Italia – Incontro annuale dei salesiani in formazione iniziale: l’educazione e maturazione degli affetti nella loro multiformità e nella loro espressione relazionale

Dall’agenzia ANS.

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Roma, Italia – luglio 2023 – Da giovedì 29 giugno a domenica 2 luglio si è svolto, presso il Centro Nazionale delle Opere Salesiane di Roma, l’annuale incontro tra i salesiani impegnati nelle diverse fasi della formazione iniziale in Italia. A partire da quanto era emerso dall’incontro dello scorso anno, l’attenzione è stata nuovamente posta attorno al tema dell’educazione e maturazione degli affetti nella loro multiformità e nella loro espressione relazionale, tanto sul versante dei salesiani in formazione quanto su quello dei loro formatori. Sono intervenuti diversi relatori che hanno aiutato i partecipanti a considerare la tematica nella sua complessità: padre Adrien Candiard O.P.; don Andrea Bozzolo, Rettor Magnifico dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma; Sr. Fulvia Sieni, Abbadessa delle Monache Agostiniane del monastero dei Santi Quattro Coronati (Roma); la dott.ssa Chiara D’Urbano, consultore del Dicastero per il Clero. Oltre alle relazioni è stato dato ampio spazio al dibattito e alla condivisione delle urgenze che i formatori rilevano nel cammino di crescita dei giovani salesiani e che si trovano ad affrontare in prima persona. Le giornate si sono svolte in un clima sereno e genuinamente fraterno, caratterizzato dal comune intento di comprendere più a fondo il mondo degli affetti, alla luce delle sue esigenze intrinseche e della redenzione a cui anch’esso anela, della quale la vita consacrata, specialmente quella salesiana, è chiamata ad essere espressione.

Avvenire – Il cinema come luogo della comunità

Dal quotidiano Avvenire.

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A Civitavecchia l’incontro nazionale dei Cinecircoli giovanili promossi dai Salesiani . Oltre 12 mila gli spettatori al Buonarroti nell’ultima stagione.

Più di 550 proiezioni, oltre 12 mila ingressi: sono i numeri dell’anno sociale del Cineteatro Buonarroti, la sala di comunità dei Salesiani a Civitavecchia. L’attività, iniziata lo scorso settembre con l’inaugurazione del vescovo Gianrico Ruzza e la gestione nuovamente affidata al Cinecircolo Giovanile Socioculturale (Csg), è stata illustrata sabato scorso, 24 giugno, nell’ambito della manifestazione SAL-Fiction 2023. È stato infatti il cinema civitavecchiese ad ospitare la manifestazione nazionale promossa dai Csg. Nel corso dell’evento, che ha visto confluire nella cittadina tirrenica i delegati e il consiglio direttivo dell’organismo, si è svolta la tavola rotonda «Comunicazione e cultura: costruire una rete efficace per una crescita condivisa».

L’incontro, moderato dalla giornalista Stefania Mangia, ha visto la partecipazione di Cristiano Tanas, presidente nazionale Cgs, Fabio Zenadocchio, del Centro Culturale Salesiano, Alberto Colaiacomo, direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali e Domenico Di Giorgio, presidente di “Forte! Festival”. «Le sale di comunità – ha detto Zenadocchio – sono un luogo di confronto e di cultura. Sono anche un luogo di incontro per la comunità cristiana e il territorio: molti di coloro che entrano in un cinema, da anni non varcano la porta di una chiesa». Zenadocchio, che ha curato la nuova organizzazione del Buonarroti, ha parlato anche di una programmazione che che punta a favorire l’incontro e il dialogo, per questo la scelta delle pellicole è lontana dai film di «cassetta».

Cristiano Tanas ha illustrato l’attività nazionale dei Cgs, 45 sale nella Penisola con Civitavecchia che risulta essere la più anziana di iscrizione, anche se alterne vicende ne hanno sospeso l’attività in più periodi. È stato Alberto Colaiacomo ad sottolineare le possibili collaborazioni con l’attività pastorale promossa dalla diocesi, in modo particolare nell’animazione dei giovani e con le scuole. «Da tre anni – ha detto il direttore delle comunicazioni sociali – l’oratorio salesiano e il cineteatro ospitano la rassegna CustodiAmo il Creato nel mese di settembre. Dopo la proposta di spettacoli musicali e teatrali, quest’anno arriverà anche il cinema con la proiezione del film ‘La lettera: un messaggio per la nostra terra’ ispirato all’enciclica Laudato Si’». Domenico Di Giorgio ha evidenziato le difficoltà a proporre progetti culturali, soprattutto rivolti ai giovani, se non si ha il supporto delle istituzioni.

