Ritiro dei dipendenti del Centro Nazionale delle Opere Salesiane e del CNOS FAP con don Claudio Burgio e la comunità Kairòs

Il 24 maggio, in occasione della Festa di Maria Ausiliatrice, i dipendenti del Centro Nazionale delle Opere Salesiane, di Salesiani per il Sociale e del CNOS FAP nazionale si sono ritrovati nell’istituto salesiano San Tarcisio per un momento di ritiro.

Ad animare l’incontro don Claudio Burgio, prete cappellano del carcere minorile “C. Beccaria” di Milano e fondatore della comunità Kairòs. La comunità Kairòs è un progetto nato negli anni 2000 a Lambrate con l’obiettivo di offrire supporto e alloggio a minori in difficoltà segnalati dal Tribunale per i Minorenni, dai Servizi Sociali e dalle forze dell’Ordine.

Una testimonianza forte quella di don Claudio focalizzata sull’ascolto, cura e accompagnamento di questi ragazze e ragazzi segnati da un difficile passato. «Non si può né cambiare il loro passato né tornare indietro, ma si può fare tesoro degli errori e provare ad andare avanti. Chi lavora nel sociale, come voi, è abituato a ragionare per schemi, procedure e progettualità. Ma il percorso di ciascun giovane è unico e non è detto sempre che quell’intervento sia adatto a lui. Proviamo ad ascoltare i ragazzi da più vicino, anche quando ci urlano, perché in quel momento ci stanno raccontando molto di loro».

Vaticano – Prima Giornata Mondiale dei Bambini: Papa Francesco affida ai più piccoli il mondo e la pace

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Città del Vaticano) – Una celebrazione semplice e piena di gioia, così come sono i bambini di tutto il mondo: questa è stata la I Giornata Mondiale dei Bambini (GMB), istituita da Papa Francesco su suggerimento proprio di un bambino, e realizzata nel fine-settimana del 25-26 maggio 2024 a Roma. Nelle due tappe della manifestazione – sabato pomeriggio allo Stadio Olimpico e domenica mattina in Piazza San Pietro – il Santo Padre ha dialogato con i più piccoli in maniera affettuosa e sincera, affidando loro il compito di coltivare l’amicizia e la pace e di avere cura dei poveri, degli anziani, dei malati e del mondo intero.

L’evento dello Stadio Olimpico si è aperto con una sfilata di 101 delegazioni – dall’Afghanistan allo Zambia – che ha dato il senso della reale universalità di questa GMB, evento promosso dal Dicastero vaticano per la Cultura e l’Educazione. Il pomeriggio è poi proseguito con momenti d’intrattenimento musicale, testimonianze e sport e, tra le esibizioni di cantanti affermati o amati dai bambini e i momenti di gioco con grandi campioni del recente passato, un bambino di ogni continente ha raccontato la sua vita e ciò che lo preoccupa.

Victor, 13 anni, da Betlemme, vede da otto mesi il cielo occupato dai missili e si chiede: “Che colpa abbiamo noi bambini se siamo nati a Betlemme, a Gerusalemme o Gaza?”. Eugenia, da Kharkiv, in Ucraina, vuole la pace e non vuole che i bambini sentano le bombe cadere e vedere la morte. Mila, dalla Nuova Zelanda, teme per il futuro del pianeta a causa dell’aumento delle inondazioni, così come Mateo da Buenos Aires si è detto angosciato per i bambini che sono malati e non hanno da mangiare.

Al suo arrivo il Papa, accolto da grandi ovazioni da parte di tutti i presenti, ha esortato a ripetere “Ecco io faccio nuove tutte le cose”, il motto della GMB, e ha fatto da vero animatore con i più piccoli. “In voi, bambini, tutto parla di vita, di futuro. E la Chiesa, che è madre, vi accoglie, vi accompagna con tenerezza e con speranza (…) Dio vuole questo, tutto ciò che non è nuovo passa. Dio è novità. Sempre il Signore ci dà la novità” ha affermato, prima di ricordare a tutti che “Gesù vi vuole bene!” e di invitare i 50mila presenti a recitare un’Ave Maria “alla Mamma del Cielo”.

