“Il cammino sinodale non si è mai interrotto”: Carina Baumgartner (MGS Austria) al Forum Internazionale dei Giovani

L’ANS ha intervistato Carina Baumgartner, MGS Austria, rappresentante del Movimento al Forum Internazionale dei Giovani, in corso a Ciampino, vicino Roma.

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Fino al 22 giugno, nella Casa Il Carmelo di Ciampino, si svolge il Forum Internazionale dei Giovani promosso dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Il Forum si propone come una continuazione ideale del Sinodo dei Vescovi dello scorso ottobre, incentrato proprio sui giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Il Movimento Giovanile Salesiano (MGS) sarà rappresentato in questo incontro, che radunerà rappresentanti di vari movimenti, da Carina Baumgartner, giovane del MGS Austria, che lavora nella Pastorale Giovanile Salesiana a Vienna e che faceva parte del precedente “Small Team”, l’équipe di coordinamento del MGS Europa.

Carina, che aspettative hai per questo Forum?

Questo incontro, per me, è la dimostrazione che il cammino sinodale non si è interrotto con il Documento Finale. Lo vedo come una grande opportunità per i giovani di tutto il mondo che, ancora una volta, possono incontrarsi, condividere le loro esperienze e, soprattutto, giocare un ruolo da protagonisti.

Cosa significa per te rappresentare il Movimento Giovanile Salesiano in questo incontro?

Il Movimento Giovanile Salesiano è una parte importante della mia vita. È qui che sono cresciuta e mi sono formata, è la mia famiglia all’interno della Chiesa. Quindi, rappresentarlo in questo Forum Internazionale è un grande onore. Mi fa sentire davvero felice, perché mi dà la possibilità di condividere tutte le esperienze vissute negli ultimi anni con il Movimento Giovanile Salesiano e, al tempo stesso, di ascoltare le esperienze degli altri.

Quale pensi che sia il ruolo del Movimento Giovanile Salesiano?

Questo Forum è anche l’occasione per riflettere su quanto è stato fatto dopo il Sinodo, nei nostri rispettivi Paesi. Personalmente, in Austria, come MGS abbiamo lavorato con tanti giovani, provenienti da diversi contesti. Abbiamo lavorato con i più poveri, con gli emarginati. Li abbiamo inclusi nei nostri programmi, come ad esempio il “Don Bosco for Refugees”, coinvolgendoli in diverse attività. Adesso ci consideriamo come una grande famiglia e penso che proprio questo sia il nostro compito. Vogliamo far capire che nessuno resta escluso, siamo vicini a tutti i giovani, nonostante tutto.

Papa Francesco dà molta fiducia ai giovani. Pensi che questo sia un segnale importante?

Certamente. C’è un’affermazione di Papa Francesco che mi piace sottolineare: i giovani non sono solo il futuro, sono il presente! E sono davvero convinta che noi giovani siamo il presente. Abbiamo tante idee e vogliamo essere parte attiva della Chiesa. È bello sapere che la Chiesa vuole dare voce ai giovani, conoscendo le nostre esperienze e il nostro punto di vista.

Giornata del bambino africano. Don Felice Molino: La vera urgenza è educare il cuore

CGS, con “Young Ways” un premio rivolto ai giovani per ricordare Adriana D’Innocenzo

L’Associazione CINECIRCOLI GIOVANILI SOCIOCULTURALI – APS promuove un Premio per ricordare Adriana D’Innocenzo, presidente nazionale dei C.G.S. dal 1980 al 1987, che ha dedicato e speso le sue energie per l’Associazione, dandole volto e credibilità a livello politico, culturale, sociale e naturalmente educativo.

Il Premio viene assegnato al termine del Concorso “YOUNG WAYS” promosso dall’Associazione per valorizzare documentari e cortometraggi che abbiano come caratteristiche quelle indicate nel Regolamento. Possono partecipare al Concorso “YOUNG WAYS” giovani autori di età compresa tra i 18 e i 30 anni alla data del 1° giugno 2019.
Sono ammesse le opere prodotte in Italia e in lingua italiana, anche non inedite, a partire dal 2016, che abbiano come tematica il mondo giovanile, anche in riferimento al recente Sinodo dei giovani 2018 (“Camminare con i giovani andando verso tutti”, “Tutti i giovani – nessuno escluso”).
In particolare, saranno selezionate opere in cui siano valorizzate le finalità istituzionali dell’Associazione C.G.S. – APS: finalità educative, formative, sociali, promozionali, culturali ed assistenziali a favore dei giovani.
A puro titolo esemplificativo, verranno prese in considerazione le opere prodotte per promuovere e valorizzare nei giovani la cultura della parità e della non discriminazione. La partecipazione al concorso è gratuita. Ogni partecipante potrà presentare una sola opera. Le opere devono essere presentate esclusivamente attraverso la piattaforma gratuita FilmFreeway.
Successivamente, gli autori delle opere pre-selezionate riceveranno comunicazione via email e dovranno obbligatoriamente presentare la documentazione indicata nel Regolamento entro il 31 agosto 2019.

