Palermo – Si svolgerà sabato 25 novembre, dalle ore 9.30 alle ore 17.30, il convegno regionale della Famiglia Salesiana di Sicilia a Palermo presso la Casa Salesiana “Gesù Adolescente”, di via Giovanni Evangelista di Blasi 102/A, sul tema: “Sogni e strategie comuni per affrontare le nuove sfide in Sicilia”.
L’obiettivo del convegno è quello di migliorare il percorso di formazione comune poiché il futuro ha bisogno anche della Famiglia Salesiana: “Quali sono le sfide del nostro tempo? – afferma don Giovanni D’Andrea, Ispettore dei Salesiani di Sicilia – con quali strategie e con quali modalità, cosa possiamo creare di nuovo per rispondere a queste sfide e per non restare semplici spettatori in una società che cambia repentinamente? Come creare nuove strade per dare risposte alle diverse povertà dei giovani? È questo il nostro sogno, figli di un sognatore come Don Bosco. L’occasione di sabato sarà utile a tutti i membri dei gruppi della famiglia salesiana di Sicilia per riflettere su cosa ci chiede questo nostro tempo, quali risposte possiamo dare poiché come Famiglia Salesiana di Sicilia non possiamo stare lontani dalle esigenze di tutte le persone e dei cristiani in particolare”.
I relatori del convegno sono: Valerio Martorana, manager e giornalista, componente della Presidenza mondiale degli Exallievi di Don Bosco e direttore della rivista “Voci Fraterne”, su “Le nuove sfide della Famiglia Salesiana in Sicilia”; Salvo e Linda Adamo, dell’ Associazione MetaCometa, su “Famiglie affidatarie -Famiglie Solidali”; Agostino Sella, presidente dell’Associazione Don Bosco 2000, su “Migrazioni e Corridoi Solidali”; Dony Sapienza, vice presidente della Cooperativa Sociale Centro Orizzonte Lavoro su “Servizi e opportunità per il futuro dei giovani”. Il dibattito sarà moderato da Massimo Melodia, salesiano cooperatore ed insieme alla moglie Giuseppina coordinatore del Movimento Salesiano delle Famiglie.
I partecipanti al convegno sono i componenti della Consulta regionale della Famiglia Salesiana di Sicilia, i Consigli regionali di ogni gruppo, i componenti delle consulte cittadine, direttori e direttrici delle case salesiane di Sicilia, equipe Movimento giovanile Salesiano e delegati e assistenti di Famiglia Salesiana. Sarà presente, inoltre, l’ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Sicilia, suor Angela Maria Maccioni.
All’evento hanno già aderito 180 membri dei vari gruppi della Famiglia Salesiana di Sicilia in rappresentanza degli Exallievi di Don Bosco, Exallieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani Don Bosco, Figlie di Maria Ausiliatrice, Associazione devoti Maria Ausiliatrice (ADMA), Salesiani Cooperatori (SS.CC.), Volontarie Don Bosco (VDB), Consacrati con Don Bosco (CDB), Apostole Sacra Famiglia (ASF), Salesiane oblate del Sacro Cuore (SOSC), Discepole, Movimento Salesiano Famiglie, Movimento Giovanile Salesiano.
Il coordinamento del convegno è composto da Don Franco Di Natale, vicario dei Salesiani di Sicilia; Sr Assunta Di Rosa, FMA; Stefano Carpino, Carolina Fiorica, Don Arnaldo Riggi e Massimo Melodia.
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2023/11/modello-DBITA-SP-70.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2023-11-21 10:29:482023-11-21 10:29:48Sicilia, convegno della Famiglia Salesiana: “Sogni e strategie comuni per affrontare le nuove sfide in Sicilia”
Pubblichiamo il comunicato stampa del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma.
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Oggi, in realtà, ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e precaria. Si parla perciò di una grande “emergenza educativa”, della crescente difficoltà che s’incontra nel trasmettere alle nuove generazioni i valori-base dell’esistenza e di un retto comportamento, difficoltà che coinvolge sia la scuola sia la famiglia e si può dire ogni altro organismo che si prefigga scopi educativi. Possiamo aggiungere che si tratta di un’emergenza inevitabile».( Benedetto XVI – Discorso alla Diocesi di Roma giugno 2007).
