Assemblea MGS 2023, a Firenze con i giovani nel cuore

Pubblichiamo l’articolo di resoconto dell’Assemblea MGS 2023 che si è tenuta lo scorso fine settimana nella casa salesiana di Firenze.

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Sei territori MGS, una sessantina di persone circa, la casa salesiana di Firenze e i giovani nel cuore. Forse questo basterebbe a schematizzare, ma sicuramente non a raccontare, ciò che abbiamo avuto la grazia di vivere all’Assemblea Nazionale MGS. 

Venerdì 20 ottobre ciascuno di noi è partito, a orari più o meno simpatici, da casa sua: direzione Firenze, via del Ghirlandaio 40. Quello che ci aspettava era logisticamente chiaro, ma il cuore era trepidante. 

Così ha avuto inizio questo weekend di condivisione, giunti alla casa di Firenze, dopo una piccola merenda, abbiamo brevemente introdotto l’Assemblea, per proseguire con una gustosa cena e una divertente serata di fraternità preparata dagli amici della Sicilia, per conoscerci ed entrare in quel clima di familiarità che ha caratterizzato queste giornate. Per concludere nel modo migliore abbiamo fatto la conoscenza di suor Rebecca e don Andrea, rispettivamente direttrice della comunità FMA e parroco e vicario della comunità SDB; nella buonanotte ci hanno raccontato della ricchezza che stanno vivendo in questo ultimo periodo, in cui SDB e FMA si sono trovati a vivere e lavorare fianco a fianco.

Sabato mattina ci siamo svegliati, pronti e carichi per iniziare i lavori. Dopo le lodi insieme e una generosa colazione, Fabio, coordinatore nazionale della segreteria, ci ha presentato per bene l’assemblea.

Innanzitutto hanno partecipato: 

  • I membri della Segreteria e della Consulta Nazionale;
  • Altri giovani rappresentativi per ogni territorio; 
  • Rappresentanti delle associazioni promosse e co-promosse dai Centri Nazionali;
  • Un SDB e una FMA di giovane età per ogni territorio;
  • Coloro che svolgono incarichi di rappresentanza a livello nazionale su mandato della Consulta Nazionale;

È poi stato presentato il metodo sinodale, che abbiamo utilizzato per lavorare, suddiviso nei tre momenti di riconoscere, interpretare, scegliere.

Abbiamo iniziato a lavorare basandoci su alcuni bisogni che erano stati precedentemente riconosciuti durante la consulta di maggio. Suddivisi in sei gruppi di lavoro, misti tra giovani, SDB, FMA e rappresentanti delle associazioni, abbiamo cominciato la fase del riconoscere. Abbiamo chiesto a ciascuno di condividere un’esperienza personale che riflettesse uno dei bisogni, ne sono nate condivisioni profonde e attente riflessioni. È stata occasione per conoscerci e per conoscere e riflettere sulla nostra e sulle altre realtà. 

Dopo il pranzo e animate partite a calcetto e pallavolo abbiamo ripreso i lavori catapultandoci nella fase dell’interpretare. Questo momento è stato sicuramente ricco quanto intenso: siamo scesi in profondità, abbiamo esplorato i bisogni identificati cercando in essi alcuni elementi costitutivi che ci aiutassero a snocciolarli. Tramite un grafico ogni gruppo è giunto ad avere 3 elementi caratterizzanti dei bisogni ritenuti più significativi. 

Questo momento ci ha richiesto molta attenzione e interiorizzazione, è stato impegnativo, ma allo stesso tempo gratificante: ci ha permesso di guardare i bisogni che i nostri ragazzi urlano, anche implicitamente; e in questo modo ci ha permesso di guardare a loro, e guardare a noi in quanto educatori.

A seguito di questa fase ci siamo dedicati un’ora di adorazione, in modo da riordinare i nostri pensieri alla luce di Cristo e dello Spirito Santo. Aiutati da alcuni passi sui temi di fede, speranza e carità, accompagnati dal testo dei discepoli di Emmaus, e confortati da alcuni canti ci siamo lasciati accompagnare da Dio, che è guida e centro del nostro lavoro.

In conclusione della giornata siamo stati accompagnati da Stefano, professore e appassionato di storia Fiorentina, in una visita della città di Firenze, guidati dalle figure di Giorgio La Pira, don Lorenzo Milani è il cardinal Elia Dalla Costa e dal loro impegno all’interno della chiesa e per la società. Ci siamo poi gustati una cena tipica e una vista notturna della città. 

La domenica mattina, infine, abbiamo affrontato l’ultima fase: lo scegliere. Durante questo momento la segreteria ha ascoltato i suggerimenti dei presenti, circa la futura proposta pastorale, che sarà strutturata lungo il prossimo triennio. Sono state condivise idee preziose sia sulle modalità di struttura del quaderno di lavoro, che sui contenuti.

