Messaggio del Rettor Maggiore ai giovani nella Festa di Don Bosco

Si pubblica di seguito il messaggio del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ai giovani del Movimento Giovanile Salesiano in occasione della Festa di Don Bosco 2023.

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Torino-Valdocco, 31 gennaio 2023

I nostri giovani come lievito nella Famiglia umana di oggi

Messaggio del Rettor Maggiore ai giovani del Movimento Giovanile Salesiano

 

Carissimi giovani di tutto il mondo salesiano,

come Rettor Maggiore, a nome di Don Bosco e dell’intera Famiglia Salesiana, desidero inviarvi un saluto e una parola nel giorno della sua festa.

Desideriamo continuare a camminare insieme sulla strada della vita, come ci avete chiesto in occasione dei giorni della vostra presenza durante il XXVIII Capitolo Generale dei Salesiani. Lì ci avete detto:

«Vogliamo dirvelo forte, con tutto il cuore. Essere qui per noi è stato un sogno che si è fatto realtà: in questo luogo speciale che è Valdocco, dove è iniziata la missione salesiana, insieme salesiani e giovani per la missione salesiana, con la nostra comune volontà di essere santi insieme. Avete i nostri cuori nelle vostre mani. Prendetevi cura di questo vostro prezioso tesoro. Per favore, non dimenticatevi mai di noi e continuate ad ascoltarci»

Carissimi giovani, mi ha sempre commosso la vostra richiesta di essere santi, insieme, invitandoci a prenderci cura di voi e del tesoro prezioso dei vostri giovani cuori; di tutti voi che desiderate essere autentici, solidali, fraterni e veri credenti, donne e uomini di profonda fede nel Signore della Vita.

Cari giovani, siete chiamati ad una grande missione! Gli ultimi tre papi – Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco – hanno pensato molto a voi e vi hanno prospettato sfide coraggiose e forti. Sono sfide molto attuali, molto puntuali e – mi permetto di dire – molto “salesiane”.

Dunque, nel nome di Gesù vi è proposta una missione impegnativa: quella di essere attivi nel vostro impegno sociale, come vero lievito nella famiglia umana.

  • Avete davanti a voi la grande sfida di continuare ad accogliere la responsabilità per il dono della vita, di tutta la vita umana. Servire la “cultura della vita” sarà sempre un compito attraente e stimolante per ognuno di voi.
  • La promozione dei valori della famiglia e l’impegno per eliminare la povertà che porta molte persone a vivere ai margini, così come la lotta contro la fame, sono temi che spesso, come giovani, non vi lasciano indifferenti.
  • È positivo che alcuni di voi si stiano impegnando nella difesa dei diritti umani e dei diritti dei minori. Per non parlare della grande sfida per la costruzione della Pace. Gli sforzi che compiamo nella ricerca della pace non sono mai abbastanza.
  • Siete anche molto sensibili al buon uso delle risorse della terra, alla cura del Creato, rispettando tutto ciò che ha a che fare con una corretta ecologia.

A voi che leggete questo Messaggio in tutto il mondo, in migliaia di case salesiane condividendo la medesima fede, dico: favorite un autentico dialogo tra di voi. L’altro, il compagno, colui che è diverso per cultura e religione, è sempre un giovane come voi, con il quale potete incontrarvi, dialogare e persino diventare amici. Le differenze, infatti, non possono rimanere solo un ostacolo, ma devono diventare un’opportunità per un reciproco arricchimento.

Cari giovani, tutte queste sfide e molte altre interessano oggi la famiglia umana. Per essa, oggi, vogliamo essere lievito, sale, luce. Queste sfide chiedono che con la vostra vita, la vostra formazione, i vostri studi, il vostro lavoro e la vostra vocazione, esprimiate un “sì” che dimostri concretamente il vostro impegno per costruire un mondo più giusto e fraterno.

Queste sfide vi pongono di fronte al bivio di accettare o rifiutare una vita impegnata ed entusiasmante in cui concentrare tutte le vostre migliori forze ed energie secondo il sogno di Dio per ciascuno di voi. Certamente non vi è chiesto un eroismo particolare o straordinario, ma unicamente – ed è già molto – di far fruttare i doni e i talenti che Dio ha concesso a ciascuno di voi, impegnandovi a crescere nella fede, nell’amore vero, nella fraternità e nel servizio a favore di tutti, soprattutto degli ultimi, dei più colpiti dalla vita, di coloro che hanno meno opportunità.

Mi sembra questa una formidabile proposta per ogni giovane cristiano e salesiano che voglia essere discepolo missionario del Signore oggi, e per ogni giovane di altre fedi religiose presenti nelle case di Don Bosco.