Nel successivo dialogo con alcuni rappresentati dei bambini, Papa Francesco ha regalato sorrisi e risposte genuine, alla portata di tutti. “Come si fa ad amare tutti?”, ha chiesto Riccardo, bimbo rom di Scampia. Cominciamo con amare coloro che sono più vicini a noi, ha risposto il Papa, e poi andiamo avanti.

“Sono felice di stare con voi perché siete gioiosi e avete la gioia della speranza del futuro”, ha ribadito poco dopo Papa Francesco, che se potesse fare un miracolo chiederebbe che tutti i bambini abbiano il necessario per vivere, mangiare e andare a scuola e che “tutti siano felici”, ha dichiarato rispondendo a una bambina indonesiana. Un bambino del Nicaragua gli ha chiesto perché tante persone non hanno una casa o un lavoro. “È il frutto della malizia, dell’egoismo e della guerra”, ha sottolineato il Pontefice.

“Come si apre il cuore dei grandi?”, ha chiesto ancora Ido, dalla Corea del Sud, protagonista del corto “la Casa dei tutti”, rappresentazione dello spirito della GMB, in cui la bambina incontra un senzatetto e lo conduce nella Basilica di San Pietro. C’è tanta gente chiusa “col cuore duro, col cuore che sembra un muro”, ha osservato il Papa. Non è facile, ripete, ma voi bambini, ha avvertito il Papa, dovete avere questa speranza di fare delle cose che facciano pensare gli adulti. “Dovete bussare alle porte dei grandi (…) e, anzi, dovete fare queste domande anche a Dio. Voi bambini potete fare una vera rivoluzione con queste domande e con queste inquietudini”.

Il pensiero di Papa Francesco è andato ancora agli anziani, sollecitato dalla domanda di Iolanda. “Viva i nonni”, ha chiesto di urlare ai bambini dell’Olimpico, dopo aver ricordato l’importanza di vistarli e di andare a trovarli.

Completata la prima sessione, i 50mila dell’Olimpico si sono ritrovati in Piazza San Pietro per la Messa nella Solennità della Santissima Trinità, una celebrazione composta e curata, ma al tempo stesso accessibile ai più piccoli. Il Pontefice in primis ha offerto una catechesi limpida e vivace, con la quale ha riassunto il grande mistero della Trinità in poche e semplici parole: il Padre ci ha creato, Gesù ci ha salvato, lo Spirito Santo “ci accompagna nella vita”, come ha fatto ripetere più e più volte all’assemblea, consapevole che delle tre persone della Trinità proprio lo Spirito Santo sia il più difficile da conoscere e comprendere.

Non sono mancati anche degli accenni speciali a Gesù, “che perdona sempre… anche il più brutto dei peccatori”, e a Maria, la mamma di tutti. Il Papa, infine, ha esortato ancora i piccoli a pregare, per la pace, i genitori, per i nonni e per i bambini ammalati. E al termine della celebrazione ha annunciato che la GMB avrà una seconda edizione nel settembre del 2026.

Terminata la Messa, la festa si è conclusa con la recita dell’Angelus nella versione breve e l’intervento del regista e attore premio oscar Roberto Benigni, che tra varie citazioni ha ben sintetizzato il significato dell’evento affermando: “Prendete il volo, prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro… Costruite un mondo migliore, fatelo diventare più bello, che noi non ci siamo riusciti”.

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Festa di Maria Ausiliatrice: orario delle celebrazioni e dirette da Torino

Dal sito della Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino.

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Riportiamo le indicazioni per seguire anche online le celebrazione per la festa di Maria Ausiliatrice da Torino.

