In Sicilia, cittadinanza onoraria a don Michele Emma per il suo ruolo di “instancabile animatore culturale”

Pubblichiamo dal sito Corriere Elorino l’articolo nel quale si riporta la notizia della cittadinanza onoraria che il Comune di Rosolini conferirà a don Michele Emma, salesiano siciliano

Rendere omaggio a un uomo che ha rappresentato un pilastro educativo per intere generazioni e legare il suo nome a quello di un paese a cui ha dato tanto: questo sarà il prossimo obiettivo dell’amministrazione comunale che vuole conferire la cittadinanza onoraria al salesiano Don Michele Emma, fondatore nel 1974 del movimento giovanile “Mondo Giovani”. Una volontà, quella del conferimento, avanzata dall’assessore Carmelo Di Stefano, approdata oggi in giunta comunale per la sua ufficializzazione motivando la scelta in questa maniera: “ha svolto il ruolo instancabile di animatore culturale per quasi un trentennio (1982-2010) a Rosolini organizzando conferenze, dibattiti, trasmissioni radiofoniche, settimane studio e feste per i giovani;  che è doveroso attestare solennemente il rapporto intercorrente tra la città di Rosolini ed il Salesiano Don Michele Emma e l’apporto dello stesso fornito nel campo della crescita umana e sociale della gioventù Rosolinese con riferimento particolare alla formazione psicopedagogica e per il contributo dato per la formazione di parte della classe dirigente locale”.

Sono davvero tantissimi i giovani rosolinesi che si sono formati in quella che oggi vogliamo definire “la scuola” di Don Emma; gli stessi giovani che ne hanno apprezzato l’innovatività del linguaggio religioso e influenzato la società rosolinese con i suoi buoni principi. Ecco perché la città di Rosolini, fatta di quei giovani oggi cresciuti (e tutti grandi professionisti), oggi vuole rendergli onore.

Don Emma nel tempo è diventato un nome stimato per la competenza dimostrata, un “padre” per i cittadini, che ancora oggi intrattiene con loro grande familiarità per il tratto umano e la facilità dell’approccio tanto da essere considerato un punto di riferimento sicuro.

In occasione del conferimento della cittadinanza onoraria è prevista per la prossima Primavera, l’organizzazione di un grande evento in città che coinvolgerà scuole, associazioni, comunità religiose e tutto il mondo del sociale.

Assemblea MGS Direttori e Giovani

Nel pomeriggio di domenica 9 febbraio, si è svolta presso la Sala Sangalli di Valdocco l’Assemblea del Movimento Giovanile Salesiano del Piemonte e Valle d’Aosta tra Direttori e Giovani. Il tema dell’incontro:

Voi non siete il futuro, siete l’adesso di Dio”.

La conduzione dell’Assemblea è stata a cura di don Stefano Mondin, Incaricato del Movimento Giovanile Salesiano ICP, il quale ha introdotto l’incontro con il benvenuto ai partecipanti e la preghiera iniziale. Un breve video d’innesco ai lavori è stato dedicato al messaggio di Papa Francesco al sano protagonismo dei giovani.  La parola è poi passata a Beatrice Cafasso della Segreteria MGS, la quale ha presentato i passi portati avanti negli ultimi anni dal Movimento. Successivamente, l’Ispettore don Enrico Stasi ha esposto il tema “Giovani e consacrati insieme. Fondamento carismatico ed ecclesiale” con una breve sintesi come casa salesiana.

In seguito, l’Assemblea è proseguita con la divisione in 8 gruppi di confronto. Durante il buffet preparato dal CNOS-FAP di San Benigno Canavese, i giovani delegati che hanno condotto i gruppi di lavoro si sono riuniti con don Stefano Mondin e suor Carmela Busia per sintetizzare i punti emersi durante il confronto. Infine, dopo la preghiera dei vespri nella chiesa di San Francesco di Sales, l’assemblea si è conclusa in Sala Sangalli con la votazione degli orientamenti previsti per il futuro.

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Allievi di Don Bosco per sempre: la testimonianza di un giovane appena uscito dalla scuola salesiana

Pubblichiamo un articolo di “Bergamo News” sulla testimonianza di un ex allievo della scuola di Don Bosco a Treviglio, Alessandro Maggioni.