Concludo ringraziando il Signore per tante espressioni di bellezza, pienezza e bontà presenti nella vostra vita, cari giovani, e che vi porta a pensare ad altri ragazzi, ragazze e giovani come voi ma che sono smarriti, disorientati e molto lontani da quei valori che danno loro dignità.

Il nostro Dio, che è Padre di tutti i suoi figli e figlie, ha bisogno di voi e vi chiede di essere il Suo volto e le Sue mani per raggiungere coloro che hanno meno possibilità. Vi incoraggio in questo impegno e vi auguro di cuore ¡buona festa di Don Bosco!

 

Con vero affetto vi saluto,
Don Ángel Fernández Artime, SDB
Rettor Maggiore

Italia – Un tempo per riflettere e ripartire: la visita di don Martoglio alla casa “Don Bosco” di Roma

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – A volte una casa salesiana è così grande che ha bisogno di fermarsi e ascoltare ogni sua parte. Per capire da dove viene e dove sta andando. E anche perché altrimenti “un pezzo non sa cosa fa l’altro”. La comunità della parrocchia “San Giovanni Bosco” a Roma lo ha fatto domenica 22 gennaio scorso, intorno a don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, durante la solenne celebrazione eucaristica e il successivo incontro con la comunità educativa pastorale dell’opera salesiana.

Con don Martoglio la comunità ha aperto la Novena che sta accompagnando tutti alla Festa di San Giovanni Bosco di martedì 31 gennaio. La presenza del Vicario del Rettor Maggiore ha dato l’opportunità di avere un tempo per guardarsi negli occhi, certi che Don Bosco è ancora vivo nella comunità e guida le sue scelte. Scelte che sono passate anche attraverso le difficoltà della pandemia di Covid-19 e dei rallentamenti che con il senno di poi sono stati provvidenziali.

Il confronto guidato da don Martoglio è stato necessario a tutti per raccogliere maggiormente le forze, ridefinire i propri obiettivi e prepararsi a continuare, ancora più energicamente di prima, il proprio progetto di ascolto del territorio e le sue realtà, spesso non facili.

Nell’incontro con il Vicario del Rettor Maggiore la comunità si è raccontata, ripercorrendo i passi fatti in questi ultimi anni, nei quali è cresciuta riordinando le forze al proprio interno e coinvolgendo nuove persone, facendo prendere corpo ad una comunità che è cresciuta di pari passo all’aumento dell’invecchiamento della popolazione del quartiere ed all’aumento di episodi di microcriminalità, che sono uno stimolo a fare sempre meglio e di più.

Nella realtà del territorio di Don Bosco, la parrocchia in questi anni è tornata ad essere presente concretamente attraverso le tante proposte educative dell’Oratorio-Centro Giovanile e della Residenza Universitaria, attraverso le opere di carità e di assistenza ai bisognosi come il Centro di Ascolto e la Mensa della Caritas di Prefettura, dove una molteplicità di operatori della parrocchia “San Giovanni Bosco” e di quelle limitrofe prestano il loro fattivo contributo, e attraverso le proposte e attività culturali come quelle offerte dai cori parrocchiali e dal cinema teatro “Don Bosco”, tasselli di un grande puzzle che si compone sotto l’ombra della Basilica, sotto lo sguardo amorevole di Don Bosco che continua a guardare tutti i suoi figli e tutti i suoi giovani con il suo desiderio di vederli “felici nel tempo e nell’eternità”.

Questi tasselli sono soprattutto gli educatori, i volontari, i Salesiani Cooperatori, le Figlie di Maria Ausiliatrice e gli stessi Salesiani di Don Bosco, che devono non solo ascoltare ed ascoltarsi, ma anche raccontarsi, ovvero dire “dove vogliono andare” e “leggere le infinite necessità della realtà, che sono anche opportunità”, come suggerito da don Martoglio nel suo saluto alla Comunità Educativa Pastorale, laddove ha paragonato il quartiere Don Bosco al quartiere Valdocco di Torino di metà ‘800, culla della missione del Padre e Maestro della Gioventù.

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Genova Sampierdarena, per la festa di Don Bosco il Vicario del Rettor Maggiore presenterà la Strenna

Pubblichiamo l’articolo sulla festa di San Giovanni Bosco dell’Opera di Genova Sampierdarena.

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Il 31 Gennaio, si commemora San Giovanni Bosco, considerato dalla religione Cattolica Patrono della scuola e degli studenti. Giovanni Melchiore Bosco nasce nel 1815 a Castelnuovo d’Asti (oggi Castelnuovo Don Bosco), in una famiglia contadina.

