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Affettività e sessualità: come accompagnare i nostri adolescenti?

Da Avvenire.

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Dopo cinque puntate si conclude qui il nostro viaggio attraverso le buone prassi educative per accompagnare i nostri figli adolescenti alla scoperta del pianeta affettività e sessualità. Ma è un tema che non intendiamo mettere da parte. Quindi la pausa è solo temporanea. In queste cinque puntate – gli articoli si ritrovano tutti su www.avvenire.it nel canale famiglia/affettività abbiamo dato spazio ai numerosi percorsi proposti dalle diocesi, come Mantova – con l’impegno ormai decennale dei coniugi Flavia e Claudio Amerini – e come Ragusa, dove grazie allo sforzo dei coniugi Delizia e Nicandro Prete è partito un nuovo percorso per padri e figli. Ma abbiamo raccontato anche di Treviso e di altre diocesi. E poi abbiamo focalizzato le iniziative su vasta scala dei Salesiani e del Focolari. Nel primo caso sono stati don Miguel Angel Garcia Morcuende e Antonella Sinagoga, autori del nuovo sussidio, Una pastorale giovanile che educa all’amore , a spiegarne i criteri. Gli stessi che caratterizzano gli Itinerari usciti proprio in questi giorni. Mentre per quanto riguarda i Focolari abbiamo dato spazio al progetto internazionale Up2Me , esperienza relazionale di reciprocità diffusa in 30 nazioni di 4 continenti. In precedenza (10 dicembre) avevamo raccontato il progetto Teen Star i cui formatori vengono preparati all’Università Cattolica e Una storia unica (17 dicembre), ideato dallo psicologo e psicoterapeuta Saverio Sgroi.

 

La semplice Ave Maria di Don Bosco che ha dato inizio all’Oratorio continua a dare i suoi frutti: il nuovo documento sull’Oratorio – Centro Giovanile Salesiano.

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Lo stesso Don Bosco, nelle sue Memorie dell’Oratorio, racconta come l’Oratorio sia iniziato l’8 dicembre 1841: “con una semplice Ave Maria”. Da allora, per i salesiani, la celebrazione dell’Immacolata Concezione e la commemorazione dell’inizio dell’Oratorio salesiano sono inscindibili. Non si trattò però di un inizio formale, di un’inaugurazione di strutture fisiche o dell’avvio di programmi di lavoro, ma dell’attuazione di quello che oggi conosciamo come “stile/criteri oratoriani”: un incontro educativo-evangelizzatore tra Don Bosco e un giovane povero, rispondendo ai suoi bisogni concreti e promuovendolo integralmente attraverso la “metodologia” dell’amicizia. Tutto questo fu l’inizio di ciò che Don Bosco stesso non poteva immaginare all’epoca: l’Oratorio salesiano.

 L’Ave Maria di Don Bosco segna l’origine di un dinamismo che gradualmente ha dato impulso a tutte le proposte ed espressioni educativo-pastorali di cui i giovani del suo tempo avevano bisogno. Così, lo stile oratoriano ha plasmato allora, e continua a plasmare ancora oggi, ogni opera e presenza salesiana nel mondo.

Infatti, a distanza di 182 anni, la stessa “semplice Ave Maria” e lo stesso stile/criterio oratoriano continuano a dare energia e identità al carisma salesiano, che implica anche una continua riflessione e un costante aggiornamento, non solo perché le opere e la presenza salesiana siano espressione fedele di ciò che Don Bosco ha iniziato, ma anche perché si continui a essere fedeli a lui, rispondendo alle nuove e attuali esigenze dei giovani.

Per questo motivo, in questa giornata dell’8 dicembre 2023, il Settore Salesiano di Pastorale Giovanile presenta una nuova riflessione aggiornata sull’Oratorio-Centro Giovanile Salesiano (2023). Si tratta di un documento che, partendo dal Quadro di Riferimento per la Pastorale Giovanile (2014), viene rinnovato e aggiornato tenendo conto dei nuovi contesti e delle nuove realtà della Congregazione Salesiana e dei giovani.

A questo proposito, il Consigliere generale per la Pastorale, don Miguel Ángel García Morcuende, afferma: “Intendiamo offrire una comprensione ampia e aggiornata dell’Oratorio-Centro giovanile. Vogliamo contribuire a confermare, rinnovare e rivitalizzare la novità dell’Oratorio-Centro giovanile, radicato nella nostra memoria carismatica, e a rendere attuale il suo potenziale educativo ed evangelizzatore”.

