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Presentazione del volume: “Chiamati all’Amore con Speranza. Strenne salesiane di DON ÁNGEL FERNÁNDEZ ARTIME, sdb”

Dall’agenzia ANS.

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(Roma, 9 febbraio 2024) – Le Strenne che Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, ora Cardinale, ha prodotto e diffuso nei suoi 10 anni alla guida della Congregazione Salesiana (2014-2024) sono oggetto di una pubblicazione a cura del suo Segretario e portavoce, don Giuseppe Costa.

La raccolta è intitolata “Chiamati all’Amore con speranza” e riporta, tra l’altro, nell’introduzione, gli autorevoli interventi del giornalista Enzo Romeo, del docente della Facoltà Teologica di Sicilia Massimo Naro, e della sociologa Cecilia Costa, dell’Università degli Studi di Roma Tre, i quali dal loro punto di vista fanno una lettura trasversale del volume.

La tradizione delle Strenne da parte dei Rettori Maggiori della Congregazione Salesiana rappresenta un elemento peculiare dell’eredità di Don Bosco. Nel contesto salesiano, la Strenna è un dono simbolico e significativo offerto dal Rettore Maggiore – il Superiore Generale della Congregazione – a coloro che condividono la missione salesiana nel mondo. Essa viene offerta solitamente nel periodo natalizio, tra Natale e Capodanno, per ispirare la pastorale dell’anno successivo.

Oltre ad offrire ai lettori i testi integrali dei messaggi delle Strenne offerti dal X Successore di Don Bosco, il libro accoglie tra le sue pagine i manifesti realizzati dall’Agenzia iNfo Salesiana (ANS) in occasione della pubblicazione annuale delle singole Strenne, e si arricchisce anche con alcune altre foto, fornite dall’ANS e da “IME Comunicazione”, inerenti a viaggi, visite, incontri e momenti di vita di Ángel Fernández Artime.

Giovedì 29 febbraio 2024 il libro verrà presentato presso l’Istituto Maria Santissima Bambina (Via Paolo VI, Roma), nel corso di un evento che sarà possibile seguire anche a distanza assistendo alla diretta streaming disponibile su YouTube.

La presentazione avrà inizio alle ore 17:30 (UTC+1), con l’introduzione da parte di don Giuseppe Costa, curatore del volume.

Successivamente sono previsti gli interventi di Valentina Alazraki, Giornalista vaticanista, corrispondente di “Televisa” (Messico); Roberto Cipriani, Docente emerito di Sociologia, Università Roma Tre; Marco Girardo, Direttore di “Avvenire”; e Arianna Rotondo, Docente di Storia del Cristianesimo e delle Chiese, Università di Catania. Concluderà i lavori il Card. Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani.

Moderatore della presentazione sarà Luca Caruso, Giornalista, addetto stampa della “Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI”.

Portogallo – Lanciato l’inno ufficiale del IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Lisbona) – È stato presentato in questi giorni l’inno ufficiale del IX Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice. Con il testo di don Simão Cruz, SDB, e la musica di António Ferreira, l’inno presenta Maria come Madre e Protettrice, che guida i percorsi della Famiglia Salesiana e di tutti i suoi figli.

Espressione musicale del legame tra tutti i partecipanti, l’inno fa riferimento al “Sogno dei Nove Anni” di Don Bosco – che dà ispirazione anche al tema dell’intero Congresso Internazionale, “Io ti darò la Maestra” – e grazie alle immagini del videoclip che lo accompagna guida gli ascoltatori e spettatori attraverso le diverse opere salesiane sparse per il Portogallo, che contano tutte sulla protezione di Maria Ausiliatrice.

Riflettendo l’essenza di questo importante momento di unione per tutta la Famiglia Salesiana, l’inno serve come fonte di motivazione e guida per tutti i partecipanti. Per questo, viene anche interpretato nelle lingue ufficiali del Congresso Internazionale, promuovendo così l’unità tra tutti i partecipanti.

