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“SHAPING TOMORROW”: il significato del logo e del motto

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Il primo biglietto da visita di un progetto di comunicazione è composto dal suo titolo, o motto, e dalla sua immagine grafica, cioè il logo. Nel percorso di avvicinamento al Convegno Comunicazione 2024, “Shaping Tomorrow” (Dare forma al domani), in programma dal 1° al 7 agosto 2024 presso le strutture dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma, il Settore per la Comunicazione Sociale della Congregazione spiega oggi i significati di questi due elementi.

Il logo e lo slogan “SHAPING TOMORROW” indicano la ricerca di nuove soluzioni nella comunicazione sociale, considerando i cambiamenti e muovendosi in una certa direzione. Il logo fa anche riferimento al logo mondiale della Congregazione Salesiana.

All’interno del disco rosso – il rosso è anche il colore ufficiale del logo della Congregazione –, viene tracciata una linea sinusoidale bianca, che parte dalla parte inferiore sinistra del campo circolare e viaggia lungo il campo rosso fino a raggiungere il lato opposto destro senza toccarlo. La linea bianca termina con una freccia che indica “TOMORROW” – “domani”.

La lettera ‘S’ bianca che termina con una freccia simboleggia il viaggio della Congregazione Salesiana fino ad oggi nella comunicazione sociale e la strada da percorrere nella direzione indicata dalla freccia. La freccia bianca simboleggia la modellazione del futuro – “SHAPING”.

La lettera “S” disegnata dalla freccia è anche la lettera iniziale della parola “SHAPING” e “SALESIANI”. La sinusoide bianca interseca e divide il cerchio rosso, che simboleggia lo spazio, un luogo di azione e lavoro nel campo della comunicazione sociale.

Lo slogan “SHAPING TOMORROW” indica il desiderio di dare forma futuro della comunicazione sociale nella Famiglia Salesiana.

Vi invitiamo a partecipare al convegno Comunicazione dal 1° al 7 agosto 2024, a Roma” è l’esortazione che giunge dal Settore per la Comunicazione Sociale.

“Educazione e cultura del safeguarding nello sport. Verso la costituzione di modelli di tutela e prevenzione”: convegno della PGS con l’UPS

La sinergia tra le Polisportive giovanili salesiane e l’Università Pontificia Salesiana ha dato vita al convegno “Educazione e cultura del safeguarding nello sport. Verso la costituzione di modelli di tutela e prevenzione” che si svolgerà il prossimo 13 aprile, ore 9:00-12:45, presso l’Università Salesiana in Roma.

L’esigenza di affrontare questo tema, come affermato dal Presidente delle PGS Avv. Ciro Bisogno, nasce dall’esigenza di dare risalto a quel segmento della Riforma dello Sport che costituisce un passaggio fondamentale per costruire una vera cultura dello Sport. Temi quali la tutela dei minori ed il contrasto e la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione non possono lasciare indifferenti un Ente di Promozione Sportiva che ha a cuore le sorti dei giovani ed è impegnato a fornire il proprio quotidiano contributo nei contesti sociali del Paese. E’ necessario, oggi più che mai, un impegno collettivo nella costruzione di un associazionismo sportivo che sappia rispondere a tutte le esigenze del mondo giovanile e della società.

L’obiettivo primario del convegno, ha affermato il Prof. Andrea Farina, docente di Legislazione minorile della Facoltà di Scienze dell’Educazione, è anzitutto quello di dedicare un momento di confronto di carattere nazionale alla tematica legata alle politiche di Safeguarding in ambito sportivo.  Si vuole inoltre favorire una cultura di prevenzione nello sport e la comprensione di quali modelli di tutela di tipo organizzativo meglio si adattano alle realtà associative in tale ambito.

Interverranno relatori esperti come il prof. Emanuele Isidori, il Dott. Ugo Taucer, il Dott. Valerio de Gioia, la Dott.ssa Clotilde Scolamiero e l’Avv. Gianluca Mulé. Parteciperà, attraverso un video di saluto, l’Autorità Garante per l’infanzia e l’Adolescenza Dott.ssa Carla Garlatti.

Giovani e sessualità: dieci punti da cui ripartire

Da Avvenire.

