Don Bosco Roma, tutto pronto per i festeggiamenti del Santo Patrono

Pubblichiamo il comunicato stampa della Parrocchia Don Bosco di Roma sui festeggiamenti del santo patrono.

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Don Bosco Roma: unico quartiere della Capitale che prende il nome dalla parrocchia di riferimento, si appresta a festeggiare il suo Santo Patrono. Don Bosco, popolare e popoloso, è legato a stretto giro alla figura del Santo piemontese. Cuore delle feste sarà la basilica Don Bosco, a partire già da domenica 22 gennaio con la solenne celebrazione eucaristica delle 11:00 presieduta da Don Stefano Martoglio, vicario del Superiore mondiale dei salesiani, a cui farà seguito l’incontro con la nutrita comunità educativa pastorale.

Tra i tanti appuntamenti segnaliamo che il 24 gennaio in occasione del 400° dalla morte di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e della Congregazione Salesiana, sarà presente don Pier Fausto Frisoli, Procuratore Generale della Congregazione Salesiana. Dopo la celebrazione delle 18:00, Frisoli presenterà la lettera apostolica di Papa Francesco “Totum Amoris est”.

Dedicato alla famiglia salesiana l’appuntamento del 26 con il Postulatore per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana don Pierluigi Cameroni, che alle 19:00 condurrà l’incontro dal titolo “La bellezza del Vangelo secondo il carisma salesiano”, mentre il Rettor Magnifico dell’Università Pontificia Salesiana don Andrea Bozzolo, il 27 alle 19:00, incontrerà gli universitari sul tema “Fede e cultura, un richiamo di libertà”. Entrambi gli appuntamenti saranno preceduti dalla celebrazione eucaristica.

Il 29 alle 11:00 sarà il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinal Pietro Parolin, a celebrare l’Eucarestia in basilica. Sono stati invitati il prefetto di Roma Bruno Frattasi, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il presidente del VII Municipio, Francesco Laddaga. Nel pomeriggio, in basilica alle 16:30, si terrà il concerto della Banda dell’Arma dei Carabinieri. A seguire il cardinal Cristobàl Lopez Romero, arcivescovo di Rabat in Marocco, presiederà la celebrazione delle 18:30.

Il 31 gennaio, giorno della solennità, si raccoglieranno in Basilica tutti i ragazzi/e delle scuole e nel pomeriggio il cardinale Robert Sarah, dopo la celebrazione delle 18.00, presiederà la processione con le insigni reliquie di san Giovanni Bosco e san Domenico Savio.

Il 3 febbraio alle 19:30, presso il Cinema Teatro Don Bosco in via Publio Valerio 63, si terrà la proiezione del film “Brado”, a seguire Kim Rossi Stuart e don Fabio Rosini, moderati da Gigi De Palo, commenteranno il film in sala. L’evento rientra nell’ambito della rassegna cinematografica CineMeet.

Genzano, per la festa di Don Bosco i giovani incontrano don Luigi Ciotti

Pubblichiamo il comunicato stampa della Casa Salesiana di Genzano sull’incontro con don Luigi Ciotti del 31 gennaio.

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Il 31 gennaio, in occasione della festa liturgica di San Giovanni Bosco, l’oratorio salesiano di Genzano, in collaborazione con la Parrocchia Santissima Trinità, il Comune di Genzano di Roma e la BCC Colli Albani, organizza un incontro per i giovani con don Luigi Ciotti. All’incontro, che si svolgerà alle ore 18 nel cinema teatro Cynthianum, parteciperanno il Vescovo della Diocesi di Albano, mons. Vincenzo Viva, il parroco don Pietro Massari, il sindaco di Genzano, Carlo Zoccolotti, Giampiero Cioffredi, delegato del presidente della Regione Lazio per la legalità e sicurezza. A dialogare con don Luigi Ciotti saranno i giovani dell’oratorio salesiano, gli Scout, i ragazzi della Polisportiva Giovanile Salesiana, dell’associazione Arcipelago e alcuni studenti delle scuole superiori di Genzano.

Nel giorno in cui la Chiesa e la Famiglia Salesiana sono in festa per la memoria di Don Bosco, far incontrare ai giovani di Genzano don Luigi Ciotti è un segno dell’impegno per richiamare il sistema educativo di Don Bosco che voleva i suoi ragazzi “buoni cristiani e onesti cittadini”.