Il documento è il risultato di un percorso di dialogo, ascolto e consultazione con tutte le Ispettorie durato un anno, che ha suscitato un crescente interesse per il rilancio e la rivalutazione delle opere specificamente identificate come Oratorio-Centro Giovanile, ma anche per il rilancio e la rivalutazione dell’originalità oratoriana di ogni opera e presenza salesiana.

Il documento è strutturato in quattro parti, che rispondono al cosa, al chi, al perché e al come dell’Oratorio-Centro Giovanile Salesiano, cioè all’originalità dell’Oratorio salesiano, alla sua Comunità educativo-pastorale, alla sua proposta educativo-pastorale e, infine, alla sua organica animazione pastorale.

Nei mesi di ottobre e novembre, il contenuto del testo è stato presentato agli incontri regionali dei delegati provinciali di pastorale giovanile. I delegati hanno apprezzato l’attualità della riflessione, dato che in alcune Province si sta rendendo necessaria la riattivazione dell’Oratorio-Centro giovanile come modo concreto di vivere le nuove frontiere/periferie della vita dei giovani.

Il testo è disponibile in PDF modificabile in 5 lingue, contemporaneamente alla versione per la stampa dell’Ispettorato stesso. Il documento è accompagnato da un PPT per la presentazione e una più ampia diffusione.

Don Francisco Cervantes, membro del Settore di Pastorale Giovanile, accompagna questo ambiente e si occupa anche dei processi di formazione e accompagnamento dei giovani animatori.

Nella Solennità dell’Immacolata, come Don Bosco, con una semplice Ave Maria, affidiamo a nostro Signore Gesù Cristo e a nostra Madre tanti giovani che hanno urgente bisogno delle dinamiche educativo-pastorali di un Oratorio-Centro Giovanile Salesiano, e offriamo questo documento per illuminare la riflessione e le pratiche che già abbiamo, ma anche per incoraggiare nuove e creative proposte.

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Educare i giovani all’amore e alla sessualità – Come accompagnare in percorsi di autenticità”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Genzano) – Mercoledì 15 novembre 2023, presso il Cinema “Cynthianum” di Genzano ha avuto luogo una serata ricca di contenuti, che ha visto una grande partecipazione sia nella sala, sia online, attraverso la diretta Facebook; a generare tanto interesse è stato l’evento dal titolo “Educare i giovani all’amore e alla sessualità – Come accompagnare in percorsi di autenticità” promosso dai Salesiani di don Bosco, dai Gesuiti, dal Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile della Diocesi di Albano, dall’Agesci e dalla Comunità Parrocchiale “Santissima Trinità” di Genzano, con il patrocinio dei Comuni di Genzano, Albano, Ariccia e Nemi.

Il dialogo è stato moderato da Giovanni Anversa, giornalista e autore televisivo, attualmente vicedirettore Intrattenimento Prime Time della Rai, che ha sottolineato la bellezza della presenza di tante autorità e personalità, soprattutto di numerosi movimenti e associazioni e dei dirigenti scolastici degli istituti del territorio.

Durante i lavori è stato presentato e approfondito il sussidio per gli educatori intitolato “Una Pastorale Giovanile che Educa all’Amore” curato da don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana, e dalla psicoterapeuta Antonella Sinagoga, membro del Settore per la Pastorale Giovanile.

L’obiettivo del documento è quello di consegnare ai giovani una visione positiva dell’affettività e della sessualità, ma allo stesso tempo capire come questi due aspetti vengono vissuti nel mondo giovanile. È difficile dire se questa generazione viva la sessualità meglio o peggio di quella precedente, ma non si dovrebbe essere tentati dal dire che “qualsiasi passato è migliore”.

Si è sottolineato come questa generazione abiti questa dimensione e questo va preso come punto di partenza per ulteriori esplorazioni e scoperte. Quello che si osservato è come nelle pieghe profonde della carne ci sia una solitudine emotiva, che è la mancanza di relazioni significative, e una solitudine sociale, cioè la mancanza di relazioni affiliative, che genera la sensazione di non essere accettati dagli altri, quando, in fondo, ciò che conta di più nell’esistenza è l’affetto e il riconoscimento. Ciò può avvenire attraverso la via dell’ascolto.

