A Mirabello Monferrato (AL) per celebrare i 150 anni dalla nascita di don Pietro Ricaldone

A Mirabello Monferrato, in provincia di Alessandria (Piemonte), fervono i preparativi dei festeggiamenti per il 150esimo anniversario dalla nascita di Don Pietro Ricaldone, IV successore di Don Bosco. Gli appuntamenti per celebrare la ricorrenza sono previsti il 25 e il 26 luglio 2020. Si riporta di seguito il Comunicato Stampa gentilmente fornito alla nostra Redazione.

Il 25-26 luglio a Mirabello Monferrato per celebrare i 150 anni dalla nascita di don Pietro Ricaldone

La lunga pausa forzata non ha cancellato i buoni propositi di celebrare al meglio la ricorrenza dei 150 anni della nascita di don Pietro Ricaldone, e cosi Mirabello si appresta a riprendere il discorso bruscamente interrotto a marzo con l’insorgere della pandemia.

Comune e Parrocchia – con il prezioso supporto del comitato organizzativo costituito allo scopo – non hanno voluto rinunciare a onorare il salesiano quarto successore di don Bosco nato a Mirabello il 27 luglio 1870, programmando un momento celebrativo semplice ma significativo.

L’evento avrà ufficialmente inizio alle ore 16 di sabato 25 luglio, con l’inaugurazione della mostra dal titolo “Don Pietro Ricaldone e l’opera salesiana a Mirabello e nel Mondo” all’interno della chiesa di San Sebastiano (un tempo luogo di culto dello storico Collegio Salesiano fondato da don Bosco nel 1863). L’esposizione, che sarà visitabile anche nei fine settimana seguenti, ripercorre la vita di don Pietro e non solo attraverso documenti storici, curiosità e proiezioni .

Alle ore 21 di sabato presso la chiesa Parrocchiale di San Vincenzo sarà recitato un rosario a ricordo di tutti i salesiani monferrini. Particolarmente nutrito il programma di domenica 26 luglio.

A partire dalle ore 15 è prevista l’accoglienza dei presenti con la distribuzione di materiale informativo e la possibilità di visitare i luoghi mirabellesi simbolo della salesianità: la casa natia di don Pietro Ricaldone, il monumento a lui dedicato in piazza San Michele, la chiesa di San Sebastiano, la chiesetta campestre della Madonna della Neve tanto cara a Don Bosco e la casa di un allievo di don Bosco.

Alle ore 15,30 seguirà lo spettacolo di arte circense con Lello Clown di “Passi di Vita Onlus” e la sua valigia, quindi alle 16.15 è prevista la commemorazione ufficiale di don Pietro Ricaldone con gli interventi delle autorità civili e dei superiori salesiani presenti. Chiuderà alle ore 17 la celebrazione solenne presso la chiesa parrocchiale, presieduta dal vescovo emerito Luciano Pacomio.

Distintosi fin da piccolo per la sua indomabile vivacità che spinse i genitori a indirizzarlo al collegio salesiano (prima ad Alassio e successivamente nella vicina Borgo San Martino), il giovane Pietro ebbe l’occasione di incontrare per la prima volta don Bosco proprio a Borgo, nella sala verde. E proprio nell’anno in cui don Bosco saliva al cielo, don Pietro Ricaldone entrava nella congregazione salesiana iniziando un percorso che lo portò, nel giro di pochi anni, a essere nominato direttore del primo oratorio estivo di Siviglia. La sua presenza in Spagna ebbe un eco straordinario. Le doti dimostrate dal giovane don Pietro spinsero i Rettori Maggiori (don Rua, don Albera) a incaricarlo come visitatore straordinario delle missioni in America Latina, Stati Uniti, Messico e in Estremo Oriente. In ognuno di questi viaggi passo seminando semi straordinari. Messo a capo delle scuole professionali, ne seppe dare un impulso straordinario riqualificandole ad altissimi livelli.

