Museo Casa Don Bosco: online il catalogo delle fotografie del concorso “IL SOGNO DI DON BOSCO OGGI”

Notizia a cura del sito del Museo Casa Don Bosco di Valdocco.

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In occasione del 16 maggio, ricordando il momento in cui Don Bosco celebrò la sua prima e unica Messa all’altare di Maria Ausiliatrice presso la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù al Castro Pretorio (Roma), viene pubblicato il catalogo online con tutte le proposte presentate al concorso fotografico IL SOGNO DI DON BOSCO OGGI.

La Messa di Don Bosco del 16 maggio 1887 fu interrotta dalle lacrime per quindici volte: ebbe la grazia di comprendere tutto il suo percorso di vita. In quel momento, il Sogno dei nove anni gli divenne chiaro, realizzando così anche l’affermazione profetica di quel sogno: “A suo tempo tutto comprenderai”. Oggi, a distanza di due secoli, il Sogno di Don Bosco è ancora una realtà nelle presenze salesiana di tutto il mondo. Le immagini qui presentate ne sono la testimonianza.

Il catalogo intende valorizzare tutte le fotografie presentate: quelle dei vincitori e tutte le opere che non sono state scelte per far parte della mostra temporanea per vari motivi, tra cui l’invio delle immagini dopo la scadenza del concorso, il mancato invio del modulo compilato con la documentazione richiesta: titolo, descrizione, ecc…

Le fotografie vincitrici saranno esposte presso la mostra temporanea per il bicentenario del Sogno dei nove anni di San Giovanni Boscodal 22 maggio al 22 settembre 2024.

La Casa Don Bosco ringrazia sinceramente tutti i partecipanti per la loro adesione:

ANNA MARIA GHIURCUTA – ICP, Italia
CAMILLA CIRULLI – ILE, Italia
DANIEL CAÇADOR SOARES QUEIROZ – BCG, Brasile
EDUARDO EMPELIS JR. – FIN, Filippine
ELISA CRESTANI – INE, Italia
FILIP BALVAN – SLK, Slovacchia
GABRIELE LA MONICA – ISI, Italia
GREMMY LINDSAY GONZALES GONZALES – ICP, Italia
IVÁN SILVA MONTERO – MEM, Messico
JANIER CÓRDOBA – CAM, Panama
JORGE LUIS BASTIDAS ROJAS – VEN, Venezuela
JOSÉ ALEXANDRE STEINLE MELO – BCG, Brasile
JUAN MIGUEL SALVADOR BERMEJO – SMX, Spagna
LORENZO MALAVENDA – ICP, Italia
MARCO NAVACH – INE, Italia
MARIO VOLTOLINA – INE, Italia
RAQUEL DINIZ DE CAMARGO – BCG, Brasile
SAMIRA KUJUR TAZZARI – ILE, Italia

Di seguito si riportano i credits del catalogo:

Un progetto di: Museo Casa Don Bosco
A cura di: Dott.ssa Ana Martín García
Consulenza: Don Michael Pace, sdb
Stampa delle fotografie: CNOS-FAP di Valdocco
Allestimento delle fotografie in mostra: Berrone Livio C. s.n.c. di Berrone Franco e Marco
Traduzioni: Luca Maiolo e Cristian Verde, Operatori volontari del Servizio Civile Universale, progetto HOME & MUSEUM 2023-2024, PTXSU0011122011880NMTX

Pubblicazione digitale a cura di: dott.ssa Ana Martín García
Data: Torino, Museo Casa Don Bosco, 16 maggio 2024

Per qualsiasi richiesta di informazione scrivere a info@museocasadonbosco.it.

Aci Stampa – A Napoli i salesiani celebrano i 90 anni di presenza alla Doganella anche con la pizzeria

Dall’agenzia ACI Stampa.

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Il primo aiuto è per i documenti “carta identità e residenza. Così poi possono affittare un appartamento, lavorare e avere il medico. La scuola d’italiano è un altro fondamentale strumento di integrazione. E poi noi siamo un po’ i loro secondi genitori, cerchiamo di dargli quell’educazione che si basa su incoraggiamenti, ma anche su rimproveri. Il segreto è scorgere le loro inclinazioni e assecondarle, inserendoli magari nella formazione professionale”.

 Perché arrivano in Italia?

