione di invitare ad andare a trovarli, invito rivolto personalmente anche al coordinatore mondiale, che rilancia a settembre, quando in Libano ci sarà il primo congresso del Medio-oriente.

Così questa giornata rilancia ognuno di noi, quando si torna nei propri centri e nelle proprie realtà, con un po’ di consapevolezza in più, forse qualche domanda, e la percezione di non essere da soli, perché ci si conosce un po’ meglio dopo esserci ritrovati. Quando i più giovani sono contenti di esserci stati e qualcuno saluta dicendo “dovremmo vederci più spesso!” significa che, nonostante gli imprevisti e i margini di miglioramento, è stata davvero una semplicemente preziosa domenica passata in famiglia.

Margherita Pietrogrande, segretaria Associazione Salesiani Cooperatori Regione Italia, Medioriente e Malta

I Salesiani Cooperatori raccolgono la sfida del Sinodo: i giovani al centro per i prossimi sei anni

Nei giorni dal 13 al 17 marzo si è svolto a Roma il Consiglio Mondiale dei Salesiani Cooperatori: Antonio Boccia, coordinatore mondiale dell’Associazione racconta:

“Le giornate di lavoro suddivise in momenti di formazione, verifica e programmazione, hanno visto i 12 Consiglieri Mondiali, in rappresentante delle 11 Regioni che raggruppano le 102 nazioni in cui sono presenti i Salesiani Cooperatori, definire le Linee di Impegno per il prossimo sessennio 2018-2024. Il Consiglio, con l’ausilio della SEM (Segreteria Esecutiva Mondiale), ha redatto un documento ufficiale partendo da quanto era stato approvato dal V Congresso Mondiale celebrato lo scorso ottobre 2018. Il lavoro del Consiglio è stato molto meticoloso ed attento sui temi: Comunione nella Diversità, Missione condivisa, Autonomia solidale e Formazione, avendo come sfondo il documento finale del Sinodo sui Giovani.

Durante le giornate di lavoro c’è stata la visita del Rettor Maggior che, oltre ad un affettuoso saluto, ha dato diversi spunti che sono stati recepiti dal Consiglio per la Linee di Impegno. Ai Consiglieri, provenienti da diverse parti del mondo, è stata data la possibilità di visitare la Comunità di San Tarcisio, dove si trova il complesso Catacombale di San Callisto, e le “Camerette di Don Bosco” presso il Sacro Cuore.

I giorni trascorsi insieme e la condivisione dell’Eucarestia quotidiana hanno consolidato maggiormente il già bel rapporto di familiarità che caratterizza questo Consiglio Mondiale. Ora tocca ai Salesiani Cooperatori rimboccarsi le maniche e dare nuovo slancio all’Associazione raccogliendo le sfide che i tempi di oggi hanno lanciato al mondo giovanile

Sicilia, i giovani Salesiani Cooperatori testimoni di una gioia: #missioneevocazione

Lo scorso 16 e 17 marzo si è svolto, nella casa salesiana di Messina Giostra, il campo giovani invernale dei Salesiani Cooperatori di Sicilia.

Orazio Peluso, responsabile del Settore Giovani per la Regione Italia Malta e Medioriente racconta: “Circa 40 partecipanti tra Salesiani Cooperatori, aspiranti e simpatizzanti che rappresentano l’anima giovane dell’associazione si sono radunati e hanno riflettuto sul tema testimoni di una gioia #missioneevocazione. Il campo, organizzato dal consiglio provinciale, in particolare dal settore famiglia e settore giovani, ha visto la partecipazione anche di alcune giovani coppie che hanno avuto modo di riflettere sul tema dell’essere missionari come coppia e famiglia, mentre il resto dei giovani si è soffermato su come poter rendere attuale il sinodo sui giovani nella nostra provincia, infatti, dopo aver riflettuto sul documento finale del sinodo, si è formata una commissione che realizzerà un progetto, da poter rendere operativo il prossimo anno pastorale, su un tema del sinodo.
Ospite d’eccezione dell’evento è stato Marco Rodari, il mago “PIMPA”, che ha portato la sua testimonianza di clown nei luoghi di conflitto come la Striscia di Gaza, Siria e Iraq. La sua testimonianza ha toccato i cuori dei partecipanti e ha suscitato reazioni positive in tutti, significativa è stata la missione serale in un quartiere di periferia di Messina che, grazie alla presenza del PIMPA, ha vissuto momenti di gioia per i residenti in particolare tra i più piccoli.
La domenica i giovani hanno partecipato alla Giornata del Salesiano Cooperatore che ha visto il PIMPA testimone di una giornata che ha lasciato il segno tra tutti i partecipanti”.