Social housing, a Torino si inaugura “San Salvario House…profumi e sapori di casa” per dare uno spazio di autonomia ai giovani

Mercoledì 26 giugno, alle ore 12, a Torino ci sarà l’inaugurazione dell’Housing Sociale – “San Salvario house – Un angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa” – della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Torino.  Interverranno il Vescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia (94º arcivescovo metropolita di Torino)Don Mauro Mergola (incaricato salesiano della struttura)Assessore Sonia Schellino (Segreteria Assessore alla Salute, Politiche Sociali ed Abitative) e la dott.ssa Francesca Vallarino Gancia (componente del Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo). 

Nato attraverso un bando della Compagnia di San Paolo – Programma Housing – al quale ha partecipato la parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino, ottenendo cosi un contributo per avviare i lavori, il progetto è stato anche sostenuto da un contributo della CEI – Conferenza Episcopale Italiana – e di Fondazione Magnetto.

 “San Salvario House – Un angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa“ prevede il recupero e restauro della casa canonica della Parrocchia Santi Pietro e Paolo, situata in via Saluzzo nel quartiere di San Salvario, a pochi passi dal centro della città di Torino. La zona è  caratterizzata da un tessuto sociale e culturale molto vario, fonte di contatto e arricchimento reciproco tra culture diverse, oltre ad essere nota soprattutto per la movida notturna che in essa si svolge.

Il Social Housing nasce dalla volontà di dar vita ad uno spazio in cui giovani italiani e stranieri tra i 18 e i 39 anni, studenti, lavoratori e neo maggiorenni usciti da percorsi di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, possano sperimentare la vita “di convivenza”, acquisendo maggiore autonomia nella gestione di uno spazio “di casa”, e (con l’aiuto di figure qualificate) acquisire tutte le condizioni necessarie per far si che ogni giovane ospite possa rendersi autonomo per una vita all’interno della società.

La progettazione combinata è intesa non solo in un senso “dualistico” ovvero solo tra il singolo ospite e il coordinatore educativo, ma altresì in un senso “comunitario”, ovvero attraverso una modalità di confronto in piccoli gruppi. Tale metodo di lavoro permette ai destinatari, ospiti dell’housing, da un lato di acquisire una maggiore capacità di collaborazione nell’affrontare le sfide di un ambiente domestico condiviso, dall’altro di essere protagonisti della propria maturazione personale all’interno della società.

 

Migrazioni e ambiente digitale: i centri nazionali di Italia e Spagna a confronto

La casa del post-noviziato di Granada ha ospitato, dal 1° al 4 giugno, l’incontro dei Centri Nazionali di Pastorale Giovanile di Spagna e Italia, e i Delegati del Portogallo e dell’Ispettoria del Medio Oriente. “L’evento svoltosi a Granada è un incontro che si tiene ogni anno e congiuntamente tra i centri nazionali di Italia e Spagna. Si sono incontrati anche i Delegati di Portogallo e Medio Oriente. Questo è il quinto incontro dopo il capitolo generale 27” ha manifestato don Koldo Gutiérrez, Delegato di Pastorale Giovanile dell’Ispettoria “Spagna-San Giacomo Maggiore”.

La riflessione e gli obiettivi di questo incontro si sono concentrati su due temi principali: le migrazioni e l’ambiente digitale. Indubbiamente, la migrazione è uno dei grandi problemi della società e della Chiesa, basti pensare a quanto ha detto Papa Francesco: “Per la comunità cristiana, l’integrazione pacifica di persone di diverse culture è, in un certo senso, un riflesso della loro cattolicità, poiché l’unità che non annulla la diversità etnica e culturale costituisce una dimensione della vita della Chiesa che, nello Spirito di Pentecoste, è stata aperta a tutti coloro che desiderino abbracciarla”.