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È passato un anno dall’ultima festa di Don Bosco vissuta come allievo ed ecco che mi ritrovo a scuola per il mio primo “31 gennaio” da ex-allievo.Il pomeriggio è cominciato con la cerimonia della consegna dei diplomi a coloro che hanno affrontato l’Esame di Stato (più informalmente “la maturità”) e gli Esami per la Qualifica e il Diploma professionalizzanti nell’estate 2019, terminando il loro percorso di studi nella scuola salesiana. Il direttore don Massimo Massironi, salutando i neo-diplomati, ha rivolto un breve pensiero, augurando che la vita sia un viaggio in cui possiamo fare qualcosa di grande, impegnandoci nei nostri nuovi percorsi accademici e di lavoro. Tale viaggio, però, non si deve trasformare in una fuga; fuggendo, di fatti, non saremmo in grado di cogliere la sostanza e l’essenza di ogni incontro, e la vita in questo modo si svuoterebbe del suo significato più profondo. Dunque, qual è l’antidoto alla fuga? Porsi degli obiettivi e chiedersi come ci si vede nel futuro, “solo in questo modo – ha concluso don Massironi – farete qualcosa di grande, perché siete già grandi”.

Dopo le foto di rito, la consegna del diploma, dell’annuario 2018/2019 e della tessera di ex-allievi di Don Bosco (perché lo si è per sempre!), sul palco è stato consegnato il premio a coloro che hanno concluso la maturità con la lode e la felpa della scuola ai “tredicini”, ovvero quei ragazzi che hanno frequentato la casa di don Bosco dalle elementari alle superiori.

Il pomeriggio è proseguito con la santa messa solenne nel palazzetto Zanovello, presieduta quest’anno da sua eccellenza monsignor Daniele Gianotti, vescovo di Crema. La celebrazione ha visto una grande partecipazione sia da parte delle autorità civili, militari e scolastiche sia da parte dei numerosi allievi, ex-allievi e amici della scuola salesiana di Treviglio.

Questa è stata anche l’occasione in cui abbiamo ricordato ancora una volta la professoressa Ambrogina Tandi, storica docente di matematica e preside della scuola superiore, di cui erano stati celebrati i funerali il giorno prima. “La Tandi”, come veniva chiamata dai suoi studenti (noi siamo stati gli ultimi), aveva cantato per più di trent’anni, nella stessa occasione, quel “Giù dai colli” in onore di don Bosco ed è sembrato quasi impossibile che una presenza così costante nella casa salesiana trevigliese non sia più tra noi.

A conclusione di questa giornata, in cui siamo tornati in quella che è stata per tutti noi una casa oltre che una scuola, ci siamo salutati con la consapevolezza che i nostri ricordi e un pezzo del nostro cuore saranno legati per sempre a questo luogo e al santo dei Giovani.

Le Opere Sociali Don Bosco ricevono l’Apple Distinguished School come centro di eccellenza didattica

Pubblichiamo dal sito della Chiesa di Milano un articolo sul premio Apple Distinguished School ricevuto dalle Opere Sociali Don Bosco come centro di eccellenza della didattica digitale.

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A 70 anni dalla loro fondazione – per volere del cardinale Schuster, su iniziativa di don Francesco Beniamino Della Torre e con il contributo fattivo del senatore Enrico Falck – la presenza delle Opere Sociali Don Bosco a Sesto San Giovanni si conferma importante e conserva lo spirito imprenditoriale e innovativo dei promotori.

I successori di quei primi Salesiani, nel solco pedagogico e spirituale tracciato da San Giovanni Bosco, hanno puntato a migliorare l’offerta formativa e scolastica delle OSDB e ad adeguarla alle richieste dei tempi. In questa linea si pone il lungo e approfondito percorso di certificazione svolto con il settore education di Apple che ha portato all’attribuzione alle OSDB (tra le poche in Italia) del prestigioso titolo di Apple Distinguished School. Vale a dire di centro di innovazione ed eccellenza nella didattica digitale, che ispira gli allievi a essere creativi, aiutandoli a sviluppare capacità di collaborazione e di pensiero critico. I docenti e formatori, ma soprattutto gli allievi delle OSDB, fanno un uso innovativo delle tecnologie nell’apprendimento e nell’insegnamento, con successi accademici documentati.