Venerdì 24 | Solennità di Maria Ausiliatrice

  • Ore 07:00: MESSA presiede d. MICHELE VIVIANO, Rettore della Basilica Maria Ausiliatrice
  • Ore 08:00: MESSA presiede d. GIORGIO GARRONE, Rettore del Seminario Maggiore di Torino
  • Ore 09:30: MESSA per i ragazzi delle scuole sales. di TO-Valdocco presiede d. LEONARDO MANCINI, Superiore dei salesiani del Piemonte e Valle D’Aosta
  • Ore 11:00: MESSA presiede Mons. ROBERTO REPOLE, Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa, Animano i canti la CORALE MARIA AUSILIATRICE della Basilica
    Evento trasmesso in diretta su Rete 7 e canale YouTube della Basilica
  • Ore 15:00: BENEDIZIONE dei ragazzi presiede d. GUIDO DUTTO, Parroco Maria Ausiliatrice
  • Ore 16:00: SECONDI VESPRI presiede d. MANOLO JIMÉNEZ, direttore della Comunità Maria Ausiliatrice
  • Ore 17:00: MESSA presiede Mons. CESARE NOSIGLIA, Arcivescovo emerito di Torino e di Susa, Animano i canti il CORO GIOVANILE SAL.ES
  • Ore 18:30: MESSA per il Movimento Giovanile Salesiano presiede d. STEFANO MARTOGLIO, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani, Animano i canti il CORO DELL’ORATORIO VALDOCCO
    Evento trasmesso in diretta su Rete 7 e canale YouTube della Basilica
  • Ore 20:30: PROCESSIONE DI MARIA AUSILIATRICE presiede Mons. ROBERTO REPOLE, presenza della FANFARA DEI CARABINIERI del 3° Reggimento CC. Lombardia
    Percorso: P.za M.Ausiliatrice; Controviale C.so Reg. Margherita; Controv. C.so Princ. Oddone; Corsia Nord Strada del Fortino; Via Cigna; Controv. C.so Reg. Margherita; P.za M.Ausiliatrice]
  • MESSA dopo la processione: presiede d. ANDREA BISACCHI del SERMIG, Anima i canti L’ORCHESTRA DELL’ARSENALE DELLA PACE -TO
    Evento trasmesso in diretta su Rete 7 e canale YouTube della Basilica

Avvenire – Il bicentenario del Sogno dei nove anni di san Giovanni Bosco, tra passato e presente

Da Avvenire.

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di Ana Martìn Garcìa (Coordinatrice responsabile Casa Museo Don Bosco)

Fare riferimento alla vita di San Giovanni Bosco (1815-1888), figura di spicco della santità sociale piemontese dell’Ottocento, senza menzionare il mondo dei sogni significa sopprimere un aspetto importante della sua identità. Attraverso i sogni, che Dio gli inviava, la vita del santo fu segnata dal soprannaturale. Tra i nove e dieci anni Don Bosco ebbe il suo primo sogno, che descrisse nelle sue memorie, su richiesta di Papa Pio IX dopo l’udienza a Roma (1858). Il ricordo del sogno si trova nelle Memorie dell’Oratorio scritte da Don Bosco e composte tra 1873 e 1875.

Profondamente impresso nella sua mente, il Sogno ritornò in diverse forme nel corso della sua vita: fu un sogno profetico in cui intravedeva la sua futura missione, che puntualmente sarebbe diventata realtà. In questo senso, orientò i suoi passi futuri, ispirò la nascita della sua Opera e del suo carisma. In occasione del 200mo anniversario del Sogno dei nove anni, la casa museo della casa madre dei salesiani di don Bosco di Valdocco Torino, il Museo Casa Don Bosco, ha organizzato una mostra temporanea, aperta dal 22 maggio al 22 settembre 2024. L’esposizione celebra questo importante avvenimento nella biografia di Don Bosco ed è dedicata ad approfondire la narrazione, la storia e l’iconografia del Sogno che cambiò la vita al santo torinese. L’esposizione, tra passato e presente, è dedicata
alla rappresentazione iconografica nelle arti e alla risonanza del sogno oggi, a duecento anni di distanza.

