Dal CIOFS una proposta pastorale nelle scuole (e non solo)

Anche quest’anno, come da due anni a questa parte, la Commissione Fede e Cultura del CIOFS/Scuola Nazionale ha preparato alcuni spunti per declinare la proposta pastorale dell’MGS Italia in modo specifico per la scuola FMA, in supporto ai sussidi nazionali, per facilitare l’assunzione della proposta anche in questo ambiente educativo. Crediamo, infatti, che la scuola sia parte integrande delle proposte pastorali del nostro Istituto.

Gli spunti che offriamo  non vogliono essere un sussidio o del materiale direttamente rivolto ai bambini o ai ragazzi ma uno strumento di riflessione per i Coordinatori dell’Educazione alla fede e per i Collegi docenti perché tutti gli spazi della scuola formali (dalle discipline alla didattica in senso stretto) e informali (dai corridoi ai pomeriggi) diventino spazi di educazione evangelizzatrice, spazi pastorali da abitare carismaticamente.
Per praticità abbiamo individuato, come Commissione Fede e Cultura del CIOFS/Scuola FMA nazionale, alcuni ambiti e punti di snodo per la scuola, a partire dalla proposta pastorale MGS Italia.

La proposta MGS si snoda su un triennio a partire dallo sfondo carismatico del sogno dei nove anni:
– nel primo anno (2020-21) si cercherà di ascoltare e vedere il mondo nel quale viviamo e a cui siamo mandati: la missione della Chiesa non è autoreferenziale, ma è una chiamata a mettersi nel cuore del mondo, guardando al Padre che ha tanto amato il mondo da donare suo Figlio;
– nel secondo anno (2021-22) si vuole sottolineare il tema dell’educazione affettiva e dell’essere amati e chiamati, che rimanda in maniera forte alla dimensione vocazionale dell’esistenza umana, che ha bisogno di essere sviluppata attraverso una vera proposta di discernimento capace di riscoprire l’azione della grazia nella vita dei giovani;
– nel terzo anno (2022-23) saranno sviluppati i grandi temi della corresponsabilità apostolica e del protagonismo giovanile, che hanno bisogno di svilupparsi adeguatamente come conseguenza di una chiamata esplicita ad essere collaboratori di Dio nella missione della Chiesa.

Questo percorso di declinazione si svolge in collaborazione con le Consigliere di pastorale giovanile dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Italia.
Lo slogan di quest’anno ‘Nel cuore del mondo’, come vedrete dalle pagine allegate, ci spinge davvero ad abitare i cortili in cui si trovano i nostri ragazzi e dove si fa presente Dio con il suo invito a metterci a servizio.
Nel dialogo tra l’Associazione e le Consigliere di Pg, è maturata anche la necessità di curare la figura del Coordinatore dell’Educazione alla fede delle nostre scuole perché la proposta cristiana sia significativa, in dialogo con la cultura e con le modalità tipiche di questo ambiente, in un tempo così difficile e in continua evoluzione.
L’anno scorso si è iniziato con un semplice questionario per raccogliere alcuni dati, quest’anno vorremmo proseguire il percorso con alcuni momenti di formazione.

I due webinar per i Coodinatori delle attività educative e didattiche, i Coordinatori dell’Educazione alla fede e le persone dell’equipe che li affiancano sono:

– per le Scuole dell’Infanzia e Primarie: mercoledì 20 gennaio 2021 ore 16.30 -18.00.

– per le Scuole Secondarie di I e II grado: martedì 23 febbraio 15.00-16.30.

Il relatore che ci aiuterà in questi incontri sarà don Roberto Carelli sdb.

Sono disponibili anche dei video da utilizzare con adolescenti e adulti:

Sui temi socio-politici sono 4 piccoli video in successione
Realizzati per noi dal Prof. Giovanni Ponchio, docente di una scuola FMA, ex referente della scuola di educazione socio politica della Diocesi di Padova e ed ex Coordinatore delle scuole di educazione socio politica delle diocesi italiane.