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Rileggere le proposte educative nell’ambito dell’affettività e della sessualità non è un’opzione possibile ma un’urgenza improcrastinabile alla luce delle trasformazioni vorticose di questi decenni che hanno determinato nuovi sviluppi nella società e nella cultura, inciso profondamente nella consapevolezza di genere, aperto nuovi scenari antropologici, cambiato di conseguenza il nostro sguardo sul mondo delle relazioni.

Di questo si è parlato nel grande convegno “Giovani e sessualità. Sfide, criteri, percorsi educativi” organizzato dall’Università pontificia salesiana (13 marzo). Abbiamo già illustrato alcuni aspetti emersi dall’appuntamento (pagina Giovani di martedì 5 marzo e Noi in famiglia di domenica 10), ma l’interesse e l’originalità di quanto detto offre lo spunto per un altro approfondimento, rivolto direttamente agli operatori pastorali.

Da qui l’idea di proporre una sorta di vademecum, con dieci indicazioni tratte dalla grande mole di riflessioni, di suggestioni e di proposte offerte dagli esperti al convegno.

1) La sessualità umana è un grande mistero al quale occorre avvicinarsi con umiltà e con la consapevolezza che esiste sempre un ambito che non riusciremo a comprendere pienamente.

2) I cambiamenti della cultura affettiva nell’Occidente hanno determinato, tra gli altri effetti, una grande ambivalenza. Il giusto riconoscimento della libertà individuale nell’instaurare nuovi legami e il riconoscimento del ruolo della donna si contrappongono a realtà come il calo del desiderio, la precocità, spesso ad alto rischio, delle esperienze, l’invadenza delle nuove tecnologie che hanno determinato confusione e ambiguità.

3) La sessualità non è un ambito chiuso, senza contatti e senza contaminazioni, ma si intreccia profondamente alla società e alla cultura.

4) II rapporto uomo-donna va riaggiornato per mettere in luce il valore della differenza in una mutata situazione sociale. Doveroso mettere da parte gli stereotipi per far risaltare l’unicità e la specificità di ogni rapporto.

5) Impossibile oggi parlare di sessualità senza considerare tutta la questione del genere.

6) Il corpo ha un ruolo simbolico-relazionale che non è mai un dato acquisito in modo permanente, bensì un cammino che ogni essere umano è chiamato a percorrere.

7) L’educazione all’affettività non può non tenere conto di due fenomeni correlati: il crollo del numero dei matrimonio e l’ormai consolidata “normali-tà”, pur problematica, delle convivenze.

8) Nei processi di crescita la definizione dell’idendità di genere è sempre un processo dinamico.

9) Le nuove sfide della tecnologia. Oggi la tecnologia rende accessibili in un click contenuti ed esperienze che spesso i giovanissimi non sono in grado di capire e gestire.

10) Rinnovare i percorsi educativi come narrazione dell’esistente, in una prospettiva capace di valorizzare le esperienze di ciascuna persona.

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Giovani e sessualità. Sfide, criteri e percorsi educativi: il convegno all’Ups per educatori e operatori pastorali

Dal 1 al 3 marzo, all’Università Salesiana di Roma si è svolto il convegno sul tema Giovani e sessualità. Sfide, criteri e percorsi educativi, patrocinato, tra gli altri, dal Centro Nazionale delle Opere Salesiane. I destinatari del convegno sono stati educatori, religiosi/e, preti e operatori pastorali. Questa iniziativa ha costituito il punto  di arrivo di un percorso di riflessione interdisciplinare realizzato all’interno dell’Università negli ultimi due anni e il punto di avvio di una nuova proposta formativa per abilitare gli educatori all’accompagnamento dei giovani nell’ambito così delicato e vitale della loro vita affettiva.

Sul sito del convegno è possibile visionare e scaricare i materiali delle sessioni di lavoro.

I materiali
Il sito

 

“Il sistema preventivo di Don Bosco”: una tavola rotonda all’Aquila

Dal sito di informazione leggo.it.

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L’AQUILA “Il Sistema Preventivo di don Bosco una risorsa per i giovani” è stato il tema della tavola rotonda organizzata ieri, domenica 28 gennaio, all’Auditorium del Parco organizzata dai Salesiani e dalle Figlie di Maria Ausiliatrice dell’Aquila con l’obiettivo di suscitare una riflessione sulla condizione giovanile caratterizzata sempre di più da un’emergenza educativa e confrontarsi con il patrimonio educativo del “Sistema Preventivo di don Bosco”, considerato nel suo tempo e oggi una risposta efficace ai bisogni dei giovani.