“I motivi sono tra i più vari. Ci sono i ragazzi che scappano da una situazione di guerra (non solo Ucraina/Russia o Palestina/Israele) ma tante guerre civili o zone in mano a gruppi terroristici in cui lo Stato è assente, per esempio il Mali, Ciad, Burkina Faso, Nigeria, Sudan, Etiopia, la Repubblica Democratica del Congo, Pakistan, Siria, Iraq, Afghanistan, Somalia. Poi abbiamo il problema delle discriminazioni di minoranze. Faccio due esempi: molti pakistani sono etnia afgana ed il Pakistan non li riconosce; pertanto si hanno problemi nell’avere il passaporto:  appartieni ad una nazione che non ti riconosce.  Poi i  ragazzi Coopti: nei loro documenti vi è l’indicazione della religione, se non sei mussulmano, sei sempre l’ultimo e non hai possibilità di crescere. Ho notato che alcuni coopti, se provengono da una zona con una comunità forte numericamente sono scolarizzati; ma quando vengono da zone in cui sono i coopti sono vere e proprie minoranze non sanno leggere e scrivere, eppure dicono di essere andati a scuola!

Poi c’è il motivo economico: Tunisia, Bangladesh Egitto… Paesi colpiti da un’inflazione galoppante  e situazioni economiche al collasso. L’Egitto, anche se nessuno ne parla,  vive uno dei momenti più bui: la guerra tra Hamas ed Israele; l’instabilità del Mar Rosso e del Canale di Suez,  la crisi monetaria… e chi ne paga sono le piccole famiglie, in quanto i prezzi salgono continuamente e la popolazione è agli estremi della povertà. E’ interessante (e fa riflettere) che vi sono molti ragazzi che provengono dalla zona del Delta del Nilo, la zona per eccellenza più ricca dell’Egitto! La Tunisia, un Paese definito sicuro dal nostro governo, ma in realtà la povertà è visibile agli occhi di  chi ci abita e rischia di essere una bomba sociale… E tante famiglie lasciano i figli partire, pur coscienti dei tanti rischi”.

Quale è la loro meta?

“Principalmente l’Europa: un buon numero vogliono continuare il loro percorso migratorio verso la  Francia e la Germania; qualcuno anche il Regno Unito (nonostante la politica anti immigratoria del Governo ma ‘vogliono andare’). Una buona maggioranza si ferma in Italia. E’ interessante capire che la loro meta non è una città ben definita. Pertanto vi sono ragazzi che vagano per l’Italia alla ricerca di una comunità che gli possa dare sicurezza: interesse per i documenti per la regolarizzazione in Italia (non solo il permesso di soggiorno ma anche il codice fiscale, il passaporto, la residenza, la carta identità, iscrizione al Servizio Sanitario, in quanto non tutte le comunità assicurano tale documentazione ), la scuola di italiano (primo passaggio verso l’integrazione), ma anche calore e familiarità. I ragazzi interrompono il loro percorso migratorio quando trovano sicurezza! Non pochi ragazzi non conoscevano Napoli, neppur in geografia, il loro obiettivo era Parigi, Berlino, Roma… hanno trovato sicurezza e si sono fermati!”

Per quale motivo è stata creata la pizzeria ‘Anem e Pizz’?

“Napoli è la patria della pizza e la figura del pizzaiolo è sempre un attrazione per i  giovani della città. La pizzeria nasce da una ricerca di mercato ma anche nel far mettere ‘le mani in pasta’, avvicinandoli così all’arte antica e sempre moderna della pizzeria napoletana”.

Quale è l’obiettivo del Centro ‘Le Ali’?

“Il Centro ‘Le Ali’ ha come obiettivo il dare un’opportunità di riscatto ai giovani di età compresa dai 14 ai 18 anni, italiani e stranieri, di qualunque etnia e credo religioso, ponendo una particolare attenzione ai minori affidati dai servizi sociali, dal tribunale o da altre strutture  per poter ‘ricostruire il suo futuro’… adolescenti e  giovani, per qualsiasi motivo, nell’abbandono scolastico.  Una equipe di professionisti nell’educazione ed esperti del settore, cura i ragazzi facendoli ‘riscommettere’ sulla proprie qualità e sulla propria vita. Negli ultimi anni ci stiamo specializzando sul settore del food. Con l’arrivo del turismo di massa, a Napoli hanno aperto molti bar, ristoranti, trattorie  e pizzerie  ed è cresciuta notevolmente la  ricerca del personale qualificato in tale settore”.