D’altra parte, il tema degli ambienti digitali è un tema che tocca le fibre più intime della società di oggi e dei giovani. “L’ambiente digitale – afferma il documento Cristus Vivit – caratterizza il mondo contemporaneo… Non si tratta più solo di ‘utilizzare’ gli strumenti della comunicazione, ma di vivere in una cultura ampiamente digitalizzata, che tocca” la vita delle persone.

La metodologia sviluppata durante l’incontro ha presentato in primo luogo i dati su questi due temi nei Paesi rappresentati. Successivamente, don Rossano Sala e don Antonio Jimenez hanno  svolto una riflessione teologica pastorale; sono state offerte alcune buone pratiche su questo tema nelle diverse realtà; ed è stato stabilito un momento di condivisione.

Alla luce della riflessione fatta durante il Sinodo dei Vescovi sui Giovani e delle preoccupazioni proprie della Congregazione, l’incontro è stato preparato già con mesi d’anticipo. Sono state sollevate questioni di attualità ed è stato possibile riflettere sulle prospettive e le ricchezze, soprattutto al servizio dei giovani, a livello di animazione della Pastorale Giovanile.

CGS, ad Ancona si terrà il SAL-Fiction per la programmazione della prossima stagione

Sabato 15 giugno si terrà ad Ancona il SAL-Fiction, iniziativa curata dai Coordinamenti territoriali CGS della Liguria e delle Marche, pensata per gli operatori delle Sale della Comunità, che prevede una giornata di incontri utili alla programmazione della prossima stagione per le sale cinematografiche e i circoli del cinema. Appuntamento dalle ore 18:30 presso l’Opera Salesiana – Sala Santa Cecilia, in Corso Carlo Alberto 77.

Il regista Luca Vullo presenterà il documentario “‘Cca Semu!” (= siamo qui), che prende il nome dall’espressione con cui gli abitanti di Lampedusa indicano, con orgoglio e rassegnazione al tempo stesso, il loro posto nel mondo. A centinaia di chilometri dalla terraferma, più vicina alle coste tunisine che non a quelle siciliane, Lampedusa è ormai il simbolo dell’attuale crisi migratoria mediterranea. Nell’affrontare le sfide etiche di questa “crisi” globale, i lampedusani devono anche trovare risposte a questioni locali legate alla loro natura di comunità isolata, situata alla periferia dell’Europa. Uno sguardo su come è mutata la vita di Lampedusa, da quando gli sbarchi sono diventati un aspetto dello scorrere quotidiano, attraverso i racconti dei suoi abitanti per cogliere l’autenticità di una popolazione abituata con dignità a contare su se stessa.
Interverrà inoltre Valerio Cuccaroni – responsabile di “Corto Dorico Film Festival”.

Don Giovanni D’Andrea è il nuovo Ispettore della Sicilia e Tunisia

Il 6 giugno, il Rettor Maggiore dei Salesiani ha nominato Don Giovanni D’Andrea Ispettore della Sicilia e Tunisia.  

Don Roberto Dal Molin, presidente del Centro Nazionale Opere Salesiani e di Salesiani per Sociale APS, dichiara: “Desidero esprimere a don Giovanni D’Andrea la felicità dell’Italia salesiana per la sua nomina ad Ispettore della Sicilia. Negli anni in cui ha svolto il suo servizio per il Centro Nazionale come Presidente di Salesiani per il Sociale ha testimoniato una grande dedizione ed amore per i giovani poveri ed emarginati. Quegli stessi giovani che di certo manterrà come bussola di orientamento nel nuovo ed impegnativo servizio. Il sostegno e l’accompagnamento affettuoso insieme con l’affidamento all’Ausiliatrice perché sia di guida a don Giovanni nel dare volto, cuore e mani a don Bosco in Sicilia“.

