Ucraina, suor Ganna Zainchkovska: “Sono al confine con la Polonia per aiutare i profughi che arrivano”

Abbiamo raggiunto e ascoltato la testimonianza di suor Ganna Zainchkovska, FMA di Odessa che è scappata verso il confine portando in salvo sua mamma e una vicina con due bambini piccoli. Appena arrivata al confine, si è resa conto che i profughi che arrivavano erano spaventati: “Volevo tornare a Odessa, ma ho visto le persone che arrivavano qui e non parlavano polacco, non capivano nemmeno i volontari che li accoglievano. Ho capito che dovevo restare qui, per accogliere queste persone e aiutarli a capire cosa fare”.

Salesiani Messina, l’esperienza dell’oratorio San Matteo Giostra a TV2000

L’Oratorio di Salesiani San Matteo Giostra è stato protagonista di un servizio andato in onda negli scorsi giorni su Tv2000 “Messina: in missione per “costruire” futuro”.

Seconda edizione Scuola di Alta formazione all’impegno Sociale e Politico, presentazione il 5 marzo

Roma (Italia). Sarà presentata sabato 5 marzo 2022, alle ore 10.30, la seconda edizione della Scuola di Alta formazione all’impegno Sociale e Politico promossa dall’Associazione dei Salesiani Cooperatori e dalla Federazione Italiana Exallievi di Don Bosco, con il supporto didattico e scientifico dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE- aggregato all’Università Pontificia Salesiana).

Il Corso, che si terrà da marzo a dicembre 2022 in modalità online presso lo IUSVE, è rivolto a giovani dai 20 ai 35 anni impegnati attivamente nelle Associazioni laicali che vivono il Carisma Salesiano, Salesiani Cooperatori ed Exallievi (24 posti), giovani e altri Gruppi della Famiglia Salesiana (11 posti). Punta a offrire una formazione in ambito socio-politico, a favorire tempi, spazi di pensiero e di pratica personale e comunitaria della Dottrina Sociale della Chiesa e a preparare un primo gruppo di persone che formeranno a loro volta i giovani delle Associazioni territoriali.

È un percorso formativo di elevato livello, con la partecipazione di Docenti ed esperti di fama nazionale ed internazionale, incentrato sulla Dottrina Sociale della Chiesa declinata secondo il Carisma salesiano, per formare onesti cittadini impegnati nel mondo per un futuro migliore.

Il 5 marzo 2022 è prevista una Conferenza stampa di presentazione, mentre la prima lezione si terrà il 7 marzo 2022. Gli incontri saranno presentati da Marina Busso, Coordinatrice dei Salesiani Cooperatori di Piemonte e Valle d’Aosta e da Valerio Martorana, Consigliere Regionale per l’Europa degli Exallievi di Don Bosco.

Il Corso prevede due lezioni al mese tra cui, quelle del lunedì sera, sono aperte al pubblico, secondo il calendario degli incontri pubblicato sui siti dei promotori dell’iniziativa.

Alla presentazione di sabato 5 interverranno: Carlo Pellegrino, responsabile Salesiani Cooperatori Italia, Medio Oriente e Malta; Giovanni Costanza, Presidente Federazione Italiana Exallievi don Bosco; Don Nicola Giacopini, Direttore Iusve; prof. Nicola Biagi, direttore scientifico della Scuola; prof. Cristiano Chiusso, coordinatore didattico della Scuola e Sr. Mara Tagliaferri, Presidente nazionale Ciofs (Centro Italiano Opere Femminili Salesiane); le testimonianze degli studenti del primo anno vedranno protagonisti Daniela Pettinao, Salesiana cooperatrice; Alessandro Pensabene, Exallievo di Don Bosco e Marco Fulgaro del Movimento Giovanile Salesiano.

Per la prima lezione di lunedì 7 marzo, alle ore 20.30, è previsto l’intervento come relatore di don Pascual Chavez, Rettor Maggiore emerito dei Salesiani, che terrà una lezione magistrale su “Il discernimento etico politico”.

Tutti gli eventi sono visibili in diretta sul canale YouTube dello Iusve e sulle pagine social dei Salesiani Cooperatori, Federazione italiana Exallievi don Bosco, Salesiani Don Bosco Italia e Figlie di Maria Ausiliatrice Italia.

Sito IUSVE

Ucraina, i Salesiani Cooperatori: Condanna senza riserve di ogni forma di intervento militare

Pubblichiamo il comunicato del Consiglio Mondiale dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori sulla situazione in Ucraina.