A dicembre ci incontreremo nuovamente come segreteria nazionale e, tenendo conto di quanto proposto, ci impegneremo per organizzare al meglio i temi che ci accompagneranno nei prossimi anni.

Infine dopo un ultimo pranzo condiviso, siamo ripartiti verso casa, e arrivati alla meta negli orari più strani, come gli amici Siciliani che sono arrivati a Catania alle 5 del mattino. Eppure possiamo garantire che per esperienze simili vale la pena anche un viaggio così lungo. Siamo grati di questo tempo di condivisione, siamo grati per i frutti che abbiamo colto e preghiamo di coglierne altrettanti, vi chiediamo di accompagnarci nella preghiera affinché il nostro lavoro sia sempre il migliore possibile.

La Parabola dei Talenti e il valore della normalità: l’esperienza della Formazione professionale al Borgo Ragazzi Don Bosco

Dal sito della trasmissione “Pani e pesci” in onda su TV2000, dove è stata raccontata l’esperienza del del centro di formazione Borgo Don Bosco di Roma, con il contributo del direttore generale del CNOS-FAP, don Giuliano Giacomazzi.

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La Parabola dei Talenti dal Vangelo di Matteo – letta da Cesare Bocci  apre la terza puntata di Pani e Pesci, l’economia del Vangelo. La lettura del professore Luigino Bruni, economista della Lumsa di Roma, biblista, si sofferma non sul primo servo, quello che con bravura moltiplica i 5 talenti e nemmeno sull’ultimo, che con timore si limita a sotterrare e a conservare il suo unico talento. Ma si concentra sul comportamento del secondo servo che non fa parte del “club degli eccellenti”.

Di eccellenza, merito, talento e del valore della normalità si discute quindi con Stefania Auci, insegnante e scrittrice, autrice di successo con la saga dedicata alla Famiglia Florio.

Le “ragioni degli altri” affidate all’attrice Paola Tiziana Cruciani rappresentano i punti di vista di due insegnanti. Una che punta all’eccellenza nella formazione dei propri studenti, l’altra che stimola, invece i loro talenti.

Nel servizio di puntata, il racconto dell’esperienza del centro di formazione Borgo Don Bosco di Roma dove la formazione professionale travalica il nozionismo e diventa un’esperienza educativa a 360° per scovare i propri talenti, motivare le proprie passione e indirizzare verso un futuro professionale.

TGS presenta “(B)EUROPE: AN EXPERIENCE TO SHARE Viaggiatori consapevoli, cittadini attivi del domani”

Pubblichiamo il comunicato stampa del TGS.

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Questi ultimi anni hanno segnato l’inizio di un lungo cammino di riflessione per Turismo Giovanile e Sociale APS, associazione riconosciuta dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali quale Associazione di Promozione Sociale, con sede a Roma e promossa dai Salesiani di Don Bosco e dalle Figlie di Maria Ausiliatrice. TGS Nazionale ha infatti deciso di rinnovare le attività proposte ripartendo dalla propria vision e mission culturale per meglio accompagnare e sostenere i nostri giovani, dando loro una risposta alle molteplici sfide poste dalla società odierna, risposta basata sul nostro personale carisma associativo e spirito salesiano.

“(B)EUROPE: AN EXPERIENCE TO SHARE – Viaggiatori consapevoli, cittadini attivi del domani” ha l’obiettivo di favorire esperienze di cittadinanza attiva ed europea, approfondire le nostre radici ed eredità culturale comune come cittadini europei, confrontarsi con istituzioni internazionali (in particolar modo dell’Unione Europea), agire da ponte d’incontro fra molteplici culture e realtà, riscoprire il lato formativo e sociale del turismo esperienziale. Come già affermato, lo spunto di partenza della nuova attività proviene dalla stessa Proposta Turistica e Culturale del TGS Nazionale, dove si fa esplicito riferimento ai temi collegati: “Il TGS promuove il turismo in forma associativa per integrare e potenziare la formazione dei Soci e contribuire all’educazione integrale dei giovani, ispirandosi al progetto educativo di Don Bosco. Il TGS si identifica in un turismo che: favorisce il richiamo alle comuni radici culturali europee e la consapevolezza delle tradizioni sociali, religiose e spirituali; favorisce il piacere dello stare insieme e l’elaborazione di interessi e di un linguaggio comune; rilancia il protagonismo e l’assunzione di responsabilità; favorisce il confronto di idee, il dialogo, la reciproca conoscenza, l’unità e la solidarietà fra gli uomini.”