Suscitare, dunque, una riflessione sull’emergenza educativa dei giovani oggi e possibile nascita di processi di rete per rispondere a tale situazione tra i responsabili delle politiche educative a favore delle giovani generazioni, educatori, insegnanti, genitori.

Il tutto in collaborazione con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Fides et Ratio”, l’Associazione Vides Spes odv, la Casa del Volontariato provinciale, l’Associazione di volontariato Don Bosco e il Gruppo Scout Agesci L’Aquila 2 per una rinnovata attenzione alla situazione giovanile e la messa in campo di una rete educativa tra le Istituzioni, gli Enti del Terzo Settore e gli Istituti religiosi dei salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice presenti nel territorio aquilano.

Nella tavola rotonda, dopo i saluti Ersilia Lancia, assessore alle Politiche giovanili del Comune dell’Aquila, sono emersi molti spunti interessanti dagli interventi di Don Enrico Lupano, salesiano di don Bosco, per anni responsabile dell’accoglienza dei gruppi a Valdocco il quale ha presentato il Sistema Preventivo come risposta efficace di Don Bosco ai giovani del suo tempo, esposti ad alti rischi di devianza e bisognosi di un educatore e di un padre che si prendesse cura di loro; Sour Aurora Consolini, Figlia di Maria Ausiliatrice, educatrice nei Centri di Formazione Professionale del Ciofs/Fp; volontaria nel carcere minorile di Casal del Marmo che ha trattato della sua esperienza, mettendo in luce come il Sistema Preventivo sia risposta oggi ai bisogni dei giovani, anche di quelli che “si sono persi”, intervento arricchito dalla presentazione del Progetto del Pastificio “Futuro”; e dal prof. Alessandro Vaccarelli, professore associato di Pedagogia presso l’Università dell’Aquila, che ha tratteggiato la sua esperienza come docente e come educatore, mettendo in risalto la realtà aquilana e prospettando possibilità di sinergie educative per rispondere all’emergenza educativa in atto.

Le conclusioni sono state affidate al Direttore dei Salesiani dell’Aquila, Don Stefano Pastorino.

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Convegno “Giovani e sessualità. Sfide, criteri, percorsi educativi”

Dal sito dell’Università Pontificia Salesiana.

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Il convegno rappresenta il punto di arrivo di un percorso di riflessione e ricerca che l’Università ha avviato nel 2022 coinvolgendo, in modo interdisciplinare, i docenti delle diverse Facoltà e Centri Collegati. Sarà anche l’occasione per condividere i frutti di tale ricerca e promuovere l’accompagnamento dei giovani nell’educazione affettiva e sessuale.

I destinatari sono educatori, religiosi e religiose, preti e operatori pastorali che quotidianamente si trovano a relazionare con il mondo giovanile.

L’apertura dei lavori è prevista per venerdì 1° marzo 2024 alle ore 16:00 e proseguiranno per tutta la giornata di sabato 2 marzo. Domenica 3 marzo il Convegno terminerà, dopo gli ultimi interventi, con la Celebrazione eucaristica presieduta dal Rettor Maggiore card. Ángel Fernández Artime, prevista alle ore 12:00. Il Consigliere per la Pastorale Giovanile accompagnerà tutti i lavori.

Tramite il seguente link è possibile visitare il sito web dedicato all’evento, consultare il programma, ed effettuare l’iscrizione a un costo agevolato. La procedura di iscrizione prevede la scelta di due temi di approfondimento programmati per sabato 2 marzo 2024 pomeriggio.

Per eventuali ulteriori informazioni è possibile contattare la Segreteria del Rettore: segreteria.rettore@unisal.it – Tel. 06 87 290 303

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Convegno Comunicazione 2024: “Shaping Tomorrow”

Dall’agenzia ANS.

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Dall’1 al 7 agosto 2024, presso le strutture dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma, avrà luogo il Convegno Comunicazione 2024, dal titolo “Shaping Tomorrow” (Dare forma al domani), un’iniziativa del Settore per la Comunicazione della Congregazione Salesiana e della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’UPS.

Il Convegno avrà un carattere scientifico, educativo e pratico e sarà anche una continuazione delle attività e dei temi della Scuola di Comunicazione e in parte degli eventi legati al Bicentenario del Sogno di Don Bosco dei 9 anni. Inoltre, darà l’opportunità ai partecipanti di visitare Roma, i luoghi salesiani e i media legati al Vaticano.