La giustizia sociale, la lotta alle organizzazioni criminali, la tutela del bene comune e, soprattutto, la sensibilizzazione dei giovani a una cultura dell’impegno e del servizio per gli altri sono i pilastri dell’attività di Libera e di don Ciotti, ma sono anche un tratto comune con l’azione educativa e carismatica dei Salesiani.

“Ho conosciuto don Luigi Ciotti più di trent’anni fa in montagna durante un incontro di formazione di giovani preti salesiani. Mi ricordo che mi trasmise il suo grande amore a don Bosco come prete torinese. Non ho mai dimenticato il suo racconto della sua ordinazione sacerdotale dove erano presenti i tanti esclusi dalla città di Torino. Un’assemblea davvero originale che ben rappresentava il popolo delle periferie. Quanto diversa quella celebrazione da quella vissuta da noi neosacerdoti dove tutto era definito è programmato, dove l’assemblea era composta da gente per bene – spiega don Maurizio Verlezza, direttore dell’Opera salesiana di Genzano -. Da quel giorno non l’ho più perso di vista, con lui è nata una bellissima amicizia. In tutte le case in cui sono stato l’ho inviato a parlare ai giovani. Quando sono arrivato a Genzano mi sono confrontato con i responsabili dell’oratorio, ne ho parlato con il parroco, il vescovo e il sindaco. Così è nato l’incontro del 31 gennaio: sarà un’occasione unica per far dialogare i giovani e don Ciotti sulla legalità. Si tratta dell’inizio di un percorso per la formazione dei giovani alla legalità sulla stregua di don Bosco che ci vuole onesti cittadini e buoni cristiani”.

Sicilia, Meeting sulla santità per i giovani del Movimento Giovanile Salesiano

Pubblichiamo il resoconto del Meeting del MGS Sicilia.

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Nei giorni dal 3 al 5 Gennaio 2023, noi ragazzi del MGS Sicilia, abbiamo avuto la possibilità di confrontarci, divertirci e ascoltare con molto interesse gli incontri formativi proposti dall’equipe, durante un campo animatori chiamato “Meeting”.

Le tematiche principali sono state la santità e l’importanza di scoprire se stessi non temere di esserlo.

Il primo giorno, in seguito a un momento di animazione e di lancio del tema, è iniziato il primo incontro formativo, guidato da don Marco Piana, sulla tematica dell’Essere, nel quale abbiamo approfondito il tema della Santità: in quanto figli amati da Dio, siamo stati chiamati per nome da lui e per questo ognuno di noi è già prezioso, bello e inimitabile. In quanto figli, dobbiamo ricordarci di avere un padre, perché in caso contrario, potremmo dimenticare la nostra unicità e il valore che ognuno di noi ha: per questo è importante “seguire la voce che ci ricorda la nostra bellezza“. Successivamente, abbiamo riflettuto sulla nostra identità provando a dare un senso al nostro passato, al nostro presente e al nostro futuro, tramite delle domande di riflessione. In seguito, ci siamo confrontati in piccoli gruppi.

Il secondo giorno, vi sono stati due incontri formativi sulle tematiche dell’essere Con e dell’essere Per.

Durante il primo momento abbiamo approfondito, con l’aiuto di don Dario Spinella , la tematica dell’essere Con, partendo dall’ascolto della canzone “Io sono l’altro” di Niccolò Fabi: l’altro è diverso da noi, spesso rapportarsi è una fatica, ma questo non ci permette di giudicare, perché l’altro “è un terreno sacro sul quale togliersi i sandali”. L’altro, per la vita di ognuno di noi, è una ricchezza, perché evita la monotonia, e i suoi feedback ci aiutano a crescere, a far conoscere i nostri difetti e le nostre potenzialità. Dobbiamo stare sempre attenti però, perché ciò che ci viene detto non sempre è la verità e solo Dio ci conosce veramente e ci può dire veramente chi siamo. Successivamente, partendo dalla lettura della prima lettera di San Paolo ai Corinzi (1 Cor 12,12-27), abbiamo capito l’importanza dell’altro, perché in quanto fratelli, ci interessa la sua vita. Non dobbiamo provare invidia, ma empatia e compassione perché essendo tutti membra di Cristo, siamo tutti Cristo e ciò che facciamo agli altri lo facciamo a Cristo (Mt 25,40).

