Aperte le iscrizioni alla Su e Zo per i Ponti di Venezia 2023

Giunta alla 43° edizione, la Su e Zo per i Ponti di Venezia è divenuta negli anni un appuntamento fisso nel calendario degli eventi veneziani. Si tratta di una passeggiata di solidarietà che rappresenta un invito a ritrovarci a vivere una giornata assieme, in gruppo, in famiglia, con la scuola, con l’oratorio o la parrocchia di appartenenza, con  l’associazione o il gruppo sportivo di cui facciamo parte. Assieme, a godere di una giornata all’aria aperta alla scoperta di Venezia nei suoi luoghi più caratteristici e meno esplorati dal turismo di massa: una proposta all’insegna del turismo sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e del territorio.

Quest’anno lo slogan della Su e Zo per i Ponti recita “Meraviglia da condividere”: la Città di Venezia è, di per sé, una meraviglia da condividere se prepariamo il nostro animo alla ricerca della vera essenza di questa città unica al mondo, se desideriamo veramente andare alla scoperta delle sue architetture e delle sue opere d’arte. L’invito è di lasciarsi meravigliare dai luoghi meno noti della città, meno affollati e prevedibili, ma proprio per questo più veri e autentici.

Due i percorsi possibili tra cui scegliere: il percorso completo di 11 km con 42 ponti, con partenza e arrivo in Piazza San Marco, e il percorso breve di 5,4 km con 19 ponti, indicato in particolare per le scuole dell’infanzia e primarie, con partenza dal Porto di Venezia e arrivo in Piazza S. Marco. Una grande novità per l’edizione 2023: l’Arsenale di Venezia torna a spalancare le sue porte ai partecipanti della Su e Zo. Sarà presente un ristoro per ciascuno dei due percorsi: in Parco Savorgnan per il percorso completo e al Porto di Venezia per il percorso breve.

Il costo del cartellino di partecipazione in prevendita è di € 8,50 a persona (€ 9,50 il giorno della manifestazione, salvo esaurimento dei cartellini disponibili) e come per ogni edizione ogni eventuale utile sarà devoluto in beneficenza, quest’anno a favore della Missione Salesiana di Quebrada Honda, Perù. Sarà possibile sostenere la missione in Perù anche acquistando la Tshirt solidale dell’evento: per ogni capo venduto si devolverà un euro in beneficenza.

Ad ogni partecipante una medaglia da collezione e per i gruppi oltre i  50 iscritti una targa in ceramica artigianale. La Targa e la Medaglia della Su e Zo per i Ponti di Venezia 2023 sono un omaggio al Teatro La Fenice, nel sestiere di San Marco. I premi speciali per i gruppi più numerosi sono come tradizione espressione dell’arte vetraria veneziana.
La Santa Messa della Su e Zo, che tradizionalmente segna l’inizio della manifestazione, è celebrata alle ore 8.30 in Basilica San Marco.

Le partenze, in contemporanea da Piazza San Marco per il percorso completo e dal Porto di Venezia per il percorso breve, sono previste dalle ore 9.30 alle ore 11.00 e sono scandite in base alla fascia oraria prescelta in fase di  iscrizione: 9.30, 9.45, 10.00, 10.15, 10.30, 10.45, 11.00.

Premio per le Scuole “Don Dino Berti”
Grazie al premio intitolato al fondatore della manifestazione, a tutte le scuole di ogni ordine e grado che  parteciperanno con oltre 100 iscritti (tra alunni, genitori, insegnanti e simpatizzanti) sarà consegnato un buono spesa per l’acquisto di materiale didattico o sportivo del valore di € 200,00 (da 100 a 150 iscritti) o € 350,00 (a partire da 151 iscritti). Le scuole a cui è assegnato il premio possono incrementare il buono spesa di € 50,00 se uno o
più studenti del gruppo scolastico prendono parte al concorso video “Corto in Corsa”. Iscriversi in anticipo conviene!
Chi prenota i biglietti in fase di preiscrizione beneficia della quota d’iscrizione ridotta: un invito a coinvolgere per tempo i propri amici, familiari o compagni di scuola a formare assieme i gruppi che prenderanno parte alla Su e Zo.

Preiscrizioni individuali e di gruppo: € 8,50
– sul sito web www.suezo.it e presso i punti vendita autorizzati
Iscrizioni individuali il giorno dell’evento: € 9,50
– presso le biglietterie Su e Zo in Piazza S. Marco e alla Stazione FS S. Lucia
Biglietto vaporetto ACTV imob A/R: € 4,50
– tariffa agevolata – valido solo il giorno dell’evento
Termine ultimo per le preiscrizioni:
– Gruppi a partire da 50 iscritti: entro domenica 2 aprile 2023
– Iscrizioni individuali: entro domenica 9 aprile 2023

La manifestazione è organizzata e promossa dall’associazione TGS Eurogroup insieme a:
A.Ge.S.C. (Associazione Genitori Scuole Cattoliche)
C.T.G. (Centro Turistico Giovanile)
Ex Allievi Don Bosco
F.I.S.M. (Federazione Italiana Scuole Materne)
NOI Associazione
Salesiani Cooperatori
Associazione Salesiani Cooperatori
con il Patrocinio di Regione Veneto, della Città Metropolitana di Venezia, del Comune di Venezia, della Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e dell’Ufficio Nazionale CEI per la Pastorale del Turismo, Tempo Libero e Sport, in collaborazione con il Settore Programmazione e Gestione degli Eventi e Tutela delle Tradizioni e il Servizio Comunicazione turistica del Comune di Venezia.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito-web dell’evento on line all’indirizzo
www.suezo.it, scrivere a info@suezoperiponti.it o visitare i canali social Facebook e Twitter.