Nel 1932, con voto unanime, fu eletto Rettore Maggiore: incarico che resse per quasi 20 anni con ingegno, spiritualità e umanità, portando avanti la crociata Missionaria, la crociata Catechistica e facendo crescere enormemente la congregazione salesiana. Durante il suo rettorato, la canonizzazione di don Bosco e la beatificazione di Madre Mazzarello gli ispirarono l’audace impresa dell’ampliamento della Basilica di Maria Ausiliatrice. Mente eletta, organizzatore instancabile, di San Giovanni Bosco affezionatissimo e solerte successore, morì a Torino il 25 novembre 1951 all’età di 81 anni.

Dall’oratorio al corso Uefa per allenatori: “Con Don Bosco sempre nel cuore”

La storia di Damiano Eleuteri, 20 anni, inizia all’oratorio salesiano di Genzano, dove fin da piccolissimo frequenta la Messa con la mamma, i gruppi, i campi ispettoriali e inizia a giocare a calcio. “Ho costruito la mia vita all’oratorio, come uomo e come amante del calcio”, dice oggi che ha appena concluso il Corso UEFA C che lo abilita ad allenare le categorie giovanili al livello nazionale.

“Oggi che alleno fuori dall’oratorio, porto con me gli insegnamenti che ho ricevuto lì. Sono cresciuto tra quelle mura, ho amici in tutta Italia grazie ai campi ispettoriali ma poi ho scelto di portare fuori quanto ho ricevuto, penso che sia giusto così. La frase di Don Bosco che più mi è rimasta impressa e che ripeto sempre anche ai miei ragazzi è: Fare del bene a tutti, del male a nessuno”.

Dalla polisportiva giovanile salesiana alla società storica di Genzano, la Cynthia 1920: oggi Damiano allena gli esordienti 2008. “Mi piace stare a contatto con i ragazzi, vederli crescere. Degli insegnamenti ricevuti dai salesiani mi resta soprattutto la “sana vittoria”: vincere è importante, tutti vogliamo farlo. Ma prima ancora, chiedo ai miei ragazzi il rispetto degli avversari, dell’arbitro che per me è un valore fondamentale”.

“Se entri in oratorio, non ne esci mai. Don Bosco ti accompagna sempre, per tutta la vita“, conclude Damiano.

Orme sulla sabbia: l’esperienza dell’MGS Italia Meridionale durante la quarantena

Pubblichiamo un articolo di Michele Landolfo dal sito dell’ispettoria Meridionale Don Bosco al Sud sull’esperienza dell’MGS durante la quarantena.

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Nel Sud Italia mentre l’intero Paese si chiudeva a riccio minacciato dal coronavirus, il Movimento Giovanile Salesiano continuava a sprigionare le sue idee sfavillanti per aprirsi ancora di più ai giovani, privati dei momenti e appuntamenti annuali di formazione e aggregazione più importanti. E così si è cominciati con una mail di invito alla piattaforma Meet e un mega assembramento digitale, ad inaugurare la prima Quaresima Viva a distanza con oltre cento giovani partecipanti. Una serata alla settimana per un mese interamente dedicata alla cura dell’anima – come avrebbe voluto il nostro Don Bosco – è bastata a dirci “non siete soli ad affrontare questo scenario nuovo e drammatico”. A comunicarci che la fede ci avrebbe salvati dalla paura, l’isolamento e l’abbandono delle nostre certezze. Poi Maggio, il mese mariano, è stata la gradita occasione per continuare a vederci, formarci, approfondire gli Atti degli Apostoli e confrontarci in gruppi virtuali dai cui scambi di sguardi è sgorgata un’intesa e una tale intima complicità tra ragazze e ragazzi che prima dall’allora neppure si conoscevano. Al punto da assumere l’impegno di incontrarci, ma stavolta dal vivo, non appena se ne presenterà l’occasione.