L’invito è quello di andare a partecipare alla festa per in onore di San Giovanni Bosco dal sabato 28 al martedì 31 Gennaio 2023 presso l’Opera Don Bosco di Genova

Ecco come verrà strutturata la festa:

Sabato 28 Gennaio 2023

Ore 10:00 presso Sala Luoni Don Bosco Genova la presentazione Strenna 2023 con Don Stefano Martoglio (Vicario del Rettor Maggiore dei Selesiani)

A seguire messa presieduta da Don Stefano Martoglio presso la Parrocchia San Giovanni Bosco e San Gaetano

Domenica 29 Gennaio 2023

Ore 10:00 la Santa Messa presieduta da Don Francesco Fully Doragrossa (Rettore del Seminario e delegato della pastorale giovanile alla Diocesi di Genova)

A seguire brioche per tutti, giochi in cortile e pranzo insieme (su prenotazione)

Martedì 31 Gennaio

Ore 09:00 la Santa Messa presieduta da Padre Daniel Coronel (nel 25° anniversario di profesione religiosa). A seguire tornei e giochi in cortile per ragazzi CFP e delle scuole; laboratorio di cucina per i ragazzi del CFP

Ore 18:00 Solenne Concelebrazione presieduta da Don Sergio Pellini (Direttore della Casa)

Per informazioni o prenotazione pranzo si richiede di chiamare al seguente numero: 010 640 2601 (attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 16)

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 6 persone e testo

Salesiani Treviglio, festa per i 130 anni della presenza salesiana

Da L’Eco di Bergamo

Una mostra di fotografie e articoli sulla lunga storia della presenza salesiana a Treviglio. E una serie di iniziative pensate per gli studenti di oggi. In occasione della festa di San Giovanni Bosco di quest’anno – la cui ricorrenza liturgica cade martedì prossimo, 31 gennaio, data della morte del santo patrono dei giovani, avvenuta nel 1888 – i Salesiani di Treviglio hanno organizzato una serie di eventi anche per ricordare la presenza a Treviglio da ben 130 anni di un istituto che è ormai un’istituzione. Sembra infatti molto lontana la data del 14 ottobre 1892, quando i primi tre sacerdoti salesiani arrivarono in treno a Treviglio per concretizzare una volontà espressa poco prima della sua morte da don Bosco in persona: aprire un istituto salesiano anche a Treviglio. Lo avrebbe confidato in una lettera andata perduta e datata 28 febbraio 1887 (giorno della Madonna delle Lacrime) all’allora prevosto trevigliese, don
Francesco Rainoni. A finanziare la nuova struttura ci avrebbe pensato il conte Melzi d’Eril, anche per contrastare l’anticlericalismo che si stava diffondendo all’epoca in città.

La prima sede venne ricavata al civico 6 di via Zanda, in centro a Treviglio: primo direttore è don Francesco Cottrino, che coordina le elementari, l’allora ginnasio e l’oratorio. Ma già nel 1894 i salesiani si trasferirono dove oggi sorge il centro salesiano, realizzato al posto di un cascinale che venne demolito, accanto alla chiesa di San Carlo ai morti (ora gestita proprio dalla congregazione di don Bosco). Lì, lungo la circonvallazione interna, venne prima costruito l’edificio principale a forma di «L» (che poi verrà alzato di un piano negli Anni Sessanta), al quale venne affiancato, nel 1906, il secondo palazzo, quello che si affaccia su via Portaluppi e che ospita storicamente la sede delle scuole medie (a pianterreno si trova invece la chiesa interna): con il passare dei decenni, infatti, la necessità di nuovi spazi è andata via via crescendo, anche con l’aumento del numero di studenti (a lungo anche «interni», che si fermavano anche a dormire per tutta la settimana: oggi invece tutti tornano a casa la sera, visto che l’ultimo interno si è diplomato nel 2001) provenienti da un bacino sempre più vastoe che oggi abbraccia l’intera pianura bergamasca, la vicina Martesana e le parti settentrionali del Cremasco e del Lodigiano, per circa 1.200 studenti attuali. Nel 1919 nasce l’Unione degli ex allevi, che quattro anni fa ha tagliato il traguardo dei primi cento anni di attività. Dal 1934 l’istituto venne di nuovo ampliato, con la costruzione di un edificio sul retro degli altri due e che ospita la mensa (inizialmente era la sede delle Figlie di Maria Ausiliatrice, l’ordine femminile fondato sempre da don Bosco), con confinante nuova sede per il liceo classico.