È un progetto che vuole riflettersi con i principi cari a Don Bosco: la crescita di buoni cristiani e onesti cittadini. In qualità di associazione salesiana, vogliamo guidare i nostri soci e partecipanti attraverso un’esperienza educativa e formativa che mette in risalto la connessione tra i valori cristiani e l’essere cittadini responsabili e attivi. I destinatari della proposta sono: le associazioni locali TGS, le scuole salesiane, la pastorale giovanile, la rete DBYN, tutti gli eventuali partner nazionali ed internazionali interessati. Nello specifico si tratta di una esperienza studio a Bruxelles pensata come occasione di incontro con le principali istituzioni europee e di confronto con gli enti e spazi della società civile attiva in Europa (con particolare accento sulle realtà salesiane). Attraverso una serie di visite guidate e di workshop interattivi puntiamo ad ottenere una comprensione più profonda e puntuale della composizione e meccanismi dell’Unione Europea, approfondendo il suo apporto benefico e la sua dimensione intrinseca nelle nostra
quotidianità e tessuti locali, dibattendo infine del ruolo fondamentale che ogni cittadino può svolgere nel plasmare il futuro dell’Europa. Ciò sarà coadiuvato da momenti di conoscenza e di confronto con diversi esponenti della società civile europea, in modo da essere così partecipi di molteplici testimonianze di cittadinanza attiva, e di dibattere insieme sulle potenzialità dei giovani nell’essere attori in primo piano nella società.

Il viaggio studio “tipo” sarà quindi il seguente: 4-5 giorni dedicati alla visita delle principali istituzioni europee, momenti di confronto con esponenti della società civile europea ed enti salesiani (e.g. DBYN, DBI, COMECE, CEV, YFJ, etc.), visite alla scoperta della città ed eventuali centri limitrofi (ad esempio Lovanio o Gand) a seconda degli interessi. Possibili proposte di visite e attività in programma del quartiere europeo, previa verifica di disponibilità:

– Visita dell’emiciclo del Parlamento Europeo e di Role Play Game – Simulazione di attività parlamentare
– Parlamentarium
– Museo della storia Europea
– Palazzo Berlaymont e visita alla Commissione Europea

Visite e attività culturali in programma per Bruxelles previa verifica di disponibilità:

– Cattedrale di San Michele
– Nostra Signora di Sablon
– Palazzo reale
– Parco del Cinquantenario
– Grand Place
– Atomium
– Possibilità di esplorare vari musei come il museo di storia naturale, di Magritte, del fumetto, del cioccolato, etc.

TGS Nazionale oltre a costruire le singole proposte culturali in base alle esigenze del gruppo partecipante, si  0ccuperà del coordinamento e del supporto nella logistica (alloggio e contatti/prenotazioni per le varie visite, info viaggio) e, nei limiti delle disponibilità, dell’accompagnamento guidato in loco ad opera di 1 o più rappresentanti TGS.

Per maggiori informazioni è possibile contattare la Segreteria TGS Nazionale ai seguenti recapiti:
Tel 064460946
Cell: +393711206730
E-mail: info@turismogiovanilesociale.it

Nominati i nuovi membri del Comitato Esecutivo del VIS

Pubblichiamo il comunicato del VIS sulla nomina di due nuovi membri del Comitato Esecutivo.

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Si è svolta oggi pomeriggio l’assemblea dei soci del VIS, Missioni Don Bosco, Fondazione Don Bosco nel Mondo e CNOS, che hanno nominato i due nuovi membri del Comitato Esecutivo, organo che ne cura l’amministrazione ordinaria e straordinaria. A comporre il board del VIS saranno don Luca Barone della direzione generale della Congregazione, e don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco, che assume la carica di tesoriere.

La decisione è nata in seguito alle dimissioni di Giampietro Pettenon, che dopo una lunga esperienza nel board del VIS ha assunto un nuovo incarico nell’opera salesiana di Udine. L’altro componente del Comitato esecutivo dimessosi è don Giordano Piccinotti, nominato da papa Francesco presidente dell’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica (Apsa). A entrambi tutto il VIS esprime gratitudine per il percorso condiviso e l’augurio di buon lavoro per i nuovi incarichi.

I due nuovi componenti del CE si uniscono alla squadra già composta dalla presidente Michela Vallarino, Marco Faggioli e Francesco Mele (entrambi vice presidenti, quest’ultimo nominato dall’Assemblea dei Partecipanti), Jennifer Avakian e Stefano Di Maria.

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Il sistema ITS per il rilancio di tutta la filiera professionale: seminario sulle politiche della Formazione Professionale e del lavoro

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP.

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Per il 4° anno l’Osservatorio Digitale promosso dal CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale) con PTSCLAS fornisce un interessante spaccato di come le Regioni e le Province Autonome destinano le risorse finanziarie per le Politiche Attive del Lavoro e per la Formazione Professionale, da cui percepire l’evoluzione del Paese, le sensibilità culturali che cambiano e l’influsso stringente dell’attualità che condizionano la vita dei cittadini, l’economia del Paese e le strategie politiche.

