NPG, i “cantieri di rinnovamento aperti dal Sinodo”

Di Don Rossano Sala (NPG-2019-04-2) 

Nel suo discorso di apertura all’Assemblea sinodale, il 3 ottobre 2018, papa Francesco ci esortava a risvegliare i nostri cuori. Coloro che erano presenti hanno sentito il calore e la soavità delle sue parole. Proviamo almeno ad immaginarci il clima di entusiasmo e di attesa all’inizio di un momento così bello di Chiesa. Ecco il passaggio preciso:

Fratelli e sorelle, che il Sinodo risvegli i nostri cuori! Il presente, anche quello della Chiesa, appare carico di fatiche, di problemi, di pesi. Ma la fede ci dice che esso è anche il kairos in cui il Signore ci viene incontro per amarci e chiamarci alla pienezza della vita. Il futuro non è una minaccia da temere, ma è il tempo che il Signore ci promette perché possiamo fare esperienza della comunione con Lui, con i fratelli e con tutta la creazione. Abbiamo bisogno di ritrovare le ragioni della nostra speranza e soprattutto di trasmetterle ai giovani, che di speranza sono assetati; come ben affermava il Concilio Vaticano II: “Legittimamente si può pensare che il futuro dell’umanità sia riposto nelle mani di coloro che sono capaci di trasmettere alle generazioni di domani ragioni di vita e di speranza” (Gaudium et spes, 31).

Non c’è nessun momento nella storia in sé troppo negativo da non poter essere affrontato con la forza e la tenerezza della fede. Nemmeno quello che stiamo vivendo, seppur carico di novità, complessità e grande cambiamento. Mi sono chiesto in questi ultimi mesi se nell’insieme ecclesiale siamo in grado di trasmettere ai giovani ragioni di vita e di speranza. La vita, d’altra parte, è destata solo dalla vita, e la speranza è un qualcosa che si trasmette solo per contagio.
Se abbiamo vita e speranza lo possiamo però vedere attraverso dei segni. È quello più importante, a mio parere, è la laboriosità. Avere vita e speranza non ci fa stare con le mani in mano, ma ci mette decisamente in movimento. La regola che ci ha trasmesso san Paolo – «Chi non vuol lavorare neppure mangi» (2Ts 3,10) – vale anche per noi oggi! Vale per coloro che camminano quotidianamente con i giovani. C’è una buona laboriosità da risvegliare: spirituale, culturale, educativa e pastorale. Senza questa tensione pratica il Sinodo non decollerà nei nostri ambienti.

Rimbocchiamoci le maniche! Non basta pensare per i giovani, non basta nemmeno pregare per e con loro. Bisogna mettersi in movimento, aprire cantieri per loro e con loro. Di don Bosco si racconta che alla domanda di come avrebbero dovuto vestirsi i suoi figli spirituali, la risposta fu chiara: “In maniche di camicia”! Gente che lavora per i giovani, non semplicemente che parla dei giovani! I giovani ci chiedono questo: prossimità, creatività e concretezza! Se il nostro cuore si è risvegliato, di certo la nostra intelligenza si è rimessa in moto e quindi anche le nostre mani devono agire con decisione.

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NPG, sul numero di marzo approfondimenti sul Sinodo diocesano

La nuova Newsletter 

Abbiamo inviato ai nostri “abbonati on line” la Newsletter di MARZO, il cui tema principale (con materiali aggiuntivi di approfondimento) è IL SINODO DIOCESANO. Esperienze in territorio.
Ma nel MENU /NPG VINTAGE riproponiamo anche due NL speciali: quella dei 50 anni di NPG e quella su Riccardo Tonelli a tre anni dalla sua morte.

La rivista NPG: novità del 2019

– Tutta l’annata 2018 si è concentrata sui temi del Sinodo sui giovani, a cominciare dallo speciale di febbraio 2017: LA CHIESA IN CAMMINO VERSO IL SINODO, idealmente collegato con il dossier di gennaio 2018, le RISPOSTE (italiane) AL QUESTIONARIO DEL SINODO, e il numero di settembre-ottobre 2018: NEL CUORE DEL SINODO. Vedere anche nella rubrica apposita gli Editoriale del Direttore.
– Il nostro impegno per il 2019 è di continuare e approfondire le tematiche proposte.

