Articoli

Salesiani per il Sociale, Siamo con voi: la storia Mahdi e Tayeba, da Kabul a Prato per il sogno di una vita felice

Dal sito di Salesiani per il Sociale.

***

Raccontiamo la storia della famiglia Moshtaq, scappata da Kabul dopo la presa dell’Afghanistan da parte dei talebani e accolta a Prato grazie al progetto Siamo con voi!, finanziato dalla Fondazione Don Bosco nel Mondo.

La data che ha segnato le vite di Mahdi e Tayeba è sicuramente il 15 agosto del 2021, giorno in cui la città di Kabul è passata sotto il governo dei talebani. Questo avvenimento ha reso necessaria la fuga dal proprio Paese di tutta la famiglia Moshtaq.  Prima di quel momento i coniugi Mahdi e Tayeba vivevano tranquillamente in Afghanistan, abitavano con la famiglia nello stesso condominio ed erano sempre in contatto con i loro cari.  Tayeba è cresciuta in Iran, ma dopo il matrimonio con Mahdi si è trasferita a Kabul, perché lui lavorava per la NATO. Anche Tayeba lavorava, prima in una mensa ospedaliera, poi in una mensa di un istituto medico. Dopo un po’ hanno deciso di aprire una fabbrica tessile, che hanno gestito insieme, fino al giorno della presa di Kabul.  Nel frattempo, la coppia ha avuto due figli, Narges nel 2014 e Amir nel 2017; i bambini erano quindi molto piccoli quando è iniziata la loro fuga dal Paese, sono passati prima da Harat, proseguendo per Dubai per poi arrivare in Italia il 26 gennaio 2022, dove sono stati accolti presso l’Oratorio Sant’Anna di Prato.

Nel suo racconto, Mahdi ripete più volte che non sapevano dove sarebbero stati diretti esattamente, ma l’unica cosa che contava era raggiungere l’Italia, dove avrebbero poi trovato quella che oggi definiscono la loro “seconda famiglia”.  Dopo aver esplicato tutte le procedure per ottenere il permesso di soggiorno, le tessere sanitarie e lo status di rifugiati, aver conseguito la certificazione di italiano di livello A2 e il diploma di terza media, Mahdi ha iniziato a lavorare presso una Cooperativa, mentre Tayeba si prendeva cura dei figli. Nel marzo 2023 Mahdi ha iniziato un tirocinio in un’azienda di  filatura, che da poco si è trasformato in un contratto a tempo indeterminato.

Nel frattempo, la famiglia è entrata nel Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) di Prato e si è trasferita in una delle residenze del circuito. Nonostante la distanza dal centro don Bosco della città continuano a frequentare l’Oratorio. Tayeba, infatti, sostiene che per loro non è stato solo un’abitazione, ma una vera e propria casa, anche dal punto di vista affettivo. Anche Mahdi ribadisce che le cose più belle, e di cui sono più grati, sono la vicinanza e la gentilezza delle persone che hanno trovato lungo il loro cammino.

Servizio Civile con Salesiani per il sociale: unisciti a noi!

Dal sito di Salesiani per il Sociale.

***

Il Servizio Civile con i Salesiani è molto più di una semplice esperienza di volontariato; è un viaggio pieno di significato, un percorso che va ben oltre il contributo individuale e si intreccia con la storia di impegno e dedizione dei Salesiani stessi.
Un impegno profondo, un atto di amore e solidarietà rivolto alle categorie più vulnerabili della società. Attraverso progetti mirati alla crescita e al benessere della comunità e del territorio, i giovani volontari scoprono la bellezza di far parte di una comunità.
Si trovano ad affrontare sfide quotidiane, imparando a gestire la fatica ma soprattutto la bellezza dell’educare, perché, come affermano i Salesiani, educare significa tenere tra le mani i cittadini del futuro.
Partecipare al Servizio Civile con i Salesiani in Italia o all’estero significa intraprendere un viaggio di crescita personale, un’opportunità che permetterà ai volontari di apprezzare le piccole cose e acquisire competenze utili per il proprio percorso di vita e professionale.

“Educazione diventa una parola che racchiude una vastità di esperienze, un impegno continuo che va oltre la mera trasmissione di conoscenze.” Queste sono le parole di Rosa, ex volontaria del servizio civile presso la casa salesiana di Marsala.

