Decreto Sostegni, Agorà della Parità: parlamento accolga nostro emendamento affinché fondi siano destinati a tutto il sistema scolastico

L’Agorà della Parità: AGeSC – Associazione Genitori Scuole Cattoliche, CdO Opere Educative – CNOS Scuola – Centro Nazionale Opere Salesiane, CIOFS Scuola – Centro Italiano Opere Femminili Salesiane, FAES – Famiglia e Scuola, FIDAE – Federazione Istituti di Attività Educative, FISM – Federazione Italiana Scuole Materne, FONDAZIONE GESUITI Educazione) ha presentato una proposta di  emendamento al Decreto Sostegni e l’ha inviata a tutti i parlamentari affinché si possa porre rimedio ad una discriminazione nei confronti delle scuole paritarie visto che nello stesso decreto vengono previsti fondi per la scuola ma unicamente per la scuola statale. L’Agorà confida nella più ampia condivisione possibile, perché studenti, docenti, famiglie e personale scolastico sono tutti cittadini italiani che hanno vissuto e stanno vivendo gli stessi problemi e la stessa emergenza.

 

Giancarlo Frare – Presidente nazionale AGeSC
Massimiliano Tonarini – Presidente nazionale CdO Opere Educative
Pietro Mellano – Presidente nazionale CNOS Scuola
Marilisa Miotti – Presidente nazionale CIOFS scuola
Giovanni Sanfilippo – Delegato nazionale per le Relazioni Istituzionali FAES
Virginia Kaladich – Presidente nazionale FIDAE
Luigi Morgano – Segretario Nazionale FISM
Vitangelo Denora – Delegato Fondazione GESUITI EDUCAZIONE

 

Decreto Sostegni, Agorà della Parità: “I fondi destinati alla scuola siano destinati a tutta la scuola”LA”

Pubblichiamo il comunicato stampa di Agorà della Parità sui fondi stanziati dal Decreto Sostegni.

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I 300 milioni di euro stanziati per la scuola dal Decreto Sostegni approvato nel Consiglio dei Ministri sono sicuramente un passo importante per aiutare gli studenti che stanno attraversando questo periodo così difficile e anche per gettare le basi per la scuola del futuro, ma dobbiamo purtroppo sottolineare come vengano nuovamente discriminati gli studenti e le famiglie delle scuole paritarie, che non sono state inserite tra le beneficiarie dei fondi. Tutti gli studenti d’Italia, e le loro famiglie, fanno parte del sistema nazionale d’istruzione e si trovano ad affrontare gli stessi problemi di fronte alla pandemia: ci aspettiamo dunque che il Parlamento corregga il testo e lo emendi prima che diventi legge. 

Così, in una nota, le associazioni di Gestori e Genitori delle scuole paritarie, riunite nell’Agorà della Parità (AGeSC – CdO Opere Educative – CNOS scuola – CIOFS scuola – FAES – FIDAE – FISM – Fondazione Gesuiti Educazione), hanno commentato il Decreto Sostegni approvato dal Cdm.

 

Giancarlo Frare – Presidente nazionale AGeSC
Massimiliano Tonarini – Presidente nazionale CdO Opere Educative
Pietro Mellano – Presidente nazionale CNOS Scuola
Marilisa Miotti – Presidente nazionale CIOFS scuola
Giovanni Sanfilippo – Delegato nazionale per le Relazioni Istituzionali FAES
Virginia Kaladich – Presidente nazionale FIDAE
Luigi Morgano – Segretario Nazionale FISM
Vitangelo Denora – Delegato Fondazione GESUITI EDUCAZIONE

Riparano pc usati e li donano per la Dad: quattro giovani premiati da Mattarella

Dal sito de Il Giorno, la storia di quattro studenti – allievi della scuola salesiana di Milano Sant’Ambrogio – che durante il primo lockdown hanno raccolto oltre 500 computer, li hanno tutti rimessi in sesto poi li hanno regalati ai bimbi che non li avevano.