Nel pomeriggio abbiamo approfondito con l’aiuto di una Salesiana Cooperatrice, Angela Caradonna, la tematica dell’essere Per, declinato in 3 modi:

  • Alla luce della Parola di Dio: Essere sale della terra e luce del mondo (Mt 5, 13-16)

Grazie a questo versetto abbiamo capito l’importanza di lasciare il segno di Gesù e di noi stessi donando i nostri talenti, in ogni ambiente che frequentiamo… il nostro essere deve essere coerente.

  • Alla luce delle parole di Papa Francesco

EG 273 “Io sono una missione per la vita degli altri”. Sull’esempio di Maria che fa visita alla cugina Elisabetta, abbiamo capito quanto sia importante e bello mettersi al servizio di ogni persona che incontriamo, perché ogni missione porta felicità a chi riceve e a chi dona.

  • Alla luce della Spiritualità Giovanile Salesiana

Il servizio responsabile: abbiamo capito quanto sia importante e delicato il nostro servizio, perché ognuno di noi, donando i propri talenti, dà l’esempio… e per essere dei bravi Animatori Salesiani, dobbiamo essere buoni cristiani e onesti cittadini in qualsiasi posto ci troviamo, non solo in oratorio.

I primi due giorni si sono conclusi confrontandoci in gruppi sulle tematiche affrontate, recitando le preghiere dei vespri (la mattina iniziando con le lodi), vivendo dei momenti di fraternità insieme ai coordinatori, ascoltando delle testimonianze di alcuni ragazzi e partecipando al “laboratorio di santità”. Il laboratorio di santità consisteva nell’approfondire la vita di alcuni santi.
Il secondo giorno si è concluso con l’adorazione Eucaristica ascoltando delle testimonianze sulla vita della santa Chiara Corbella Petrillo.
Il terzo giorno i membri dell’equipe ci hanno guidato a costruire il nostro “modellino” di santità confrontandoci con la vita dei santi e le nostre qualità.

Il meeting si è concluso con la Celebrazione Eucaristica, alla presenza di don Giovanni D’Andrea e suor Angela Maria Maccioni, per rendere grazie a Gesù per la crescita spirituale, l’amicizia, la grazia e il divertimento che ci ha donato in questi giorni, come ripartenza per questo nuovo anno!

La presenza costante degli SDB e delle FMA è stata di fondamentale importanza, perché senza di loro non avremmo potuto vivere in pienezza questa esperienza. Con la loro gioia e la loro allegria riescono a trasmettere il carisma salesiano anche tramite uno sguardo, un abbraccio e – soprattutto – attraverso l’ascolto.

 

Scuola Smart – Pubblicato il primo numero del 2023 del periodico della Scuola della ILE

Pubblichiamo il primo numero del 2023 di Scuola Smart, la pubblicazione sulla scuole dell’Ispettoria Lombardo Emiliana. L’editoriale  è di don Stefano Mascazzini.

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Carissimi,
gennaio è il mese di don Bosco, è il mese nel quale celebriamo, attraverso numerose iniziative dedicate ai ragazzi e ai loro genitori, il fondatore del Sistema Preventivo.
Vorrei concentrarmi sul nostro Stile di educare per sottolineare ancora una volta l’importanza di questo grande dono che ci ha fatto don Bosco per l’educazione dei ragazzi; in modo particolare vorrei porre l’attenzione sull’atteggiamento dell’educatore nei confronti dei suoi allievi.
Che Don Bosco «vivesse per i fanciulli» ‐ pupilla dei suoi occhi, come li definisce spesso ‐ non c’è bisogno di doverlo ricordare; vale però la pena di sottolineare che proprio in ragione di tale amore l’allontanarsi fisicamente da loro costituì sempre per lui un’autentica sofferenza.
L’educatore è una persona totalmente dedita al bene dei ragazzi che gli vengono affidati, presente in mezzo a loro, pronta ad affrontare sacrifici e fatiche nell’adempiere la sua missione. Tutto ciò richiede una vera disponibilità per i giovani e un vero desiderio di stare in mezzo a loro, di parlare con loro e di conoscerli veramente. È tipica e quanto mai illuminante l’espressione: ‘Qui con voi mi trovo bene: è proprio la mia vita stare con voi’ e inoltre ‘i giovani non siano solo amati, ma che essi conoscano di essere amati’. I giovani devono sentire nel loro cuore che i loro educatori li amano. E non solo a parole, non solo nel loro cuore, ma anche e soprattutto coi fatti, dimostrando il loro affetto e il loro interesse.
Il vero educatore partecipa alla vita dei giovani, si interessa ai loro problemi, cerca di rendersi conto di come i ragazzi vedono le cose (cercando di immedesimarsi nelle situazioni che il ragazzo sta vivendo, ad esempio), prende parte alle loro attività sportive e culturali, alle loro conversazioni.,…
In questa prospettiva si punta anzitutto a coltivare e curare le relazioni personali. Don Bosco ama usare il termine ‘familiarità’ per definire il rapporto corretto tra educatori e giovani.