Prima parte: La logica del castoro
Seconda parte: L’esperienza del bosco
Terza parte: non evitare la storia
Quarta parte: la giustizia

Sui temi di educazione affettiva e di riflessione sul rapporto spiritualità – corpo altri 4 piccoli video

Educazione socio emotiva, dott.ssa Serena Tamburini, collaboratrice di una scuola FMA Lecco
Intelligenza emotiva

Corpo e interiorità, prof.ssa Sonia Marcon, docente IUSVE (Venezia –Mestre)
Il corpo è sempre più del corpo

Due interventi sul corpo di sr Linda Pocher FMA docente di Teologia all’AUXILIUM.

Un approfondimento dedicato in particolare alle ragazze: il ciclo della vita e il corpo della donna 

E il legame tra linguaggio del corpo e preghiera: Pregare con il corpo

 

Oltre la vetta

di Raffaele Mantegazza

Poi, a un certo punto, si arriva. La meta si staglia sempre più vicina all’orizzonte, resta da superare l’ultimo canalone, l’ultima cresta, quegli ultimi metri che fanno venire il dubbio sull’opportunità dell’impresa, e poi è finita. Un percorso educativo deve raggiungere le mete che si prefigge; magari in tempi differenziati, apprezzando le deviazioni, però chi educa deve sforzarsi di realizzare ciò che ha programmato. Troppo spesso la progettazione educativa è attuata in modo poco serio e perciò non ottiene i risultati; troppo spesso le finalità dell’intervento educativo sono indicate in modo fumoso. “Favorire la socializzazione, aumentare l’empatia, integrare, potenziare l’autostima” sono frasi che non significano nulla, come se per definire la finalità di una gita sul Cervino si scrivesse “arrivare in cima a un cono di pietra”. Le finalità devono essere definite in modo specifico, gli scopi educativi devono essere pensati sulla base della persona che si vuole guidare; e non sono mai definiti una volta per tutte, perché vanno ripensati riletti e riadattati a seconda del percorso. Ma una volta che si arriva ad una definizione sufficientemente condivisa, lo scopo dell’educatore è e deve essere portare l’educando a raggiungere questi fini. Quando non accade, c’è sempre l’alibi per le mete non raggiunte: è colpa della scuola, è colpa della famiglia, è colpa di internet, è colpa della società. L’arte di educare consiste nel proporre mete raggiungibili, con tempi diversi, anche con strade differenti, arrivare che è l’unico modo per saper ripartire. E nell’assumersi la responsabilità delle vette non raggiunte; non è colpa della montagna se l’alpinista è stato bloccato a metà strada da una bufera; è lui che non ha ascoltato la montagna per programmare la sua scalata.

 

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Volete esercitarvi a leggere la realtà dei (vostri) giovani?

Dal numero di dicembre 2020 di Note di Pastorale Giovanile.

di don Michele Falabretti

Un gruppo di lavoro che si ritrova a progettare un percorso per i giovani, che ha il desiderio di incontrarli e soprattutto di parlare al loro cuore, è chiamato ad aprirsi a un cammino di cambio di sguardo sui giovani perché troppo spesso siamo chiusi nei pregiudizi e nelle paure. “I giovani siano guardati con comprensione, stima e affetto e che non li si giudichi continuamente…” (Christus Vivit, cfr 243).
Segue un laboratorio semplice e efficace per mettersi in ascolto dei giovani e incontrarli con cuore libero!

UNA TECNICA ATTIVA: COME LI VEDIAMO?
Per mettersi in ascolto dei giovani è importante esplicitare a se stessi e al gruppo quale è il proprio sguardo. Se le precomprensioni sono inevitabili (non esiste un ascolto neutro assoluto), ammetterle e stemperarle nel confronto è certamente un modo per prepararsi al meglio. Si propone di comporre una word cloud attraverso un iniziale brain storming. Word cloud è la rappresentazione visiva di quanto una parola-chiave è utilizzata-votata. Più la parola è votata e più è grande rispetto alle altre (sono forme comunicative utilizzate spesso nei blog, esistono programmi on line che le realizzano visivamente).
La domanda, a cui è necessario rispondere con una parola singola (non una frase), da proporre al gruppo è: “In quali luoghi e in quali occasioni i giovani si sentono stimolati a porsi domande intorno al senso della vita?”. A turno una persona scrive la propria parola su una lavagna; chi segue, se lo ritiene, può votare quelle che condivide con una x accanto alla parola e aggiungerne una propria. Si fanno almeno 3 giri. Al termine si vede quale parola è la più votata e si può esprimere la votazione del gruppo con un word cloud. Sarebbe interessante chiedere a un gruppo di giovani di fare la stessa attività e confrontare le due word cloud.
L’obiettivo è quello di aprire il gruppo a uno sguardo complessivo sui giovani, cercando di superare i pregiudizi e la banalità dei luoghi comuni su di loro. I giovani non sono un oggetto di analisi ed esperimenti, ma un soggetto vitale da incontrare.