La consegna della certificazione avrà luogo presso le Opere Sociali Don Bosco (viale Matteotti 425) giovedì 20 febbraio, dalle 10.30 alle 12,30. Oltre ai referenti nazionali di Apple, saranno presenti: Gabriele Benassi (delegato rappresentante della Viceministra Miur Anna Ascani), Alessia Rosa (primo ricercatore del nucleo territoriale Nord dell’Indire), Melania De Nichilo Rizzoli (assessore alla Istruzione, formazione e lavoro della Regione Lombardia), Letizia Affatato (dirigente del Servizio regionale scuole non statali paritarie e non paritarie dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia), Roberta Pizzochera (assessore all’educazione e alle politiche per l’infanzia, Servizi sociali, servizi alla persona del Comune di Sesto San Giovanni), Maria Gabriella Fumagalli (assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro, Politiche Educative, Infanzia del Comune di Cinisello Balsamo).

Dopo una breve “esperienza didattica esemplificativa” presso il Palazzo Marelli con gli allievi di una classe della Scuola secondaria di primo grado, gli intervenuti si sposteranno presso lo Spazio Educativo Evoluto del Palazzo Schuster dove il professor Tommaso Franchini, referente didattico ed educativo digitale delle OSDB, coadiuvato da alcuni allievi della Scuola secondaria di secondo grado e del Centro di Formazione Cnos-Fap “Falck”, presenterà il percorso svolto dagli studenti, dai formatori e dagli insegnanti. Seguirà la consegna della targa ufficiale da parte di Apple e l’intitolazione dell’aula a don Della Torre da parte dell’attuale direttore don Elio Cesari. A seguire gli interventi di saluto degli ospiti.

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“Sanremo ethical champion”: i premi di IUSVE alla sobrietà della comunicazione

Un premio per lo stile sobrio e l’eleganza della comunicazione, in contrasto con le polemiche feroci e infuocate di questi giorni. Dopo il premio al vincitore di Sanremo arrivano anche i «premi etici» di IUSVE. A consegnarli nei giorni scorsi sono state le tre giovani speaker della radio universitaria «CUBE RADIO» l’emittente accademica dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia e Verona inviate speciali a seguire la manifestazione canora.

Gloria Mazzari, Jasmine Pagliarusco e Aurora Simionato di Cube Radio che frequentano il corso di laurea in Scienze e tecniche della comunicazione Grafica e Multimediale oltre a raccontare in audio e video la manifestazione ai loro coetanei che frequentano lo IUSVE e a collaborare con le emittenti locali venete Radio Adige, Radio Venezia e CafèTV24 hanno consegnato l’«Ethical champion», il premio attribuito agli artisti che si sono contraddistinti per uno stile sobrio e elegante della comunicazione nei caldi giorni del Festival.

«Il fenomeno della Second Screen Tv – ha confermato Marco Sanavio, direttore di Cube Radio – rischia in alcune occasioni di esacerbare i toni che escono dall’ambito di una sana critica per trasformarsi in attacchi personali, offese e violenza verbale. Il premio ideato dalle tre speaker che hanno partecipato al Festival di Sanremo vuole sottolineare come lo stile con il quale si comunica nelle mediazioni digitali sia elemento indispensabile di qualità dei rapporti umani e, pertanto, non possa prescindere dal rispetto reciproco».

La consegna dei premi proprio oggi, lunedì 10 febbraio è stata ripresa e raccontata su Rai Uno nella trasmissione Uno Mattina che ha intervistato in diretta da Cube Radio le tre giovani speaker.

Di seguito le motivazioni dei premi e i link ai video della consegna.

A Vincenzo Mollica: negli anni lei è stato il vero protagonista dei racconti di Sanremo, la sua voce indiscussa. Si è sempre dimostrato corretto verso tutti indistintamente, esempio di un uomo d’altri tempi dell’eleganza propria e soprattutto comunicaticativa integerrima e elevata. In occasione anche della sua ultima presenza RAI qui a Sanremo noi vogliamo onorare la sua lunga carriera e l’indiscussa professionalità.