La mostra ripercorre la storia del Sogno, che inizia nei prati dei Becchi, si concretizza nella città di Torino e raggiunge tutte le parti del mondo dove oggi c’è una presenza salesiana. Insieme alle fotografie storiche, si presentano opere e oggetti del periodo tra la beatificazione (1929) e canonizzazione (1934) di Don Bosco, momento in cui inizia la rappresentazione del sogno nelle arti: stampe sui libri, cartoline, monete commemorative, dipinti ad olio, dipinti su carta, ecc. La mostra presenta un’importante selezione di tavole originali che hanno ampiamente illustrato questo episodio biografico: Corrado Mezzana (1890- 1952), Guido Grilli (1905-1967), Cosimo [Nino] Musío (1933-2017) e Alaricco Gattia (1927- 2022) sono alcuni degli autori. Le tavole di Grilli, Musío e i fumetti di Gattia furono commissionate dalla Libreria della Dottrina Cristiana (1941), fondata dal quarto successore di Don Bosco, don Pietro Ricaldone (1870-1951). La attuale Editrice Elledici conserva queste opere che sono state diffuse in diverse pubblicazioni, supporti e lingue in tutto il mondo; in questa mostra gli originali sono esposti per la prima volta. A completare la mostra, sono esposte le fotografie vincitrici del concorso fotografico internazionale lanciato a gennaio 2024, promosso dalla casa museo e organizzato dalla curatrice della mostra, che ha accolto il talento artistico e creativo di tutto il mondo salesiano.

Questo progetto era a partecipazione libera, gratuita ed aperto a tutti: una novità dall’apertura dell’istituzione museistica nell’ottobre 2020. Le diciassette fotografie selezionate immortalano momenti diversi, ritraendo persone e luoghi in aree geografiche lontane da dove è nato il fondatore dei salesiani e dove “il sogno di Don Bosco” continua ancora oggi. Le istantanee sono descritte dagli stessi autori in lingua originale e provengono dall’Italia, Messico, Panama, Slovacchia, Spagna e Venezuela. Queste immagini dialogano tra passato, presente e futuro e ci fanno riflettere su come, a distanza di due secoli, il Sogno di Don Bosco sia diventato realtà nelle presenze salesiane di tutto il mondo.

Avvenire – Sant’Agostino a Milano, cent’anni e un cuore sempre giovane tra stazione, uffici e grattacieli

Da Avvenire.

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Ha un volto che si modifica velocemente il quartiere milanese dove si trova la parrocchia di Sant’Agostino, il centro salesiano che ha aderito al progetto “Avvenire in oratorio” e che è il riferimento degli adolescenti intervistati in questa pagina. A due passi dalla Stazione Centrale e dalla fermata della metro Gioia, si trova in una zona storicamente giovane e popolare. Ma negli ultimi vent’anni, con l’arrivo dei grattacieli nelle zone limitrofe, si è riempita di uffici e di servizi più che di abitazioni. Anche nei condomini sempre più spesso gli appartamenti vengono trasformati in bed and breakfast che accolgono i turisti. A raccontare questi cambiamenti è don Virginio Ferrari, il parroco. «Vediamo che le famiglie si spostano sempre più verso la periferia, il quartiere sta invecchiando. Ci sono situazioni di povertà soprattutto nei dintorni della stazione e invece zone a reddito medio-alto verso via Taramelli». La chiesa dei Salesiani esiste dal 1920, specifica il parroco, «sono più di cent’anni!». Mattoni rossi e un ampio cortile interno, è attorniata da un polo scolastico con circa 2mila studenti, dagli spazi dell’oratorio e da diversi altri servizi come il centro di aiuto psicologico e il centro di ascolto. I salesiani che abitano il complesso sono una trentina, divisi sui vari servizi. Qual è il bacino di utenza? «La parrocchia copre un territorio di 12mila persone – spiega ancora don Ferrari -. Circa il 10% ci frequenta ma in chiesa arriva anche tanta gente di passaggio. Spesso sono lavoratori che escono dalla stazione, passano per la Messa e poi vanno in ufficio». I focus principali della parrocchia sono «la cura dei giovani, la catechesi e l’accompagnamento delle famiglie, come è pienamente nel carisma di don Bosco». L’impegno per e con i ragazzi lo racconta don Giovanni Conti, incaricato per le attività dell’oratorio. In queste settimane è iniziato ad esempio il percorso di formazione per chi diventerà animatore del Cre-Grest: «Puntiamo a mettere gli adolescenti al centro e a dare loro la massima attenzione». In estate avranno il compito di dare vita a decine di attività, con la responsabilità di centinaia di bambini e bambine. «La sfida è far vivere loro un tempo in cui sono utili per qualcuno e gratuitamente. Molti riconoscono che le amicizie più forti se si hanno valori solidi da condividere» spiega don Conti. Durante le giornate del CreGrest ci sono diversi momenti di preghiera e chi partecipa si lascia interrogare. «È l’età in cui più che parlare di Dio, bisogna farglielo percepire. Se c’è un bel clima umano, il messaggio passa». E poi ci sono degli esempi concreti che l’oratorio pone come modelli anche durante l’anno, dice ancora il don. «Quest’anno nel percorso annuale degli adolescenti abbiamo messo al centro il tema “Non tacerò” e siamo andati sulle orme di don Peppe Diana a Casal di Principe». Spesso nelle uscite il don chiede ai partecipanti di lasciare il telefono in un angolo, tanto che in alcuni casi, come in un viaggio a Roma qualche tempo fa, il cellulare è rimasto proprio a casa. «Quando c’è stato bisogno di qualcosa, i ragazzi hanno trovato la soluzione anche senza gli smartphone». Quest’estate gli animatori saranno circa 70 per un Grest che durerà sette settimane. Ci saranno le responsabilità, certo, ma anche tutto lo spazio per la loro effervescenza e vitalità.