Don García Morcuende, da parte sua, ha presentato il processo di sensibilizzazione al tema che ha coinvolto tutta la Congregazione, la lettura del contesto attuale, i nuovi terreni di missione e le sfide dell’educatore che accompagna il giovane in questo ambito, fino a proporre, in una prospettiva salesiana, dieci criteri educativi.

Essi sono stati presentati dalla dottoressa Antonella Sinagogaaccompagnare la costruzione dell’identità; accompagnare la coscienza e le decisioni; educarsi alla padronanza di sé; educare agli affetti: le virtù del cuore; educare alla vita di comunità; educare alla consapevolezza del limite; educare alla consapevolezza del potere digitale; accompagnare l’unicità non vedendola come motivo di esclusione; un’etica di base delle relazioni affettive; valorizzare due aree di impatto educativo: la famiglie e i coetanei. La dott.ssa Sinagoga ha annunciato che per approfondire i criteri educativi proposti in questo documento e per rafforzare alcune abilità sociali e personali, verranno presentati degli itinerari per promuovere una valida prassi educativo-pastorale.

È poi intervenuto un gesuita esperto, Padre Pino Piva, SJ, che ha sottolineato come sia importante, anche aiutati dal testo proposto, parlare in modo scientifico e cristiano di “identità di genere” e “orientamento sessuale” senza lasciarsi intrappolare da fazioni ideologiche, offrendo piuttosto un servizio considerevole agli educatori di oggi. Oggi, infatti, nei gruppi giovanili – ha sottolineato – allargando la prospettiva a tutto il contesto ecclesiale, ci sono giovani che, molto più rispetto al passato, hanno il coraggio di esternare dubbi e insicurezze rispetto alla loro identità sessuale; aiutati dal contesto sociale ed ecclesiale più sereni rispetto a queste tematiche. È per questo motivo che si sente l’urgenza che queste stesse tematiche entrino con la stessa serenità negli itinerari educativi dei nostri giovani, facendo molta attenzione a non comunicare loro dei messaggi ambigui o pedagogicamente negativi.

C’è stata poi anche la testimonianza di Stefano Pescatore, che un anno fa è stato chiamato da Capo scout e Capo guida a coordinare, insieme a Chiara Panizzi, i lavori della cd. Commissione mozione 55, che si occupa di Orientamento sessuale e identità di genere

I presenti, anche dopo la conclusione dell’evento, hanno manifestato il loro interesse e il desiderio di approfondire queste tematiche in tutti i contesti educativi, religiosi, ma anche civili.

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“Educare i giovani all’amore e alla sessualità”, a Genzano l’incontro con don Miguel Angel Garcia Morcuende, Antonella Sinagoga e padre Giovanni Piva

Dalla casa salesiana di Genzano.

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Papa Francesco definisce come ‘apostolato dell’orecchio’ il servizio degli educatori il cui compito fondamentale, sottolinea, è quello di accompagnare ogni persona secondo la sua condizione. Si tratta di un’altra frontiera a cui il Santo Padre guarda, auspicando una Chiesa sulla strada dell’incontro e capace di accogliere nel rispetto della diversità.

Una sfida che nel mondo ecclesiale è stata raccolta, tra gli altri, dai Salesiani e il cui primo frutto è un manuale per educatori intitolato “Una Pastorale Giovanile che educa all’amore”, curato da Don Miguel Angel Garcia Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana, e dalla psicoterapeuta Antonella Sinagoga. Obiettivo: Consegnare dei criteri educativi per accompagnare tutti i giovani in un percorso di educazione all’affettività e alla sessualità. Destinatari: tutti coloro che sono chiamati ad accompagnare i giovani.

Un percorso che necessita di momenti di confronto come quello offerto dai Salesiani dell’Oratorio di Genzano di Roma attraverso la conferenza dal titolo “EDUCARE I GIOVANI ALL’AMORE E ALLA SESSUALITÀ – Come accompagnare in percorsi di autenticità”, in programma il 15 novembre 2023, alle ore 19.00, presso il Cinema Cynthianum di Genzano.

