Frascati, Italia – 23 febbraio 2024 – Da sempre radicata nel territorio tuscolano, in continuità con l’Estate Ragazzi che da più di dieci anni accoglie circa 700 ragazzi del territorio di Frascati, la comunità educativa dell’istituto salesiano “Villa Sora”, ha deciso di concretizzare il sostegno e l’accompagnamento degli studenti di Frascati, secondo lo spirito del fondatore San Giovanni Bosco. Con la delibera approvata in Giunta Comunale il 13 febbraio e con la firma del protocollo del successivo 22 febbraio, è stato avviato il progetto “QUICONTE”. Il progetto prevede la creazione di un gruppo di lavoro e l’accoglienza a Villa Sora di alcuni ragazzi e ragazze frequentanti le scuole secondarie di primo grado del comune. Un ampliamento delle risorse a loro disposizione anche per contrastare la dispersione scolastica e fornire sostegno alle famiglie più in difficoltà. Tale progetto è reso possibile grazie alla collaborazione di numerosi attori del territorio da sempre attenti ai bisogni dei ragazzi: la Sindaca di Frascati, Francesca Sbardella; l’Assessore alle Politiche Sociali e ai Servizi Sociali, Matteo Filipponi; la Caritas Diocesana e i Dirigenti scolastici degli istituti comprensivi di Frascati, che supporteranno didatticamente i ragazzi accolti. A livello operativo l’istituto salesiano “Villa Sora” accoglierà in fascia pomeridiana alcuni ragazzi e ragazze frequentanti gli istituti comprensivi di Frascati, fornendo supporto nello studio e prevedendo la partecipazione ad attività ludico-ricreative, strutturate e libere, in cortile. I giovani accolti saranno assistiti da studenti frequentanti l’istituto salesiano e da volontari, secondo il Sistema Preventivo di Don Bosco.
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2024/02/db-ita-sp-10.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2024-02-27 12:09:292024-02-27 12:09:29Contrastare la dispersione scolastica: a Frascati nasce il progetto “QUICONTE”, una sinergia tra Comune, Caritas Diocesana, Istituto Salesiano “Villa Sora” e Istituti Comprensivi del territorio
Sul sito Affari Italiani è uscito un articolo con una intervista a don Francesco Preite, nuovo presidente di Salesiani per il Sociale.
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Don Francesco Preite, nato a Potenza 44 anni fa, nell’abbraccio riconoscente della comunità che ne ha apprezzato impegno, passione e dedizione, lascia la Direzione dell’Istituto Salesiano Redentore di Bari, per prendere la Presidenza Nazionale di “Salesiani per il Sociale APS”, la cui Assemblea lo ha eletto per il quadriennio 2021-2025.
L’azione di don Francesco, in una sorta di continua sintonia con lo spirito di FARE – Futuro d’Autore, il progetto selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è stata sempre tesa a ridurre i fenomeni di Povertà Educativa e di Dispersione Scolastica. Intervenendo, insieme alla comunità non solo parrocchiale, per evitare la diffusione di comportamenti criminali o devianti e soprattutto offrire ai minori prospettive concrete di recupero e di reinserimento sociale.
“Sempre per e con i giovani. Tutto quello che siamo e che facciamo, la nostra identità e la nostra missione di Associazione, è per i giovani, specialmente i più poveri”, ha dichiarato in occasione della nomina ai vertici nazionali, “Siamo una grande comunità nazionale, fatta di persone e di Enti del Terzo Settore con un buon radicamento territoriale: desidero davvero raccomandarvi di ricercare costantemente innanzitutto il dialogo con le Comunità Educative Pastorali locali ed i Comitati territoriali di riferimento. Scegliere il Sud: non come semplice luogo geografico, ma come scelta preferenziale rivolta ai più fragili, che popolano le periferie delle nostre Città, dei nostri territori, della nostra Italia”.
E poi a proposito dell’esperienza complicata sul territorio ha aggiunto: “È evidente che laddove mancano diritti, servizi, cultura educativa, il disagio è più forte ed i ragazzi sono più esposti ai pericoli. Non siamo eroi, ma siamo persone chiamate nel Buon Samaritano a rendere un servizio educativo ai giovani. Continuiamo insieme a scegliere la via dell’educazione e del servizio responsabile per costruire un pezzo di Italia con e per i giovani. Ce lo chiede Don Bosco, ce lo chiedono i giovani”.