 

Sito CGS

Note di Pastorale Giovanile, riunione di redazione e saluto a don Michele Falabretti e don Roberto Dal Molin

Il 26 giugno, nella sede del Centro Nazionale delle Opere Salesiane, si è ritrovata la redazione di Note di Pastorale Giovanile per l’ultimo incontro dell’anno. L’occasione è stata anche quella per salutare don Roberto Dal Molin, prossimo superiore dell’Ispettoria Lombardo-Emiliana e don Michele Falabretti che dopo undici anni termina il suo incarico come direttore del Servizio nazionale di Pastorale Giovanile. Don Rossano Sala, direttore di NPG, ha salutato a nome di tutti don Roberto e don Michele, ringraziandoli per il loro prezioso lavoro.

Don Michele Falabretti ha poi ripercorso gli ultimi dieci anni di pastorale giovanile in Italia. La storia del servizio nazionale di pastorale giovanile, nato nel 1993, quando don Michele è stato ordinato prete, si intreccia con la sua: per un terzo, ne è stato responsabile. E in questi anni, alcune cose sono accadute dentro la Chiesa.

Con la nascita del servizio nazionale di PG, dentro gli orientamenti della Chiesa sulla carità si è segnato un piccolo cambiamento: vista come una cosa di per sé quasi inutile in quel momento, in realtà stava raccogliendo un’istanza del Concilio che in termini pastorali era una svolta molto forte. Il principio dell’educazione che è un principio di semina chiede di lavorare sulla relazione.
I trent’anni del servizio nazionale di PG vanno riletti così: una storia fecondissima, dove non si può non ricordare Don Bosco, la storia del ‘900 con l’azione cattolica che ha strutturato un grande movimento, c’è la nascita dei movimenti e la frammentazione che coltiva altre sensibilità.

Don Michele poi ricorda i suoi predecessori, legati a una stagione diversa della storia della Chiesa e della pastorale: monsignor Sigalini, colui che fa un’operazione di “aratura”; don Paolo Giulietti che ha dato il via alla grande stagione di eventi; don Nicolò Anselmi che arriva subito dopo Verona, tappa che segna un altro passaggio, quando si inizia a parlare di pastorale integrata.

Dopo dieci al servizio della Pastorale Giovanile, don Michele ne traccia le caratteristiche.

Il radicamento capillare sul territorio, dove sono presenti Diocesi e parrocchie anche molto piccole che porta ciascuna realtà a strutturarsi: nel nostro Paese, rispetto ad altri, c’è una sensibilità educativa più pronunciata.

La titolarità della pastorale è dove si vive la comunità, dove si celebra l’Eucaristia. Quando si demanda alla Diocesi si vive poco, si incontrano poco i ragazzi. Anche sul tema della Parola: deve essere “sbriciolata” ogni giorno, altrimenti vivere solo il grande evento è fare un fuoco d’artificio ma portare a casa niente.

Gli eventi lasciano sicuramente relazioni, incontri, momenti in cui si fa esperienza di “corpo”, il tema è poi riuscire a fare verifica, a raccontarsi, a scrivere per far crescere dentro i ragazzi la consapevolezza. Il bisogno del corpo: i giovani vivono relazioni smaterializzate, noi facciamo i manichei davanti ad alcuni eventi. Gli eventi lasciano relazioni, il tema del portare a casa le esperienze e fare verifica, raccontarsi qualcosa e scriverlo.

In questi dieci anni la Chiesa ha messo al centro l’educazione e c’è stato anche un Sinodo dei giovani nel mezzo.  L’educazione messa a tema per 10 anni dalla Chiesa con un sinodo dei giovani nel mezzo, ma con la fatica di dialogare.

Cosa ci chiede oggi la pastorale giovanile: dobbiamo essere credibili per essere testimoni, deve tornare fuori il tema della qualità testimoniale della Chiesa. Una strada è quella dei rapporti intergenerazionali che devono essere sani. Il rapporto intergenerazionale deve essere rivisto perché i giovani ti riportano il respiro per il futuro.

Ci chiede di riappropriarci di un impegno laicale sano: la sensibilità politica è in crisi, ma il tema oggi è quello che i laici possono e devono fare nella società.

Il territorio è cambiato radicalmente con le grandi riforme sociali: chi si è seduto a parlare con le istituzioni era chi aveva attività educative in piedi. Il mondo non funziona con lo schema del “cestino delle offerte”, bensì con le competenze e con l’educazione alla comprensione del mondo.

Infine, l’oratorio. È un luogo unico in Italia. Ha questa grande magia, è un laboratorio dove ci si mette alla prova, dove si fa qualcosa, con un gioco di passaggio dove a un certo punto ti lascio delle responsabilità per fare servizio. Questo meccanismo fa crescere, ma va coltivato.