Se l’educazione viene lasciata ai margini, in una società che pretende il risultato immediato, il tutto e subito, se non ci prendiamo cura noi dei giovani, prima o poi finisce che lo fa qualcun altro. Ogni occasione mancata, lascia spazio a scenari catastrofici per i giovani. Non si tratta solo di devianza, ma di una condizione di fragilità diffusa che incide non solo sul futuro dei giovani ma inevitabilmente anche sul nostro.
L’abbattimento del tasso di abbandono scolastico resta una delle principali sfide a livello europeo di questo decennio. Soprattutto nel mondo post-Covid, il livello di istruzione appare una variabile sempre più determinante per le condizioni di vita delle persone.
Nell 2022, la percentuale degli studenti italiani che hanno abbondonato la scuola si attesta al l’11,5% degli iscritti, pari al 3,6% in più rispetto ai valori medi UE27; nella Regione Lazio il tasso di abbandono è pari al 7,4%. Apparentemente in discesa negli ultimi anni, il miglioramento complessivo non deve far trascurare due aspetti: se da una parte calano gli abbandoni scolastici “espliciti” (studenti che lasciano la scuola), aumentano quelli “impliciti” ovvero di coloro che, pur completando il percorso di studi, non raggiungono competenze.
A questo stato di disagio, si aggiunge il tasso di criminalità giovanile. I minori denunciati nel 2022 sono stati 29.547 pari al 5% del totale denunciato; mentre quelli arrestati sono stati 4.176 ovvero il 3% sul totale arrestato. I numeri indicano un andamento tendenzialmente in crescita; in particolare negli ultimi due anni, l’incremento è stato significativo: nel 2021 sono stati 30.405 (+15,7% rispetto al 2020) le segnalazioni su minori e 33.723 nel 2022 (+10,9% rispetto al 2021). Si tratta di un dato significativo, che sembra annullare i progressi compiuti in precedenza e che appare coerente con la situazione di disagio giovanile evidenziata da varie ricerche condotte in àmbito psicologico e sociologico.
Mai scenario è più vicino al Borgo Ragazzi don Bosco che insiste sul territorio del V Municipio ed in modo particolare sul quartiere del Quarticciolo che, negli ultimi mesi, è salito agli onori della cronaca a causa di alcuni eventi legati alla malavita.
Sui ragazzi del nostro territorio cerchiamo di intervenire attraverso azioni di prevenzione affinché non siano vittime di quella povertà educativa che porta a lasciare la scuola, a delinquere, ad entrare ai margini della società.
Il 24 novembre, alle ore 9.30 il Borgo Ragazzi don Bosco vuole ribadire con forza che l’educazione è l’unica azione pacifica, per quanto lenta, che oggi abbiamo a disposizione per avviare i giovani a una buona e responsabile vita adulta, per offrire loro la possibilità di costruire il proprio futuro e per combattere povertà, emarginazione e sfruttamento.
Senza giovani non c’è futuro. Per garantire un domani degno di essere chiamato tale, sia per noi adulti che per i giovani, è necessario attivare un lavoro di rete, un percorso di coprogettazionecon le istituzioni, divenendo uno dei loro interlocutori privilegiati, una collaborazione con aziende e benefattoriper sostenere azioni di intervento mirate e per inserire i giovani esclusi nel mondo del lavoro.
Interverranno:
Avv. Civita di Russo, Vice Capo di Gabinetto della Regione Lazio
Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma
Mauro Caliste, Presidente del V Municipio di Roma
Beatrice Fazi, lettura ed interpretazione della storia di un ragazzo
Ragazzi
Benefattori
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2023/11/modello-DBITA-SP-2023-11-14T145033.934.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2023-11-14 14:51:042023-11-14 14:51:04Ladri di futuro, i giovani e le opportunità mancate: al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma si dialoga con le istituzioni
Genova.Lunedì 6 marzo 2023, dalle ore 9 alle 13, nella sala del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale, si svolgerà il convegnonazionale “Formare i giovani per generare futuro: alleanze vincenti nel mondo del lavoro. I Salesiani da 150 anni a Genova“.
