Giustizia riparativa per i minori, il convegno al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma

Dal sito del Borgo Ragazzi Don Bosco

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È stata toccante l’intervista di Giovanni, ex ragazzo del Centro Accoglienza Minori, al seminario dal titolo “Il percorso della giustizia riparativa nel procedimento penale minorile. Dialogo a più voci” tenutosi al Borgo Ragazzi don Bosco mercoledì 20 novembre, in occasione del 30nale della Dichiarazione dei Diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza. L’evento è stato organizzato dall’Osservatorio Salesiano per i diritti dei minori, con il contributo dell’AGIA, Autorità Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza e con il patrocinio di Salesiani per il Sociale.

«Salve a tutti sono Giovanni, sono qui perché da ragazzo ho fatto una rissa ed è stata coinvolta una persona, che ha riportato delle ferite. Eravamo in un gruppo di amici e mi sono fatto coinvolgere in un gesto che da solo non  avrei mai fatto. Sono venuto al Centro Minori per fare la messa alla prova. Ero chiuso e impaurito. Piano piano imparando delle cose ho iniziato ad aprirmi e a raccontare. Prima ho fatto un percorso con gli operatori deliziosi che mi sono stati sempre vicino nel fare le cose come andavano fatte, ho frequentato un corso di giardinaggio e poi ho anche capito che era la mia passione. Quando sono riuscito a fare delle cose belle mi sono chiesto se io fossi la stessa persona che aveva fatto la rissa. Come era stato possibile? Questa cosa mi faceva stare male e piangevo spesso. Con gli operatori abbiamo deciso di parlare con l’assistente sociale, e ho fatto una meditazione che mi ha fatto cambiare idea di come la pensavo. Ho potuto scegliere questa volta, ed ho ripreso in mano la mia vita. Ed ora lavoro con una ditta di pulizie e giardinaggio. Devo ringraziare tutto il Centro perché mi ha  fatto crescere professionalmente e mentalmente e poi ho fatto qui il servizio civile da operatore e  avendo la possibilità di insegnare ai ragazzi come si lavora, ho potuto restituire quello che ho imparato e questo mi ha aiutato a sentirmi bene ed essere più sicuro di me stesso».

“Più sicuro di me stesso” è un segnale importante per il territorio di Centocelle, nel momento in cui i fatti criminosi gravi degli ultimi tempi, rischiano di creare paura e sgomento, soprattutto tra i giovani. Il seminario ha voluto essere un segnale di speranza lanciato in maniera corale da Istituzioni, Terzo Settore e cittadinanza attiva, nella direzione di una giustizia che serva a ricomporre relazioni e reti, invertendo la logica della giustizia afflittiva. La mediazione penale infatti promuove l’incontro tra vittima e autore di reato, riconoscendo i sentimenti ed i vissuti di entrambi e cercando di ricucire lo strappo personale e sociale che il reato ha procurato.

La testimonianza di Giovanni è stata a conclusione della presentazione del documento di studio e di proposta “La mediazione penale ed altri percorsi di giustizia riparativa nel procedimento penale minorile” esposto egregiamente dai relatori sia sotto l’aspetto giuridico che educativo, mettendone in evidenza le potenzialità nel promuovere i percorsi di giustizia riparativa e chiedere un loro riconoscimento normativo che ancora manca in Italia.

La parte delle buone prassi è stata esposta a due voci da Giovanni e dalla coordinatrice del Centro Accoglienza Minori, Dott.ssa Cecilia Corrias che hanno parlato di accoglienza incondizionata, di percorsi formativi pensati e cuciti a misura di ciascun minore accolto, dell’azione rassicurante che produce nei ragazzi la consapevolezza di appartenere a qualcuno, di essere capaci di donare parte di quello che si è appreso. È la forza sempre attuale del sistema preventivo e della visione integrale di uomo che, come ha detto don Daniele Merlini, direttore del Borgo Ragazzi don Bosco, permetta che «ciascun giovane accolto abbia la possibilità di sviluppare e realizzare in pienezza la propria vita, dunque di essere felice, ed in questa felicità coinvolgere tutte le relazioni vitali di un’esistenza».