Il Consiglio mondiale dei Salesiani Cooperatori si ritrova a Roma per programmare il prossimo triennio

Presso l’Istituto Salesiano Pio XI, dal 16 al 19 marzo 2023 si è svolto l’incontro del Consiglio Mondiale dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori.
A questo incontro hanno partecipato i Consiglieri Mondiali delle 11 regioni in cui è suddivisa l’Associazione. Le regioni raggruppano 102 nazioni.
Vari argomenti hanno impegnato i partecipanti in questi giorni.
Come ormai tradizione degli incontri del Consiglio che si svolgono in presenza, oltre a svolgere attività proprie del Consiglio, si sono tenuti anche due momenti di formazione animati dai Delegati Mondiali, Sig. Dun Nam Nguyen e Sr. Lucrecia Uribe.
Nel primo momento si è riflettuto personalmente ed in gruppo sulla relazione, presentata dal Dott. Pierluigi Dovis, Direttore della Caritas Diocesana di Torino, durante la tavola rotonda svoltasi nelle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana svolte a Valdocco lo scorso gennaio.
Il secondo momento il Consiglio è stato in visita presso la Basilica del Sacro Cuore per conoscere particolari aspetti della presenza di Don Bosco a Roma.
C’è stata anche la partecipazione di Maria Rita Scrimieri che ha presentato la figura di Vera Grita, Salesiana Cooperatrice, della quale è in corso la causa per la canonizzazione.
Con la conduzione degli altri momenti da parte di Antonio Boccia, Coordinatore Mondiale, il Consiglio ha cominciato ad elaborare il tema e lo svolgimento del prossimo triennio 2023-2026 in preparazione della celebrazione del 150° dell’approvazione, da parte della Santa Sede, dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori, oltre che cominciare a pensare al VI Congresso Mondiale.
Dopo le comunicazioni di Carlo Pellegrino, Segretario e Raul Abad Fernandez, Amministratore, si sono conclusi i lavori del Consiglio Mondiale che il 19 marzo ha partecipato all’Angelus in Piazza San Pietro, ricevendo il saluto da parte di Papa Francesco.
L’attuale Consiglio nel corso del 2022 si è praticamente tutto rinnovato. Sono stati presenti:
Barbara Klose, Regione Europa Centro Ovest
Blazkca Merkac, Regione Europa, Centro Est
Borja Perez Galnares, Regione Iberica
Darlene Reis, Regione Brasile
Deliana Almendras, Regione Pacifico Caribe Sur
Italo Canaletti, Regione Italia Medio Oriente Malta
Martin Calderon, Regione Interamericana
Miguel Zevrnjia, Regione America Cono Sur
Patrick Hinvi, Regione Africa Francofona
Philp Yu, Regione Asie Est Oceania
Antuvan DS, Consigliere uscente della Regione Asia Sud che ha presentato Devasia Kuriakose, nuovo Consigliere.
Che, pur incontrandosi per la prima volta in presenza, hanno subito manifestato familiarità e intesa.

Eucaristia e giovani, sabato 25 marzo incontro per il ciclo “Quali salesiani per i giovani di oggi?”

Un giovane desidera l’Eucaristia ma, normalmente, non lo sa. La Celebrazione Eucaristica è quanto di più prezioso i Salesiani possono offrire ai giovani, eppure la mediazione educativa risulta spesso neutrale rispetto a Gesù Eucaristia che don Bosco ha posto, con Maria, come colonna di salvezza. Con don Roberto Carelli cercheremo di riflettere sui passaggi logici che sono richiesti da un percorso educativo cristiano perché i giovani non solo sappiano che Gesù è importante, ma riconoscano il loro desiderio di essere in Comunione con Lui.

Questa la traccia del quinto incontro sabato 25 marzo dalle 9 alle 10,15 sul pagina Facebook dei Salesiani Italia e sul canale YouTube dell’Ispettoria meridionale . L’incontro, che fa parte del ciclo “Quali salesiani per i giovani di oggi?”, approfondisce la seconda linea del Rettor Maggiore dopo il CG28. Tali momenti di formazione permanente sono promossi dalla Conferenza delle Ispettoria d’Italia – settore formazione e dal Centro Studio dell’Opera dei Tabernacoli Viventi. Il tema di approfondimento di questo mese sulla passione del da mihi animas è “Come aiutare i giovani a scoprire la presenza di Gesù Eucaristia nella loro vita.