“Stiamo organizzando questo evento principalmente per i Delegati per la Comunicazione di tutto il mondo e per chi lavora con loro. Pertanto, oltre ai Delegati, sono invitate a partecipare all’incontro anche altre persone coinvolte nel lavoro di comunicazione”

afferma don Maciej Makula, coordinatore dell’iniziativa.

L’obiettivo principale del convegno, che si sviluppa lungo le linee guida del Settore per una comunicazione evangelica, sinodale, salesiana, convergente e artistica, è quello di aiutare a orientare la comunicazione sociale nella Famiglia Salesiana (FS), come pure aiutare ad educare a una comunicazione sociale corretta ed efficace all’interno della stessa FS. Contemporaneamente, il Convegno Comunicazione 2024 mira anche a conoscere ed approfondire sempre di più il mondo della comunicazione dei giovani, con i giovani e per i giovani, e di creare reti mondiali di narrazione comunicativa, per far crescere cristiani maturi e cittadini onesti. Perché comunicare per i salesiani significa sempre anche educare e testimoniare.

Tanti saranno gli argomenti che verranno affrontati durante il programma; ecco di seguito i principali temi di confronto:

  • Comunicare per crescere insieme e farsi prossimo;
  • Cambiamento epocale: cultura digitale e Intelligenza Artificiale;
  • Educatori e comunicatori nell’infosfera;
  • Creatori di nuovi linguaggi e paradigmi per l’evangelizzazione;
  • Comunicazione interna ed esterna nella Chiesa e nella Congregazione salesiana;
  • Ecologia, cambiamenti climatici, migranti e i rifugiati;
  • La comunicazione dell’incontro;
  • Linee guida della comunicazione salesiana.

Presentando il Convegno Comunicazione 2024, ideato e fortemente sostenuto dal Settore per la Comunicazione Sociale (CS), il Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, don Gildasio Mendes, ha commentato:

“Si tratta di un appuntamento davvero rilevante, perché è parte importante del ‘sogno’ che coltiviamo per la comunicazione della Congregazione. Attraverso di esso intendiamo formare i Delegati di tutto il mondo sui temi più emergenti della realtà odierna, dare vita ad una rete di comunicazione aperta, integrata ed efficace al servizio della Chiesa e arricchirci mutuamente nello scambio reciproco di esperienze e visioni”.

Attualmente sono ancora aperte le iscrizioni da parte dei Delegati per la CS e degli altri loro collaboratori che intendano partecipare; mentre nelle prossime settimane e nei mesi a seguire verranno offerti ulteriori spunti e comunicazioni che illustreranno con maggiore ricchezza i vari contenuti, significati, relatori e finalità dell’evento.

Sin da ora, intanto, è possibile visitare il sito: https://www.shapingtomorrowsdb.org/.

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Sicilia, convegno regionale della Famiglia Salesiana: “La sfida? Avviare entro il 2025 un’opera gestita dalla Famiglia siciliana”

Palermo – “Il profumo di Don Bosco deve continuare ad esserci in Sicilia, con nuovi metodi e modalità per garantire l’educazione dei giovani, specialmente i più bisognosi, nell’ottica di dare di più a chi ha avuto di meno con le migliori risorse umane che può offrire la Famiglia Salesiana” è l’esortazione e la sfida lanciata da Valerio Martorana in apertura del convegno regionale della Famiglia Salesiana di Sicilia su “Sogni e strategie comuni per affrontare le nuove sfide in Sicilia”, che si è tenuto sabato 25 novembre presso l’Istituto Salesiano Gesù Adolescente di Palermo.

Sul parterre si sono alternati, oltre a Valerio Martorana, i relatori Salvatore e Linda Adamo, Dony Sapienza ed Agostino Sella, alla presenza dell’Ispettore dei Salesiani, don Giovanni D’Andrea, dell’Ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Sr Angela Maria Maccioni e di tutti i referenti dei 10 gruppi della Famiglia Salesiana presenti in Sicilia; moderatore dell’incontro Massimo Melodia, salesiano cooperatore.