Il report presenta i finanziamenti del 2022, anno in cui si evidenziano i primi segnali degli effetti del PNRR. Al tempo stesso la quotidianità di questi giorni sta introducendo cambiamenti significativi che si interconnettono al sistema dell’Istruzione e della filiera professionalizzante: gli attesi decreti attuativi della riforma degli ITS Academy e lo schema di DDL di istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale, approvato dal CdM il 18 settembre 2023.

L’incontro Seminario sulle Politiche della formazione professionale e del lavoro. Il Sistema ITS per il rilancio di tutta la filiera professionale, che avrà luogo il prossimo 8 novembre dalle 9.30 alle 13.00 a Roma, a Palazzo Giustiniani in via della Dogana Vecchia, 29 presso la sala Zuccari, sarà l’occasione per riflettere sulle scelte politiche delle Regioni e sulle riforme annunciate.

Interverranno: il Senatore Matteo Gelmetti, il neo Direttore Generale CNOS-FAP Giuliano Giacomazzi, Mattia Dolci e Sara Frontini di PTS, gli Assessori del Piemonte, Toscana, Lazio, i rappresentanti di Lombardia, Marche e Calabria, Emmanuele Crispolti di INAPP, il Presidente Temussi di ANPAL Servizi, il Presidente dell’Associazione Rete Fondazione ITS Italia Torrielli e rappresentanti qualificati del mondo delle imprese e delle istituzioni formative. A chiudere l’incontro le considerazioni della Presidente di FORMA, Paola Vacchina.

Tesya e ITS dei Salesiani in campo per la formazione

Da Il Sole 24 ore.

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Una posizione su due è di difficile reperimento. Le recenti stime del sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal, lasciano pochi dubbi sulla magnitudine del problema tra le imprese, che provano a correre ai ripari accelerando sui percorsi formativi.

È l’obiettivo di STARTech, percorso formativo teorico-pratico promosso dal Gruppo Tesya (di servizi B2B per costruzioni, gestione di cantieri, magazzini e logistica, organizzazione di grandi eventi, generazione di potenza elettrica e meccanica, transizione energetica) in collaborazione con la rete delle Opere Salesiane in Europa, rivolto ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro.

Parte di un progetto di portata globale che il gruppo intende estendere nei Paesi in cui opera, STARTech parte oggi dall’Italia, dove è presente la sede principale del Gruppo e della Fondazione ITS Meccatronica Salesiani di Sesto San Giovanni (MI), prima scuola ad essere coinvolta nell’iniziativa.

Il programma formativo, progettato congiuntamente con la Federazione Nazionale CNOS-FAP, CNOS FAP Lombardia, ITS Meccatronica e Gi Group, prevede un’alternanza tra ore di formazione in aula e ore di formazione e affiancamento al lavoro in azienda, finanziate dalla Regione Lombardia con la modalità prevista per l’apprendistato. per un totale di 860 ore. Dopo i primi due mesi di pura formazione, a integrazione del compenso previsto dal contratto, Tesya riconoscerà un’ulteriore borsa di studio mensile da 250 euro.

L’obiettivo è introdurre 25 giovani neodiplomati ITS alla professione di Tecnico Meccatronico Industriale con contenuti legati anche alla figura di Tecnico Meccatronico Marino, due dei profili “inseguiti” senza successo dalle aziende italiane. Tra le ricerche di personale più critiche spiccano infatti quelle degli operai specializzati (64,2%) e dei tecnici nell’area installazione e manutenzione (67%).

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Seminario Regione Mediterranea su Migranti e Rifugiati: un impegno dei Salesiani a favore di chi cerca una vita più dignitosa

Dal 12 al 15 ottobre, nella Casa Diocesana di Malaga, si è svolto il Seminario Internazionale sull’Accoglienza dei Migranti e dei Rifugiati,  che ha permesso di riflettere sull’opera salesiana in questo campo con il dialogo tra più di un centinaio di partecipanti provenienti da Portogallo, Spagna, Italia e Medio Oriente, insieme a diverse autorità, specialisti e rappresentanti degli enti di riferimento.