La Violetta di Don Bosco: Salesiani per il Sociale in 12 piazze italiane per sostenere il progetto “Tu per i bambini”

Spesso ci sentiamo in dovere di dimostrare pubblicamente la nostra generosità, ma come la violetta, il nostro aiuto può essere discreto e ancora avere un impatto significativo.
Non è necessario avere grandi risorse per fare la differenza, ma piuttosto l’intenzione e la volontà di fare qualcosa per gli altri.

Il 25 e 26 marzo 2023, saremo presenti nelle piazze, negli oratori e nelle parrocchie con le violette di Don Bosco, pronti a diffondere il messaggio di solidarietà e di sostegno per i bambini e i ragazzi in difficoltà.

“Fare il bene senza comparire. La violetta sta nascosta ma si conosce e si trova grazie al suo profumo.”

La violetta di Don Bosco rappresenta proprio questo concetto: fare il bene senza cercare l’attenzione o il riconoscimento per le nostre azioni. La violetta è un simbolo di solidarietà e di sostegno per i bambini e i ragazzi delle Case Famiglia e delle Case Don Bosco in tutta Italia. Acquistando una violetta, si può contribuire in modo concreto al progetto “Tu per i bambini” e dare il proprio supporto a chi ne ha bisogno con una donazione regolare mensile. Sarai ogni giorno al fianco di bambini e ragazzi soli: tanti di loro hanno bisogno ora di qualcuno che li prenda per mano e li accompagni verso un futuro migliore.

Non perdere l’occasione di portare a casa la tua violetta e dimostrare il tuo supporto a chi ne ha bisogno. Come la violetta che si fa trovare grazie al suo profumo, il tuo gesto modesto può avere un impatto enorme sulla vita di molte persone.

“La prima felicità di un fanciullo è il sapere di essere amato.”

Questo è uno dei messaggi più importanti che Don Bosco ripeteva ed è questa sua straordinaria eredità che cerchiamo di portare ogni giorno, noi di Salesiani per il sociale, nelle nostre case-famiglia e nelle Case Don Bosco: far sentire affetto e amore ad ogni bambino a cui è stata portata via la gioia e la spensieratezza dell’infanzia.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, fiore e il seguente testo "Salesiani per sociale TU |BAMBINI La Violetta di Don Bosco Scegliendo la violetta di Don Bosco, sostieni il programma "Tu per bambini" aiutando, modo concreto insieme a noi, ambin ragazzi delle Case Famiglia delle Case Don Bosco di tutta Italia. Porta casa tua violetta e prenditi cura di lei. SABATO 25 MARZO dalle 9:00 alle 19:00 Piazza San Lorenzo Lucina DOMENICA 26 MARZO dalle 9:00 alle 19:00 Piazza San Lorenzo in Lucina € 12"

L’incontro annuale di CISI ECONOMIA a Cogne

A Cogne presso il Soggiorno Alpino Don Bosco, si sono riuniti dal 17 al 19 marzo gli Economi ispettoriali delle Ispettorie italiane e MOR per l’incontro annuale di CISI ECONOMIA esteso ai consulenti e ai dipendenti delle Ispettorie.

I temi trattati nel pomeriggio del 17 marzo sono stati:

  • sostenibilità delle comunità religiose
  • definizione delle caratteristiche del Bilancio consolidato delle Ispettorie italiane 2022

Nella mattina del sabato si sono approfondite tematiche giuslavoristiche, soprattutto con attenzione a meglio definire l’inquadramento di alcune figure all’interno delle Case salesiane.
Nel pomeriggio il gruppo di lavoro ha avuto l’occasione di effettuare una visita culturale presso il Castello di Fénis e di visitare la Casa salesiana di Chatillon, dove il direttore don Vincenzo Caccia e l’economo sig. Alessandro Parolini hanno illustrato nel dettaglio le varie attività formative, didattiche e pastorali condotte dall’Opera salesiana. La giornata si è conclusa con la cena presso la Casa salesiana.

Nel mattino della domenica i lavori sono continuati suddivisi per gruppi (Economi ispettoriali e tecnici), al fine di predisporre alcune linee di lavoro da sviluppare nei prossimi mesi sui temi di contabilità e diritto del lavoro.

 

Seguire l’innovazione nella didattica e nella formazione professionale: le sfide per i Salesiani dopo Didacta

Dall’8 al 10 marzo, nella Fortezza Da Basso a Firenze , i Salesiani in Italia hanno partecipato a Didacta, la principale fiera sull’innovazione del mondo della scuola.

Con uno stand animato da CNOS-FAP e CNOS-Scuola, i Salesiani hanno potuto presentare la loro offerta formativa anche attraverso workshop e convegni.

“È importante per noi essere qui a Didacta perché come CNOS-FAP abbiamo bisogno di innovare il nostro modo di fare formazione, di stare la passo dei tempi per rendere i giovani sempre pronti ad affrontare le sfide nuove, con i valori antichi che la tradizione porta con sé”, ha detto don Fabrizio Bonalume, direttore generale del CNOS-FAP.