– Proponiamo qui la PROGRAMMAZIONE 2019.

Il sito NOTE DI PASTORALE GIOVANILE

Abbiamo cercato di razionalizzare le tematiche trattate, unificando, dando un ordine sia logico che “visuale”. Per esempio, sul lato sinistro della HOMEPAGE, tutto ciò che riguarda NPG; sul lato destro le rubriche attuali, non solo di NPG. Il lavoro proseguirà ancora, anche con i suggerimenti dei visitatori.

Intanto il visitatore potrà gustare il nuovo format del sito (Joomla3.9 invece del precedente 1.5). Il lavoro è ancora in fase di rodaggio. Ogni comunicazione al riguardo è gradita.

Nel menu la voce TUTTO IL SITO presenta in forma organica la strutturazione del sito quanto ai suoi contenuti. L’articolo MAIN MENU DEL SITO presenta invece la visualizzazione dei contenuti come appare al visitatore (nella parte in alto della pagina).

“Christus vivit”, d. Rossano Sala: “La presenza di Cristo nella storia passa attraverso la vita dei giovani”

Cristo vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo. Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita. Perciò, le prime parole che voglio rivolgere a ciascun giovane cristiano sono: Lui vive e ti vuole vivo!. Inizia così l’esortazione apostolica “Christus vivit” che Papa Francesco ha firmato lo scorso 25 marzo a Loreto.

Il documento è composto da nove capitoli oltre a una breve introduzione:  Lui è in te, Lui è con te e non se ne va mai», scrive il Papa. «Per quanto tu ti possa allontanare, accanto a te c’è il Risorto, che ti chiama e ti aspetta per ricominciare. Quando ti senti vecchio per la tristezza, i rancori, le paure, i dubbi o i fallimenti, Lui sarà lì per ridarti la forza e la speranza.

Don Rossano Sala, segretario speciale del Sinodo di ottobre, presenta così l’Esortazione:

Per acquistare l’edizione Elledici, con l’Invito alla lettura don Michele Falabretti, direttore del Servizio nazionale di pastorale giovanile della CEI, l’introduzione (Guida alla lettura) e la postfazione (Rilancio del cammino) a cura di padre Giacomo Costa e don Rossano Sala:

Oppure, per acquistare più copie con uno sconto, scarica questo modulo

CNOS-Scuola: digitale, orientamento e confronto per il piano triennale al centro della missione scolastica salesiana

Il 15 e 16 marzo, nell’Opera del San Zeno a Verona, si è svolto il consiglio direttivo del CNOS-Scuola.

Tra i punti affrontati, l‘esperienza di una docente che nella scuola primaria ha utilizzato il tablet: grazie alla realtà aumentata, i ragazzi hanno realizzato i testi e il paesaggio di una serie di videofumetti, creando la musica con l’iPad.

Una delle docenti del San Zeno ha poi presentato la realtà del doppio titolo riconosciuto in Italia e negli Stati Uniti, con due finalità: allargamento della realtà con un approccio diverso dal punto di vista del curriculum di studi, una prospettiva dal punto di vista dell’orientamento del mondo del lavoro. A questo proposito, con un collegamento skype, il gruppo si confronta con l’avvocato Antonio Rocca, presidente dell’Accademia Internazionale.

Altro argomento, che richiama la missione della scuola salesiana in Italia, è l‘orientamento. Durante il consiglio direttivo, infatti, i delegati delle Ispettorie hanno presentato quanto si fa nelle scuole secondarie di primo e secondo grado rispetto all’orientamento dei ragazzi, che in molti territori si svolge in collaborazione con il Cospes. Possibilità dell’alternanza scuola/lavoro, orientamento nel mondo universitario, interazione con i CFP e le scuole superiori realizzata con visite, lezioni aperte, lavoro con le famiglie.