In apertura don Franco Di Natale, coordinatore della Famiglia Salesiana di Sicilia, ha invitato i presenti: “ad avere lo sguardo rivolto ai giovani; una famiglia salesiana fatta di persone non nostalgiche che piangono su se stesse ma in cammino verso una meta a cui arrivare insieme; discepoli di un cammino attraverso la profezia della comunione e della corresponsabilità, non solo conoscersi e volersi bene, ma lavorare insieme con una famiglia salesiana che non si limiti solo ad annunciare, ma si sporchi le mani: il tempo non è domani, né ieri ma è ora”.

“La famiglia salesiana è assolutamente importante per le attività che facciamo tutti – ha sottolineato Agostino Sella, presidente dell’Associazione Don Bosco 2000 di Piazza Armerina, che si occupa di accoglienza ed integrazione dei migranti, che lo scorso mese di settembre ha ricevuto la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di quello tedesco Frank-Walter Steinmeier – e che oggi Don Bosco è più attuale che mai, soprattutto nella lotta alle povertà; il suo esempio deve essere per noi un faro per capire che dobbiamo continuare ad essere con i giovani, gli ultimi e gli abbandonati”.

La cooperativa Centro Orizzonte Lavoro ha avuto occasione di presentare il proprio lavoro e impegno attraverso la vicepresidente Dony Sapienza: “La cooperativa sociale, di matrice salesiana, è oggi braccio operativo della Pastorale Giovanile dell’Ispettoria nel settore dell’orientamento e dell’inserimento lavorativo, e contribuisce a ridurre la disoccupazione giovanile in Sicilia e potrà fare ancor di più con il supporto della famiglia salesiana. Possiamo programmare e agire insieme”.

Salvatore e Linda Adamo, dell’associazione MetaCometa che ha il suo specifico nel promuovere l’affido familiare per i minori in situazione di rischio, hanno esortato i presenti a “non sfuggire dalle proprie responsabilità. Cosa possiamo offrire come Famiglia Salesiana se vogliamo accompagnare il cambiamento e la scelta di futuro che arriva con chiarezza dalle giovani generazioni? I giovani, più che mai, hanno bisogno di famiglia, il luogo naturale dell’accoglienza, dell’incontro, dell’alterità e della cura. Dio ha affidato alla famiglia il progetto di rendere “domestico” il mondo, con la forza dell’amore (Amoris Laetitia, 138). Allora il futuro potremo, tutti insieme, guardarlo con gli occhi della speranza”.

Dopo i lavori di gruppo, che sono serviti a riflettere e a rendere concrete le sfide lanciate dai relatori, ci si è riuniti nuovamente in assemblea dove all’Ispettore e all’Ispettrice è stato affidato il compito delle conclusioni.

“Il ritrovarsi come famiglia salesiana è un’esperienza di grazia. Oggi, infatti, abbiamo avuto modo di vedere come la molteplicità di espressioni del carisma educativo di don Bosco- ha sottolineato sr Angela Maria Maccioni, Ispettrice Fma- è in grado di dare risposte concrete e qualificate ai giovani in una visione globale e integrale. Siamo chiamati, prima di tutto a dare molta importanza all’ascolto, tra di noi, ciò ci consentirà di conoscerci, di crescere nella stima e nella fiducia. Credo poi che una delle sfide a cui insieme possiamo dare una risposta qualificata sia quella dell’educazione affettiva e sessuale. La complessità della società contemporanea esige una visione sistemica e integrale che ci richiede di lavorare sempre più e sempre meglio in sinergia per il presente dei giovani di oggi”.

“A conclusione della bella giornata intensa e ben vissuta da tutti sento di esprimere un sincero grazie a tutti, a chi ha condotto dietro le quinte ed ha curato l’organizzazione, ai testimonial che ci hanno aperto prospettive di futuro per la nostra missione che ancora una volta sottolineo come deve essere sempre più “condivisa”, dobbiamo camminare “insieme”, è quest’ultimo un termine che è risuonato più volte oggi ma va concretizzato nei luoghi dove viviamo. “Organizzare la speranza” – ha evidenziato don Giovanni D’Andrea, Ispettore dei Salesiani di Don Bosco di Sicilia – è una frase del vescovo Tonino Bello citata da Papa Francesco per la giornata mondiale della povertà 2021, ci guidi il nostro “pensare ed organizzare” la nostra missione che può essere “Speranza” per tanti giovani e adulti che incontriamo come Famiglia Salesiani di Sicilia ben sapendo che la speranza con la S maiuscola è Gesù Cristo e noi siamo inviati a testimoniarlo con la coerenza e credibilità della nostra vita che ha un colore particolare: la salesianità. Va rafforzata l’identità carismatica di ogni Gruppo della Famiglia Salesiana, mi piace l’immagine della macedonia dove sono ben riconoscibili i frutti a differenza del frullato dove non si comprende bene cosa ci sia dentro. Il mio “sogno” è quello di poter avviare nel 2025, anno giubilare, un’opera o attività pastorali animate e guidate da più gruppi della famiglia salesiana, scegliamo un ambito in cui lavorare, un luogo, e poi realizzare il sogno. Sarà il modo per organizzare la speranza è rendere ancora vivo e vivificante il carisma di Don Bosco in Sicilia.