Sede che è poi stata demolita e sostituita da una più ampia nel 2012, di fronte al campo da calcio. Nel 1975 l’altra grande costruzione all’interno delle mura dell’istituto: il palazzetto dello sport dedicato al «Maestro Zanovello», ovvero lo storico insegnante delle elementari Giovanni Zanovello. Elementari che hanno riaperto a partire dal 2000, dopo alcuni decenni in cui l’istituto ospitava solo medie e superiori (con vari indirizzi, dal liceo al professionale, passando per i geometri: alla fine degli Anni Ottanta l’allora direttore don Emilio Bruni avviò una sperimentazione liceale che sarebbe poi stata adottata a livello nazionale anche dalle scuole statali, ovvero un quinquennio unitario per il classico e lo scientifico, con indirizzi letterario- umanistico e matematico-naturalistico).

Dai Salesiani è passato anche lo sport, in particolare il calcio, con la storica società «Orsa», attiva dal 1962 e ora cessata. L’altra chiusura dolorosa arriva nel 2000, quando cessa l’attività lo storico oratorio. Oggi il centro salesiano, diretto da don Renato Previtali, ospita la primaria e la secondaria di primo grado (le ex elementari e medie), i licei classico, scientifico e delle scienze applicate, un centro di formazione professionale per operatori dei servizi logistici e un istituto tecnico tecnologico con specializzazioni in logistica e informatica. Tutto l’istituto si sta ora preparando per la festa di don Bosco, che sarà anticipata (come da tradizione) a venerdì pomeriggio: alle 18, nella palestra Zanovello, sarà celebrata la Messa, quest’anno presieduta da monsignor Andrea Turazzi, vescovo di San Marino-Montefeltro. La cerimonia è storicamente aperta alla cittadinanza: in epoca precovid alla Messa partecipavano anche più di duemila persone, tra allievi, ex allievi, docenti, genitori e amici dei Salesiani. Chissà che anche quest’anno, per festeggiare i 130 anni a Treviglio, non si torni a quei numeri.

Redentore Bari, festa di Don Bosco con eventi e incontri per celebrare il Santo dei giovani

Pubblichiamo il comunicato stampa dell’Opera di Bari Redentore.

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Volete fare una cosa buona? Educate la gioventù. Volete fare una cosa santa? Educate la gioventù. Volete fare una cosa santissima? Educate la gioventù. Così si rivolgeva don Bosco ai suoi salesiani ed educatori.

In occasione della prossima festa di San Giovanni Bosco, dal 21 gennaio al 31 gennaio, presso il “Redentore” dei Salesiani di Bari, si terranno una serie di eventi ed incontri per celebrare, l’Uomo ed il Santo dei giovani, che con la sua fede, coraggio e ottimismo, è riuscito a dare nel corso dei secoli e nel mondo intero, speranza e valore al futuro dei giovani.

I festeggiamenti, avranno inizio sabato 21 gennaio, alle 17.00, con la veglia di preghiera a cui prenderanno parte tutti i giovani del Movimento Giovanile Salesiano della Puglia, presso la chiesa del Redentore.

Martedì 24 gennaio, si proseguirà con la festa di San Francesco di Sales, il santo da cui i Salesiani prendono il nome, alle ore 19.00, presso la sala san Giuseppe sarà presentata la strenna del Rettor Maggiore “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA DI OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco”. L’incontro pubblico avrà una lettura operativa e contestuale con le testimonianze del professore e scrittore Francesco MINERVINI e del dott. Renato NITTI, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani: visto il tema, abbiamo pensato di dare voce a chi giornalmente percorre e lavora insieme a ciascuno di noi l’avventura di dare un volto improntato sulla legalità e sul rispetto delle regole ai cittadini della nostra città.

Oltre al triduo di don Bosco previsto nei giorni 25-26-27 alle ore 19.00, ci saranno delle serate di giochi, triangolari di calcio e giornate di festa per i vari servizi spcio-educativi che fanno capo al Redentore.

Domenica 29 dopo la messa delle ore 10.00, tutti i laici, animatori, giovani e simpatizzanti della Comunità Educativa Pastorale del Redentore “occuperanno” Via Sparano, all’altezza della Parrocchia di san

Ferdinando, per vivere un momento di flash mob e festa con l’intera comunità barese e per donare simbolicamente ad ogni giovane una penna che, a nome di don Bosco, li aiuti a “scrivere ti amo”, a “firmare un contratto di lavoro”, a “riuscire a terminare con successo gli studi”.

Il tutto culminerà martedì 31 gennaio con la Celebrazione della Solennità di Don Bosco: alle ore 18.30 si terrà la Solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta da don Enrico D’Abbicco, Vicario generale dell’Arcidiocesi Bari-Bitonto, e a seguire in Oratorio il tradizionale panino con la mortadella, musica e festa insieme. Alla Celebrazione è stato invitato anche il Sindaco della Città di Bari.