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Avvenire – Caramelle e tisane: in Puglia una micro-filiera per valorizzare i ragazzi

Da Avvenire.

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Caramelle, tisane e infusi che sapranno di buono, perché frutto di un progetto di rigenerazione sociale prima ancora che agricola. La micro-filiera sarà avviata presto in Puglia, grazie al progetto “Radici fuori luogo” nato per valorizzare terre abbandonate ed offrire ai ragazzi opportunità di lavoro per decidere di rimanere a Sud. Il progetto, finanziato con 399mila euro, è vincitore del bando di “Terre colte 2022” promosso da Fondazione Con Il Sud ed unisce realtà del terzo settore e aziende profit.

Entopan, promotore dell’Harmonic Innovation Group, Amarelli, azienda famosa per la produzione ed esportazione di liquirizia nel mondo, e l’opificio erboristico pugliese Sandemetrio metteranno a disposizione gratuitamente le loro competenze, accanto all’associazione di promozione sociale d’ispirazione salesiana “Piccoli Passi Grandi Sogni”, capofila del progetto. In prima linea i Salesiani di Don Bosco di Corigliano d’Otranto, presenti sul territorio dal 1901 e che dal 1996 hanno messo in piedi la casa famiglia “Domenico Savio” per aiutare bambini e ragazzi in difficoltà dai 6 ai 18 anni. Saranno loro, insieme agli studenti dell’istituto agrario Lanoce di Maglie, a fruire di 240 ore di formazione. In tre anni si formeranno dieci ragazzi e si darà un lavoro almeno a quattro di questi attraverso tirocini formativi. Del progetto fanno parte anche l’impresa sociale Inrete, l’associazione di promozione sociale 34° Fuso e l’Istituto agrario “Lanoce” di Maglie. La realizzazione della micro-filiera è partita in queste settimane dalla bonifica dei sette ettari di terreno di proprietà dell’Opera Salesiana. Nel corso dell’anno è prevista la riqualificazione di una stalla del ‘900 che diventerà opificio per la produzione di caramelle e infusi. «Siamo partiti con una presentazione del progetto alla comunità. Ora siamo nella fase di espianto degli ulivi, colpiti da Xylella. Poi inizieremo la coltivazione delle piante officinali», spiega Angelo Congedo, coordinatore del progetto. A metà percorso è previsto l’avvio dell’impresa sociale, che avrà il compito di continuare a gestire la produzione, la trasformazione e la vendita dei prodotti. « Il Salento non è solo mare. La casa salesiana di Corigliano dai primi del ‘900 fino agli anni ’80 – racconta don Antonio Carbone, presidente dell’associazione Piccoli Passi Grandi Sogni – è stata una scuola agricola che ha formato generazioni di periti agrari e fornito gli strumenti per far nascere aziende agricole e imprese agroalimentari. Vogliamo riprendere questa tradizione e dare stabilità economica ai ragazzi che già sono in casa famiglia. Loro sono entusiasti. Da qualche anno hanno iniziato una piantagione di aloe, per produrre prodotti cosmetici. Con questo progetto stiamo incrementando e diversificando, nell’ottica di dare di più a chi dalla vita ha avuto di meno».

Gennaro Di Cello è vice presidente di Entopan. «In questo progetto l’aspetto interessante è proprio la compresenza di enti del terzo settore e aziende profit, che guardano al territorio per restituire qualcosa. L’idea è anche quella di attivare laboratori creativi in itinere, per fornire altre occasioni con altrettante cooperative sociali. C’è bisogno non solo di formare giovani ma di individuare imprenditori sociali di domani, trasferendo loro una nuova cassetta degli attrezzi. Servono passione, percorsi concreti, una comunità di pratica, in cui sperimentare quotidianamente nuove forme di produzione di valore». «Come ci hanno dimostrato le esperienze già realizzate e sostenute – conclude Stefano Consiglio, presidente di Fondazione Con il Sud – il recupero e la valorizzazione di terreni abbandonati o incolti, tantissimi nelle nostre regioni del Sud (l’Ismea ci dice che sono quasi 650, un dato che non rappresenta la totalità dei fondi agricoli abbandonati presenti nel Meridione, ma che contribuisce a dare la misura del fenomeno), possono davvero generare nuove opportunità per le comunità. Grazie ai progetti sostenuti con il primo bando di “Terre colte”, sono stati creati 50 nuovi posti di lavoro, con l’assunzione di giovani, persone con disabilità o con un passato difficile».