Il quartiere Libertà di Bari fa tesoro degli stimoli di Don Francesco Preite, che ha sempre continuato a sottolineare che: “Se da una parte non mancano i segnali di una giustizia viva e tenace nella sua quotidiana funzione di presidio di legalità, dall’altra l’appartenenza mafiosa – in maniera forse ancor più pervicace – diventa per molti ragazzi una straordinaria occasione di riscatto esistenziale e sociale”.
“La sola repressione non basta – insiste – bisogna investire nella prevenzione educativa dei ragazzi. Bisogna essere capaci di dare opportunità concrete ai tutti i ragazzi, nessuno escluso, garantendo opportunità e possibilità per tutti. Il problema non è la mafia, scrive don Luigi Ciotti, intesa come organizzazione criminale quanto la mafiosità, il mare dentro cui nuota il pesce mafioso. È una questione culturale. Se non diamo ai ragazzi un mare pulito, li diamo in pasto ai clan. Questo non può essere tollerato in una società civile che ha il dovere di tutelare, proteggere, promuovere i più piccoli. Ed allora c’è bisogno di un sogno, di una visione più forte al Libertà. Un sogno che permetta ai “lupi di diventare agnelli”, e perché no, pastori: modelli positivi”.
Per don Preite bisogna agire su tre fronti: “Più scuola e formazione. Potenziare le scuole del Libertà, rendendole maggiormente attrattive e soprattutto rendere pubblica la partecipazione e l’iscrizione dei ragazzi ai Centri di Formazione Professionale. Bisogna dire basta nel rendere subordinata a progetti, la formazione professionale per i ragazzi in obbligo formativo in possesso di licenza media. L’iscrizione delle famiglie dei ragazzi alla formazione professionale deve essere libera e pubblica”.
“Sono giovani con l’intelligenza nelle mani – afferma con emozione don Francesco – ragazzi svegli e vivaci, con grande praticità ed enorme voglia di applicarsi. Non mi piace stigmatizzarli come giovani che hanno vissuto un fallimento nel tradizionale percorso scolastico, ma certamente sono arrivati da noi perché hanno avuto delle difficoltà. Ora studiano per diventare elettricisti o meccanici”.
Un approccio sociale che passa anche attraverso un’altra battaglia condotta con lungimiranza e spesso tra mille contrasti: la riqualificazione degli spazi urbani, come primo passo per creare attorno ad essi una nuova idea di comunità. E la prima occasione è stata proprio piazza Redentore, trasformata in un’isola pedonale, dopo un lungo cantiere che non si è fermato neppure un giorno durante il lockdown.
“Un passaggio cruciale per fare comprendere a tutti l’importanza del rispetto delle regole. Cosa che non riuscirà ad essere garantita dalla sola presenza di un presidio dei Vigili Urbani. Abbiamo eliminato la cancellata della chiesa, per aprirci ancora di più al quartiere, la scalinata e le panchine saranno un invito a sedersi. La nostra idea è formare educatori di strada e volontari, che possano muoversi senza soluzione di continuità fra l’oratorio e la piazza”.
E’ questa l’eredità che don Francesco Preite lascia al suo successore a Bari – nominato per il triennio 2021-2024 – don Pasquale Martino. Ispettore salesiano dell’Italia Meridionale dal 2005 al 2011 e fino ad oggi direttore salesiano della comunità di Salerno. Contestualmente l’Ispettore salesiano dell’Italia Meridionale, don Angelo Santorsola, ha nominato Incaricato dell’Oratorio di Bari Redentore, don Giuseppe Russo.
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/09/modello-db-sp-30.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2021-09-08 11:50:422021-09-08 11:50:42Salesiani, Don Francesco Preite: ‘La ricerca del punto accessibile al bene’
Pubblichiamo il comunicato stampa di “Labs to Learn”, il nuovo progetto dell’Associazione Giovanile Salesiana Per Il Territorio, un finanziato dall’Impresa Sociale Con i Bambini a valere sul bando del 2018 “Un passo avanti” e che si prefigge di contrastare la dispersione scolastica e prevenire la povertà educativa incrementando il numero dei giovani con difficoltà che assolvono l’obbligo scolastico, accedono alla formazione superiore e/o all’inserimento lavorativo, avviando un percorso di crescita personale secondo le proprie inclinazioni e aspirazioni. Il progetto è rivolto a circa 1140 minori e adolescenti tra gli 11 e i 17 anni e le rispettive famiglie, nelle città di Alessandria, Bra, Casale Monferrato, Vercelli e Torino.