Il carisma salesiano continua ad essere affascinante per tutte le generazioni e permette di far convergere attenzioni, energie, sogni e progetti sulla realtà giovanile, la fascia che più spesso soffre ed è abbandonata. Il Redentore, sul solco di san Giovanni Bosco, continua a servire il Quartiere Libertà da 118 anni, con passione, innovandosi, aprendosi al territorio, progettando canali di speranza per ogni ragazzo delle nostre strade.

Don Bosco Roma, tutto pronto per i festeggiamenti del Santo Patrono

Pubblichiamo il comunicato stampa della Parrocchia Don Bosco di Roma sui festeggiamenti del santo patrono.

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Don Bosco Roma: unico quartiere della Capitale che prende il nome dalla parrocchia di riferimento, si appresta a festeggiare il suo Santo Patrono. Don Bosco, popolare e popoloso, è legato a stretto giro alla figura del Santo piemontese. Cuore delle feste sarà la basilica Don Bosco, a partire già da domenica 22 gennaio con la solenne celebrazione eucaristica delle 11:00 presieduta da Don Stefano Martoglio, vicario del Superiore mondiale dei salesiani, a cui farà seguito l’incontro con la nutrita comunità educativa pastorale.

Tra i tanti appuntamenti segnaliamo che il 24 gennaio in occasione del 400° dalla morte di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e della Congregazione Salesiana, sarà presente don Pier Fausto Frisoli, Procuratore Generale della Congregazione Salesiana. Dopo la celebrazione delle 18:00, Frisoli presenterà la lettera apostolica di Papa Francesco “Totum Amoris est”.

Dedicato alla famiglia salesiana l’appuntamento del 26 con il Postulatore per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana don Pierluigi Cameroni, che alle 19:00 condurrà l’incontro dal titolo “La bellezza del Vangelo secondo il carisma salesiano”, mentre il Rettor Magnifico dell’Università Pontificia Salesiana don Andrea Bozzolo, il 27 alle 19:00, incontrerà gli universitari sul tema “Fede e cultura, un richiamo di libertà”. Entrambi gli appuntamenti saranno preceduti dalla celebrazione eucaristica.

Il 29 alle 11:00 sarà il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinal Pietro Parolin, a celebrare l’Eucarestia in basilica. Sono stati invitati il prefetto di Roma Bruno Frattasi, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il presidente del VII Municipio, Francesco Laddaga. Nel pomeriggio, in basilica alle 16:30, si terrà il concerto della Banda dell’Arma dei Carabinieri. A seguire il cardinal Cristobàl Lopez Romero, arcivescovo di Rabat in Marocco, presiederà la celebrazione delle 18:30.

Il 31 gennaio, giorno della solennità, si raccoglieranno in Basilica tutti i ragazzi/e delle scuole e nel pomeriggio il cardinale Robert Sarah, dopo la celebrazione delle 18.00, presiederà la processione con le insigni reliquie di san Giovanni Bosco e san Domenico Savio.

Il 3 febbraio alle 19:30, presso il Cinema Teatro Don Bosco in via Publio Valerio 63, si terrà la proiezione del film “Brado”, a seguire Kim Rossi Stuart e don Fabio Rosini, moderati da Gigi De Palo, commenteranno il film in sala. L’evento rientra nell’ambito della rassegna cinematografica CineMeet.

Genzano, per la festa di Don Bosco i giovani incontrano don Luigi Ciotti

Pubblichiamo il comunicato stampa della Casa Salesiana di Genzano sull’incontro con don Luigi Ciotti del 31 gennaio.

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Il 31 gennaio, in occasione della festa liturgica di San Giovanni Bosco, l’oratorio salesiano di Genzano, in collaborazione con la Parrocchia Santissima Trinità, il Comune di Genzano di Roma e la BCC Colli Albani, organizza un incontro per i giovani con don Luigi Ciotti. All’incontro, che si svolgerà alle ore 18 nel cinema teatro Cynthianum, parteciperanno il Vescovo della Diocesi di Albano, mons. Vincenzo Viva, il parroco don Pietro Massari, il sindaco di Genzano, Carlo Zoccolotti, Giampiero Cioffredi, delegato del presidente della Regione Lazio per la legalità e sicurezza. A dialogare con don Luigi Ciotti saranno i giovani dell’oratorio salesiano, gli Scout, i ragazzi della Polisportiva Giovanile Salesiana, dell’associazione Arcipelago e alcuni studenti delle scuole superiori di Genzano.

Nel giorno in cui la Chiesa e la Famiglia Salesiana sono in festa per la memoria di Don Bosco, far incontrare ai giovani di Genzano don Luigi Ciotti è un segno dell’impegno per richiamare il sistema educativo di Don Bosco che voleva i suoi ragazzi “buoni cristiani e onesti cittadini”.