Museo Casa Don Bosco: inaugurazione mostra temporanea per il bicentenario del Sogno dei nove anni

Dal sito del Museo Casa Don Bosco di Torino-Valdocco.

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In occasione del 200° anniversario del Sogno dei nove anni di don Bosco, il Museo Casa Don Bosco di Torino-Valdocco organizza una mostra temporanea dal 22 maggio al 22 settembre 2024 dedicata all’approfondimento della narrazione, della storia e l’iconografia del Sogno che cambiò la vita al santo torinese. L’esposizione, curata dalla dott.ssa Ana Martín García, Coordinatrice Generale del Museo, celebra questo importante avvenimento nella biografia di don Bosco (1815-1888), personalità di spicco della santità sociale piemontese del XIX secolo. Profondamente impreso nella sua mente, il Sogno che ebbe tra i nove e dieci anni orientò i suoi passi futuri, ispirò la nascita della sua Opera e del suo carisma.

La mostra ripercorre la storia del sogno, la rappresentazione iconografica nelle arti e la risonanza del sogno oggi, duecento anni dopo. Insieme alle fotografie storiche, si presentano opere e oggetti tra la beatificazione (1929) e canonizzazione (1934) di don Bosco, momento in cui inizia la rappresentazione del Sogno nelle arti. La mostra presenta una significativa selezione di tavole originali che hanno illustrato ampiamente questo episodio biografico. Queste tavole commissionate dall’Editrice Elledici (1941-) sono state diffuse in diverse pubblicazioni, supporti e lingue in tutto il mondo e in questa mostra vengono esposte gli originali per la prima volta. Il concorso fotografico lanciato a gennaio 2024, promosso dal Museo Casa Don Bosco e organizzato dalla curatrice, la dott.ssa Ana Martín García, ha raccolto scatti che si presentano in mostra con la descrizione degli stessi autori. Queste fotografie immortalano momenti diversi, ritraggono persone e luoghi in zone geografiche lontane dove il Sogno di don Bosco continua ancora oggi. A completare la mostra, verrà presentata una selezione dei sogni dei giovani di tutto il mondo, tra i più di 200 raccolti per il Settore per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana, che promuove la celebrazione del Sinodo Salesiani dei Giovani.

L’evento inaugurale della mostra si terrà il 22 maggio 2024 alle ore 18.30 presso il Museo Casa Don Bosco. Intervengono: la curatrice della mostra, la dott.ssa Ana Martín García, Coordinatrice Generale del Museo Casa Don Bosco; don Michele Viviano, Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice; don Valter Rossi dell’Editoriale Elledici e don Leonardo Mancini, Superiore della Circoscrizione Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania nonché Presidente dell’Editrice Elledici.

Il nastro inaugurale della mostra sarà tagliato da S.Em.R. il Sig. Cardinale Ángel Fernández Artime, Arcivescovo Titolare di Ursona, X successore di Don Bosco e Rettor Maggiore dei Salesiani. A conclusione della chiusura dell’evento inaugurale della mostra don Michael Pace, Coordinatore delle Visite, consegnerà i certificati di riconoscimento ai vincitori del concorso fotografico.

Un progetto di
Museo Casa Don Bosco

A cura di
Dott.ssa Ana Martín García

In collaborazione con
Editrice Elledici
Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino
Settore Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana
CNOS-FAP di Valdocco
Consulenza
Don Bruno Ferrero, sdb
Traduzioni dall’italiano all’inglese
Don Michael Pace, sdb
Allestimento
Marco Berrone

Info e contatti

Per ulteriori informazioni visita il sito www.museocasadonbosco.it.

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Festa MGS Lombardia ed Emilia Romagna, Il giocoliere del sogno

Domenica 5 maggio 650 tra adolescenti e giovani hanno riempito di entusiasmo e gioia Piazza Lucio Dalla a Bologna con la Festa MGS 2024 dell’ispettoria Lombardo-Emiliana.

