Formazione permanente della Famiglia Salesiana: l’intervento di don Pascual Chávez Villanueva

Domenica 17 ottobre 2021, all’interno della Giornata del Salesiano Cooperatore svoltasi presso il Teatro Grande di Valdocco, si è tenuta la formazione permanente della Famiglia Salesiana con la presenza di don Pascual Chávez Villanueva, nono successore di Don Bosco.

Il tema è stato incentrato sulla Lettera Enciclica Laudato si’ del Santo Padre Francesco approfondendo anche l’intenzione del Rettor Maggiore con l’ottava linea programmatica post capitolare.

Di seguito il video dell’intervento di don Pascual Chávez Villanueva:

Film The Oratory (L’Oratorio) – Teatro Valdocco

Giovedì 21 ottobre, alle ore 20.45 si terrà la visione del film The Oratory presso il teatro di Valdocco. Il Film nasce dalla volontà di raccontare in modo semplice come la Famiglia Salesiana in Nigeria, dopo quasi quarant’anni di presenza, continui ad essere segno e portatore dell’amore di Dio ai giovani più poveri, in modo particolare ai ragazzi di strada. Si tratta dunque di una storia ispirata alla vita di San Giovanni Bosco, incentrata sui problemi di giustizia sociale dei giovani nelle strade di Lagos, in Nigeria. 

Un film da non perdere, in anteprima nazionale a Valdocco, il primo Oratorio di Don Bosco, da dove tutto ha avuto inizio!

Informazioni e prenotazioni:

  • Giovedì 21 ottobre alle ore 20.45 presso il teatro di Valdocco.
  • L’ingresso è a offerta libera e il ricavato sarà devoluto ai progetti che vogliono ricostruire le vite dei ragazzi che proprio oggi vivono per le strade di Lagos.
  • Occorre iscriversi al seguente form: https://forms.gle/87AG4eWhjPDRKyYn7
  • Per accedere al teatro è necessario possedere il Green pass, dai dodici anni di età.

“ A suo tempo…tutto comprenderai”

E’ una frase a cui siamo abituati. Giovannino Bosco, il sogno dei 9 anni…I lupi trasformati in agnelli.

Una frase che cambia la storia dei ragazzi di Torino, del Piemonte, dell’Italia…di tutto il mondo.

Don Bosco sogna di avere accanto a sé i ragazzi di tutti i paesi del mondo. Viaggia molto, invia missionari, raccoglie fondi per costruire nuovi oratori. Tutto per salvare le anime di tanti giovani in cerca di speranza.

Non riesce in vita a raggiungere anche la Nigeria, ma i suoi amati Salesiani sì. 

(D. THEOPHILUS EHIOGHILEN – Incaricato Animazione Missionaria)

I Salesiani, oggi presenti in oltre 130 paesi del mondo, continuano a realizzare il sogno di don Bosco di trasformare i lupi in agnelli. E anche nella lontana Africa, sono nati oratori, scuole, corsi di formazione professionale, laboratori Mamma Margherita, case di accoglienza. A Lagos, in Nigeria, sono tanti i problemi di malavita, giustizia negata e spesso sono proprio i giovani i primi ad essere coinvolti. La presenza dei Salesiani è fiducia, speranza, futuro, là dove i bambini e i ragazzi non parlano piemontese, ma in perfetto inglese urlano al mondo la loro rabbia.

 

TRAMA DEL FILM

Una storia ispirata alla vita di San Giovanni Bosco, fondatore dei salesiani e incentrata sui problemi di giustizia sociale dei giovani nelle strade di Lagos, in Nigeria. I Salesiani oggi presenti in oltre 130 paesi del mondo continuino a realizzare il sogno di don Bosco di trasformare i lupi in agnelli. Questo film è un modo semplice di raccontare come la famiglia salesiana in Nigeria, dopo quasi quarant’anni di presenza, continui ad essere segno e portatore dell’amore di Dio ai giovani più poveri in modo particolare ai ragazzi di strada!