La Madonna, che spesso appariva nei sogni di Don Bosco, era la stella del suo apostolato e, anche in questo inno Maria appare come sua guida e maestra. La devozione a Maria, insieme a quella a Gesù Eucaristia e al Papa, è stata una delle tre devozioni che hanno segnato la vita spirituale e apostolica di Don Bosco.

Il Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice è un incontro organizzato dall’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), che si propone di far conoscere, approfondire e diffondere la devozione a Maria Ausiliatrice. Pensato per tutti i gruppi della Famiglia Salesiana, questo congresso si tiene solitamente ogni quattro anni ed è un momento molto importante per tutti i suoi membri. Pertanto, tutti i gruppi della Famiglia Salesiana sono chiamati a partecipare a questo importante momento di unione e devozione, che si svolgerà dal 29 agosto al 1° settembre 2024, a Fatima, in Portogallo, in quella che sarà la 9a edizione del congresso.

Quanto al “Sogno dei Nove anni”, nel 1824, Giovanni Bosco, all’epoca appunto un bambino di nove anni, fece un sogno che lo avrebbe segnato per il resto della sua vita. Nel suo primo sogno profetico, in cui gli viene mostrato il campo del suo futuro apostolato, Giovanni sente la voce misteriosa del Signore che gli dice: “Io ti darò la Maestra”. Poi apparve una Signora dall’aspetto maestoso che lo incoraggiò a lavorare per correggere il comportamento dei ragazzi di strada.

Ascolta la canzone

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Italia – La “buonanotte” di Mons. Ryabukha, SDB, ai salesiani della Sede Centrale Salesiana. Una testimonianza sui miracoli di Maria durante la guerra in Ucraina

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – La realtà terribile della guerra, con violenze, bombardamenti e migliaia di persone in fuga; ma anche i miracoli nascosti e silenziosi avvenuti per tante persone semplici, la presenza costante di Maria Ausiliatrice e lo zelo di un pastore per il suo gregge sofferente. Tutto questo si è concentrato nel pensiero della “buonanotte” che pochi giorni fa Mons. Maksym Ryabukha, SDB, vescovo ausiliare dell’esarcato arcivescovile di Donetsk, ha offerto ai salesiani della Sede Centrale Salesiana a Roma.

“Voglio lasciare una semplice testimonianza: fino al 21 dicembre scorso sono stato il Direttore della casa salesiana di Kiev. Abbiamo vissuto tutto l’assedio della capitale. Per me è stato come rivivere la storia di Don Bosco” esordisce il presule in un italiano fluente, dato che arrivò in Italia a 17 anni, finita la scuola ucraina post-sovietica dell’epoca.

La casa di Kiev, che i salesiani non costruirono, ma ricevettero così com’era, prima della guerra aveva un centro giovanile unico a livello di Chiesa locale, ma era senza cantina. “Quando è iniziata la guerra ci siamo posti la domanda: dove nascondersi da missili e bombe?” prosegue.

Il terreno della casa salesiana confina con una scuola statale, la quale, pur legata al Patriarcato Ortodosso di Mosca, ha sempre mantenuto un buon rapporto di vicinato con i salesiani. Nelle prime settimane di guerra ospitava 320 persone nei suoi sotterranei. “La Direttrice spesso mi chiamava chiedendo che andassi a parlare con la gente perché c’è una depressione generalizzata…”

Mons. Ryabukha racconta come durante le sue visite cercasse in tutti i modi di incoraggiare, sostenere i bisognosi. Come quella volta che incontrando una signora anziana dallo sguardo assente le ha chiesto di poterla abbracciare, e ricevuto l’assenso, l’ha sentita “sciogliersi” e tornare alla realtà tra le sue mani. O dicendo loro: “Non so se voi crediate o no, ma la casa che voi vedete dalle vostre finestre non è mia, è della Madonna, perciò, a casa mia non accadrà nulla. Don Bosco ha promesso infatti che ogni persona che passa la soglia di qualsiasi casa salesiana si trova sotto la custodia di Maria Ausiliatrice’. Ma dato che se succede qualcosa a voi qui, finisce per ricadere anche su casa mia, potete stare tranquilli che la Madonna tiene sotto la sua custodia anche tutti voi”.