“Il 90% delle persone che è passato al nostro stand ha avuto un aggancio con i salesiani: sono stati exallievi, o hanno un familiare che frequenta le scuole o l’oratorio. I docenti e le maestre ci chiedono come abbiamo attualizzato il nostro sistema attraverso progetti concreti sull’innovazione, come l’educativa digitale – spiega invece don Stefano Mascazzini, Presidente nazionale del CNOS Scuola – Salesiani per la scuola. – Noi ci presentiamo come Salesiani di Italia con il FAP ed è importante per noi che formazione e istruzione siano visti dalle persone come un’unica cosa, e la nostra presenza dà l’idea di quanto in questi anni il sistema preventivo sia attuale per i docenti che vengono a visitare questa fiera. Il sogno che abbiamo è che le persone sappiano che il sistema preventivo di Don Bosco è vivo e opera in più di 144 scuole e in 62 CFP, con un numero considerevole di alunni”.

Il workshop “Educazione e innovazione”, svolto il 9 marzo, ha voluto presentare l’esperienza salesiana nel sistema scolastico formativo. Uno dei momenti di approfondimento è stato quello di presentazione dell’esperienza della scuola digitale di Sesto San Giovanni, tenuto da Tommaso Franchini, docente scuola secondaria e  responsabile della didattica ed educativa digitale, membro della consulta Scuola-IEFP per l’Ispettoria Lombardo Emiliana e da Raffaele Gallo, docente e animatore digitale.

“Dopo Didacta – spiega Tommaso Franchini –  la sfida della scuola salesiana è quella di proseguire in questa direzione, quindi trovare i nuovi punti, i nuovi cambi di paradigma che aspettano la scuola come l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata, integrarle nelle nostre lezioni per dare sempre di più ai ragazzi nella loro corsa verso il domani”.

“Il servizio dei Salesiani a favore dei giovani nella Scuola e nella Formazione professionale”, è stato invece il titolo del panel tenuto da don Fabio Attard, coordinatore formazione salesiani e laici in Europa. “La presenza dei giovani nelle nostre scuole salesiane continua a richiamare quello che la loro storia ha richiamato a Don Bosco: grande attenzione alla loro storia, al contesto che vivono, la grande capacità nostra di saperli incontrare là dove si trovano e la nostra capacità di offrire loro tutte le opportunità possibili per un futuro dignitoso che abbia la dimensione culturale, umana, raffinata, come anche quella valoriale”.

Didacta è anche l’occasione per tessere una rete di relazioni, come racconta Fabrizio Tosti, direttore nazionale dell’offerta formativa del CNOS –FAP:  “Questo è un momento per creare relazioni, reti e sinergie tra istituzioni educative ma soprattutto, per la formazione professionale, con i fornitori di tecnologia che possono diventare contatti di eccellenza per i nostri CFP, con tanti fornitori stiamo già programmando appuntamenti futuri per collaborare. Il significato della presenza salesiana a Didacta è continuare a percorrere il solco tracciato già da Don Bosco: per lui l’innovazione nei primi laboratori creati nella Torino nel 1850 era l’elemento fondamentale”. E conclude: “Le persone che incontriamo mostrano stupore e meraviglia perché non conoscono la Formazione Professionale così come è strutturata da noi salesiani, poi ci chiedono dove siamo presenti, se tutti possono accedere ai nostri percorsi e se è previsto l’accompagnamento dei ragazzi nel mondo lavorativo”.

Quello che verrà dopo Didacta lo delinea Luca Caputo, Segretario nazionale Area Digitale CNOS-FAP: “La sfida che attende CNOS-FAP dopo Didacta è quella di approfondire ulteriormente l’educativo digitale così come lo abbiamo introdotto più di dieci anni fa per farlo diventare una scelta di sistema di sistema vincente, attuale e concretamente realizzata dal maggior numero possibile dei nostri centri”.

Per don Roberto Dal Molin, presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane, la partecipazione dei Salesiani a Didacta serve a “presentare ed esporre le idee e le belle esperienze in atto nelle nostre realtà scolastiche e di formazione professionale in Italia e lasciarci contagiare dalle idee che nell’innovazione della scuola ci sono oggi in Italia. Una bella e ricca esperienza di presentazione e di contagio”. Quello che invece il mondo salesiano può portare a casa è il “contagio” di altre esperienze e idee, per fare in modo che “l’innovazione sia un riflesso della passione educativa che abbiamo e non andare a traino del moderno”.

Durante la fiera, l’ispettoria salesiana del Piemonte ha presentato l’esperienza Maker Lab allestiti in diversi Oratori grazie al progetto Labs To Learn che si propone di offrire una “seconda occasione” a minori e adolescenti a rischio di esclusione dai percorsi scolastici e formativi e promuovere il rafforzamento delle loro competenze logiche (STEM), delle life skills, dell’auto-stima, degli alfabeti indispensabili per la continuità formativa. Il progetto, finanziato da “Impresa Sociale con i Bambini” nell’ambito del Bando “Un Passo Avanti”, si sta realizzando nelle Case Salesiane dei territori di Torino, Bra, Vercelli, Alessandria e Casale, in partenariato con 9 Istituti Comprensivi e vede coinvolti, nell’ottica di un’alleanza educativa, gli educatori degli Oratori, i formatori delle sedi CNOS-FAP, i docenti delle scuole e le famiglie.