Questo racconto arriva poi al focus sul futuro. Cosa serve? Servono persone e competenze, le attività devono servire alle persone e non viceversa. Dobbiamo saper fare e saper fare bene. Don Michele ha poi concluso ricordando come, in questi anni, Note di Pastorale Giovanile sia stato un luogo dove “pensare”: “Chi ha costretto a pensare, non solo a fare”.

La discussione assembleare ha poi allargato il ragionamento di partenza, e ciascuno ha potuto mettere l’accento su uno degli aspetti emersi dal discorso di don Michele.

Nel pomeriggio, divisi in gruppi di lavoro, si è proceduto a mettere insieme idee e proposte per gli articoli, i dossier e gli studi da pubblicare sulla rivista nel 2024.

 

Salesiani Cooperatori della Regione Italia, Medioriente e Malta, incontro con la segreteria MGS durante l’ultima consulta

Sabato 24 e domenica 25 giugno si è svolta a Roma l’ultima Consulta dell’anno pastorale dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori della Regione Italia, Medioriente e Malta. Durante la consulta c’è stato spazio per incontrare la segreteria nazionale del Movimento Giovanile Salesiano per un momento di conoscenza e di confronto. I due gruppi hanno condiviso anche la celebrazione dell’Eucaristia, presieduta da don Fabio Attard.

Il lavoro della Consulta è stato centrato sulla verifica dell’anno appena trascorso e sulla programmazione del prossimo anno: hanno partecipato (in presenza e online) tutti i coordinatori provinciali della Regione, oltre ai membri della Segreteria esecutiva regionale. Il prossimo appuntamento sarà a ottobre al Colle Don Bosco per la prima consulta del prossimo anno pastorale.

A Valdocco l’incontro regionale per l’Europa degli Exallievi di Don Bosco

Dal 22 al 25 maggio, presso la Casa Madre di Torino, si è svolto l’incontro regionale per l’Europa degli Exallievi di Don Bosco, alla presenza del Presidente mondiale Bryan Magro. L’organizzazione dell’incontro è stata curata dal Regionale per l’Europa ed il Medio Oriente, Valerio Martorana e da Alessandro Pensabene, responsabile dei giovani ed ha registrato la presenza di don Louis Playà, delegato del Rettor Maggiore per la Famiglia Salesiana e di Don Jachimowicz Roman, Consigliere Generale per l’Europa del Nord.

Il Presidente Magro ha ufficializzato le date di convocazione dell’assemblea straordinaria mondiale che si terrà a Torino dal 3 al 6 ottobre 2024 sul tema: “Camminiamo Insieme: Cambiare per continuare”; tutte le federazioni nazionali avranno tempo per discutere e presentare emendamenti per modificare lo statuto della Confederazione; la discussione si è già attivata a livello europeo e si dovrà capire cosa cambiare e cosa continuare a mantenere nelle attività che ciascuna realtà porta avanti.

I leader europei degli Exallievi, nella tre giorni di dibattito, si sono confrontati sui temi dell’ecologia, migrazione e della gestione dei fondi europei per consentire l’attrazione e la mobilità dei giovani; innalzare l’età dei giovani exallievi dagli attuali 30 ai 35 anni, in modo tale da garantire tale presenza negli organismi decisionali delle federazioni; valorizzare ed aumentare la partecipazione degli Exallievi alle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana che si terranno quest’anno a Torino dal 18 al 21 gennaio 2024.

Il delegato mondiale, sig. Domenico Duc Nam Nguyen, ha esortato i partecipanti a sviluppare la loro presenza nei territori in cui operano attraverso la spiritualità, la missione e la solidarietà che ad ogni livello devono portare ad un cammino sinodale, partendo dalla Strenna del Rettor Maggiore.

In un clima di fraternità e di amicizia, i rappresentanti delle Federazioni hanno presentato i loro rapporti e condiviso le loro speranze e sfide per il futuro, rafforzando il loro impegno a far crescere il movimento nella regione e ad aumentare la partecipazione dei giovani.

“Questo incontro regionale ha dimostrato che gli exallievi e amici di Don Bosco sono vivaci.  In questa regione – ha sottolineato il Presidente mondiale Bryan Magro – abbiamo organizzazioni molto forti che sono attive e cercano di raggiungere gli obiettivi della nostra associazione.  È evidente che abbiamo un grande potenziale e possiamo continuare a crescere.  So che in futuro rafforzeremo la nostra presenza in molti paesi e ispettorie”.