Rev. Fr. Michael Simmons, (Rich Lowe Ikenna) è un salesiano prete americano inviato da Torino, in Italia, in una parrocchia per le élite di Ikoyi, Lagos. All’arrivo, il giovane prete, mosso dalla carità pastorale per i giovani più poveri ed abbandonati, si interessa in particolare alle condizioni dei bambini di strada della vicina baraccopoli chiamato Makoko. Tuttavia, per raggiungere questi ragazzi dispersi dalla scuola e senza alcuna famiglia di riferimento, deve pestare i piedi ai suoi parrocchiani che non condividono la sua missione perché considerano una vergogna che il loro prete debba avere a che fare con questi ragazzi di bassa condizione sociale. Fr. Michael deve affrontare anche Shuga, il pericoloso boss di Makoko che ha intrappolato i ragazzi di strada in un sistema di servitù criminale. Traendo ispirazione da San Giovanni Bosco (1815 – 1888) e dai missionari salesiani, fr. Michael deve rischiare tutto, compresa la propria vita, fondare l’oratorio e trovare lo scopo della sua vita in uno strano e precario ambiente.

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Sesto San Giovanni, Mitsubishi Electric investe nella formazione dei Salesiani

Dal sito web del quotidiano Il Giorno.

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Sesto San Giovanni (Milano), 12 ottobre 2021 – Il reclutamento inizia dalla scuola. E, per questo motivo, la formazione deve sempre più allineare le skill possedute dalle nuove generazioni con le richieste delle aziende. Da questa esigenza nasce la collaborazione tra Mitsubishi Electric e istituto Salesiani di Sesto San Giovanni, che conta 2.750 allievi. Questa mattina, martedì 12 ottobre, la multinazionale e le Opere sociali don Bosco hanno inaugurato un laboratorio di climatizzazione, realizzato proprio grazie all’azienda.

“Le nostre parole d’ordine sono qualità, tecnologia e innovazione basati sul rispetto dell’ambiente. Il mercato oggi ha un grande bisogno di manodopera professionale – ha spiegato Raffaella Fusetti di Mitsubishi -. Per le aziende lavorare con studenti qualificati diventa sempre più importante. Vogliamo collaborare con le eccellenze del territorio e i Salesiani lo sono”. Scuola e impresa fanno rete e guardano al futuro. “Il meglio che possiamo fare è preparare gli studenti al lavoro non che c’era, ma che c’è e soprattutto che ci sarà – ha commentato don Elio Cesari, direttore delle Opere sociali don Bosco -.Il nostro obiettivo è creare profili con competenze tecniche specializzate, favorire nei giovani l’acquisizione di conoscenze e capacità professionali, che sono una priorità anche per la crescita del nostro sistema economico”.

I numeri danno ragione a questo modello: il 97% dei diplomati all’istituto tecnico superiore dei Salesiani di Sesto trova subito un’occupazione. “Questo impianto, che ci ha regalato Mitsubishi, risponde a un obiettivo importante, che è nel dna della nostra scuola professionale: avvicinare gli studenti al mondo lavoro – ha sottolineato Andrea Fusi, professore dell’indirizzo Termotecnico -. Si tratta di un impianto innovativo e molto realistico a pompa di calore, che usa elettricità e rispetta maggiormente ambiente rispetto a una caldaia”. Il laboratorio sarà sfruttato da tutte le classi. “Si parte dal primo anno e poi al terzo e quarto gli allievi si misurano con le nuove tecnologie, con l’impatto ambientale, con la normativa e la classificazione energetica degli edifici”. Investire nella formazione, dunque, per creare gli addetti di domani. “Per noi è importante essere a contatto con le scuole – ha concluso Roberta Salvaderi di Mitsubishi Electric -. Dal 2015 siamo soci sostenitori del settore meccatronica dei Salesiani. Impartiamo lezioni per docenti e studenti. E nel 2019 abbiamo lanciato un progetto a distanza di e-learning che ha coinvolto 30mila studenti su tutto il territorio nazionale”.

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“I Care 54”: al liceo Don Bosco di Brescia nasce un indirizzo di studi medicale

Dal quotidiano BresciaOggi la notizia della presentazione del nuovo indirizzo del liceo scientifico salesiano di Brescia chiamato “I care54”.

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«Non un liceo biomedicale ma un modello a 360 gradi di liceo scientifico indirizzato a un percorso sanitario a largo spettro che verrà imitato da altre realtà italiane»: sarà questo, come spiegato ieri ufficialmente dal preside don Marco Begato e dal direttore dell’Opera salesiana don Emanuele Cucchi, il liceo Don Bosco dei salesiani bresciani realizzato in collaborazione con un’ampia rete di partner.