I giovani dell’oratorio Villaurea hanno curato le musiche per intrattenere i partecipanti al convegno. La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica.

Sicilia, convegno della Famiglia Salesiana: “Sogni e strategie comuni per affrontare le nuove sfide in Sicilia”

Palermo – Si svolgerà sabato 25 novembre, dalle ore 9.30 alle ore 17.30, il convegno regionale della Famiglia Salesiana di Sicilia a Palermo presso la Casa Salesiana “Gesù Adolescente”, di via Giovanni Evangelista di Blasi 102/A, sul tema: “Sogni e strategie comuni per affrontare le nuove sfide in Sicilia”.

L’obiettivo del convegno è quello di migliorare il percorso di formazione comune poiché il futuro ha bisogno anche della Famiglia Salesiana: “Quali sono le sfide del nostro tempo? – afferma don Giovanni D’Andrea, Ispettore dei Salesiani di Sicilia – con quali strategie e con quali modalità, cosa possiamo creare di nuovo per rispondere a queste sfide e per non restare semplici spettatori in una società che cambia repentinamente? Come creare nuove strade per dare risposte alle diverse povertà dei giovani?  È questo il nostro sogno, figli di un sognatore come Don Bosco. L’occasione di sabato sarà utile a tutti i membri dei gruppi della famiglia salesiana di Sicilia per riflettere su cosa ci chiede questo nostro tempo, quali risposte possiamo dare poiché come Famiglia Salesiana di Sicilia non possiamo stare lontani dalle esigenze di tutte le persone e dei cristiani in particolare”.

I relatori del convegno sono: Valerio Martorana, manager e giornalista, componente della Presidenza mondiale degli Exallievi di Don Bosco e direttore della rivista “Voci Fraterne”, su “Le nuove sfide della Famiglia Salesiana in Sicilia”; Salvo e Linda Adamo, dell’ Associazione MetaCometa, su “Famiglie affidatarie -Famiglie Solidali”; Agostino Sella, presidente dell’Associazione Don Bosco 2000, su “Migrazioni e Corridoi Solidali”; Dony Sapienza, vice presidente della Cooperativa  Sociale Centro Orizzonte Lavoro su “Servizi e opportunità per il futuro dei giovani”. Il dibattito sarà moderato da Massimo Melodia, salesiano cooperatore ed insieme alla moglie Giuseppina coordinatore del Movimento Salesiano delle Famiglie.

I partecipanti al convegno sono i componenti della Consulta regionale della Famiglia Salesiana di Sicilia, i Consigli regionali di ogni gruppo, i componenti delle consulte cittadine, direttori e direttrici delle case salesiane di Sicilia, equipe Movimento giovanile Salesiano e delegati e assistenti di Famiglia Salesiana. Sarà presente, inoltre, l’ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Sicilia, suor Angela Maria Maccioni.

All’evento hanno già aderito 180 membri dei vari gruppi della Famiglia Salesiana di Sicilia in rappresentanza degli Exallievi di Don Bosco, Exallieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani Don Bosco, Figlie di Maria Ausiliatrice, Associazione devoti Maria Ausiliatrice (ADMA), Salesiani Cooperatori (SS.CC.), Volontarie Don Bosco (VDB), Consacrati con Don Bosco (CDB), Apostole Sacra Famiglia (ASF), Salesiane oblate del Sacro Cuore (SOSC), Discepole, Movimento Salesiano Famiglie, Movimento Giovanile Salesiano.

Il coordinamento del convegno è composto da Don Franco Di Natale, vicario dei Salesiani di Sicilia; Sr Assunta Di Rosa, FMA; Stefano Carpino, Carolina Fiorica, Don Arnaldo Riggi e Massimo Melodia.