La giustizia sociale, la lotta alle organizzazioni criminali, la tutela del bene comune e, soprattutto, la sensibilizzazione dei giovani a una cultura dell’impegno e del servizio per gli altri sono i pilastri dell’attività di Libera e di don Ciotti, ma sono anche un tratto comune con l’azione educativa e carismatica dei Salesiani.

“Ho conosciuto don Luigi Ciotti più di trent’anni fa in montagna durante un incontro di formazione di giovani preti salesiani. Mi ricordo che mi trasmise il suo grande amore a don Bosco come prete torinese. Non ho mai dimenticato il suo racconto della sua ordinazione sacerdotale dove erano presenti i tanti esclusi dalla città di Torino. Un’assemblea davvero originale che ben rappresentava il popolo delle periferie. Quanto diversa quella celebrazione da quella vissuta da noi neosacerdoti dove tutto era definito è programmato, dove l’assemblea era composta da gente per bene – spiega don Maurizio Verlezza, direttore dell’Opera salesiana di Genzano -. Da quel giorno non l’ho più perso di vista, con lui è nata una bellissima amicizia. In tutte le case in cui sono stato l’ho inviato a parlare ai giovani. Quando sono arrivato a Genzano mi sono confrontato con i responsabili dell’oratorio, ne ho parlato con il parroco, il vescovo e il sindaco. Così è nato l’incontro del 31 gennaio: sarà un’occasione unica per far dialogare i giovani e don Ciotti sulla legalità. Si tratta dell’inizio di un percorso per la formazione dei giovani alla legalità sulla stregua di don Bosco che ci vuole onesti cittadini e buoni cristiani”.

Sicilia, Meeting sulla santità per i giovani del Movimento Giovanile Salesiano

Pubblichiamo il resoconto del Meeting del MGS Sicilia.

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Nei giorni dal 3 al 5 Gennaio 2023, noi ragazzi del MGS Sicilia, abbiamo avuto la possibilità di confrontarci, divertirci e ascoltare con molto interesse gli incontri formativi proposti dall’equipe, durante un campo animatori chiamato “Meeting”.

Le tematiche principali sono state la santità e l’importanza di scoprire se stessi non temere di esserlo.

Il primo giorno, in seguito a un momento di animazione e di lancio del tema, è iniziato il primo incontro formativo, guidato da don Marco Piana, sulla tematica dell’Essere, nel quale abbiamo approfondito il tema della Santità: in quanto figli amati da Dio, siamo stati chiamati per nome da lui e per questo ognuno di noi è già prezioso, bello e inimitabile. In quanto figli, dobbiamo ricordarci di avere un padre, perché in caso contrario, potremmo dimenticare la nostra unicità e il valore che ognuno di noi ha: per questo è importante “seguire la voce che ci ricorda la nostra bellezza“. Successivamente, abbiamo riflettuto sulla nostra identità provando a dare un senso al nostro passato, al nostro presente e al nostro futuro, tramite delle domande di riflessione. In seguito, ci siamo confrontati in piccoli gruppi.

Il secondo giorno, vi sono stati due incontri formativi sulle tematiche dell’essere Con e dell’essere Per.

Durante il primo momento abbiamo approfondito, con l’aiuto di don Dario Spinella , la tematica dell’essere Con, partendo dall’ascolto della canzone “Io sono l’altro” di Niccolò Fabi: l’altro è diverso da noi, spesso rapportarsi è una fatica, ma questo non ci permette di giudicare, perché l’altro “è un terreno sacro sul quale togliersi i sandali”. L’altro, per la vita di ognuno di noi, è una ricchezza, perché evita la monotonia, e i suoi feedback ci aiutano a crescere, a far conoscere i nostri difetti e le nostre potenzialità. Dobbiamo stare sempre attenti però, perché ciò che ci viene detto non sempre è la verità e solo Dio ci conosce veramente e ci può dire veramente chi siamo. Successivamente, partendo dalla lettura della prima lettera di San Paolo ai Corinzi (1 Cor 12,12-27), abbiamo capito l’importanza dell’altro, perché in quanto fratelli, ci interessa la sua vita. Non dobbiamo provare invidia, ma empatia e compassione perché essendo tutti membra di Cristo, siamo tutti Cristo e ciò che facciamo agli altri lo facciamo a Cristo (Mt 25,40).

Nel pomeriggio abbiamo approfondito con l’aiuto di una Salesiana Cooperatrice, Angela Caradonna, la tematica dell’essere Per, declinato in 3 modi:

  • Alla luce della Parola di Dio: Essere sale della terra e luce del mondo (Mt 5, 13-16)

Grazie a questo versetto abbiamo capito l’importanza di lasciare il segno di Gesù e di noi stessi donando i nostri talenti, in ogni ambiente che frequentiamo… il nostro essere deve essere coerente.