A gennaio, il presidente don Pietro Mellano ha partecipato alla fiera BETT di Londra, la più grande manifestazione internazionale dedicata alle tecnologie didattiche.

Dall’ispettoria Lombardo-Emiliana è arrivata l’esperienza del progetto TEEN STAR, un programma di educazione affettiva/sessuale in collaborazione con l’università Cattolica del Sacro Cuore: questo progetto sta andando avanti in collaborazione con l’ufficio Comunicazione Sociale. 

Per il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) prosegue il confronto sulla redazione di linee comuni per l’elaborazione del Piano. 

Infine, altro confronto aperto è quello con la Spagna: in questo caso per una comune formazione dei quadri, dirigenti scolastici e coordinatori di classe.

Qualche numero sulla scuola (rif. anno scolastico 2018/2019):
97 scuole (5 dell’infanzia, 20 scuole primarie, 42 secondarie di 1° grado, 30 secondarie di 2° grado)
1.965 docenti
22.292 allievi (355 nella scuola dell’infanzia, 3.095 nelle scuole primarie, 8.395 in quelle secondarie di 1° grado, 10.497 nelle secondarie di 2° grado)

 

 

 

 

Salesiani per il Sociale alla Maratona Internazionale di Roma per sostenere i suoi progetti

Per la prima volta “Salesiani per il Sociale” prende parte alla Maratona Internazionale di Roma che si terrà domenica 7 aprile 2019 lungo le vie del centro storico. In concomitanza alla Maratona si svolgerà, infatti, la Stracittadina una corsa non competitiva di 5 chilometri, grazie a cui oltre cento organizzazioni nonprofit del Lazio potranno sostenere i loro progetti.

Un grande evento sportivo ma soprattutto un’occasione di solidarietà sostenuta dal Centro Servizi Volontariato del Lazio che insieme al Comune di Roma allestirà al Circo Massimo (punto di arrivo della Maratona e della Stracittadina) un vero e proprio “villaggio della solidarietà” dove per tutta la giornata si svolgeranno diverse attività ricreative promosse dalle stesse organizzazioni.

Correndo insieme a “Salesiani per il Sociale” si sosterrà la Casa Famiglia “Stella del Cammino” che a Santa Severa (RM), accoglie bambini maltrattati o abbandonati dalla propria famiglia. Negli ultimi anni la casa sta affrontando molti problemi economici, dovuti soprattutto ai ritardi dei contributi statali; oggi rischia di chiudere e di non poter più accogliere bimbi in difficoltà.
Per partecipare alla Stracittadina è necessario acquistare il ticket di partecipazione che darà diritto al kit del corridore (parte del costo sarà devoluto al progetto). I ticket sono già disponibili online, in alternativa si può scrivere una mail a corriper@salesianiperilsociale.it o chiamare lo 06.4940522.
L’invito a questa giornata di sport e solidarietà è aperto non solo ai corridori ma anche a coloro che vorranno visitare il nostro stand allestito al Circo Massimo per tutta la Domenica: in particolare
coinvolgeremo i bambini presenti spiegando i loro diritti con giochi e divertimento.

 

 

CGS, assemblea nazionale a Cagliari il 6 e 7 aprile: “SpettAttori – non stare a guardare, entra in scena”

Si terrà a Cagliari il 6 e 7 aprile 2019 l’Assemblea Nazionale dei CGS (Cinecircoli Giovanili Socioculturali), associazione di cultura cinematografica fondata nel 1967 come espressione del carisma salesiano nel mondo della comunicazione.

Lo slogan scelto per quest’anno (SpettAttori – Non stare a guardare, entra in scena), si inserisce nel tema formativo “Io sono una Missione #perlavitadeglialtri”, che pone il giovane al centro del percorso educativo come vero attore protagonista, in un’ottica di servizio responsabile: io non solo “ho” una missione da compiere in questo mondo, ma “sono” una missione; noi non condividiamo una missione da fare, ma “siamo” missione. Adulti e giovani non sono così semplici destinatari della missione associativa, ma sono soggetti attivi nel contribuire alla crescita della società.