La presidenza mondiale era presente con: Bryan Magro, Presidente; Domenico Duc Nam Nguyen, delegato mondiale; Valerio Martorana, Regionale per l’Europa ed il Medio Oriente; Peter Kovac, segretario generale; Celso Noguiera, tesoriere; Alessandro Pensabene, responsabile giovani per l’Europa ed il Medio Oriente.

Ecco le delegazioni europee presenti: Giovanni Costanza, presidente, don Antonio D’Angelo, delegato e Silvia Simonato, responsabile giovani per l’Italia; Eric Haelvoet, delegato Belgio Nord; Vedrana Civijn e Kajinic Mayìja, per la Croazia; Bernard O’Neil, per l’Inghilterra; Marton Csany, Presidente e Hanna Lili Adorjan, responsabile giovani per l’Ungheria; Stefan Farrugia, vicepresidente, don Jake Mamo, delegato e Valerie Vella, responsabile giovani per Malta; Krzisztof Ciaranek, coordinatore e Bartosz Fedorowicz per la Polonia; Robert Mruk, presidente, don Pavol Grach, delegato e Jan Synak, responsabile giovani per la Slovacchia; Diego Aragon, presidente ed Eusebio don Marinez, delegato per la Spagna; don Oleh Ladnyu, delegato e Mykhailo Dziubii per l’Ucraina.

La logistica dell’incontro è stata curata Piergiorgio Previotto, coordinatore Exallievi del Piemonte e Giovanni Costanza, Presidente federazione italiana.

Estate TGS Eurogroup 2023: il “Premio per le Scuole don Dino Berti” al Collegio Salesiano Astori

La giornata di presentazione delle attività TGS Eurogroup previste per l’Estate 2023, svoltasi sabato 24 giugno 2023 presso la sede TGS Eurogroup, è stata anche l’occasione per conferire il “Premio per le Scuole don Dino Berti” al Collegio Salesiano Astori di Mogliano Veneto (Treviso), nella persona del suo direttore don Dino Marcon, di fronte alla platea di studenti, genitori e volontari dell’associazione

Come annunciato all’avvio delle iscrizioni dei corsi estivi di lingua inglese in Irlanda organizzati da TGS Eurogroup, associazione di promozione sociale promossa dall’Ispettoria Salesiana San Marco Italia Nord-Est, quest’anno la possibilità di accedervi a quota ridotta si amplia con le convenzioni proposte a tutte le scuole secondarie, statali e paritarie, di primo e secondo grado. In aggiunta alla riduzione delle quote di partecipazione applicate agli studenti delle scuole convenzionate (uno speciale sconto di € 50,00 sulla quota di partecipazione ai corsi estivi di lingua inglese in Irlanda), TGS Eurogroup ha dato l’opportunità agli istituti aderenti di accedere alle opportunità offerte dal “Premio don Dino Berti per le Scuole”, intitolato al fondatore della associazione: uno speciale buono per l’acquisto di materiale didattico o sportivo di valore variabile tra € 200 e € 800, a seconda del numero di studenti iscritti ai nostri corsi estivi (minimo 4 studenti).

Sono già alcune le scuole che hanno aderito alla convenzione con TGS Eurogroup in questo primo anno di avvio dell’iniziativa. Tra queste si è distinto in particolare il Collegio Salesiano Astori, che non solo ha raggiunto il numero minimo di iscritti per accedere al premio per le scuole, ma lo ha abbondantemente superato, giungendo a ben 11 studenti coinvolti, numero corrispondente alla soglia di premio pari a € 500

Per tutte le scuole interessate a aderire l’anno prossimo alla convenzione proposta da TGS Eurogroup, l’invito è di contattare fin d’ora la Segreteria TGS Eurogroup ai seguenti recapiti:

TGS Eurogroup
Via Marconi 22, 31021 Mogliano Veneto TV
tel. 041.5904717 – fax 041.5906702
e-mail: info@tgseurogroup.it
sito web: www.tgseurogroup.it

IUSVE: avvio del percorso universitario per un futuro da manager della Comunicazione Sociale

Notizia apparsa su infoANS.

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Prende il via il prossimo ottobre il primo Diploma/Master universitario di I livello in Comunicazione Sociale per imprese profit e non profit organizzato dall’Istituto Salesiano di Venezia e Verona (IUSVE).

Si tratta di un Diploma universitario pensato anche per chi lavora, dato che i corsi si tengono online di venerdì e sabato (solo i laboratori sono in presenza, 5 fine-settimana a Verona e 3 a Mestre), ed è nato per formare i futuri professionisti nel campo della Comunicazione Sociale, tanto per le imprese profit quanto per quelle non profit.