Alcune informazioni chiave:

  • Sono disponibili 903 posti complessivi, di cui 830 in Italia e 73 all’estero.
  • Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 15 febbraio alle ore 14:00.
  • Il bando è aperto a giovani tra i 18 e i 28 anni. Per partecipare, è necessario registrarsi al Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) con un livello di sicurezza 2. Coloro che non sono ancora registrati o desiderano ulteriori informazioni possono consultare il sito dell’AGID – Agenzia per l’Italia Digitale, dove sono disponibili dettagli e tutorial utili.

Da quest’anno, inoltre, sarà possibile candidarsi per il progetto “Connessioni di Pace 2“ direttamente presso l’ufficio nazionale gli uffici di Salesiani per il Sociale.
Nel progetto “Connessioni di Pace 2” i volontari saranno coinvolti in attività di progettazione, raccolta fondi e comunicazione.

“Se dovessi pensare ad una parola chiave sarebbe SALTO. Trova il coraggio di farlo perché ti servirà per allargare i tuoi orizzonti, imparare ad apprezzare le piccole cose ma soprattutto a conoscere te stesso/a in profondità. Trova il coraggio di farlo perché poi sarai fiero di te per esserti lanciata/o ed averci almeno provato. Se non provi non potrai mai sapere come sarebbe potuta andare.” Sara, ex volontaria del servizio civile all’estero. 

Il Servizio Civile con i Salesiani è dunque un capitolo nella storia di chi ha scelto di alzare la mano, di essere parte attiva nella costruzione di una società orientata ai valori della convivenza pacifica e dell’aiuto reciproco, da molto prima del 2001, anno in cui i primi progetti nazionali di Servizio Civile vedono la luce grazie alla volontà di giovani desiderosi di dedicare parte della loro vita a servire la comunità in un contesto non armato e non violento.
Il 2004 segna poi un passo fondamentale nella storia del Servizio Civile con i Salesiani, quando Salesiani per il Sociale ottiene l’accreditamento come ente di I classe nell’albo nazionale del Servizio Civile. Da quel momento, la crescita è costante, con una media di 800 giovani volontari impegnati ogni anno a favore dei minori vulnerabili. Oggi, nel 2023, l’opportunità si amplia ulteriormente con 903 posti disponibili, di cui 830 in Italia e 73 all’estero.

Progetti in Italia
Progetti estero

Intervista a don Francesco Preite (Salesiani per il Sociale): “Le due emergenze giovanili sono educazione e lavoro”

Dal Quotidiano di Bari, di Bruno Volpe

***

“Le due emergenze giovanili sono educazione e lavoro”: ce lo ha dichiarato in questa intervista a margine dell’ evento “Passato, presente e futuro del quartiere Libertà” (uno dei rioni difficili del capoluogo pugliese) don Francesco Preite, Presidente Nazionale dei Salesiani per il sociale Aps, che per lunghi anni è stato proprio a Bari direttore dell’oratorio dei salesiani al Redentore. La manifestazione barese era inserita nel contesto della interessante iniziativa comunale Community Hub a favore di alcuni rioni problematici come Libertà ed Enziteto. La scelta del Comune si è rivelata un successo mediatico, anche grazie all’ esperienza comunicativa e divulgativa dell’editore Domenico Di Marsico che da par suo ha organizzato pannelli, grafica e ha diretto egregiamente tutto il progetto comunale.

Don Preite, ormai lei svolge a Roma dai Salesiani un ruolo molto delicato soprattutto per quel che riguarda il sociale. Quali le emergenze?
“Direi che le emergenze sono fondamentalmente due. Una la povertà dei minori e si calcola che in povertà ci siano in Italia un milione e duecentomila ragazzi, che tra l’altro disertano la scuola e bisogna valutare il tema dell’abbandono scolastico. Naturalmente, però questa non è una giustificazione, situazioni simili spingono al compimento di reati come abbiamo visto di recente proprio con la retata nella città vecchia a Bari. La repressione, che pur al momento giusto è necessaria, non è la sola risposta, bisogna prevenire. Siamo davanti a situazioni gravi che ci interpellano tutti e scuotono le nostre coscienze. Una seconda emergenza si chiama lavoro e occorrono migliori e più energiche politiche di chiamata al lavoro. Abbiamo bisogno di politiche attive del lavoro efficaci, soltanto il lavoro rende dignità alle persone, non il mero assistenzialismo che pur serve nei momenti critici ed è una valvola di sfogo”.

