Su e Zo per i Ponti di Venezia: appuntamento ad Aprile 2022

Si riporta il comunicato stampa del TGS Eurogroup sul rinvio della Su e Zo per i Ponti di Venezia al 2022.

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A causa dell’emergenza sanitaria in corso, dopo lunga riflessione e attento confronto con l’amministrazione comunale  della Città di Venezia, il Comitato Promotore della Su e Zo per i Ponti di Venezia e il Consiglio Direttivo TGS Eurogroup,  l’associazione di promozione sociale promossa dai Salesiani di Don Bosco che organizza la manifestazione fin dalle  origini, hanno ritenuto necessario rinviare l’organizzazione della 42° edizione della “Su e Zo per i Ponti di Venezia” alla  primavera del prossimo anno. 

Così affermano gli organizzatori: “Purtroppo le misure stringenti ma necessarie che caratterizzano questo periodo  eccezionale, unite alla proroga dello stato di emergenza al 30 aprile 2021, non ci hanno consentito di confermare  l’edizione di quest’anno. L’appuntamento è dunque rinviato ad Aprile 2022: non vediamo l’ora di ritrovarci tutti uniti a  Venezia in sicurezza e con serenità, in una giornata all’insegna dell’aggregazione, dell’amicizia e della solidarietà!” 

La Su e Zo per i Ponti, però, non va in vacanza: il Comitato Promotore della manifestazione sta pensando ad un nuovo progetto che ha l’obiettivo di accogliere nuovamente a Venezia i tanti amici della passeggiata di solidarietà sparsi  in tutta Italia ed oltre, in una forma inedita e originale, a partire già da questa primavera. 

Previste anche altre iniziative rivolte più specificatamente ai Volontari della Su e Zo, in un percorso di preparazione in  vista dell’edizione dell’anno prossimo. 

Tutti gli aggiornamenti e le novità saranno raccontati nei prossimi mesi nelle pagine web di “Su e Zo Live”, il blog della  Su e Zo. 

Nell’attesa, l’invito è a partecipare ad un’importante campagna di solidarietà

Con l’annullamento delle edizioni 2020 e 2021, per due anni consecutivi sono venute a mancare tutte le fonti di sostegno  alle attività della Su e Zo. Gli Amici della Su e Zo per i Ponti sono sempre stati al fianco della manifestazione come  attori protagonisti: è rivolto a loro l’invito ad acquistare oggi un “Cartellino di Solidarietà” per la Su e Zo, cartellino  simbolico e immateriale che potrà essere riscattato e utilizzato per la partecipazione alla edizione 2022 della Su e Zo per  i Ponti. Acquistando il Cartellino di Solidarietà oggi, allo stesso costo inizialmente previsto per la Su e Zo 2020, si avrà  l’opportunità di ricevere per primi il Cartellino Su e Zo 2022 non appena sarà messo ufficialmente in vendita, evitando di  incorrere in possibili aumenti che potrebbero essere previsti per l’edizione del prossimo anno. 

Assieme al Cartellino di Solidarietà è possibile anche acquistare la T-Shirt Solidale della Su e Zo: per ciascuna  maglietta venduta sarà devoluto 1 euro alle Missioni Salesiane

Non solo: all’acquisto del “Cartellino di Solidarietà” o della “T-Shirt Solidale” è possibile abbinare una Donazione facoltativa, dell’importo a piacere: ogni erogazione liberale consentirà alla Su e Zo per i Ponti di garantire anche per il  futuro una base solida per il fondo di beneficenza dedicato alle iniziative solidali a sostegno del territorio locale (“Premio per le Scuole Don Dino Berti”) e delle Missioni salesiane nel mondo (per il biennio 2020-2021 il sostegno è  diretto alla comunità salesiana Monte Salvado di Quebrada Honda in Perù). 

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito web dell’evento all’indirizzo www.suezo.it, scrivere a  info@suezoperiponti.it o visitare i canali social Facebook, Instagram e Twitter.

Anem’e pizza, un nuovo forno (e opportunità) per i giovani del Don Bosco Napoli

Pubblichiamo l’iniziativa di Salesiani per il Sociale APS che, grazie alle donazioni, ha potuto acquistare un nuovo forno per il laboratorio per pizzaioli dell’istituto Don Bosco di Napoli.