Si aprono così le strade per una nuova figura manageriale, esperta nell’attivismo sociale, vera e propria professione del futuro: lo testimonia l’adesione entusiasta, quali partner del percorso, di realtà autorevoli quali “Studio LAND”, “H2O Milano”, “Telefono Amico Italia”, “Fondazione Iris Ceramica Group”, “Grenze Arsenali Fotografici”, “Fondazione ISMU”, “Worldrise onlus”, “Greencity Italia”, “Libera – Associazioni nomi e numeri contro le mafie”.

Queste figure professionali saranno partecipi alle dinamiche strategiche di un settore delicato e in piena evoluzione, capaci di sviluppare campagne di comunicazione integrata, in sinergia tra online e offline, formate per diffondere, con i dovuti e corretti contenuti, la sostenibilità ambientale, sociale, economica e culturale, rispondendo così a una domanda del mercato lavorativo in costante crescita.

Gestire i processi della comunicazione di pubblica utilità permette, infatti, di aprire alle collaborazioni nelle agenzie, nel reparto comunicazione di aziende, organizzazioni non profit, quali Organizzazioni di Volontariato (ODV) e Organizzazioni Non Governative (ONG) o fondazioni.

Per imparare a far coesistere strategia e creatività, scrittura e immagine, rapporto con le istituzioni e i media, i partecipanti vivranno un percorso con ben nove insegnamenti frontali e cinque laboratori, per un totale di 344 ore di didattica (60 ECTS), con l’opportunità di svolgere 250 ore di tirocinio presso una delle realtà partner. A questo si aggiungono testimonianze, casi di studio ed esperienze dal vivo presso aziende, fiere ed eventi a tema.

“Gli interessi dei consumatori stanno cambiando e anche le dinamiche della comunicazione devono adattarsi alle nuove esigenze di un mercato sempre più attento alla sostenibilità ambientale e sociale, all’economia circolare e all’impegno etico a favore del benessere della collettività – afferma il Direttore Esecutivo del corso, il Prof. Paolo Schianchi –. Questo Diploma Universitario di primo livello è stato pensato per risponde a una tale richiesta del mercato lavorativo. L’idea è quella di formare professionisti in grado di gestire le future frontiere di ogni forma divulgativa. La nuova figura del Manager della Comunicazione Sociale è quindi pronta a fare il suo ingresso nelle aziende, nelle fondazioni e nel terzo settore per promuovere il corporate social activism”.

“Nella mia lunga esperienza in associazioni di volontariato – aggiunge la prof.ssa Mariagrazia Villa, vicedirettrice del Diploma universitario – ho imparato che la buona volontà non basta per comunicare le proprie attività e coinvolgere la comunità nella propria visione e missione. Occorre acquisire e sviluppare delle competenze specifiche, di natura tecnico-manageriale, che consentano di diffondere il bene in modo più professionale e, dunque, efficace. Insomma: le soft skills vanno bene, ma servono anche quelle hard che il nostro diploma universitario si prefigge di far acquisire e sviluppare ai partecipanti”.

Per ulteriori informazioni sul Diploma/Master universitario IUSVE:

Per prenotare i prossimi open day online, che si terranno nei giorni 5 luglio, 23 agosto, settembre alle ore 18:30, il link è QUESTO.

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Salesiani per il Sociale, lo sguardo al futuro per costruire comunità solidali nella rete sociale salesiana

Tre giorni per guardare al futuro, per “organizzare la speranza” costruendo comunità solidali. Salesiani per il Sociale ha radunato a Roma, dal 9 all’11 giugno quasi centro soci e rappresentati di associati da tutta Italia per presentare il documento di restituzione del processo dal basso, un cammino iniziato a settembre 2022 e che durante i mesi scorsi ha toccato dodici sedi incontrando operatori, educatori, volontari, salesiani e laici.

Il Presidente, don Francesco Preite, molto soddisfatto dell’Assemblea, ha detto: “Dare la possibilità di confrontarsi con esperti ed operatori sulle questioni sociali più urgenti del mondo giovanile italiano e restituire le varie riflessioni dei soci nel documento “Organizzare la speranza” è il modo migliore per festeggiare i 30 anni della rete sociale salesiana Salesiani per il sociale. La prossima tappa sarà quella di aiutare i territori a confrontarsi con le linee di azione condivise emerse nel documento e provare a concretizzarle per rendere concreta la speranza di comunità più solidali con e per i giovani”.

Il tema centrale dell’attività di Salesiani per il Sociale sono i giovani poveri, come ha sottolineato don Stefano Aspettati, ispettore delegato per l’Emarginazione e il disagio giovanile. “Questo è un momento favorevole per l’associazione, che è nata per federare tante realtà e che oggi ha il compito di svolgere un ruolo culturale e di animazione per tutta la rete che si occupa di giovani poveri”.