Prima di tutto l’annesso Ifts, un corso annuale post diploma in «Tecniche di manutenzione, riparazione, collaudo degli apparecchi dispositivi diagnostici», «con il quale formare un polo biomedicale di formazione per il territorio, con un corpo docenti specializzato, un comparto di strumentazioni sempre aggiornato e fruibile» secondo quanto espresso anche dal coordinatore del corso Floriano Crotti. Importante è il quadro dei partner, cui si somma il patrocinio del Comune e dell’Università statale, per il quinquennio offerto agli studenti: Spedali Civili, Poliambulanza, Domus Salutis, Fatebenefratelli, Gruppo San Donato, Poliambulatorio Oberdan, Poliortopedia, Gilead Sciences. Ci sono l’Ordine dei Medici e le associazioni del volontariato, Avis, Ail, Admo, Croce Rossa, Croce Bianca, Essere Bambino, Nuova Genesi. Main sponsor Pharmaline. Dal primo all’ultimo anno parteciperanno con tre, quattro progetti annui, spaziando dalle strumentazioni al pronto soccorso, all’infermieristica, alle più varie tecniche mediche, al benessere, all’assistenza, fino ad arrivare con i più grandi a contenuti di spessore come Ematologia, Staminali, Bioetica, Virologia, e tanto ancora. Un’esperienza è già stata effettuata l’anno scorso con le limitazioni della pandemia che non permettevano presenze e spostamenti.

Adesso si parte. Titolo dell’innovativo indirizzo è «I care 54», in omaggio a quando nel 1854, di fronte all’epidemia di colera che colpì Torino, don Bosco andò con i ragazzi dell’oratorio a curare i malati, nel lazzaretto e nelle strade. E in riferimento al noto movimento solidale americano: «Obiettivi del quinquennio sono l’accedere a competenze e conoscenze che potranno avere sbocchi futuri, la crescita e l’arricchimento personale di tutti, dai professori ai ragazzi, (un centinaio gli iscritti al liceo) e insieme l’obiettivo di offrire un servizio inedito alla città», ha sottolineato ieri don Begato. «Abbiano trovato nel nostro sogno ambizioso ampia disponibilità, una rete eccezionale nella città» ha affermato don Cucchi. Di eccezionalità e di stimolo alla ricerca ha parlato Cristina Cipani, direttore amministrativo del Civile. Di approccio emotivamente forte al mondo del disagio psichico, nell’aspetto umano e professionale, ha parlato Giovan Battista Tura, primario di psichiatria all’Irccs, di esperienza di vita e di attenzione alla sofferenza ha parlato madre Mariolina della Domus Salutis, di incontro determinante con il volontariato ha parlato il comandante Francesco della Croce Bianca. Erano solo alcuni dei partner presenti ieri a dare il via tutti assieme all’esperimento scolastico bresciano.

 

SPORTINSIEME nell’Ispettoria Meridionale: un percorso di attività sportive per i giovani degli oratori

E’ stato forte il desiderio di condividere insieme un’esperienza di sport educativo che potesse aiutare i nostri ambienti associativi a ritornare alla normalità dopo quasi due anni dall’inizio di questa brutta pagina.
Se c’è una cosa che abbiamo imparato durante questo tempo così particolare è che “ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca” e soprattutto “ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme”. (Papa Francesco).
Per questo le Polisportive Giovanili Salesiane, l’Associazione Nazionale Oratori San Paolo Italia (ANSPI), l’Ispettoria Meridionale dei Salesiani di don Bosco (CNOS Sport – IME) e l’Ispettoria Meridionale dell’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA–IMR) hanno dato vita a “SPORTINSIEME”, un percorso di giornate di feste dello sport che, nei prossimi mesi, vedranno protagonisti migliaia di ragazzi e ragazze di Campania, Calabria, Puglia e Basilicata nati dal 2009 al 2013.
Il prossimo 16 ottobre ci ritroveremo con i nostri oratori, circoli ed associazioni sportive per programmare al meglio le attività che saranno promosse nel corso di questa bella esperienza che terminerà a maggio 2022 con due giorni dedicati alle finali.

Ed allora senza paura continuiamo “INSIEME” ad accompagnare i nostri giovani, con il nostro stile e carisma, nella loro crescita sportiva, umana e cristiana.

Ti aspettiamo! Non mancare!

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Servizio Civile Universale, in Sicilia il 1° meeting regionale dei volontari

Pubblichiamo il comunicato stampa dell’ispettoria Sicilia sul 1° meeting regionale” dei giovani del Servizio Civile Universale.