Certo, erano parole di consolazione e sostegno a delle persone impaurite. Ma Mons. Ryabukha tiene a sottolineare anche un altro dato: “Dall’inizio della guerra a pieni confini fino ad oggi non c’è nessuno tra le persone che sono passate per la nostra casa che sia morto in guerra. Questo per me è un grande miracolo”.

La casa a Dnipro è oggi un centro che accoglie profughi e sfollati da varie zone del Paese. Attualmente vi è rimasto un solo salesiano che si impegna da mesi nell’accompagnare queste persone nella loro fuga dalla guerra. “Le storie che lui ci riporta sono spesso terrificanti, ma fino ad oggi è riuscito a salvare la vita di molte persone, di molti ragazzi. Anche questo credi sia una benedizione che ci regala Don Bosco”.

Sulla sua nomina episcopale a vescovo di Donetsk, afferma: “Forse il Santo Padre ha scelto me perché sa che i Salesiani sono bravi con i ragazzi più difficili, e lì ce n’è di lavoro”

E quanto al suo apostolato, individua due grandi ambiti per la “pastorale di paternità” che intende portare avanti: “L’ambiente parrocchiale, perché la presenza del sacerdote, come anche del vescovo, serve a rendere manifesta e visibile la presenza di Dio. E poi anche i militari: quella oggi è un’altra ‘parrocchia’ che ho in abbondanza. Molti di quei ragazzi sono nostri exallievi, i papà o gli zii dei nostri allievi”.

Uno di questi militari – parte del contingente di difesa che proteggeva la capitale ucraina e che dall’inizio della guerra fino a metà luglio frequentava la casa salesiana di Kiev per la doccia o per cambiarsi – ha ricontattato Mons. Ryabukha dal fronte. “Mi ha scritto, e appena ha potuto mi ha pure telefonato, per ringraziarmi, e mi ha raccontato: ‘So che lei prega per noi. Sono finito in un bombardamento e la scheggia di una bomba mi ha attraversato il naso. Qualche centimetro più in là e oggi non sarei più vivo. È stato un miracolo della Madonna, di cui lei ci parlava sempre’”.

Le ultime parole di Mons. Ryabukha, alla fine, sono solo di ringraziamento: “Vorrei dire a tutti voi grazie, alla Congregazione Salesiana, che da questo cuore al centro permette a tutti noi di restare sul campo. Siamo gli uni con gli altri in questa missione che Don Bosco ha sognato e ci ha voluto regalare e che non muore”.

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L’incontro dei Consigli Generali dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Valdocco

Dall’Agenzia ANS di Torino:

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Si è rinnovato ancora una volta nel pomeriggio di ieri, giovedì 22 dicembre, il fraterno incontro del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco (SDB) e del suo Consiglio Generale, con la Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) e il suo Consiglio Generale. L’appuntamento si è realizzato presso la Casa Madre dei Salesiani, a Valdocco, ed è stato caratterizzato dal consueto clima di amicizia e di condivisione della spiritualità salesiana.

L’incontro, che è stato coordinato dal Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, è ormai da anni una tradizione consolidata tra i due Consigli Generali, che si rinnova a cadenza semestrale, in estate e in inverno, quando entrambi gli organi si ritrovano per le rispettive sessioni plenarie.

A caratterizzare quest’incontro sono stati in particolare due elementi: in primo luogo, la celebrazione di ringraziamento in prossimità del Natale, che ha indirizzato i momenti comuni e i tempi di confronto nello spirito di una condivisione comunitaria e fraterna; e in secondo luogo, una condivisione sull’animazione vocazionale.

Il programma ha previsto in apertura l’accoglienza della Madre Generale, Madre Chiara Cazzuola, e delle sue Consigliere, alle 16 dell’ora locale.

