Visita del Vicario del Rettor Maggiore ad Ancona per i 125 anni dell’opera

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Ancona) – Nella prima settimana di ottobre 2024 i salesiani dell’opera “San Luigi” di Ancona, appartenente alla Circoscrizione Italia Centrale (ICC), hanno celebrato i 125 anni dalla posa della prima pietra. Si è trattato di un evento che ha riempito di energia tutta la comunità educativo-pastorale e l’intera cittadinanza anconetana, che è stato preparato da una tre giorni di festeggiamenti, e che ha trovato il suo apice nella visita, nella giornata di domenica 6 ottobre, del Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio.

La festa è iniziata con tutta una serie di attività avviate già durante la settimana, all’insegna di giochi, delle olimpiadi salesiane, della presenza di tante associazioni sportive e non del territorio che hanno desiderato essere parte della rete di vita allestita dai Figli di Don Bosco. Per l’occasione anche l’arcidiocesi di Ancona-Osimo ha deciso di omaggiare significativamente l’azione sociale dei salesiani eleggendo il cortile salesiano, frequentato da ragazzi provenienti da più di 101 nazioni, come sede per la veglia diocesana dei migranti.

Il programma generale ha previsto mercoledì 2 ottobre la cerimonia d’apertura dei festeggiamenti, con poi giochi in cortile, sport di varie discipline e tipologie (anche per diversamente abili), laboratori d’arte, la cena giovanile e l’adorazione eucaristica.

Giovedì 3, oltre ai laboratori ludico-ricreativi, cui è prevista la partecipazione di Polizia di Stato e Vigili del Fuoco, nel pomeriggio ha avuto luogo una tavola rotonda condotta dal Cinecircolo Giovanile Socio-culturale “Dorico”, sul tema “125: le radici e i nuovi semi”, con la proiezione di un cortometraggio di Davide Vassallo il cui protagonista è Tarik, un ragazzo che ha svolto il Servizio Civile in Oratorio. All’evento hanno preso parte varie autorità civili e del Terzo Settore.

Venerdì 4 ottobre, invece, dopo i giochi in oratorio e l’esibizione della squadra di calcio cittadina, l’SSC Ancona, ha avuto luogo la Veglia Diocesana per i Migranti, con la presenza dell’Arcivescovo Mons. Angelo Spina, e un tempo di riflessione e preghiera sulle sfide legate alla migrazione. La serata è stata accompagnata da una cena etnica, per assaporare piatti provenienti da diverse culture, e lo spettacolo giovanile a tema “Il Sogno dei Nove Anni”, ispirato alla visione di Don Bosco del 1824.

“Il nostro oratorio si è fatto casa che accoglie e abbraccia i giovani al di là della cultura o religione di origine e ha offerto a tutti un’esperienza di famiglia – ha affermato da parte sua don Giampiero De Nardi, Direttore della comunità salesiana di Ancona –. Abbiamo voluto condividere queste tre giornate di festa e bellezza e riaprire le porte dell’oratorio al cuore della nostra comunità, offrendo ai ragazzi la possibilità di scoprire nuovi orizzonti, di vivere esperienze che altrimenti non avrebbero incontrato, e di crescere insieme, tra sport, amicizia e impegno”.

L’ultimo atto della festa è stato vissuto domenica 6 ottobre, con la Celebrazione Eucaristica presieduta da don Martoglio, che nel corso della celebrazione ha anche consegnato il mandato a tutti gli operatori pastorali. Nel corso della celebrazione, anche con riferimento alla liturgia del giorno, è stato sottolineato il valore della famiglia, e del ruolo che la comunità cristiana può svolgere per essere “famiglia per chi non ha famiglia”. “Nell’oratorio c’è l’amore di Dio che attende, accoglie, ascolta e abbraccia. Lì i giovani sono attesi dal suo amore. Lì ritrovano vita e speranza” è stato ricordato.

Per questo l’invito del Vicario del Rettor Maggiore a tutti i presenti è stato quello di vivere “un anno di servizio, per far prendere coscienza a tanti giovani di essere amati”.

La prima pietra dell’opera salesiana fu posta ad Ancona nel 1899, quando la città iniziava ad estendersi verso la stazione ferroviaria. Allora posta in aperta campagna, ora si trova al centro di uno dei quartieri più multietnici della città. L’oratorio accoglie oggi più di 600 bambini e ragazzi, seguiti da 120 volontari, che si alternano nelle attività didattiche e formative, da cinque sacerdoti e un coadiutore.