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A Paolo Palumbo: Per la dignità dimostrata, la tenacia, la capacità di non arrendersi ai limiti e per mantenere sempre viva la capacità di sognare. Per aver saputo volare con gli occhi nel profondo dei nostri cuori.

A Rosario Palumbo: per la sua capacità di dono, per la dimensione di servizio che riesce ad esprimere, per l’aver saputo dosare le sue esigenze mettendole insieme con quelle di Paolo e per averci dimostrato quanto la presenza e la vicinanza possano mitigare la sofferenza e rendere sopportabile anche un carico importante.

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A Brindisi l’incontro “Giovani e lavoro” dedicato al Progetto Policoro

Pubblichiamo l’articolo di “Brindisi Report” dedicato alla presentazione del progetto “Giovani e Lavoro. L’esempio di Don Bosco e l’esperienza Progetto Policoro”.

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Nella Sala Grazia Balsamo dell’Istituto Salesiano di Brindisi si è tenuto, nella serata di venerdì 7 febbraio un incontro molto interessante dal tema “Giovani e Lavoro. L’esempio di Don Bosco e l’esperienza Progetto Policoro”. L’incontro si è svolto alla vigilia dell’anniversario della firma del noto contratto di apprendistato di cui si fece promotore San Giovanni Bosco, risalente all’8 febbraio del 1852.

L’iniziativa è stata aperta da don Mimmo Roma, direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni e tutor del locale Progetto Policoro. Nel suo intervento introduttivo il parroco della Cattedrale ha spiegato che il Progetto Policoro ha natura di carattere nazionale in quanto nasce nell’ambito della Conferenza Episcopale Italiana ma si concretizza poi nella storia della nostra diocesi con l’apporto di diversi soggetti, tra cui i Salesiani per il Sociale. All’incontro su “Giovani e Lavoro” hanno partecipato il direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale dell’Arcidiocesi di Foggia-Bovino, Massimo Rosario Marino, salesiano cooperatore e tutor del Progetto Policoro della stessa diocesi e l’animatrice di comunità del Progetto Policoro di Brindisi, dottoressa Francesca Esposto, che ha ricordato la nascita del progetto nel 1995: “Il Progetto Policoro è un progetto della Chiesa che tenta di dare una risposta concreta al problema della disoccupazione giovanile”, afferma l’animatrice di comunità, che evidenzia poi come il Progetto Policoro metta insieme diversi soggetti: ecclesiali, istituzionali, associativi e soggetti che militano attorno al mondo del lavoro, che insieme aiutano i giovani concretamente accompagnandoli alla creazione d’impresa.

“Se c’è un ragazzo che nel proprio territorio ha un sogno e vorrebbe realizzarlo, ma non ha le risorse”, prosegue l’animatrice di comunità”, “la Chiesa, insieme a questi altri soggetti, lo aiuta, lo accompagna concretamente, non solo burocraticamente, in tutti gli step che sono necessari per la creazione d’impresa, ma anche con dei fondi, con un micro credito”. L’animatrice di comunità ha parlato, infine, del lavoro svolto dall’equipe del Progetto Policoro della diocesi di Brindisi-Ostuni. Nel 2016 è stata ricreata una rete sul territorio formata da tanti professionisti che durante l’anno si incontrano per progettare, sul territorio, come sia possibile aiutare i giovani. Il Progetto Policoro è stato quindi promosso attraverso le parrocchie e le stesse associazioni che fanno parte dell’equipe e per aiutare i giovani a creare impresa vengono organizzati eventi di formazione e convegni.

L’incontro sui Giovani e il Lavoro è proseguito quindi con l’intervento di Massimo Rosario Marino, salesiano cooperatore e tutor del Progetto Policoro della diocesi di Foggia-Bovino, che ha parlato della profonda cultura del lavoro di San Giovanni Bosco, “patrono degli apprendisti”, citando alcuni passi significativi tratti dalle “Memorie” di Don Bosco, dal saggio della professoressa Paola Dal Toso dell’Università degli Studi di Verona “Don Bosco e il lavoro” e da una relazione tenuta nel 1988 da don Egidio Viganò, all’epoca Rettor Maggiore dei Salesiani.