In questi mesi mi è sembrato di vivere la «parabola» delle “orme sulla sabbia”, più volte ricorrente nei miei anni di animazione e formazione in oratorio: racconta del sogno fatto da un cristiano che si vedeva accompagnare su una spiaggia (percorso metaforico della vita) dal Signore, scorgendo due orme sulla sabbia. Infatti il Signore gli aveva promesso sostegno e vicinanza. Arrivato alla fine del tragitto nota una sola impronta sulla sabbia e credendosi abbandonato dal Padre, in preda alla delusione, chiede spiegazioni. E qui il Signore sorprende come solo Lui è capace di fare: “i giorni in cui tu hai visto solo un’orma sulla sabbia, sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio”.

È assolutamente possibile immaginare che Dio e Don Bosco siano accorsi verso di noi attraverso i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice, che hanno preso in braccio le nostre anime conducendoci fuori dalla pandemia. Un impegno operoso e gratuito, un dono per tutti noi, grazie al quale la nostra fede si è rafforzata. Pensandoci, abbiamo sperimentato la concretezza dei temi pastorali trattati in questi ultimi anni. Come? L’incontro con Gesù ci ha offerto la speranza per vincere la preoccupazione, la Madre Chiesa ci ha accolti e abbracciati quando il distanziamento ci ha costretti a non poter stringere neanche gli affetti più cari, il servizio ci ha aiutato a donare conforto e diventare missione per la vita dei più fragili delle nostre comunità. E poi la preghiera, la fonte da cui abbiamo attinto le forze, il collante di ogni azione benefica intrapresa, il dispositivo di protezione individuale contro l’indifferenza e l’egoismo. Infine è arrivato Giugno, con la tradizionale Festa Giovani MGS, svoltasi il 7 giugno scorso, anch’essa online, dal titolo “Ri-usciamo ad incontrarci? #relazionincorso”. Un appuntamento diverso dal solito, senza la gioia dei saluti all’arrivo nell’oratorio ospitante, senza i balli e senza il buon cibo preparato dalle mamme, ma con il calore di sempre, a questo giro testimoniato dai quadratini-ritratto animati apparsi sui nostri roventi pc. Ebbene anche quest’anno il confronto tra di noi ha rappresentato un momento di di crescita, discernimento e svolta per le nostre vite, grazie al prezioso contributo dello psicologo e psicoterapeuta Andrea Montesano, un giovane come noi, vocato talmente tanto al suo lavoro da tradurlo in missione cristiana per aiutare il prossimo. I suoi consigli ci hanno consentito di riflettere sulla gestione delle emozioni, come affrontare le relazioni e la crisi post-virus, come oltrepassare i timori legati all’ambiente esterno per riappropriarci delle nostre vite. Spunti pratici per ri-trovare la voglia di ri-uscire a testimoniare la gioia e il piacere di incontrarci, in attesa di una Festa Giovani 2021 che sarà ancora più carica di desiderio.

Michele Landolfo

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“Questa è la mia casa”: don Gianni Rolandi racconta il ritorno dei pellegrini al Colle Don Bosco

Il ritorno dei pellegrini al Colle Don Bosco, il luogo delle origini di San Giovanni Bosco.

Ecco di seguito l’intervista realizzata all’ombra dell’Ausiliatrice a don Gianni Rolandi, Direttore della Comunità Salesiana di Colle Don Bosco.

Tra gli argomenti trattati: la ripresa delle attività di accoglienza dei pellegrini al Colle Don Bosco; i pellegrini da tutto il mondo: cosa cercano al Colle, cosa domandano, cosa raccontano; che effetto fa vivere nei luoghi natali di don Bosco; come vivono gli abitanti di quei luoghi la presenza del Santuario; quali sono le opportunità che offre il Colle; cosa si porta via un pellegrino dalla visita al Colle: l’insegnamento di don Bosco; Mamma Margherita; quale l’attualità di don Bosco oggi e quale la sfida per la famiglia salesiana: il prendersi cura dei giovani e lavorare insieme come famiglia salesiana; il discernimento pastorale.