Sicilia, undici giovani hanno detto Sì per sempre a Messina

Dall’ufficio di Comunicazione sociale dell’Ispettoria sicula.

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Con grande gioia e gratitudine, l’Ispettoria Salesiana Sicula “San Paolo”, la Comunità Salesiana “San Tommaso” di Messina e le famiglie dei candidati hanno celebrato la Professione Perpetua di undici giovani, che hanno scelto di donarsi completamente al Signore attraverso il carisma di Don Bosco. La cerimonia si è svolta il 5 ottobre 2024, alle ore 17:30, presso la Concattedrale del SS. Salvatore di Messina, durante una solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Don Alphonse Owoudou, Consigliere Regionale per Africa-Madagascar.

I candidati alla Professione Perpetua, provenienti da diverse parti del mondo, si sono formati presso l’Istituto Teologico “San Tommaso” di Messina e, dopo un lungo cammino di discernimento e formazione, hanno offerto la loro vita al servizio di Dio e dei giovani, secondo lo spirito di Don Bosco. Tra loro vi sono: Rogers Berocan, Sérgio A. Dos Santos, Francisco Horta, Fidel Junior, Georges Niyonkuru, U. Frank T. Bayiha, A. Melsior Porseni, Déo Nizirimana. Con loro, anche tre giovani siciliani: Emanuele Geraci di Messina, Vito Mangano di Mascali e Orazio Moschetti della comunità di Biancavilla.

La Professione Perpetua rappresenta uno dei momenti più significativi nella vita di un religioso. Si tratta di un atto solenne che rinnova e conferma l’alleanza battesimale, esprimendo il pieno dono di sé a Dio e alla missione a cui si è chiamati. Le Costituzioni dei Salesiani di Don Bosco, al n. 23, descrivono la professione religiosa come un segno dell’incontro d’amore tra Dio, che chiama, e il discepolo, che risponde con la totale donazione di sé al Signore e ai fratelli.

Durante l’omelia, Don Owoudou ha riflettuto sul ruolo del buon pastore, modello per ogni salesiano. “Il salesiano deve poter dire: ‘Io sono un pastore’. Dio è l’unico pastore e maestro, e noi dobbiamo riconoscere la sua voce e obbedire, sull’esempio di Gesù. Oggi molti giovani si perdono perché mancano di guide sicure, di pastori capaci di indicare loro la via giusta”.

L’impegno del salesiano, ha aggiunto il celebrante, è duplice: seguire il proprio pastore e, allo stesso tempo, essere pastore per gli altri, specialmente per i giovani. Ha sottolineato l’importanza di prendersi cura della propria vocazione e di quella altrui, ispirandosi all’amore e alla libertà. “Curare” è una parola che, come ha ricordato, piace molto a Papa Francesco. “Dovete curare la vostra vocazione per non perdervi e per non fare del male alle anime”.

La vocazione salesiana, ha concluso, si realizza nel servizio ai giovani, specialmente ai più poveri e bisognosi, incarnando la visione di Don Bosco. Il salesiano, nel suo impegno quotidiano, rende visibile e credibile Dio. La cura della propria vocazione richiede una costante relazione con Dio, con i confratelli e con i giovani, per operare insieme al servizio di una missione più grande.

Questa celebrazione segna per questi giovani non solo un passo decisivo nella loro vita personale, ma anche un forte segno di speranza per la Chiesa e la società, che trovano nella loro donazione una testimonianza di fede viva e concreta.

Albania – La prima assemblea della Delegazione AKM

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Scutari) – Un nuovo capitolo della storia della missione salesiana e dell’Ispettoria “Beato Michele Rua” dell’Italia Meridionale è stato scritto il 5 e 6 ottobre 2024 a Scutari, dove si è tenuta la prima Assemblea della Delegazione Ispettoriale comprendente Albania, Kosovo e Montenegro (AKM). L’appuntamento ha riunito i 22 salesiani presenti in questi tre Paesi balcanici, provenienti dalle opere salesiane di Gjilan, Lushnjë, Pristina, Podgorica, Scutari, e Tirana.

La nuova Delegazione, come evidenziato nei documenti ufficiali della Congregazione Salesiana, ha l’obiettivo di promuovere uno sviluppo armonioso delle realtà salesiane nei territori balcanici, coordinando e animando le attività pastorali, in vista della futura istituzione di una Visitatoria.