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NON CON LE ARMI, MA CON L’AMORE

I Salesiani Cooperatori tutti esprimono grande preoccupazione per i recenti fatti accaduti in Europa, che si vanno ad aggiungere alle situazioni di conflitto già in corso in altre parti nel mondo, e condannano senza riserve ogni forma di intervento militare.

La guerra non può essere considerata la soluzione a nessun problema politico. Un conflitto lascia solo morti e rappresenta sempre una sconfitta per i governi coinvolti e tutto il genere umano.

I Salesiani Cooperatori chiedono a tutti gli uomini di buona volontà, che occupano ruoli di governo, di far cessare le ostilità e ristabilire la pace tra i popoli coinvolti nei conflitti, nel rispetto della sacralità della vita e dei diritti umani inviolabili.

L’Associazione dei Salesiani Cooperatori, gruppo della Famiglia Salesiana, insieme con la Società di San Francesco di Sales, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e altri gruppi è portatrice della comune vocazione salesiana, corresponsabile della vitalità del progetto di Don Bosco nella Chiesa e nel mondo. È presente in 102 Nazioni con oltre 30.000 Salesiani Laici e testimoniano con la propria vita, nelle situazioni in cui vivono, il Battesimo in Gesù Cristo.

Questo documento è sottoscritto da tutto il Consiglio Mondiale dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori, ed esprime l’unanime atteggiamento dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori per i fatti citati.

Antonio Boccia

Coordinatore Mondiale – Associazione dei Salesiani Cooperatori

Duc Nam Nguyen – Delegato Mondiale SDB

Suor Carmen Lucrecia Uribe – Delegata Mondiale FMA

Cinzia Arena – Amministratrice Mondiale

Filippo Servilli – Segretario Mondiale

Carlo Pellegrino – Consigliere Regione Italia, Medio Oriente e Malta

Raúl Fernández – Consigliere Regione Iberica

Stanislav Veselsky – Consigliere Regione Europa Centrale Est

Barbara Klose – Consigliere Regione Europa Centrale Ovest

Patrick Hinvi – Consigliere Regione Africa e Madagascar

Phillip Yu – Consigliere Regione Asia Est e Oceania 

Antuvan David- Consigliere Regione Asia Sud

Horacio Bidarra – Consigliere Regione America Cono Sud

Alzira Maraes Ferreira – Consigliere Regione Brasile

Francisco Burciaga – Consigliere Regione Interamerica

Asmirian Montilla – Consigliere Regione Pacifico Caribe Sud

Giuseppe Cesaroni – Responsabile Archivio

 

Avvenire – In fuga sul pulmino di don Oleh: “Via dalla guerra donne e bambini”

Dal quotidiano Avvenire.

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Tymofij ha un bella cuffia azzurra, è al caldo avvolto in una tuta e poi in una coperta e soprattutto ha accanto la sua mamma Dascia: lui, quando leggerete questo racconto, avrà compiuto 18 giorni e già fatto molta strada. Tymofij è scappato da Lysycansk nella regione del Luhansk dove si combatte duramente. A portarlo via è stato Oleh Ladnyuk – ucraino, salesiano, cappellano militare -, che dice: «Adesso la prima cosa da fare è mangiare, poi dormire. Domani penseremo al resto». Don Oleh dopo oltre 12 ore di viaggio ha ancora voglia di raccontare anche se si sente che non ce la fa più; è appena tornato alla guida di un piccolo convoglio di due pulmini e un’auto carico di connazionali. Questa è la storia del suo primo viaggio intrapreso senza esitare alla ricerca di gente da portar via da una guerra assurda. Il viaggio è iniziato al mattino dalla casa salesiana di Dnipro, a 200 chilometri dal Donbass, dove la guerra guerreggiata (per ora) non si è ancora fatta sentire pesantemente. Don Oleh ha guidato per oltre duecento chilometri, è arrivato all’appuntamento, si è fermato il tempo strettamente necessario per caricare le persone e i loro pochi bagagli e poi è ripartito.