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Il desiderio era di donarlo ai ragazzi in occasione della festa di Don Bosco e ci siamo riusciti!

Da oggi i giovani accolti presso l’Istituto salesiano Menichini di Napoli, socio di Salesiani per il Sociale APS, hanno un laboratorio per pizzaioli rinnovato, con un forno più veloce e sicuro. Quest’ultimo, infatti, è adatto anche ai processi di panificazione e ciò permetterà a molti di loro di seguire più corsi specialistici come quello di panettiere o pasticcere.

«Da un’indagine che abbiamo condotto sul territorio – ci spiega Don Fabio, direttore della casa di Napoli – ci siamo resi conto che una figura molto richiesta ma poco presente, è quella del panettiere. Nel territorio napoletano (e non solo) ci sono tanti bravi pizzaioli in formazione ma pochissimi artigiani del pane. Così, ci è venuto in mente di ripensare il laboratorio per pizzaioli  – che già da alcuni anni formava professionisti della pizza – per dare un ulteriore possibilità ai nostri ragazzi che cercano un’occupazione. Qualche mese fa abbiamo chiesto un contributo a Salesiani per il Sociale e siamo felicissimi che questo 31 gennaio lo stiamo donando ai ragazzi!».

Significativo anche il logo del laboratorio ispirato al progetto di vita salesiano riassunto nella frase “Da mihi animas”. Così lo spiegano i realizzatori:

Il logo del laboratorio include i processi del laboratorio: l’impastare con le mani, le mani del “maestro” e le mani del ragazzo, la pasta che va lavorata con costanza pazienza e forza, il forno in cui mandare a cottura l’impasto lavorato. Sotto c’è il prodotto di questo processo, la pizza, ma il condimento sono i simboli che richiamano il Da mihi Animas, “dammi le anime”, che è il progetto di vita di don Bosco e dei salesiani. L’ancora è il simbolo della speranza, che è la virtù più importante di un educatore, ma l’ancora richiama anche che un laboratorio e un educatore possono essere un’ancora di salvezza per il ragazzo, perché per don Bosco i ragazzi hanno “l’intelligenza nelle mani”. Il cuore che arde è il simbolo stesso del processo educativo perché per don Bosco l’educazione è cosa di cuore. La stella richiama il bisogno di Dio, il bisogno di guardare il cielo, il bisogno di avere una stella da seguire. La foglia richiamo il bosco, don Bosco, l’albero sotto il quale tanti ragazzi trovano ristoro e protezione.

Se anche quest’anno, nonostante l’emergenza sanitaria, stiamo donando accoglienza, sostegno e strumenti essenziali per la formazione dei ragazzi più fragili, è grazie ai nostri benefattori, che insieme a noi scommettono sul futuro dei giovani, specialmente i più fragili. Don Bosco è ancora oggi presente, buona festa a tutti noi!

Dal CFP di Castel de’ Britti arriva il «football anti-covid»

Dal sito del Corriere della Sera, edizione di Bologna

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Siamo a Castel de’ Britti e per una volta, essendo questa la patria di Alberto Tomba, non parliamo di sci, ma di calcio. Calcio in tempo di Pandemia, quindi nuovo calcio o comunque calcio alternativo. Rincorrere un pallone si può. A dirlo e praticarlo è il centro di formazione professionale salesiano Cnos Fap, impegnato con corsi di formazione per adolescenti (spesso in difficoltà per svariati motivi, problematici). In questa delicata fase di distanziamento il centro ha cercato di trovare soluzioni per far comunque stare insieme i ragazzi, confinati nella didattica a distanza (a parte i laboratori).

Gioco e sport come collante relazionale e sociale Il gioco e lo sport sono un importante collante relazionale e sociale, e così i docenti di Castel de’ Britti hanno ideato il «football anti-covid», da praticare «a distanza». Il tutto non come attività didattica, ma da svolgere nel tempo libero, nelle pause di studio. Un escamotage temporaneo certo, ma con interessanti caratteristiche e dinamiche di applicazione. Insomma, un gioco giocabile. Le regole in un video In sostanza, come viene ben spiegato in un video postato su You Tube («CdB Covid football»), è stato preso un campo da gioco a 7 ed è stato suddiviso in tante diverse zone secondo un preciso disegno geometrico che ridefinisce per certi versi le aree classiche. All’interno di ogni zona gioca perciò solo un calciatore, evitando così contatti con gli altri ora vietati. Ogni squadra disporrà di due difensori davanti al portiere, un centrocampista in mezzo al campo, uno sulla trequarti e due attaccanti sugli spazi esterni del fronte offensivo. L’opposizione fra gli avversari avverrà quindi esclusivamente schermando il rivale di fronte.