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Milano – Dal primo lockdown hanno raccolto oltre 500 pc inutilizzati e li hanno rimessi in sesto per regalarli a bambini e ragazzi in difficoltà, perché “la didattica digitale deve essere un diritto di tutti”. Il progetto si chiama “PC4U.tech” ed è stato ideato da 4 studenti milanesi, diciottenni: Pietro Cappellini, Matteo Mainetti, Jacopo Rangone ed Emanuele Sacco, premiati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella con una delle tre targhe assegnate giovedì (non ancora consegnate fisicamente) “per aver ridotto il divario digitale”. L’idea è nata lo scorso maggio: “Abbiamo creato una piattaforma web”, spiega Pietro, che frequenta il quinto anno di Grafica all’Istituto tecnico dei Salesiani e vorrebbe iscriversi a Design della comunicazione al Politecnico. “Sulla piattaforma possono scrivere sia studenti che hanno esigenza di un pc o di un tablet e sia famiglie o aziende che hanno dispositivi usati da donare. Facciamo tutto noi: ritiriamo i computer, li controlliamo con l’aiuto della rete di “Informatici senza frontiere“ e poi li consegniamo a chi ha bisogno”.

Non solo: grazie a un crowdfunding, hanno raccolto più di 18mila euro da investire nel progetto. I primi a credere nell’iniziativa sono stati il direttore dell’Istituto salesiano Sant’Ambrogio, don Renato Previtali, e il preside della scuola superiore, don Damiano Galbusera. “Questa targa è una soddisfazione grande, ma ancora maggiore è la felicità nel vedere le persone che si commuovono quando ricevono un pc in regalo. Mi viene in mente Peter, un bambino delle elementari che era appena arrivato dall’Egitto: con il pc ha potuto seguire le lezioni e conoscere i suoi nuovi compagni”, sottolinea Emanuele, all’ultimo anno del liceo scientifico dei Salesiani, opzione Scienze applicate. “Dopo la scuola farò Ingegneria Fisica al Politecnico. Il mio sogno? Diventare imprenditore”. Jacopo, che ha frequentato gli ultimi due anni alla scuola Hockerill, anglo european College in Inghilterra e ora vorrebbe andare in Usa a frequentare una Business school (“Ma con l’obiettivo di rientrare a Milano, in futuro”, precisa), racconta qual è stata la sua reazione dopo aver appreso del premio: “Ero sul treno con Matteo, casualmente stavamo andando a Roma per parlare della nostra iniziativa in un talk show. Mia madre mi ha mandato un messaggio di congratulazioni, poi ne sono arrivati tanti altri… Lo abbiamo scoperto così. Mi sono commosso e ho subito fatto una videochiamata con mamma e papà”. Emozionato anche Matteo, del quinto anno del liceo Scientifico Leone XIII (che l’anno prossimo vorrebbe studiare a Barcellona, al corso di Transformational business and social impact): “Ci siamo abbracciati, poi ho chiamato mia nonna: era orgogliosissima”.
Sito de Il Giorno

Il Messaggero Veneto – Giovani alle prese con il futuro: promesse scritte sulla pelle

Pubblichiamo un articolo de Il Messaggero veneto su una iniziativa dell’istituto salesiano Bearzi di Udine.

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Da sempre attento alla realtà giovanile, l’Istituto Salesiano Bearzi di Udine presenta al pubblico il suo nuovo progetto musicale, “Le promesse che ho scritto sulla pelle”, un brano nato con lo scopo di raccontare il mondo dei giovani attraverso i giovani stessi. Al centro del progetto ci sono infatti i pensieri degli studenti di cinque classi delle scuole superiori del Bearzi che, guidati dai loro insegnanti, hanno condiviso le loro preoccupazioni sulla vita, sulle loro scelte, ed in generale sul loro futuro, timori e domande che ovviamente sono amplificati in questo particolare momento storico e ai quali la Dad, la didattica a distanza, non offre di certo facili risposte ed adeguato supporto.

“Chi l’ha detto che la strada è facile?”, inizia proprio così la canzone “Le promesse che ho scritto sulla pelle”, che prosegue tra le mura della “mia stanza” trasformata in questi tempi “nel mio grande universo”, dove i giovani si chiedono “come faccio a cercare un senso”. Dopotutto, adesso basta “una felpa che mi protegga da tutti i miei guai” e un’“antenna per amplificare il Wi-Fi”, e poi tutto sembra funzionare. I giovani possono però ancora contare su chi si accosta a loro aiutandoli a capire che ognuno di loro ha “un’anima enorme” e che “su questo palco” i veri attori sono proprio loro. “Credere che tutto sia possibile anche quando è incomprensibile”, infatti, non è solo il ritornello della canzone, ma anche il messaggio di speranza che questo brano vuole portare a tutti i ragazzi.