  • Alla luce delle parole di Papa Francesco

EG 273 “Io sono una missione per la vita degli altri”. Sull’esempio di Maria che fa visita alla cugina Elisabetta, abbiamo capito quanto sia importante e bello mettersi al servizio di ogni persona che incontriamo, perché ogni missione porta felicità a chi riceve e a chi dona.

  • Alla luce della Spiritualità Giovanile Salesiana

Il servizio responsabile: abbiamo capito quanto sia importante e delicato il nostro servizio, perché ognuno di noi, donando i propri talenti, dà l’esempio… e per essere dei bravi Animatori Salesiani, dobbiamo essere buoni cristiani e onesti cittadini in qualsiasi posto ci troviamo, non solo in oratorio.

I primi due giorni si sono conclusi confrontandoci in gruppi sulle tematiche affrontate, recitando le preghiere dei vespri (la mattina iniziando con le lodi), vivendo dei momenti di fraternità insieme ai coordinatori, ascoltando delle testimonianze di alcuni ragazzi e partecipando al “laboratorio di santità”. Il laboratorio di santità consisteva nell’approfondire la vita di alcuni santi.
Il secondo giorno si è concluso con l’adorazione Eucaristica ascoltando delle testimonianze sulla vita della santa Chiara Corbella Petrillo.
Il terzo giorno i membri dell’equipe ci hanno guidato a costruire il nostro “modellino” di santità confrontandoci con la vita dei santi e le nostre qualità.

Il meeting si è concluso con la Celebrazione Eucaristica, alla presenza di don Giovanni D’Andrea e suor Angela Maria Maccioni, per rendere grazie a Gesù per la crescita spirituale, l’amicizia, la grazia e il divertimento che ci ha donato in questi giorni, come ripartenza per questo nuovo anno!

La presenza costante degli SDB e delle FMA è stata di fondamentale importanza, perché senza di loro non avremmo potuto vivere in pienezza questa esperienza. Con la loro gioia e la loro allegria riescono a trasmettere il carisma salesiano anche tramite uno sguardo, un abbraccio e – soprattutto – attraverso l’ascolto.

 

Scuola Smart – Pubblicato il primo numero del 2023 del periodico della Scuola della ILE

Pubblichiamo il primo numero del 2023 di Scuola Smart, la pubblicazione sulla scuole dell’Ispettoria Lombardo Emiliana. L’editoriale  è di don Stefano Mascazzini.

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Carissimi,
gennaio è il mese di don Bosco, è il mese nel quale celebriamo, attraverso numerose iniziative dedicate ai ragazzi e ai loro genitori, il fondatore del Sistema Preventivo.
Vorrei concentrarmi sul nostro Stile di educare per sottolineare ancora una volta l’importanza di questo grande dono che ci ha fatto don Bosco per l’educazione dei ragazzi; in modo particolare vorrei porre l’attenzione sull’atteggiamento dell’educatore nei confronti dei suoi allievi.
Che Don Bosco «vivesse per i fanciulli» ‐ pupilla dei suoi occhi, come li definisce spesso ‐ non c’è bisogno di doverlo ricordare; vale però la pena di sottolineare che proprio in ragione di tale amore l’allontanarsi fisicamente da loro costituì sempre per lui un’autentica sofferenza.
L’educatore è una persona totalmente dedita al bene dei ragazzi che gli vengono affidati, presente in mezzo a loro, pronta ad affrontare sacrifici e fatiche nell’adempiere la sua missione. Tutto ciò richiede una vera disponibilità per i giovani e un vero desiderio di stare in mezzo a loro, di parlare con loro e di conoscerli veramente. È tipica e quanto mai illuminante l’espressione: ‘Qui con voi mi trovo bene: è proprio la mia vita stare con voi’ e inoltre ‘i giovani non siano solo amati, ma che essi conoscano di essere amati’. I giovani devono sentire nel loro cuore che i loro educatori li amano. E non solo a parole, non solo nel loro cuore, ma anche e soprattutto coi fatti, dimostrando il loro affetto e il loro interesse.
Il vero educatore partecipa alla vita dei giovani, si interessa ai loro problemi, cerca di rendersi conto di come i ragazzi vedono le cose (cercando di immedesimarsi nelle situazioni che il ragazzo sta vivendo, ad esempio), prende parte alle loro attività sportive e culturali, alle loro conversazioni.,…
In questa prospettiva si punta anzitutto a coltivare e curare le relazioni personali. Don Bosco ama usare il termine ‘familiarità’ per definire il rapporto corretto tra educatori e giovani.