Dal pomeriggio di sabato 4 maggio gli adolescenti della Scuola Formazione Animatori si sono trovati presso l’Istituto Salesiano Beata Vergine di San Luca dove, guidati da un numeroso gruppo di formatori, hanno avviato i lavori di preparazione per il giorno seguente. Dopo la cena i ragazzi hanno vissuto un momento di veglia itinerante per i cortili della casa salesiana. Tra le tappe del momento di preghiera hanno portato la loro testimonianza suor Lucia Sartirani, Figlia di Maria Ausiliatrice che da 2 anni svolge il suo servizio nel carcere minorile di Bologna, e Alessandro Ferrari di APE Social Wear, che ha scelto di generare il bene con il suo lavoro nel settore dell’abbigliamento. La serata si è conclusa con alcuni giochi e balli che hanno fatto scatenare tutta l’energia dei giovani presenti. 

All’alba della domenica mattina, caricati furgoni, pulmini e carrelli, gli animatori si sono spostati in Piazza Lucio Dalla per cominciare l’allestimento per la festa. Tra musica e balli sono stati accolti i gruppi venuti per questo evento facendoli subito entrare nel clima.

Durante la mattinata i ragazzi presenti sono stati coinvolti in quattro workshop tematici (musica, teatralità, danza e street art) coordinati da formatori professionisti. Ad arricchire questi laboratori sono state le due testimonianze di don Gianmarco Pernice, salesiano prete e street artist per passione, e di Simone Lupo, giovane di Arese che ha cambiato la sua vita incontrando l’oratorio salesiano.

Il centro dell’evento è stata la Santa Messa presieduta da don José Miguel Nunez, visitatore straordinario a nome del Rettor Maggiore dei Salesiani, che ha esortato i giovani a non avere paura e di riscoprire “il sacramento salesiano della presenza”. Il pomeriggio è stato animato da tornei sportivi, nei campi allestiti nel parco circostante, e dai giochi giganti costruiti dai nostri animatori. Per concludere si è messo in scena lo spettacolo frutto del lavoro dei workshop mattutini che ha attirato i numerosi passanti, curiosi e gli svariati skater che frequentano quotidianamente la piazza. Infine, insieme ai ringraziamenti conclusivi, sono state consegnate le felpe mgs ai ragazzi che hanno terminato il percorso formativo di quattro anni della scuola formazione animatori.

 

Festa Ispettoriale ICP al Colle Don Bosco

Come da tradizione, l’Ispettoria ICP si è ritrovata insieme per vivere come famiglia la Festa Ispettoriale. Quest’anno, ad ospitare le celebrazioni è stato il Colle Don Bosco nella giornata del 4 maggio 2024.

Il grande anniversario che si è voluto ricordare è stato il bicentenario del Sogno dei nove anni di don Bosco, di cui la giornata ne ha confermato l’attualità sia presso l’Ispettoria che nel resto del mondo.

Dopo i saluti iniziali si è passato al momento delle ricorrenze giubilari (di professione e di presbiterato), a cui ha preso parte anche l’Ispettore don Leonardo Mancini.

A coronare la giornata la Celebrazione Eucaristica, un pranzo conviviale insieme e la visita ai luoghi rinnovati.

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Chiusa l’inchiesta diocesana su Nino Baglieri, si aprirà ora la fase romana

Pubblichiamo il comunicato dei Salesiani di Sicilia.

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Con una solenne celebrazione all’interno della splendida Chiesa Madre di San Pietro si è conclusa l’inchiesta diocesana su Nino Baglieri.

Diversi i fedeli provenienti dalla diocesi di Noto e dalle varie opere salesiane di Sicilia. Una celebrazione emozionante e solenne presieduta da mons. Salvatore Rumeo con diversi sacerdoti diocesani e salesiani

A concelebrare con lui mons. Angelo Giurdanella, vescovo di Mazara e don Pascual Chavez, IX successore di don Bosco. All’inizio della celebrazione il vescovo di Noto ha portato i saluti di mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo e di Mons. Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina, impossibilitati a prendere parte al solenne atto per motivi istituzionali.

Presenti tutti i famigliari di Nino Baglieri, con loro i Volontari con Don Bosco, i Salesiani  di Sicilia, le Figlie di Maria Ausiliatrice, i Cooperatori Salesiani e le Volontarie con don Bosco.

All’inizio dell’omelia Mons. Salvatore Rumeo ha sottolineato “oggi 5 maggio 2024 la Chiesa di Noto, la Famiglia Salesiana e la città di Modica sono in festa per la chiusura della Fase Diocesana della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio di Nino Baglieri che proprio come oggi – era il 5 maggio 1951 – ricevette il Santo Battesimo divenendo cristiano”.