Nelle sue parole di accoglienza il Rettor Maggiore ha parlato

del senso di gratitudine e semplicità per tutti i membri dei due Consigli per il dono di stare insieme nella casa del nostro padre Don Bosco, nella Basilica di Maria Ausiliatrice, luogo che ci parla delle nostre radici e della nostra storia. Trovarci qui a nome di Don Bosco e Madre Mazzarello ci fa tanto bene e ci dà un grande senso di famiglia. Una vera testimonianza di fraternità per tutta la Famiglia Salesiana. Con tutto il cuore e affetto, benvenute.

Madre Chiara Cazzuola, da parte sua, ha risposto:

Siamo molte contente di essere qui. Veramente ci sentiamo a casa. Don Ángel è un segno di comunione e unità per tutti noi. È molto bello stare qui, e insieme guardare il futuro.

Durante l’assemblea comunitaria don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, ha guidato una sessione sul tema della animazione vocazionale, principio ispiratore e traguardo della Pastorale Giovanile Salesiana. Ha sottolineato la importanza di fare “l’animazione vocazionale all’interno della pastorale giovanile, e ha invitato tutti a guardare questo momento della storia della Congregazione Salesiana e dell’Istituto delle FMA come grande opportunità per promuovere la “cultura vocazionale”: con la preghiera insistente e con la testimonianza appassionata della vocazione che Dio dona a ciascuno.

Ha anche ricordato che tutti i Salesiani e le FMA sono cuore, memoria e garanti non solo del carisma salesiano, ma anche della propria vocazione, e che il vero motore della nostra vita consacrata è la sequela di Gesù Cristo. Ancora, ha aggiunto che bisogna saper custodire la presenza salesiana in mezzo ai giovani e ha sottolineato l’importanza del rinnovamento e la rivitalizzazione della vita comunitaria, il ruolo centrale della comunità educativa pastorale e la fiducia nel cuore generoso dei giovani.

Dopo la presentazione di don García Morcuende, suor Runita Borja, Consigliera per la Pastorale Giovanile delle FMA, ha aperto un momento per la condivisione a partire da alcune domande, principalmente su quale sono i segni di speranza presenti nell’animazione vocazionale delle due Congregazioni.

Il momento fraterno ha raggiunto il suo apice con la celebrazione dell’Eucaristia presieduta dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, all’interno delle Camerette di Don Bosco. Nella sua omelia il Rettor Maggiore ha sottolineato la importanza di “dare il meglio di noi a Dio e ai giovani”. Ha ricordato che Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice hanno in Don Bosco e Madre Mazzarello due esempi di santi che hanno vissuto con grande semplicità e generosità.

Alle volte – ha sottolineato il Rettor Maggiorec’è il rischio umano. Noi abbiamo fatto la scelta più preziosa nella vita religiosa: abbiamo consegnato la nostra vita a Dio. Succede alle volte che nel nostro quotidiano dimentichiamo di essere generosi, che le nostre energie vanno spese per servire l’altro”.

Quindi, ha concluso ricordando che Maria, la Madre di Gesù, è l’esempio della vera e generosa consegna a Dio e agli altri.

Questo tempo di preziosa e ricca condivisione è terminato dopo la celebrazione con l’agape fraterna e lo scambio dei regali.

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UPS: Giovani Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice si formano per essere testimoni credibili di vita cristiana in un mondo che cambia

Nell’ambito delle Giornate Salesiane di Comunicazione 2022, realizzate presso le strutture dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) venerdì 29 e sabato 30 aprile, oltre 130 giovani in formazione tra Salesiani di Don Bosco (SDB) e Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) hanno vissuto un fine-settimana di crescita nella comprensione della comunicazione al servizio della missione e nella fraternità. Le attività delle Giornate Salesiane di Comunicazione (GSC) hanno approfondito il tema guida “Essere cristiani in un mondo che cambia”. Di seguito la notizia pubblicata dal sito dell’ANS.