La lunga esperienza lo aveva infatti convinto che senza familiarità non si può dimostrare l’amore, e senza tale  dimostrazione non può nascere quella confidenza, che è condizione indispensabile per la riuscita dell’azione educativa. Il quadro delle finalità da raggiungere, il programma, gli orientamenti metodologici che sono l’obiettivo a cui deve aspirare ogni educatore acquistano concretezza ed efficacia se vissuti in ambienti sereni, gioiosi, stimolanti, in cui il giovane si sente a suo agio.
Don Bosco era convinto che il momento ideale per vivere questo senso di familiarità fosse quello definito “del cortile”, ossia il momento ricreativo, quello dedicato allo sport, alla musica. È lì, nella spontaneità ed allegria dei rapporti, che l’educatore deve saper cogliere modi di intervento, tanto lievi nelle espressioni, quanto efficaci per la
continuità e il clima di amicizia in cui si realizzano.
L’incontro, per essere educativo, richiede un continuo ed approfondito interesse che porti a conoscere i singoli personalmente ed insieme le componenti di quella condizione culturale che è loro comune. Non da ultimo, l’educatore deve saper guardare ogni ragazzo con un occhio speciale, deve trovare il canale giusto con cui giungere al suo cuore per riuscire a parlargli e fargli percepire che lo ama.
Ciò che deve muovere l’educatore deve essere il desiderio di aiutare i giovani a formarsi come uomini e come donne onesti e rispettosi dei valori e della cultura, persone che conoscono e riconoscono l’importanza della famiglia, dell’amicizia, dei rapporti interpersonali, il tutto in un’ottica di rispetto delle regole che la società detta.
In poche parole, l’obiettivo dell’educatore è quello di aiutare i giovani nella loro formazione di “buoni cristiani e onesti cittadini”, pronti a operare a loro volta con amorevolezza nei confronti di chi gli sta accanto, prendendo coscienza del fatto che la loro vita e il momento che stanno vivendo (la giovinezza) non è solo un momento di
transito tra l’infanzia e l’età adulta, ma un tempo vivo e fecondo per la costruzione della personalità e per la formazione della persona che si aspira di diventare.
Buon 2023 e Buon mese di don Bosco!!!

 

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Reliquia del beato giudice Rosario Livatino a Catania

Dal sito dei Salesiani in Sicilia.