Disponibile in rete dal 31 gennaio con un videoclip su YouTube e sulle principali piattaforme musicali digitali, il brano non coinvolge però soltanto i giovani ma anche diversi talenti musicali attivi in alcune case salesiane del Triveneto, a partire dall’autore del brano, il rapper Proph (Alberto Boldrini, docente al collegio salesiano Astori di Mogliano Veneto) che lo ha cantato assieme a Caterina Cesca (maestra all’Istituto Bearzi), per arrivare poi al chitarrista Gianni Montagner (volontario all’oratorio don Bosco di San Donà) ed al produttore della canzone Simone Rizzi (formatore al Cfp Bearzi di Udine) che vi ha suonato anche il basso. —

Recovery Plan, Agorà della Parità: Fondi vanno usati per cambio di passo nell’istruzione

Agorà della Parità, in seguito alla richiesta di un contributo ricevuta dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati, ha presentato alcune proposte migliorative della Missione 4 (Istruzione e Ricerca) del Recovery Plan. I punti toccati dal documento firmato da CdO Opere Educative, CNOS Scuola, CIOFS scuola, FAES, FIDAE, FISM e Fondazione GESUITI EDUCAZIONE, riguardano il rafforzamento dell’autonomia, un diretto riferimento alla pluralità dell’offerta educativa e la necessità di massicci investimenti volti ai minori e alla natalità.

Ecco il documento inviato alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati:

CONTRIBUTO SCRITTO PER LA VII COMMISSIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI (CULTURA, ISTRUZIONE, RICERCA, EDITORIA, SPORT) CHE STA ESAMINANDO PER ESPRIMERE IL PROPRIO PARERE ALLA V COMMISSIONE (BILANCIO), CHE A SUA VOLTA RIFERIRÀ ALL’ASSEMBLEA DEI DEPUTATI SULLA PROPOSTA DI PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E  RESILIENZA (RECOVERY PLAN) PREDISPOSTA DAL GOVERNO

ROMA 2 FEBBRAIO 2021 

Gent.mo Presidente e membri della VII Commissione cultura della Camera dei deputati, scriviamo in relazione al Piano di Ripresa e Resilienza che il Governo ha presentato alle Camere in  esito all’approvazione del Regolamento UE 2020/2094 volto all’istituzione dello strumento dell’UE  per la ripresa a sostegno dell’economia dopo la crisi Covid-19, nel quadro del QFP approvato con  regolamento 2020/2093 del 17.12.2020 che stabilisce appunto il quadro finanziario pluriennale per il  periodo 2021-2027. 

Il documento approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 gennaio con riferimento al Potenziamento delle  competenze e diritto allo studio, nell’ambito della missione Istruzione e ricerca, evidenzia in primis il  divario esistente tra il nostro paese e la media dei paesi OCSE: 

  • secondo il Programme for International Student Assessment (PISA), gli studenti italiani di 15 anni si collocano al di sotto della media OCSE in lettura, matematica e scienze, con ampie  differenze territoriali che documentano risultati migliori della media OCSE al Nord ma molto  inferiori al Sud; 
  • il tasso di abbandono scolastico nel 2018 in Italia ammonta al 14,5% rispetto alla media UE del  10,6%; 
  • la popolazione compresa tra i 25 e i 34 anni in possesso di un titolo di studio di livello terziario  è pari al 28% in Italia rispetto al 44% di media nei paesi dell’OCSE. 

Viene descritta, di fatto, la c.d. emergenza educativa, alla quale il PNRR dovrebbe contribuire a  rispondere. 

A tale proposito le riforme proposte non ci sembra possano comportare un “cambio di passo”. In  particolare non si fa alcun riferimento all’autonomia, mentre l’emergenza sanitaria ha mostrato nelle  scuole italiane l’importanza dei “fattori sensibili” che costituiscono al contempo le forze vitali  dell’educazione: l’affezione al servizio, il radicamento nel territorio, il valore della relazione educativa,  la responsabilità e il rinnovamento.  

Forze che possono fiorire solo all’interno di una vera autonomia scolastica. 