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(ANS – Roma) – Oltre 130 giovani in formazione tra Salesiani di Don Bosco (SDB) e Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) hanno vissuto un fine-settimana di autentica crescita nella comprensione della comunicazione al servizio della missione e nella fraternità, nell’ambito delle Giornate Salesiane di Comunicazione 2022, realizzate presso le strutture dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) nei giorni di venerdì 29 e sabato 30 aprile. Ai lavori hanno preso parte anche don Gildasio Mendes e suor Ausilia De Siena, Consiglieri Generali SDB ed FMA per la Comunicazione Sociale.

Le attività delle Giornate Salesiane di Comunicazione (GSC) si sono svolte come da programma e hanno approfondito il tema guida “Essere cristiani in un mondo che cambia”. Nel primo pomeriggio di venerdì Padre Giulio Albanese, missionario comboniano e giornalista, ha introdotto per tutti i presenti il Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2022, sul tema “Ascoltare con l’orecchio del cuore”.

“Bisogna conoscere e comprendere la complessità del mondo inteso come villaggio globale, confrontarsi sempre con la realtà. Avere il coraggio di vivere la sofferenza, continuare a cercare per credere, sperare e amare, non rinunciando a lottare. In tempo di post-Covid-19 e di guerra, e oltre, occorre scommettere di nuovo su formazione, cultura, ascolto-dialogo. Alla comunità cristiana, come d’altronde a tutte le agenzie educative in campo, spetta il compito di promuovere l’esercizio del pensiero, influenzato e illuminato, nella fede, dallo Spirito Santo”

ha affermato il missionario-giornalista. Successivamente, i partecipanti hanno rivolto alcune domande di approfondimento e sono stati quindi suddivisi in gruppi per riflettere insieme su alcuni temi generali, precedentemente individuati, relativi alla vita cristiana come giovani religiosi, alla luce del motto che ha guidato le GSC di quest’anno.

Il pomeriggio è proseguito poi con la condivisione in assemblea delle esperienze avute nei gruppi di lavori, così come degli impegni presi. In serata, dopo un momento di preghiera curato dai novizi SDB e il tempo per l’agape fraterna, sono state proiettate e discusse alcune video-interviste realizzate dagli stessi giovani in formazione ad altri giovani loro coetanei, sul valore della fede e della vita cristiana nel mondo di oggi.

La giornata è terminata con il pensiero della “buonanotte salesiana” offerto da don Maria Arokiam Kanaga, Superiore della Visitatoria “Maria Sede della Sapienza” dell’UPS. Nell’occasione don Kanaga ha sottolineato l’importanza per ogni membro della Famiglia Salesiana di essere “comunicatore della gioia che viene da Dio”, e ha anche esortato ciascuno dei presenti a vivere in modo tale che ciascuna persona che lo/la incontri sia portato a riconoscere in lui o in lei, come nell’apostolo Giovanni, “il discepolo amato”.

Sabato mattina la giornata è iniziata con l’Eucaristia, animata dalle giovani FMA e presieduta da don Gildasio Mendes.

Le attività sono poi proseguite con una sessione di laboratori paralleli, nove, su una gran varietà di temi, curati e animati da esperti dei rispettivi settori e di grande attualità, tutti comunque legati alla vita e alle difficoltà che può incontrare un giovane cristiano oggi: la testimonianza cristiana della pace, l’ecologia integrale, le sfide dell’identità di genere, gli scandali nella Chiesa, la creatività nella liturgia, l’immaginario religioso presentato nelle piattaforme audiovisive, il rapporto tra consacrati e la rete, la realtà odierna dell’universo giovanile e la credibilità dell’individuo.

Come giornate dedicate alla comunicazione, non poteva mancare un tempo congruo dedicato all’ascolto e alla valutazione delle attività da parte dei partecipanti: un feedback necessario per rendere autentica la comunicazione e per affinare sempre più, col passare delle edizioni, quest’iniziativa delle Giornate Salesiane di Comunicazione, partita ormai 10 anni fa.

L’esperienza si è conclusa con un ultimo momento di agape fraterna, e i riscontri ottenuti hanno testimoniato una generale soddisfazione per un’offerta di formazione alla comunicazione quanto mai necessari oggi e la richiesta di approfondire e strutturare ulteriormente percorsi e cammini sul tema.