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I Salesiani di Sicilia accoglieranno per la prima volta la reliquia del Beato Rosario Livatino a Catania, dal 27 al 28 gennaio 2023.
L’iniziativa pensata dai Salesiani e portata avanti in collaborazione con l’Arcidiocesi di Catania e Salesiani per il Sociale vede un fitto programma denso di attività.
27 gennaio
10.30 Arrivo della reliquia del Beato Livatino presso l’Istituto “San Francesco di Sales”, via Cifali 5 – Catania.
11.00 Presso il teatro “Don Bosco” dell’Istituto, incontro con le classi di terza media delle scuole cattoliche e Istituti Comprensivi di Catania e provincia.
12.30 Presso la Chiesa dell’Istituto, Venerazione della reliquia del Beato Livatino aperta a tutti i fedeli.
18.00 Presentazione della Strenna del Rettor Maggiore dei Salesiani “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco”.
Commento a cura di Don Giovanni D’Andrea, Ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia.
Testimonianza della Dott.ssa Luisa Turco, Giudice presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta.
21.15 Presso la Chiesa dell’Istituto, Veglia di preghiera aperta a tutti, curata da Azione Cattolica Giovani.
28 gennaio
08.00 Presso il teatro, “Buongiorno” con gli studenti dell’Istituto “San Francesco di Sales”.
10.00Presso il teatro, incontro con i volontari del Servizio Civile Universale dei Salesiani di Sicilia e
rappresentanti degli Istituti d’Istruzione Superiore della diocesi.
Interverranno: Dott.ssa Maria Carmela Librizzi – Prefetto di Catania, Sebastiano Mignemi – Presidente I Corte d’Assise di Catania e Claudia Vecchio – Presidente dell’Associazione“Casa Giudice Livatino”.
12.30 Presso la Chiesa dell’Istituto, Venerazione della reliquia del Beato Livatino aperta a tutti i fedeli.
15.30 Festa degli Oratori dell’Arcidiocesi di Catania e affidamento a Maria Ausiliatrice, Don Bosco e Beato Livatino con la presenza dell’Arcivescovo Metropolita di Catania, Mons. Luigi Renna e l’Ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia don Giovanni D’Andrea.

Comunicato del Vicario del Rettor Maggiore per la nomina di don Giordano Piccinotti a Sotto-Segretario dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica

Si pubblica il Comunicato del Vicario del Rettor Maggiore per la nomina di don Giordano Piccinotti a Sotto-Segretario dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.

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Torino, 6 Gennaio 2023
Solennità dell’Epifania

Ai Signori ispettori
Loro sedi,

Cari confratelli, alle ore 12 di oggi, Solennità dell’Epifania è stato comunicato dalla Sala Stampa del Vaticano la nomina del Santo Padre del nostro caro confratello don Giordano Piccinotti a:

Sotto-Segretario dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica

Don Giordano Piccinotti è nato il 23 febbraio 1975 a Manerbio (Italia). Il 12 settembre 2004 ha emesso la Professione perpetua nella Società Salesiana di San Giovanni Bosco e il 17 giugno 2006 ha ricevuto l’Ordinazione presbiterale. Ha conseguito la Licenza in Teologia Spirituale presso l’Università Pontificia Salesiana a Roma (Italia). È Direttore della Fondazione Opera Don Bosco nel Mondo a Lugano (Svizzera); Procuratore della Fondazione Istituto Elvetico Opera Don Bosco a Lugano; Direttore Esecutivo della Fondazione Opera Don Bosco onlus a Milano (Italia); Membro del Consiglio della Stiftung Don Bosco in Der Welt a Schaan (Liechtenstein); Tesoriere del Consiglio di Amministrazione della ONG VIS.

In obbedienza al Santo Padre accompagniamo questa nomina al servizio della Chiesa con la fraterna e sentita preghiera per don Giordano. Il Signore sostenga ed illumini.

Sac Stefano Martoglio

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Comunicato Stampa: l’archivio del Redentore si svela ai baresi

Si riporta il comunicato stampa del 05/01/2023, a cura dell’IpsaicIstituto Pugliese Sstoria Antifascismo e Italia Contemporanea, riguardo alla presentazione del volume “Il Redentore – storia e archivi nel cuore di Bari” di Annabella De Robertis e Clementa Fusaro presso la biblioteca di quartiere don Bosco di Bari lunedì 9 gennaio 2023 alle ore 17.30.

Nella biblioteca di quartiere don Bosco di Bari, lunedì 9 gennaio alle 17.30, Ipsaic ed Istituto Salesiano Redentore presentano il volume “Il Redentore – storia e archivi nel cuore di bari” di Annabella De Robertis e Clementina Fusaro.

L’Archivio storico dell’Istituto Salesiano SS. Redentore di Bari viene aperto al pubblico dopo un intervento di riordinamento e di inventariazione che restituisce tasselli importanti nella storia della città. Il volume, che sarà presentato lunedì 9 gennaio alle 17.30 nella Sala San Giuseppe dell’Istituto, valorizza il risultato dei lavori eseguiti dall’Ipsaic Istituto pugliese storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea ed evidenzia le attività più interessanti dei Salesiani di Don Bosco a Bari. Nell’occasione si inaugura il CAL, Centro Archivistico del Libertà, nato grazie ad un progetto dell’ATS Laboratorio Don Bosco oggi e IPSAIC nell’ambito dell’Avviso pubblico del Comune di Bari denominato “Urbis” (PON METRO 2014-2020).

