Sicilia, convegno della Famiglia Salesiana: “Sogni e strategie comuni per affrontare le nuove sfide in Sicilia”

Palermo – Si svolgerà sabato 25 novembre, dalle ore 9.30 alle ore 17.30, il convegno regionale della Famiglia Salesiana di Sicilia a Palermo presso la Casa Salesiana “Gesù Adolescente”, di via Giovanni Evangelista di Blasi 102/A, sul tema: “Sogni e strategie comuni per affrontare le nuove sfide in Sicilia”.

L’obiettivo del convegno è quello di migliorare il percorso di formazione comune poiché il futuro ha bisogno anche della Famiglia Salesiana: “Quali sono le sfide del nostro tempo? – afferma don Giovanni D’Andrea, Ispettore dei Salesiani di Sicilia – con quali strategie e con quali modalità, cosa possiamo creare di nuovo per rispondere a queste sfide e per non restare semplici spettatori in una società che cambia repentinamente? Come creare nuove strade per dare risposte alle diverse povertà dei giovani?  È questo il nostro sogno, figli di un sognatore come Don Bosco. L’occasione di sabato sarà utile a tutti i membri dei gruppi della famiglia salesiana di Sicilia per riflettere su cosa ci chiede questo nostro tempo, quali risposte possiamo dare poiché come Famiglia Salesiana di Sicilia non possiamo stare lontani dalle esigenze di tutte le persone e dei cristiani in particolare”.

I relatori del convegno sono: Valerio Martorana, manager e giornalista, componente della Presidenza mondiale degli Exallievi di Don Bosco e direttore della rivista “Voci Fraterne”, su “Le nuove sfide della Famiglia Salesiana in Sicilia”; Salvo e Linda Adamo, dell’ Associazione MetaCometa, su “Famiglie affidatarie -Famiglie Solidali”; Agostino Sella, presidente dell’Associazione Don Bosco 2000, su “Migrazioni e Corridoi Solidali”; Dony Sapienza, vice presidente della Cooperativa  Sociale Centro Orizzonte Lavoro su “Servizi e opportunità per il futuro dei giovani”. Il dibattito sarà moderato da Massimo Melodia, salesiano cooperatore ed insieme alla moglie Giuseppina coordinatore del Movimento Salesiano delle Famiglie.

I partecipanti al convegno sono i componenti della Consulta regionale della Famiglia Salesiana di Sicilia, i Consigli regionali di ogni gruppo, i componenti delle consulte cittadine, direttori e direttrici delle case salesiane di Sicilia, equipe Movimento giovanile Salesiano e delegati e assistenti di Famiglia Salesiana. Sarà presente, inoltre, l’ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Sicilia, suor Angela Maria Maccioni.

All’evento hanno già aderito 180 membri dei vari gruppi della Famiglia Salesiana di Sicilia in rappresentanza degli Exallievi di Don Bosco, Exallieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani Don Bosco, Figlie di Maria Ausiliatrice, Associazione devoti Maria Ausiliatrice (ADMA), Salesiani Cooperatori (SS.CC.), Volontarie Don Bosco (VDB), Consacrati con Don Bosco (CDB), Apostole Sacra Famiglia (ASF), Salesiane oblate del Sacro Cuore (SOSC), Discepole, Movimento Salesiano Famiglie, Movimento Giovanile Salesiano.

Il coordinamento del convegno è composto da Don Franco Di Natale, vicario dei Salesiani di Sicilia; Sr Assunta Di Rosa, FMA; Stefano Carpino, Carolina Fiorica, Don Arnaldo Riggi e Massimo Melodia.

Educare i giovani all’amore e alla sessualità – Come accompagnare in percorsi di autenticità”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Genzano) – Mercoledì 15 novembre 2023, presso il Cinema “Cynthianum” di Genzano ha avuto luogo una serata ricca di contenuti, che ha visto una grande partecipazione sia nella sala, sia online, attraverso la diretta Facebook; a generare tanto interesse è stato l’evento dal titolo “Educare i giovani all’amore e alla sessualità – Come accompagnare in percorsi di autenticità” promosso dai Salesiani di don Bosco, dai Gesuiti, dal Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile della Diocesi di Albano, dall’Agesci e dalla Comunità Parrocchiale “Santissima Trinità” di Genzano, con il patrocinio dei Comuni di Genzano, Albano, Ariccia e Nemi.