Il Vescovo Rumeo, nel corso della omelia ha ripercorso e riletto la vita di Nino, che in questi lunghi 12 è stata scandagliata in lungo e largo. In particolare si è soffermato sui tratti salienti della spiritualità del servo di Dio.

Nino come tutti era alla ricerca di senso, si è posto domande, e il vescovo Rumeo ha ricordato “A queste domande ognuno dà delle risposte che sono conformi alla propria fede che offre la luce per vedere le cose nel modo giusto, cioè come le vede Dio. Ed è per questo che abbiamo bisogno della preghiera, di entrare in un dialogo d’amore con il Signore. La preghiera è il respiro dell’anima” ha spiegato mons. Rumeo.

“Nino – ha detto ancora mons. Rumeo – non si è appartenuto, si è annullato nel crogiuolo della croce a tal punto da essere strumento di salvezza nelle mani di Dio. Ha vissuto la sua giornata terrena immerso nella preghiera e, nel silenzio della sua anima, ha portato, sul Tabor luminoso della sua vita, tutti coloro che incontrava. La preghiera per Nino era tutto: nonostante le sue sofferenze, come luce che risplende e arde, ha saputo contagiare gli altri del senso della vera preghiera”.

Nino nonostante la sua sofferenza è stato un missionario del Vangelo, un apostolo della quotidianità. Ha sposato la sua croce ed è stato scelto “da Dio per una missione d’amore, ha risposto con fedeltà e amore. Quanti giovani, adulti e famiglie incontrando Nino hanno riscoperto la fede e dato valore cristiano alle loro sofferenze. Il senso del vero apostolato si misura a partire dal dolore e dalla partecipazione alle sofferenze di Cristo” ha affermato mons. Rumeo.

Nino è stato  testimone dell’amore misericordioso, uno dei germogli di questi 180 anni di cammino che la Diocesi di Noto ha vissuto e si appresta a celebrare

Nel chiudere la sua omelia mons. Rumeo si è rivolto direttamente a Nino “Ti siamo grati per il tuo evangelico insegnamento, perché nella tua vita scorgiamo il passaggio della grazia di Dio che continua a parlarci di santità”.

Il momento cruciale è stata la firma solenne dei verbali finali a sancire la fine del lavoro svolto dal tribunale in questi 12 anni.

Durante l’ultima seduta del tribunale, la 86esima, presieduta da don Ignazio La China si è prestato giuramento davanti ai fedeli, sigillato e firmato 8 plichi di documentazione che saranno inviati nei prossimi giorni in Vaticano. I faldoni, infatti, sono stati affidati don Pier Luigi Cameroni che curerà adesso la fase romana.

All’inizio don Ignazio La China ha ripercorso le tappe salienti di questi 12 di inteso lavoro. Alla chiusura e alla firma dei verbali erano presenti anche i notai Pietro Di Rosa e Daniela Vindigni.

Oltre 6000 pagine di atti, contente scritti, lettere, messaggi e testimonianze di Nino e sulla sua vita.

Alla celebrazione hanno preso parte le autorità civili e militari di Modica. Il sindaco della Città, Maria Monisteri, diversi membri della sua giunta e consiglieri comunali.

Presente anche la deputazione regionale, gli onorevoli Ignazio Abbate e Nello Dipasquale.

Sicilia – Attesa per la chiusura della fase diocesana del processo di Beatificazione e Canonizzazione di Nino Baglieri

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Modica) – Sono passati 12 lunghi anni dall’avvio del processo diocesano di beatificazione e canonizzazione di Nino Baglieri, Volontario con Don Bosco (CDB), celebratosi il 3 e 4 marzo 2012, alla presenza dell’allora Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Pascual Chávez; ora la fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione, un momento importante di inchiesta, di studio, di ricerca e di raccolta delle informazioni, volge al termine: il prossimo 5 maggio 2024 a Modica, nella Chiesa Madre di San Pietro, è infatti previsto il rito di chiusura dell’inchiesta.

Il 3-4 marzo 2012 sono date da ricordare: un grande evento che coinvolse l’intera città di Modica e la diocesi di Noto. Non solo per la richiesta di avvio ufficiale del lungo iter di avvio dell’inchiesta diocesana per la causa di beatificazione di Nino Baglieri, ma anche perché a chiedere l’introduzione del processo fu lo stesso Rettore Maggiore dell’epoca, Don Chávez, in visita per la prima volta in questi luoghi.