In quella sede, moderati dal giornalista RAI Giovanni Anversa, gli autori del testo citato discuteranno con Padre Giovanni Piva, gesuita esperto in percorsi di accompagnamento pastorale per omosessuali e persone Lgbt+, che offrirà un intervento su questo tema. Un orizzonte ampio di accoglienza ai quali siamo invitati a guardare con attenzione, evitando l’esclusione e offrendo rispetto e protezione. Ci sarà anche la testimonianza di Stefano Pescatore, capo scout coordinatore, che ha avviato con l’AGESCI un percorso di avvicinamento alla realtà delle ragazze e dei ragazzi Lgbt+.  Dopo la discussione iniziale, il dibattito sarà aperto al pubblico in una sessione di domande e risposte.

Italia – L’evento inaugurale della rete salesiana “Don Bosco Tech Europe”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Venerdì 20 ottobre 2023, a Roma, presso il Grand Hotel Palatino di via Cavour, si è tenuto l’evento inaugurale della rete salesiana “Don Bosco Tech Europe” (DB Tech Europe) che ha visto la partecipazione di oltre 100 persone e la presenza del Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani.

La rete “DB Tech Europe” è una realtà di coordinamento e sviluppo nell’ambito della formazione professionale che racchiude al suo interno 211 Centri di Formazione Professionale in 22 Paesi collocati in Europa e nel bacino del Mediterraneo (Albania, Belgio, Bosnia-Herzegovina, Egitto, Francia, Germania, Irlanda, Israele, Italia, Libano, Kosovo, Marocco, Moldavia, Montenegro, Palestina, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna, Ucraina, Ungheria) i quali contano complessivamente una popolazione scolare di 86.200 giovani e 7.085 collaboratori (docenti, formatori, personale).

La mattina è incominciata con il saluto istituzionale del presidente della rete, don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile salesiana, ed un suo intervento sull’originalità del rapporto di Don Bosco con il mondo del lavoro, caratterizzata dalla intenzionalità educativa che cura la totalità della persona nel giovane, dalla concezione promozionale che punta sulla abilitazione e professionalità e dalla dimensione sociale etica (la formazione dell’“onesto cittadino”).

DB Tech Europe, un’organizzazione formativa salesiana in rete, risponde ad un’istanza pedagogica umanistica, con respiro di integralità personale, orientata a vincere prospettive e vedute formative puramente didattiche, tecniche e funzionali. Don García Morcuende ha fatto notare che la formazione professionale nei nostri centri salesiani oggi è, di fatto, anche un luogo di incontro delle culture, delle confessioni religiose; più largamente, rappresenta una sfida di grandi proporzioni per la società, oltre ad essere una risposta intelligente al disagio giovanile.

A seguire, il Direttore esecutivo, dott. Piero Fabris, ha illustrato il cammino lungo dodici anni che ha portato alla creazione di questa nuova organizzazione che si propone di essere un attore di primordine per le altre reti salesiane mondiali (DB Tech Africa, Americas, Asean, India) ed un partner affidabile per istituzioni pubbliche, private e per le aziende su molti temi relativi la formazione professionale; ad esempio: opportunità di lavoro per i giovani e gli adulti più vulnerabili, riqualificazione professionale, tirocini esteri, programmi “Erasmus+” e programmi “Horizon” per innovazione e digitalizzazione.

Dopo un momento di scambio fra le aziende e i responsabili dei progetti nell’ambito dell’Unione Europea provenienti da molti Centri di Formazione Professionali (CFP) salesiani e dalle istituzioni europee presenti all’evento, c’è stata la relazione conclusiva del Rettor Maggiore e neo-cardinale, Don Ángel Fernández Artime, che ha posto l’accento su come le sinergie internazionali siano fondamentali per avere dei centri di formazione che provvedano ad accompagnare giovani più bisognosi verso un futuro segnato nel solco cristiano del lavoro e nell’onestà.

Il Rettor Maggiore ha aggiunto anche che in un mondo dove sempre più spesso gli oggetti sostituiscono i valori famigliari ed etici, i salesiani continuano a rinnovarsi pur rimanendo saldi nella loro identità e tradizione, che li vede impegnati nel rimanere sempre al fianco dei giovani ed impegnati ad aiutarli a scoprire i loro sogni e a realizzarli.

Infine, ha concluso il suo intervento con un richiamo ad alcune esperienze di successo dei CFP salesiani nei contesti africani e ha ribadito l’importanza di accompagnare i giovani europei con la presenza e la testimonianza degli educatori.

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Forum SYM: Immaginare un Movimento Giovanile Salesiano mondiale. I risultati del confronto

Dal sito infoANS.