Punto di partenza della riflessione è stato il notevole incremento delle iniziative avviate dalle presenze salesiane dedicate all’accoglienza e all’integrazione dei migranti e dei rifugiati, soprattutto tra i Paesi vicini alla situazione mediterranea. Per riflettere su queste attività, unificare le strategie e rispondere ai bisogni delle persone colpite da questa drammatica situazione, i Centri Nazionali di Pastorale Giovanile di Italia e Spagna hanno organizzato delle conferenze che hanno messo al centro questo problema nell’ambito delle conferenze di Giuseppe Riggio, con lo scenario delle migrazioni nel Mediterraneo: cause e prospettive; Alberto Ares e il motto ‘Siamo tutti migranti: verso una teologia delle migrazioni’; e Vincenzo Salerno, sugli aspetti socio-educativi nella pastorale e sugli aspetti pastorali in opera sociale: il caso della Comunità di San Luigi – Gorizia (Italia), opera salesiana di Msna sulla Rotta Balcanica.

Nei giorni in cui si è svolto l’incontro, inoltre, c’è stata anche l’opportunità di condividere interventi, corsi e buone pratiche, come quelli di Don Bosco International (DBI), guidati da Sara Sechi con il focus sulla prospettiva salesiana dell’Europa e dell’Europa migrazioni.

Giovani immigrati e identità, di Luis Callejas, ‘Come sostenere i bisogni dei migranti nei loro processi. Dolore migratorio’, con l’educatrice Mónica García Arboleda, oltre alla prospettiva del Coordinatore Statale delle Piattaforme Sociali (CEPSS) con ‘Lascia che ti dica una cosa: Nuove narrazioni d’amore dei migranti’, di Roberto Trujillo, e la ‘Donna migrante e intersezionalità. Quante vite hai in una vita?, con Marta Martín.

È stato condiviso anche il lavoro di azioni come “Reti e migrazioni – Protagonisti”. Immigrazione e reti culturali per il futuro’, con Koblan Amissah Bonaventure (dell’associazione Abuswan), “L’accompagnamento della dimensione spirituale e religiosa dei migranti”, con Nando Capovilla (di Pax Christi Italia), Gorizia, modello di accoglienza nel area di confine, con Vincenzo Salerno, ‘Don Bosco 2000, La Sicilia e le migrazioni circolari (con l’Africa occidentale sub-sahariana)’, con Agostino Sella. ‘Una proposta salesiana congiunta e sinergica per l’accoglienza, l’integrazione e l’accompagnamento di migranti e rifugiati: il caso italiano tra buone pratiche e nuove prospettive’, con Micaela Valentino (delle entità italiane VIS, SxS e CNOS-FAP), Programma Buzzetti per bambini senza casa, con Pepelu Aguirre della Fondazione Sociale Don Bosco Salesianos, “Prendi le redini”, con di Roberto Trujillo e Gema Rodríguez (CEPSS), Alloggi per i rifugiati, con Marita Guerra (CEPSS), Egitto e rifugiati dal Sud Sudan. Libano e rifugiati siriani e iracheni: giovani adulti, con Simon Zakerian. Tutte queste iniziative erano rivolte principalmente ai salesiani e ai laici impegnati a realizzare iniziative mirate all’accoglienza e all’integrazione dei migranti e dei rifugiati nei diversi ambienti educativo-pastorali.

L’incontro si è concluso con un dialogo sulle politiche europee, condotto da Fco, Jesús Toronjo Benítez, Direttore Generale delle Politiche Migratorie della Junta de Andalucía, e Maria Vittoria Garlappi, rappresentante della Fondazione Europea per la Formazione, che hanno evidenziato gli strumenti a disposizione dell’Unione Europea e le linee strategiche per promuovere la cooperazione tra istituzioni pubbliche e società civile nell’accoglienza e integrazione dei migranti.

 

“La decisione della Congregazione di mettere a tema la questione dei migranti rifugiati è una scelta politica particolarmente importante -, spiega don Elio Cesari, presidente del Centro Nazionale delle Opere Salesiane che ha partecipato con una delegazione italiana al Seminario -. La questione migratoria è rilevante ed è importante anche come i Salesiani vogliono assumerla pensando alle persone che ne sono coinvolte, che non sono numeri ma sono storie di vita che meritano attenzione e rispetto. Un’azione sincronica e coordinata è la migliore risposta a quella che ormai non è più un’emergenza, perché ormai ci troviamo a viverla da molti anni”, dice ancora.

Rispetto all’esperienza del Seminario, don Elio Cesari sottolinea due questioni:
“La prima è che è stata una bella occasione di confronto, il miglior clima per permettere le azioni successive. C’è stata l’occasione di confrontarsi, conoscere tante realtà che sono già coinvolte nell’accoglienza di migranti e rifugiati e renderci conto di quante cose belle i salesiani fanno per loro. La seconda questione riguarda la necessità di una riflessione sempre più ampia e profonda per dare le coordinate migliori e interfacciarci alle realtà anche europee, quindi anche oltre i nostri muri per dire qualcosa di specifico e orientato sul Sistema Preventivo ed educativo di Don Bosco. Il Seminario è stata l’occasione per dire anche all’esterno che cosa facciamo: noi rispondiamo a questa situazione come farebbe Don Bosco oggi. Ci tengo a ringraziare in modo particolare il centro nazionale di Madrid e tutti coloro che hanno organizzato questo seminario perché sono necessarie occasioni come queste che permettono di avviare un processo”, conclude. 