Nell’occasione, si è vissuto anche il tradizionale incontro fra Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice, in cui si è programmato insieme l’agire educativo congiunto per il nuovo anno pastorale. L’Assemblea è stata guidata dal Delegato ispettoriale per l’AKM, don Gino Martucci, affiancato dall’Ispettore di IME, don Gianpaolo Roma.

Uno dei momenti più sentiti è stato l’affidamento della nuova Delegazione alla Madonna del Buon Consiglio, presso l’omonima Basilica, al termine della Celebrazione Eucaristica.

Proprio in quel luogo santo per la comunità cattolica albanese, nell’estate del 1992, i salesiani celebrarono la prima Messa, tra le rovine del tempio distrutto dal regime totalitario di Enver Hoxha, affidando la loro missione e i giovani a Maria.

Oggi, dopo oltre tre decenni, la Famiglia Salesiana si ritrova nello stesso luogo, dove il 25 aprile 1993 Papa Giovanni Paolo II posò la prima pietra dell’attuale edificio religioso; e in questo contesto di profonda spiritualità, ha rinnovato la richiesta di protezione alla Madonna per il cammino della Delegazione e ufficialmente insediato don Martucci alla sua guida, per il primo triennio 2024-2027.

“È stato un momento di famiglia, con la gioia per una vita che prosegue”, ha sottolineato il Superiore di IME, don Roma, durante la Messa. “Come un padre che vede il proprio figlio, ormai maturo, lasciare la casa d’origine per costituire una propria vita, così noi guardiamo a questa nuova esperienza salesiana. Un padre che, pur lasciando andare il figlio, continua a garantirgli vicinanza e sostegno, affinché possa crescere pienamente nella missione a cui è chiamato”.

Salesiani Nord Est, professioni perpetue di suor Federica e Antonino

Sabato 28 settembre 2024, presso il Collegio Don Bosco di Pordenone, si è svolta una solenne celebrazione in cui Antonino Mazara e suor Federica Zof hanno emesso la loro Professione Perpetua, promettendo di consacrare definitivamente la loro vita a Dio e al servizio della missione salesiana. La frase guida della celebrazione, tratta dal Vangelo di Matteo, era “Date loro voi stessi da mangiare” (Mt 14,16), un invito a rendersi pane spezzato per il prossimo, nella logica del dono e del servizio.

Alla celebrazione hanno partecipato circa 600 persone provenienti da tutto il Triveneto, testimoniando un clima di gioia e di fraternità. Il rito è stato presieduto da don Silvio Zanchetta, ispettore del Triveneto, il quale, durante l’omelia, ha posto l’accento sull’importanza dell’amicizia e del dono di sé.

La festa è poi proseguita fino alla sera con un prezioso spettacolo sulla vita di don Bosco portata in scena dai giovani dell’Oratorio di Chioggia.

Suor Federica Zof: un percorso di fede e servizio

Nata nel 1990, suor Federica Zof ha sviluppato fin da giovane un forte legame con la parrocchia di Santa Maria la Longa, dove ha prestato servizio come animatrice. Durante gli anni delle scuole superiori, frequentate all’istituto Deganutti di Udine, ha coltivato il desiderio di dedicarsi agli altri, il che l’ha portata successivamente a trasferirsi a Mestre per frequentare l’università salesiana IUSVE. Qui ha continuato a collaborare con i salesiani presso l’oratorio di Mogliano Veneto.

Dopo un’esperienza lavorativa come educatrice all’oratorio di Pavia di Udine, suor Federica ha iniziato il cammino di discernimento vocazionale, un percorso che l’ha condotta dapprima a Trieste, poi a Torino per l’anno di postulato e infine a Roma, dove ha vissuto due anni di noviziato, professando per la prima volta il 6 agosto 2018. Nei primi cinque anni ha prestato servizio a Villanova di Fossalta di Portogruaro, mentre attualmente è da un anno impegnata nella comunità di Lendinara, in provincia di Rovigo. Suor Federica proviene da una famiglia fortemente legata alla spiritualità salesiana: suo fratello Emanuele, infatti, è anch’egli salesiano e sacerdote, e attualmente ricopre il ruolo di responsabile della Pastorale giovanile dell’Ispettoria del Nord-est.