Torniamo alla educazione che è uno dei punti cardine del fondatore dei Salesiani Don Bosco… “Il lavoro porta a quella che si definisce la santità dell’ ordinario, del feriale, alla correttezza del vivere onestamente ogni giorno”. Lo diceva anche san Josemaria Escrivà de Balaguer fondatore dell’Opus Dei…
“In effetti su alcune cose i due hanno molto in comune come ad esempio il senso del realismo, lo stare con i piedi a terra e gli occhi rivolti al Cielo. Solo il lavoro, e in effetti il santo spagnolo lo diceva, santifica la nostra esistenza, la rende dignitosa e toglie le cattive idee dalla testa”.

Come definisce la situazione attuale del Paese in termini di povertà?
“Grave e tuttavia non entro in questioni politiche che non mi competono. Occorre dare ai giovani risposte chiare, forti e adeguate”.

Lei è stato molto tempo a Bari al Libertà, che cosa dice ai suoi vecchi cittadini?
“Di sognare in grande, è bello. Oggi sono a Roma, svolgo nella Capitale un ruolo difficile e di responsabilità, ma Bari non l’ho mai dimenticata. Resto della idea che educazione e lavoro sono la via che porta alla santità di vita. Specialmente l’apprendere tecnicamente un mestiere e questo è stato un chiodo fisso di San Giovanni Bosco”.

Infine, l’assessora alle politiche giovanili del Comune di Bari Paola Romano che rumors danno candidata sindaco: “Bisogna saper ascoltare prima di tutto i giovani e al Libertà ed altre periferie lo stiamo facendo. Sono concorde che la vera emergenza è educativa, una sfida”. Chiude l’editore Domenico Di Marsico uno degli alfieri del successo della iniziativa: “Il Comune ha fatto una bella cosa, è giusto dedicarsi alle periferie. Io ho messo a disposizione la mia esperienza e soprattutto la voglia di aiutare i giovani a crescere”.

Palermo, al via attività di sport e doposcuola per 150 ragazze e ragazzi all’Istituto salesiano Gesù Adolescente

Dal Giornale di Sicilia.

***

E’ stato presentato al Teatro Savio di via Evangelista Di Blasi, il progetto del Ministero per lo Sport e i Giovani, realizzata in collaborazione con Sport e salute Spa, che ha lo scopo di supportare le realtà che operano in contesti territoriali difficili.

Al via attività di sport e doposcuola per 150 ragazze e ragazzi all’Istituto salesiano Gesù Adolescente.

La PGS Villaurea è stata una delle cinque associazioni sportive siciliane ad aggiudicarsi il bando del Ministero.

Sentiamo le interviste a Germana Vinci, referente regionale “Sport di Tutti”, ad Arnaldo Riggi, direttore dell’istituto salesiano Gesù Adolescente e Renato Cursi, segretario esecutivo di Salesiani per il Sociale:

Guarda le interviste

Centro Nazionale Opere Salesiane, visita straordinaria di don Juan Carlos Perez Godoy

Dal 28 al 30 novembre il consigliere per la Regione Mediterranea, don Juan Carlos Perez Godoy ha visitato la comunità salesiana e i laici del Centro Nazionale delle Opere Salesiane, incontrando anche il personale del CNOS-FAP nel complesso delle catacombe di San Callisto.

Nell’ambito della Visita Straordinaria di verifica del Capitolo Generale, il consigliere Regionale ha avuto modo di incontrare la comunità San Lorenzo e il personale che lavora sia al Centro Nazionale di via Giacomo Costamagna che quello del CNOS-FAP: incontri nei quali don Godoy ha avuto modo di conoscere le modalità di lavoro e di condivisione della missione. Elementi fondanti il cammino di comunione sono il Progetto Comunitario e il percorso in vista della redazione del PEPS, che si sta compiendo a cura del Consiglio della CEP del Centro Nazionale e cono l’accompagnamento di don Michal Vojtas. Prosegue l’esperienza di condivisione coi laici corresponsabili della missione: sono stati già programmati gli incontri con tutti i dipendenti di Salesiani per il Sociale e del CNOS-FAP in occasione della festa di don Bosco (31 gennaio) e quella di Maria Ausiliatrice (24 maggio).

Il dialogo con tutti i dipendenti, così come con con i membri della comunità San Lorenzo ha presentato al consigliere Regionale una visione di quanto costruito fino a qui con il nuovo Centro Nazionale, con un cammino che guarda al futuro, all’Italia Salesiana e al bene dei giovani, soprattutto i più poveri.