Marino ha ricordato che la cultura del lavoro di Don Bosco nasce in famiglia e che il “patrono degli apprendisti” svolse tantissimi lavori nella propria vita, sin dall’età di quattro anni. Don Bosco sapeva fare tutto: dalla cucina alla sartoria. Fin dagli inizi il suo intento era quello di preparare i giovani apprendisti a guadagnarsi onestamente il pane. Attivò per i giovani tanti laboratori: da quello per calzolai a quello di legatoria, di falegnameria e sartoria, di tipografia e di fabbri-ferrai. Per il santo piemontese lavoro e fatica non erano un peso, ma un sollievo, e questo cercò di trasmettere ai suoi ragazzi. Prendeva a cuore ogni singolo ragazzo, lo avviava ad un mestiere che gli faceva apprendere e poi cercava di collocarlo presso un onesto datore di lavoro.

Il programma
 

Don Bosco Genova Sampierdarena: convegno sui giovani al centro del mondo del lavoro

L’Istituto Don Bosco di Genova Sampierdarena segnala per giovedì 13 Febbraio 2020,  il convegno  sulla “Formazione, competenze, impegno: i giovani al centro del mondo del lavoro” dalle ore 9.30 alle 13.00, presso il Salone Convegni dell’Istituto (via San Giovanni Bosco, 14r). Si riporta di seguito il programma dedicato.

FORMAZIONE COMPETENZE IMPEGNO:
I GIOVANI AL CENTRO DEL MONDO DEL LAVORO

Programma:

Apertura del convegno:

  • Don Maurizio Verlezza, Direttore dell’Opera Don Bosco di Genova Sampierdarena.
  • Don Maurizio Lollobrigida, Delegato Cnos Fap Liguria.

Saluti:

  • S.Em. Card. Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova.
  • Don Luigi Enrico Peretti, Presidente Nazionale CNOS-FAP.
  • Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria.
  • Marco Bucci, Sindaco di Genova.

Conduce:

  • Rosanna Piturru – Giornalista Mediaset.

Relazioni

  • Don Pascual Chavez, Rettor Maggiore Emerito della Congregazione Salesiana.
  • Anna Barbieri, Commissione Europea-Dg Formazione.
  • Mauro Migliavacca, Sociologo Università degli Studi di Genova.
  • Paolo Crepet, Psichiatra, Scrittore.

Comunicazioni

  • Ilaria Cavo, Assessore alla Comunicazione, Formazione, Politiche giovanili e Culturali di Regione Liguria.
  • Giovanni Berrino, Assessore al Lavoro e alle Politiche attive dell’Occupazione di Regione Liguria.
  • Andrea Benveduti, Assessore Sviluppo Economico, Industria, Commercio, Artigianato, Ricerca e Innovazione Tecnologica, Energia, Porti e Logistica di Regione Liguria.

Testimonianze di buone prassi

  • Paolo Pandozy, A.D. Engineering.
  • Ugo Salerno, A.D. RINA.
  • Alberto Maestrini, Direttore Generale FINCANTIERI s.p.a., Presidente PER GENOVA.
  • Nicola Meistro, A.D. PER GENOVA Giuseppe Marino, A.D. Ansaldo Energia Michele Montanella, Presidente Gruppo GE.

Segue Buffet

Per informazioni

Contattare tel. 010 4694493

Mail: c.fasce@cnos-fap.it

Genova – Sampierdarena
Salone Convegni – Istituto Don Bosco, Via San Giovanni Bosco, 14r

Scarica la locadina

Visita il sito ufficiale

 

Il riposo e la vacanza nelle case di Don Bosco in Triveneto

Riceviamo e pubblichiamo le indicazioni sulle case per vacanze gestite dai salesiani in Triveneto. 

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COLLEGIO e CASA PER FERIE “DON BOSCO”
Situato a circa 3 km dal centro di Padova, in una zona tranquilla e verdeggiante, la nostra Casa per Ferie è facile da raggiungere dalle principali vie di comunicazione e permette agevolmente di visitare la città di Padova sia a piedi che con l’uso di mezzi pubblici (Basilica di Sant’Antonio, Cappella degli Scrovegni, Prato della Valle e Orto Botanico, Santuario di San Leopoldo Mandić …). Ottime opportunità alternative per visitare il territorio sono i vari percorsi ciclo-pedonali comodamente raggiungibili e situati a poche centinaia di metri dalla nostra struttura. A circa 30 minuti di macchina si può arrivare nella splendida ed unica Venezia. 