Messina, 11 giovani salesiani hanno ricevuto l’ordinazione diaconale

Pubblichiamo il comunicato dei Salesiani di Sicilia.
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Sabato 18 maggio, nella splendida cornice della Cattedrale Maria SS. Assunta di Messina, 11 giovani salesiani hanno ricevuto l’Ordinazione Diaconale per le mani di S.E. Mons. Cesare Di Pietro, Vescovo Ausiliare di Messina.
“La grazia – ha affermato Mons. Di Pietro nell’omelia – straordinaria di questa ordinazione diaconale attualizza sacramentalmente e rende visibile e palpabile stasera in una rinnovata Pentecoste l’effusione dello Spirito Santo. Egli fa di tutti i popoli, e tra voi ne sono rappresentati sette, l’unico Popolo Santo di Dio. Egli consacra gli apostoli araldi del Vangelo e fra poco vi sarà consegnato l’Evangeliario con le parole solenni del rito “credi sempre a ciò che proclami, insegna ciò che hai appreso nella fede, vivi ciò che insegni”. Si tratta di un autentico programma di vita, in questa formula c’è tutta l’essenza del vostro ministero diaconale. Lo stesso spirito vi proietta in una meravigliosa e impegnativa missione. Facendovi immagine e prolungamento di Cristo servo, nel servizio di amore nei ragazzi, nei giovani e a ogni uomo e donna, perché ravvivate nel nostro tempo lo straordinario carisma di San Giovanni Bosco”.
Gli 11 salesiani ordinati provengono da 8 ispettorie e sono: Nicodemus Besigrinee AOS, Danilo Finocchiaro ISI, Olivier Makoroka AGL, James Edward Massawe TZA, Poliansky Lynel Mbatchi ATE, Privat Nizeyimana AGL, Alexander Alfred Noah ZMB, Giuseppe Priolo ISI, Fabrice Michel Razafimandimby MDG, Alessio Tavilla ISI, Clement Thanda ZMB.

“In famiglia non si è mai stranieri”: seminario per promuovere l’istituto dell’affido dei Minori Stranieri Non Accompagnati al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma

Pubblichiamo il comunicato stampa del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma sul seminario “In famiglia non si è mai stranieri” per promuovere l’istituto dell’affido dei Minori Stranieri Non Accompagnati.