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Al via l’evento ‘Economy of Francisco’ dal 19 novembre

Si segnala a partire da oggi 19 novembre fino al 21 novembre avrà luogo ‘Economy of Francisco’. La partecipazione è libera e caldamente consigliata.

Si rendono noti alcuni link utili per seguire l’evento:

Inoltre si segnala che in data odierna partirà ‘EoF Marathon’, tour virtuale con passaggi a staffetta che visiterà paesi di tutti i continenti. Il primo appuntamento è alle 18:00 in collegamento dal Portogallo.

Di seguito il link per partecipare:

EoF Marathon

Di seguito i link alle dirette giornaliere:

NPG di dicembre- Economia civile: con i giovani si può

In uscita il numero di dicembre di Note di Pastorale giovanile, con il dossier ECONOMIA CIVILE: CON I GIOVANI SI PUÒ, a cura di Alessandra Smerilli. Ne pubblichiamo l’introduzione e il sommario.

***

Non è semplice parlare di economia: si corre sempre il rischio di banalizzare, oppure di farlo in modo complicato. Il risultato è che alcuni grandi temi, che pur rappresentano il quotidiano di tanti giovani, rimangono fuori dai nostri percorsi pastorali. Questo dossier vuole essere un tentativo di confrontarci con essi, dal lavoro, alla finanza, alle imprese, e di farlo anche attraverso l’esperienza di tanti giovani. Se da una parte, infatti, si propongono riflessioni teoriche sugli scenari che ci aspettano, dall’altra si propongono i percorsi che sono stati avviati nel grande processo di Economy of Francesco, l’evento lanciato da Papa Francesco a maggio 2019, in cui chiamava a raccolta giovani imprenditori ed economisti ad Assisi, per fare un patto per cambiare l’economia attuale e dare un’anima all’economia del futuro. La pandemia ha fatto saltare l’evento in presenza, che si sarebbe dovuto tenere a marzo 2020, ma ha creato al contempo le condizioni favorevoli per un lavoro più prolungato e profondo da parte dei giovani. Più di 2000 giovani, infatti, hanno iniziato a lavorare a distanza, divisi in 12 villaggi tematici, per elaborare proposte da presentare a Papa Francesco.

Per 9 mesi, lasso di tempo anche simbolico, si sono incontrati, hanno partecipato a webinar, si sono divisi in sottogruppi, hanno studiato, si sono confrontati con i ‘senior’ che si sono messi a disposizione. In altre parole, hanno avviato un processo e hanno costituito una rete mondiale, che può essere una cellula di trasformazione del mondo economico. I loro riferimenti erano San Francesco e il magistero di Papa Francesco: l’abbraccio al lebbroso e il contrasto alla cultura dello scarto. Di conseguenza un’economia che sa disegnare i tratti della fraternità, che include e non esclude, che è a servizio dello sviluppo. Il fatto che nel percorso ci siano giovani economisti, imprenditori e change makers, lo rende concreto, ma non schiacciato sulla realtà: teoria e prassi si illuminano a vicenda per costruire nuovi cammini. Nel dossier si racconta la vita di questi villaggi, ma anche le esperienze concrete di alcuni giovani che nel mondo tentano di dare vita a questo tipo di economia. Ci soffermiamo anche sulla commissione Covid-19 vaticana, voluta da Papa Francesco per le conseguenze economiche e sociali della pandemia: in essa confluisce Economy of Francesco, con il pensiero e il contributo dei giovani, anche nel dare idee e mostrare esempi di come aiutare il mondo a ‘preparare il futuro’. Se riusciamo ad ascoltarli e ad accompagnarli con audacia e discrezione, credo che davvero i giovani abbiano le potenzialità per rigenerare l’economia e la società.