Ladri di futuro, i giovani e le opportunità mancate: al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma si dialoga con le istituzioni

Pubblichiamo il comunicato stampa del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma.

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Oggi, in realtà, ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e precaria. Si parla perciò di una grande “emergenza educativa”, della crescente difficoltà che s’incontra nel trasmettere alle nuove generazioni i valori-base dell’esistenza e di un retto comportamento, difficoltà che coinvolge sia la scuola sia la famiglia e si può dire ogni altro organismo che si prefigga scopi educativi. Possiamo aggiungere che si tratta di un’emergenza inevitabile».( Benedetto XVI – Discorso alla Diocesi di Roma giugno 2007).

Se l’educazione viene lasciata ai margini, in una società che pretende il risultato immediato, il tutto e subito, se non ci prendiamo cura noi dei giovani, prima o poi finisce che lo fa qualcun altro. Ogni occasione mancata, lascia spazio a scenari catastrofici per i giovani. Non si tratta solo di devianza, ma di una condizione di fragilità diffusa che incide non solo sul futuro dei giovani ma inevitabilmente anche sul nostro.

L’abbattimento del tasso di abbandono scolastico resta una delle principali sfide a livello europeo di questo decennio. Soprattutto nel mondo post-Covid, il livello di istruzione appare una variabile sempre più determinante per le condizioni di vita delle persone.

Nell 2022, la percentuale degli studenti italiani che hanno abbondonato la scuola si attesta al l’11,5% degli iscritti, pari al 3,6% in più rispetto ai valori medi UE27; nella Regione Lazio il tasso di abbandono è pari al 7,4%. Apparentemente in discesa negli ultimi anni, il miglioramento complessivo non deve far trascurare due aspetti: se da una parte calano gli abbandoni scolastici “espliciti” (studenti che lasciano la scuola), aumentano quelli “impliciti” ovvero di coloro che, pur completando il percorso di studi, non raggiungono competenze.

A questo stato di disagio, si aggiunge il tasso di criminalità giovanile. I minori denunciati nel 2022 sono stati 29.547 pari al 5% del totale denunciato; mentre quelli arrestati sono stati 4.176 ovvero il 3% sul totale arrestato. I numeri indicano un andamento tendenzialmente in crescita; in particolare negli ultimi due anni, l’incremento è stato significativo: nel 2021 sono stati 30.405 (+15,7% rispetto al 2020) le segnalazioni su minori e 33.723 nel 2022 (+10,9% rispetto al 2021). Si tratta di un dato significativo, che sembra annullare i progressi compiuti in precedenza e che appare coerente con la situazione di disagio giovanile evidenziata da varie ricerche condotte in àmbito psicologico e sociologico.

Mai scenario è più vicino al Borgo Ragazzi don Bosco che insiste sul territorio del V Municipio ed in modo particolare sul quartiere del Quarticciolo che, negli ultimi mesi, è salito agli onori della cronaca a causa di alcuni eventi legati alla malavita.

Sui ragazzi del nostro territorio cerchiamo di intervenire attraverso azioni di prevenzione affinché non siano vittime di quella povertà educativa che porta a lasciare la scuola, a delinquere, ad entrare ai margini della società.

Il 24 novembre, alle ore 9.30 il Borgo Ragazzi don Bosco vuole ribadire con forza che l’educazione è l’unica azione pacifica, per quanto lenta, che oggi abbiamo a disposizione per avviare i giovani a una buona e responsabile vita adulta, per offrire loro la possibilità di costruire il proprio futuro e per combattere povertà, emarginazione e sfruttamento.

Senza giovani non c’è futuro. Per garantire un domani degno di essere chiamato tale, sia per noi adulti che per i giovani, è necessario attivare un lavoro di rete, un percorso di coprogettazione con le istituzioni, divenendo uno dei loro interlocutori privilegiati, una collaborazione con aziende e benefattori per sostenere azioni di intervento mirate e per inserire i giovani esclusi nel mondo del lavoro.

Interverranno:

  • Avv. Civita di Russo, Vice Capo di Gabinetto della Regione Lazio
  • Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma
  • Mauro Caliste, Presidente del V Municipio di Roma
  • Beatrice Fazi, lettura ed interpretazione della storia di un ragazzo
  • Ragazzi
  • Benefattori