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Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice della Sicilia: esercizi spirituali in comunione a Colle San Rizzo

Esercizi spirituali annuali per i direttori e le direttrici, delle comunità SDB e FMA di Sicilia, una tradizione che ogni due anni si ripete per una maggiore conoscenza e scambio. In occasione del 400 anniversario della morte di San Francesco di Sales, gli esercizi spirituali sono stati predicati da don Gianni Ghiglione, salesiano, studioso e esperto del santo vescovo ginevrino.
Presso la casa delle FMA di Colle San Rizzo (ME), i partecipanti agli esercizi hanno avuto modo di vivere una settimana intensa di preghiera, formazione e confronto. L’occasione di questo incontro ha permesso, inoltre, momenti informali di scambio e rafforzamento della prassi educativa salesiana. La circostanza degli esercizi spirituali ha offerto, anche, un maggiore confronto ai direttori e alle direttrici che operano nelle stesse città per un’azione condivisa a livello educativo-pastorale. Agli Esercizi Spirituali hanno preso parte anche l’Ispettore don Giovanni D’Andrea, l’ispettrice Sr Angela Maria Maccioni e rispettivi Consigli Ispettoriali.

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Fraternità e gratitudine: i Consigli Generali FMA e SDB si sono ritrovati insieme per un incontro fraterno – Info ANS

Nella giornata di mercoledì 21 luglio 2021, presso la Casa Generalizia delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Roma (RCG), si sono ritrovati i membri dei Consigli Generali FMA e SDB. Un momento di fraternità e di conoscenza reciproca alla vigilia della celebrazione del 24° Capitolo generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Di seguito l’articolo pubblicato su “Info ANS“.

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(ANS – Roma) – Ieri, 21 luglio 2021, presso la Casa Generalizia delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Roma (RCG), si sono ritrovati insieme i membri dei Consigli Generali FMA e SDB. Era la prima volta dopo il Capitolo generale dei Salesiani terminato nel marzo 2020. Un momento di fraternità e di conoscenza reciproca alla vigilia della celebrazione del 24° Capitolo generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

È stata effettivamente un’esperienza di famiglia. Lo si è avvertito in molti segni: dalla festosità dell’accoglienza, alla Celebrazione dell’Eucaristia con i due Consigli uniti, al tempo della cena insieme, ai vari saluti e doni scambiati.

L’Eucaristia, presieduta dal Rettor Maggiore Don Ángel Fernández Artime, concelebrata da tutti i Confratelli e animata dalle Consigliere, offerta per il CG XXIV delle FMA; ha permesso di esprimere reciprocamente il grazie per il dono della comunione e della fraternità, caratteristiche della spiritualità salesiana.

Il Rettor Maggiore nell’omelia ha invitato a riflettere sul fatto che tutta la storia della salvezza si gioca sulla fede:

«Tutti i giorni vediamo i frutti di vita delle nostre realtà, segno che Dio opera miracoli di salvezza, di trasformazione e di conversione. Il vero rinnovamento dell’Istituto e della Congregazione dipende dalla fede e dalla nostra conversione nella fede. È la fede autentica che rigenera la nostra missione con i giovani. “Signore aumenta la nostra fede”! La Celebrazione del Capitolo sarà un’esperienza di Spirito Santo, e sarà la nostra fede a farci ripetere: “Signore, si compia in me tutto ciò che tu vuoi”. Quando lasciamo a Dio di essere Dio allora viviamo nella fede, nella gioia e nella speranza».