Una rete sociale “coesa, perché tutte le nostre attività si fanno all’interno di ambienti educativi che hanno dentro la scuola, la formazione professionale, l’oratorio, le parrocchie…noi offriamo una pluralità di inserimento educativo e lavoriamo in interazione con tante realtà”, ha detto don Roberto Dal Molin, presidente del Centro Nazionale delle Opere Salesiane.

Il dibattito e la riflessione attorno al tema delle comunità solidali è iniziato con un panel dedicato alla povertà educativa e al fenomeno dei giovani NEET: a discuterne, Antonio Russo, Portavoce Alleanza contro la povertà; Marco Pagniello, Direttore Caritas italiana; Orazio Giancola, Università La Sapienza di Roma; Vanessa Pallucchi, Portavoce Forum Terzo Settore. Insieme, hanno ragionato su come la povertà educativa non sia solo un fenomeno che riguarda i giovanissimi, ma anche una fetta di popolazione adulta, perché riguarda la competenza acquisita e non solo il livello di istruzione. Si tratta di un problema di opportunità, come ha sottolineato don Marco Pagniello, di un “pavimento appiccicoso” per il quale i figli subiscono la condizione culturale, sociale ed economica delle famiglie. Educativamente povero è chi, arrivato a 15 anni, abbandona la scuola perché sente che si tratta di un luogo non suo. Per contrastare questo fenomeno c’è bisogno di “politiche di ampio respiro”, ha spiegato Antonio Russo, ovvero riforme strutturali per mettere al centro dell’agenda politica la scuola, l’istruzione. Da parte sua, il Terzo Settore, aggiunge Vanessa Pallucchi, deve continuare a lavorare in rete, non perdere il cammino comune per rimanere un soggetto che dialoga con le istituzioni con proposte educative integrate.

Gli oltre 500 contributi raccolti sulla piattaforma digitale Organizzare la speranza oppure durante gli incontri territoriali hanno formato il documento di restituzione presentato in assemblea. “Si tratta di un materiale di sintesi prezioso, che racconta l’Italia salesiana, una base da ascoltare, da prendere in considerazione per la progettazione del sociale delle realtà associate a Salesiani per il Sociale. Un processo che non è stato facile far partire, ma che poi ha coagulato attorno a sé consenso, idee, spunti. Un documento di restituzione che potrà diventare un documento programmatico”, ha sottolineato don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale.

Il documento è stato discusso con i coordinatori dei comitati territoriali, coloro che hanno accolto nei territori la cabina di regia e l’ufficio nazionale: hanno avuto un ruolo attivo negli incontri, e per questo a loro è stata chiesta una restituzione dal lor punto di vista: don Domenico Luvarà, Coordinatore Comitato Sicilia; don Davide Perego, Incaricato Presidio Lombardo-Emiliana; don Emanuele De Maria, Coordinatore Comitato Italia Centrale; don Gianpaolo Roma, Coordinatore Comitato Italia Meridionale, don Massimo Zagato, Incaricato Presidio Nord est e don Stefano Mondin, Coordinatore Comitato Piemonte Valle d’Aosta hanno sottolineato ricchezze e criticità del documento, dal punto di vista di quanto hanno raccolto dopo gli incontri territoriali.

Cura della formazione, co-progettazione, dialogo costruttivo con la formazione professionale per dare accoglienza e inserimenti lavorativi ma anche un momento bello per la vita delle ispettorie, per la cura delle relazioni con le associative dei territori. Serve darsi organizzazione per poter lavorare e proseguire il processo iniziato con gli incontri territoriali.

Come costruire la comunità solidale: tema sul quale hanno ragionato Ciro Bisogno, Presidente PGS; Cristiano Tanas, Presidente CGS; Fabio Attard, Coordinatore Don Bosco Formation; Lorenzo Napoli, Presidente TGS e Rafael Bejarano, Referente per le Opere e Servizi Sociali del Settore PG – sede centrale.

Quanto emerso è che serve andare incontro all’altro per fare comunione, aprire il dialogo nella rete associativa per lavorare insieme e per tornare a parlare con i giovani che non sono solo i destinatari delle opere, ma ne sono i protagonisti. Lavorare in rete con chi persegue i nostri fini, anche con ambienti laici. Dobbiamo insistere sulla rete, che è la chiave per lavorare bene insieme. Alimentare e accendere i riflettori sui problemi dei nostri territori, per non essere considerati solo come erogatori di servizi, ma come mezzi che costruiscono comunità, per arrivare a tutti i nostri giovani.  C’è il desiderio di non perdere l’identità e il carisma, perché noi siamo nati così, siamo nati con l’invito di “conoscere la città”, così come fece don Giuseppe Cafasso con Don Bosco, appena arrivato a Torino. Gli dice: conosci la città! Il tema della corresponsabilità è legato a quello della rete, per collaborare, per lavorare insieme: sensibilità e ascolto devono essere le chiavi per entrare nelle esigenze dei territori.