Obiettivo dell’evento è focalizzare il ruolo della formazioneprofessionale, il valore delle competenze e la forza dell’impegno per garantire la centralità dei giovani nel mondo del lavoro. In tal senso, i rappresentanti delle istituzioni, dell’istruzione, della formazione professionale e delle aziende, si confronteranno sulle procedure e azioni più significative.
Lo scenario e i dati
In Italia l’accesso al mondo del lavoro risulta sempre più difficile e “casuale”. Lo dice l’ultimo rapporto presentato dall’Istituto nazionale per le analisi delle politiche pubbliche Inapp. Ben 11,7 milioni di italiani non si sono mai iscritti alla scuola secondaria superiore, quasi quattro milioni l’hanno abbandonata senza arrivare al diploma. Infatti, il 41% della popolazione tra 18 e 74 anni, ha solo la licenza di terza media (17,7 milioni di persone): dati molto bassi rispetto alla media europea. Nonostante l’Italia abbia registrato notevoli progressi sul fronte degli abbandoni scolastici, la quota di abbandoni precoci resta tra le più alte dell’Ue (13,1% di dispersione). Tale quota corrisponde – in termini assoluti – a circa 543 mila giovani. La dispersione scolastica è direttamente collegata anche col fenomeno dei Neet (Not in education, employment or training), cioè i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non sono inseriti in un percorso di istruzione o di formazione.
Secondo l’Istat, una quota consistente di Neet è composta da giovani con non più di un titolo secondario inferiore, che è causa della loro minore occupabilità. L’accesso al mondo del lavoro per i giovani, risulta ancora troppo macchinoso e largamente informale.
Oggi per combattere l’abbandono scolastico è importante, secondo l’Istat, puntare all’ampliamento e/o alla differenziazione dell’offerta formativa in funzione della sua capacità di incontrare bisogni di formazione differenti. A questo riguardo, i percorsi triennali e quadriennali di Istruzione e formazione professionale (IeFP) mostrano da anni la loro capacità di inclusività e “antidispersione”. La IeFP riguarda la formazione iniziale dei giovani e si colloca di diritto nel sistema educativo nazionale di istruzione e formazione. Copre il 32,8% degli studenti iscritti ai percorsi offerti dall’Istruzione professionale statale. Il costo annuo pro-capite medio per allievo della IeFP è circa di 5.500 euro di molto inferiore al costo annuo per studente dell’istruzione professionale statale che è pari a 8.736 euro.
Il programma
Dopo l’apertura di don Sergio Pellini (Direttore dell’Opera Don Bosco di Genova Sampierdarena) e don Maurizio Lollobrigida (Delegato Cnos-Fap Liguria), i saluti di sua eccellenza Marco Tasca (Arcivescovo metropolita di Genova), Giovanni Toti (Presidente della Regione Liguria), Marco Bucci (Sindaco di Genova), Federico Delfino (Rettore dell’Università degli Studi di Genova). Relatori: suor Alessandra Smerilli (economista, docente universitario, Segretario del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale), Luca Ricolfi (sociologo, docente di Analisi dei dati), Roberto Cingolani (fisico, Consigliere di Governo per l’Energia), Maria Teresa Bellucci (vice Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali), Paola Frassinetti (Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito). Comunicazioni: Marco Scajola (Assessore Formazione professionale Regione Liguria), Augusto Sartori (Assessore al Lavoro e alle Politiche attive dell’Occupazione Regione Liguria), Simona Ferro (Assessore, Sport, Scuola, Università e Politiche giovanili Regione Liguria), Guido Torrielli (Presidente Associazioni Its Italia). Testimonianze di buone prassi: Mario Costantino (Presidente Europam spa), Ugo Salerno (Chairman and Ceo Rina), Enrico Castanini (Amministratore unico e Direttore generale Liguria Digitale), Andrea Giustini (presidente Ecoerdidania). Modera il convegno: Luca Ponzi, caporedattore Tgr Liguria.