Salesiani L’Aquila, il sindaco Biondi visita l’oratorio per l’Estate ragazzi

Il Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, si è recato in visita presso l’Oratorio Salesiano dell’Aquila nella mattinata del 3 luglio per incontrare i ragazzi e i giovani che partecipano alle attività estive 2020.  Biondi ha accolto l’invito fatto dal direttore dell’Opera, Don Stefano Pastorino: “Per noi salesiani è stato importante che il primo cittadino sia venuto a conoscerci in questo momento particolare, dato che si è potuto rendere conto di come abbiamo strutturato l’oratorio secondo le normative anti-Covid”. Un’apertura, quella dei salesiani, mai messa in discussione. Una continuità mai interrotta nel corso degli anni, compresa l’estate del post sisma 2009.

Sono 120 i ragazzi iscritti alle attività estive, ai quali si aggiungono una cinquantina tra educatori, animatori e volontari. L’attività è stata calibrata sulle necessarie normative di distanziamento fisico, i ragazzi sono stati divisi in piccoli gruppi, con i rituali di accesso all’Oratorio che abbiamo ormai imparato a conoscere.

Il Primo Cittadino ha rivolto un saluto ai giovanissimi concittadini, sottolineando l’importanza educativa della missione salesiana e la strategicità dell’Oratorio in chiave logistica: “Ho accettato con grande piacere l’invito di don Stefano e ho colto l’occasione per salutare le ragazze e i ragazzi che ogni giorno frequentano il centro estivo situato all’interno di uno dei luoghi storici di questa città”. 

A breve prenderà il via anche l’attività VENTI20diNovità, un progetto dedicato agli adolescenti che si prefigge l’obiettivo di stimolare la riflessione a partire dai 17 “goals” dell’Agenda ONU 2030, rielaborati in otto proposte educative abbinate al nome di un vento. Il progetto è promosso dalla Circoscrizione Salesiana Italia Centrale e verrà realizzato nelle realtà salesiane presenti in sette regioni d’Italia (Lazio, Umbria, Marche Abruzzo, Toscana, Sardegna e Liguria).

“Lavoriamo con l’obiettivo di formare buoni cristiani e onesti cittadini – commenta don Stefano – per questo la nostra attività è un servizio ai ragazzi di oggi, che saranno donne e uomini di domani, e alla collettività”.

L’emergenza sanitaria con gli occhi di un sacerdote cappellano di un ospedale: intervista a don Luca Cappiello

Il periodo dell’emergenza sanitaria con gli occhi di un sacerdote cappellano di un ospedale. Ecco di seguito l’esperienza e la testimonianza di don Luca Cappiello, Parroco presso la parrocchia “Risurrezione del Signore” ed Assistente religioso presso l’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino grazie all’intervista all’ombra dell’Ausiliatrice.

Tra gli argomenti trattati: i tempi difficili trascorsi durante l’emergenza sanitaria COVID-19; la scienza e la presenza umana all’interno dell’ospedale; l’accompagnamento spirituale agli operatori sanitari; la necessità da parte dei pazienti di ricevere l’eucaristia e un conforto fraterno; l’impossibilità di salutare personalmente i familiari mancati; le ferite dello spirito e i momenti di silenzio; i miracoli quotidiani all’interno dell’Ospedale San Giovanni Bosco; la riscoperta di una Chiesa vicina e viva; l’insegnamento appreso dall’emergenza sanitaria come il riconoscimento delle nostre fragilità; l’esperienza del dono; il compito dei sacerdoti in questo tempo particolare; l’importanza della riconciliazione in famiglia, del sopportarsi e del supportarsi; quanto le parrocchie si riscoprono al centro della sfida contro la povertà nei nostri territori.

La raccolta fondi della Fondazione Opera Don Bosco di Milano per la Siria raccontata dall’Osservatore Romano

Pubblichiamo un articolo uscito su L’Osservatore Romano che parla dell’iniziativa della Fondazione Opera Don Bosco onlus di Milano a favore dei giovani della Siria.