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Dal Rapporto di Approfondimento Semestrale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sui Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), risultano essere 23.226 i Minori Stranieri Non Accompagnati presenti in Italia al 31 dicembre 20232.300 in più rispetto a quelli presenti al 30 giugno dello stesso anno.

Sebbene nello stesso periodo di riferimento i primi mesi del 2024 abbiano visto diminuire il numero di migranti, rifugiati e richiedenti asilo, come si evince dal Rapporto Annuale dell’Ufficio UNICEF per l’Europa e l’Asia Centrali in Italia,  cresce la percentuale di ragazze e ragazzi stranieri non accompagnati sul totale di persone arrivate, pari al 14,6% a fronte del 10% dell’anno precedente.

La presenza sul nostro territorio di Minori Stranieri Non Accompagnati ci pone davanti ad una doppia sfidaaccogliere questi ragazzi minorenni, ed integrarli, favorendone i processi di crescita e di autonomia. In questo contesto, l’affidamento familiare si pone come risposta da privilegiare, in quanto potente strumento di inclusione sociale.

Al fine di promuovere l’istituto dell’affido dei Minori Stranieri Non Accompagnati, il Borgo Ragazzi don Bosco, in collaborazione con UNICEF, Roma Capitale, CNCA e Salesiani per il Sociale, organizza un seminario dal titolo “In famiglia non si è mai stranieri” che si terrà il 28 maggio 2024 dalle 08.30 alle ore 14.00 presso la Sala Biavati del Borgo Ragazzi don Bosco, sito in via Prenestina 468, Roma.

L’intento è quello di condividere strumenti e modelli di lavoro sperimentati e consolidati con gli attori istituzionali di riferimento, al fine di implementare la rete operativa e coinvolgere e sensibilizzare la società civile verso una sempre maggiore attenzione al superiore interesse di ogni minore, come viene sancito dall’art. 3 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

L’auspicio è che, in sinergia con le recenti Linee di indirizzo per l’affidamento familiare 2024, il modello di lavoro creato su Roma possa produrre e rinforzare le necessarie collaborazioni interistituzionali al fine di promuovere sempre di più l’utilizzo dell’istituto dell’affido, che anche la Legge Zampa (L. 47/2017) individua come strumento da favorire in via prioritaria ai fini dell’accoglienza delle persone minorenni.

Il seminario sarà anche l’occasione per presentare il Protocollo d’Intesa firmato da Roma Capitale, Borgo Ragazzi don Bosco e CNCA e il relativo Diagramma di Flusso, per promuovere in modo integrato l’affidamento familiare dei Minori Stranieri Non Accompagnati sul territorio di Roma Capitale.

In tre anni, secondo i dati dell’Unità Organizzativa Protezione Persone Minore Età di Roma Capitale, nella collaborazione con Borgo Ragazzi don Bosco (Progetto AltriLegami) e CNCA (Progetto Ohana e Progetto Terreferme – Lazio), sono stati 24 i Minori Stranieri non Accompagnati inseriti in famiglia. Solo a Roma le famiglie affidatarie formate sono state 68.

Interverranno:

Introduzione e saluti

Don Daniele Merlini – Direttore Borgo Ragazzi don Bosco

Dott.ssa Barbara Funari – Assessora alle Politiche Sociali e alla Salute – Roma Capitale

Dott. Ivan Mei – Responsabile per i programmi di Protezione dell’Infanzia in Italia – Ufficio UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale

Tavolo di confronto su strategie e politiche di intervento

Dott.ssa Lidia Salerno – Presidente Tribunale per i Minorenni di Roma

Dott. Antonio Mazzarotto – Dirigente Area Famiglia, minori e persone fragili – Regione Lazio

Dott.ssa Stefania Milone – Dirigente U.O. Protezione persone minore età – Roma Capitale

Avv. Dott.ssa Laura Versace – Avvocato e Tutore volontario

Dott.ssa Frida Tonizzo – Rappresentante Tavolo Nazionale Affido

Ruoli, prassi e strumenti di lavoro

Dott. Piero Caputo – Assistente Sociale, Ufficio MSNA – Roma Capitale

Dott.ssa Carola Iacuitto – Coordinatrice Progetto AltriLegami – Borgo Ragazzi don Bosco