 

José Miguel Núñez, direttore del Centro Nazionale di Pastorale Giovanile della Spagna, ha evidenziato l’importanza di fare una valutazione congiunta della realtà del servizio salesiano nel bacino del Mediterraneo riguardo ai flussi migratori e ai processi di accoglienza, protezione, promozione e l’integrazione in Europa delle persone che arrivano nel continente e nelle province ultraperiferiche, come le Isole Canarie: “Allo stesso modo, abbiamo voluto evidenziare le sfide che la realtà attuale ci pone e, di conseguenza, assumere nuovi impegni a favore delle persone che si spostano alla ricerca di condizioni di vita più dignitose”, ha spiegato.

 

 

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Le conclusioni

 

 

Dl immigrazione, Salesiani per il Sociale e altre associazioni: Preoccupazione per i rischi di violazione dei diritti dei minori

Pubblichiamo il comunicato stampa rilanciato da Salesiani per il Sociale e da altre associazioni della società civile impegnate nella tutela dei diritti dei migranti.

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In occasione dell’avvio alla Camera dei Deputati dell’esame parlamentare del Decreto-legge, le organizzazioni sottolineano la propria preoccupazione per la prevista accoglienza di minori ultrasedicenni in centri per adulti e per i rischi di respingimento, trattenimento ed espulsione dei minorenni che arrivano soli nel nostro Paese e che potrebbero essere erroneamente considerati adulti per insufficienti garanzie nella procedura di accertamento dell’età.

Il DL Immigrazione e Sicurezza, sul quale inizia oggi, presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, la discussione per la conversione in Legge, desta grave preoccupazione poiché, tra le altre cose, modifica in senso peggiorativo due disposizioni della L.47/2017 sulla protezione dei minori non accompagnati. Questo l’allarme di 25 organizzazioni della società civile attive per i diritti dei minori migranti – ActionAid, Amnesty International Italia, ARCI, ASGI, Caritas Italiana, Centro Astalli, CeSPI ETS, Cir Onlus, CIES Onlus, CNCA, CISMAI, Cooperativa CIDAS, Cooperativa CivicoZero, Defence for Children International Italia, Emergency, INTERSOS, Medici del Mondo, Medici Senza Frontiere, Oxfam Italia, Refugees Welcome, Salesiani per il Sociale APS, Save the Children Italia, SOS Villaggi dei Bambini, Terre des Hommes Italia, UNIRE – che si appellano al Parlamento affinché agisca stralciando tali norme dal testo.

Per la prima volta dalla sua emanazione, un Governo ha deciso di intaccare il sistema di protezione per i minori non accompagnati rappresentato dalla L. 47/2017, adottata ad ampia maggioranza parlamentare e alla cui progressiva attuazione hanno contribuito in questi anni le istituzioni competenti di livello centrale e territoriale, le organizzazioni della società civile e singoli cittadini e cittadine che, come tutori e tutrici volontari, famiglie affidatarie, volontari e attivisti, sostengono ogni giorno bambini, bambine e adolescenti che arrivano soli in Italia.

Contrariamente a quanto disposto dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza per l’accoglienza dei minorenni soli, che deve avvenire in affidamento in famiglia o in centri loro riservati, il Decreto-legge in esame prevede che, in caso di indisponibilità di strutture dedicate, i Prefetti possano collocare i minori migranti non accompagnati ultra16enni in centri per adulti. Stiamo parlando di strutture di grandi dimensioni e prive degli standard (in termini di personale, di servizi garantiti ecc.) stabiliti per i minorenni, dove gli stessi non avranno accesso all’assistenza legale e psicologica né a corsi di lingua italiana. Una scelta, questa, che si pone in drammatico contrasto con il principio del rispetto del superiore interesse del minore, oltre che rappresentare una grave discriminazione tra minorenni italiani e stranieri.