“Ringraziamo don Juan Carlos per la sua disponibilità a visitare la nostra comunità.
È il segno della vicinanza della Congregazione e del Rettor Maggiore alla nostra opera: questo ha permesso da parte sua di avere il polso del nostro cammino e ha permesso a ciascuno con libertà di potergli comunicare il proprio contributo all’inizio di un percorso che si è avviato quest’anno con alcuni cambi nella comunità”, ha commentato don Elio Cesari, presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane.

Minori migranti, organizzazioni preoccupate: “Possibili gravi violazioni dei diritti fondamentali”

Pubblichiamo la nota di Salesiani per il Sociale sul comunicato delle Organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti dei minorenni migranti sul Decreto-legge immigrazione e sicurezza.

***

4 ottobre 2023 –  Chiunque abbia meno di 18 anni è un minorenne e ha diritto a vivere e ad essere protetto e accolto come tale, difeso dai rischi di abusi, sostenuto nel proprio sviluppo. Senza condizioni e senza distinzioni. La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza non fa alcun distinguo: siano italiani o stranieri, maschi o femmine, con o senza documenti, i minorenni sono tutti uguali davanti al diritto internazionale, come per la nostra Costituzione e il nostro diritto interno. Per tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti che abbiano meno di 18 anni, nessuno escluso, la stessa Convenzione, la più firmata al mondo e parte integrante del nostro diritto pubblico inviolabile di rango costituzionale, prevede un’accoglienza in affidamento in famiglia o in strutture loro dedicate, mai in promiscuità con adulti e certamente non in sezioni di centri destinati a questi ultimi, dei quali peraltro è nota la realtà di profonda inadeguatezza per un minorenne.

“Come Salesiani per il Sociale operiamo ogni giorno affinché i diritti dei minorenni migranti, sanciti dalla Convenzione Onu così come dalla nostra Costituzione vengano rispettati. La nostra rete di accoglienza e di sostegno ai minori stranieri, soprattutto ai non accompagnati, da anni lavora perché le garanzie del diritto internazionale vengano rispettate: istruzione, lavoro, casa e protezione sono i cardini del nostro lavoro quotidiano”, dichiara don Francesco Preite, presidente nazionale di Salesiani per il Sociale a margine della nota congiunta della Organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti dei minorenni migranti. “Il nostro impegno continuerà per garantire a ogni giovane un futuro solido e lontano dai pericoli”, conclude.

Nota completa

Roma oggi. Problemi e prospettive: scuola sociopolitica patrocinata da Salesiani per il Sociale

L’XI^ edizione della Scuola sociopolitica – patrocinata anche da Salesiani per il Sociale – quest’anno intende focalizzare la propria attenzione sulla città di Roma, con uno sguardo attento, da un lato, alle molteplici criticità sotto gli occhi di tutti e, dall’altro, a delineare e a proporre le soluzioni possibili.

Sulla base di questi obiettivi si sono individuate quattro aree tematiche rispetto alle quali sono stati invitati ad intervenire alcuni esperti, particolarmente qualificati nella materia oggetto del corso di quest’anno.

L’itinerario prenderà avvio con il primo incontro dedicato all’individuazione e all’analisi dei molteplici tasselli che compongono l’attuale mosaico della città, la quale, nel corso dei 150 anni dopo Porta Pia, è cresciuta dieci volte nella sua estensione materiale, e aumentata quindici volte nella sua consistenza demografica.

Il secondo incontro è rivolto a indagare la povertà educativa di Roma, misurandone l’intensità, la diffusione, i fattori capaci di influenzarne la riproduzione, identificando, inoltre, sia le molteplici cause, sia gli ambiti in cui si manifestano gli effetti più sfavorevoli.

Il terzo incontro è dedicato all’individuazione delle politiche più adatte a porre rimedio alle disuguaglianze e alle polarizzazioni presenti nell’attuale contesto cittadino.

Il quarto incontro, infine, si sofferma sul rapporto delle mafie nei quartieri romani evidenziandone la relazione con le persone di minore età.

In conclusione – afferma il prof. Andrea Farina – direttore della scuola “alla base dell’iniziativa di quest’anno, vi è la convinzione che un discorso stereotipato sulla città non aiuti la sua crescita, e che, al contrario, occorra valorizzare ricerche e studi, in direzione di una riflessione comune e partecipata sulle questioni di maggiore rilevanza per il presente e il futuro di Roma, capaci di tradursi in proposte concrete, coinvolgendo una molteplicità di attori presenti sul territorio”.