“Nel 1872 San Giovanni Bosco dava il via all’opera che oggi è il “Don Bosco” di Genova Sampierdarena– spiega don Sergio Pellini, direttore dell’Opera Don Bosco di Genova – Parlare di quest’opera è parlare della vita e della storia non solo di un quartiere ma di una città intera che si è dimostrata una scelta giusta, per la sua vocazione operaia e industriale. Infatti, da 150 anni il Don Bosco ha vissuto in simbiosi con Genova che, da sempre, ha visto con grande interesse e amore, lo sforzo dei Salesiani di garantire un clima positivo fatto di incoraggiamento di fiducia e di protagonismo giovanile. Un sistema educativo che sviluppa tutta la persona favorendo la crescita e la libertà, creando situazioni e ambienti positivi che stimolano e sostengono il giovane, dandogli il gusto del bene. A oggi decine di educatori, si mettono quotidianamente al servizio di circa 200 ragazzi della scuola elementare e media, 250 giovani della formazione professionale, 13 ragazzi della comunità educativa territoriale, circa 1.000 ragazzi e ragazze delle associazioni sportive e centinaia di giovani che frequentano il nostro oratorio. Sono giovani di circa 50 nazionalità diverse che, ogni giorno, nello studio, nel gioco e nel lavoro, dialogano e si incontrano in un crogiuolo di razze e culture, che arricchisce ed esalta il tessuto sociale del territorio della nostra Genova”.
“Il CNOS-FAP (Centro nazionale opere salesiane – Formazione e aggiornamento professionale) – sottolinea don Maurizio Lollobrigida, delegato regionale del CNOS-FAP – ente organizzatore del convegno, eredita la visione di Don Bosco che nel 1852 sigla i primi contratti di apprendistato nella città di Torino. La Federazione nazionale è nata il 9 dicembre 1977 e coordina i Salesiani d’Italia impegnati a promuove in 18 regioni, un servizio di pubblico interesse nel campo dell’orientamento, della formazione e dell’aggiornamento professionale con lo stile educativo di Don Bosco. 63 Centri di formazione professionale (Cfp) presenti in 16 Regioni italiane. Circa 16 mila allievi nella IeFP. Oltre 1.500 corsi di formazione attivati. Circa 40 sportelli di Servizio al Lavoro. Circa 1.400 dipendenti a tempo indeterminato. Migliaia sono i giovani che frequentano i nostri percorsi formativi al termine dei quali, si inseriscono nelle imprese come persone qualificate dal punto di vista umano e professionale (camerieri, cuochi, elettricisti, meccatronici, informatici, operatori del turismo, parrucchiere-acconciatrici e tante altre specializzazioni lavorative). A un anno dalla qualifica il 92% degli allievi è in successo formativo (collocato nel mercato del lavoro). Ogni anno il nostro ente cura l’organizzazione di un evento nazionale, che mette a confronto le diverse agenzie coinvolte nei processi di crescita e formazione dei giovani che si avviano al mercato del lavoro”.
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2023/03/Immagine-in-evidenza-1-1.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2023-03-02 11:12:072023-03-03 10:46:35Genova: formare i giovani, l’evento per i 150 anni dei salesiani
Si pubblicano due articoli apparsi su Avvenire dedicati al convegno “Tutto appartiene all’amore”, organizzato da Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) e Isre (Istituto internazionale salesiano di ricerca educativa), in celebrazione del centenario della proclamazione di san Francesco di Sales a patrono dei giornalisti e degli scrittori, tenutosi sabato 28 gennaio 2023 a Padova.
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Buone notizie. Giornalisti al servizio della verità. «Liberi, coraggiosi e creativi»
«Non sarà un algoritmo a indicarci ciò che è bene. L’algoritmo ti mostra esattamente ciò che vuoi vedere e ti nasconde ciò che non vuoi vedere. Il giornalismo buono mostra ciò che è bene si sappia».
Così Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, sintetizzava ieri in Sant’Antonio di Padova il senso più attuale di un giornalismo che sia memore della sua stessa identità.