In una intervista in merito alla Professione Perpeuta afferma: “La Professione perpetua per me è dire questo: dove sono io c’è anche Lui! Dirò un “sì” a Dio che mi chiede se ci sto a vivere con Lui tutta la vita. Dirò un “per sempre” a Dio perché “fino all’ultimo respiro” non mi basta, voglio essere Sua anche dopo”.

Antonino Mazara: una vita salesiana tra educazione e testimonianza

Antonino Mazara, classe 1993, proviene da una famiglia di origini siciliane ma saldamente radicata in Friuli. Cresciuto nella parrocchia di Santa Maria la Longa, Antonino ha maturato la sua vocazione salesiana attraverso l’esperienza “Live” a La Viarte. Dopo il noviziato a Torino, dove ha celebrato la sua prima professione l’8 settembre 2017, Antonino ha proseguito il suo percorso con due anni di studi filosofici a Brescia. Successivamente, ha vissuto tre anni di tirocinio nelle case salesiane di Verona e Castello di Godego, dove ha insegnato religione nelle scuole e animato gli oratori.

Il cammino formativo lo ha riportato a Torino, dove ha completato il secondo anno di teologia e si appresta ora a concludere il terzo. Le estati di Antonino sono state spesso caratterizzate dal servizio a Pordenone, città in cui, il 28 settembre, ha emesso la sua Professione Perpetua come salesiano, sigillando un cammino di fedeltà e dedizione.

Anche Antonino, in merito alla Professione Perpetua ha affermato: “Credo di aver intuito che la Professione Perpetua è due cose:1. Scegliere una volta per tutte a chi appartengo! Di chi sono!; 2. Rendere evidente agli occhi di tutti l’amore di Dio: nonostante io sia un poveretto, vedi la mia fragilità e i miei peccati, Dio mi vuole per sè, per fare grandi cose nella mia vita e per chi avrò vicino! Sono felice di poter mostrare l’azione di Dio a tutti”.

La celebrazione delle Professioni Perpetue di suor Federica Zof e Antonino Mazara ha rappresentato un momento di grande gioia e testimonianza per la comunità salesiana del Triveneto. Le loro vite, offerte con amore e generosità, sono un segno tangibile di speranza e un richiamo alla vocazione come servizio agli altri, in risposta alle parole del Vangelo.

IUSVE, nuova collaborazione con l’Università di Trondheim nell’ambito della pedagogia

Un nuovo fronte di collaborazione tra l’Area di Pedagogia dell’Istituto Universitario salesiano di Venezia (IUSVE) e la Norwegian University of Science and Technology (NTNU) di Trondheim (Norvegia) è stato avviato in occasione di un incontro tenutosi a Venezia Mestre il 25 e 26 settembre 2024.

A confrontarsi allo stesso tavolo i docenti IUSVE Enrico Miatto, Marco Emilio, Claudia Andreatta, Davide Girardi, Emanuele Balduzzi insieme a Tatek Abebe e Ingvild Kvale Sørenssen, entrambi docenti del dipartimento di Education and lifelong learning della NTNU di Trondheim. Sono state esplorate alcune possibilità di lavoro comune riguardanti, in particolare, l’utilizzo delle tecnologie in ambito educativo e i metodi di indagine qualitativa con bambini e giovani.

«Per la nostra Area di competenza, organizzare scambi su pratiche didattiche e di ricerca, oltre i confini nazionali -ha commentato Enrico Miatto, responsabile dell’Area di Pedagogia dello IUSVE- consente di alimentare il dialogo culturale  e scientifico sugli studi che approfondiscono la condizione dei giovani, le pratiche degli educatori e dei pedagogisti nei servizi e nelle istituzioni in cui operano, i metodi con cui lo scambio sul piano della ricerca è possibile. La dimensione dell’internazionalità dà modo di arricchire anche i contenuti della nostra offerta formativa ampliando sguardi e prospettive dei professionisti che IUSVE forma».

L’incontro ha reso concrete anche alcune prospettive di collaborazione tra l’Osservatorio Giovani e futuro dello IUSVE, di recente costituzione di cui è responsabile Davide Girardi, e il dipartimento di Education and lifelong learning della NTNU; nello specifico, la collaborazione consentirà di lavorare sul concetto di Futuro e Futuri, secondo una prospettiva che si apre tanto al mondo dei bambini quanto a quello dei giovani e sulla regola di vita Ubuntu e sui family group conference.

Italia Centrale – Soggiorno Proposta: 40 anni e non sentirli…

Dal sito dei Salesiani dell’Italia Centrale.