Il secondo aspetto che manca sia nelle riforme proposte che nei progetti, è il riferimento alla pluralità  dell’offerta educativa: tutti i riferimenti del documento, anche normativi, sembrano contemplare la sola  scuola pubblica statale e non la scuola pubblica paritaria, in gran parte gestita dal privato sociale. Come  è risaputo i molti paesi europei la pluralità dell’offerta scolastica è sostenuta e garantita dagli Stati e la  qualità e l’efficienza del sistema di istruzione sono maggiori nei paesi che promuovono il  pluralismo scolastico.  

Il terzo aspetto attiene alla carenza di visione strategica del piano in parola in ordine alla necessità di  massicci investimenti volti ai minori e alla natalità. Le povertà educative che la pandemia ha  moltiplicato si combattono proprio con il massimo investimento sui minori. D’altro canto la crisi delle  nascite è la spia più chiara dell’incertezza sul futuro di una comunità. Da questo investimento, che le  scriventi associazioni chiedono con forza e da tempo, verrà maggiore parità di genere, maggiore  conciliazione lavoro-famiglia, maggiore occupazione femminile, maggiore occupazione giovanile, promozione del Terzo Settore applicato all’interesse generale della funzione di cura, istruzione ed  educazione. Una grande manovra sull’educazione deve considerare il sistema educativo nazionale nella  sua interezza e quindi la funzione pubblica di educazione ed istruzione va considerata tanto in relazione  alla scuola statale, quanto a quella paritaria a partire da quella no profit. 

Il Recovery Plan deve fornire un’ampia dotazione finanziaria per ottenere anche dal sistema paritario un  forte incremento nell’offerta educativa. 

In particolare siamo a richiedere l’inserimento dei seguenti punti: 

  • il programma per l’edilizia scolastica della componente Efficientamento energetico e  riqualificazione degli edifici (pag. 90) deve fare riferimento anche agli edifici di proprietà o  utilizzati a qualunque titolo da scuole paritarie, Il Bonus 110 deve essere esplicitamente esteso  anche a tali soggetti e con riferimento a massimali che tengano conto delle dimensioni  dell’immobile; 
  • il Piano per gli asili Nido ed il Potenziamento delle scuole per l’infanzia (pag. 123) deve riferirsi  esplicitamente ad iniziative volte a favorire, promuovere, incentivare e sviluppare politiche  attive a favore dei minori nel segmento 0-6 anche per il tramite di sinergie con il non profit e del privato sociale (che ad oggi è parte integrate del sistema 0-6 anni), mentre il documento fa  riferimento a testi normativi che riguardano esclusivamente edifici di proprietà di enti pubblici
  • sempre con riferimento alla scuola dell’infanzia, auspichiamo il convenzionamento diretto con  le scuole paritarie dell’infanzia espressione del privato sociale. Lo strumento principe è quello  della convenzione pluriennale, basata su un fondo di dotazione adeguatamente capiente; 
  • con riferimento al punto Scuola 4.0. scuole innovative, cablaggio, nuove aule didattiche e  laboratori (pag. 124) si faccia esplicito riferimento anche alle scuole paritarie. 

Da ultimo riteniamo di dover sottolineare, con riferimento alle riforme proposte (pag. 120-121), che da  una parte viene proposto di rendere l’esame di laurea coincidente con l’esame di stato, velocizzando  l’accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati, e dall’altra parte, poche righe prima, questa ipotesi  non è contemplata per coloro che desiderano insegnare, per i quali si prevede l’ennesima “riforma  ridisegna le procedure Concorsuali per l’immissione nei ruoli del personale docente rafforzando,  secondo modalità innovative, l’anno di formazione e prova.”. Riteniamo che debba essere separato il  percorso abilitante all’insegnamento da quello di assunzione nei ruoli dello stato, (ad es, ritenendo  abilitante all’insegnamento nella scuola secondaria la laurea + 24 CFU in materie psico pedagogiche). 

Ribadiamo la disponibilità ad approfondire quanto sopra dentro un contesto che possa tenere presente  tutte le voci della scuola. 