Il dialogo è stato moderato da Giovanni Anversa, giornalista e autore televisivo, attualmente vicedirettore Intrattenimento Prime Time della Rai, che ha sottolineato la bellezza della presenza di tante autorità e personalità, soprattutto di numerosi movimenti e associazioni e dei dirigenti scolastici degli istituti del territorio.

Durante i lavori è stato presentato e approfondito il sussidio per gli educatori intitolato “Una Pastorale Giovanile che Educa all’Amore” curato da don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana, e dalla psicoterapeuta Antonella Sinagoga, membro del Settore per la Pastorale Giovanile.

L’obiettivo del documento è quello di consegnare ai giovani una visione positiva dell’affettività e della sessualità, ma allo stesso tempo capire come questi due aspetti vengono vissuti nel mondo giovanile. È difficile dire se questa generazione viva la sessualità meglio o peggio di quella precedente, ma non si dovrebbe essere tentati dal dire che “qualsiasi passato è migliore”.

Si è sottolineato come questa generazione abiti questa dimensione e questo va preso come punto di partenza per ulteriori esplorazioni e scoperte. Quello che si osservato è come nelle pieghe profonde della carne ci sia una solitudine emotiva, che è la mancanza di relazioni significative, e una solitudine sociale, cioè la mancanza di relazioni affiliative, che genera la sensazione di non essere accettati dagli altri, quando, in fondo, ciò che conta di più nell’esistenza è l’affetto e il riconoscimento. Ciò può avvenire attraverso la via dell’ascolto.

Don García Morcuende, da parte sua, ha presentato il processo di sensibilizzazione al tema che ha coinvolto tutta la Congregazione, la lettura del contesto attuale, i nuovi terreni di missione e le sfide dell’educatore che accompagna il giovane in questo ambito, fino a proporre, in una prospettiva salesiana, dieci criteri educativi.

Essi sono stati presentati dalla dottoressa Antonella Sinagogaaccompagnare la costruzione dell’identità; accompagnare la coscienza e le decisioni; educarsi alla padronanza di sé; educare agli affetti: le virtù del cuore; educare alla vita di comunità; educare alla consapevolezza del limite; educare alla consapevolezza del potere digitale; accompagnare l’unicità non vedendola come motivo di esclusione; un’etica di base delle relazioni affettive; valorizzare due aree di impatto educativo: la famiglie e i coetanei. La dott.ssa Sinagoga ha annunciato che per approfondire i criteri educativi proposti in questo documento e per rafforzare alcune abilità sociali e personali, verranno presentati degli itinerari per promuovere una valida prassi educativo-pastorale.

È poi intervenuto un gesuita esperto, Padre Pino Piva, SJ, che ha sottolineato come sia importante, anche aiutati dal testo proposto, parlare in modo scientifico e cristiano di “identità di genere” e “orientamento sessuale” senza lasciarsi intrappolare da fazioni ideologiche, offrendo piuttosto un servizio considerevole agli educatori di oggi. Oggi, infatti, nei gruppi giovanili – ha sottolineato – allargando la prospettiva a tutto il contesto ecclesiale, ci sono giovani che, molto più rispetto al passato, hanno il coraggio di esternare dubbi e insicurezze rispetto alla loro identità sessuale; aiutati dal contesto sociale ed ecclesiale più sereni rispetto a queste tematiche. È per questo motivo che si sente l’urgenza che queste stesse tematiche entrino con la stessa serenità negli itinerari educativi dei nostri giovani, facendo molta attenzione a non comunicare loro dei messaggi ambigui o pedagogicamente negativi.

C’è stata poi anche la testimonianza di Stefano Pescatore, che un anno fa è stato chiamato da Capo scout e Capo guida a coordinare, insieme a Chiara Panizzi, i lavori della cd. Commissione mozione 55, che si occupa di Orientamento sessuale e identità di genere

I presenti, anche dopo la conclusione dell’evento, hanno manifestato il loro interesse e il desiderio di approfondire queste tematiche in tutti i contesti educativi, religiosi, ma anche civili.