Il panel Next Generation ha avuto al centro la testimonianza dei giovani volontari del Servizio Civile di ritorno dall’esperienza all’estero. Ciascuno ha scelto una sfida del documento Organizzare la speranza e molti di loro hanno testimoniato la loro volontà di discutere, dire la loro sul tema del lavoro, della scuola, del futuro. Meglio di chiunque altro hanno saputo raccontare i loro territori, le esperienze dei loro coetanei, la difficoltà per alcuni di riuscire a frequentare la scuola. La tenacia, la passione educativa e la voglia cambiare la loro vita e quella di chi incontrano hanno toccato tutti i presenti. Le loro storie, quelle dei loro amici, le riflessioni delle sfide scelte hanno offerto spunti di riflessione per tutti. Le loro speranze guardano al futuro (“come diceva il beato Rosario Livatino, alla fine non ci verrà chiesto se siamo stati credenti ma credibili”, ha citato Valeria) ma sono concentrati sul presente, perché è nel presente che si costruisce la vita delle persone.  “Spero che i giovani possano avere un lavoro dignitoso che possa farli tornare a casa con serenità e con dignità”, ha concluso Valeria.

 

“Non solo semi sull’asfalto”, i Salesiani vicino ai giovani per la GMG

Da Vatican News.

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di Layla Perroni

Mancano meno di due mesi alla Giornata Mondiale della Gioventù organizzata a Lisbona per la prima settimana di agosto. Presso le comunità salesiane, attive dal 1945 per la tutela e l’accoglienza dei giovani provenienti da situazioni di disagio, ci si prepara a fianco dei ragazzi. Educazione e sensibilizzazione sono le linee guida in vista della Gmg. Don Marco Cimini, educatore del Borgo Ragazzi don Bosco, a Roma, racconta a Radio Vaticana – Vatican News l’entusiasmo di quanti parteciperanno: “Mi viene in mente uno dei ragazzi che ha coinvolto con convinzione, e anche senza remore, i suoi compagni di scuola assieme alle loro famiglie per far capire e comprendere la portata di questo evento”.

Sono 50 i giovani del Borgo Ragazzi don Bosco – una delle numerose comunità salesiane presenti sul territorio nazionale – che hanno aderito all’iniziativa della Giornata Mondiale della Gioventù. La comunità, da settembre scorso e fino a maggio, ha organizzato tante attività per coloro che sono in partenza, tra cui quella dell’autofinanziamento. Con grande sorpresa degli educatori, l’iniziativa ha riscosso un successo inaspettato anche tra quelli che non parteciperanno all’evento. “I ragazzi si sono sentiti coinvolti in prima persona e si sono dati da fare con la consapevolezza che il tutto è finalizzato ad un obiettivo che non solo li riguarda da vicino, ma che rappresenta anche una vera e propria esperienza sia di natura comunitaria che religiosa”, sottolinea don Marco.

Accanto all’autofinanziamento, la comunità salesiana con sede a Roma si è impegnata nell’educazione dei giovani in previsione della Gmg. Don Marco, in partenza lui stesso con i ragazzi, racconta di un episodio avvenuto presso la Basilica del Sacro Cuore situata vicino alla stazione Termini della capitale, gestita dai salesiani. “Abbiamo condiviso un toccante momento di preghiera con i ragazzi di Roma e del Lazio che parteciperanno alla Gmg e legati al mondo salesiano. La celebrazione è stata fatta all’altare di Santa Maria Ausiliatrice, elemento architettonico che don Bosco stesso ha voluto qui a Roma. Per me è stato indicativo anche questo, visto e considerato che la tematica dell’iniziativa di Lisbona è attorno alla figura di Maria”.

In un videomessaggio rivolto a quanti prenderanno parte all’evento in programma a Lisbona dall’1 al 6 agosto, Papa Francesco ha incoraggiato a guardare con speranza a quei giorni, “perché si cresce molto in una Giornata come questa”. “La Chiesa – diceva il Papa – ha la forza dei giovani. Quindi, andate avanti”. A tal proposito, don Marco, in accordo con queste parole, aggiunge: “Se io dovessi pensare alla speranza, oltre che a Gesù Cristo, io penso ai giovani. Così come se volessi trovarvi un sinonimo, mi viene in mente solo il termine ragazzi”. Di fronte alle tante ‘colpe’ che si possono addurre alle nuove generazioni, “io sono convinto che i giovani siano delle spugne che assorbono tutto ciò che gli accade intorno e come tali, credo debbano essere educate con il tempo, fino a essere trasformate in filtri, capaci di far emergere tutto ciò che di buono esiste nel mondo”.