Nelle ore immediatamente successive all’invasione, Oleh ha già visto per strada le persone attonite, le file di auto in cerca di carburante, quelle ai bancomat per prelevare quanto più contante possibile, ha già saputo dei primi bombardamenti e dei primi morti. Poi è ripartito alla volta di Lysycansk; lo accompagna don Igor Opafsky. È già tutto organizzato e lui al telefono racconta. «Stiamo andando dal parroco don Sergio Palamarchuk. Lui sta raccogliendo dei civili che vogliono andare via e noi li portiamo via. Speriamo di arrivarci, dobbiamo fare molta strada e non sappiamo se i militari ci faranno passare. Andiamo con quello che abbiamo». La strada da Dnipro passa per Kostjantynivka e va verso est. E non è una strada facile in tempo di guerra. «In direzione contraria – dice padre Oleh -, abbiamo incontrato file di auto cariche di persone e di cose: si vedeva che scappavano». E più ci si avvicina al fronte e più la presenza dei militari si fa sentire. «Capisci che non posso dire tanto – precisa -, ma c’erano molte truppe. Quando ci passavamo vicino il pericolo si sentiva nell’aria, allora cercavamo di accelerare». Lysycansk appare come una città svuotata: per i grandi viali non c’è nessuno, le case sembrano già abbandonate. Ma non è così. E lo si comprende dal “carico” umano che don Oleh si porta via. Dodici persone: due ragazze, quattro ragazzi, poi degli adulti, una signora anziana e, appunto, un bambino di poco più di due settimane. Non si tratta di famiglie intere, ma di pezzi di famiglie che si dividono: i padri e le madri mettono in salvo i figli e decidono di rimanere lì, a casa sotto le bombe. Pochi minuti, si diceva. E il viaggio riprende ma al contrario. Ed è già notte fonda quando don Oleh arriva nuovamente a Dnipro. Con i due salesiani questa volta c’è anche don Sergio che probabilmente riprenderà poi la strada per Lysycansk. «Perché – spiega Oleh -, lì c’è ancora molta gente che ha bisogno. Organizzeremo altri viaggi certamente». Intanto si pensa alle prossime ore. «I giovani – viene spiegato – andranno nella nostra casa-famiglia di Leopoli». Questa sera però, c’è solo voglia di tirare un sospiro di sollievo. E ci sono gli occhi sorridenti di Tymofij che sta in braccio alla sua mamma Dascia: lei è pallida come un cencio, sorride appena e non lo lascia un istante.

 

La testimonianza di don Andriy Bodnar da Leopoli

Il racconto di Don Andriy Bodnar, dalla Casa salesiana di Leopoli, e la lettera di don Roberto Dal Molin, Segretario Generale CISI, alle Ispettorie coinvolte in questa drammatica situazione.

A don Mykhaylo Chaban – Visitatoria UKR
A don Marcin Kaznowski – Ispettore PLS
p.c. don Juan Carlos – Regione Mediterranea
p.c. don Roman Jachimowicz – Regione Europa Nord
p.c. Ispettori Italiani
p.c. Delegati PG – Coordinatori Uffici di Salesiani don Bosco Italia

Cari don Mykhaylo e don Marcin,
vi scrivo come Segretario degli Ispettori Italiani e a loro nome.
Nelle nostre comunità stiamo costantemente pregando perché cessi quanto prima il conflitto e l’Ucraina torni alla pace. Preghiamo in particolare per i nostri confratelli (con diversi di loro ci siamo formati) e per i ragazzi che vi sono affidati.
Sentiteci vicini e solidali.
Abbiamo letto quanto ieri don Roman ha scritto e don Juan Carlos ci ha partecipato; abbiamo letto la comunicazione sulla situazione che hanno scritto don Marcin – Ispettore e don Mykhaylo – Visitatore.
Gli Ispettori, i delegati di PG, gli animatori missionari, il Consiglio direttivo di Salesiani per il Sociale, i giovani del MGS si sono tutti sentiti in questi giorni e sono a disposizione per fare quanto fosse utile e possibile. Alcuni hanno già iniziato a raccogliere fondi seguendo l’indicazione che avete dato.
In attesa di vostri aggiornamenti vi abbracciamo forte e preghiamo perché la Vergine Maria, Regina della Pace, vi protegga e riporti tutti l’Ucraina alla pace.
Con tanto affetto

don Roberto

 

Maker Lab L2L: il progetto “Digital Lab” all’Oratorio San Luigi di Torino

Dal sito dei Salesiani Piemonte.

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L’esperienza Maker Lab di Labs to Learn ha preso vita all’Oratorio salesiano del San Luigi di Torino grazie al laboratorio “Digital Lab“: un progetto pensato per i ragazzi e le ragazze delle scuole elementari e medie come opportunità per apprendere attraverso metodologie divertenti e tecnologiche, come il video editing, il gaming e il coding.