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Una raccolta fondi per trasformare in realtà un sogno di tanti giovani siriani, cristiani e musulmani: costruirsi un futuro e mettersi definitivamente alle spalle anni di sofferenze e di fragili speranze. È l’iniziativa, o meglio ancora, la sfida lanciata dalla Fondazione Opera Don Bosco onlus di Milano che, in partnership con quella di Lugano, ha avviato un progetto riguardante la costruzione di un centro salesiano a Jaramana, quartiere popolare a maggioranza cristiana nell’area metropolitana di Damasco, in cui migliaia di persone vivono in condizioni di estrema vulnerabilità e povertà. Qui i salesiani animano una parrocchia e un piccolo centro giovanile che accoglie un numero rilevante di bambini e ragazzi che arrivano – e arrivavano anche durante i giorni più intensi di combattimenti – da molte zone della città. La nuova struttura, per la quale è già stato acquistato un primo terreno ora in fase di ampliamento, si aggiungerà a parrocchia e centro salesiano permettendo di «ampliare e migliorare gli spazi adibiti alle attività sportive e offrendo la possibilità di estendere l’impegno educativo e il bacino di giovani beneficiari anche in ambito formativo», è scritto sul sito dell’organismo.

Numerosi gli edifici che sorgeranno all’interno del complesso: un centro di formazione professionale che assicurerà a giovani e adulti in condizioni di disagio sociale di Jaramana percorsi educativi tecnico-professionali in vari campi accuratamente scelti per soddisfare le esigenze del mercato locale. I destinatari del progetto potranno scegliere tra una varietà di programmi di diverso livello e indirizzo a seconda del background e delle competenze di base. Attraverso l’offerta di borse di studio e costi commisurati alle possibilità economiche individuali, si garantirà la possibilità di accesso ai più bisognosi e meritevoli. Previsti inoltre un ambulatorio medico “so ciale” aperto sia agli studenti e a coloro che frequentano l’oratorio sia all’intera collettività della zona, garantendo l’offerta di adeguati servizi sanitari di base soprattutto alle fasce sociali più povere. La struttura sarà attrezzata per il primo intervento, per visite mediche specialistiche, odontoiatriche e oculistiche. A ciò si aggiungono anche un luogo di incontro giovanile costruito per ospitare oltre un migliaio di bambini e giovani e dedicato allo svolgimento di attività pastorali (catechismo, ritiri, animazione, incontri di formazione e condivisione), ludico ricreative (teatro, musica, giochi, feste) ed educative (doposcuola); una chiesa in grado di accogliere circa settecento fedeli, un auditorium multifunzionale per ospitare eventi e iniziative del centro giovanile, di quello di formazione professionale, di eventuali gruppi salesiani ed anche esterni, e per svolgere ritiri spirituali, convention, convegni e conferenze, oltre a campi da gioco sportivi, una palestra e un’area verde. Un impegno complesso e affascinante ma anche arduo dal punto di vista dei costi, spiegano i responsabili del programma, che però non hanno timori sul raggiungimento degli obiettivi: «La cosa importante – sottolineano – è non fermarsi all’aspetto economico, ma provare a ribaltare la prospettiva, partendo dal sogno e unendo le forze per fare del bene».

Da questa visione, infatti, è partito il percorso per ridare la fiducia nel cambiamento, in un paese dilaniato negli ultimi anni da un conflitto senza fine e ancora alle prese con una situazione potenzialmente esplosiva generata anche dalla pandemia di coronavirus. Situazione che non ha lasciato indifferente l’oratorio Don Bosco di Aleppo il quale ha distribuito gratuitamente ventimila mascherine, prodotte da quindici volontari, a bambini e ragazzi che frequentano il centro salesiano e quelli catechistici della città, e ai giovani degli altri oratori del paese, a Damasco e Kafroun. «Don Bosco stesso sperimentò un’epidemia simile a quella che viviamo oggi – hanno affermato i promotori dell’iniziativa – quando nell’O ttocento scoppiò l’epidemia di colera a Torino: insieme ai suoi figli spirituali e a mamma Margherita visse quel periodo in un autentico spirito di servizio verso i più bisognosi, e lui stesso e i suoi ragazzi poterono sperimentare per primi l’accompagnamento della Provvidenza. Oggi, ai nostri tempi, la nostra risposta è stata un’idea attuale e pragmatica che potesse rispondere alle esigenze delle famiglie, dei giovani e dei bambini».