I giocatori si muovono in continuazione, «e soprattutto imparano una cosa basilare: passare la palla, farlo magari di prima e velocemente», racconta il direttore di Cnos, Carlo Caleffi. Progetto di resilienza Certo, qualcosa si perde nella capacità di dribblare così come nella marcatura difensiva «a uomo», ma si sviluppano altre qualità, a partire dallo stop, il gesto atletico più importante del gioco. «Al tempo stesso aiuta anche chi ha giocato poco, i principianti, che possono iniziare misurandosi nella propria zona senza la pressione dell’avversario. E stessa cosa per gli insegnanti che hanno una certa età e una mobilità ridotta». Naturalmente è possibile cambiare i ruoli durante la partita. L’esperimento sta andando in scena da alcune settimane nel cortile della scuola, «che finalmente si è rianimato. Ci sembra un buon progetto di resilienza, un modo per convivere e reagire, evitando depressione e impotenza. Speriamo di contagiare altre scuole e altre realtà educative», conclude Carlo Caleffi.

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I “catechisti” Rosmini e Don Bosco, un’accoppiata vincente – Famiglia Cristiana

Alla vigilia della festa del 31 gennaio, “Famiglia Cristiana” pubblica la storia dell’ incontro tra il Santo dei giovani e l’Abate riformatore avvenuto nel 1846 così come ci viene consegnata dalle “Memorie biografiche” del sacerdote torinese, redatte da Giovanni Battista Lemoyne. Di seguito l’articolo pubblicato il 22 gennaio 2021 su “Famiglia Cristiana“, a cura di Antonio Tarallo.

Le vite degli uomini santi si incrociano spesso. E così è stato nel 1800 per due uomini che hanno rappresentato la Chiesa del Piemonte: don Giovanni Bosco e il filosofo Antonio Rosmini. Due menti, due cuori, due biografie del tutto – e in molto – assai differenti. Hanno animato il dibattito ecclesiale di un’epoca complessa e – al contempo – ricca: sono anni difficili che precedono l’ unità d’ Italia.  La forte tempra spirituale di Rosmini si consumava nei dibattiti politico-culturali, nella missione diplomatica romana, vicino a papa Mastai Ferretti, Pio IX, e nello studio “matto e disperatissimo” (come scriverebbe Leopardi) della dottrina cristiana.  Don Bosco, invece, sacerdote “di strada” era sempre alla ricerca dei mezzi materiali per aiutare concretamente i suoi ragazzi “pericolanti e pericolosi”.

Il santo sacerdote torinese, di diciotto anni più giovane del fine letterato, durante la sua missione, si rivolse a lui in più occasioni per poter chiedere aiuti economici per la sua opera.  Ma prima di tutto ciò, vi è un episodio assai particolare: un incontro che avvenne sul “campo dell’ educazione”, potremmo dire. Educare, verbo fondamentale per entrambi: chi in un modo, chi in un altro, entrambe le figure erano dedite a questo ideale di “formazione”. L’ uno, Don Bosco, aveva a cuore le anime dei ragazzi; l’ altro, il Rosmini, le menti degli italiani. Eppure avvenne un giorno in cui i due cooperano assieme per il catechismo dei “poveri e abbandonati” ragazzi.