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La Gazzetta del Mezzogiorno: Cattolici, salesiani , intellettuali due giorni di studio al «Redentore»

Da La Gazzetta del Mezzogiorno.

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Cattolici, salesiani, intellettuali. Soprattutto, formatori che hanno fatto «scuola» nell’Università di Bari costruendo un ancoraggio sociale e culturale capace di costruire futuro. È il filo rosso che lega il ricordo di Gino Corallo, Vincenzo Recchia e Pietro Stella al centro della due giorni di studi (oggi e domani) dal titolo «Docenti salesiani nell’università di Bari», organizzato su iniziativa del Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione diretto da Loredana Perla, in collaborazione col Centro salesiani Don Bosco del Redentore di Bari e con il patrocinio di Sird (Società italiana di ricerca didattica), «Laboratorio Don Bosco oggi» e centro studi DidasSco.

Tre le sessioni, la prima delle quali è un focus su «Gino Corallo, educazione e libertà» in programma oggi, giovedì 16 novembre, dalle 16 alle 19 al Redentore (via Martiri d ‘ Otranto 65) nella sala San Giuseppe. Dopo i saluti istituzionali
di Stefano Bronzini (rettore dell ‘ Università di Bari), Mihai Tomë (vicario ispettore Salesiani Italia meridionale), Pasquale Martino (direttore Istituto salesiano Redentore di Bari), Pietro Lucisano, presidente Sird, si entra nel vivo per un’analisi su Gino Corallo e la prima scuola pedagogica barese fiorita attorno a lui negli Anni Settanta. Ne parlano Cosimo Laneve («Gino Corallo, il metodo di lavoro»); Loredana Perla («Gino Corallo e la valorizzazione come principio del metodo»); Giuseppe Zanniello («Il determinante contributo di Gino Corallo alla pedagogia del Novecento») e Carmela Di Agresti. Il pomeriggio è introdotto da Andrea Bozzolo (università pontificia salesiana di Roma) e presieduto da Giuseppe Ruppi (Laboratorio Don Bosco Oggi).

Ha per tema «Vincenzo Recchia, letteratura e storia» la seconda sessione di domattina (9-13) nella sala Aldo Moro di Giurisprudenza (Palazzo Del Prete), presieduta da Luigi Piacente. I relatori: Mariella Campanale («L ‘ esegesi biblica di Vincenzo Recchia: le omelie in Ezechiele di Gregorio Magno»); Domenico Lassandro («L ‘ esegesi storica dei testi patristici negli studi di Vincenzo Recchia: Gregorio Magno e la società agricola»); Aldo Luisi («Vincenzo Recchia latinista). Non cambia il luogo della terza e ultima sessione, pomeridiana (16-19) dedicata a «Pietro Stella, la lezione di uno storico». Presiede: Francesco Preite, presidente dei «Salesiani per il sociale». I relatori: Giovanna dà Molin («Il ricordo di Pietro Stella  dell’Università di Bari»); Leopoldo Gamberale («Appunti su Pietro Stella, biografo minore»); Grazia Loparco («Don Bosco nella storia. Apporto di Pietro Stella al rinnovamento storiografico»). Le conclusioni sono affidate ad Antonio Felice Uricchio (presidente Anvur) e a Gianpaolo Roma, ispettore Salesiani Italia Meridionale).

Ladri di futuro, i giovani e le opportunità mancate: al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma si dialoga con le istituzioni

Pubblichiamo il comunicato stampa del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma.

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Oggi, in realtà, ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e precaria. Si parla perciò di una grande “emergenza educativa”, della crescente difficoltà che s’incontra nel trasmettere alle nuove generazioni i valori-base dell’esistenza e di un retto comportamento, difficoltà che coinvolge sia la scuola sia la famiglia e si può dire ogni altro organismo che si prefigga scopi educativi. Possiamo aggiungere che si tratta di un’emergenza inevitabile».( Benedetto XVI – Discorso alla Diocesi di Roma giugno 2007).