SOMMARIO

Introduzione
1. L’economia del terzo millennio
1.1. Stefano Zamagni: Il lavoro del futuro nell’era digitale
1.2. Andrea Roncella: Una finanza davvero sostenibile
1.3. Luca Mongelli e Simone Budini: Imprenditori come musicisti, nell’esercizio dell’auctoritas
2. Per un’economia civile all’altezza delle sfide del presente
2.1. Luigino Bruni e Paolo Santori: Alle radici dell’economia civile
2.2. Elena Granata: Tre parole per un’economia civile: biodiversità, esperienza, creatività
3. L’ Economy of Francesco vista dai Villaggi
4. La Buona Economia
4.1. Maria Gaglione: Storie di un’economia che non esclude
4.2. Martina Giacomel: Commissione Vaticana COVID

 

 

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“Passeggiate nel mondo contemporaneo”: la nuova rubrica di NPG

È una rubrica, questa, che avrà il suo sviluppo parte nel sito e parte nel cartaceo.
E l’idea di essa è balzata quasi spontanea alla lettura del pregevole numero 1/2018 di ITINERARI (ed esperienze di cristiani nel mondo del lavoro), la rivista della GiOC, edita dalle Edizioni Solidarietà a cura del Centro Studi Bartolo Longo di Torino.
Il titolo era “Sei passeggiate nel bosco contemporaneo” (con immediato richiamo a Umberto Eco), a cura di Oreste Aime, che aveva fatto di un “problema editoriale” (il mancato arrivo di alcuni articoli) una pregevole opportunità (come il panettone da una dimenticanza del fornaio!) per offrire al lettore – utilizzando diversi fili narrativi – un percorso di comprensione nel mondo contemporaneo.
Filosofia, sociologia, antropologia, informatica, scienza, teologia, riflessione sapienziale… tutti strumenti utili per cogliere uno o vari aspetti del mondo che viviamo, di una contemporaneità che perlopiù ci sfugge, essendo il nostro occhio (della mente) più abituato alle distanze (del passato e magari anche del futuro).
I libri che lui presentò sono davvero significativi in questo percorso di comprensione.
Qui sotto, come inizio della rubrica, riportiamo i vari capitoli di quel numero, per avviare il lettore.
E per la gentilezza del permesso di pubblicazione ringraziamo sentitamente l’Autore e l’Editore sopra citati.
Ma poi intendiamo procedere noi di NPG per offrire nuovi strumenti concettuali, reti interpretative.
Abbiamo chiesto ai membri della Redazione di dirci sei libri culturalmente significativi, secondo loro, in questa direzione, e utili anche per gli operatori pastorali perché possano fare una lettura “filtrata” dalle loro esigenze e dai loro bisogni (non è a questo anche che aiutano i libri validi?).
Abbiamo avuto molte (diversificatissime) risposte… e adesso a mano a mano ognuno di loro presenterà “il primo della sua lista”.
È un invito ad addentrarci nella vita del mondo e della sua comprensione, non solo per “contemplare” il mondo ma per (pastoralmente) “trasformarlo”. Parola grossa… ma qualche passetto non è proprio possibile farlo? Altrimenti cosa diciamo ai giovani, che va sempre tutto bene e che il regno di Dio è soltanto qualcosa di ultraescatologico?
Il primo passo sarà ovviamente la pubblicazione sulla rivista, poi la “messa on line” qui.
PS. Qui la rivista ITINERARI on line, con possibilità di accesso – in modo aperto e gratuito – a tutti i numeri del 2019.