Dott.ssa Liviana Marelli – Referente nazionale Area RIGADA’ (Accoglienza, Relazioni familiari, Diritto al futuro bambini/e adolescenti giovani) – CNCA

Modera Dott.ssa Nicoletta Goso – Responsabile area Rimettere le Ali – Borgo Ragazzi don Bosco

Intelligenza Artificiale e “The Oratory”. Due eventi per la riflessione e il dibattito all’UPS

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – La Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale (FSC) dell’Università Pontificia Salesiana (UPS), con sede a Roma, promuove per questo mese di maggio, mese in cui si celebrano la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (quest’anno, domenica 12) e la ricorrenza della carismatica Lettera da Roma di Don Bosco (10 maggio), due eventi che approfondiscono proprio la dimensione della comunicazione nel panorama attuale e in prospettiva futura; e la perdurante rilevanza della presenza salesiana in mezzo ai giovani a rischio. Temi questi, che verranno affrontati attraverso la presentazione del libro “Intelligenza artificiale. In cerca di umanità”, giovedì 16 maggio 2024, e la proiezione del film “The Oratory”, venerdì 17.

In che modo l’intelligenza artificiale (IA) sta entrando nelle dinamiche produttive del mondo dell’informazione? Come rispondere a una deriva ipertecnologica che sembra inarrestabile? E quali percorsi di formazione è necessario intraprendere, per usare l’IA senza farsi usare? Da queste domande e dalle sollecitazioni di papa Francesco sono nate le riflessioni raccolte nel volume “Intelligenza artificiale. In cerca di umanità” (Editrice LAS) a cura di Fabio Pasqualetti e Vittorio Sammarco.

Come ha scritto il Papa nel suo messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, la velocità con cui si diffondono le intelligenze artificiali “suscita uno stupore che oscilla tra entusiasmo e disorientamento e ci pone inevitabilmente davanti a domande di fondo: cosa è dunque l’uomo, qual è la sua specificità e quale sarà il futuro di questa nostra specie chiamata homo sapiens nell’era delle intelligenze artificiali? Come possiamo rimanere pienamente umani e orientare verso il bene il cambiamento culturale in atto? Sono parole indirizzate a tutti, credenti e non, sgombrando innanzitutto «il terreno dalle letture catastrofiche e dai loro effetti paralizzanti”.

Su questi temi interverranno dunque il prossimo 16 maggio diversi docenti dell’FSC dell’UPS, che si sono interrogati – come fanno ormai dal 2012 con le pubblicazioni della collana ‘Percorsi di Comunicazione’ dell’editrice salesiana LAS – per dare delle risposte non preconfezionate, ma ragionate e verificate a partire dalle proprie discipline, alle grandi sfide del nostro tempo.

Dopo i saluti istituzionali del Rettore Magnifico, don Andrea Bozzolo, e nel mezzo degli interventi dei due autori – che si divideranno l’introduzione (Sammarco) e le conclusioni (Pasqualetti) – si parlerà di come l’IA stia modificando tanti ambiti della vita quotidiana e professionale di ciascuna persona: della sua presenza nelle redazioni giornalistiche o pubblicitarie, nella ricerca scientifica, nell’arte e nell’estetica, nei sistemi giudiziari e persino nella ricerca “dell’anima gemella”.

Il giorno seguente, venerdì 17 maggio, invece, e anche come omaggio al Bicentenario, quest’anno, del Sogno dei Nove Anni di Don Bosco, verrà proiettato il film “The Oratory”, nato da un’idea del salesiano nigeriano don Cyril Odia, che sarà presente in sala. Il film presenta il carisma salesiano e la vita di San Giovanni Bosco in un contesto africano ed è stato già presentato in diverse opere e realtà di vari Paesi (dall’Africa al Nord Europa). Ad introdurre la proiezione sarà il docente salesiano ed esperto di cinema don Renato Butera.