IUSVE, un anno di Cube Radio e altre novità

di Francesca Bonotto

IUSVE Cube Radio, la web radio e il laboratorio multimediale di IUSVE, l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia e Verona, ha raggiunto degli ottimi risultati, nonostante le difficoltà del periodo storico che stiamo attraversando. Giunti ormai al termine di questo lungo anno accademico, il direttore di IUSVE Cube Radio, il prof.re Marco Sanavio, ha riassunto tutta la strada percorsa, coinvolgendo studenti, docenti, personale e addetti ai lavori, portando un bilancio della stagione che ha diffuso grazie ad alcune note. Nel cuore di IUSVE, Cube Radio, rappresenta non solo uno spazio formativo importante, ma anche e soprattutto un ambiente dove fare esperienza, di vita e di comunicazione. Il prof.re Sanavio, in particolare, scrive: “Siamo una realtà ancora giovane ma abbiamo potuto allacciare legami significativi, oltre che con la famiglia accademica dello IUSVE, con il territorio, le istituzioni e alcune aziende di riferimento.”

Riassumiamo brevemente, a questo proposito, alcuni appuntamenti in cui Cube Radio si è distinta: la masterclass con Duccio Forzano, regista del Festival di Sanremo e di grandi eventi musicali; la collaborazione con Toyota Ferri Auto; l’incontro degli speaker con papa Francesco per l’avvio della proposta di Avvento #XmasFacts; la vittoria del premio Hub Art Matera di Rai Com; la partecipazione al Festival di Sanremo 2020 in collaborazione con Televenezia – CafèTv24 – Radio Adige – radio InBlu con il premio “Ethical champion”; l’incontro e l’intervista con Carlo Verdone e Rocco Papaleo; l’incontro e l’intervista con l’assessore Elena Donazzan; il percorso di quaresima “Empty and full”; il lancio della campagna solidale “Gift time” in collaborazione con Centro servizi volontariato Venezia; la cartolina pasquale motion graphic in collaborazione con Facchinetti/D’Orazio – La Nuova Venezia; l’organizzazione locale insieme a Radio Ca’ Foscari del Festival nazionale delle radio universitarie e la formazione internazionale online coordinata da Max Pandini (Radio KissKiss).

In Cube Radio sono attivi dodici format con un totale di 10000 download solo su Spreaker. Gli approfondimenti sono creati da studenti e docenti che collaborano con grande interesse e passione. Tra i più seguiti: i podcast di «Too much» dedicati alla comunicazione virale; «Pixelgourmet» approfondimento dedicato alla fotografia; «Un fatto una canzone» speciale dedicato alla musica; «Modapuntocom» rubrica sulla comunicazione e pubblicità di moda etica e sostenibile e «Avamposto 31» speciale dedicato all’illustrazione d’autore. Gli studenti, inoltre, sono stati ospitati alle seguenti trasmissioni: Unomattina (Rai Uno); Buongiorno Regione (Rai Tre); Tv 2000; Radio Vaticana e Radio Venezia. Le collaborazioni hanno poi spaziato da RaiCom, Rai Uno, Radio Rai, Radio Vaticana, Radio Venezia Tv, Radio Adige, CafèTv24 a Radio InBlu, Europhonica, Sony Music, RadUni, Toyota, M9 museo del 900 e Cinema Teatro Aurora Treviso.
Di recente, merita menzione, l’attivazione della skill Alexa che ha permesso la presenza delle rubriche radio su SPOTIFY, ITUNES e IHEARTRADIO.

ICC, VENTI20diNOVITA’, un’estate in volo!

Pubblichiamo il comunicato stampa della Circoscrizione Italia Centrale sull’iniziativa Venti20dinovità.