Verso il 28° Capitolo generale: da Panama all’ascolto dei giovani

Dopo la grande avventura di Panama con la GMG vissuta a casa Don Bosco, la Famiglia Salesiana si prepara al 28° Capitolo Generale che si terrà a Valdocco nel 2020. Tre le dimensioni attorno a cui ruoteranno i lavori: 

  • priorità della missione per i giovani;
  • il profilo del salesiano di oggi;
  • la missione condivisa tra salesiani e laici.

Su Avvenire, Matteo Liut fa il punto della preparazione:

Un lungo percorso il cui primo passo è proprio l’ascolto dei giovani, in continuità con il carisma del fondatore, don Giovanni Bosco, e in piena sintonia con lo stile indicato dal Sinodo dei giovani dello scorso ottobre. In Italia quest’impegno all’ascolto dei giovani passa anche dal web, attraverso un sito che permette a tutti di dare il proprio contributo alla costruzione del futuro dei Salesiani.

All’indirizzo www.salesianiperilfuturo.it, realizzato dall’ufficio di comunicazione sociale dei Salesiani in Italia, i giovani delle Ispettorie salesiane possono riempire un questionario, caricando un testo, un video o un’immagine. Il loro contributo servirà al confronto prima all’interno dei Capitoli ispettoriali e poi a quello generale del prossimo anno, durante il quale verrà definito l’orientamento da dare all’intera congregazione per i successivi sei anni.

All’incontro del 2020 prenderanno parte i delegati eletti nel corso dei Capitoli locali delle 89 Ispettorie di tutto il mondo con 131 nazioni rappresentate. Il “volto mondiale” dello spirito e del carisma salesiano si è respirato anche a Panama, durante la recente Gmg.

Nella capitale centroamericana, infatti, la presenza dei figli di don Bosco è preziosa e ha il suo cuore attorno alla Basilica di Don Bosco, dove nel 2017 ha preso avvio il progetto “Panama, Valdocco d’America” con l’obiettivo di creare a Panama entro il 2021 un centro di devozione a Don Bosco, che sia riferimento per tutta l’America Latina.

Un cammino che vede impegnato anche l’Istituto Tecnico Don Bosco di Panama. I due centri salesiani cittadini (l’Istituto e la Basilica) sono stati il cuore pulsante della partecipazione salesiana alla Gmg. Negli spazi della Basilica, in particolare, si sono tenuti due momenti di festa e incontro per il Movimento giovanile salesiano (Mgs) il 23 gennaio: il Forum dei responsabili del Movimento e la Festa con i giovani salesiani. Al primo appuntamento hanno preso parte 200 persone da 30 Paesi, che si sono confrontate con il rettor maggiore dei Salesianidon Ángel Fernández Artime, e la madre Generale delle Figlie di Maria AusiliatriceMadre Yvonne Reungoat.

Dall’incontro è uscito un messaggio rivolto a tutti i giovani del Mgs nel mondo. «Le sfide di oggi – si legge nel documento – richiedono giovani forti che siano pronti a fronteggiarle. Impegniamoci dunque, come Mgs, a formare giovani che desiderino seguire i propri sogni, impegnarsi per gli altri, cambiare il mondo a partire dal proprio contesto locale e quotidiano, seguendo Cristo nello spirito di Don Bosco e Madre Mazzarello».

Missionario salesiano ucciso in Burkina Faso: la testimonianza di chi viaggiava con lui

Don Antonio César Fernández, dell’Ispettoria AFO (Africa Occidentale Francofona), è stato ucciso in un agguato teso da assassini jihadisti, dopo le 15 di venerdì 15 febbraio. Il sacerdote, nato in Spagna il 7 luglio del 1946, stava rientrando nella sua comunità di Ouagadougou (Burkina Faso) insieme ad altri due salesiani sopravvissuti all’assalto, dopo aver partecipato a Lomé (Togo) alla prima sessione del Capitolo ispettoriale di quella Provincia. L’auto dei tre confratelli è stata fermata dopo la dogana di Cincassé. Don César è stato separato dagli altri due confratelli e crivellato di colpi dai terroristi che poi sono fuggiti.

Ecco la testimonianza di uno dei confratelli che viaggiava con lui.

Non è facile raccontare un evento dopo averlo vissuto così da vicino. Tuttavia, per la memoria di don César, per la missione che ci ha affidato e nella quale ci incoraggia, voglio provare a parlare. Siamo partiti da qui (Lomé, NdR) venerdì 15 febbraio, in direzione di Ouaga (abbreviazione per Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, NdR). A Cinkassé (città del Togo al confine con il Burkina Faso, NdR), abbiamo lasciato i confratelli che lavorano in questa città. Con una certa serenità, abbiamo ripreso la strada. Dopo le formalità di frontiera, abbiamo iniziato il viaggio nel territorio burkinabé.