L’appuntamento associativo prevede una parte istituzionale, nella quale si terrà anche l’assemblea straordinaria per l’adeguamento dello statuto alla recente riforma del Terzo Settore, e una sessione formativa e culturale, che si aprirà con una riflessione a cura di mons. Giulio Madeddu, giornalista e direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Cagliari, sul tema “Giovani e comunicazione”, alla luce del documento finale del recente Sinodo dei Vescovi.

Ci sarà spazio anche per la presentazione di alcuni prodotti cinematografici, con la presenza di Andrea Mura, giovane filmaker sardo, e don Enrico Cassanelli, docente presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Pontificia Salesiana.

Inoltre, i rappresentanti dei Circoli provenienti da diverse Regioni d’Italia, saranno guidati alla scoperta della città di Cagliari, attraverso una passeggiata culturale per le vie del centro, e non mancheranno certamente i sapori delle specialità sarde.

L’Associazione CGS, da sempre dedita alla promozione della cultura cinematografica con e per i giovani, conta in Sardegna ben cinque circoli locali, impegnati anche nel settore dello spettacolo dal vivo (teatro e musica), che animeranno in particolare la serata di sabato 6 aprile presso il salone della Parrocchia – Oratorio San Paolo, uno dei principali centri di aggregazione della città.

L’Assemblea proseguirà la domenica mattina con le relazioni del presidente, l’approvazione del bilancio e un intervento dell’avv. Emanuele Tanas sugli adempimenti in materia di protezione dei dati personali alla luce della normativa europea, e si concluderà con la celebrazione della Santa Messa, presieduta da don Roberto Dal Molin, presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane.

Il manifesto dell’evento racchiude in sé i significati dell’incontro: una sala cinematografica con le poltroncine rosse, un fenicottero rosa e il profilo della Sella del Diavolo, marchi distintivi della città di Cagliari, su cui campeggia il titolo dell’assemblea, a richiamare ancora una volta il protagonismo degli “SpettAttori” nell’Associazione CGS.

 

“Gesù e Don Bosco hanno bisogno di voi”: il messaggio del Rettor Maggiore ai giovani dell’MGS

Da Mestre, il Rettor Maggiore ha voluto mandare un saluto a tutti i giovani del Movimento Giovanile Salesiano. Lo commenta Elena Marcandella, coordinatrice dell’MGS Italia:

“Gesù ha bisogno di voi, don Bosco ha bisogno di voi!”. Con queste parole il Rettor Maggiore ci invia, nuovamente, concretamente, in Missione.  Ci invita a non perdere di vista l’obiettivo di essere luce, esempio per i giovani che vengono dopo di noi e che camminano insieme a noi! Insieme abbiamo una meta stupenda, il Paradiso! Come rifiutare un invito così?! Ci saranno sfide e difficoltà, certo, ma il sogno che Dio ha messo in ognuno di noi, giovani di don Bosco, è grande e può portare ad un solo destino: la felicità. 

 

Cnos-Fap, offerta formativa per oltre 26mila studenti. Don Peretti: “Formiamo alla responsabilità e alla cittadinanza attiva”

L’attività di formazione professionale in Italia si svolge attraverso 1.581 corsi, 26.606 allievi e 822.322 ore di formazione: questi i numeri contenuti nel “Catalogo delle attività formative 2018/2019″, arrivato alla 20ma edizione.

Il Catalogo racconta le iniziative e i percorsi proposti dal Cnos-Fap: in particolare, la Formazione professionale Iniziale (FPI) che trova nei percorsi formativi di istruzione e Formazione Professionale (IeFP) di durata triennale e quadriennale la sua espressione migliore. La IeFP riguarda il 70% delle attività di formazione professionale svolta nei CFP della Federazione. I destinatari di questi percorsi sono giovani che al termine della scuola secondaria di primo grado, scelgono di adempiere al diritto-dovere d’istruzione e formazione in un percorso di durata triennale, ma anche studenti che lasciano istituti secondari di secondo grado e che scelgono la IeFP perché la trovano più idonea alle loro attese di professionalità e inserimento nel mondo del lavoro. Molti sono anche gli immigrati di prima e seconda generazione.