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Sabato 28 settembre 2024 ha preso il via l’anno di festeggiamenti per il 40° anniversario del Soggiorno Proposta APS, un’associazione di promozione sociale fondata a Ortona dal salesiano Don Luigi Giovannoni. Il convegno “Un approdo per i nuovi sentieri” ha dato ufficialmente il via agli eventi celebrativi, offrendo uno spazio di riflessione e testimonianza sui valori che hanno guidato l’associazione per quattro decenni.

Fondato nel 1985 grazie alla donazione del terreno ai Salesiani don Bosco, da parte della nobildonna “Donna Mira”, il Soggiorno Proposta si dedica da sempre al recupero e alla riabilitazione di giovani che affrontano gravi difficoltà, come tossicodipendenza, alcolismo e altre forme di dipendenza, incluse le nuove sfide legate al gioco patologico, internet e le “nuove droghe”. Ma non si limita solo a questo: l’associazione si rivolge anche a ragazzi con problemi legali, psicologici e relazionali, ponendosi come un punto di riferimento per coloro che hanno vissuto situazioni di emarginazione e disorientamento sociale.

L’opera di Soggiorno Proposta va oltre la semplice assistenza. In linea con i principi salesiani e la visione del suo fondatore Don Giovannoni, l’associazione ha sempre perseguito un approccio integrato, con attività che combinano prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale. La sua missione principale è quella di restituire dignità e prospettive a giovani spesso considerati “perduti”, offrendo loro un percorso strutturato e attento sia alla dimensione educativa che terapeutica. Il centro si distingue per un impegno continuo in ambiti psico-sociali, umanitari e scolastico-professionali, offrendo progetti di formazione e aggiornamento per operatori e volontari, oltre a sviluppare programmi di ricerca e pubblicazione volti a sensibilizzare e prevenire il disagio giovanile. Il Soggiorno Proposta si occupa anche della promozione di attività lavorative a scopo terapeutico, collaborando con diverse realtà produttive locali.

L’associazione ha costruito negli anni una solida rete di collaborazioni con altre organizzazioni a livello regionale, nazionale e internazionale, aderendo a organismi come il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (C.N.C.A.) e la Federazione Salesiani per il Sociale (S.C.S.-C.N.O.S.). Il suo operato è riconosciuto dalle istituzioni, come dimostra l’iscrizione all’Albo degli Enti Ausiliari della Regione Abruzzo e il riconoscimento da parte del Ministero di Grazia e Giustizia come Comunità Terapeutica idonea all’affidamento in prova al servizio sociale.

Nel pomeriggio del 28 settembre, alle 16.30, ha preso via il convegno, con un toccante racconto accompagnato da immagini e narrato da Antonio Tucci. Il suo intervento ha ripercorso la storia del Soggiorno Proposta, intrecciando emozione e memoria nel ricordo delle sfide affrontate e dei traguardi raggiunti. A seguire, si sono tenuti i saluti istituzionali di don Carmine Miccoli, vicario episcopale della diocesi di Lanciano-Ortona, don Daniele Merlini, vicario dell’ispettore salesiano dell’Italia Centrale, e don Daniele Pusti, attuale presidente del Soggiorno Proposta. Questi interventi hanno evidenziato il ruolo cruciale che l’associazione ha giocato nel tessuto sociale della comunità locale, offrendo supporto e speranza a giovani con problematiche di dipendenza e marginalità.  Uno dei momenti più significativi è stato l’intervento di Don Gigi Giovannoni, fondatore dell’opera, che ha condiviso la sua esperienza insieme al Signor Gaetano, primo collaboratore del centro di accoglienza e figura chiave nella sua crescita. Le loro parole hanno rievocato i primi passi mossi dall’associazione, nata con l’intento di offrire un luogo sicuro e di speranza a giovani in difficoltà.

Nel corso della giornata, educatori e ragazzi che hanno attraversato il percorso del Soggiorno Proposta negli anni hanno condiviso le loro storie e il loro cammino di rinascita. Il contributo di Mons. Gaetano Galbusera, vescovo emerito di Pucallpa (Perú) ed ex superiore dell’Ispettoria Salesiana Adriatica, ha arricchito ulteriormente il quadro di una comunità che ha saputo coniugare accoglienza e formazione.