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“Il valore educativo dello sport”: webinar organizzato dall’UPS

Il 22 maggio, sul canale YouTube dell’istituto di psicologia dell’UPS ci sarà il webinar “Il valore educativo dello sport” organizzato dall’Istituto di Psicologia della Pontificia Università Salesiana dalle ore 19.00 alle ore 20.00.
Interverranno:
Damiano TOMMASI Sindaco di Verona – ex calciatore
Daniele FEDELI Università degli studi di Udine
Rossella Barzotti Istituto Ecclesia Mater e Guillermo Vincenti allenatore sportivo
Modera:
Alessandro Ricci Università Pontificia Salesiana
Canale YouTube

Assemblea nazionale Cnos Scuola 2024

Dal sito dell’Ispettoria Lombardo Emiliana.

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Venerdì 10 e sabato 11 maggio si è svolta a Valdocco l’Assemblea Nazionale CNOS Scuola dal titolo “L’impresa della scuola. Crescita della leadership nella comunità educativo pastorale”.

Dopo i saluti di don Stefano Mascazzini e di don Elio Cesari, siamo stati provocati da un intervento di Bernhard Scholz, per anni presidente della compagnia delle Opere e ora vicedirettore del Meeting di Rimini, che ha incentrato la sua riflessione sul significato di guida e sulle sue caratteristiche: “chi guida deve essere autentico, avere il coraggio di essere se stesso, deve avere passione per quello che rappresenta, deve possedere le virtù della prudenza, della temperanza, della fortezza e della giustizia, deve avere una propensione per qualcosa e il phisique du role”. Ha anche aggiunto che una guida deve possedere alcune capacità, che possono essere apprese: “la capacità di ascoltare e osservare, di attribuire responsabilità, cioè delegare, quella di favorire il coinvolgimento e la collaborazione ed infine la capacità di decidere”.

Nel pomeriggio si sono svolti gli workshop, in particolare ho partecipato a quella sulla gestione dei conflitti curato da Anna Desanso e a quello sulla comunicazione efficace. Nel primo in particolare, dopo aver applicato modalità di lavoro laboratoriali, abbiamo riflettuto sul fatto che: “il conflitto è inevitabile, perché è una delle possibili modalità relazionali. E’ importante gestirlo perché si trasformi in opportunità e permetta di vedere la diversità come un valore. Senza un ascolto adeguato dei bisogni dell’altro, la parola diventa urlo e l’atteggiamento diventa aggressivo”.

La giornata si è conclusa con la recita dei vespri e la buonanotte da parte dell’Ispettore don Roberto Dal Molin, che ha sottolineato la preziosità del trovarsi insieme a pregare nella chiesa di San Francesco di Sales, proprio il 10 maggio, esattamente 140 anni dopo la lettera da Roma, nella quale don Bosco sottolineava l’importanza che: “i giovani non solo siano amati, ma che essi stessi conoscano di essere amati”.

Credo che questa assemblea sia stata un’occasione preziosa di formazione didattica e personale, oltre che un prezioso momento di condivisione fraterna, come avvenuto nel lavoro di gruppo sulla sinergia tra Salesiani e laici, come ricordato nel CGXXIV: “Fin dall’inizio della sua vita apostolica don Bosco ha coinvolto nella missione molti laici nella prospettiva di una condivisione talmente stretta da pensare ad una Congregazione di religiosi con voti e vita comune (Salesiani) e di laici (Salesiani esterni) legati dall’unica missione a servizio dei giovani secondo le loro possibilità. Oggi il coinvolgimento dei laici nella missione educativo-pastorale di don Bosco è un dato di fatto, anche se il più delle volte si tratta di una presenza prevalentemente professionale od occasionale che dovrebbe maturare in una scelta cosciente. È urgente allargare e qualificare il coinvolgimento dei laici disponibili a entrare a fare parte di quel vasto movimento di persone che lavorano per la salvezza dei giovani, dentro e fuori le strutture salesiane, nella Chiesa e nelle istituzioni civili”.

Paola Pirani – vicepreside scuola secondaria di secondo grado Milano Sant’Ambrogio