Il convegno “Tutto appartiene all’amore”, organizzato da Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) e Isre (Istituto internazionale salesiano di ricerca educativa), celebrava i 400 anni dalla morte di san Francesco di Sales e i 100 anni dalla sua proclamazione a patrono dei giornalisti, dando la parola a operatori della comunicazione venuti da tutta Italia nella città in cui il santo di Sales si laureò.
Ad aprire i lavori è stato il vescovo di Padova, Claudio Cipolla, che proprio a partire dalla letteraapostolicadipapaFrancesco “Totum amoris est” ha avviato il dibattito:
«La domanda vera è: dove si trova il maggior amore? L’arcivescovo Zuppi su Avvenire ha scritto che di fronte alle pandemie delle tante guerre nel mondo c’è bisogno di un “Pnrr dell’informazione”, dove il Piano nazionale di ripresa e resilienza della politica diventa invece un “piano nazionale di rispetto e responsabilità”.
Lo ha sottolineato anche il segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, nel suo messaggio:
“Questa celebrazione susciti un rilancio dell’autentica missione al servizio della verità, e propositi di testimonianza ispirata ai perenni valori cristiani».
Oggi più di ieri al giornalismo è richiesta una marcia in più, ha spiegato Paolo Ruffini, secondo lo stile che fu di san Francesco di Sales:
«Dobbiamo saper discernere oltre l’apparenza e il chiacchiericcio, come ci chiede il Papa. Per farlo occorre saper essere liberi, ma la libertà richiede coraggio e creatività». In un tempo dominato dalla solitudine e dalla guerra, il comunicatore ha il compito di costruire un “giornalismo di pace” a partire da se stesso, affermando una comunicazione non ostile, «tutto questo è possibile – ha assicurato Ruffini – senza vanagloria, sapendo che siamo solo strumenti in questa Babele. Allora troveremo un nuovo umanesimo». Sta citando Carlo Maria Martini, «Babele è il luogo degli appuntamenti mancati, quando la confusione dei messaggi determina un pessimismo sociale sistematico, quando una società è raffigurata solo nelle sue mancanze…».
L’esempio viene da lontano, quando nel 1966 Paolo VI proprio nel celebrare san Francesco di Sales spiegò ai giornalisti dell’Ucsi il perché della sua proposta di arbitrato dell’Onu per la pace in Vietnam:
«Abbiamo parlato con il cuore di chi non ha da conseguire alcun vantaggio proprio – ha letto Ruffini dalle parole di papa Montini –, di chi non attende tanto l’esito dei suoi passi, quanto la testimonianza della propria coscienza».
Erano gli “audaci tentativi” di quella pedagogia della pace che oggi chiama a raccolta i media.
«Ma per fare questo è necessario documentarsi – ha ammonito padre Giulio Albanese, giornalista missionario comboniano –. Le semplificazioni di un giornalismo manicheo, che senza studiare le fonti e le vere cause divide buoni e cattivi, cowboy e indiani, sono la cosa più pericolosa. Per comprendere la complessità degli eventi bisogna raccogliere informazioni, capire, saper leggere i segni del tempo come faceva san Francesco di Sales.»
Ad esempio parlare di Africa come di “un Paese”, quando è un continente di 54 nazioni diversissime, è disinformare. Peggio:
“L’Africa è povera”, si scrive in automatico, «invece galleggia sul petrolio, se potesse godere delle sue ricchezze anziché esserne derubata sarebbe il Canton Ticino, queste cose vanno raccontate o no?».
E ancora:
«È giusto piangere quando muoiono i bambini. Non quando muoiono i bambini cristiani». E nel mondo «il 1% della popolazione detiene le ricchezze del 99%. Lo si scrive?». I bravi colleghi lo fanno, conclude, «ma una cosa è certa, il giornalismo è terra di missione».
Lo hanno testimoniato con le loro esperienze personali gli inviati dei vari media, da Avvenire a FabioBolzetta diTv2000, dalla vaticanista di Rai3VaniaDeLuca ai giovani reporter di CubeRadio, emittente dell’Istituto universitario salesiano di Venezia (Iusve), coordinati nel dibattito da VincenzoVaragona (presidente nazionale Ucsi), MimmoVita (presidente Ucsi Veneto) e MichelaPossamai (presidente Isre), con il commento storico affidato ai docenti dell’università di Padova VittorioBerti (Storia del cristianesimo) ed EnzoPace (Sociologia delle religioni).