Oratorio di San Francesco di Sales, in Valdocco, a Torino. Siamo nel 1846. Mentre Don Bosco è intento a fare catechismo ai suoi ragazzi “ebbe la visita di due rinomatissimi sacerdoti forestieri”, così viene descritta la scena nelle “Memorie biografiche di Don Giovanni Bosco” raccolte dal sacerdote salesiano Giovanni Battista Lemoyne (1904). Lasciamoci, allora, avvolgere da questo avvincente racconto: «Trovandosi in Torino, si presentarono all’Oratorio per fare conoscenza con Don Bosco. Erano circa le ore due. I giovani stavano allogandosi, e Don Bosco vedendovi mancare parecchi catechisti si torturava il capo per improvvisarne e disporre le classi, quando i due Ecclesiastici accostatisi a lui, mostrarono vaghezza di parlargli. – Vi è questo signor Abate, disse uno dei due accennando al compagno, ed io pure, che desideriamo di visitare il suo Oratorio e di osservare il metodo che la S. V. vi tiene. – Troppo volentieri, rispose Don Bosco, io farò loro visitare l’Oratorio in tutte le sue particolarità; ma piuttosto dopo le funzioni: ora, come vedono, sono qui tutto occupato tra queste centinaia di giovani. Ma è Iddio che in questo momento li ha mandati. Abbiano la bontà di aiutarmi a fare il Catechismo e poi parleremo a nostro bell’agio. Ella, soggiunse ad un di essi che gli sembrava di maggiore autorità, vorrebbe favorire di fare il catechismo alla classe che è nel coro dove sono i più grandicelli? – Ben volentieri! rispose quel sacerdote. – Ella, proseguì Don  Bosco rivolgendosi al secondo, avrà in presbiterio la classe d’i più dissipati! Anche il secondo religioso aderì all’invito colla miglior voglia del mondo».

Il silenzio dei ragazzi alla spiegazione di quel sacerdote, sorprese immensamente don Bosco che si era posto in un luogo “donde poteva udire colui che catechizzava in coro, l’udì parlare della fede con esempi e paragoni. – La fede, diceva, si aggira intorno a quelle cose che non si vedono; delle cose che noi vediamo, non si dice: “Io le credo”; le cose che noi vediamo, le giudichiamo: si credono invece le cose che non sono a noi sensibilmente presenti”. Il giovane sacerdote torinese aveva trovato un catechista perfetto: un oratore che riusciva a parlare – con semplicità – del mistero di Dio. Questo catechista aveva un nome: Antonio Rosmini.

Famiglia Cristiana

Sabato 23 gennaio, per l’approfondimento del CG28 intervista a padre François-Marie Léthel

Continuano gli incontri di approfondimento del CG 28 organizzati dal Centro Studi “Tabernacoli Viventi” in collaborazione con la CISI formazione attraverso un’intervista a padre François-Marie Léthel carmelitano sul sacramento della Presenza Eucaristica, sabato 23 gennaio 2021 dalle ore 9 alle 10,15.

Padre Léthel è uno dei massimi esperti mondiali della teologia spirituale, consultore per la Congregazione delle Cause dei Santi, docente di spiritualità al Teresianum e predicatore degli esercizi spirituali a papa Benedetto XVI e alla Curia Romana nel 2011. Dopo aver ascoltato Lodovica Zanet sull’antropologia della santità salesiana, il Rettor Maggiore don Angel Artime sul sacramento salesiano salesiano della presenza il terzo incontro approfondirà il tema della presenza eucaristica. Padre Lethel parlerà della profonda “ferita eucaristica” causata dalla pandemia del covid 19, delineerà il cammino storico della Chiesa attraverso il Magistero e i santi riguardo alla Presenza Reale di Gesù nell’Eucaristia, per renderla sempre più vicina ai fedeli, farà riferimento al Magistero eucaristico dei santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II e infine ricorderà alcuni testimoni recenti che hanno vissuto una relazione viva con Gesù Eucaristia: Chiara Lubich, il Cardinale Van Thuan, Vera Grita e Carlo Acutis. Padre Lethel verrà intervistato da don Silvio Roggia, membro del dicastero mondiale per la Formazione. Per partecipare all’incontro occorre collegarsi alla pagina Facebook di Don Bosco Italia.

Note di Pastorale Giovanile di Febbraio 2021 – Oratori e territori

Nel numero di febbraio della rivista di NPGnote di pastorale giovanile– viene presentata una ricerca qualitativa sui mutamenti delle realtà oratoriane nei territori milanesi nella contemporaneità.