 

 

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Incontro delegati di PG d’Europa: la rilettura pastorale dell’emergenza Covid-19

Il Dicastero di PG della Congregazione ha incontrato oggi, 5 novembre, i 36 delegati di PG d’Europa. Tutti presenti i 6 italiani. E’ una forma di accompagnamento e di formazione molto apprezzata in un momento di emergenza sanitaria che rende difficile la prosecuzione delle attività pastorali e provoca l’interruzione di tanti percorsi educativi.
Il programma ha visto oggi una rilettura pastorale dell’emergenza Covid. Don Miguel Ángel Garcia e don Tarcizio Morais del Dicastero non hanno solo elencato elementi problematici ma hanno evidenziato la necessità di essere “pro-attivi”, reagendo con creatività e cogliendo alcune imprevedibili opportunità di questo tempo come un mettere maggiormente a fuoco le fragilità giovanili, un recupero della reciprocità nella costruzione delle comunità educative, il primato delle relazioni, l’imparare a cambiare senza illudersi di lasciare le cose come stanno, la fiducia nelle potenzialità dei giovani, la dinamicità a cui la complessità chiama, l’interdipendenza che la vulnerabilità fa scoprire.
La raccolta di esperienze nel confronto a gruppi di questa mattina lascerà domani spazio alla Programmazione post-capitolare per il prossimo sessennio.
Come Salesiani vogliamo così che allo smarrimento subentri un cuore rinnovato che sa trovare nuove forme per testimoniare e portare la vicinanza di Dio ai giovani.
Animazione Pastorale Covid-19

Introduzione al dossier “Onora l’adulto che è in te”

Armando Matteo

Il tema al centro di questo Dossier di NPG è quello dell’adulto. L’orizzonte specifico, a partire dal quale un tale argomento verrà trattato, sarà quello di una sempre più diffusa e consistente “crisi” che investe sia coloro che sono adulti sia il concetto stesso di “adultità”. Si tratta di una crisi dalle vaste e molto gravi conseguenze: quando, infatti, gli adulti non fanno gli adulti e quando la categoria dell’adultità non costituisce più uno dei riferimenti fondamentali dell’esistenza umana, sono proprie le nuove generazioni quelle destinate a dover pagare un prezzo molto alto.
D’altro canto, non è per nulla difficile intuire quanto sia decisivo il ruolo delle generazioni adulte per la vita buona di quelle giovani. Si pensi semplicemente alla questione educativa o ancora a quella della trasmissione della fede. Senza adulti, infatti, cioè senza il contatto con uomini e donne adulti (e ovviamente tali non solo in senso cronologico, come si avrà modo di verificare di seguito), che si offrano quale meta del cammino proprio dell’essere di ogni giovane, non vengono al mondo altri adulti (e ovviamente anche in questo caso non solo in senso cronologico). Qualcosa di simile vale anche per la questione della maturazione della fede dei bambini e dei ragazzi: la testimonianza di fede, da parte dei propri genitori, e dunque di adulti, costituisce sempre l’innesco fondamentale del passaggio da un credere da bambini ad un credere da adulti.
Né più in generale si può dimenticare quanto sia preziosa l’opera delle generazioni adulte nel promuovere il passaggio di testimone, nella regia delle sorti del mondo, a quelle più giovani e dunque l’impegno concreto delle prime per una società capace di garantire le condizioni economiche per un’adeguata formazione delle seconde, per un loro inserimento nel mondo lavorativo precoce e dignitoso e, non da ultimo, per la realizzazione dei loro progetti di coppia e di famiglia. E qui accenniamo solo velocemente a tutto il tema della responsabilità adulta per quel che riguarda l’ecologia e la manutenzione politica di una convivenza pacifica di tutti gli abitanti della terra.
Si potrebbe, infine, parlare di una certa centralità dell’adulto anche per quel che riguarda la vita buona delle comunità cristiane e dunque delle parrocchie, dei movimenti, delle associazioni e delle tante realtà religiose e monastiche che costituiscono l’universo cattolico. Ebbene, da tempo assistiamo all’accrescimento della popolazione anziana e molto anziana in tutte queste realtà, che molto difficilmente sarà in grado di trascinare, nell’ambito di coloro che le tengono in vita e ne portano avanti le attività, i rappresentanti delle nuove generazioni. Qualsiasi realtà eccessivamente disertata dagli adulti non risulterà mai particolarmente appetibile a coloro che si preparano a diventare adulti a propria volta, ovvero ai giovani.
Per questo, allora, una rivista dedicata alla pastorale giovanile non può non interessarsi di ciò che capita all’adulto. Vi è, infatti, una regola base della vita umana che queste pagine spesso lasceranno trapelare: solo quando gli adulti fanno gli adulti, i giovani possono fare i giovani.