Introducono i lavori Don Giuseppe Ruppi, Presidente dell’APS “Laboratorio Don Bosco oggi” e Anna Gervasio, Direttrice dell’IPSAIC. Partecipano: Paola Romano, Assessore alle Politiche educative, giovanili e alla città universitaria del Comune di Bari, Marco Giacomo Bascapè, Soprintendente archivistico e bibliografico della Puglia e Don Pasquale Martino, Direttore dell’Istituto Redentore. Insieme ad Annabella De Robertis e Clementina Fusaro, autrici del libro e del lavoro archivistico, intervengono: Raffaele Antonio Cosimo Pittella, già Soprintendente archivistico e bibliografico della Puglia e docente dell’Università “Roma Tre”, Vito Antonio Leuzzi, Presidente dell’IPSAIC, Don Francesco Preite, direttore dell’Istituto dal 2015 al 2021 e presidente dell’APS Salesiani per il Sociale.

Con questo libro le autrici, Annabella De Robertis e Clementina Fusaro, hanno voluto far riemergere le vicende che scaturiscono dall’archivio storico del Redentore. Infatti, quello che tutti i baresi chiamano “Il Redentore” non è solo una chiesa ma un punto di riferimento per il quartiere Libertà con la parrocchia, l’oratorio, i laboratori professionali, il centro socio-educativo per ragazzi. 

L’importanza di questa azione dell’Istituto Redentore all’interno del quartiere viene ben evidenziata nel volume realizzato da Edizioni dal Sud: prima da don Francesco Preite che nella prefazione testimonia la sua esperienza di fede e poi dal prof. Vito Antonio Leuzzi che fornisce una disamina storica sulla partecipazione dei Salesiani di Don Bosco nella vita dei baresi a inizio ‘900. L’autrice Annabella De Robertis ripercorre le tappe salienti della vita dell’Istituto che si intersecano con quelle della città di Bari, mentre Clementina Fusaro espone le scelte archivistiche operate per orientare il lettore nella consultazione dell’inventario.

Da oggi, attraverso la studio delle carte d’archivio, è possibile scoprire l’appassionante storia della fondazione dell’Istituto, caratterizzata dalla tenacia del canonico barese Beniamino Bux che sognava un orfanotrofio per i minori della periferia e che riuscì a realizzarlo nel 1905 grazie al coinvolgimento dei Salesiani di Don Bosco. Si conservano anche imponenti progetti edilizi che si sono susseguiti nel tempo per costruire le varie zone dell’Istituto, nonché eccezionali testimonianze delle svariate attività realizzate non solo per il quartiere Libertà ma anche per l’intera città: assistenza ai bisognosi, convitto, scuole ed istituti professionali, oratorio, cinema e teatro e perfino giornalismo.

Per questo notevole contributo allo sviluppo di Bari, l’intervento per salvaguardare il ricchissimo patrimonio archivistico, metterlo in ordine, dotarlo di un inventario e renderlo consultabile a curiosi, appassionati e ricercatori è risultato particolarmente rilevante. Un lavoro di valorizzazione dei documenti che ha aperto la strada anche ad un importante riconoscimento da parte della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia che nell’aprile 2022 ha dichiarato l’archivio dell’Istituto Salesiano Redentore “di interesse storico particolarmente importante”.

 

Facebook: @Ipsaic

Con preghiera di pubblicazione  e/o partecipazione

Bari, 05/01/2023

Macerata: I salesiani aprono le porte ai profughi afghani. La storia di Mustafa

Si riporta la notizia proventiente da InfoAns con la testimonianza di Mustafa, giovane afgano rifugiatosi in Italia, accolto, con la sua famiglia, dai salesiani di Macerata, riguardo alla sua fuga da Kabul con la famiglia in seguito alla presa di potere dei talebani nell’agosto 2021.