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Al mattino di mercoledì 2 agosto 2023, mentre già centinaia di migliaia di giovani affollavano e riempivano di entusiasmo le strade di Lisbona, una selezionata rappresentanza di ragazzi e ragazze del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) partecipava al “Forum SYM” (dall’acronimo dell’MGS in inglese).

La loro missione: “Immaginare un Movimento Giovanile Salesiano mondiale”. Ora, a distanza di qualche giorno, dopo aver raccolto e organizzato la grande quantità di materiali prodotti e condivisi durante quell’appuntamento, il Settore per la Pastorale Giovanile dei Salesiani di Don Bosco, guidato da don Miguel Angel García Morcuende, presenta i risultati di questo confronto.

A partecipare a quest’atteso confronto, tenuto presso la Casa Ispettoriale dei salesiani di Lisbona, nell’ambito della Giornata del Movimento Giovanile Salesiano (SYM Day) durante la GMG di Lisbona 2023, sono stati circa 250 giovani, che hanno dialogato con il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, la Madre Generale FMA, Madre Chiara Cazzuola, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile SDB, don Miguel Angel García Morcuende, e la Consigliera Generale per la Pastorale Giovanile FMA, suor Runita Borja.

Dopo la registrazione dei partecipanti, il forum è iniziato con un contributo sul tema dell’evento – Immaginare il Movimento Giovanile Salesiano Mondiale – offerto da suor Borja e don García Morcuende.

La presentazione si è conclusa con il seguente spunto di riflessione, per la successiva condivisione nei diversi gruppi linguistici: identificate un’importante questione o sfida globale su cui pensate che il Movimento Giovanile Salesiano possa dare un contributo significativo e visibile, e proponete di conseguenza delle linee di azione concrete.

La diversità delle risposte richiama già da sola l’attenzione sia dei giovani, sia degli adulti SDB, FMA e della Famiglia Salesiana sulla necessità di rispondere alle sfide del tempo.

I giovani chiedono di essere formati su vari aspetti della loro crescita, come l’identità, il discernimento vocazionale, la fede e la spiritualità salesiana; SDB, FMA e membri della Famiglia Salesiana sono chiamati ad accompagnare i giovani, specialmente i poveri e i migranti, e le loro famiglie.

I giovani desiderano formare la propria identità venendo assistiti nel loro sviluppo sessuale, affettivo, emotivo e mentale, per poter vivere una vita degna.

Vivendo seriamente la loro vita con Cristo, vogliono scoprire la loro vocazione, approfondire la loro fede cattolica ed essere al servizio dei loro compagni e della Chiesa.

Hanno anche espresso il desiderio di crescere nella spiritualità giovanile salesiana e nell’ecologia integrale.

E nel perseguire questi aspetti di crescita, sperano di essere accompagnati dalle loro famiglie nel vivere la fede.

I risultati di questa splendida riflessione chiedono anche un accompagnamento da parte degli SDB, delle FMA e dell’intera Famiglia Salesiana. Questo accompagnamento significa prendersi del tempo per ascoltare i giovani, per camminare con loro alla scoperta della loro vocazione, per approfondire la conoscenza e la pratica della fede cattolica e della spiritualità salesiana, e per prendersi cura delle famiglie.

Il mondo, infatti, pone ai nostri giovani e alla Famiglia Salesiana sfide sempre più grandi.

Si spera che il Forum SYM serva come esperienza concreta di ascolto dei giovani, e che sproni la Famiglia Salesiana a quell’accompagnamento gioioso e significativo che i giovani tanto desiderano.

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RMG – Pubblicazione di “UNA PASTORALE GIOVANILE CHE EDUCA ALL’AMORE”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Dopo due anni di ascolto, sintesi e riflessione, il Settore per la Pastorale Giovanile ha pubblicato in sei lingue il testo “UNA PASTORALE GIOVANILE CHE EDUCA ALL’AMORE”.

Don Miguel Angel García Morcuende, uno dei due autori, spiega che

“Don Bosco consapevolmente scelse di coinvolgersi direttamente nella vita e nelle situazioni fisiche, emotive, mentali e spirituali dei suoi ragazzi. Molte delle loro storie di abbandono e solitudine nascondevano situazioni complesse che lui stesso aiutava a illuminare e ad orientare. L’attenzione alla dimensione affettiva era costantemente contemplata nel suo Sistema Preventivo”.