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“I giovani sono sismografi e sentinelle del loro tempo”: Famiglia Cristiana intervista don Rossano Sala

Pubblichiamo l’intervista di Famiglia Cristiana a don Rossano Sala, autore del libro “Intorno al fuoco vivo del Sinodo” (Elledici), di cui è stato segretario speciale. L’articolo è a firma di Antonio Sanfrancesco.

“I giovani sono sismografi e sentinelle del loro tempo. E oggi siamo di fronte ad un grande passaggio ecclesiale che ci sta portando verso una “fede di convinzione”. Non si tratta di trovare responsabili o di incolpare qualcuno, ma di entrare con fiducia e coraggio in una nuova epoca”.

Don Rossano Sala, salesiano, docente di Teologia Pastorale e pastorale giovanile alla Pontificia Università Salesiana di Roma, ha racconto nel libro Intorno al fuoco vivo del Sinodo (Elledici, pp. 608, con un invito alla lettura di papa Francesco), uscito di recente, la sua esperienza di segretario speciale del Sinodo dei giovani del 2018.

È ancora vivo quel fuoco? E come si trasmette?
«Utilizzo due immagini evangeliche per rispondere. La prima è quella del fuoco, che rimanda alla parola di Gesù quando dice di “essere venuto a portare il fuoco sulla terra”. Il Sinodo ha cercato di riaccendere nel cuore della Chiesa questo affetto profondo per le giovani generazioni. Questo fuoco si trasmette nel momento in cui lo si è ricevuto da Dio, in quanto l’ evangelizzazione è l’ irradiazione della rivelazione di Dio. E c’ è un unico modo per irradiare: essere luminosi! L’ altra immagine è quella del seminatore perché il Sinodo è stato una grande semina. Nella parabola si vede molto bene che il seminatore è molto generoso, perché semina dappertutto, e disinteressato, perché affida con fiducia il seme alla terra. Fuor di metafora, il Sinodo è ora affidato alle chiese locali, alle diocesi. Tocca a loro far germogliare e fruttificare i tanti semi che sono stati gettati».

Lei ha affrontato il tema del Sinodo, e dei suoi frutti, con lo “schema” delle costellazioni. Perché?
«Penso alla pastorale giovanile come un “campo di ricerca e di azione” piuttosto che a una disciplina specifica o a un’ azione puntuale. Le costellazioni sono un’ immagine bella per dire questo, perché hanno una loro singolarità, ma insieme formano un unico cielo stellato. Ne ho identificate cinque: la prima legata ai nostri modelli teologici e antropologici; la seconda ruota intorno ai temi dell’ accompagnamento, dell’ annuncio e del discernimento vocazionale; la quarta approfondisce i temi dell’ educazione, della scuola e dell’ università; la quinta è più direttamente “salesiana”, perché si riferisce a don Bosco, all’ oratorio e alla famiglia. La terza, “Giovani, Chiesa e Sinodo”, sta al centro del libro, perché lì ci stanno gli otto contributi più specifici che vengono dal percorso sinodale».

Scarsa frequenza, disaffezione, pochi sacramenti. Perché alla Chiesa di oggi mancano i giovani? Di chi è la responsabilità?
«I giovani sono sismografi e sentinelle del loro tempo. Sono i più sensibili ai cambiamenti d’ epoca. E oggi siamo di fronte ad un grande passaggio ecclesiale che ci sta portando da una “fede di tradizione” verso una “fede di convinzione”. Non si tratta di trovare responsabili o di incolpare qualcuno, ma di entrare con fiducia e coraggio in una nuova epoca della vita di fede. Nel 1969 il giovane teologo Joseph Ratzinger affermava profeticamente che la Chiesa del futuro “diventerà più piccola, dovrà ricominciare tutto da capo. Essa non potrà più riempire molti degli edifici che aveva eretto nel periodo della congiuntura alta. Essa, oltre che perdere degli aderenti numericamente, perderà anche molti dei suoi privilegi nella società. Essa si presenterà in modo molto più accentuato di un tempo come la comunità della libera volontà, cui si può accedere solo per il tramite di una decisione”. Ecco cosa sta avvenendo: dobbiamo farcene una ragione ed entrare nel migliore dei modi in questo nuovo scenario».