(ANS – Macerata) – “Mi piace molto l’Italia, a Macerata sto benissimo. Non voglio che il futuro dei nostri figli sia come il mio. Tutto quello che avevo è stato spazzato via. Distrutto in un attimo. Per loro mi auguro una vita tranquilla e piena di gioia”. A parlare in questo modo è Mustafa Alizada, appena 24enne, ma con un vissuto già molto travagliato: è infatti un giovane afgano rifugiatosi in Italia, accolto, con la sua famiglia, dai salesiani di Macerata.

Dai suoi occhi, sempre sorridenti e pieni di gratitudine, non si direbbe che ha vissuto l’inferno: Mustafa ne ha visti già tanti di orrori. E un pezzo di cuore è rimasto a Kabul, nel suo Afghanistan. Con la presa di potere dei talebani ad agosto 2021 è stato costretto a scappare con la sua famiglia: come tutti quelli di etnia Hazara (sciiti), perseguitati dal regime. La decisione presa in un attimo, l’unica possibile per avere una speranza di farcela: un tweet che ha salvato loro la vita e poi via, in macchina, di notte, tutti coperti per non farsi riconoscere, fino in Pakistan.

Qui ha trovato rifugio con la moglie, il figlioletto appena nato a Kabul, l’altro di 4 anni e i suoceri: 21 giorni di attesa, poi l’aereo che li ha portati in Italia e la nuova vita. Mustafa, ingegnere specializzato in costruzioni, è qui dal 2021 e ha ottenuto da poche settimane lo status di rifugiato, così come il resto della famiglia: tra un saluto e l’altro ai suoi amici dei Salesiani in viale don Bosco, dove è stato accolto e vive con moglie, figli e suoceri, trova la forza di raccontare la sua storia.

“Quando i talebani hanno preso il potere sapevamo di essere in pericolo, dovevamo lasciare il Paese il prima possibile. Tramite mia cognata e una giornalista, attiviste con Afghanistan Women’s Political Partecipation Network, è stato mandato un tweet a Maria Grazia Mazzola, giornalista Rai, che si è mossa all’istante. Doveva nascere il nostro secondo figlio, quei giorni è stato il caos, mia moglie ha partorito a Kabul e poi siamo scappati in Pakistan, abbiamo viaggiato di notte, le donne avevano scoperti solo gli occhi, avevamo paura. Dopo 21 giorni siamo partiti per l’Italia, grazie a quel tweet”. Ora Mustafa sta svolgendo il Servizio Civile con i Salesiani, si occupa delle attività dei ragazzi: a breve inizierà a lavorare in un’impresa edile.

Parte come operaio e poi, chissà, potrà aspirare a una qualifica più alta come quella che aveva nel suo Paese: spera nell’equiparazione dei titoli di studio, ci sta già provando tramite un’università online. Da quando è qui non ha mai smesso di studiare: corsi su corsi di italiano, per cercare di comunicare bene. E c’è riuscito, anche se dal farsi all’italiano non è facile.

“Ringrazio i Salesiani – dice –, che ci hanno tenuto per mano nei momenti più difficili della nostra vita, per averci dato un posto dove vivere e averci aiutato col lavoro. Per noi sono fratelli, sono amici, sono la nostra famiglia”.

“Quando sono arrivati l’anno scorso, poco prima di Natale – racconta don Francesco Galante, Direttore dell’opera di Macerata – per noi è stato un segno della Provvidenza. Immaginate di trovarvi di fronte una famiglia con un bimbo di poco più un mese. Questo ci ha fatto dare concretezza all’accoglienza, con tutta la fatica che ne consegue: andare dal medico, in questura, poi le impronte digitali, accompagnarli al supermercato con la carne halal, e così via… Allo stesso tempo, per noi è stata una lezione: ci ha insegnato a non soffocare gli ospiti riversando su di loro mille premure. Si vede che non sono migranti economici, loro sono stati strappati dalla loro terra, un giorno vivevano normalmente e il giorno dopo erano in fuga e poi accolti in un Paese con una cultura diversa, costretti a fare i conti con la solidarietà, ad essere ospiti. Ci siamo resi conto che l’accoglienza chiede di mettersi in ascolto di chi arriva”.