L’accoglienza è composta di stanze singole e doppie dotate di servizi interni, aria condizionata e WIFI, oltre alla nostra cucina con piatti semplici del territorio. La sala conferenza climatizzata dotata di videoproiezione e l’ampio parcheggio interno comodo anche per i pullman completano la nostra proposta rendendola un posto ideale per i gruppi. Annessi alla struttura vi sono poi, nello stile Salesiano, campi da calcio in erba sintetica e naturale ed il “Piccolo Teatro”, con una sala moderna che offre spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche. 

CASA PER FERIE “SAN MARCO”
Ex monastero agostiniano del 1443 situato ai piedi del Monte Ortone a circa 10 km dalla città di Padova nella zona dei Colli Euganei. È il posto ideale per il riposo fisico e la ricarica spirituale in cui si può alloggiare in assoluta tranquillità. In particolare è destinato a famiglie, gruppi, convegni, seminari, ritiri, matrimoni ed eventi speciali. A completare la struttura ci sono le varie sale da pranzo, bar e cucina con menù di piatti tipici del territorio, oltre all’ampio parcheggio interno e varie sale congresso fino a 130 posti a sedere, che lo rendono un ambiente polifunzionale. 

HOTEL E CAMPING TERME “MAMMA MARGHERITA”
Struttura termale ai piedi dei Colli Euganei dove ritrovare efficienza e forma fisica. Lo speciale fango curativo coltivato in maniera tradizionale e l’acqua termale di Abano Terme rendono il nostro centro particolarmente indicato per le malattie articolari e respiratorie in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Il complesso ricettivo è dotato di un ampio parco con annesso l’hotel e il camping che permettono l’accesso esclusivo alle piscine termali interne ed esterne oltre che al nostro ristorante che serve pasti semplici ma curati nella tradizione dei prodotti del territorio. A completare la struttura la Cappellina interna dove viene celebrata la Santa Messa tutti i giorni. 

 

Per qualsiasi richiesta o informazione:
Collegio universitario e Casa per Ferie don Bosco –
collegio@salesiani.padova.it
Casa Religiosa di ospitalità San Marco – 0498669041 – sanmarco@termesalesiani.it
Hotel e camping Terme Mamma Margherita – 0498669350 – mammamargherita@termesalesiani.it 

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Kevarrius Hayes alle Opere Sociali Don Bosco

Riportiamo l’articolo del 31 gennaio uscito su “La Provincia” nel quale si riporta la notizia della visita del cestista Kevarrius Hayes alle Opere Sociali Don Bosco di Sesto San Giovanni

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Quest’oggi, alle “Opere Sociali Don Bosco” di Sesto San Giovanni, Kevarrius Hayes, centro titolare della S.Bernardo-Cinelandia Cantù, ha fatto visita agli oltre 500 studenti dell’istituto dei Salesiani, con i quali il giocatore americano ha trascorso gran parte della mattinata, raccontandosi a 360°. Dalla tematica della solidarietà ai sacrifici legati allo sport, sempre alla ricerca di un sogno chiamato pallacanestro.

Tanta è stata la curiosità degli studenti milanesi che hanno avuto la grande occasione di conoscere da vicino un campione della Serie A. Molto disponibile e sorridente come al suo soluto, Hayes non si è sottratto alle domande degli alunni dell’istituto, in cui Pallacanestro Cantù è ormai di casa, dopo diversi incontri che hanno coinvolto gli atleti biancoblù anche nelle stagioni precedenti.

Insieme al cestista americano era presente anche l’ex pallavolista Simone Buti, capitano dell’Italvolley alle ultime Olimpiadi, tenutesi a Rio de Janeiro nel 2016 e terminate con la straordinaria conquista della medaglia d’argento da parte della Nazionale azzurra.

“Per educare un bambino serve un intero villaggio”: il patto educativo di quartiere del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma

Venerdì 31 gennaio, festa di S. Giovanni Bosco, si è svolto presso il Borgo Ragazzi don Bosco un seminario dal titolo “Per educare un bambino serve un intero villaggio” volto a realizzare un patto educativo per Centocelle, secondo quanto indicato da Papa Francesco nel messaggio di lancio del patto educativo globale, previsto il 14 maggio 2020.