La lunga esperienza lo aveva infatti convinto che senza familiarità non si può dimostrare l’amore, e senza tale  dimostrazione non può nascere quella confidenza, che è condizione indispensabile per la riuscita dell’azione educativa. Il quadro delle finalità da raggiungere, il programma, gli orientamenti metodologici che sono l’obiettivo a cui deve aspirare ogni educatore acquistano concretezza ed efficacia se vissuti in ambienti sereni, gioiosi, stimolanti, in cui il giovane si sente a suo agio.
Don Bosco era convinto che il momento ideale per vivere questo senso di familiarità fosse quello definito “del cortile”, ossia il momento ricreativo, quello dedicato allo sport, alla musica. È lì, nella spontaneità ed allegria dei rapporti, che l’educatore deve saper cogliere modi di intervento, tanto lievi nelle espressioni, quanto efficaci per la
continuità e il clima di amicizia in cui si realizzano.
L’incontro, per essere educativo, richiede un continuo ed approfondito interesse che porti a conoscere i singoli personalmente ed insieme le componenti di quella condizione culturale che è loro comune. Non da ultimo, l’educatore deve saper guardare ogni ragazzo con un occhio speciale, deve trovare il canale giusto con cui giungere al suo cuore per riuscire a parlargli e fargli percepire che lo ama.
Ciò che deve muovere l’educatore deve essere il desiderio di aiutare i giovani a formarsi come uomini e come donne onesti e rispettosi dei valori e della cultura, persone che conoscono e riconoscono l’importanza della famiglia, dell’amicizia, dei rapporti interpersonali, il tutto in un’ottica di rispetto delle regole che la società detta.
In poche parole, l’obiettivo dell’educatore è quello di aiutare i giovani nella loro formazione di “buoni cristiani e onesti cittadini”, pronti a operare a loro volta con amorevolezza nei confronti di chi gli sta accanto, prendendo coscienza del fatto che la loro vita e il momento che stanno vivendo (la giovinezza) non è solo un momento di
transito tra l’infanzia e l’età adulta, ma un tempo vivo e fecondo per la costruzione della personalità e per la formazione della persona che si aspira di diventare.
Buon 2023 e Buon mese di don Bosco!!!

 

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Reliquia del beato giudice Rosario Livatino a Catania

Dal sito dei Salesiani in Sicilia.

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I Salesiani di Sicilia accoglieranno per la prima volta la reliquia del Beato Rosario Livatino a Catania, dal 27 al 28 gennaio 2023.
L’iniziativa pensata dai Salesiani e portata avanti in collaborazione con l’Arcidiocesi di Catania e Salesiani per il Sociale vede un fitto programma denso di attività.
27 gennaio
10.30 Arrivo della reliquia del Beato Livatino presso l’Istituto “San Francesco di Sales”, via Cifali 5 – Catania.
11.00 Presso il teatro “Don Bosco” dell’Istituto, incontro con le classi di terza media delle scuole cattoliche e Istituti Comprensivi di Catania e provincia.
12.30 Presso la Chiesa dell’Istituto, Venerazione della reliquia del Beato Livatino aperta a tutti i fedeli.
18.00 Presentazione della Strenna del Rettor Maggiore dei Salesiani “COME LIEVITO NELLA FAMIGLIA UMANA D’OGGI. La dimensione laicale della Famiglia di Don Bosco”.
Commento a cura di Don Giovanni D’Andrea, Ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia.
Testimonianza della Dott.ssa Luisa Turco, Giudice presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta.
21.15 Presso la Chiesa dell’Istituto, Veglia di preghiera aperta a tutti, curata da Azione Cattolica Giovani.
28 gennaio
08.00 Presso il teatro, “Buongiorno” con gli studenti dell’Istituto “San Francesco di Sales”.
10.00Presso il teatro, incontro con i volontari del Servizio Civile Universale dei Salesiani di Sicilia e
rappresentanti degli Istituti d’Istruzione Superiore della diocesi.
Interverranno: Dott.ssa Maria Carmela Librizzi – Prefetto di Catania, Sebastiano Mignemi – Presidente I Corte d’Assise di Catania e Claudia Vecchio – Presidente dell’Associazione“Casa Giudice Livatino”.
12.30 Presso la Chiesa dell’Istituto, Venerazione della reliquia del Beato Livatino aperta a tutti i fedeli.
15.30 Festa degli Oratori dell’Arcidiocesi di Catania e affidamento a Maria Ausiliatrice, Don Bosco e Beato Livatino con la presenza dell’Arcivescovo Metropolita di Catania, Mons. Luigi Renna e l’Ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia don Giovanni D’Andrea.