Inoltre, rispetto alla determinazione dell’età in fase di identificazione, il testo prevede una deroga alla procedura disposta dalla L.47, in caso di arrivi consistenti, multipli e ravvicinati, a seguito di attività di ricerca e soccorso in mare, di rintraccio alla frontiera o nelle zone di transito e di rintraccio sul territorio nazionale a seguito di ingresso avvenuto eludendo i controlli di frontiera. Si tratta di ipotesi tutt’altro che eccezionali, come abbiamo potuto vedere anche nell’ultimo periodo, nelle quali l’autorità di pubblica sicurezza potrà disporre “rilievi antropometrici o […] altri accertamenti sanitari, anche radiografici” che, in casi di particolare urgenza – non meglio definita dalla norma – potranno essere autorizzati anche oralmente dalla Procura minorile, con autorizzazione scritta soltanto successiva. Questa disposizione, peraltro, non considera necessaria l’autorizzazione scritta del tutore e neanche la sua avvenuta nomina – nonostante si tratti di accertamenti sanitari anche invasivi, come le radiografie. Inoltre, in questi casi non sarebbe necessariamente prevista la presenza di un mediatore linguistico culturale, essenziale per garantire un consenso informato della persona agli accertamenti sanitari richiesti.

Considerando che nessun metodo disponibile, neanche medico, consente la determinazione esatta dell’età, è inoltre molto preoccupante che la norma eluda il principio dell’approccio multidisciplinare, e che preveda un’eccezione alla regola secondo la quale gli accertamenti sanitari, in particolare se caratterizzati da invasività, debbano essere utilizzati soltanto se strettamente necessari e in seguito a metodi meno invasivi, quali il colloquio psico-sociale con l’interessato.

Le organizzazioni ricordano inoltre che la procedura di accertamento dovrebbe essere disposta solo in caso di “fondato dubbio” sulle dichiarazioni dell’interessato e non a libera discrezione delle forze di pubblica sicurezza, sulle quali tale ampia discrezionalità farebbe ricadere una responsabilità eccessiva, oltre che gravosa, nell’ambito dell’identificazione.

Si evidenzia infine che questa procedura, la quale rischia di rivelarsi tutt’altro che eccezionale, unita alla permanenza in centri per adulti e ai termini ristrettissimi per impugnare il verbale di polizia in cui viene dichiarata l’età – 5 giorni – può facilmente portare al respingimento, alla detenzione e alla successiva espulsione di minori dichiarati maggiorenni per errore, aprendo le porte a un destino rischioso e a possibili gravi violazioni dei loro diritti fondamentali, in particolare per i minorenni provenienti da Paesi cosiddetti “sicuri” e quindi sottoposti a procedure accelerate in frontiera qualora erroneamente considerati adulti.

Tutto questo avviene, sorprendentemente, nonostante l’Italia sia stata condannata più volte dalla Corte Europea dei diritti umani per aver collocato minorenni non accompagnati in centri per adulti e aver condotto procedure di accertamento dell’età senza garanzie procedurali sufficienti.

Per chiunque abbia a cuore i diritti dei minorenni queste modifiche normative sono inaccettabili e si fa appello al Parlamento affinché vengano eliminate dal testo durante l’iter di conversione in Legge. Ammettere deroghe al principio di equità di trattamento tra minorenni italiani e stranieri fuori famiglia rispetto all’ospitalità in affido familiare o in centri loro dedicati, e sottoporre potenziali minori a procedure che non abbiano il rigore e le garanzie necessarie per ogni procedimento che riguardi un minorenne, significa incidere non soltanto sul destino di migliaia di adolescenti migranti che hanno già alle spalle anni di viaggio e di sofferenze profonde, ma anche mettere in discussione il principio della protezione del minore in quanto tale, vigente nel nostro Ordinamento giuridico, e quindi la tenuta complessiva del sistema di tutela di chi rappresenta il futuro del Paese.

 

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“Unica”, online la nuova piattaforma digitale per famiglie, studentesse e studenti

Dal sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito sul lancio della piattaforma Unica.

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Da oggi sarà online Unica, la nuova piattaforma del Ministero dell’Istruzione e del Merito annunciata dal Ministro Giuseppe Valditara a Forlì durante la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico.

Unica è stata ideata per offrire, per la prima volta, un solo punto di accesso ai servizi digitali dedicati alle famiglie e agli studenti e per agevolare le comunicazioni scuola – famiglia. Particolare attenzione è data al tema dell’orientamento: grazie a nuovi strumenti, con il docente tutor, che consentiranno a ciascun studente di individuare e valorizzare i propri talenti e che, con il docente orientatore, daranno un concreto supporto nell’individuazione del percorso più indicato per il futuro dei ragazzi, universitario o professionale.

Unica è prevista dal Piano di semplificazione per la Scuola lanciato ad aprile dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e in attuazione delle Linee guida per l’orientamento approvate a dicembre 2022. La piattaforma è disciplinata da un DM firmato oggi dal Ministro Valditara dopo il parere favorevole del Garante per la protezione dei dati personali.

“Con il lancio di Unica ribadiamo il nostro impegno a rendere l’istruzione più accessibile, efficiente e orientata al futuro. Questa piattaforma è stata progettata insieme ai principali attori della scuola con l’obiettivo di dare risposta a bisogni concreti, garantendo semplicità e immediatezza nella fruizione dei servizi. La sua introduzione è una tappa fondamentale nel percorso verso l’eccellenza nell’educazione italiana e il rafforzamento dell’alleanza scuola-famiglia”, ha dichiarato il Ministro Valditara.