Momenti belli della serata sono stati la cena insieme, la presentazione reciproca, il canto a Madre Mazzarello, composto ed eseguito da don Gildasio Dos Santos Mendes, Consigliere per la Comunicazione sociale, la “buona notte” del Rettor Maggiore e le sue espressioni di fraternità verso la Madre e l’Istituto FMA che si sta preparando al Capitolo generale. Ha anche dato aggiornamenti sull’allestimento del “Museo Casa Don Bosco” di Torino, che sarà arricchito da documentazioni significative su tutti i gruppi della Famiglia Salesiana e su ognuno dei Santi/e e Beati/e che sono il volto più bello della grande Famiglia Salesiana. La serata si è conclusa con lo scambio dei doni e le parole della Madre che ha ringraziato per il cammino vissuto insieme in sinodalità augurando che possa continuare come segno di comunione della Congregazione dei Salesiani di Don Bosco e dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, uniti dallo stesso carisma, dono per i giovani e le giovani di tutto il mondo.

Info ANS

Apertura dell’Inchiesta diocesana di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata

Riportiamo l’articolo di ANS che racconta ’<lApertura ufficiale dell’Inchiesta diocesana di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata.

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(ANS – Tivoli) – In un clima di solenne semplicità si è svolta, sabato 12 dicembre 2020, presso la Curia vescovile di Tivoli, l’Apertura ufficiale dell’Inchiesta diocesana di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata, (1885-1972), della Pia Società di san Francesco di Sales, Vescovo Titolare di Farsalo, già Vescovo di Bova, Fondatore dell’Istituto delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore. Il Vescovo diocesano, Mons. Mauro Parmeggiani, ha presieduto tale atto, nel corso del quale è avvenuto l’insediamento dei membri del Tribunale, il loro giuramento e quello del Postulatore: don Gaetano Maria Saccà, Delegato Episcopale; don Massimo Sebastiani, Promotore di Giustizia; diacono Luigi De Giusti, Notaio; don Pierluigi Cameroni, SDB, Postulatore. Ha svolto il compito di Notaio della Sessione di apertura il Cancelliere vescovile, don Ernesto Rapone.

Nel suo intervento Mons. Parmeggiani ha anche voluto attualizzare il messaggio di questa Causa di Beatificazione di Mons. Cognata, affidando al Servo di Dio “tutte le vittime del Covid ed il personale sanitario che sta lavorando per combattere questo virus terribile. Ma, a Mons. Cognata, vittima di calunnie e menzogne, vorrei chiedere di intercedere perché nella Chiesa e nella società cessi il diffondersi di quell’altro virus dal quale Papa Francesco non smette mai di mettere in guardia: la calunnia, la maldicenza, la falsità. Che per intercessione di Mons. Cognata possiamo imparare tutti ad essere franchi e rispettosi vicendevolmente affinché la Chiesa cresca con quella esemplarità che non le è data perché composta di uomini e donne migliori degli altri, ma da uomini e donne che sanno tutti di avere bisogno della Misericordia di Dio per poter sussistere ed essere credibili”.

E ha proseguito dicendo: “Mi piace pensare come questo inizio di inchiesta diocesana, cada pochi giorni dopo che Papa Francesco ha indetto un anno dedicato a San Giuseppe, il Santo protettore del nostro Mons. Cognata. Il Santo del silenzio, dell’obbedienza, della paternità, della fiducia in Dio… tutti atteggiamenti che Mons. Cognata ha tentato di vivere pienamente”.

A nome di tutta la Famiglia Salesiana il Rettor Maggiore ha portato il suo saluto di vicinanza e di partecipazione a questo evento di grande rilevanza ecclesiale e per tutto il mondo salesiano. In particolare, alla luce della Strenna per il 2021, dal titolo «Mossi dalla speranza: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5)», ha sottolineato come di fronte alla pandemia che ha colpito tutto il mondo, “noi cristiani dobbiamo avere un modo proprio di vivere da credenti questa realtà. Un anno in cui possiamo dire che il nostro confratello Mons. Giuseppe Cognata ha preso il vaccino bellissimo del perdono. Per lui il perdono è stato la norma di vita, nel vivere una vita di sofferenza, però una vita piena di senso di Dio, di fede e di attesa di una giustizia che, senza dubbio, egli pensava che Dio avrebbe dato”.

Madre Graziella Benghini, Superiora Generale delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore (SOSC) ha manifestato la gioia e il ringraziamento di tutto il suo Istituto per questo evento di grazia.