“Come Pastorale giovanile salesiana del Piemonte siamo contenti di questa presenza a Didacta, perché per la pastorale giovanile l’istruzione è fondamentale, e siamo contenti di esserci con un progetto che ha saputo mettere insieme tanti ambienti della nostra realtà, quello dell’oratorio con quello della scuola. Per dire che come salesiani riusciamo a curare meglio i ragazzi nel momento in cui riusciamo a prenderli nella loro integralità. Non solo una scuola secondo i canoni ordinari, non solo un oratorio che non sa interfacciarsi con il territorio ma mettendo insieme la sapienza dei due ambienti, ecco che siamo riusciti a esprimere qualcosa di nuovo con il progetto LabsToLearn di AGS e con il Maker Lab che presentiamo a Didacta”, dice don Alberto Goia, delegato di Pastorale Giovanile del Piemonte.

LabsToLearn con i Maker Lab ha intercettato molti dei giovani considerati in difficoltà: “Il mondo degli ultimi è un mondo che viene intercettato sia dall’oratorio che dalla scuola, quindi abbiamo provato a immaginare come questi due mondi – abbastanza istituzionali – potevano mettersi insieme per creare attorno a questi ragazzi un progetto unico che lavorasse insieme con loro a 360 gradi – racconta Valentina Bellis, responsabile dell’ufficio Emarginazione e Disagio giovanili del Piemonte – . Nascono così alcune sperimentazioni che noi abbiamo chiamato Maker Lab, dove proviamo a sperimentare dei luoghi dove la didattica diventa tempo libero e dove studiare diventa divertente e dove, come diceva Don Bosco, noi abbiamo dei ragazzi con l’intelligenza nelle mani, quindi li aiutiamo a creare dei prodotti e poi gli spieghiamo che proprio facendo quel lavoro che è divertente loro hanno appreso dei contenuti importanti della didattica. La presenza di un oratorio a Didacta, fiera per la scuola, è la classica innovazione che nasce più di cento anni fa, quella più grande che va riscoperta ogni giorno, ovvero la possibilità di stare in un luogo con altri ragazzi dove ci sono degli adulti significativi per la vita dei ragazzi e che sanno stare con loro, l’innovazione sta nel verbo “stare”, stare insieme”.

“Siamo qui a raccontare questi tre anni di progetto sulla lotta alla dispersione scolastica e contrasto alla povertà educativa, progetto che si avvale anche delle tecnologie digitale, in particolare nel nostro Maker Lab abbiamo provato a lavorare con la didattica digitale, con la robotica e i Lego Spice per lavorare sull’apprendimento laboratoriale. Ci sono anche dei ragazzi che hanno lavorato sui Maker lab per far vedere a tutti il percorso che hanno fatto”, conclude Alessandro Brescia, responsabile del progetto LabsToLearn.

 

 

Guarda la gallery

Voci Fraterne, la rivista degli Exallievi torna in classe per parlare ai ragazzi

Voci Fraterne, rivista ufficiale della Federazione Italiana Exallievi ed Exallieve di Don Bosco, ritorna in classe per formare le giovani generazioni al bello ed al corretto, attraverso una lezione di giornalismo che ha avuto come destinatari gli alunni delle classi quinte C e D della scuola primaria dell’istituto comprensivo di Mazzarino, retto dalla dirigente scolastica Rita Cardamone.

La lezione è stata tenuta dal direttore della stessa rivista, Valerio Martorana, che è di Mazzarino e che da 10 anni è alla guida della rivista degli Exallievi d’Italia, in sinergia con le docenti Loredana Gallotta, promotrice dell’iniziativa, con Maria Teresa Cammilleri, Maria Zuccalà, Giuseppa Scebba, Maria Stella Zafarana, la tirocinante Ilenia Arcadipane e la vicepreside Concetta Marino.

Gli alunni delle due classi, nelle giornate di lunedì e giovedì, hanno avuto modo di apprendere che la mission della rivista è quella di informare, formare ed animare tutti gli Exallievi di Don Bosco: “Bisogna avere passione per la narrazione dei fatti, curiosità ed amare la lettura – ha affermato Valerio Martorana- e ciò deve indurre ad esser preparati, a saper leggere il territorio in cui si opera, a radiografarne ogni angolo per essere capaci di ragionare, riflettere e discernere”.

Spiega l’insegnante Loredana Gallotta: “Abbiamo deciso di tenere una lezione di giornalismo con chi se ne occupa, capirne di più per esser preparati, per essere dei bravi educatori. I bambini sono rimasti attenti ed hanno interagito”.

La lezione ha avuto come obiettivo quello di fornire le conoscenze di base sul mondo della stampa, in chiave salesiana, introducendo i ragazzi al lavoro nella redazione di una rivista, con una panoramica sui caratteri distintivi di questa forma di giornalismo: struttura, ruoli e funzionamento della redazione, figure professionali, organizzazione del lavoro, stampa e diffusione.