Il Maker lab è legato infatti ad spazio allestito in oratorio con attrezzature digitali e meccaniche, tavoli di lavori e strumenti artigianali per l’apprendimento e la sperimentazione di sé attraverso la metodologia del learning by doing, in modo individuale ed in piccoli gruppi, seguiti da formatori ed educatori.

Avviato lo scorso novembre, il laboratorio “Digital Lab” proseguirà fino a marzo/aprile 2022 presso l’Oratorio dei Salesiani di San Salvario, grazie a 15 incontri suddivisi tra gli alunni dell’Istituto comprensivo “Peyron – Re Umberto I” e i ragazzi delle medie ed elementari  che frequentano l’oratorio.

L’ultimo incontro del progetto vorrà infine diventare una restituzione di tutto quello appreso nel percorso attraverso una presentazione delle attività ai propri compagni ed insegnanti.

Il progetto Digital Lab consiste nel offrire ai ragazzi l’opportunità di apprendere attraverso metodologie più divertenti. In particolare, giocando un po’ con il video editing, con macchine da ripresa, fotocamere e videocamere, con software di montaggio video e con un drone.

Utilizziamo questi strumenti per giocare insieme e divertirci in oratorio.

Manuele Manco – Responsabile del progetto Digital Lab

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Ucraina: appello del Papa per la pace, i Salesiani vicini alla popolazione

Dal sito di ANS, si riporta un articolo di Famiglia Cristiana sulla presenza Salesiana in Ucraina. Facciamo nostro l’appello del Papa per un giorno di digiuno e preghiera in occasione della celebrazione delle Ceneri: siamo altrettanto vicini con la comunità salesiana presente in Ucraina, a Kiev, Zhytomyr, Leopoli e Dnipro.

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(ANS – Kiev) – In questi giorni di estenuante attesa e incertezza, la vita in Ucraina scorre abbastanza normalmente: la gente va al lavoro, gli studenti sono a scuola, nelle case salesiane si partecipa alla Messa e si frequenta l’oratorio. La tensione è però innegabile, ed è per questo che la Famiglia Salesiana si fa portatrice di un aiuto morale e materiale ai giovani e a tutta la popolazione.

Il 26 gennaio, giorno in cui il Santo Padre ha chiesto a tutta la Chiesa di pregare per la pace nel Paese ex-sovietico, i giovani della casa salesiana “Maria Ausiliatrice” di Kiev si sono radunati per condividere una fede più forte della paura. “Chi è credente ha un raggio di speranza, non si sente solo. Ma chi non crede, chi non è riuscito a fare un’esperienza di Dio, perché non dimentichiamo che il comunismo in Ucraina ha strappato le fondamenta della fede umana, la vive in maniera molto pesante. Il nostro oratorio sta diventando la casa di tutti” ha testimoniato don Maksym Ryabukha, Direttore della casa di Kiev. Da notare che l’impegno ha anche una dimensione ecumenica, dato che le iniziative vengono svolte in dialogo sia con la Chiesa ortodossa, sia con le comunità cattoliche di rito bizantino.

Dunque, la casa salesiana di Kiev, che ha un centro giovanile e si occupa anche di Pastorale universitaria, si sta rivelando un rifugio per tanti: cattolici, ortodossi, e anche molti non credenti. I giovani si passano parola usando le reti sociali, a volte coinvolgono anche le rispettive famiglie. E il gruppo si allarga, di giorno in giorno, e i ragazzi si ritrovano, a gruppi di 100, ogni sera per pregare un’Ave Maria insieme e ricevere il pensiero della “buonanotte”, sullo stile di Don Bosco. Lo fanno tutti i giorni da oltre 300 giorni, cioè da quando la crisi ucraina è tornata a riacutizzarsi.

Anche a Zhytomyr, città a circa a 110 km a ovest di Kiev, dove i salesiani animano la scuola “Vsesvit” e stanno cercando di sviluppare un moderno oratorio, si prega per la pace e si cerca di stemperare la paura nel dialogo. “Certamente, con gli studenti parliamo della situazione”, osserva Nataliya Nagalevska, 48 anni, insegnante di lingua italiana nella scuola salesiana, “ma soprattutto preghiamo per la pace. Ogni lunedì promuoviamo una preghiera comune con tutta la scuola. I nostri bambini pregano tantissimo e la loro è una preghiera così sincera! Pregavano per la guerra del 2014, hanno pregato per la pandemia di Covid-19. E ora pregano perché questa crisi non porti al conflitto”.