La piattaforma sarà disponibile per oltre 10 mila scuole statali e paritarie, interessando più di 6,5 milioni di studenti, circa 8 milioni di genitori, delegati, tutori o responsabili genitoriali, e più di 1 milione di persone che lavorano ogni giorno nella scuola

Navigando all’interno della piattaforma sarà possibile:

  • consultare informazioni e dati utili per una scelta consapevole del percorso scolastico e post – scolastico;
  • fruire in modo organico e personalizzato di tutti i servizi digitali relativi all’orientamento, alle iscrizioni, ai pagamenti, nonché alle iniziative a sostegno del diritto allo studio;
  • seguire facilmente l’intero ciclo scolastico e i principali traguardi raggiunti attraverso l’E-portfolio, un documento digitale sempre a disposizione di studenti e famiglie;
  • entrare in contatto con il tutor scolastico e il docente orientatore, le nuove figure istituite dal Mim per supportare famiglie e studenti nei momenti di scelta del percorso scolastico.

Unica è organizzata in tre sezioni:

  • Orientamento, con informazioni e strumenti utili per scegliere il percorso formativo e contattare il tutor e il docente orientatore;
  • Vivere la scuola, per cogliere tutte le opportunità del panorama scolastico;
  • Strumenti, per semplificare la vita delle famiglie con servizi innovativi;

Inoltre sulla piattaforma sono a disposizione:

  • dati e informazioni sulle possibilità offerte dal panorama formativo e dal mondo del lavoro
  • numerosi servizi che arricchiscono l’offerta formativa e l’esperienza scolastica in materia di inclusione, cyber-bullismo, Educazione civica, alimentare e sportiva.
  • Unica semplifica, infine, il rapporto tra famiglie, scuole e Ministero, agevolando l’accesso a misure dedicate al sostegno del diritto allo studio nonché ai servizi amministrativi come la gestione di pagamenti e il crowdfunding.

Orizzonte Scuola, Valditara: “Oltre 260 milioni per le scuole paritarie, un sistema ispirato alla libertà”

Dal sito di Orizzonte Scuola.

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Oggi è una giornata di libertà perché quando parliamo di scuola paritaria parliamo di scuola libera innanzitutto e parliamo di un sistema ispirato alla libertà”, ha esordito Valditara, sottolineando l’importanza dell’articolo 30 della Costituzione, che riconosce il diritto dei genitori di istruire ed educare i propri figli. Secondo il Ministro, questo articolo costituisce la base per una scuola pubblica che integri sia l’istruzione statale che quella paritaria, evitando distinzioni ingiustificate.

Il Ministro ha poi raccontato due episodi emblematici che riflettono l’efficacia di un sistema educativo integrato in pratica. Valditara ha citato l’esempio di una scuola statale ad Alassio, i cui studenti furono temporaneamente ospitati da una scuola paritaria dei Salesiani in attesa del completamento dei lavori nella loro scuola. Un altro esempio menzionato riguardava una visita a Ostia, dove Valditara ha osservato una collaborazione produttiva tra una scuola statale e un centro di formazione professionale gestito dai Salesiani.

Parlando delle risorse finanziarie, il Ministro ha evidenziato l’allocazione di fondi significativi per l’istruzione paritaria nel 2024, con una dotazione di 110 milioni di euro, di cui 40 milioni saranno destinati alle scuole paritarie e 70 milioni alle esigenze degli studenti disabili. Questo, ha spiegato, aiuterà a rimuovere le differenze ingiustificate nel trattamento tra scuole paritarie e statali, in particolare per gli studenti disabili che erano precedentemente discriminati.

Inoltre, Valditara ha annunciato l’estensione delle risorse del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) anche alle scuole paritarie, con un investimento totale di circa 150 milioni di euro. Questi fondi, ha detto, saranno utilizzati per l’innovazione tecnologica, il miglioramento delle competenze e l’estensione del tempo pieno, tra le altre iniziative.

Un altro annuncio importante riguardava la proroga di tre anni per l’abilitazione dei docenti nelle scuole paritarie, evitando così la chiusura di molte scuole che non soddisfacevano i requisiti precedenti. Questo passo, ha detto Valditara, riflette un investimento e una fiducia nel futuro delle scuole paritarie.

Concludendo il suo intervento, il Ministro ha sottolineato l’importanza di una “scuola costituzionale a 360 gradi” che incoraggia l’integrazione e la parità tra istruzione statale e paritaria, contribuendo a creare un sistema educativo robusto ed equo per tutti gli studenti italiani.

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