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Nella splendida cornice del cortile Platamone, all’interno del Palazzo della Cultura, si è svolto il “1° meeting regionale” dei giovani del Servizio Civile Universale con i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice. Ne hanno preso parte circa 200 operatori volontari che stanno svolgendo il loro anno di servizio nelle varie sedi di Catania e provincia; 200 “Giovani in cammino” che sono stati spettatori e protagonisti allo stesso tempo di questo importante momento di incontro e confronto tra le varie esperienze di Servizio Civile. Il primo intervento è stato quello delll’ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia, Don Giovanni D’Andrea, che ha voluto salutare e augurare a tutti i giovani di vivere questo anno di Servizio Civile con l’impegno di essere “onesti cittadini, buoni uomini e donne di fede”.  Hanno fatto seguito i saluti istituzionali del Sindaco di Catania, Salvo Pogliese, che ha voluto sottolineare “la forte valenza qualificante dell’esperienza di Servizio Civile, soprattutto all’interno di un contesto temporale, quale quello attuale, dove vi è una grandissima crisi valoriale e un‘ imperante visione materialistica della vita”, e dell’assessore alla Famiglia e Politiche Sociali, Giuseppe Lombardo, ex allievo salesiano, che invece ha messo in rilievo l’importanza della realizzazione, come già avviene in molte sedi salesiane situate nei quartieri di Catania, di percorsi di cittadinanza attiva e legalità, valori dei quali il Servizio Civile si fa portatore all’interno della nostra società.

Nel corso della mattinata si è aggiunta agli interventi e saluti istituzionali, anche l’assessore alla Cultura, Barbara Mirabella. Si è entrati poi nel vivo della giornata con il lancio del tema centrale dell’incontro, quello della cittadinanza attiva, attraverso una presentazione realizzata dagli operatori volontari della Casa Madre Morano delle figlie di Maria Ausiliatrice, e un’esibizione coreografica realizzata dagli operatori volontari dell’oratorio salesiano San Filippo Neri, che hanno posto entrambi l’attenzione su quelli che sono i valori fondanti della cittadinanza attiva: solidarietà, rispetto, responsabilità e bene comune. Successivamente, hanno preso parte ad un’intervista doppia, due ex volontari del Servizio Civile Universale con i Salesiani, Manuela Prestianni e Bruno Lo Vecchio, che hanno portato la loro testimonianza su quanto sia formativo l’anno di Servizio Civile, definendolo sia come tassello fondamentale per la costruzione di una coscienza civile e sociale e, allo stesso tempo, come un percorso in continuo divenire, che non si esaurisce nell’arco dei 12 mesi di servizio, ma che rappresenta piuttosto un bagaglio di competenze capace di influenzare le scelte ed esperienze di vita future. “I momenti di cuore, gioia, gentilezza e umanità, cercate sempre questi momenti!”, “ Siamo chiamati ad essere testimonianza di bellezza e umanità e a portarla a chi è meno fortunato di noi!”:  sono i messaggi che hanno rivolto Luca e Lorena, a tutti i loro colleghi volontari presenti e che hanno concluso questo primo meeting. BUON CAMMINO! 

 

Ispettoria Meridionale, l’ufficio di comunicazione sociale offre la formazione sulla infosfera

L’ufficio di comunicazione sociale della Ispettoria Meridionale, nel mese di ottobre offre la possibilità di riflettere sui temi attuali del mondo digitale in relazione agli approcci educativi e pastorali salesiani con le nuove generazioni. Il tema centrale della formazione è l’Infosfera e verrà sviluppato in quattro incontri formativi online, ciascuno destinato e mirato ai profili specifici

– delle CEP/CATECHISTI (“L’Infosfera: una risorsa”, martedì 19 ottobre, ore 19:00-20:30);

– dei GIOVANI (“L’Infosfera, che sballo!”, giovedì 21 ottobre, ore 19:00-20:30);

– dei PARROCI (“La Chiesa digitale”, martedì 26 ottobre, ore 11:00-12:30);

– dei salesiani DIRETTORI e INCARICATI DI ORATORIO ( “Il mondo digitale”, giovedì 28 ottobre, ore 11:00-12:30).

Le suddette opportunità formative possono rappresentare per ciascun destinatario importanti occasioni di aggiornamento e confronto su TEMATICHE MOLTO ATTUALI ormai necessarie alla MISSIONE cristiana e salesiana!