“La nostra formazione professionale è una formazione alla responsabilità e alla cittadinanza attiva, per formare buoni cristiani e onesti cittadini – dice don Enrico Peretti, direttore generale del CNOS-Fap -. Nei nostri centri i numeri sono crescenti, dimostrazione del fatto che la nostra proposta formativa risponde alle richieste, agli interessi e alla disponibilità dei giovani”.

La formazione professionale si conferma quindi “una risposta efficace contro la  dispersione scolastica e per l’inserimento lavorativo. Il 40 per cento dei nostri ragazzi proviene da una situazione di disagio, per cui continuiamo quell’accoglienza che aveva pensato Don Bosco”. Crescono i numeri, ma cresce anche la qualità: “Sono sempre di più i ragazzi che scelgono il Cfp in prima battuta. Con noi si ha la possibilità di approfondire l’educazione, le competenze e di arrivare alla maturità per raggiungere l’autonomia e l’autoimprenditorialità”. I ragazzi diventano quindi “responsabili del loro lavoro: formiamo ottimi e qualificati artigiani e operai che hanno anche delle capacità imprenditoriali“.

Uno dei punti di forza del Cfp sono sicuramente gli accordi con le imprese. “Le aziende con le quali stringiamo accordi – spiega don Enrico Peretti – riconoscono come punti di forza le caratteristiche proprie della formazione professionali. Le aziende in Italia stanno iniziando a capire il loro ruolo formativo: se vogliono un certo tipo di dipendenti, devono collaborare alla loro formazione”. 

 

“Il menù di Mamma Margherita” e la passione per la cucina, rinascita per le donne vittime di violenza

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, Salesiani per il Sociale insieme alla “Casa delle Donne” di Messina presenta “Il menu di Mamma Margherita”, un ricettario realizzato da quattro donne vittime di violenza, rinate grazie alla passione per la cucina. Un menù ricco di piatti e ingredienti tipici della tradizione siciliana, dall’antipasto al dessert, alternati dalle storie di chi li ha cucinati.

Il ricettario si ispira a Margherita Occhiena, mamma di Don Bosco e cuoca dei tanti ragazzi che con generosità accoglieva in casa. «È un tributo a lei e a tutte le mamme che si prendono cura dei propri figli anche cucinando un “buon pasto”» afferma Don Giovanni D’Andrea, presidente di Salesiani per il Sociale. «È anche un modo per essere solidali con le ragazze accolte presso la “Casa delle Donne” di Messina che Salesiani per il Sociale sostiene nelle sue attività rivolte a vittime di violenza o con gravi difficoltà familiari. Sono state proprio alcune delle ospiti della struttura a scrivere questo ricettario, esprimendo con un intero menu, la loro voglia di vivere e di rialzarsi». Cucinare un buon piatto non vuol dire solo nutrirsi ma anche compiere un gesto di accoglienza, di attenzione verso l’altro, di generosità. A ribadirlo, nella prefazione, è Don Andrea Ciucci autore di numerosi volumi su cibo e spiritualità: «Chi ama genera vita, la custodisce, l’alimenta, fino al dono di sé. Perché quando una donna e un uomo scoprono di attendere un bambino, istantaneamente maturano un pensiero tanto folle quanto decisivo per la loro esistenza: sanno di essere pronti a morire per lui. In quel sugo carico di grassi o in quella torta che straborda di crema ritroviamo questa esagerata buona notizia: qualcuno mi nutre, ha a cuore la mia vita, è pronto a sostenerla fino a perdere la sua».