Di seguito, il comunicato dell’ufficio di Comunicazione sociale della Sicilia:

Il 6 giugno 2019, durante la sessione estiva del Consiglio Generale, il decimo successore di Don Bosco don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, con il parere favorevole del Consiglio Generale, ha reso noto la nomina di Don Giovanni D’Andrea, come Ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia per il sessennio 2019-2025.
Don Giovanni d’Andrea succede a don Giuseppe Ruta, che conclude il suo mandato di Ispettore, a cui va un sentito grazie, per il servizio reso in questi anni a favore dei giovani, delle famiglie e di tutte le comunità educativo pastorali di Sicilia.
La nomina è stata resa nota secondo quanto prevedono le Costituzioni Salesiane per la scelta dell’Ispettore. Per don Giovanni d’Andrea, l’inizio del suo servizio da Ispettore è previsto nel mese di agosto 2019, durante l’assemblea ispettoriale, che ogni anno si tiene prima dell’avvio dell’anno pastorale.
Don Giovanni che fino ad oggi ha ricoperto l’ufficio di Vicario ispettoriale, a cui va un grande grazie per il servizio reso all’Ispettoria e ai Giovani in questo ultimo anno, è nato a Messina il 18-07-1968 ed è cresciuto presso l’oratorio di Messina Valle, dove operano le Figlie di Maria Ausiliatrice.

Don Giovanni D’Andrea, dopo gli studi superiori e l’esperienza nel mondo del lavoro, decide di entrare in noviziato il 08-09-1996, vive l’anno di preparazione alla prima professione a Lanuvio, professa a Roma il 08-09-1997. Vive gli studi filosofici a Roma San Tarcisio e frequenta i corsi dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Svolge il tirocinio a San Gregorio di Catania dal 1999 al 2001.
Attende agli studi teologici presso l’Istituto Teologico San Tommaso di Messina, qui emette la professione perpetua il 12-10-2003, viene ordinato sacerdote per le mani di Mons. Giovanni Marra il 28-05-2005.
Da diacono e nel primo anno di sacerdozio vive l’esperienza di assistente dei post-novizi a Roma San Tarcisio e in quegli anni studia Scienze dell’Educazione presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma.
Da sempre con i giovani e per i giovani la sua prima obbedienza, dopo gli anni della formazione, è stata quella di Incaricato d’Oratorio dell’opera di Palermo Santa Chiara, fino al 2009, anno in cui viene nominato direttore dell’Opera fino al 2012.
Dal 2012 viene inviato a svolgere ruoli nazionali presso la Comunità San Lorenzo di Roma.
È stato presidente della Federazione SCS-CNOS, delegato per le associazioni CGS-TGS, coordinatore nazionale per le parrocchie-oratorio, e per l’emarginazione e disagio. In questi anni di servizio al CNOS è stato nominato membro del Don Bosco International e componente supplente della Consulta Nazionale del Terzo Settore.

 

 

Un ponte tra la Sicilia e il Senegal: con “Infanzia missionaria”, a costruirlo sono i bambini

Un gruppo di quaranta bambini tra i 4 e i 7 anni, catechiste e animatrici, un giovane salesiano e un sogno: costruire un ponte tra la Sicilia e il Senegal. Il progetto “Infanzia Missionaria”, concluso il 24 maggio, è nato dalla necessità di spiegare ai bambini il valore dell’accoglienza, del sostegno. Grazie alla collaborazione con l’associazione “Don Bosco 2000” che opera anche in Senegal, don Alfredo Calderoni, giovane salesiano che si trova nell’oratorio di Gela, ha messo su un programma da febbraio a maggio, coinvolgendo animatori e catechisti, i bambini e le loro famiglie.

“Ogni mese – spiega – sceglievamo un tema, partendo dalla carità, e poi realizzavamo concretamente dei piccoli oggetti riciclando materiale portato da casa. Gli incontri iniziavano sempre con una piccola formazione, poi passavamo all’attività. Ogni mese, raccolti i soldi dei loro risparmi, li mandavamo in Senegal per acquistare i kit scuola“. Il progetto si è concluso il 24 maggio, solennità di Maria Ausiliatrice, con uno spettacolo e la festa dei popoli. “Abbiamo coinvolto gli adulti, partendo dai piccoli: facendo vedere loro che i risparmi raccolti qui hanno realizzato concretamente qualcosa in Senegal  è stato più facile avere la loro fiducia”, racconta ancora don Alfredo. Da questo progetto è nato anche il “mini grest”, una mini estate ragazzi dedicata ai più piccoli e soprattutto, il “ponte” costruito all’oratorio ha portato frutti. “Una scuola vicino a noi, viste le foto, i video e i disegni che ci hanno spedito dal Senegal per ringraziarci, hanno voluto raccogliere dei fondi durante il saggio di fine anno e spedirli in Senegal con Don Bosco2000”. “Abbiamo gettati le basi per costruire un ponte e un progetto che sicuramente proseguirà”, conclude don Alfredo.