La presentazione del progetto si terrà martedì 10 novembre alle ore 16.00 presso Valdocco (To). L’evento verrà trasmesso in diretta social sulla Pagina Facebook @labstolearn e in diretta TV dal Gruppo RETE 7 su Piemonte + (canale 110 del Digitale Terrestre).
“Labs to learn” è stato avviato il 12 ottobre. Riteniamo importante coinvolgere le diverse comunità interessate per raccontare le azioni progettuali ed evidenziare il tratto distintivo dei dispositivi che abbiamo immaginato per favorire l’apprendimento e l’inclusione sociale.
Nel contempo, desideriamo offrire una breve occasione di confronto e di riflessione sulla situazione giovanile, tra scuola, povertà educativa ed opportunità di crescita.
(Alessandro Brescia – Responsabile progetto)
Per gli operatori della comunicazione l’appuntamento non richiede l’accreditamento in quanto accessibile pubblicamente tramite la diretta streaming. Per coloro che desiderano ricevere materiali aggiuntivi o richiedere interviste ai Responsabili del progetto, scrivere a comunicazione@labstolearn.it.
Di seguito le informazioni principali dell’evento.
PROGRAMMA
La conferenza prevede relatori in presenza e in collegamento online. Ore 16.00 – Let’s go!
– Saluti e presentazione del progetto
– Labs to learn e le differenti azioni
– Le dinamiche educative Ore 17.00 – Conclusione
Interventi: Marco Rossi-Doria: Vicepresidente impresa sociale “Con i Bambini”; Francesco Profumo: Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo; Fabrizio Manca: Responsabile Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte; Don Leonardo Mancini: Ispettore Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta; Don Stefano Mondin: Presidente AGS per il Territorio; Alessandro Brescia: Responsabile di progetto; Valentina Bellis: Responsabile Azioni e Territori; Johnny Dotti: Imprenditore sociale; Rosita Deluigi: Docente universitaria presso UNIMC – Università di Macerata.
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2020/11/Progetto-senza-titolo-2021-04-12T165428.163.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2020-11-05 11:19:102021-04-12 16:54:47Dispersione scolastica e povertà educativa, in Piemonte parte “Labs to Learn”
A Torre Annunziata (NA) nasce “Casa Valdocco“, un centro polifunzionale contro la dispersione scolastica dei minori, che darà inizio alle proprie attività a partire dal 1° agosto.
Si riporta l’articolo pubblicato su La Repubblica giovedì 5 luglio 2019 nella sezione di Napoli, a cura di Mauro De Riso.
Torre Annunziata: nasce “Casa Valdocco”, centro polifunzionale contro la dispersione scolastica dei minori
Don Antonio Carbone, presidente della onlus “Piccoli grandi sogni”
Il progetto della onlus “Piccoli grandi sogni“: le attività inizieranno il 1 agosto, con trenta minori inviati dai Servizi sociali.
Un centro per minori, per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica. Dal settore politiche sociali del Comune di Torre Annunziata arriva l’autorizzazione per l’attivazione del centro diurno polifunzionale per minori denominato “Casa Valdocco” in via Margherita di Savoia.
Trova così concretezza l’idea di don Antonio Carbone, parroco dei salesiani e presidente dell’associazione “Piccoli grandi sogni onlus”, che dal 1 agosto darà il via all’attività del centro, in cui potranno essere ospitati fino a 30 minori inviati dai servizi sociali del luogo e del comprensorio. Casa Valdocco funzionerà anche al pomeriggio con una serie di attività di carattere ludico e didattico per i piccoli ospiti che necessitano di un supporto non solo scolastico, ma anche e soprattutto affettivo.
In un territorio di frontiera, dunque, il centro polifunzionale per minori rappresenta una chiave di volta per sottrarre i ragazzi alla strada ed impedire alla malavita di reclutare chi vive in condizioni di disagio, attraverso un’attività di prevenzione mirata a incoraggiare l’istruzione e l’educazione, favorendo l’integrazione nella società civile.