La vivacità e l’energia dei ragazzi rappresentano il fulcro della Gmg. Don Marco, infatti, è convinto che i giovani abbiano una marcia in più: “Nonostante alcuni dei minori che accogliamo vengano dalla strada o abbiano situazioni familiari difficili, questi possiedono una grande capacità di saper leggere le situazioni in maniera molto più fresca. Sembra  che non ti prestino attenzione a volte – conclude il sacerdote -, ma in realtà quando si dialoga seriamente, ti rendi conto di quanto sia rimasto di quello che hai detto in precedenza, di quanto non sia stato solo un seme buttato sull’asfalto”.

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Assemblea nazionale CGS, Palermo 2023: il racconto

Dal sito del CGS, il racconto dell’assemblea nazionale di fine maggio.

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Il weekend dal 26 al 28 maggio ha visto impegnati oltre 50 partecipanti, provenienti dalle associazioni locali CGS di tutta la Penisola, nell’Assemblea nazionale ordinaria della nostra Associazione, responsabile dell’approvazione del bilancio sociale, tenutasi a Palermo presso i locali dell’Istituto Salesiano Don Bosco – Villa Ranchibile.

L’arrivo e la registrazione dei partecipanti, l’accettazione e la verifica delle deleghe e il benvenuto del presidente Cristiano Tanas hanno aperto l’assemblea nella serata del venerdì, coronata poi da una cena a base di piatti tipici locali e, a seguire, una passeggiata lungo la via Libertà, il “salotto buono” della città.
Dopo la preghiera del mattino, la mattina del sabato è stata incentrata sulla relazione del presidente sull’anno passato, il 2022, e su quello in corso, con particolare riguardo alla situazione finanziaria dell’Associazione, illustrata dal tesoriere Emilio Santoro. Un lauto coffe-break nel parco settecentesco della Villa Ranchibile ha concluso la prima parte della mattinata, proseguita poi con la presentazione del libro “Il cibo è festa”, del prof. Gaetano Basile, giornalista e scrittore, edito dalla casa editrice Kalòs, che racconta l’evoluzione della tradizione culinaria e gastronomica della Sicilia nel corso dei secoli e l’influenza che la devozione popolare e le dominazioni straniere hanno avuto su essa. Il dibattito, moderato dalla prof.ssa Myriam Leone e dal dott. Salvatore Leone, è terminato con un’intensa e sentita affabulazione dell’autore, che ha saputo entusiasmare i partecipanti. Il pranzo, anche questo ricco di portate della tradizione siciliana come la pasta con le sarde e il cannolo con la ricotta, è terminato con un leggero anticipo per consentire il trasferimento verso il centro storico di Palermo: qui, i partecipanti all’assemblea hanno avuto la possibilità di visitare il Teatro Massimo “Vittorio Emanuele”, uno dei più grandi d’Europa. Al termine, dopo una breve visita alle bellezze della Via Maqueda, il ritorno al Ranchibile, presso il teatro dell’Istituto, per assistere alla messa in scena di “Ciarlatani – Il Racconto della Pizia”, ultima fatica del laboratorio teatrale del CGS locale. A seguire, è stato messo in scena un estratto di “Così è (se vi pare)”, sempre un lavoro originale della compagnia Volti dal Kàos, ideato proprio durante l’ultimo weekend formativo CGS che si è tenuto a Torino a novembre 2022. La serata si è conclusa con la cena in allegria presso la scenografica “Villa Giulia”, parco seicentesco sito nella zona portuale.
La fase assembleare si è conclusa la domenica mattina, con i saluti di suor Angela Maria Maccioni (ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Sicilia) e l’intervento di Massimo Caminiti, presidente del Cin.It. (Cineforum Italiano, associazione nazionale di cultura cinematografica come il CGS), per proseguire con le votazioni delle relazioni e del bilancio consuntivo. Quindi, la divisione in gruppi di lavoro, chiamati a riflettere sulle proprie realtà associative locali e a presentare nuove idee e proposte, che saranno oggetto del lavoro del Direttivo nazionale nei prossimi mesi. Al termine dei lavori, il “Resonantiae Camera Chorus” del CGS Don Bosco di San Cataldo ha eseguito tre brani polifonici, risaltando per bravura e preparazione. La Santa Messa, presieduta dall’Ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia, Don Giovanni D’Andrea, ha concluso i tre giorni di lavoro.

Giovanni Gullo