Se l’educazione viene lasciata ai margini, in una società che pretende il risultato immediato, il tutto e subito, se non ci prendiamo cura noi dei giovani, prima o poi finisce che lo fa qualcun altro. Ogni occasione mancata, lascia spazio a scenari catastrofici per i giovani. Non si tratta solo di devianza, ma di una condizione di fragilità diffusa che incide non solo sul futuro dei giovani ma inevitabilmente anche sul nostro.

L’abbattimento del tasso di abbandono scolastico resta una delle principali sfide a livello europeo di questo decennio. Soprattutto nel mondo post-Covid, il livello di istruzione appare una variabile sempre più determinante per le condizioni di vita delle persone.

Nell 2022, la percentuale degli studenti italiani che hanno abbondonato la scuola si attesta al l’11,5% degli iscritti, pari al 3,6% in più rispetto ai valori medi UE27; nella Regione Lazio il tasso di abbandono è pari al 7,4%. Apparentemente in discesa negli ultimi anni, il miglioramento complessivo non deve far trascurare due aspetti: se da una parte calano gli abbandoni scolastici “espliciti” (studenti che lasciano la scuola), aumentano quelli “impliciti” ovvero di coloro che, pur completando il percorso di studi, non raggiungono competenze.

A questo stato di disagio, si aggiunge il tasso di criminalità giovanile. I minori denunciati nel 2022 sono stati 29.547 pari al 5% del totale denunciato; mentre quelli arrestati sono stati 4.176 ovvero il 3% sul totale arrestato. I numeri indicano un andamento tendenzialmente in crescita; in particolare negli ultimi due anni, l’incremento è stato significativo: nel 2021 sono stati 30.405 (+15,7% rispetto al 2020) le segnalazioni su minori e 33.723 nel 2022 (+10,9% rispetto al 2021). Si tratta di un dato significativo, che sembra annullare i progressi compiuti in precedenza e che appare coerente con la situazione di disagio giovanile evidenziata da varie ricerche condotte in àmbito psicologico e sociologico.

Mai scenario è più vicino al Borgo Ragazzi don Bosco che insiste sul territorio del V Municipio ed in modo particolare sul quartiere del Quarticciolo che, negli ultimi mesi, è salito agli onori della cronaca a causa di alcuni eventi legati alla malavita.

Sui ragazzi del nostro territorio cerchiamo di intervenire attraverso azioni di prevenzione affinché non siano vittime di quella povertà educativa che porta a lasciare la scuola, a delinquere, ad entrare ai margini della società.

Il 24 novembre, alle ore 9.30 il Borgo Ragazzi don Bosco vuole ribadire con forza che l’educazione è l’unica azione pacifica, per quanto lenta, che oggi abbiamo a disposizione per avviare i giovani a una buona e responsabile vita adulta, per offrire loro la possibilità di costruire il proprio futuro e per combattere povertà, emarginazione e sfruttamento.

Senza giovani non c’è futuro. Per garantire un domani degno di essere chiamato tale, sia per noi adulti che per i giovani, è necessario attivare un lavoro di rete, un percorso di coprogettazione con le istituzioni, divenendo uno dei loro interlocutori privilegiati, una collaborazione con aziende e benefattori per sostenere azioni di intervento mirate e per inserire i giovani esclusi nel mondo del lavoro.

Interverranno:

  • Avv. Civita di Russo, Vice Capo di Gabinetto della Regione Lazio
  • Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma
  • Mauro Caliste, Presidente del V Municipio di Roma
  • Beatrice Fazi, lettura ed interpretazione della storia di un ragazzo
  • Ragazzi
  • Benefattori

 

 

Treviglio, “Io penso positivo”: anche i Salesiani tra le scuole vincitrici del progetto della Camera di Commercio

Dal sito Prima Treviglio.

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C’è anche l’Istituto Salesiano Don Bosco di Treviglio tra le scuole vincitrici, a livello nazionale, del progetto “Io penso positivo” promosso dalla Camera di Commercio di Bergamo attraverso Bergamo Sviluppo.