E pure a Leopoli, città molto distante da Kiev, nella parte più occidentale del Paese, a soli 70 km dalla Polonia, i salesiani riportano un clima sospeso e teso: nelle ultime settimane la scuola salesiana ha dovuto interrompere più volte le lezioni per degli allarmi bomba, rivelatasi per fortuna, tutti falsi. “Ma creano scompiglio e stravolgono tutto il sistema educativo, perché i ragazzi devono interrompere lo studio, andare a casa e non possono tornare a scuola fino a quando la polizia non abbia controllato tutto l’edificio” testimonia don Yuri Smakous, 39 anni, sacerdote, Preside del ginnasio e liceo gestito dai Figli di don Bosco, dove studiano circa 400 allievi dai 10 e i 17 anni.

“Per noi un possibile attacco vale come un ritorno al passato e nessuno lo vuole. Non parliamo delle vittime, del sangue, dei morti… Tutto questo è tragico” soggiunge.

A Leopoli la casa salesiana comprende anche una casa-famiglia che accoglie 65 bambini e ragazzi orfani o di famiglie in grave difficoltà, dai 6 ai 18 anni, e gestisce una scuola professionale con vari indirizzi, dall’alberghiero alla falegnameria. La casa è diretta da don Andryi Bodnar, 39 anni, originario proprio di Leopoli, che da parte sua commenta: “Chiaro che qui nella parte occidentale non avvertiamo la stessa tensione che si vive nelle regioni orientali, ma il pensiero dell’invasione ovviamente ci preoccupa”.

Sul fronte orientale, invece, a Dnipro, la terza città più popolosa dell’Ucraina, non lontano dal territorio di Donetsk, risiede il salesiano don Oleh Ladnyuk, che dal 2014, quando scoppiò il conflitto del Donbass, è stato chiamato come cappellano militare delle truppe ucraine al fronte. “Se scoppierà una guerra, Dnipro sarà una delle prime città ad essere attaccata” testimonia.

Normalmente si sposta tra i villaggi della zona per offrire corsi di animazione giovanile salesiana nelle parrocchie greco-cattoliche. “Organizziamo i campi estivi, vorrei anche proporre dei corsi di formazione per i giovani animatori di queste zone”. Eppure, ora, con i parroci dei territori e in collaborazione con la Caritas impegnata sulla linea del fronte, sta pensando a come organizzare l’evacuazione degli abitanti, a partire dai bambini, in caso di guerra.

Quanto all’approccio con cui la cittadinanza vive questi momenti, don Ladnyuk condivide, infine: “Tutti i giornalisti che vengono in Ucraina pensano di trovare il panico tra i cittadini. Ma noi viviamo in stato di conflitto da otto anni. Abbiamo paura, certo, ma ormai per noi è la quotidianità. I giornalisti stranieri non capiscono perché ci vedono così sereni… Siamo stanchi, davvero stanchi, di avere paura”.

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Nel mezzo del cammin di “nostra” vita: a Scandicci i Salesiani raccontano Dante ai giovani

Dal sito dell’Ispettoria Italia Centrale.

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La Comunità dei salesiani di Scandicci ha programmato tre incontri per raccontare ai giovani, ma anche agli adulti, il poema dantesco nel suo insieme. Presso la Chiesa della Parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa in via di Torregalli, luogo ampio che permette un giusto distanziamento, sono stati organizzati tre incontri corrispondenti alle tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso per ripercorrere il poema incentrato sulla vicenda individuale di Dante, personaggio e autore, che va in parallelo con l’esperienza di vita dei giovani e degli uomini di ogni tempo. Con un approccio diretto e coinvolgente al testo il poema viene presentato in forma di monologo attraverso la lettura di passi scelti con il supporto di proiezioni, luci e musiche di sottofondo appositamente composte per l’occasione. La proposta è quella di letture che siano al tempo stesso incontri, narrazioni, monologhi teatrali. Al centro di tutto, il gusto del raccontare; raccontare storie, raccontare vite, alternando il semplice dialogo a momenti in cui luci, musica e parole si fondono, creando suggestioni e suscitando emozioni. Il commento sarà guidato dal prof. Riccardo Moratti ideatore del progetto Letterevive (www.letterevive.it), docente di Lettere dal 2001 nella scuola dei salesiani di Treviglio. Con il progetto Letterevive, dal 2014 porta i classici della letteratura nelle scuole e nei teatri in forma di letture-monologo. Le letture-monologo sono state rappresentate in numerosi teatri e anche in sale prestigiose come l’Auditorium Fondazione Cariplo/LaVerdi di Milano. Attualmente le repliche all’attivo sono circa 300 (più di cento solo nella stagione 2018-19).