Il futuro del Soggiorno Proposta è stato al centro degli interventi finali. Valentina Toro, Anna Recchia, Antonio La Monica e Pierluca Moro hanno illustrato i progetti in fase di sviluppo, sottolineando come l’associazione continui a rispondere alle sfide del presente e a lavorare per una società più inclusiva e solidale. Le attività del centro spaziano dalla prevenzione alla cura e riabilitazione di giovani con dipendenze, oltre che al loro reinserimento sociale, in un’ottica di promozione della partecipazione civile e del volontariato. La serata, presentata da Patrizio Marino, è stata animata dalle note del gruppo West&Coast, che ha visto la partecipazione di alcuni giovani che hanno vissuto una parte della loro vita all’interno del Soggiorno Proposta. La musica ha chiuso in bellezza una giornata carica di emozioni, segnando il primo passo di un anno di celebrazioni che si prospetta ricco di incontri e iniziative.

Il Soggiorno Proposta, da quarant’anni, continua a essere un punto di riferimento per giovani che vivono situazioni di difficoltà, operando in nome della solidarietà, dell’educazione e della rinascita personale.

Guarda il sito della ICC

Salesiani Olbia, presentata indagine sociologica territoriale sulle condizioni di vita dei giovani e degli adolescenti.

Dal sito dell’Italia Centrale.

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Mattinata importante quella di venerdì 20 settembre per la Comunità Olbiese che ha visto riunite nell’Aula Magna UNIOLBIA di via Porto Romano le Istituzioni Politiche, Scolastiche, Religiose, Sanitarie e l’Associazionismo al fine di mettere a fuoco i risultati definitivi di un’indagine territoriale svolta a Olbia –Tempio Pausania.

L’indagine sociologica è stata resa possibile grazie al coinvolgimento di più soggetti promotori, come l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Olbia con l’Assessora Prof.ssa Simonetta Lai,  l’Istituto Euromediterraneo con il suo Direttore Don Giorgio Diana, la Parrocchia di San Ponziano Papa Martire con il Parroco Don Alessandro Fadda dei Salesiani Don Bosco, il Laboratorio di Statistica applicata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma con i professori Giancarlo Cursi e Emiliano Sironi.

Il Presidente del Consorzio UNIOlbia, professor Carlo Carta, ha aperto i lavori alla presenza di personalità di spicco della città di Olbia e di Tempio, come Don Gianni Sini, il Vicesindaco di Tempio Pausania, Annapaola Aisoni, i Dirigenti Scolastici, i Docenti e le scolaresche coinvolte nella ricerca.

L’indagine ha analizzato la condizione di vita dei giovani e degli adolescenti, partendo dalla somministrazione di questionari agli alunni delle Scuole Medie di I e II Grado di Olbia e di Tempio Pausania e indagando su vari temi, quali le convinzioni e il sistema dei valori dei giovani e degli adolescenti, le relazioni familiari, il benessere soggettivo, le figure di riferimento, la religiosità, la scuola, il tempo libero, gli ideali, l’orientamento alla legalità.

I risultati della ricerca, illustrati attraverso slides e grafici, hanno fotografato una realtà giovanile molto legata alla famiglia, in particolare alla figura materna e ai nonni, sebbene emerga fra gli adulti un senso di difficoltà comunicativa in progress con i giovani, man mano che questi ultimi crescono. Dal loro canto i giovani comunicano molto bene tra loro in forma diretta, sia attraverso strumenti formali che informali. In molti ragazzi si registrano tuttavia sentimenti di rabbia e frustrazione che possono determinare due comportamenti che gli operatori dei servizi per il disagio giovanile colgono in forma massiccia sia nel consumo delle sostanze da sballo sia nei casi di depressione o autolesione. E molte sono le vicende che la cronaca ci rimanda. Se le situazioni di depressione o di autolesionismo non sono assistite e intercettate in tempo opportuno, possono condurre a gesti estremi.

Ultimamente si rileva un’apertura delle ragazze ad un consumo significativo di alcool, nonché la disponibilità di tutti a un grande consumo di sostanze cosiddette droghe leggere che alcuni esperti sostengono essere configurate per indurre dipendenza. Ne consegue che personalità in costruzione, come quella degli adolescenti, possano facilmente divenirne dipendenti. Le famiglie, che costituiscono per i giovani il cardine della propria esistenza, investono molto sui loro figli, infondendo fiducia e dando supporto per la loro realizzazione. Le ragazze, rispetto ai loro coetanei, si distinguono per il successo scolastico e per il comportamento molto esigente che manifestano nei confronti del contesto che le circonda.