Da qualche anno l’educazione finanziaria rappresenta un tema molto dibattuto. L’Italia occupa una delle ultime posizioni all’interno delle classifiche stilate dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) riguardanti i Paesi che hanno realizzato o stanno realizzando una strategia nazionale sul tema. Il problema è particolarmente sentito anche tra i giovani delle scuole superiori, ancora estranei a questo tipo di educazione.

 a partire da questa mancanza che nasce il progetto “#Io penso positivo”: educare alla finanza, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e realizzato da Unioncamere con la collaborazione del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria delle Camere di commercio.

“Bergamo Sviluppo, che opera per conto della Camera di commercio di Bergamo nell’affiancare le imprese con iniziative di sensibilizzazione e di formazione relativamente al tema della finanza, ha aderito con grande interesse alla quinta edizione del progetto “#Io penso positivo”- ha spiegato Paola Esposito, Segretario Generale della Camera di commercio di Bergamo – con l’obiettivo di avvicinare, in modo innovativo, gli studenti al mondo della finanza, attraverso una piattaforma digitale comprendente percorsi formativi, Live Show e Test di valutazione”.

Ci poniamo l’obiettivo di diffondere l’educazione finanziaria tra i giovani studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori, fornendo loro le conoscenze finanziarie di base utili per avere una corretta percezione delle proprie risorse economiche e rinforzando la loro consapevolezza delle difficoltà e dei rischi legati all’avvio di investimenti o di iniziative di microimprenditorialità”, ha dichiarato Cristiano Arrigoni, direttore di Bergamo Sviluppo.

“Grazie alla promozione e all’assistenza di Bergamo Sviluppo – ha proseguito Pamela Mologni, referente dell’iniziativa di Bergamo Sviluppo – hanno aderito al progetto alcune classi del Liceo Artistico Manzù e dell’istituto Rigoni Stern di Bergamo, oltre all’istituto Salesiani Don Bosco di Treviglio”.

Gli studenti di Salesiani e Rigoni Stern hanno superato tutti le sfide previste dall’iniziativa e con il progetto “Cercatori d’oro” sono entrati a far parte del gruppo vincitore della competizione finale nazionale della “Caccia al Tesoro Finanziaria”. La premiazione è avvenuta a Roma nella sede di Unioncamere nazionale. I docenti Alessandro Candilati dell’istituto Don Bosco di Treviglio e Domenico Salerno del Rigoni Stern hanno partecipato all’evento con una delegazione di studenti. Oltre al prestigioso riconoscimento attribuito alle due scuole, sono stati conferiti premi agli studenti coinvolti e supporti informatici per le scuole.

L’edizione 2023 del progetto nazionale “#Io penso positivo”: educare alla finanza ha coinvolto 40 Camere di Commercio e 60 scuola a livello nazionale con 12mila utenti che hanno usufruito della piattaforma. Sono stati rilasciati 960 attestati entry level e 350 attestati advanced level.

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La copia della Sindone al Redentore di Bari

Pubblichiamo il comunicato del Redentore di Bari.

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In occasione della Festa di Cristo Re e Redentore la comunità parrocchiale ospiterà per una settimana una copia in grandezza naturale della Sindone custodita  nella Cattedrale di Torino.

La presenza di questa “l’icona del Sabato Santo” come ebbe a definirla il S. Padre Benedetto XVI, sarà di stimolo nella contemplazione del mistero della Redenzione che trova il suo vertice proprio nella Passione, Morte, Risurrezione e Ascensione del Signore Gesù.

Da domenica 19 a domenica 26 novembre dalle ore 9:00 alle ore 12:00 e dalle ore 17:00 alle ore 19:00  per i fedeli del quartiere Libertà ci sarà la possibilità di sostare davanti ad una preziosa immagine il cui originale, a causa della distanza,   non tutti potranno ammirare con comodità.

La comunità è grata alla Comanderia di Bari dell’Associazione Templari Cattolici d’Italia che ha benignamente accolto la sua richiesta.

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“Educare i giovani all’amore e alla sessualità”, a Genzano l’incontro con don Miguel Angel Garcia Morcuende, Antonella Sinagoga e padre Giovanni Piva

Dalla casa salesiana di Genzano.