Ecco l’elenco degli alunni che hanno partecipato. Classe VD: Federico Bascetta, Alessia Bonifacio, Gioele Butera, Mattia Cannarozzo, Ileana Carnevale, Francescapia Catrini, Chiara Collodoro, Filippo Di Benedetto, Giorgia Failla, Laura Filì, Saverio Gesualdo, Anastasia e Giorgia Incarbone, Giuseppe Giacomo Lupo, Viola Narduzzo, Salvatore Vincenzo Neri, Francesca Nolasco, Siria Ottavio, Gabriel Passaro,  Antonino e Rocco Quattrocchi.

Classe VC: Gioia Arcadipane, Kevin Bongiovanni, Salvatore Brancato, Adele Maria Cantello, Larissa Andrea Creanga, Giulia Cusenza, Elia Pio Ferrigno, Gabriel Ficarra, Matteo Galanti, Arcangela Vita Greco, Gabriele Placio Lanaia, Kevin Lo Porto, Nicholas Rosario Miccichè, Arianna Neri, Selene Russo, Filippo Sottosanti, Clarissa Terranova, Gioele Dario Vincenti, Elisea Vitello.

 

Vai al sito

La presenza salesiana a Didacta, la fiera sull’innovazione del mondo della scuola, parte con LabsToLearn

Da ieri, 8 marzo, a Firenze è iniziata Didacta, il più importante appuntamento fieristico sull’innovazione nel mondo della scuola che vede la presenza salesiana con uno stand di CNOS-FAP e CNOS-Scuola. All’interno dello stand, ieri è stata presentata l’esperienza dei Maker Lab allestiti in diversi Oratori dell’Ispettoria Salesiana del Piemonte grazie al progetto Labs To Learn ( finanziato da “Impresa Sociale con i Bambini” nell’ambito del Bando “Un Passo Avanti”, si realizza nelle Case Salesiane dei territori di TorinoBraVercelliAlessandria e Casale) che si propone di offrire una “seconda occasione” a minori e adolescenti a rischio di esclusione dai percorsi scolastici e formativi e promuovere il rafforzamento delle loro competenze logiche (STEM), delle life skills, dell’auto-stima, degli alfabeti indispensabili per la continuità formativa.

Si prosegue oggi e domani, 10 marzo, con appuntamenti allo stand, convegni e workshop per presentare l’offerta scolastica salesiana in Italia.

Guarda la gallery

Italia – Digitale, Reputazione AI e Metaverso: allo IUSVE nasce il nuovo master per le professioni della Comunicazione 4.0

Dall’agenzia salesiana ANS.

***

(ANS – Verona) – Un nuovo modello di alta formazione professionale per affrontare un mondo del lavoro profondamente cambiato. Lo lancia l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE), con il nuovo corso di alta formazione accademica in “Digital Communication, Reputation e Brand Management” che si svolgerà presso la sede di Verona dell’università salesiana. I migliori professionisti del settore come docenti, un approccio teorico-laboratoriale flessibile e modulare, rivolto sia a neolaureati che a professionisti, e un costo accessibile a tutti, con un obiettivo alto: trasmettere le competenze professionali per gestire le nuove grandi sfide – digitale, reputazione, multimedialità, strategia, metaverso, immersività, intelligenza artificiale, algoritmi, polarizzazione – poste da un mondo della comunicazione profondamente trasformato.

“Comunicare oggi non significa più solo creare un messaggio o scrivere una notizia o scegliere un visual da affiancarle – spiega Nicolò Cappelletti, Viceresponsabile dell’Area di Comunicazione ed Educazione IUSVE – ma progettare e gestire un processo che, strategicamente, integri l’interconnessione di soggetti, messaggi, strumenti, significati, reazioni ed esperienze”.

Forte della conoscenza del territorio, dopo circa 15 anni di presenza con i percorsi di Laurea a Verona (la prima attivazione IUSVE del corso di laurea in Comunicazione è del 2007/2008, presso i Salesiani del “San Zeno”) IUSVE riparte dunque da qui. Il corso si rivolge ai neolaureati, ma anche a quanto hanno già intrapreso un percorso professionale, con la possibilità, per le aziende, di coinvolgere proprie persone nel percorso didattico, adattandolo anche a specifiche esigenze di formazione specialistica. Il corso si articola su 220 ore di didattica erogata in modalità blended, distribuita di venerdì e sabato, due volte al mese e con possibilità di attivare, su richiesta del corsista, un tirocinio di 250 ore da concludere entro l’ultimo fine-settimana di lezione. Il calendario e il piano di studi sono scaricabili dal sito IUSVE: https://www.afdigitalcommunication.com 

Le lezioni a carattere teorico verranno erogate in modalità online (12 ore a fine-settimana) mentre, le lezioni di taglio spiccatamente laboratoriale, prevederanno la presenza in aula (16 ore per 4 fine-settimana). Il costo per il corso è di 1.900€ (+IVA), circa un terzo rispetto al costo di un corso similare dei competitor, per scelta etica.

Le lezioni inizieranno il 12 maggio, le iscrizioni termineranno il 29 marzo.