Antonella Sinagoga, da parte sua, commenta che

“in una chiave interpretativa attuale l’educazione all’affettività è oggi un’opportunità per ascoltare e accogliere preoccupazioni, dubbi e ricerche in una prospettiva integrata. Affettività e sessualità sono due aspetti essenziali del benessere e sono destinati ad accompagnare le relazioni delle persone per tutta la vita”.

Il libro vuole essere uno strumento per gli educatori per sistematizzare i concetti e gli atteggiamenti legati all’educazione affettiva e sessuale. Questa combinazione di conoscenze e atteggiamenti porterà gradualmente allo sviluppo di competenze e criteri che aiuteranno l’educatore ad accompagnare e guidare i giovani in modo flessibile e appropriato a tutti i contesti di vita.

  • Il primo capitolo è una lettura della situazione attuale in cui, principalmente, il sesso è ridotto a cosa, espresso ed esibito in modo mercificato, il che impedisce lo sviluppo di relazioni autentiche. Tutto ciò costituisce una responsabilità per l’educatore.
  • Nel secondo capitolo, dopo una ridefinizione delle principali caratteristiche dell’adolescenza e dei corrispondenti compiti di sviluppo, si passa a considerare alcune delle domande e delle perplessità dei giovani rispetto al rapporto tra relazioni e corporeità.
  • Il terzo capitolo presenta alcune premesse concettuali per la costruzione di un quadro teorico che permetta di affrontare e trattare il tema nel modo più completo possibile. Delle comprensioni poco critiche possono impedire all’educatore di affrontare questi temi in modo sufficientemente equilibrato.
  • Per dare senso a questo delicato e rilevante ambito della missione educativa, il quarto capitolo esplora il grande esempio di Gesù, riconoscendo come, in alcuni episodi evangelici, egli abbia creato luoghi concreti di accoglienza.
  • Il quinto capitolo esamina il cammino della Chiesa, soffermandosi in particolare su Amoris Laetitia, che segue la via del dialogo, dando importanza all’ascolto e alla comprensione.
  • Nel sesto capitolo vengono presentate alcune riflessioni pratiche sugli ambiti da esplorare per la crescita personale degli educatori. Queste pagine servono ad approfondire e ad elaborare le sfide emerse negli incontri di studio con i Delegati di Pastorale Giovanile.
  • Nel settimo capitolo vengono affrontati in chiave salesiana dieci criteri educativi, tutti legati ai temi trattati in precedenza.

I lettori potranno approfondire i legami tra Sacra Scrittura, Magistero, etica, scienze umane e vita reale. Questo percorso di studio e condivisione, che ha coinvolto 60 persone e diverse università, ha offerto l’opportunità di riflettere su un tema complesso, attuale e, per certi aspetti, controverso dell’educazione all’amore; si tratta, dunque, di un “lavoro in corso” in cui sono raccolti alcuni criteri fondamentali, finalizzati all’accompagnamento globale degli adolescenti e dei giovani verso la maturità affettiva.

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Germania – Delegati di Pastorale Giovanile d’Europa: riflessione condivisa e lavoro comune

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Monaco) – Dal 7 al 10 febbraio, i Delegati ispettoriali per la Pastorale Giovanile d’Europa si sono riuniti per una riflessione comune e un lavoro congiunto. Dopo l’incontro dello scorso anno, che si è svolto a Fatima, quest’anno è stato il centro “Salesianum” di Monaco di Baviera ad ospitare l’appuntamento, che ha radunato 25 Delegati ispettoriali. Come nelle altre regioni, questi incontri sono convocati da don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, e da don Dariusz Jozwik, membro dell’équipe del Settore per la Pastorale Giovanile Salesiana.

Durante queste giornate sono state discusse le aree strategiche della missione salesiana nel contesto dell’animazione pastorale europea. Si è dialogato sui criteri per l’educazione affettivo-sessuale dei giovani, contenuti nel nuovo testo del Settore: “Una pastorale giovanile che educa per amare”.