Giovanni  è la testimonianza che quando tutto il sistema si mette in rete per il bene dei ragazzi, loro realizzano percorsi di crescita esemplari, facendo un passaggio evolutivo ed educativo fondamentale: dal ruolo di figli (speso spesso in maniera rivendicativa e sterile) a quello di fratelli che possono restituire in maniera solidale ciò che hanno appreso e ricevuto.

Sono intervenuti al convegno anche la Dott.ssa Filomena Albano Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e l’Avv. Andrea Farina che hanno presentato il documento AGIA sottolineandone l’importanza ai fini della promozione di una cultura della giustizia ripartiva e della mediazione penale tra tutti i soggetti coinvolti nel procedimento penale minorile. La Dott.ssa Micol Trillo ha descritto come realmente avvenga il percorso il percorso della mediazione penale ovvero con l’incontro dell’autore del reato e la vittima, alla presenza di un operatore qualificato che ne media le relazioni. Aggiunge una lettura dei percorsi di giustizia riparativa in chiave educativa, evidenziando le potenzialità di crescita insita in una corretta gestione dei conflitti e in una visione capovolta del procedimento penale minorile, in cui il principio di riparazione e mediazione sostituisce quello afflittivo «a partire da ciò che è stato per direzionare prospettive di cambiamento per tutte le parti coinvolte».

La nuova visibilità data alla vittima, la possibilità per l’autore di reato di non identificarsi con il reato e di trovare soluzioni di ricomposizione degli equilibri spezzati, fanno della mediazione un forte motore di benessere e pacificazione personale e sociale. Completa la prospettiva da un punto di vista giuridico l’Avv.  Silvia Campagna evidenziando la necessità di un riconoscimento normativo esplicito della giustizia riparativa.

Chiude il convegno don Roberto Dal Molin, presidente nazionale Salesiani per il Sociale.

L’istituto Don Bosco Ranchibile di Palermo sul “Giornale di Sicilia” per le attività svolte a scuola

Riportiamo un articolo uscito sul Giornale di Sicilia il 22 novembre, nell’inserto GDScuola, sulle attività svolte dall’Istituto Don Bosco – Ranchibile di Palermo.

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Legalità ed inclusione, viaggi all’insegna della conoscenza, robotica e rispetto della natura. Sono soltanto alcune della attività svolte dall’Istituto Don Bosco – Ranchibile e dall’Istituto Comprensivo Antonio Ugo di Palermo e riportate da GDScuola di oggi, l’inserto del Giornale di Sicilia dedicato al mondo della scuola, pubblicato ogni giovedì.

“La diversità ci rende unici” recita la scritta nel murale sulla facciata che accoglie docenti, alunni, genitori e personale dell’istituto comprensivo Antonio Ugo. Un concetto diventato logo delle scuole-polo per l’inclusione, di cui l’istituto del quartiere Noce-Zisa è capofila regionale. Nella scuola, che conta 760 iscritti, c’è una forte presenza di alunni originari dello Sri Lanka e del Bangladesh.

Non solo integrazione e due studenti spiegano perché la famiglia ha deciso di iscriverli in questo Istituto. “Quando frequentavamo la scuola primaria abbiamo avuto la possibilità di visitare l’Istituto Antonio Ugo e di partecipare al progetto “Code Point” così abbiamo conosciuto la metodologia del coding, uno strumento efficace e divertente per sviluppare il pensiero computazionale. Ogni anno – raccontano – tutta la scuola partecipa alla “Code Week EU”, la settimana europea della programmazione, ovvero un’iniziativa che mira a portare la programmazione e l’alfabetizzazione digitale a tutti in modo divertente e coinvolgente”.