A dirigere il Master sarà Daniele Chieffi, giornalista, saggista e docente universitario. È il co-fondatore dell’agenzia di comunicazione strategica “Bi Wise”, amministratore del laboratorio di comunicazione polarizzata e di crisi “The Magician” e Presidente della Rete d’imprese di comunicazione, “NoaCom”. È stato Direttore della Comunicazione e Relazioni Pubbliche del Ministero per l’Innovazione e la Digitalizzazione. Ha fondato e gestito la factory dell’Agi, agenzia di Stampa del Gruppo Eni, il primo “Brand Journalism Lab” italiano, e ha guidato l’ufficio stampa web, il social media management e il reputation monitoring di Eni.

“Una delle particolarità del corso è l’inserimento nel programma di temi che normalmente non fanno parte di un Master di comunicazione, ma che ne sottolineano invece la modernità e la contemporaneità nonché il collegamento con le reali esigenze del mercato – riporta Chieffi -. Ci occuperemo infatti ad esempio anche di AI e del suo utilizzo possibile nei processi produttivi della comunicazione o della gestione del conflitto sui social”.

Accanto a Daniele Chieffi saranno i nomi di punta della comunicazione italiana con una conclamata esperienza didattica. Si va, fra gli altri da Guido Scorza, il garante della Privacy, a Davide Bennato per la sociologia digitale, autore del volume omonimo, passando per Matteo Flora per l’analisi dei dati e customer intelligence; Andrea Battistuzzi fondatore dell’unica agenzia italiana di video-giornalismo, per la produzione video; Bruno Mastroianni per gli aspetti della gestione del dissenso e delle conversazioni critiche online; Massimo Chiriatti sul fronte dell’Intelligenza artificiale; Alberto Bottalico, direttore creativo di “BCW”, per la brand communication; Osvaldo Danzi per la parte legata al personal branding; e Antonio Scala per quanto riguarda le dinamiche di polarizzazione proprie della Rete e la loro gestione.

Il comitato scientifico è composto da Alessandra Bianco, Direttore Comunicazione della Lavazza; Luca Montani, Direttore Comunicazione di Ferrovie Nord; Fabio Ventoruzzo, Direttore Comunicazione della Sisal; Michela Drusian, Responsabile Area Comunicazione ed educazione dello IUSVE; Nicolò Cappelletti, Viceresponsabile Area Comunicazione ed educazione dello IUSVE; Simonetta Saracino, Responsabile Didattico del Master in Media Relation dell’Almed, Università Cattolica; Flavio Piva, Presidente della BCC Verona e Fondazione Veneta BCC.

Vai alla notizia

Al CFP di Bardolino il primo corso per cantinieri d’Italia

Da La Gazzetta di Mantova.

***

Ospite speciale alla tredicesima edizione della manifestazione Corvina Manifesto – L’Anteprima del Chiaretto di Bardolino, la Scuola della Formazione Professionale Salesiani Bardolino, che si presenta nei suggestivi spazi della Dogana Veneta di Lazise, adiacente alle sponde del Lago di Garda, portando per la prima volta un vino rosato prodotto dagli allievi cantinieri nel vigneto sperimentale della rocca di Bardolino. Un progetto unico in Italia perché sviluppa una nuova professione: quella del cantiniere, che sino ad oggi è stata svolta da operai semplici o contadini che si sono specializzati nella lavorazione dell’uva in cantina, e oggi diventa una professione riconosciuta. A cui si dà la giusta dignità che merita.

Si tratta di un corso professionale post scuola media: con 3 anni si acquisisce il titolo di “Operatore della gestione della cantina, della conduzione del vigneto e wine marketing” con un ulteriore anno quello di “Tecnico vitivinicolo”, una qualifica valida a livello europeo. Il vigneto sperimentale su cui operano i ragazzi è stato un lascito di un ettaro della nobile famiglia dei Giuliari, originari di Padova, ma nel Cinquecento diventati tra i principali esponenti del patriziato veronese; un progetto sperimentale che vede dare alla luce un totale di 2000 bottiglie tra cui un rosé veneto, un Merlot invecchiato un anno in barrique e uno spumante metodo classico.

“Si chiama Il Savio, come ogni etichetta, si aggancia alla tradizione salesiana” racconta il Direttore della  Scuola della Formazione Professionale Salesiani Bardolino, Michele Gandini. “Un riferimento a San Domenico Savio, un giovane trasparente, puro, proprio come questo rosé che presentiamo all’anteprima del Chiaretto. Siamo oggi arrivati al completamento del primo ciclo di tre anni di questo corso sperimentale nel quale i ragazzi imparano nozioni complete nel mondo del vino, oltre che al lavoro in vigna e dell’imbottigliamento, anche quello di progettazione dell’etichetta, dal punto di vista grafico, di marketing e normativo” racconta Gandini. “C’è stato da subito un ottimo riscontro da parte delle cantine dove i giovani hanno passato 160 ore il secondo anno nel mese di maggio e 240 ore nel terzo anno, solitamente nella stessa cantina, ma nel periodo più intenso, quello di settembre e ottobre, ovvero durante la vendemmia. Tra le aziende che hanno accolto i ragazzi in cantina troviamo Tinazzi di Lazise, la prima che ha creduto nel progetto, ma anche cantina Bronzo di Caprino, l’azienda agricola Gentili di Pesina, e l’azienda agricola Ca’ Bottura di Bardolino”. Come acquistarlo? “Al momento si può solo con un’offerta discrezionale, dato che non abbiamo ancora le autorizzazioni per venderlo”.