Presenti nel folto pubblico anche numerose persone sorde, delle quali san Francesco di Sales è protettore. Un assist raccolto da Ruffini: chi sono i veri sordi del nostro tempo, se non i giornalisti che non sentono con il cuore?
Un video da Francesco di Sales al giornalismo digitale di oggi
Si può ben dire che, più di quanto accada ogni anno in vista della sua memoria liturgica (24gennaio), l’ultimo mese sia stato il mese di san Francesco di Sales, vescovo di Annecy, dottore della Chiesa e patrono dei giornalisti. Il 28 dicembre 2022, nel quartocentenariodellamorte, è stata infatti pubblicata la lettera apostolica di papa Francesco Totum amoris est, mentre ieri a Padova si è tenuto il convegno nazionale a lui dedicato, organizzato dall’Unione cattolica della stampa italiana (Ucsi) e dall’Istituto superiore internazionale salesiano di ricerca educativa (Isre).
In mezzo, le tradizionali “feste del patrono” nelle Ucsi regionali e i numerosi contributi postati in Rete intorno alla sua figura. Proprio nel corso del convegno di Padova, convocato nel centenario della proclamazione, a opera di Pio XI, del suo patronato mediatico, i giovani reporter di CubeRadio, l’emittente accademica dell’Istituto universitario salesiano universitario di Venezia (Iusve), hanno celebrato il vescovo di Annecy con un video di 5 minuti che ne proietta il profilo decisamente nel futuro.
Il filmato sosta a Valdocco, dove il Museo Casa Don Bosco ha allestito la mostra “Francescodi Sales 400”, il tempo d’accarezzare con lo sguardo gli originali degli scritti di cui – scrive papa Francesco – con «intuizione “giornalistica”» disseminò le case della comunità ginevrina.
Poi vola a Padova, dove egli studiò giurisprudenza e maturò la sua vocazione. Da qui in poi, con un vertiginoso salto temporale e culturale, gli autori del video e i loro docenti mettono a fuoco gli aspetti del giornalismo contemporaneo che rimandano, esplicitamente o implicitamente, alla lezione del patrono.
Se i social network ci permettono di superare le barriere ed entrare nelle case (GiuliaDidonè, studentessa), le applicazioni di intelligenza artificiale che generano testi e compongono notizie ci chiedono di sviluppare una nuova dimensione etica, per governare la loro intrusione digitale (LudovicoPravato, reporter). E il mobile journalist (che usa esclusivamente lo smartphone)? È un giornalista che, distinguendosi dagli altri per il suo storytelling, può sperimentare e osare di più (TeodoraAntoniaBenghiac, studentessa): purché la sua rapidità di lavoro non abbassi la qualità dell’informazione.
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2023/01/immagine-in-evidenza-7.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2023-01-30 12:15:092023-01-30 12:18:17Padova: convegno in celebrazione del centenario di san Francesco di Sales patrono dei giornalisti
(ANS – Roma) – Da domani, venerdì 18 novembre, fino a domenica 20, si svolgerà all’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma l’atteso congresso “San Francesco di Sales tra posterità, spiritualità e pedagogia”, quale omaggio e occasione di riflessione sul patrono della Congregazione Salesiana, in occasione 400 anni dalla sua morte.
A quattrocento anni dalla sua scomparsa, avvenuta a Lione il 28 dicembre 1622, il convegno intende offrire un contributo allo studio della vita, delle opere, dell’influsso, del pensiero e della spiritualità del Santo vescovo di Ginevra, che con i suoi scritti e le sue iniziative rivoluzionò la teologia, in particolare la spiritualità cristiana, e che venne pertanto proclamato “Dottore della Chiesa” da Papa Pio IX.
L’incontro prevede sette sessioni che svilupperanno due macro-aree: nella prima parte vengono affrontate alcune congregazioni, istituti e società religiose che hanno Francesco di Sales come patrono e fonte di ispirazione; nella seconda parte del congresso vengono discussi un’ampia varietà di temi che hanno la loro origine nella spiritualità, nella vita e negli scritti di San Francesco di Sales.