Multiculturalità, apertura e dialogo con Paesi vicini o lontani, a cominciare dal mondo arabo. È l’approccio adottato dall’Istituto Don Bosco, soprattutto nei tre licei, e in particolare in quello delle Scienze umane a indirizzo economico-sociale, nato lo scorso anno, proprio con una vocazione internazionale.

E imparare è anche divertirsi ed è quello che fanno gli studenti del Don Bosco con la super moderna “aula di robotica educativa”. Inaugurata a gennaio scorso, con il taglio del nastro del rettore dell’Università, è il luogo scolastico ideale, il sogno di tutti i ragazzi. Una sala all’avanguardia, dotata di numerosi kit di robotica, dove si inventa, si costruisce e ovviamente si impara, naturalmente.

 

A Roma si festeggiano i 60 anni della dedicazione del Tempio di Don Bosco a Cinecittà

Riceviamo dalla Circoscrizione Italia Centrale la notizia sui festeggiamenti del 60° anniversario della chiesa di Don Bosco a Roma, nel quartiere di Cinecittà.

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Nel 60° della dedicazione del tempio (aperto al culto nel 1959), la chiesa di Don Bosco a Roma propone un itinerario di preparazione alla festa dell’8 dicembre, particolarmente importante per la congregazione salesiana perché, come narra D. Bosco stesso, “quel giorno iniziò l’oratorio”. Il 5-6-7 dicembre, durante l’eucarestia serale si celebrerà il Triduo di preparazione, predicato da D. Pierfausto Frisoli, Procuratore Generale della Congregazione Salesiana.

Per domenica 8 dicembre gli appuntamenti previsti sono i seguenti:

  • ore 11: solenne Celebrazione Eucaristica di ringraziamento nel 60° di dedicazione del tempio a D. Bosco, presieduta da S. E. Card. Joao Braz de Aviz, con l’amministrazione delle Cresime ai giovani della parrocchia; inaugurazione della mostra fotografica e video in occasione del 60°  del tempio
  • ore 12: cerchio mariano in piazza don bosco
  • ore 15:30: visite guidate alla basilica
  • ore 17:30: inaugurazione della nuova illuminazione della basilica e della conclusione dei restauri della cupola maggiore
  • ore 18: solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Vicario del Rettor Maggiore dei Salesiani, D. Francesco Cereda, e inaugurazione di  quattro lapidi commemorative per la visita al tempio dei santi: Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Teresa di Calcutta
  • ore 19: Concerto della Banda dell’Esercito Italiano

“Cammino disponibili”, l’ispettoria Lombardo-Emiliana prepara i giovani all’esperienza missionaria estiva

Riceviamo e pubblichiamo un articolo dell’inizio dei “Cammini disponibili” per le spedizioni estive 2020 in Etiopia con gli Amici del Sidamo da parte della Pastorale Giovanile dell’Ispettoria Lombardo-Emiliana.

“Kes be kes” si dice in Etiopia. Poco a poco, passo dopo passo. Volontari in terra di missione non ci si può improvvisare.

Il Cammino Disponibili vuole rispondere a questa esigenza. Un percorso volto a coltivare il sentimento missionario che ognuno di noi ha in cuore. Un tempo di crescita per vivere in profondità l’incontro con l’altro. Un cammino di responsabilità per adottare uno sguardo consapevole su realtà diverse dalle nostre. Un passo verso la disponibilità, requisito fondamentale per poter riconoscere la chiamata al mondo missionario.

L’animazione missionaria dell’ispettoria Lombardo – Emiliana offre l’opportunità di prepararsi a vivere un mese in Etiopia a giovani maggiorenni e a coloro che hanno voglia di mettersi in gioco attraverso un cammino che si struttura in cinque incontri distribuiti nell’arco di un anno.