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Papa Francesco definisce come ‘apostolato dell’orecchio’ il servizio degli educatori il cui compito fondamentale, sottolinea, è quello di accompagnare ogni persona secondo la sua condizione. Si tratta di un’altra frontiera a cui il Santo Padre guarda, auspicando una Chiesa sulla strada dell’incontro e capace di accogliere nel rispetto della diversità.

Una sfida che nel mondo ecclesiale è stata raccolta, tra gli altri, dai Salesiani e il cui primo frutto è un manuale per educatori intitolato “Una Pastorale Giovanile che educa all’amore”, curato da Don Miguel Angel Garcia Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana, e dalla psicoterapeuta Antonella Sinagoga. Obiettivo: Consegnare dei criteri educativi per accompagnare tutti i giovani in un percorso di educazione all’affettività e alla sessualità. Destinatari: tutti coloro che sono chiamati ad accompagnare i giovani.

Un percorso che necessita di momenti di confronto come quello offerto dai Salesiani dell’Oratorio di Genzano di Roma attraverso la conferenza dal titolo “EDUCARE I GIOVANI ALL’AMORE E ALLA SESSUALITÀ – Come accompagnare in percorsi di autenticità”, in programma il 15 novembre 2023, alle ore 19.00, presso il Cinema Cynthianum di Genzano.

In quella sede, moderati dal giornalista RAI Giovanni Anversa, gli autori del testo citato discuteranno con Padre Giovanni Piva, gesuita esperto in percorsi di accompagnamento pastorale per omosessuali e persone Lgbt+, che offrirà un intervento su questo tema. Un orizzonte ampio di accoglienza ai quali siamo invitati a guardare con attenzione, evitando l’esclusione e offrendo rispetto e protezione. Ci sarà anche la testimonianza di Stefano Pescatore, capo scout coordinatore, che ha avviato con l’AGESCI un percorso di avvicinamento alla realtà delle ragazze e dei ragazzi Lgbt+.  Dopo la discussione iniziale, il dibattito sarà aperto al pubblico in una sessione di domande e risposte.

I Volontari del Servizio Civile dell’Ispettoria Italia Centrale incontrano i “Ladri di Carrozzelle”

dall’agenzia ANS.

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Italia – ottobre 2023 – Dal 17 al 27 ottobre si sono svolte due sessioni, una a Firenze e l’altra a Genzano di Roma, per la formazione dei Volontari del Servizio Civile Universale della Circoscrizione salesiana dell’Italia Centrale (ICC). Le due sessioni hanno ospitato in tutto circa 150 volontari e volontarie dai 18 ai 28 anni che stanno vivendo la loro esperienza di servizio nelle varie realtà educative delle opere salesiane nelle otto regioni da cui è composta la ICC. L’ultimo giorno sono stati visitati dai “Ladri di Carrozzelle”, trentennale gruppo musicale italiano noto per essere formato principalmente da artisti con disabilità. Paolo Falessi, loro fondatore ed exallievo dell’oratorio salesiano di Frascati, ha raccontato proprio come durante il suo Servizio Civile nell’oratorio salesiano del “Borgo ragazzi Don Bosco” di Roma, all’inizio degli anni ’90, prese forma questa sua avventura musicale. Nel corso degli anni il gruppo ha pubblicato innumerevoli album e realizzato migliaia di concerti con esibizioni in avvenimenti importanti a livello nazionale e mondiale, oltre a partecipazioni in trasmissioni televisive. Paolo Falessi, ha invitato i giovani presenti a fare tesoro, così come ne ha sempre fatto lui stesso nella sua vita, di tre caratteristiche di Don Bosco: saper sognare in grande, credere nelle potenzialità dei giovani e ad applicare il sistema preventivo.

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Corigliano D’Otranto, un podcast per un futuro presente

Dal sito di Don Bosco Al Sud.