Nei tre giorni interverranno diversi specialisti: sulla pedagogia, don Michal Vojtáš, SDB, Vicerettore dell’UPS (Italia); sul rapporto tra San Francesco di Sales e Santa Giovanna Francesca Frémiot de Chantal, Wendy Wright (USA); sulla chiamata alla santità, don Eugenio Alburquerque, SDB (Spagna); sulla comunicazione, Vincenzo Marinelli (Italia); sulla relazione tra contemplazione e azione, don Giuseppe Roggia, SDB (Italia); sul suo influsso Thierry Le Goaziou, con riferimenti agli studi di don Xavier Thévenot, SDB (Francia); sulle relazioni con i protestanti, Emile Amoungou Amoungou (Italia); sull’amicizia don Miran Sajovic, SDB (Italia); sulla sua ecclesiologia, don Aimable Musoni, SDB (Italia).
Come ha annunciato in questi giorni don Wim Collin, SDB, Coordinatore del convegno, per celebrare ancora più intensamente San Francesco di Sales, oltre al congresso l’UPS ha allestito una mostra a lui dedicata nell’atrio dell’ateneo. Dodici manifesti rappresentano dodici congregazioni ispirate alla spiritualità del vescovo di Ginevra. Dodici opere d’arte raffigurano San Francesco di Sales, vecchio e nuovo insieme. E libri antichi e opere d’arte, tutti in esposizione.
Il convegno verrà realizzato in modalità mista, in presenza e con possibilità di partecipare da remoto. Analogamente, anche la mostra è visitabile online.
Per assistere alle dirette, conoscere i relatori e la presentazione dei loro interventi, così come per tutte le altre informazioni dettagliate, visitare il sito: https://francescodisales.unisal.it
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2022/11/modello-sp-dbita-12-1.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2022-11-18 11:22:162022-11-18 11:22:16Italia – Convegno Internazionale su “San Francesco di Sales tra posterità, spiritualità e pedagogia”
In occasione del 400° anniversario della morte di Francesco di Sales, l’Università Pontificia Salesiana (UPS) organizza un convegno internazionale per celebrare la sua eredità dal 18 al 20 novembre 2022 a Roma. Per l’occasione, è online il sito web con tutte le informazioni dedicate: francescodisales.unisal.it
Di seguito la notizia pubblicata dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.
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In occasione del 400° anniversario della morte di Francesco di Sales, l’Università Pontificia Salesiana (UPS) organizza un convegno internazionale per celebrare la sua eredità. San Francesco di Sales ha influenzato la storia della spiritualità e della vita religiosa non solo attraverso gli scritti, ma anche attraverso il proprio modo di vivere, e non solo durante la sua vita, ma fino ad oggi. È questa la ragione per cui conviene studiare la sua eredità a vantaggio della Chiesa e della vita spirituale odierna.
Il convegno è organizzato dall’Istituto di Teologia Spirituale della Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana. Il comitato scientifico, coordinato dal professor Wim Collin, SDB, ha presentato oggi il sito ufficiale del convegno. Le informazioni sul convegno sono disponibili sul sito web, come l’orario, i relatori con i diversi interventi che faranno e le congregazioni e gli istituti che parteciperanno al congresso, la possibilità di iscriversi e così via.
Il convegno, che si terrà a Roma presso l’Università Pontificia Salesiana dal 18 al 20 novembre 2022, si compone di due parti: nella prima parte vengono affrontate alcune congregazioni, istituti e società religiose che hanno Francesco di Sales come patrono e fonte di ispirazione; nella seconda parte del congresso vengono discussi un’ampia varietà di temi che hanno la loro origine nella spiritualità, nella vita e negli scritti di San Francesco di Sales.
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2022/05/Progetto-senza-titolo-43.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2022-05-24 12:09:532022-05-24 12:09:53Convegno Internazionale su San Francesco di Sales all’UPS: online il sito web
Il 1° aprile, a Perugia, la Sede Nazionale CNOS-FAP e CNOS-FAP Umbria, con il patrocinio della Regione, hanno organizzato il convegno “Giovani e Lavoro: il futuro negato? La Formazione Professionale risponde“, dedicato alla Formazione Professionale in Umbria.