Gli appuntamenti del cammino si svolgono a partire dal mese di novembre e hanno luogo nelle diverse case salesiane dell’ispettoria. Si affrontano tematiche quali la conoscenza di sé e della realtà degli Amici del Sidamo, le motivazioni che spingono a compiere determinate scelte e il concetto di disponibilità in ottica sia di missione all’estero sia di relazione con le persone che incontriamo nella nostra quotidianità. Una certa importanza viene riservata alla conoscenza del carisma salesiano in particolare adottando lo stile di don Bosco negli ambienti Casa, Scuola, Chiesa e Cortile che contraddistinguono la maggior parte delle missioni. Ogni incontro è accompagnato dalla presenza di un salesiano, di coloro che hanno speso un mese in Etiopia l’estate precedente e di volontari che hanno trascorso un tempo consistente in Africa. Chi “cammina” ha quindi la possibilità di confrontarsi ed interrogarsi alla luce dell’esperienza di chi ha iniziato prima a percorrere questa via.

Intraprendendo un viaggio attraverso momenti di riflessione personale, vita comunitaria, lavoro, formazione e preghiera si rivela il vero motore dell’agire missionario.

Concludo con una frase di Abba Elio Bonomi, prete salesiano che per primo ha aperto il sentiero delle missioni salesiane in Etiopia ormai più di trent’anni fa. “L’unico scopo della vita è amare, perdonare, distribuire speranza, fiducia, gioia.”  Questo vuole essere il nostro stile qui e ovunque nel mondo.

Augurandovi quella disponibilità nel riconoscere il disegno di Dio per ciascuno, buon cammino.

Giancarlo Sesana

Il prof. campione de L’Eredità torna dai suoi studenti a San Benigno: “La cultura vince sull’ignoranza”

Pubblichiamo la notizia dal sito dei Salesiani in Piemonte del campione della trasmissione di Rai Uno “L’Eredità”, il prof. della scuola media di San Benigno, che ha lasciato la gara per tornare dai suoi studenti.

Niccolò Pagani, giovane docente della Scuola Media Don Bosco di San Benigno, ha scelto di abbandonare a sorpresa la trasmissione TV “L’Eredità” con un discorso dedicato ai suoi allievi. La notizia è stata divulgata non solo dal Corriere della sera (il primo quotidiano italiano per diffusione e per lettorato) – della quale riportiamo di seguito l’articolo dedicato – ma anche dal “il caffè” del giornalista ed editorialista Massimo Gramellini. Si riportano le notizie pubblicate sul sito dell’opera.

Il campione de L’Eredità lascia il programma per tornare dai suoi studenti: «La cultura vince sull’ignoranza»

Niccolò Pagani, giovane docente del torinese, ha scelto di abbandonare a sorpresa la trasmissione con un discorso di commiato che ha commosso gli spettatori

«Il mio posto è là: ogni mattina in prima linea nella missione quotidiana dell’educazione e dell’onestà»: il campione in carica de «L’Eredità» Niccolò Pagani, giovane docente di San Benigno Canavese, ha scelto a sorpresa di abbandonare la trasmissione per tornare in cattedra.

Il messaggio agli studenti

Il professore ha annunciato la sua decisione leggendo un discorso di commiato, condiviso in occasione della Giornata Mondiale della Gentilezza dal conduttore Flavio Insinna sul suo profilo Facebook, in cui spiega che il suo compito come insegnante è dimostrare «ai giovani, che la gentilezza vince sulla violenza, la cultura vince sull’ignoranza, il sorriso sconfigge la rabbia e l’ironia batte l’odio, insegnando loro a non impugnare i coltelli, ma i libri, e a sostituire gli spintoni con gli abbracci».

«La scuola va protetta e va curata»

Il messaggio, importante soprattutto in questo periodo storico, si chiude con un invito a proteggere l’istituzione scolastica (e con un ringraziamento ai colleghi che dividendosi le supplenze gli hanno permesso di partecipare al programma): «Come ogni creatura fragile, anche la scuola va protetta e va curata. Per questo starò sempre dalla parte di tutti quegli insegnanti, preparati e costanti, che ogni giorno, con amore, fanno questo mestiere».