Massimiliano Tonarini – Presidente nazionale CdO Opere Educative 

Pietro Mellano – Presidente nazionale CNOS Scuola 

Marilisa Miotti – Presidente nazionale CIOFS scuola 

Giovanni Sanfilippo – Delegato nazionale per le Relazioni Istituzionali FAES  

Virginia Kaladich – Presidente nazionale FIDAE  

Luigi Morgano – Segretario Nazionale FISM 

Vitangelo Denora – Delegato Fondazione GESUITI EDUCAZIONE

 

Mons. Mariano Crociata per la Giornata della Scuola

In preparazione della Giornata della scuola, prevista per il 22 Gennaio, il Mons. Mariano Crociata ci anticipa alcuni dei temi dell’incontro, esprimendosi con un breve intervento sulla spiritualità del docente.

 

 

Sullo sfondo del recente sussidio della CEI sulla pastorale della chiesa per la scuola dal titolo “educare, infinito presente” vogliamo riflettere sulla spiritualità del docente.

Quando parliamo di spiritualità vediamo entrare in gioco la persona e la vita del credente nella condizione concreta in cui conduce la sua esistenza.

Nel caso specifico del docente, nell’atto di dare forma alla sua personalità credente, entrano in gioco la relazione educativa con i ragazzi ed i giovani, la competenza della cultura come sapere, la responsabilità sociale nell’intreccio e nell’articolazione delle culture antropologiche che abitano la società contemporanea.

La coscienza credente di un docente si confronta continuamente con simili questioni, ed e chiamata a coltivarsi alimentandosi alle sorgenti della fede condivisa nella comunità ecclesiale.
Un confronto aperto su questi spunti potrà offrire e scambiare stimoli per svolgere con maggiore consapevolezza e gioia il compito, arduo ed esaltante insieme, dell’insegnamento nella scuola.

Mons. Mariano Crociata

 

Giornata della Scuola
Venerdì 22 gennaio 2021 – in diretta streaming
dalle ore 17.00 alle ore 19.00

 

Segui la diretta
Canale YouTube

 

Giornata della Scuola

Ad un metro di distanza

Si riporta l’iniziativa “canora” della casa di Valsalice che ha visto come protagonisti salesiani, professori ed allievi.

«Ad un metro di distanza, ma a un millimetro dal cuore». Questo il messaggio della canzone della scuola, presentata ufficialmente durante la festa di Natale, quest’anno a distanza in modalità VALSATHON. Testi e musiche del prof Marco Montersino, produzione di Valsonair con la regia di Giulio RIGAZIO (4SA). Il videoclip è interpretato da Carlo Ponti (3 classico) con la partecipazione di professeri, allievi, ex allievi della scuola.

Opere Sociali Don Bosco, open week online per far conoscere la scuola

Dal 23 al 27 novembre 2020 le Opere Sociali Don Bosco si aprono (non ancora in presenza ma in modalità digitale e on-line) alle famiglie e ai ragazzi che vogliono conoscerci di più. I docenti, i formatori, i catechisti, gli educatori del Centro di Formazione Professionale “E. Falck” e della Scuola Secondaria di Secondo Grado “E. Breda” (Istituto Tecnico Tecnologico e Licei) si renderanno disponibili per guidarvi in tour virtuali della scuola, in lezioni aperte, in appuntamenti dedicati…

Il tutto utilizzando la app di Google Meet e il canale video di Youtube. Maggiori dettagli, gli orari delle singole iniziative, le modalità di partecipazione… verranno pubblicati su questo sito appena disponibili. Nel frattempo, per chi se lo fosse perso, è disponibile la registrazione dell’Open Day on-line di sabato 7 novembre scorso. Eccola assieme al video di benvenuto del nostro Direttore, don Elio Cesari.

 

 

“Il liceo scientifico dei Salesiani è come una casa”: la testimonianza di una ex allieva di Treviglio

Per lanciare gli open day online, l’istituto salesiano di Treviglio si è affidato alla testimonianza di una sua ex allieva, pubblicando un articolo e un video su Bergamo News.

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Nella tradizione educativa dei Salesiani di Treviglio al centro sta il singolo studente con la sua personalità unica e irripetibile, esprimendo liberamente ciò che è e valorizzando le potenzialità che ognuno porta dentro di sé, come racconta Chiara, che si è diplomato al Liceo Scientifico nel 2018.

Per prendere visione dei curricoli e dei vari ambienti, vi aspettiamo ai nostri Open Day, che si terranno ON-LINE, nel rispetto delle norme di sicurezza anti Covid-19. Maggiori informazioni sul link https://openday.salesianitreviglio.it/

Pubblichiamo anche un breve video di presentazione del Liceo Scientifico

Ed ora lasciamo la parola a Chiara.