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I giovani della Capitale propongono nuove idee per un futuro migliore della città

Il 23 settembre, una delegazione di giovani formata da Stefano, Miriam, Filippo, Francesca, Martina, Alessia e Francesco, ha presentato ai candidati sindaco della Capitale il “Manifesto delle nuove generazioni – idee per rilanciare e rigenerare il tessuto sociale e produttivo della Città di Roma”.

Dopo un anno di lavoro in cui hanno messo al centro della loro riflessione alcuni temi riguardanti la cittadinanza attiva, i giovani hanno raccontato come sognano Roma e come sognano il loro futuro.

Hanno consegnato nelle mani dei futuri amministratori di Roma, i loro desideri, le loro speranze e i loro sogni per avere una città migliore.

Hanno parlato di scuola, trasporti, lavoro, ambiente, istituzioni, cultura e sport.

6 punti. Chiari ed incisive, che interpellano le Istituzioni e tutti gli adulti ad ascoltare e a rispondere a quanto chiedono. “I giovani sono i protagonisti della loro educazione e formazione – afferma don Daniele Merlini, direttore del Borgo Ragazzi don Bosco che si è fatto promotore dell’evento – dopo aver ascoltato la loro voce, adulti ed Istituzioni devono saper generare azioni positive che sappiano rispondere ai loro bisogni”. I bisogni di tutti, nessuno escluso. Solo in questo modo potremmo dare un futuro migliore alle nuove generazioni, altrimenti si rischia di non avere prospettive, come sottolinea don Benoni Ambarus Vescovo Ausiliare della Città di Roma con delega alla carità e alla pastorale dei migranti.

Ai candidati sindaco di Roma questi ragazzi chiedono ascolto, mezzi e spazi per capire la città e quindi favorirne la crescita.

Chiedono di far parte a pieno titolo della città e della comunità in cui vivono, in qualità di cittadini capaci di essere risorsa, pensando a momenti di partecipazione attiva dove poter fare la loro parte.

Chiedono una scuola più inclusiva e non competitiva, che li prepari alla vita e ad essere cittadini consapevoli, dove vengono valorizzate le proprie attitudini e capacità.

Reclamano un percorso di studi che contempli e presti maggiore attenzione al passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro, creando nuove opportunità lavorative e incentivando l’autoimprenditorialità.

Rivendicano uno sport accessibile a tutti, dove i campi si trasformino in palestre di vita.

Pretendono di mettere la periferia al centro, riqualificando ambiente e servizi e rendendo le strade più sicure, senza creare cittadini di serie A e di serie B.

Chiedono di occupare un posto nella società, quel posto che spesso gli viene negato. Un posto ben preciso, dove ognuno trovi il proprio spazio, nessuno escluso, e dove si riconoscano e valorizzino i talenti di ciascuno. “Ognuno di voi è una limited edition” ha detto don Benoni Ambarus sottolineando come ognuno cerchi il “proprio posto” e ringraziando i giovani per il coraggio nel far sentire la propria voce.

“Il lavoro fatto in questo anno dai giovani non è semplicemente bello ma è profetico. Anche se con storie molto complesse, nonostante le proprie sofferenze e il proprio passato, questi giovani hanno voluto mettersi in gioco e scommettere sul futuro” afferma Lorenzo Colli referente dell’iniziativa per i Salesiani don Bosco..

Hanno ricevuto il manifesto i candidati Carlo Calenda ed Enrico Michetti che hanno salutato e ringraziato i ragazzi per il lavoro svolto, il Vicesindaco Pietro Calabrese intervenuto in rappresentanza della Sindaca Virginia Raggi e Dario Marcucci intervenuto in rappresentanza di Roberto Gualtieri.

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Il manifesto

Iniziano i 125 anni di presenza salesiana a Sondrio

Dal sito dell’Ispettoria Lombardia ed Emilia Romagna.

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Mancano 12 mesi al giorno in cui Sondrio festeggerà 125 anni di presenza salesiana. Era, infatti, il 24 settembre 1987, quando – inviati dal primo successore di don Bosco, il beato Michele Rua – giunsero in città i primi salesiani. Da quel momento sono diventati un punto di riferimento per quanto riguarda la vita liturgica della chiesa di San Rocco e la pastorale giovanile dell’omonimo oratorio.
Per commemorare questa importante ricorrenza e per prepararsi all’anno dei festeggiamenti speciali, i ragazzi del convitto salesiano di Sondrio hanno compiuto un pellegrinaggio al santuario di Santa Maria della Sassella, Porta della Misericordia. «Per ringraziare delle molte grazie sin d’ora ricevute e per affidare l’anno che viene al Signore, abbiamo voluto compiere un pellegrinaggio» spiega l’incaricato del convitto Alessandro Piccoli, da poche settimane inseritosi a guida dell’equipe formativa del convitto.