13 novembre 2019 (modifica il 13 novembre 2019 | 18:04) – di Arianna Ascione

Corriere della Sera

L’eredità

 

L’ispettoria Meridionale cerca voci per il nuovo inno alla santità

Pubblichiamo l’articolo di Don Bosco Al Sud con il quale l’ispettore, don Angelo Santorsola, chiede la collaborazione per individuare voci maschili per il nuovo inno alla santità.

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Carissimi confratelli e laici impegnati negli oratori,

tra le novità e sorprese di questo anno dedicato alla santità giovanile c’è la volontà di lanciare un nuovo inno alla santità di Domenico Savio. Il testo e la musica sono pronti e vi assicuro che è davvero molto bello, giovanile e entusiasmante. Ci ho tenuto molto e ho chiesto personalmente ad un bravo animatore di scrivere il testo. La musica è stata composta dal bravissimo Alfredo Franciosa. Al momento opportuno sveleremo anche il nome dell’autore del testo.

Al momento chiedo la vostra collaborazione per individuare voci maschili di giovani e chiedere loro di inviare un provino di un canto all’indirizzo mail csime@donboscoalsud.it entro e non oltre il 17 novembre. Una commissione composta dal sottoscritto, don Pierluigi, don Gianpaolo e Alfredo ne selezionerà due per poter andare in sala d’incisione per fine novembre. i giovani selezionati saranno ospitati presso l’ispettorato nel giorno che gli verrà indicato per la registrazione. L’inno sarà pubblicizzato con un videoclip su tutti i social e sarà l’inno della Festa adolescenti e Festa ispettoriale.

Vi prego, di cuore fare subito la proposta a quei giovani che conoscete e far inviare il “provino” nei termini richiesti. Conto su di voi. Io sono entusiasta, fatemi compagnia.

Un abbraccio e…buon lavoro a tutti!

don Angelo Santorsola, ispettore

Sicilia, ad Alcamo una mostra missionaria per testimoniare l’esperienza in Madagascar e Senegal

Domenica 27 ottobre 2019 si è tenuto un evento importante per l’Oratorio Centro Giovanile di Alcamo: la Giornata Missionaria. Dopo la Santa Messa delle ore 10:30, celebrata nella chiesa dell’oratorio, è stata inaugurata dall’Animatore Missionario dell’Ispettoria Salesiana Sicula don Alberto Anzalone la Mostra Missionaria.

Protagonisti della giornata sono stati gli oggetti che don Antonio Lauretta e Irene Pipitone hanno portato rispettivamente dalle missioni del Senegal e del Madagascar, oggetti che simboleggiano la vita e la cultura stessa dei popoli in questione. Alcuni di questi sono stati acquistati da coloro che hanno preferito portare con sé un ricordo della giornata e fare una piccola donazione da devolvere interamente ai luoghi della Missione.

Gli oggetti esposti come abiti (in particolare camicie dai colori sgargianti) tipici dei luoghi, la straordinaria manifattura dei tovagliati, bambole, giochi da tavolo e addirittura archi da caccia abbinati alle rispettive faretre complete di frecce hanno evidenziato una diversità ed espresso la cultura di questi popoli. Una cosa però lega la nostra nazione ad alcune nazioni africane: la religione! Ciò si comprende dalle innumerevoli statue raffiguranti la Vergine con il Bambino e dalle coroncine del Rosario (ogni decina ha infatti un colore diverso, simbolo di unione fra i cinque continenti). Non potevano mancare alcuni splendidi scatti che immortalano i posti più belli e più significativi dei due Paesi.