In generale i giovani nutrono poca fiducia negli adulti, infatti sia nelle rilevazioni effettuate nelle Scuole Medie sia nelle Superiori emergono dati che confermano scarsa fiducia negli insegnanti, negli educatori, nei parroci. Resta invece alta la fiducia negli amici e nella famiglia, mentre risulta essere scarsa anche la fiducia in se stessi, a sottolineare che nell’adolescenza incontriamo personalità non ancora definite, in fieri, fragili, che spesso cercano sicurezza, in modo speculare, in un leader forte.

Per i giovani rimane importantissima la famiglia, poi l’amicizia, la parità di genere e l’uguaglianza sociale. Risultano essere disamorati della politica, poco religiosi e disimpegnati nel volontariato. Loro obiettivi precipui si rivelano essere il successo personale, la parità di genere e l’autorealizzazione. Nell’autorealizzazione i giovani contemplano anche la formazione di una famiglia con due figli.

A conclusione dei lavori, data l’importanza della ricerca e della ricaduta sulla società, le Istituzioni presenti hanno auspicato continuità di collaborazione al fine dell’individuazione di luoghi sani di aggregazione, di strategie e soluzioni di contrasto al malessere giovanile.

Gabriella Torrito

Meeting Giovani MGS Triveneto – Pellegrini di Speranza

Il 22 settembre 2024, l’Istituto Salesiano Don Bosco di Mestre ha ospitato un evento straordinario che ha coinvolto  circa un migliaio di giovani provenienti dalle realtà salesiane del Triveneto. Un’occasione speciale, rivolta ai ragazzi dalla 1^ alla 5^ superiore, per vivere una giornata di festa, ascolto, riflessione e divertimento, in  preparazione all’anno del Giubileo.

Don Emanuele Zof, salesiano e Delegato di Pastorale Giovanile, ha commentato: “Ogni anno diamo l’occasione ai giovani delle nostre opere salesiane di potersi incontrare all’inizio di settembre, dopo l’estate ricca di attività di  animazione, in questo meeting. È un modo per riprendere con entusiasmo le attività di servizio in oratorio e parrocchia a favore dei più piccoli.”

La giornata è iniziata alle 9:00 con l’arrivo e l’accoglienza dei partecipanti, che hanno subito respirato un clima di  gioia attraverso l’animazione fatta di danze e gioco libero. Successivamente, la giornata è stata introdotta da un momento di preghiera per iniziare con lo spirito giusto il meeting, prima di entrare nel vivo dell’evento con il momento formativo sulla Speranza, tenuto da Lorenzo Tiengo. In modo simpatico e coinvolgente, Tiengo ha saputo far riflettere i giovani sull’importanza di vivere la Speranza da cristiani. Durante questo spazio di riflessione, quattro giovani hanno condiviso le loro toccanti testimonianze su come essere pellegrini di speranza nei contesti più difficili: Sofia ha raccontato la sua esperienza con i ragazzi in carcere, Sara ha parlato della missione tra i giovani poveri, Francesco ha affrontato il tema dei NEET, e Leandro ha condiviso la sua esperienza con i Minori Stranieri non Accompagnati. I giovani hanno poi avuto un tempo di riflessione e condivisione in piccoli gruppi, così da poter trovare un impegno per essere pellegrini di speranza nei loro ambienti.

Suor Paola Vendrame, Figlia di Maria Ausiliatrice e Consigliera di Pastorale Giovanile, ha sottolineato l’importanza di questo cammino di riflessione, dicendo: “Il papa e la  chiesa ci stanno preparando a vivere il Giubileo del 2025 all’insegna della Speranza. Per questo, al Meeting, abbiamo invitato i giovani a comprendere meglio cosa significhi essere Pellegrini di Speranza per gli altri: a casa tra i familiari, a scuola tra i compagni, e in oratorio tra i più piccoli.”
Dopo il pranzo al sacco delle 12:00, la giornata è proseguita con tornei e giochi di animazione nel cortile, momenti di gioia e socializzazione. Alle 14:00, tutti si sono cimentati nel Grande Gioco, una competizione a squadre che ha visto i partecipanti sfidarsi su tre cortili, con prove logiche, pratiche e di fortuna, unendo il divertimento allo spirito di squadra.