Dopo 30 minuti di viaggio siamo arrivati ad un posto di controllo. Da lì vedevamo da lontano dei camion che erano lungo la via. E mentre ci chiedevamo cosa stesse succedendo, abbiamo visto un signore che ci ha chiesto di parcheggiare l’auto e poi ci ha chiesto di uscire dal veicolo, cosa che abbiamo fatto. Non siamo stati aggrediti fisicamente. Siamo stati sottoposti a un interrogatorio. Ci hanno chiesto di identificarci: “Cosa state facendo? Dove state andando?” Abbiamo detto che siamo sacerdoti, che avevamo appena finito un incontro e stavamo tornando a Ouaga.

Quindi uno di loro ha chiesto al sacerdote che guidava di andare a perquisire il veicolo, cosa che questi ha fatto insieme a lui, mentre gli altri hanno iniziato a rompere i finestrini dei tre veicoli parcheggiati, probabilmente i veicoli dei doganieri. Dopo averli sfasciati, hanno preso la benzina da un venditore di carburante che si trovava lì vicino e hanno dare fuoco a questi veicoli. Mentre lo facevano, don César ha chiesto perché li bruciassero. Quello di fronte a lui, naturalmente ben armato, non ha dato una risposta. Ha sussurrato qualche risposta, ma non l’abbiamo colto.

In seguito, hanno chiesto a me e a don César di andare avanti tra la boscaglia. Dal posto di blocco alla boscaglia sono circa 500 metri. Una volta lì, abbiamo visto altri individui di quel gruppo. In quella boscaglia, non siamo stati sottoposti ad un violento interrogatorio. Improvvisamente, abbiamo visto che stavano caricando sulle loro moto tutto quello che avevano preso dalla stazione attaccata. Abbiamo visto anche il confratello che guidava a cui veniva ordinato di spostare il veicolo in avanti. Nel veicolo avevano caricato i nostri computer e i soldi che avevamo con noi, così come i telefoni, i dischi esterni, le chiavette USB; in breve, tutto quello che potevano prendere. Poi ha fatto uscire il veicolo dal terreno catramoso e si è diretto verso di noi. Non poteva andare oltre con la macchina, perché c’era un fosso sulla strada.

Quindi è sceso dalla macchina ed è venuto da noi a piedi. Quello (uno dei terroristi, NdR) che seguiva il nostro confratello lo ha lasciato e si è avvicinato a me e a don César. Gli altri se ne erano già andati, solo due di loro erano rimasti. Uno di loro mi ha detto: “Tu, girati e vattene!”. Appena mi sono voltato, ho sentito lo sparo. Ho girato indietro la testa e ho visto don César già a terra. Pensavo fosse il mio turno. Ho alzato le mani a livello della nuca, ho sentito ancora altri colpi; ma non erano per me e ho capito che erano ancora per don César.

Sarei voluto tornare verso il corpo, ma qualcosa mi diceva di andare avanti. Sono avanzato fino a raggiungere il confratello che guidava e lui mi ha chiesto: “Dov’è don César?” Gli ho risposto: “Gli hanno sparato”. Così gli ho detto che avremmo ripreso il corpo, e lui mi ha detto di aspettare un po’ che i terroristi andassero via. Dopo che si sono allontanati, ci siamo avvicinati al corpo di don César, gli ho chiuso gli occhi, gli ho fatto un segno della croce sulla fronte e l’abbiamo preso. Era intriso di sangue. Poi siamo tornati al confine.

Ecco cosa è successo quel giorno.

 

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Questo il messaggio del Rettor Maggiore:

“Al nostro confratello Antonio César invece hanno strappato la vita, gliel’hanno tolta senza nessun motivo. Un uomo buono e un uomo di Dio che, come il Signore, è passato nella vita “facendo il Bene”, soprattutto nel suo amato popolo Africano.  Antonio César aveva 72 anni, 55 di Professione Religiosa e 46 di Ordinazione Sacerdotale. Alcuni mesi fa lo avevamo incontrato in Burkina Faso, proprio nella sua comunità di Ouagadougou, dove era direttore e parroco. Antonio César si aggiunge a tanti altri martiri della Chiesa di oggi nel mondo (alcuni di essi Salesiani e membri della nostra Famiglia Salesiana)”, ha scritto il Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime per dare notizia alla Famiglia salesiana della morte di don Antonio.

Qualche ora prima dell’attentato, durante il capitolo ispettoriale, don Antonio è stato intervistato: “Ho ricevuto molti benefici dal Signore nel contatto con i giovani. I giovani mi hanno insegnato a essere salesiano”.