Lo studio è stato condotto da Francesca Cattoni, Stefania Giacalone e Chiara Passerini. Queste le quattro grandi parti in cui la ricerca si articola:

  1. Tema, obiettivi, metodologia
  2. Analisi dei dati: tensioni emerse
  3. Approfondimenti
  4. Riflessioni conclusive

Di seguito un breve estratto dell’articolo sullo studio sugli oratori dei territori milanesi e la possibilità di visualizzarlo integralmente in PDF cliccando sul pulsante, ed il link con tutte le novità del numero di febbraio della rivista di Note di Pastorale Giovanile:

All’interno dell’orizzonte di senso della pedagogia sociale, che innanzitutto è «sapere inerente il rapporto tra educazione e società», il primo obiettivo della ricerca è di indagare come i mutamenti che stanno caratterizzando la contemporaneità trovino manifestazione anche all’interno dell’ecosistema oratoriano, nella sua identità, nell’azione quotidiana che lo contraddistingue, nel suo ruolo educativo.
NPG – Oratori e territori Febbario 2021

Leggi la ricerca
Il numero di Febbraio di NPG

 

 

Didattica Digitale CNOS-Scuola, parte la formazione in collaborazione con Rekordata

Il Cnos Scuola, in partnership con Rekordata e con il Cnos Fap ha organizzato un percorso formativo per permettere ai docenti delle scuole salesiane di acquisire tutte le competenze necessarie per la didattica a distanza con l’utilizzo dell’iPad. Don Pietro Mellano, presidente del Cnos Scuola presenta l’iniziativa:

Vogliamo rivedere i nostri giovani in aula, ad interessarsi, annoiarsi, divertirsi e crescere non li immaginiamo più esattamente come prima ma con una nuova consapevolezza che scaturisce dall’esperienza che stiamo vivendo da ben due anni formativi. La didattica digitale ci ha obbligato ad entrare in una modalità di formazione fortemente più fluida; chi di noi ha “saltato la staccionata” ed ha rimesso in discussione il suo metodo ed il suo “stare” con i ragazzi ha potuto cogliere l’enorme possibilità di crescita concessaci dalla crisi ed ora sa che può affrontare diversamente la sua missione educativa senza snaturarla.

Vi presento il lavoro fatto con il nostro partner Rekordata in accordo con la Federazione Nazionale CNOS-Fap che ci ha portati ad un percorso formativo per l’acquisizione di tutte le competenze necessarie alla fruizione massima dello strumento iPad nella formazione, ed al conseguimento del riconoscimento di Apple Teacher.

Il percorso prevede 12 Webinair da un’ora e mezza, aperti a tutte le Scuole Salesiane che hanno aderito all’accordo sottoscritto con Rekordata nel mese di maggio del 2020, calendarizzati in modo da non interferire il più possibile con le attività formative. Ci porteranno ad ottenere il massimo dalle tecnologie Apple in ogni fase del nostro percorso, nell’eccezionale lavoro che svolgiamo ogni giorno e, quindi, di aiutare sempre più i nostri giovani a crescere.

Per le Scuole Salesiane che si affacciano ora a questo ambito le possibilità di iscrizione sono illimitate come per le Scuole che in quest’anno si sono avvalse dell’Accordo sottoscritto dall’Associazione. Per le Scuole che invece in questo anno formativo sono uscite dall’Accordo sottoscritto con Rekordata servendosi di altri partner tecnologici sarà concessa l’iscrizione di un solo docente per Scuola.

Date, argomenti e info sui webinar:

Scarica il programma

Altre informazioni:

Indagine preventiva
Iscrizioni

 

Cnos Fap Sassari, una mano tesa ai ragazzi per offrirgli una possibilità

Pubblichiamo un articolo de La Nuova Sardegna di Sassari sul nuovo corso offerto dai salesiani del Cnos Fap ai ragazzi che non riescono a raggiungere il diploma.