L’educazione dei giovani non è solo un fatto ludico ma è un progetto integrale, tutte le dimensioni dei giovani devono essere curate e intercettate, la dimensione culturale e spirituale è strettamente collegata e non può essere dimenticata. Con questa proposta i salesiani vogliono continuare ad aprirsi al territorio non solo con le molteplici attività caritative, ricordiamo l’apertura della Comunità Semiresidenziale per minori che a Scandicci mancava, ed educative, con l’Oratorio Centro Giovanile punto di riferimento quotidiano ma anche promuovendo un dialogo con tutti i cittadini dal punto di vista culturale. Per questo motivo è stato concesso il patrocinio dal Comune di Scandicci. Gli incontri saranno aperti alle scuole e a tutti coloro che vorranno parteciparvi e si terranno presso la Chiesa in via di Torregalli

Venerdì 11 Marzo 2022 – Ore 21.00 Inferno;

Venerdì 8 Aprile 2022 – Ore 21.00 Purgatorio;

Venerdì 29 Aprile 2022 – Ore 21.00 Paradiso;

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Agenzia DIRE – Ucraina, il prete salesiano: “Pronti a trasferire donne e bambini”

Dal sito dell’Agenzia DiRE, una intervista a padre Oleh Ladnyuk, salesiano di Dnipro.

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ROMA – “Era dal 2014 e dal 2015 che non cadevano così tanti colpicon la Caritas siamo pronti a organizzare il trasferimento di donne e bambini qui a Dnipro dalle località sulla linea del fronte“: lo riferisce all’agenzia Dire padre Oleh Ladnyuk, salesiano nella città dell’est Ucraina, prossima alle aree sotto il controllo dei separatisti.

Secondo il religioso, “è da giovedì sera che il numero dei colpi di mortaio, delle bombe e delle esplosioni è aumentato, tornando a un livello che non si vedeva da anni”. La zona più a rischio si trova a est di Dnipro, in direzione di Donetsk e Lugansk, capitali di “repubbliche popolari” proclamate nel 2015 dai separatisti, alleati della Russia.

Padre Ladnyuk dice che con i bombardamenti si aggrava anche il rischio di un “casus belli” che giustifichi un’invasione o comunque un’offensiva da est ancora più intensa. “Questa notte è deflagrato un ordigno nella regione di Lugansk controllata dai filo-russi” riferisce il religioso: “Aspettiamo di capire se ci possano essere ripercussioni”.

Con la locale comunità greco-cattolica, i salesiani si stanno preparando all’eventualità di un aggravarsi del conflitto con nuovi raid o anche l’arrivo di carri armati. “Prevediamo di trasferire prima i bambini e le donne, che porteremmo qui a Dnipro dalle zone sulla linea del fronte” sottolinea padre Ladnyuk. “Stiamo preparando le automobili per poter poi raggiungere le parrocchie”.

Nelle zone sotto il controllo dell’esercito ucraino al confine con le “repubbliche popolari”, operatori di Caritas stanno distribuendo cibo e fornendo assistenza alla popolazione. Il quadro resta segnato dall’incertezza. “Venerdì sono stati bombardati un asilo e un liceo sul lato ucraino e adesso i direttori degli istituti stanno valutando se riaprire lunedì” dice padre Ladnyuk: “Molto dipenderà da ciò che accadrà nelle prossime ore”.

A causa dei rischi legati al conflitto, oggi la compagnia tedesca Lufthansa ha sospeso i voli per e da Kiev. Dalla capitale ucraina con la Dire parla al telefono un altro salesiano, padre Maksim Ryabukha. “Nelle zone dell’est c’è turbolenza ed è da lì che potrebbe arrivare qualcosa di ancora più pericoloso” sottolinea il religioso. “Noi continuiamo però a credere e a sperare nella pace”.

Sentimenti simili a Dnipro, la terza città dell’Ucraina, circa 250 chilometri a ovest di Donetsk. “I ragazzi ancora venerdì sono andati a scuola” riferisce padre Ladnyuk. “Sono preoccupati ma non nel panico, perché qui in Ucraina non è come in altri Paesi d’Europa: conosciamo la guerra ormai da otto anni“.

Sito della DIRE