A seguire, dopo la Santa Messa delle 18:00, il CGS “Da MihiAnimas” ha proposto, nel piccolo teatro dell’Opera Salesiana alcamese, la rappresentazione teatrale e musicale del Sogno della Patagonia, il sogno che spinse Don Bosco ad inviare i suoi missionari oltre i confini di Torino per raggiungere l’America Latina. Durante la rappresentazione teatrale i missionari (don Antonio Lauretta e Irene Pipitone) hanno avuto l’opportunità di raccontare l’esperienza al pubblico attraverso aneddoti e spiegazioni riguardanti i riti praticati nei villaggi del Senegal e del Madagascar. Non sono mancati chiari riferimenti a sensazioni ed emozioni che questa esperienza ha trasmesso.

Giuseppe Adamo
Animatore Salesiano

Valdocco con gli occhi di… La tipografia

A 108 giorni dall’inizio del Capitolo Generale 28, continuano le interviste ANS ai membri della Comunità Salesiana di Valdocco alla scoperta dei luoghi più significativi. Questa settimana è il Sig. Luigi Bacchin il protagonista di “Valdocco con gli occhi di…”. Si riporta l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS in merito.

(ANS – Roma) – La tipografia salesiana è stata costruita da Don Bosco nel 1883. La fece aprire per far stampare le sue edizioni, che generalmente venivano stampate fuori Torino, ma anche per dare un lavoro ai ragazzi. A raccontarci della tipografia salesiana di Valdocco è il suo responsabile, il sig. Luigi Bacchin, che ne parla nell’ambito del progetto “Interviste con gli occhi di…”.

A 108 giorni esatti dall’inizio del Capitolo Generale 28, il sig. Bacchin ci racconta la storia e l’evoluzione della tipografia, dai primi anni in cui si stampava con l’utilizzo dei caratteri mobili, fino all’avvento delle nuove tecnologie.

La tipografia è stata infine chiusa nel 2012, all’indomani dei festeggiamenti per il 150° anniversario dalla fondazione. Nel 2013, tuttavia, i superiori hanno deciso di tenere aperto l’ambiente e di esporvi macchine antiche, così da ricreare l’ambiente della tipografia, come era ai tempi di Don Bosco.

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Istituto Salesiano Teresa Gerini Torlonia: incontro “Sinergie Scuola & Impresa”

Il CFP dell’Istituto Salesiano Teresa Gerini Torlonia di Roma lancia un’originale iniziativa per le aziende del territorio – “Sinergie Scuola & Impresa” – per promuovere un rinnovato sistema di apprendimento per i giovani. Si riporta l’articolo pubblicato il 5 novembre da parte dell’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

Italia – I incontro “Sinergie Scuola & Impresa”

(ANS – Roma) – Il Centro di Formazione Professionale (CFP) dell’istituto salesiano “Teresa Gerini”, ubicato sulla via consolare Tiburtina, conosciuta come la “Silicon Valley italiana”, ha lanciato un’originale iniziativa alle numerose aziende e i loro imprenditori del territorio e, nello scorso ottobre, ha aperto loro le porte al fine di promuovere un rinnovato sistema di apprendimento per i giovani e le aziende.

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di fidelizzare il rapporto con le aziende che da decenni conoscono il Centro, grazie alla positiva e consolidata esperienza degli stages di tanti allievi, e soprattutto di intraprendere una nuova modalità sinergica più fattiva e permanente, attraverso una conoscenza diretta e all’interno delle strutture.

In un Paese come l’Italia, dove le più recenti indagini mostrano un’elevata dispersione scolastica, una percentuale alta di NEET (i giovani che non studiano e non lavorano) e un ritardato inserimento nel mondo del lavoro anche per chi possiede validi titoli o attestati, il CFP “Teresa Gerini” si è impegnato ad estendere il proprio progetto educativo e formativo anche ai luoghi dove gli allievi compiono i loro stage e tirocini.

Ciò avviene realizzando un’interazione più stretta tra i formatori del CFP e quelli dell’azienda, tra i contenuti di base trattati nel CFP e il loro sviluppo in azienda, tra i principi e regole comportamentali e del vivere sociale proposti nel CFP e la loro attuazione vissuta durante il lavoro.