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SASSARI – Una mano dai salesiani a chi si è perso e non riesce a raggiungere il traguardo del diploma. I ragazzi che non hanno ancora compiuto 17 anni potranno conseguire un titolo di studio che potrebbe aprire interessanti opportunità nel mondo del lavoro con il corso organizzato dall’agenzia formativa Cnos Fap Salesiani Sardegna in partenariato con l’agenzia Cospes Salesiani, che porterà gli studenti al conseguimento di una qualifica europea III Eqf (Quadro europeo delle qualifiche) spendibile sul mercato del lavoro come “operatore di sala e somministrazione piatti e bevande”. Le lezioni si terranno presso le aule formative del Cnos Fap a Sassari in via De Martini, 18 (ex Centro Salesiano) e inizieranno a settembre 2021. «Dall’analisi del mercato del lavoro – spiegano gli organizzatori – si evince che nel settore della ristorazione c’è un forte bisogno di professionisti qualificati e che l’operatore alla ristorazione è ancora oggi tra le qualifiche più richieste dalle aziende sarde. Il corso – aggiungono i salesiani – è finalizzato all’acquisizione di competenze di base, trasversali e tecnico professionali per l’ottenimento della qualifica professionale».

L’operatore alla ristorazione ai servizi di sala e bar ha competenze nella scelta, nella preparazione, nella conservazione e nello stoccaggio di materie prime e semilavorati e nel servizio di sala e bar. È prevista una costante presenza del tutor d’aula e del coordinatore didattico e l’intervento di formatori attenti ai bisogni di apprendimento, alla cura del clima d’aula e delle condizioni relazionali degli allievi. Particolare attenzione sarà posta all’orientamento degli allievi, che saranno accompagnanti per tutta la durata del percorso, per favorire la loro crescita personale e professionale. Fino al 25 gennaio sarà possibile iscriversi ai corsi Iefp (Istruzione e formazione professionale), destinati ai ragazzi con età inferiore ai 17 anni, proposti sul territorio grazie al contributo della Regione Sardegna. Le iscrizioni si effettuano nel portale Miur https://www.istruzione.it/iscrizionionline (codice corso SCF01300T) . Info: visitare il sito www.cnosfapsalesianisardegna.it o telefonare al 079-398300 oppure scrivere a direzione- cospes@cospes-sardegna.org.

Servizio Civile con i Salesiani per il Sociale: a disposizione 1.250 posti per Italia ed Estero

Pubblichiamo il comunicato stampa di Salesiani per il Sociale APS sui bandi di Servizio Civile Universale in Italia e all’estero.

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(Roma, 21 dicembre 2020) – Saranno circa 1.250 i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni che quest’anno potranno svolgere il Servizio Civile Universale nei progetti presentati da Salesiani per il Sociale Aps.  Si tratta del numero più alto di sempre e un grande ringraziamento per il risultato raggiunto va al personale della sede nazionale e dei livelli regionali per l’impegno messo nel lavoro di progettazione.

I progetti prevedono il coinvolgimento di giovani soprattutto nell’ambito educativo e assistenziale, che permetteranno loro di mettersi al servizio delle comunità locali, sperimentando percorsi di crescita e maturazione personale.

Il Servizio Civile è un’esperienza originale del nostro Paese che riesce a coniugare la difesa non violenta della Patria con il protagonismo giovanile e l’educazione alla solidarietà.

Il decreto di individuazione dei progetti di Servizio Civile Universale finanziati per l’anno 2020 pubblicato dal Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale, ci permetterà infatti di realizzare:

  • 74 progetti nel bando ordinario da realizzarsi in Italia per 1.077 posti;
  • 14  progetti  nel bando di Garanzia Giovani per un totale di 132 posti;
  • 5 progetti nel bando ordinario da realizzarsi all’Estero (Spagna, Francia, Albania) per un totale di 51 posti

“Vivere il servizio Servizio Civile nei prossimi mesi sarà aiutare l’Italia a ripartire, non solo a prepararsi per il futuro ma preparare il futuro specie per chi è impegnato nell’educazione dei giovani”, spiega don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS. 

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Il bando per gli aspiranti volontari uscirà nei prossimi giorni. I giovani potranno presentare domanda esclusivamente on-line, collegandosi alla piattaforma DOL, sul sito

https://domandaonline.serviziocivile.it . L’accesso alla piattaforma per i cittadini italiani residenti in Italia o all’estero deve avvenire esclusivamente con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

È importante, quindi, che tutti i giovani interessati al servizio civile universale che non hanno ancora SPID si attivino sin da subito per acquisire la propria identità digitale, così da essere già pronti quando sarà pubblicato il bando.

All’uscita del bando, tutte le informazioni necessarie per una corretta presentazione della domanda, potranno essere consultabili al sito www.serviziocivile.gov.it e al sito www.salesianiperilsociale.it.