Il rito venne presieduto dal Vescovo ordinario del luogo, Mons. Antonio Staglianò, alla presenza dei Vescovi emeriti Salvatore Nicolosi e Giuseppe Malandrino, che avevano conosciuto Nino Baglieri in vita. Inoltre, era presente don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause dei Santi per la Famiglia Salesiana, che in tutti questi anni ha seguito la causa.

In questi anni il Tribunale Nominato dal Vescovo e i Censori Teologi e la Commissione storica hanno compiuto tutti i passi necessari. La Commissione Storica, in particolare, ha ricercato, raccolto, studiato e presentato le tante fonti documentali afferenti alla Causa: i documenti personali di Nino (civili, religiosi, medici, ecc.); Scritti – editi e non – del Servo di Dio (come le Lettere e i fondamentali Quaderni-Diario ‘boccascritti’); Scritti significativi al Servo di Dio e scritti sul Servo di Dio (dai libri agli articoli, dai resoconti di grazie a tante attestazioni del bene fatto da Nino e di iniziative in suo onore). La Commissione storica ha consegnato al Tribunale plichi con oltre quindicimila pagine di scritti, oltre a una Relazione che illustra il lavoro svolto, valuta le fonti e presenta una prima Biografia critica del Servo di Dio.

Il Tribunale ha focalizzato la sua attenzione sull’ascolto, sotto giuramento, di oltre 100 testimoni: familiari, amici (compresi quelli di Nino adolescente) e conoscenti. Essi hanno riferito con precisione fatti, eventi, parole ed esperienze vissute con Nino.

Ora una nuova tappa si aggiunge a questo processo: la chiusura dell’inchiesta diocesana. Completata questa fase tutti i documenti prodotti dalla diocesi saranno inviati in Vaticano presso la Congregazione delle Cause dei Santi, per iniziare un’altra fase del processo, dove sia il Dicastero per le Cause dei Santi in Vaticano, sia la Postulazione Generale Salesiana, lavoreranno alle tappe successive.

Per vivere al meglio questi momenti la Diocesi di Noto, insieme alla Famiglia Salesiana locale, ha pensato di realizzare diversi momenti di riflessione.

Il programma prevede il prossimo giovedì 2 maggio, alle ore 20:00 il musical “Sulle ali dell’Amore”, curato dal Cinecircolo Giovanile Socioculturale (CGS) Life di Biancavilla, presso il teatro “Garibaldi” di Modica, con spettacolo gratuito, con prenotazione obbligatoria.

Venerdì 3 maggio, nella mattinata, sarà proiettato il film su Nino Baglieri, presso alcune istituzioni scolastiche, mentre nel pomeriggio, presso il Palazzo della Cultura, si terrà un seminario giornalistico aperto alla cittadinanza, intitolato: “Comunicare il sacro. La croce e la luce, il caso del Servo di Dio, Nino Baglieri”.

Alla vigilia della celebrazione di chiusura dell’inchiesta diocesana, sabato 4 maggio, alle ore 20 locali, don Cameroni presiederà una meditazione e una preghiera itinerante sui luoghi di Nino Baglieri.

I momenti più importanti sono in programma il 5 maggio e il 6 maggio. Domenica 5, alle ore 18:00, nella Chiesa Madre di San Pietro a Modica Bassa, il vescovo di Noto, Mons. Salvatore Rumeo, presiederà la Celebrazione Eucaristica con il rito di chiusura dell’inchiesta diocesana del processo di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio.

Lunedì 6 maggio, festa di San Domenico Savio per la Famiglia Salesiana e anniversario della caduta dal ponteggio su cui stava lavorando, da cui derivò la paralisi che lo accompagnò per tutta la vita, alle 18:30 avrà luogo una celebrazione presso l’oratorio salesiano di Modica, presieduta proprio da Don Chávez, al termine della quale ci sarà un momento di agape fraterna tipica della tradizione salesiana.

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ILE, concluso il Capitolo Ispettoriale Ordinario

Pubblichiamo il resoconto del Capitolo Ispettoriale ordinario ILE che si è concluso domenica 28 aprile.

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Il Capitolo Ispettoriale Ordinario ILE si è celebrato a partire da giovedì 25 a domenica 28 Aprile.