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Negli ultimi anni il podcast, ovvero una “trasmissione radio diffusa via Internet…”, secondo Oxford Languages, è diventata a tutti gli effetti uno dei mezzi più popolari per informarsi sia per il pubblico giovane che per il pubblico adulto. Questo si configura come un genere ibrido, in cui i vecchi codici di comunicazione audio incontrano nuovi tipi di contenuti come dibattiti e analisi, e che è cresciuto costantemente in termini di numero e di pubblico. Basti vedere l’Italia, in cui gli ascoltatori di podcast nel 2023, secondo lo studio eMaketer, sono per il 54% uomini e 46% donne e per la maggior parte giovani. Il 29% degli ascoltatori di podcast, infatti, hanno proprio tra 18 e 29 anni, il 25% tra 30 e 39 anni. Da riferimenti di età così bassa, è molto semplice affermare che la modalità di consumo, che si conferma la più utilizzata dagli ascoltatori, rimane sempre lo smartphone (72%), mentre la restante parte preferisce utilizzare altri dispositivi come computer e tablet.

Dunque la cultura del podcast, proveniente direttamente dalla frontiera anglosassone, ha ispirato anche in Italia, la nascita di veri e propri programmi con tanto di palinsesto, il tutto reso possibile semplicemente grazie ad un’idea, un microfono e ad un copione.

Inoltre, non è poi raro che al podcast come vera e propria traccia audio, si aggiunga anche un canale YouTube parallelo, dove viene caricato simultaneamente il video del podcast stesso. Insomma, in sintesi, dovrebbe essere chiara la versatilità dello strumento e di come lo stesso sia sempre più preso a riferimento da giovani e adolescenti per informarsi e formarsi su tematiche rilevanti. I generi di podcast più popolari, infatti, nelle regioni italiane misurate in base al numero di stream, sono i podcast di cronaca nera e news. E a seguire i temi in merito a cultura, società e storia.

Per queste ragioni, come Opera Salesiana di Corigliano D’Otranto (Le), abbiamo scelto il podcast e l’attività di podcasting, come strumento per permettere ai ragazzi di esprimersi in un linguaggio a loro familiare e riconoscibile, coinvolgendo 14 studenti del terzo anno, dell’Istituto Scientifico “L. Da Vinci” di Maglie (Le), grazie ad un accordo in seno al P.C.T.O., nella costruzione di un podcast che potesse parlare di loro, con loro e per loro.

Così è nato: “Due Parole”, un progetto che ha già visto la registrazione ed il montaggio delle prime cinque puntate, dedicate alla crescita umana ed integrale dei ragazzi coinvolti e di quelli che lo ascolteranno.
Ogni puntata è stata realizzata a partire da un processo partecipativo, attraverso il Design- Thinking/Human Centered Design, mettendo al centro le esigenze degli stessi ragazzi e quelle dei loro coetanei, costruendo da zero, passo dopo passo gli argomenti, sviluppati in modalità differenti: interviste, racconti ed interpretazioni, ecc.

In tutto il processo, ovvero la parte più rilevante dell’esperienza, da giugno 2023 ad ottobre 2023, si è creata e consolidata una redazione attenta e consapevole del risultato che stava realizzando, soprattutto in termini di responsabilità della funzione divulgativa dell’intero progetto.

All’interno del processo di costruzione del podcast, gli animatori e gli educatori dell’Opera Salesiana di Corigliano D’Otranto hanno appreso, e continuano a farlo, assieme agli stessi ragazzi coinvolti, nuovi modi per comunicare all’esterno, ad altri giovani, argomenti rilevanti per l’età evolutiva in special modo tematiche come: la gestione delle aspettative, l’alimentazione (anoressia e bulimia), lo sport inclusivo, la motivazione ed il raggiungimento degli obiettivi, ecc.

Si potrebbe affermare, infine, che “Due Parole”, è un podcast artigianale, ma fatto di “buona stoffa” che ha la presunzione di diventare sempre più riconoscibile ed orientato allo sviluppo umano ed integrale degli ascoltatori, pensato per seminare innovazione -umana, sociale e tecnologica- e raccontare, attraverso l’educazione tra pari (peer education) e secondo il principio della riprova sociale, un mondo fatto di generatività e potenzialità inespresse, focalizzato sulle opportunità del e/o dei territori, da raccontare, illustrare e divulgare ai ragazzi e non solo.