 

 

La “Casa delle Donne” di Messina
Paola, Sabrina, Sara, Miriam sono le ragazze che hanno cucinato “Il menù di Mamma Margherita”. Ci hanno anche raccontato un po’ delle loro storie, accomunate da violenza, abbandono e solitudine. È, purtroppo, la condizione di molte donne che ancora oggi nel nostro Paese subiscono maltrattamenti fuori e dentro la famiglia, vengono sfruttate o lasciate sole con i propri figli.
A Messina, dal 2004, il CIRS Onlus (Comitato Italiano Reinserimento Sociale), socio di Salesiani per il Sociale, ha avviato un progetto dedicato interamente a loro: grazie ad un contributo regionale è così nata la “Casa delle Donne” di Messina. Un luogo sicuro e protetto dove queste giovani possono essere assistite (supporto psicologico, legale, medico) e soprattutto dove far crescere in serenità i propri figli (la maggior parte sono ragazze madri). Un importante punto di riferimento per una provincia, tra le più povere in Italia con alti livelli di disoccupazione e una grave carenza di servizi dedicati alle persone con fragilità.

Non solo accoglienza ma anche formazione e inserimento lavorativo. Grazie alla donazione di una cucina industriale, in questi anni le donne ospiti hanno avviato un servizio di Catering per feste di
compleanno, eventi pubblici o semplici cene, un’ulteriore possibilità per rendersi autonome anche nella propria gestione economica. Nel 2017 la regione Sicilia, oltre a tagliare fondi per associazioni e centri anti-violenza chiede di vendere lo stabile gestito dal CIRS per poter fare cassa, mettendo a rischio l’accoglienza di queste donne. Mirella, responsabile della struttura, Elga e le altre volontarie decidono allora di mobilitarsi e lanciano la campagna #1CASAPERILCIRS con l’obiettivo di acquistare lo stabile conservando la destinazione d’uso. La solidarietà di singoli cittadini e famiglie non è mancata anche se il percorso è ancora lungo e faticoso. Non sempre si riesce a far fronte alle spese di gestione della struttura e, nel frattempo, le richieste da parte dei servizi sociali continuano ad arrivare.

Salesiani per il Sociale, a Genova e Torino aperte due nuove case per giovani soli

Grazie alle reti associative presenti in tutta Italia, Salesiani per il Sociale lo scorso anno ha accolto e sostenuto oltre 36.000 giovani in difficoltà. Un impegno che si rinnova grazie anche  all’inaugurazione di due nuove strutture residenziali pensate per quei ragazzi provenienti da difficili situazioni familiari o che da migranti si ritrovano in Italia soli senza punti di rifermento. Il 9 gennaio 2019 la “Cooperativa E.T.” ha inaugurato “Casa di Giò”, un Gruppo Appartamento che ospiterà ragazzi tra i 16 e i 21 anni. Una casa che apre le sue porte per far fronte alle crescenti richieste dei servizi sociali di Torino. Attraverso una convivenza di tipo familiare, viene offerta a questi ragazzi l’opportunità di formarsi, trovare un lavoro, diventare autonomi.

A Genova, invece, è nata “Casa Don Bosco” una comunità di seconda accoglienza per minori stranieri non accompagnati. Grazie alla collaborazione tra l’opera salesiana di Sampierdarena e l’associazione “Il nodo sulle ali del mondo”  sono stati accolti i primi otto minori a cui verranno garantiti corsi di italiano, accompagnamento scolastico e ricerca di un lavoro. Una rete che si amplia per farsi sempre più vicina a quei giovani soli e abbandonati.

«L’impegno quale risposta alle condizioni della vita sociale del nostro Paese è quello educativo attuale – afferma Don Giovanni D’Andrea, presidente di Salesiani per il Sociale – dare di più ai giovani poveri che dalla vita hanno avuto meno e molto spesso non per causa loro. Guardiamo a quelle condizioni che non consentono ai giovani uno sviluppo integrale: non si tratta solo di povertà economica ma a questa si associano anche quelle sociale, culturale e affettiva, morale e spirituale».