Gli incontri si terranno ogni lunedì a partire dal 09 ottobre L’ultimo incontro sarà il 6 novembre prossimo (non ci vedremo il 30 ottobre).

 

Servizio Civile all’Estero con Salesiani per il Sociale: 66 volontari in partenza dopo circa 70 ore di formazione

Dall’agenzia ANS.

***

(ANS – Roma) – Venerdì 29 settembre 2023, con l’ultimo gruppo in partenza, si è concluso il ciclo di formazione per i volontari del Servizio Civile Universale all’Estero di Salesiani per il Sociale. Ventidue giorni, divisi in quattro sessioni per i 66 volontari, che raggiungeranno ora le sedi in Brasile (Sao Leopoldo, nel Rio Grande do Sul), Albania e Spagna, e iniziare così l’esperienza di volontariato annuale.

Il loro servizio consisterà in attività di animazione e sostegno allo studio, gruppi formativi.

I giovani presteranno servizio accanto a bambini e giovani in situazione di marginalità, nei centri giovanili, scuole, case di accoglienza, servizi per migranti.

A Roma, nella sede di Salesiani per il Sociale, i giovani operatori volontari, suddivisi in due contingenti, hanno partecipato alla formazione organizzata per sostenerli nel loro servizio. L’obiettivo è stato quello di fornire conoscenze che andassero dalle nozioni tecniche (normative, sicurezza) a quelle specifiche, attraverso con il coinvolgimento di formatori interni ed esterni all’Ufficio Nazionale, per un totale di 35 risorse umane impiegate. Alla formazione ha partecipato anche don Santiago Domínguez Fernandez, che coordina questo progetto dal 2002 per conto dei Salesiani di Spagna.

Sistema Preventivo, gestione di gruppi, comunicazione efficace, progettazione sociale, competenze relazionali ed educative, gestione delle situazioni di crisi, sono invece i contenuti affrontati nell’arco delle giornate, e che hanno fornito ai giovani volontari strumenti per poter affrontare la loro esperienza.

“Per Salesiani per il Sociale, il Servizio Civile è un asse fondamentale delle attività gestite dall’Ufficio Nazionale. Educare i giovani al servizio, al volontariato, alla pace è un modo per accompagnare i ragazzi a una cittadinanza attiva, accanto agli ultimi – ha dichiarato nella circostanza don Francesco Preite, Presidente di Salesiani per il Sociale. “Con la formazione offerta in questo mese abbiamo voluto fornire ai nostri volontari gli strumenti per affrontare al meglio quest’anno di servizio”.

Vai al sito

Spagna – Giovani italiani vivono un’esperienza di volontariato e solidarietà

Dall’agenzia ANS.

***

(ANS – Madrid) – Continua a procedere nelle Ispettorie salesiane della Spagna il Servizio Civile Nazionale italiano. 50 giovani italiani sono attualmente in fase di formazione per andare poi in Spagna per un anno e svolgere attività di servizio in diversi Centri Giovanili e nelle Piattaforme Sociali dei salesiani.

Dopo l’iniziale ricezione delle candidature a Roma per i progetti, e dopo l’approvazione da parte degli uffici competenti, si sta ora portando avanti una nuova fase di questa iniziativa, in vigore dal 2002, che coinvolge giovani italiani nei progetti realizzati nelle presenze salesiane delle due Ispettorie dei Figli di Don Bosco in Spagna: “Maria Ausiliatrice” (SMX), con sede a Siviglia, e “San Giacomo Maggiore” (SSM), con sede a Madrid.

Il Servizio Civile è un programma del governo italiano che promuove la cultura del volontariato, della solidarietà, dell’inclusione sociale e dell’aiuto ai più deboli, che affonda le sue radici nell’antico servizio sociale sostitutivo del servizio militare. L’obiettivo del progetto è che i giovani italiani tra i 18 e i 28 anni, su base volontaria, scelgano di dedicare un anno della loro vita a lavorare in un progetto sociale, educativo, culturale o di altro tipo, nel proprio Paese o all’estero. Il programma interessa 30.000 giovani, 5.000 dei quali partecipano all’estero, di cui circa 1.000 lavorano in varie opere salesiane in diverse parti del mondo.