Il momento centrale della giornata è stata la Santa Messa delle 15:30, presieduta da don Luca Bernardello, animatore vocazionale, che – partendo dalle letture della Domenica – ha saputo trasmettere parole profonde e ispiranti ai giovani presenti, invitandoli a prendere una posizione nella loro vita, di servizio a favore del prossimo. La giornata si è conclusa alle 16:30 con i saluti e l’invito a partecipare ai cammini del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) durante l’anno, per continuare questo viaggio di fede e speranza. Francesco, uno dei giovani presenti all’evento coinvolto nella presentazione del Meeting ha detto: “Sono contento di essere al Meeting MGS perché è l’occasione per incontrare molti giovani, che hanno desiderio di vivere la loro vita in maniera piena”.

Questo evento ha rappresentato un’opportunità unica per tutti i ragazzi di sentirsi parte di una grande famiglia, uniti dallo spirito salesiano, e di avvicinarsi con entusiasmo al prossimo Giubileo!

Italia – La cappella delle reliquie della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino celebra 90 anni e li festeggia con una mostra sulla Sindone

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Anche quest’anno, il 14 settembre, in occasione della festa liturgica dell’Esaltazione della Santa Croce e giorno dell’Inaugurazione della Cripta, il Santuario di Maria Ausiliatrice di Torino ha ospitato, nell’ambito della rassegna “Cultura in Basilica”, una serata dedicata alla Sindone, dal titolo “La Sindone: testimone di un grande amore”.

Dopo la presentazione di don Michele Viviano, Rettore della Basilica, il saluto del parroco della Cattedrale che custodisce la Sindone, don Silvio Cora, e l’introduzione della Prof.ssa Emanuela Marinelli, due sono stati i relatori della serata: Padre Rafael Pascual, professore ordinario di Filosofia presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma e Direttore del progetto “Othonia” di studi sulla Sacra Sindone, che ha trattato il tema “La Sindone e i Vangeli”; e il dr. Franco Serafini, cardiologo di Bologna, che ha parlato su “La Sindone e i miracoli eucaristici”.

Ha concluso la serata una riflessione del Prof. Bruno Barberis, per vent’anni la carica di Responsabile del Settore dell’Apostolato Biblico dell’Ufficio Catechistico Diocesano di Torino ed è attualmente membro della Commissione Pastorale dell’Ufficio Liturgico Diocesano e della Consulta per la pastorale scolastica.

Un pubblico numeroso ed interessato ha riempito la Basilica e, al termine, ha avuto la possibilità di visitare la Cappella delle Reliquie, a 90 anni esatta dalla sua inaugurazione (14 settembre 1934 – 2024), che conserva numerosissime reliquie, tra le quali un frammento della croce di Cristo (cm 17×10).

Fino alla fine di settembre nella Basilica di Maria Ausiliatrice saranno esposte una mostra sulla Sindone ed una sui miracoli eucaristici, entrambe dono della “Fondazione Carlo Acutis”.

Ispettoria Lombardo Emiliana, professioni perpetue di SDB e FMA

Dall’ufficio stampa dell’Ispettoria Lombardo Emiliana.

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Domenica 15 settembre, nella Basilica di S.Agostino a Milano, sr Susanna Anzini, Andrea Dancelli, sr Rita Fallea, Andrea Festa, sr Daniela Tognoni e Fabio Fiscardi hanno emesso la loro professione perpetua come Salesiani di Don Bosco e Figlie di Maria Ausiliatrice. 

La concelebrazione è stata presieduta da Don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere Generale della Regione Mediterranea, che per l’occasione ha indossato una pianeta appartenuta a San Giovanni Bosco. La cerimonia è stata animata dai giovani del coro MGS

I molti familiari, confratelli, consorelle, amici e giovani provenienti dalle diverse realtà dell’Ispettoria, e non solo, hanno popolato l’assemblea e animato il cortile, dove è proseguita la festa al termine della celebrazione.

La celebrazione è stata momento conclusivo della 2 Giorni Giovani, evento di inizio anno del Movimento Giovanile Salesiano Lombardia-Emilia, al quale hanno partecipato circa 200 giovani educatori e formatori impegnati nelle case e nell’animazione della Scuola Formazione Animatori.

Felici e grati di questo dono auguriamo loro di spendere tutta la loro vita, fino all’ultimo respiro, a servizio dei giovani, sull’esempio di Don Bosco e Madre Mazzarello!

Li accompagniamo e sosteniamo con la preghiera perché possano continuare la loro missione a servizio dei giovani, specialmente quelli più poveri.