Cosa aspettarsi da questa tredicesima edizione

In degustazione ci saranno circa 100 vini di 40 produttori con un nuovo trend: il Chiaretto di Bardolino è sempre più adatto a lunghi affinamenti, in anfora o in botte, grazie anche, lo scorso 12 aprile 2021, l’approvazione del nuovo disciplinare di produzione, che ha portato al 95% la quota della Corvina Veronese, il grande vitigno autoctono che viene usato come blend anche per il Valpolicella e l’Amarone. Ma questo rosato si sta facendo strada nel mondo dei big, e da vino di pronta beva è diventata la denominazione leader in Italia in termini di volumi e riconoscimenti per il rosato, con grande successo in termini di punteggi delle guide di settore. Il successo è dovuto alla richiesta del mercato di vini più morbidi, freschi e con minore tasso alcolico. Ma non basta. “Dobbiamo lavorare su riposizionamento dei prezzi, grazie anche all’innegabile crescita qualitativa del prodotto” racconta Franco Cristoforetti, Presidente del Consorzio di tutela. “E puntiamo sull’Italia e sulla ristorazione: nel 2022 abbiamo registrato una crescita del 3% nel canale Horeca; molte piccole e medie cantine hanno venduto l’intera vendemmia, rendendo il Chiaretto più remunerativo e interessante per la produzione, mentre sono calate del 5% le vendite fuori Italia, confermando una grande attenzione su questo vino veronese proprio nel nostro Paese.. Dati alla mano, nel 2022 sono state vendute 10 milioni di bottiglie di Chiaretto e se negli ultimi dieci anni abbiamo perso in termini assoluti e in volumi, stiamo alzando enormemente la qualità”.

Perché il Chiaretto non è così conosciuto all’estero

“Innanzitutto perché non è immediatamente chiaro allo straniero che il Chiaretto sia un rosé e in termini di immaginario collettivo, il consumatore americano per un vino rosato fermo pensa subito alla Francia. 2500 ettari di vigneto di Chiaretto sono nulla rapportato nel globo, ma la zona del Lago di Garda e di Bardolino è un territorio importante come meta turistica e capacità ricettiva, tanto che negli ultimi anni tutte le cantine hanno sviluppato diverse forme di enoturismo. Comincia a esserci più conoscenza del Chiaretto, oltre i confini del mercato storico tedesco, già affermato”. E poi la diversificazione, non solo un vantaggio per le cantine: “Tante aziende sono trasversali nella produzione perché hanno vigneti sia in Lugana, nel territorio del Custoza, come a Bardolino e anche se vini presentano delle differenze abissali, tutte denominazioni si intersecano come territori con il denominatore del vitigno Corvina, usato sua per il Chiaretto che per il Valpolicella o l’Amarone. Questo genera molta confusione all’estero” racconta Cristoforetti. “E non parliamo della difficoltà per l’americano di pronunciare il Ch, anche se lo abbiamo usato come punto di forza di una campagna oltreoceano: si pronuncerebbe “ciaretto” con una forte assonanza alla parola “key” ovvero chiave. Ecco che nasce “the key to chiaretto”.

I progetti per il futuro

“A Vinitaly presenteremo un nuovo spumante rosé e i nostri obiettivi a breve termine sono quelli di promuovere e allungare la shelf life del Chiaretto, mantenendo sempre ben presente l’identità territoriale” racconta accorato Cristoforetti. “Mi spiego meglio: il Chiaretto è un prodotto del territorio che a volte viene adombrato dai grandi rossi. Oggi è identificato con la zona di Bardolino, anche se spesso confuso con la Valpolicella, adiacente e vicino, ma che rappresenta un territorio enologico totalmente diverso. Non ha senso quindi inserire nella denonimazione Chiaretto superiore o riserva perché crea ancora più confusione ma piuttosto abbiamo il progetto di identificare delle sotto zone di produzione come La Rocca (sotto l’eremo de La Rocca del Garda), Sommacampagna e Monte Baldo per le coltivazioni più eroiche.

Joe Bastianich e il suo amore per il Chiaretto

Joe Bastianich e il giornalista Tiziano Gaia gli hanno dedicato un passo nel libro scritto a quattro mani per Mondadori Electa ne “Il grande racconto del vino italiano”. “Impossibile lasciare il lago senza aver sorseggiato un Chiaretto (…). In Veneto mancava un grande rosato, ed ecco colmato il vuoto (…). Profuma di lampone, ribes e fragolina di bosco, saltella tra freschezza, succosità e dinamismo, si dona pimpante per aperitivi e una gran quantità di piatti. E non teme lo scorrere del tempo, come dimostrano fortunati assaggi di vecchie bottiglie. L’operazione di marketing, la pink revolution, com’è stata sbandierata, è riuscita nell’impresa di creare il rosato più venduto d’Italia, con 10 milioni di bottiglie annue, insistendo sullo stile pop del  vino”.

Vai al sito