“Ogni cambiamento ha bisogno di un cambiamento educativo che coinvolga tutti. Un proverbio africano dice che per educare un bambino serve un intero villaggio. Ma dobbiamo costruirlo, questo villaggio, come condizione per educare” dice Papa Francesco nel suo messaggio, sulla scia dell’enciclica “Laudato Sii”, per collaborare tutti insieme a custodire la nostra casa comune.
Ma per arrivare alla globalità, occorre partire dal territorio, dal locale, ci ricorda don Daniele Merlini, che ha aperto il seminario tenutosi nella nuova sala polifunzionale dedicata a Don Cadmo Biavati, “il don Bosco di Roma” e primo direttore dell’opera.
Tanti gli ospiti del pomeriggio, in particolare i collaboratori del Papa nell’organizzazione dell’evento del 14 Maggio. Mons. Angelo Vincenzo Zani, segretario della congregazione dell’educazione cattolica, sottolinea, nella persona di Giovanni Patriarca, ufficiale della congregazione, come l’educazione debba essere finalizzata a creare delle comunità autentiche e allo sviluppo integrale poiché educare vuol dire umanizzare, e ognuno di noi può rendersi partecipe nel costruire il bene comune.
Il prof. Andrea Zampetti si è addentrato nel significato di “patto” inteso come orizzonte di senso nel quale inserire il cammino educativo nell’attuale crisi ecologica e sociale, che può costituire una grande opportunità per riscoprirci comunità. Cinque sono i pilastri: chiarezza, convergenza, compito, coraggio e coinvolgimento. Il primo elemento per costruire un patto è la chiarezza della propria identità, individuare quali compagni di viaggio includere e quali testimoni scegliere. La convergenza risiede nell’armonizzazione delle diversità di ciascuno in un ritmo comune, condividendo una stessa visione antropologica. Il compito risponde alla domanda “Perché farlo?”, il coraggio serve a fare impresa uscendo dalla propria comfort zone e in questo processo nessuno è escluso, l’intero “villaggio” deve essere coinvolto.
Noi siamo solo una piccola goccia dentro un grande mare,  ne è l’esempio il progetto “Dare di più a chi ha avuto di meno” sostenuto dall’Impresa Sociale “Con i Bambini” e realizzato dalla Federazione Salesiani per il Sociale di cui il Borgo Ragazzi don Bosco fa. Il progetto promuove attività formative in tutta Italia per fare crescere le comunità educanti arrivando ad incidere sulla vita di 3.000 minori seguendo tre linee: formale, non formale e territoriale. Il dottor Giorgio Righetti, direttore dell’ACRI, ci presenta il percorso degli ultimi anni e i patti stipulati per arrivare a questo intervento di contrasto alla povertà minorile e fa notare come le risorse non servano a nulla se mancano le idee e i progetti.
Mario Podeschi, assessore alle politiche sociali del V municipio, ci restituisce una fotografia del nostro contesto sociale in un territorio che sarebbe, a livello demografico, la quattordicesima città d’Italia, se escludiamo l’intera capitale, ricordando che è un dovere istituzionale fare rete con tutte le associazioni che si occupano della fragilità sociale. Wanda Giacomini, dirigente dell’istituto comprensivo di viale Cocconi ribadisce l’importanza di fare rete e sottolinea quanto sia fondamentale per le istituzioni l’ascolto in un momento in cui per le scuole sta aumentando il compito educativo, che va oltre il concetto di istruzione. Per Maria Elena Mammarella, assessore municipale per la scuola, da professoressa, bisogna guardare l’altro in tutte le sue sfaccettature, accettando di essere una comunità in divenire, come esprime bene il participio presente “educante”.
Nel workshop che ha concluso il seminario, giovani, famiglie, educatori e operatori sociali, si sono riuniti per elaborare proposte concrete di interventi possibili per un patto educativo nel territorio: “forti insieme per regalare del bene”, “lavorare insieme per educare tutti”, “ascolto e contaminazione”, “essere di tutti e non essere di nessuno per fronteggiare la fragilità delle famiglie”.
Il solco è tracciato, adesso è necessario che il villaggio si ritrovi per intraprendere questo cammino educativo.