Giovedì, assieme alla Famiglia Salesiana di Lombardia, i capitolari si sono recati al Santuario di “Santa Maria al Fonte” di Caravaggio. La celebrazione è stata presieduta da don José Miguel Nunez impegnato nella visita straordinaria a nome del Rettor Maggiore.

Grande la presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice, dei Salesiani Cooperatori, dell’Unione degli Ex Allievi, degli Amici di Don Bosco e del popolo di Dio tutto.

L’ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice, suor Stefania Saccuman, ha guidato l’affidamento a Maria al termine della solenne concelebrazione:

In questo bel Santuario dove Maria attende i suoi figli perché si sentano a casa e possano liberamente bere dell’Acqua della Fonte che sana, consola, dona pace e gioia, chiediamo a Lei, nostra Madre e guida della Famiglia Salesiana, di compiere quel miracolo che solo una mamma sa fare: radunarci intorno a sé, sentirci sempre più legati gli uni agli altri dallo stesso carisma, dalla stessa missione, dalla stessa passione educativa, mossi dall’urgenza di andare e portare alla vera Fonte, che è Gesù, i giovani soprattutto i più poveri.”

Successivamente i capitolari si sono spostati presso la casa salesiana “San Marco” a Monteortone dove sono stati ospitati ed hanno proseguito i lavori.

Il dibattito dei vari nuclei ha prodotto un contributo che verrà inviato in vista del Capitolo Generale XIX.

Nella giornata di sabato è stato graditissimo ospite S.E. mons. Giordano Piccinotti, Presidente dell’APSA, nonché salesiano della nostra ispettoria da poco ordinato vescovo. Nell’omelia ha esordito dicendo:

Cari confratelli e amici,

quando don Roberto mi ha proposto di presiedere questa Eucarestia ho detto subito sì per due motivi a me molto cari.

Il primo è la gratitudine verso la Congregazione e in particolare verso l’Ispettoria che mi ha dato fiducia, mi ha permesso di studiare e mi ha affidato importanti responsabilità. Il secondo motivo è la riconoscenza ai confratelli che ho incontrato nel mio cammino e che mi hanno fatto crescere, come uomo e come consacrato, molti sono qui presenti, altri in Paradiso”

Successivamente il clima di festa e di famiglia lo ha circondato di festa, canti, auguri e buone parole, quelle che la tradizione salesiana amava chiamare “strambotti”.

Il Capitolo si è concluso con la nomina dei delegati ispettoriali che saranno presenti al CG 29 assieme al nostro ispettore don Roberto Dal Molin, essi sono il delegato per la Pastorale Giovanile don Edoardo Gnocchini e il coadiutore Claudio Beretta.

Sono nominati i loro supplenti l’animatore vocazionale don Andrea Torresin e Marco Cobianco.

Salesiani Sicilia, 16 Salesiani del San Tommaso hanno ricevuto il ministero del lettorato e dell’accolitato

Dal sito dei Salesiani di Sicilia.

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Sabato 27 Aprile 2024, presso la comunità salesiana dell’Istituto Teologico “San Tommaso” (ME), 16 confratelli Salesiani di varie nazionalità, studenti della medesima comunità, si sono trovati fraternamente riuniti in festa, per ricevere, con gratitudine ed entusiasmo, il dono dei ministeri istituiti.

L’assemblea alla quale si è rivolto l’Ispettore dei Salesiani di Sicilia, nel suo essere variegata, rifletteva e incarnava già dal principio le parole consegnate durante l’omelia, impregnate di un forte sapore ecclesiale: il Signore ci chiama anzitutto a essere suoi figli tramite la vocazione battesimale, all’interno della quale maturano e crescono tutte le altre vocazioni specifiche, qualsiasi esse siano.

Prendendo a modello le parole ascoltate nella prima lettura, rivolte alla comunità di Antiochia, don Giovanni d’Andrea ricorda la necessità di imparare a camminare assieme oltre le invidie e le gelosie: tutti noi, religiosi e religiose, presbiteri diocesani, giovani, uomini e donne celibi o sposati, siamo chiamati a mettere da parte il nostro “io” per riconoscere Cristo e servirlo sinodalmente nelle società odierna.

Motivata da questo auspicio, al termine della Celebrazione Eucaristica, la missione della Congregazione Salesiana si ritrova rinvigorita dalle energie pastorali di quattro nuovi lettori e di dodici neo-accoliti salesiani, pronti a servire con il loro ministero specifico, l’unica Chiesa alla quale appartengono.

 

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