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Le premesse per un’estate diversa ci sono tutte e l’obbiettivo è quello di cogliere le opportunità che vengono offerte.

I Salesiani dell’Italia Centrale hanno lanciato una sfida agli adolescenti che frequentano le realtà educative sparse su sette regioni del territorio nazionale (Liguria, Toscana, Sardegna, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio). Si tratta del progetto VENTI20diNOVITA’ che punta a stimolare una riflessione partendo dai 17 “goals” dell’Agenda ONU 2030, rielaborati in otto proposte educative abbinate al nome di un vento.

La pandemia, infatti, stimola alla costruzione di un mondo nuovo e le realtà salesiane dell’Italia Centrale desiderano sognarlo insieme ai ragazzi, rendendoli protagonisti del cambiamento, portatori di novità e speranza, radicati nella realtà… per diventare – come diceva don Bosco – buoni cristiani e onesti cittadini!

I circa 500 partecipanti saranno divisi in ISLA (isole), composte al massimo da dieci persone (secondo le disposizioni delle attuali norme di sicurezza) e seguite da un educatore, laico o salesiano consacrato. Le proposte educative verranno declinate nei modi e nei tempi stabiliti dalle ventitré realtà locali che hanno aderito all’iniziativa, prendendo spunto dal corposo materiale formativo presente nelle piattaforme online di ONU e ASVIS, l’agenzia italiana che si occupa dello Sviluppo sostenibile e dell’Agenda 2030.

Ai temi di formazione sociale si aggiungono quelli di formazione spirituale, con la proposta di otto brani del Vangelo, una riflessione quotidiana e riferimenti tipici salesiani. Ogni vento-tema è stato associato anche a film, canzoni e giochi di ruolo, utili a stimolare la riflessione sull’argomento.

La componente pratica sarà comunque parte integrante del progetto. Alle ISLA viene infatti chiesto di mettersi a disposizione per delle “missioni” sul territorio, coerenti con gli obiettivi dell’Agenda ad essa affidati. Si tratta di veri e propri servizi alla collettività, come la pulizia di parchi o l’aiuto nelle attività di sostegno alla povertà locale.

Gli otto “venti di novità” saranno propedeutici al “volo” dei ragazzi, immagine scelta per significare il cammino di ognuno e di tutto il gruppo. Il progetto prevede cinque fasi lungo l’estate: preparazione, decollo, entrata in rotta, fase di volo e atterraggio. Quest’ultima fase, che si celebrerà a settembre, sarà una condivisione tra tutte le ISLA, utile a gettare le basi per nuove esperienze condivise.

Per don Emanuele De Maria, delegato di Pastorale Giovanile e presidente di Salesiani per il sociale Italia Centrale, “è cruciale non voler dare risposte ai ragazzi, ma farsi con loro delle domande e mettersi in sincera ricerca per il bene comune. La pandemia, situazione inedita e nuova, ha messo tutti noi, educatori e ragazzi, nella stessa condizione: nessuno ha risposte già collaudate, ma tutti possiamo offrire cuore, mente e mani per costruirle insieme! I ‘ragazzi di don Bosco’ non vogliono tirarsi indietro proprio quando il mondo ha più bisogno di loro!”.

Articoli, foto, video e testimonianze saranno condivisi nel sito dei Salesiani Italia Centrale – www.donbosco.it, nel canale YouTube – ICC SalesianiDonBosco, sulla pagina facebook Salesiani Italia Centrale e sul profilo Instagram dedicato: _venti20dinovita_

VENTI20diNOVITA’ si inserirà nel solco delle centinaia di proposte educative che ogni giorno le case salesiane promuovono. 

Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma, ripartono l’attività estiva e le serate in oratorio

Dal 15 giugno al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma è ripartita l’attività estiva, con le attività per i ragazzi divisi in fasce di età e secondo la normativa anti – covid 19. Dal 2 luglio, invece, sarà la volta di Borgo Estate che quest’anno si svolgerà dal giovedì al sabato.

Prima settimana
Borgo Estate