“Il bruco diventò farfalla”: a Civitavecchia i giovani sono pronti a spiccare il volo con la musica

“Il bruco diventò farfalla” è una canzone  composta da Emanuele Geraci, salesiano post-novizio, diventata poi un videoclip realizzata dagli animatori della parrocchia e oratorio Sacra Famiglia di Civitavecchia.

“Il brano mette al centro dell’attenzione il singolo ascoltatore che si ritrova immediatamente protagonista; il testo, a lui direttamente rivolto, gli ricorda che in quanto uomo si ritrova chiamato a sbocciare, a compiere la propria missione in questa vita, a maturare nel profondo per arrivar ad essere chi è davvero in realtà. Come si può vedere nel videoclip, ci sono dei ragazzi attorno al protagonista; chi sono? Beh, sono un po’ la voce della coscienza dell’uomo, ma anche la voce interpellante delle belle testimonianze di vita che si trovano lungo la propria strada (dei santi già canonizzati e di quelli della porta accanto, che si sforzano appunto di camminare verso la santità), che portano ad avere fiducia e coraggio nel proseguire il cammino verso un orizzonte alto, che è concretamente realizzabile proprio perché testimoniato da loro”, spiega Emanuele.

Il video è stato girato all’oratorio di Civitavecchia, protagonisti giovani animatori: “Il protagonista prende parola verso il termine della canzone con quei pensieri a voce alta che dicono: “Voglio essere anch’io felice, come lui, ma lui è lui ed io sono io..io desidero tanto capire da dove provenga la sua luce costante e riflessa, perché voglio anch’io coi miei colori risplendere di essa”; questo “lui”, preso come modello dal protagonista (cioè dal singolo ascoltatore), è svincolato da un nome e cognome specifico, ma è aperto al modello che ogni persona ha come riferimento, poiché più vicino alla propria sensibilità, ed al proprio carisma, ma che necessariamente deve risplendere della vera luce che è Cristo, unica luce autentica che permetterà di non idolatrare il modello di riferimento, poiché quest’ultimo rimanderà sempre alla fonte di luce originaria, e di declinarlo nella propria persona, con i propri tratti e “colori” caratteristici”.

Il video si trova nel canale Youtube DB Sons, nel quale Emanuele e altri giovani salesiani comunicano con i ragazzi tramite il linguaggio audio-visivo, che risulta essere quello più diretto e vicino a loro. “Il mio grazie speciale va al gruppo giovani dell’Oratorio Salesiano di Civitavecchia, fatto di ragazzi dalle grandi potenzialità, umane ed artistiche, con cui ho condiviso due anni di cammino, e senza i quali, certamente, il bel lavoro realizzato non sarebbe stato tale. Mi sento onorato di esser stato accanto a loro, da cui credo di aver imparato molto in questi anni. Auguro a me e ad ognuno di lottare ogni giorno affinché perseveriamo nel nostro evolverci da bruchi a farfalle”, conclude Emanuele.

I novizi d’Europa incontrano il Rettor Maggiore a Torino

I novizi d’Europa, tra cui quelli di Genzano (Roma) e Pinerolo (Torino), hanno incontrato il Rettor Maggiore al Colle Don Bosco. Ecco l’articolo dell’ANS:

Dal 20 al 25 maggio si sono riuniti al Colle Don Bosco e a Valdocco 47 novizi salesiani d’Europa. 5 provengono da Poprad (Slovacchia), 11 da Kopiec (Polonia), 13 da Genzano (Roma) e 18 da Pinerolo (Torino). Si è trattato dell’XI incontro consecutivo intorno alla festa di Maria Ausiliatrice. Durante le giornate i novizi si sono scambiati le loro esperienze di noviziato in una convivenza piena di momenti di preghiera, di condivisione, di visite ai Luoghi Salesiani e di spiritualità salesiana. Due momenti intensi hanno segnato l’incontro: il colloquio con il Rettor Maggiore e la festa di Maria Ausiliatrice a Valdocco. Don Ángel Fernández Artime, ha presentato la situazione della Congregazione Salesiana, i suoi pensieri rispetto alla formazione e gli orientamenti particolari ai novizi. I formatori e i maestri dei vari noviziati, oltre a spiegare tante cose sui Luoghi Salesiani hanno favorito lo scambio di esperienze e le particolari situazioni della formazione che li attende.