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MGS Sicilia, Forum Educatori 2020: “Nel cuore del mondo”

Pubblichiamo il resoconto del Forum Educatori del MGS Sicilia, che si è svolto il 4 ottobre. L’articolo è di Liborio Scibetta, mentre le foto sono di Marco Giuffrida

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Il 4 ottobre 2020, Festa di San Francesco Patrono d’Italia, circa 180 persone, in rappresentanza di tutti gli operatori che animano le Case della Sicilia Salesiana, si sono incontrati presso l’Istituto Maria Ausiliatrice FMA di Via Caronda a Catania, per vivere una giornata di spiritualità, formazione e fraternità.

Realizzare il Forum Educatori, non è stato semplice; il particolare anno che stiamo vivendo a causa della pandemia Covid-19, ha richiesto particolari attenzioni, accorgimenti, precauzioni ma, con la buona volontà e un’impeccabile organizzazione, l’incontro si è potuto realizzare… ed è stato un successo!

Grazie al coordinamento dei delegati per la Pastorale Giovanile, Sr. Antonella Allegra e don Alberto Anzalone e l’animazione dei giovani del Movimento Giovanile Salesiano, i lavori si sono avviati con il saluto di benvenuto da parte dell’Ispettrice FMA Suor Maria Pisciotta e, dopo un momento di preghiera iniziale, sono proseguiti con la presentazione della Proposta annuale Educativo Pastorale da parte di don Alberto.

Don Giuseppe Cassaro, Direttore della comunità salesiana “San Tommaso” di Messina, ha mirabilmente proposto una rilettura, sapienziale e pastorale nell’oggi, della Lettera a Diogneto. Le riflessioni, le domande, le indicazioni per gli educatori del nostro tempo, hanno alimentato il desiderio di valorizzare e rileggere, in una nuova ottica, questo prezioso documento, valorizzandolo.

La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da don Giovanni D’Andrea, Ispettore dei Salesiani, che nell’omelia ha ricordato la grande responsabilità alla quale si è chiamati e le opportunità di crescita e di santità offerte a chi si trova a lavorare nella “vigna del Signore”. Don Giovanni ha rimarcato la fiducia e la gratitudine che gli SDB e le FMA nutrono nei confronti di chi opera nelle Case Salesiane e a quanti portano avanti le opere nel nome di don Bosco.

Il pomeriggio ha visto i partecipanti, divisi in tre gruppi, impegnati nei lavori dei laboratori: Esserci, Comunicare, Aprire nuovi luoghi, i tre temi proposti e presentati da Cinzia Vella, DCamara Ebrima, Rosalinda Romano, Luca Pulvirenti e Salvo Leotta.

Il lavoro, la riflessione, il confronto tra tutti, hanno prodotto un frutto significativo: il Decalogo dell’Educatore Salesiano, che sarà donato a tutta la Sicilia Salesiana come elemento che va ad arricchire, chiama a riflettere e vuole ispirare l’impegno, in chi desidera educare nel nome di don Bosco.

Dopo la presentazione dei cammini ispettoriali per i ragazzi e i giovani, previsti per l’anno Pastorale 2020/ 2021, i saluti e gli auguri reciproci per un buon e proficuo lavoro, nel “campo dove ciascuno è chiamato a lavorare” con il cuore di don Bosco, nella gioia creativa, con l’ottimismo dell’umanesimo salesiano, nella concretezza di chi lavora con i piedi ben piantati a terra e lo sguardo, illuminato dalla fede, rivolto verso il cielo.