Una mattinata è stata dedicata all’animazione vocazionale, studiando un sussidio elaborato da don García Morcuende. La Giornata Mondiale della Gioventù, che si svolgerà a Lisbona dal 1° al 6 agosto 2023, è stata uno dei temi discussi dai vari Delegati, insieme ad altri argomenti come il Congresso Internazionali delle Opere Sociali, il rilancio dell’ambiente oratorio-centro giovanile, la Carta d’Identità delle scuole salesiane e le sfide che i Direttori delle scuole europee hanno espresso nel questionario denominato “Educobarometro”.

C’è stato tempo anche per riflettere sulla formazione nella e per la missione dei salesiani giovani. Sono stati presentati anche il processo di creazione del “DB Tech Europe” e il coordinamento del Movimento Giovanile Salesiano, la Pastorale Giovanile Salesiana Ispettoriale e la visita alle case da parte del Delegato. Ci sono stati diversi momenti per condividere alcune buone pratiche pastorali. Giovedì pomeriggio il gruppo si è recato in visita a Benediktbeuern.

“Queste giornate di formazione continua sono un elemento fondamentale per la crescita dei Delegati nell’ambiente mutevole in cui operano. Aspetti come l’animazione vocazionale, l’accompagnamento affettivo dei giovani o la formazione pastorale delle nuove generazioni di salesiani richiedono cambiamenti metodologici e audacia pastorale. Dobbiamo riadattarci ai bisogni emergenti”, ha dichiarato in conclusione il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile.

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Incontro europeo dei Coordinatori Ispettoriali delle Scuole: lo scopo della scuola è trasformare gli specchi in finestre

Dall’articolo di ANS – Europa

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Il 17 gennaio si sono riuniti i Coordinatori Ispettoriali delle scuole dei Salesiani di Don Bosco in Europa, convocati da don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, e Antonio Rodríguez López, Coordinatore della “Commissione Scuola Salesiana Europa-Coordinamento SDB”.

L’incontro è iniziato con una motivazione al lavoro in rete, al fine di condividere valori e sforzi nel mondo dell’innovazione e avere una visione rigorosa di ciò che l’apprendimento reale comporta per ogni studente in classe nel quotidiano. La scuola salesiana, è stato osservato nella circostanza, non è solo impegnata a migliorare il rendimento scolastico e lo spessore educativo-pastorale: trasforma gli specchi in finestre, cioè aiuta i giovani a conoscere e a formarsi per aprirsi al futuro.

Durante l’incontro ai Delegati è stata consegnata la Carta d’Identità della Scuola Salesiana, in 6 lingue.

In secondo luogo, si è svolta un’ampia riflessione sui risultati globali e nazionali dell’“Educobarometro”: un questionario di ricerca condotto con i membri delle équipe Direttive delle Scuole e dei Centri di Formazione Professionale d’Europa.

Tra le conclusioni emerse e discusse dall’équipe, si segnala in primo luogo che sarebbe importante che le équipe di gestione potessero dedicare più tempo alla pianificazione e al sostegno degli studenti e delle loro famiglie, riducendo il tempo dedicato a compiti organizzativi e burocratici. Si dovrebbe pertanto prendere in considerazione la ridistribuzione delle funzioni.

Inoltre, dovrebbero essere progettati dei corsi di formazione per facilitare lo sviluppo delle capacità di leadership e di coordinamento dei gruppi, con attenzione ai progetti interdisciplinari, alle metodologie innovative e al benessere emotivo degli insegnanti. Per questi ultimi, si dovrebbero incoraggiare incontri, dibatti, comunicazioni e informazioni per creare un clima di sostegno e fiducia per il loro sviluppo personale e professionale.

Il messaggio trasmesso dai gruppi dirigenti sembra andare nella direzione di rafforzare l’identità salesiana. E potrebbe essere un buon approccio quello di collegare l’identità salesiana con alcune delle principali aree di interesse delle équipe direttive e docenti, come l’innovazione pedagogica, l’inclusione educativa o il benessere emotivo.

La proposta principale per migliorare la qualità delle scuole, in definitiva, è un insegnamento più attivo, cooperativo e basato su progetti.

L’impegno per un’educazione inclusiva si basa in larga misura sul sostegno delle équipe di gestione, così come sull’accompagnamento degli alunni e sulla cura del rapporto con le famiglie.

Da ultimo è stato ricordato che temi e conclusioni di questo raduno verranno ripresi in futuro con le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA).