Sono passati ormai dieci anni da quando ho varcato per la prima volta quel cancello di via Zanovello che così tante volte avrei nuovamente attraversato respirando sempre quell’aria di casa e di famiglia della quale erano impregnati i cortili e ogni altro ambiente della bella casa salesiana di Treviglio. In tutta sincerità, se penso a quel lunedì 13 settembre 2010, il primo aggettivo che mi viene in mente per definire il mio stato d’animo non è propriamente entusiasta, anzi tutt’altro. Iniziavo la nuova avventura delle medie in una classe che non conoscevo, mentre le mie amiche avrebbero frequentato tutte la scuola del paese; dovevo alzarmi prima delle 7 quando avrei potuto cadere dal letto e arrivare in classe, se fossi rimasta a Trezzano Rosa dove abitavo, senza contare che era una scuola di preti, e poi questo Don Bosco, del quale il nonno mi parlava sempre, non capivo proprio cosa avesse di tanto speciale. Dopotutto per fare scuola bastano i professori, una lavagna e qualche banco: valeva davvero la pena stare due ore al giorno seduta in pullman per andare dai salesiani? Sì vi dico, e ringrazio quel giorno in cui i miei genitori decisero di farmi frequentare quella che negli anni si è trasformata ai miei occhi da “cosa” come un’altra a casa come nessun’altra. Don Bosco diceva che la prima felicità dei ragazzi è sapersi amati. Quanto posso dire di aver sempre sperimentato l’affetto grande dei compagni, dei professori, dei salesiani, degli educatori e perfino dei portinai, quanto posso affermare con sicurezza di aver vissuto otto anni vivendo davvero quell’allegria salesiana, contagiosa, semplice, duratura.

Quanto soffro adesso che sono studentessa universitaria quelle relazioni da “Freccia rossa” che la contraddistinguono, così rapide e instabili, con tanta gente che sale nella tua carrozza, condivide con te un tratto di viaggio più o meno lungo e poi va via, semplice passeggera dello stesso treno della quale conserverò probabilmente solo lo sbiadito ricordo del volto. Nella casa di Don Bosco non c’è ragazzo che non sia conosciuto e chiamato per nome, quasi per ricordarti che tu non sei uno tra tanti, non sei uno che passa per caso per questo corridoio, ma sei atteso, sei cercato.  Non sei il quattro che hai preso nello studio di funzioni o nella prova di ascolto di inglese; nonimporta quanto tu ti senta sotto le aspettative, l’importante è che tu ti senta aspettato sempre, quando arrivi carico al massimo per aver passato l’esame di patente e quando entri in classe a testa bassa perché hai litigato con un’amica.

L’educazione è cosa di cuore, Don Bosco lo sapeva bene, e il mio per una buona parte è rimasto tra quei cortili nei quali ho imparato l’amicizia vera, in quelle aule che mi hanno avviata alla vita, in quell’angolo di terra trevigliese che così tanto sapeva di cielo.

Bergamo News

Cnos Scuola, tutti gli istituti in Italia sono pronti a fronteggiare

All’inizio del mese di ottobre si è svolto il consiglio direttivo del Cnos-Scuola, anche per fare il punto sulla situazione di emergenza sanitaria che riguarda il comparto scolastico in Italia. L’offerta scolastica salesiana è stata scelta da tante famiglie in più quest’anno, segno di un credito per la capacità di reazione nella cura educativa. L’attenzione ai più poveri è costante, si stanno facendo molti sforzi per agevolazioni di rette in modo da permettere a chi “sceglie don Bosco” di poter accedere senza ostacoli economici.

Tutte le scuole salesiane (98 Istituti scolastici in Italia) si sono attivate per assicurare la prosecuzione dell’offerta scolastica anche se con modalità non in presenza. Lo hanno constatato tutti gli Incaricati Ispettoriali e membri dell’Ufficio Scuola apprezzando il sacrificio e la creatività dei docenti da un lato, la pazienza e la tenacia delle famiglie e degli allievi dall’altra.

Gli webinar permettono offerte formative per i docenti in collaborazione con le nostre università e sono in allestimento ulteriori proposte formative organiche perché in tempo di crisi l’investimento in formazione e in educazione è importante tanto quanto il pane quotidiano.