In questo anno accademico 2023-2024, 20 volontari italiani saranno accolti per svolgere un lavoro socio-educativo nelle case salesiane di SMX: lo faranno in collaborazione con i volontari e gli operatori della Comunità Salesiana – Fondazione “Don Bosco” (Jaén), della Comunità Salesiana – Fondazione “Don Bosco” (Córdoba), della Comunità Salesiana “Sagrado Corazón” (Antequera), della Comunità Salesiana “San Rafael” (San José del Valle), della Comunità Salesiana “Jesús Obrero” (Siviglia) e della Comunità Salesiana “Nuestra Señora del Carmen” (Utrera).

Nell’Ispettoria SSM, sotto il coordinamento della Delegazione Ispettoriale di Pastorale Giovanile, il progetto viene portato avanti in modo continuativo nei centri giovanili di Valladolid, León, Villamuriel de Cerrato, Ourense, Santiago de Compostela, Vigo e La Coruña; e quest’anno alcuni giovani parteciperanno anche ai progetti della Fondazione JuanSoñador in Galizia. In totale, l’Ispettoria SSM accoglierà 30 volontari italiani.

Don Santi Domínguez, che coordina questo progetto dal 2002 per conto dei Salesiani di Spagna – la controparte in Italia è “Salesiani per il Sociale APS” – ha partecipato anch’egli alla formazione insieme all’équipe italiana che sviluppa il progetto di Servizio Civile Italiano, e ha riferito dei molti i temi affrontati: metodologia e pianificazione, identità salesiana, Sistema Preventivo, comunicazione, gestione delle emozioni, dialogo interculturale, gestione dei conflitti, integrazione dei team e competenze sociali.

Per saperne di più sul Servizio Civile Italiano nelle presenze salesiane in Spagna, visitare il sito salesianos.info

Vai al sito

Legalità: Salesiani per il sociale al Sud e Progetto Policoro, 35 giovani hanno partecipato allo “Stage della carità: formiamoci per esserci”

Dal sito Agensir.

***

Sui passi di Don Pino Puglisi, Peppino Impastato, fratel Biagio Conte e di quanti lottano ogni giorno contro l’ingiustizia per crescere nella vita e nel servizio al prossimo. Trentacinque giovani – tra educatori di case-famiglia dell’Associazione “Piccoli passi grandi sogni”, animatori del Progetto Policoro, animatori di Case salesiane e ragazzi accolti dalle comunità dell’Ispettoria – hanno partecipato, dal 4 al 6 settembre, allo “Stage della carità: formiamoci per esserci” organizzato dal Comitato interregionale Salesiani per il sociale don Bosco al Sud in collaborazione con il Progetto Policoro.

Un percorso sulla legalità che ha portato i giovani a confrontarsi con alcune figure chiave della lotta alle mafie e dell’accoglienza. A Cinisi, i giovani hanno visitato la “Casa memoria – Felicia e Peppino Impastato”, dove hanno incontrato il fratello Giovanni; a Capaci, al Giardino della memoria Quarto Savona Quindici dedicato a tutte le vittime di mafia, hanno rivolto un pensiero a Giovanni Falcone, a Francesca Morvillo e agli agenti di scorta con l’impegno a non dimenticare. Infine, si sono recati nella sede di Libera Palermo, avamposto di giustizia sociale, cittadinanza attiva e educazione.

Non poteva mancare poi la sosta alla “Casa Museo Padre Pino Puglisi”, dove – tra gli oggetti e i ricordi appartenuti al beato – i giovani hanno ascoltato la testimonianza emozionante di Pippo De Pasquale, amico di infanzia del sacerdote: “L’ho accompagnato, ero con lui nell’ambulanza che lo ha portato all’ospedale. Non è morto da solo, accanto aveva il suo amico di infanzia. L’idea di aver avuto tra le braccia un santo – ha confidato – non mi sfiora, perché non è morto. Qualche volta gli parlo ancora”.
A completare questo itinerario della carità, le tappe alla “Missione di Speranza e Carità”, fondata da Fratel Biagio Conte e oggi guidata da don Pino Vitrano, e all’associazione “Santa Chiara”, voluta dai Salesiani per i giovani, in particolare per i minori a rischio e gli immigrati. Poi il rientro a casa, con tanto entusiasmo e un rinnovato slancio. “È stata – riassume Chiara Veneruso – un’esperienza talmente forte che ogni educatore e animatore torna nelle proprie realtà e comunità carico di una nuova motivazione nel servizio che quotidianamente porta avanti, ispirandosi alla costanza e al coraggio di tutte le personalità incontrate”.

Vai al sito