Quei ragazzi, che si apprestano a costruire il loro futuro attraverso scelte concrete, legate agli studi ed al mondo del lavoro. “Due Parole” vuole contribuire a dare coraggio e visione ai giovani che ascolteranno, e alle loro famiglie, perché non scappino via come fuggitivi dalla propria terra, ma da uomini e donne libere, siano consapevoli di poter e saper scegliere come e dove contribuire alla co-costruzione del Creato.

Sarà presto possibile ascoltare “Due Parole” su Spotify, Spreaker e Google Podcast.

Angelo&Zac

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Ispettoria Lombardo-Emiliana, formazione congiunta per SDB e FMA a Carisolo

Dal 27 al 30 ottobre, presso la casa alpina per ferie “don Bosco” di Carisolo, si è svolto il primo degli incontri formativi dell’anno 2023-2024 dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice in formazione iniziale sul tema: “Identità ri-conosciute”. L’incontro è stato strutturato principalmente in giornate residenziali di studio,  accompagnate dagli interventi del sig. Paolo Zini. Erano presenti l’Ispettore don Roberto Dal Molin e l’Ispettrice suor Stefania Saccuman che hanno offerto importanti chiavi di lettura per la fruttuosità dell’esperienza. Il programma ha previsto anche un momento di lavoro in gruppi, di condivisione in seduta plenaria e di ritiro spirituale. Non sono mancati, ovviamente, spazi di fraternità e una passeggiata fino all’eremo di San Martino e alle cascate Nardis in Val di Genova, grazie al tempo atmosferico  favorevole.

Le tematiche affrontate, secondo una scansione progressiva, vertevano sul tema dell’identità sessuale, autentica sfida educativa, imprescindibile per accompagnare giovani e meno giovani provocati dalla cultura attuale a vivere sperimentalmente e pulsionalmente ogni  esperienza di sé, degli altri e del mondo.

Una prima serie di interventi è stata dedicata al fondamento antropologico delle diverse dimensioni dell’identità, prendendo le mosse dalla chiarificazione del significato specifico dei termini affettività, sessualità e genitalità.

In un secondo ciclo di interventi, il sig. Paolo Zini ha analizzato da un punto di vista psico–sociale i condizionamenti contemporanei che segnano la riflessione e l’esperienza circa le questioni dell’identità, considerando l’analfabetismo affettivo, il riduzionismo che comprende i dinamismi sessuali assolutizzandone il riverbero psichico, l’erotizzazione dell’esperienza e il narcisismo,  assurto ormai a “tratto di civiltà”.

Un terzo intervento è stato dedicato all’inquadramento teologico-biblico della sfida identitaria, a partire dalla lettura del brano di Rom 1, quale testo scritturistico illuminante per la comprensione della dottrina cristiana della creazione, del peccato originale, della redenzione, con le loro proiezioni storiche ed escatologiche. Per un Cristiano non è tematizzabile il senso dell’identità personale sessuata fuori dal progetto d’amore di Dio, ferito dalla colpa originale e personale, riscattato dal mistero Pasquale nella sua fontalità storica e attualizzazione sacramentale, orientate al fulgore escatologico.

L’ultimo ciclo di interventi è stato dedicato alla dimensione pastorale e a quella carismatico-salesiana, per accennare ad alcune linee d’azione e di approfondimento personale di temi che, certamente, non possono essere esauriti in un primo incontro di formazione annuale.

Di grande arricchimento reciproco si è rivelata la piena condivisione dell’esperienza tra salesiani di don Bosco e figlie di Maria Ausiliatrice, in una comunione che è autentica profezia di futuro.

Ha caratterizzato fortemente questa esperienza formativa la presenza della famiglia Bonalda: Simona e Gilberto, salesiani cooperatori, che si dedicano ai loro tre figli proprio regalando clima, spazio e parole di famiglia a chi raggiunge la casa alpina salesiana di Carisolo, hanno testimoniato la bellezza semplice e persuasiva dell’amore Cristiano, che plasma l’identità di ogni Figlia e Figlio di Dio nella gioia del dono di sé.