Il Primo incontro “Sinergie Scuola & Impresa”, svoltosi nella “Sala Rinaldi dell’Istituto” nel pomeriggio dello scorso 18 ottobre ha visto coinvolti in prima persona i giovani del IV anno, con indirizzo elettronico/informatico/robotica educativa, che hanno organizzato l’incontro e introdotto tramite delle presentazioni multimediali le esperienze attuate sotto la guida del loro insegnante ing. Roberto Cioeta.

I titolari o responsabili delle aziende hanno apprezzato ed incoraggiato il lavoro in atto e la volontà di confrontarsi ed interagire con le aziende, e particolarmente la disponibilità a svolgere e/o introdurre moduli o parte di essi, sulla base di ciò che accade in azienda.

Diversi ospiti hanno invitato a ripetere questi appuntamenti, perché utili e di reciproco arricchimento, e hanno lodato il comportamento e la correttezza dei giovani provenienti dal CFP salesiano passati per le loro aziende.

Hanno incoraggiato, inoltre, gli allievi presenti ad impegnarsi, a curare l’analisi, la progettazione e lo sviluppo, e ad entusiasmarsi e coinvolgersi integralmente, perché con l’impegno e la determinazione possono cambiare il loro destino e quello della società.

Gli ospiti hanno poi presentato brevemente le loro aziende, coinvolte a livello di progettazione, realizzazione, installazione e manutenzione in numerosi settori: elettro medicale, avionica, sicurezza informatica, videosorveglianza, videogames, elettronica avanzata in ambito militare, protezione dati, laboratori scientifici…

La continua innovazione e la ricerca sono stati gli elementi comune e qualificanti di tutte le imprese rappresentate, operanti per lo più a livello nazionale o internazionale.

L’Istituto dei Salesiani, sorto nel 1952, è situato in una zona popolare della Capitale – serve i giovani dei quartieri Ponte Mammolo, Rebibbia, San Basilio… – e al tempo stesso privilegiata e strategica, perché in essa insistono dagli anni ‘60 numerose industrie tecnologiche. Il CFP accoglie al momento oltre 700 allievi ed è il maggiore in Italia; opera nei settori di meccanica, elettromeccanica, elettronica, benessere ed ha i seguenti indirizzi: elettronico/informatico/robotica educativa.

L’Istituto “Teresa Gerini” di Roma intende offrire ai giovani rinnovate e qualificate opportunità formative con l’ausilio delle aziende del territorio sensibili a favorire l’inserimento di giovani nel tessuto sociale e lavorativo, anche grazie del minuzioso lavoro organizzativo del Responsabile di stage, Giorgio Sbaffoni. “Il nostro CFP si rivolge alle aziende per inserire stagisti e tirocinanti, dando vita a un processo di innovazione e di cambiamento nella didattica digitale in modo da integrare professionalità e innovazione pedagogica” ha affermato.

“Ogni significativo processo di cambiamento comporta il coinvolgimento e l’interazione di molteplici attori – precisa Fabrizio Tosti, il direttore regionale per il Lazio del Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale –. La globalizzazione obbliga perciò ad essere flessibili e ad allargare lo sguardo sulla molteplicità, specificità e localizzazione dei settori tecnologici presenti nel mercato. È doveroso quindi relazionarsi e attivare l’apprendimento cooperativo anche fra centri di formazione, scuole, aziende, enti del terzo settore, istituzioni pubbliche e private, nazionali e internazionali…”

La Federazione Nazionale del CNOS-FAP, sulle orme di Don Bosco e attenta alle esigenze della formazione dei giovani, ha da tempo siglato accordi nazionali con numerose e importanti società e aziende nazionali ed europee, per far sì che gli allievi dei CFP dei salesiani siano introdotti alle tecnologie più aggiornate già durante la formazione iniziale, ed essere così più preparati per il lavoro.

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Torre Annunziata, i Salesiani offrono un mestiere e un futuro ai giovani

Pubblichiamo da ANS un articolo sulle attività dei Salesiani di Torre Annunziata per insegnare ai giovani un mestiere e toglierli dalla strada.