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L’incontro dei Consigli Generali dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Valdocco

Dall’Agenzia ANS di Torino:

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Si è rinnovato ancora una volta nel pomeriggio di ieri, giovedì 22 dicembre, il fraterno incontro del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco (SDB) e del suo Consiglio Generale, con la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) e il suo Consiglio Generale. L’appuntamento si è realizzato presso la Casa Madre dei Salesiani, a Valdocco, ed è stato caratterizzato dal consueto clima di amicizia e di condivisione della spiritualità salesiana.

L’incontro, che è stato coordinato dal Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, è ormai da anni una tradizione consolidata tra i due Consigli Generali, che si rinnova a cadenza semestrale, in estate e in inverno, quando entrambi gli organi si ritrovano per le rispettive sessioni plenarie.

A caratterizzare quest’incontro sono stati in particolare due elementi: in primo luogo, la celebrazione di ringraziamento in prossimità del Natale, che ha indirizzato i momenti comuni e i tempi di confronto nello spirito di una condivisione comunitaria e fraterna; e in secondo luogo, una condivisione sull’animazione vocazionale.

Il programma ha previsto in apertura l’accoglienza della Madre Generale, Madre Chiara Cazzuola, e delle sue Consigliere, alle 16 dell’ora locale.

Nelle sue parole di accoglienza il Rettor Maggiore ha parlato

del senso di gratitudine e semplicità per tutti i membri dei due Consigli per il dono di stare insieme nella casa del nostro padre Don Bosco, nella Basilica di Maria Ausiliatrice, luogo che ci parla delle nostre radici e della nostra storia. Trovarci qui a nome di Don Bosco e Madre Mazzarello ci fa tanto bene e ci dà un grande senso di famiglia. Una vera testimonianza di fraternità per tutta la Famiglia Salesiana. Con tutto il cuore e affetto, benvenute.

Madre Chiara Cazzuola, da parte sua, ha risposto:

Siamo molte contente di essere qui. Veramente ci sentiamo a casa. Don Ángel è un segno di comunione e unità per tutti noi. È molto bello stare qui, e insieme guardare il futuro.

Durante l’assemblea comunitaria don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, ha guidato una sessione sul tema della animazione vocazionale, principio ispiratore e traguardo della Pastorale Giovanile Salesiana. Ha sottolineato la importanza di fare “l’animazione vocazionale all’interno della pastorale giovanile, e ha invitato tutti a guardare questo momento della storia della Congregazione Salesiana e dell’Istituto delle FMA come grande opportunità per promuovere la “cultura vocazionale”: con la preghiera insistente e con la testimonianza appassionata della vocazione che Dio dona a ciascuno.

Ha anche ricordato che tutti i Salesiani e le FMA sono cuore, memoria e garanti non solo del carisma salesiano, ma anche della propria vocazione, e che il vero motore della nostra vita consacrata è la sequela di Gesù Cristo. Ancora, ha aggiunto che bisogna saper custodire la presenza salesiana in mezzo ai giovani e ha sottolineato l’importanza del rinnovamento e la rivitalizzazione della vita comunitaria, il ruolo centrale della comunità educativa pastorale e la fiducia nel cuore generoso dei giovani.

Dopo la presentazione di don García Morcuende, suor Runita Borja, Consigliera per la Pastorale Giovanile delle FMA, ha aperto un momento per la condivisione a partire da alcune domande, principalmente su quale sono i segni di speranza presenti nell’animazione vocazionale delle due Congregazioni.

Il momento fraterno ha raggiunto il suo apice con la celebrazione dell’Eucaristia presieduta dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, all’interno delle Camerette di Don Bosco. Nella sua omelia il Rettor Maggiore ha sottolineato la importanza di “dare il meglio di noi a Dio e ai giovani”. Ha ricordato che Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice hanno in Don Bosco e Madre Mazzarello due esempi di santi che hanno vissuto con grande semplicità e generosità.

Alle volte – ha sottolineato il Rettor Maggiorec’è il rischio umano. Noi abbiamo fatto la scelta più preziosa nella vita religiosa: abbiamo consegnato la nostra vita a Dio. Succede alle volte che nel nostro quotidiano dimentichiamo di essere generosi, che le nostre energie vanno spese per servire l’altro”.

Quindi, ha concluso ricordando che Maria, la Madre di Gesù, è l’esempio della vera e generosa consegna a Dio e agli altri.

Questo tempo di preziosa e ricca condivisione è terminato dopo la celebrazione con l’agape fraterna e lo scambio dei regali.

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