Il Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata con la sua spiritualità oblativa, “Oblatus est quia ipse voluit” (si è offerto perché egli stesso lo volle) è incarnazione singolare di quella catena di santità della Famiglia Salesiana che, cominciando con il venerabile Andrea Beltrami e continuando con Augusto Czartoryski, Luigi Variara, Laura Vicuña, Eusebia Palomino, Alexandrina da Costa, Nino Baglieri, Vera Grita e i numerosi martiri, ha reso visibile e incarnato in modo speciale la dimensione oblativa del carisma salesiano come intima volontà di partecipazione al sacrificio redentore di Cristo per la salvezza delle anime, e che ricorda come la fecondità del Da mihi animas dipenda dall’ascesi del cetera tolle.

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Rinnovato il sito “sdb.org” – un oratorio digitale completamente rinnovato

Dal giorno della Festa dell’Immacolata Concezione di Maria, domenica 8 dicembre 2019, la Congregazione salesiana ha un sito web istituzionale totalmente rinnovato:

www.sdb.org

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana Ans in merito alla nuova veste del sito della Congregazione salesiana.

(ANS – Roma) – A partire da ieri, 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione di Maria e anniversario della nascita dell’oratorio salesiano, la Congregazione salesiana ha un sito web istituzionale totalmente rinnovato: l’indirizzo è rimasto lo stesso – www.sdb.org – ma l’interno di questo vasto “oratorio digitale” è stato profondamente riarticolato.

Nel lungo processo di rinnovo, durato quasi due anni e fortemente voluto dal Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, don Filiberto González, sono stati seguiti tre principi fondamentali: in primo luogo, recuperare e riorganizzare al meglio, per consentirne la massima fruibilità, il ricchissimo bagaglio di contenuti del sito istituzionale. Si tratta di un sito che vanta quasi 25 anni di storia (venne avviato nel 1995), che è arrivato alla sesta edizione e che conta circa 18.000 pagine.

In secondo luogo, sottolineare in maniera netta la visione globale della Congregazione: alcuni strumenti specifici, come la mappa delle presenze salesiane o il focus su alcune opere peculiari, servono proprio a trasmettere la dimensione e la diffusione dell’opera salesiana nel mondo.

Infine, si è ragionato con uno sguardo proiettato al futuro: lo sviluppo del sito è stato realizzato nell’ottica della continua “Digital Transformation”, pensando cioè a favorire quanto più possibile l’utilizzo personalizzato degli strumenti, la compatibilità dei sistemi, la facilità della condivisione.

Oltre a questi principi generali, gli sviluppatori del sito hanno lavorato su tre linee guida operative: utilizzare un linguaggio molto moderno nella grafica e nella presentazione; riuscire a rappresentare un “oratorio digitale” aperto a tutti i salesiani e a quanti condividono il carisma; e perseguire la massima semplicità e l’intuitività, sia a livello grafico, sia a livello funzionale.

“In tre, quattro click al massimo è possibile arrivare alla risorsa desiderata” ha spiegato il sig. Hilario Seo, SDB, webmaster del sito.

Il lavoro di rinnovo del sito SDB.org, coordinato dal sig. Seo, è stato realizzato in collaborazione con l’agenzia spagnola di sviluppo web “DOSATIC” e con i Delegati di Comunicazione Sociale delle Ispettorie e Visitatorie salesiane di tutto il mondo.

Il sito, sempre disponibile in sei lingue, è, ovviamente, ancora in fase di crescita e implementazione e, soprattutto per quel che riguarda il popolamento di sezioni come la presentazione delle case salesiane, la loro localizzazione sulla mappa, i dati sulle Ispettorie… richiederà la collaborazione attiva di tanti salesiani presenti nelle diverse realtà locali.

Per farlo, è possibile inviare un’email a: admin@sdb.org

A quasi 25 anni dal primo avvio, SDB.org continua ad essere un oratorio digitale aperto a tutti.

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