Accompagnare i giovani più a rischio dedicando loro attenzione, tempo per lo studio e per lo svago; e poi insegnare loro un mestiere per sottrarli alla malavita e donargli un futuro stabile. È questo il senso della due nuove iniziative che sono state lanciate lunedì 4 novembre, dai salesiani di Torre Annunziata: il centro diurno polifunzionale “Casa Valdocco” e il laboratorio formativo per apprendisti pizzaioli “Pizzoratorio”.

“Casa Valdocco” è un Centro diurno accreditato dall’Ambito N30 di Torre Annunziata, che può ospitare 30 minori tra i 6 ai 18 anni. I minori saranno seguiti da educatori e operatori specializzati nell’arco della giornata fino a quando la sera rientreranno in famiglia. La giornata tipo inizierà con la condivisone del pasto, poi verrà organizzato il tempo di studio in maniera diversificata per i vari livelli, e a seguire laboratori e sport, supporto psicologico e mediazione familiare

“Con il laboratorio per pizzaioli ‘Mani in Pasta’ vogliamo invece insegnare un mestiere a tutti quei ragazzi accolti nelle nostre case famiglie o in oratorio che dalla vita hanno avuto di meno” racconta don Antonio Carbone, il salesiano responsabile del progetto. Un’opportunità che verrà rivolta in primo luogo ai circa trenta giovani dai 14 ai 21 anni già ospiti delle due comunità “Mamma Matilde” e “Peppino Brancati”, ma che nel tempo vorrà ampliarsi a quei ragazzi che frequentano quotidianamente l’oratorio in cerca di occasioni formative. Gli allievi del corso, seguiti da un formatore professionale, otterranno un attestato di qualifica riconosciuto dalla regione Campania.

Il laboratorio consta di 60 metri quadrati allestiti nei locali dell’oratorio salesiano, con al centro un moderno forno. “Ci troviamo in un territorio dove tante sono le difficoltà e difficili sono anche le prospettive di lavoro e di impegno. Ogni giorno il nostro obiettivo è togliere i giovani dalla strada. Li salveremo dai clan grazie a un laboratorio gastronomico che insegnerà loro a cucinare e a infornare pizze. E grazie a questa qualifica potranno trovare un lavoro onesto”.

Per il “Pizzoratorio” fondamentale è stata la collaborazione creata in fase di progettazione con alcune pizzerie del territorio, per l’inserimento lavorativo dei giovani formandi, così come il contributo economico di “Fondazione DON BOSCO NEL MONDO” e “Salesiani per il Sociale APS”. E anche la tradizione della cittadina ha pesato: Torre Annunziata è stata recentemente nel Guinness dei Primati per aver sfornato 10.893 mila pizze in appena 14 ore!

La cerimonia di inaugurazione del centro diurno “Casa Valdocco” ha visto i saluti del sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione; dell’Assessore regionale all’Istruzione e alle Politiche Giovanili e Sociali, Lucia Fortini; e del Presidente del Tribunale per i Minorenni di Napoli, Patrizia Esposito; oltre agli interventi del salesiano Tonino Palmese, Presidente della Fondazione Polis, e di diversi incaricati della vasta presenza salesiana nella cittadina campana.

L’inaugurazione del Pizzoratorio è avvenuta in serata, accompagnata anche da un concerto di beneficenza dell’artista Francesca Maresca.

Sin dalla loro prima venuta a Torre Annunziata, nel 1929, i salesiani rappresentano per la comunità cittadina un centro di aggregazione giovanile che, attraverso attività sportive, teatrali, laboratoriali, musicali e di sostegno scolastico, ha favorito la maturazione individuale e la socializzazione dei ragazzi e giovani, in modo particolare quelli appartenenti alle fasce più svantaggiate.

I salesiani a Torre Annunziata hanno un passato da ricordare, un presente da vivere e un futuro da costruire.