Non è la prima volta che i convittori si recano in pellegrinaggio alla Sassella, «dopo un meravigliosa camminata tra i vigneti» come aggiunge Piccoli. Quest’anno, per la prima volta, ha presieduto l’Eucaristia il nuovo direttore don Giacinto Ghioni.
«Un ringraziamento particolare – prosegue l’incaricato del convitto – a don Christian Bricola, arciprete di Sondrio, che ha reso possibile tutto questo, mettendoci a disposizione questo bellissimo luogo di culto mariano». Continuano ad essere numerosi i pellegrini alla Sassella. Il tutto concluso con una buona pizza insieme, senza dimenticare «la preghiera vicendevole, certi che il Signore non farà mancare il suo aiuto», conclude Alessandro Piccoli.

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La Sicilia – Futuralab: nasce la scuola di economia civile, progetto per investire sui giovani

Sul quotidiano La Sicilia viene presentata la scuola di economia civile che sarà inaugurata l’8 ottobre dai Salesiani di Catania Cibali.

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Un nuovo traguardo per l’associazione Futurlab: la scuola di economia civile sarà presentata venerdì 8 ottobre, alle 15,30, nei locali dell’auditorium “Don Bosco” dei Salesiani di Cibali, in via Cifali 5. «È un momento importante – esordisce il presidente di Futurlab, Antonio La Ferrara – e significativo perché in fondo questo è il motivo per il quale è nata Futurlab, ovvero aiutare i giovani, i nostri giovani che hanno subìto più di tutti, soprattutto le ultime 3-4 generazioni, la crisi economico-finanziaria e direi anche di valori degli ultimi decenni. Quindi questo progetto è dedicato a loro con tutto il cuore, abbiamo il dovere di stargli vicino, sostenerli, incoraggiarli e in questo desideriamo che ci sia il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio, quindi partners istituzionali certamente ma anche operatori economici e società civile in generale, compresi i corpi intermedi ovviamente. Desidero ringraziare particolarmente il prof. Catalfo, che ha redatto il progetto, i soci che hanno apportato il loro contributo, le società che hanno creduto e hanno pertanto aderito al nostro progetto e i  salesiani che mettono a disposizione le loro strutture». «Si tratta di un un progetto – aggiunge La Ferrara – al quale lavoriamo da anni; abbiamo costruito i presupposti, ci siamo fatti conoscere e apprezzare e adesso, finalmente, il sogno diventa realtà». L ‘ economia civile offre una nuova prospettiva di relazionalità economica orientata al ” bene pubblico ” di tutti e di ciascuno, reinterpretando il proprio ruolo nelle relazioni con gli stakeholder interni ed esterni e ponendo al centro la persona e la dignità delle sue conoscenze e del suo lavoro. «La complessa situazione socioeconomica nei nostri territori – spiega Pierluigi Catalfo, professore di Economia aziendale di Unict e direttore scientifico del corso – impone una risposta nella direzione di un rilancio fondato sui valori e sulla dignità dell’iniziativa imprenditoriale e del lavoro. La scuola di economia civile cerca la definizione di un nuovo perimetro dello sviluppo territoriale che sarà quello di una economia con meno individualità è più attenzione alla valorizzazione della collettività e del bene comune». Tra i relatori, Giovanni D ‘ Andrea, ispettore salesiani Sicilia e Tunisia; Stefania Mancini, presidente Fondazione Assifero, consigliere delegato Fondazione Charlemagne; Giuliano Bianucci, direttore ” DentroTutti ” ; Marco Meneguzzo, ordinario di Economia aziendale all’Università di Tor Vergata e direttore del gruppo di ricerca Government and Civil Society Research Group; Paolo Biancone, ordinario di Economia aziendale all’Università di Torino. La scuola è rivolta a giovani fino a 25 anni, individuati anche attraverso una rete di associazioni che operano anche a livello territoriale o che manifestino spontaneo interesse all’iniziativa.