Prima di cominciare il Servizio Civile, “se Mustafa ci vedeva lavorare e per caso non gli chiedevamo di aiutarci, si offendeva – prosegue don Galante –. Ha tanta voglia di fare, di mettersi a disposizione. Ha fatto amicizia con tutti qui”. E, infatti, oltre che con i volontari, Mustafa e famiglia hanno socializzato con gli studenti universitari che vivono nell’appartamento accanto al loro.

Della Rete Umanitaria della società civile, fondata dalla Mazzola, fanno parte, oltre a Salesiani per il Sociale Aps, il “Gruppo Abele” di don Ciotti, l’Unione Donne in Italia, le Chiese Cristiane Evangeliche Battiste, la cooperativa “Una Città non basta”, l’associazione “Federico nel cuore”. Tramite la Rete sono stati accolti 11 nuclei familiari in Italia.

infoans.org

“Come lievito nella Famiglia Umana d’oggi” – Il testo della Strenna 2023

È disponibile il testo della Strenna 2023: “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco” che, come spiega il Rettor Maggiore, approfondisce il tema della dimensione laicale della Famiglia salesiana: una famiglia che cerca di essere sempre fedele al Signore sulle “orme” di Don Bosco.

Il testo della Strenna approfondisce il tema in sette punti:

  1. Il lievito del Regno
  2. Il Regno di Dio continua a crescere nel nostro mondo, tra luci e ombre
  3. La famiglia umana ha bisogno di figli e figlie responsabili
  4. Il laico: è un cristiano che “santifica il mondo dal di dentro”
  5. La famiglia di don Bosco chiamata ad essere lievito
  6. All’ombra di un grande albero con splendidi frutti
  7. I nostri giovani come LIEVITO nel mondo d’oggi

Il testo, disponibile in formato pdf, è scaricabile dal sito web di InfoANS:

Strenna 2023

Il Ministro Valditara in visita alle scuole di Sesto San Giovanni

Dal sito dei Salesiani di Sesto San Giovanni.

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Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ieri mattina ha visitato le Opere Sociali Don Bosco di Sesto San Giovanni, prima scuola paritaria a ricevere la visita del  neo Ministro, alla presenza del presidente della Regione Attilio Fontana, dell’assessore  Bolognini e dei sindaci di Sesto San Giovanni e Cinisello. 

Il Ministro Valditara ha visitato le scuole salesiane di Sesto San Giovanni, dove ha visto gli studenti  all’opera sulla didattica digitale e negli innovativi laboratori di automotive, robotica e meccanica  industriale. 

Il Ministro si è fermato a dialogare con gli studenti spiegando loro l’importanza di scegliere un  percorso formativo che tenga conto di talenti e passioni, ma con uno sguardo al futuro perchè – ha  affermato “è proprio nell’istruzione tecnica e nell’istruzione professionale che si gioca il destino industriale  di un Paese e quindi io voglio che l’esempio di eccellenza di questa Scuola possa servire per costruire una  grande riforma della formazione tecnico-professionale italiana, per mettere al servizio del Paese le vostre  capacità”. 

Il Direttore dei Salesiani di Sesto, don Elio Cesari, ha dichiarato al termine della mattina: “Siamo  onorati per questa visita, che è stato un grande segno di apprezzamento verso la nostra realtà educativa  ma soprattutto verso l’impegno e la passione dei nostri docenti, formatori e collaboratori che ogni giorno  si spendono per il bene dei nostri studenti e hanno come obiettivo la formazione ma soprattutto la  crescita umana.” 

 

Lo abbiamo accolto nelle nostre aule e laboratori per mostrargli i tratti distintivi dell’offerta formativa dei salesiani:

  • l’innovazione attraverso la didattica multimediale che ha portato la scuola a diventare una “Apple Distinguished School” che vede gli strumenti digitali applicati all’apprendimento, ma sempre con una grande attenzione all’educazione dei giovani all’uso responsabile di questi strumenti fin dalla scuola secondaria di primo grado.
  • la formazione professionale di primo livello, che da sempre caratterizza il modello educativo di Don Bosco ma che ha saputo rinnovarsi per stare al passo con i tempi, anche grazie alla stretta collaborazione con il territorio e le sue aziende.
  • la formazione superiore altamente professionalizzante in grado di rispondere alla richiesta crescente delle imprese di nuove ed elevate competenze alla luce delle sfide connesse all’industria 4.0 e alla trasformazione digitale.

 

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