L’evento ha visto la partecipazione di S.E. Cardinale Gualtiero Bassetti e di molte figure istituzionali di prestigio tra i quali: l’Assessore Michele Fioroni, l’Assessore Luca Merli e la Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei che, non potendo presenziare, è intervenuta con un video.
Il convegno è entrato nel vivo con il Dossier di Eugenio Gotti, esperto di Politiche del Lavoro e Formazione, “La Formazione Professionale tra livello nazionale e regionale: situazione e scenari“, cui segue “Il curricolo fondativo dell’educazione al lavoro” presentato da Arduino Salatin, esperto di processi formativi.
L’evento si è articolato, poi, con una serie di contributi rappresentanti le Voci del Territorio: Roberto Palazzetti Presidente Consorzio S.U.L.-Scuole Umbre per il Lavoro; Vincenzo Briziarelli Presidente di Confindustria Umbria, Vasco Gargaglia Direttore Generale Confcommercio Umbria; Mauro Franceschini Presidente Confartigianato Umbria, Roberto Giannangeli Direttore CNA Umbria; e tra gli ex allievi salesiani divenuti imprenditori Paolo Galletti.
Alimentano il dibattito Dario Eugenio Nicoli, esperto di processi formativi e Giulio Maria Salerno, professore dell’Università di Macerata.
Hanno concluso il Convegno il Direttore Generale della Federazione CNOS-FAP don Fabrizio Bonalume e il Presidente don Igino Biffi.
I ragazzi del Settore Ristorazione del CFP di Perugia si sono prodigati nel fornire un eccellente e molto gradito servizio buffet.
Pubblichiamo il comunicato stampa della Federazione Nazionale CNOS-FAP sul convegno “Giovani e lavoro: futuro negato? La Formazione Professionale risponde” che si svolgerà domani venerdì 1° aprile, alle ore 10, nella sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia.
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Il CNOS-FAP, l’ente della Formazione Professionale dei Salesiani in Italia, è operativo in Umbria da oltre 40 anni, inserito nel contesto della presenza salesiana che vanta cento anni di storia.
Durante il convegno “Giovani e lavoro: futuro negato? La Formazione Professionale risponde” si analizzeranno i dati della Formazione Professionale e del successo formativo, partendo dalla situazione regionale. L’Umbria è in controtendenza rispetto ai dati italiani sul numero degli iscritti nel sistema IeFP: rispetto ai 38.038 studenti delle scuole secondarie di secondo grado in Umbria nell’a.s. 2019/2020, gli allievi presso le istituzioni formative rappresentano il 2,13%, a fronte di quote sopra il 10% nelle Regioni del Nord. Dall’altra parte, le aziende del territorio assumono personale proveniente dalla Formazione Professionale (sul totale di assunzioni previste di 51.620 unità, ben 22.040 si riferiscono a qualificati e diplomati IeFP). “Nei prossimi anni ci saranno le condizioni per un possibile rilancio del sistema formativo umbro, a partire dalla IeFP, ma anche relativo alla formazione di aggiornamento e riqualificazione nell’ambito delle Politiche Attive del Lavoro, così come per la formazione continua. Gli investimenti straordinari del PNRR e l’avvio della nuova programmazione comunitaria 2021-2027 sono occasioni imperdibili per rafforzare l’offerta formativa verso i giovani, i disoccupati, i lavoratori occupati e contestualmente per rafforzare l’infrastruttura delle istituzioni formative” (E. Gotti).
“A partire dall’esperienza di Don Bosco, con i primi laboratori di Valdocco e con il primo contratto di apprendistato del 1852, la Formazione Professionale salesiana si sente particolarmente coinvolta in una sfida che va oltre il semplice dato economico ma che riguarda l’impresa della costituzione di una comunità che tenga insieme il tessuto imprenditoriale e lavorativo di un territorio con i talenti e i sogni dei giovani che quella terra abitano. Da un lato, abilitando i propri allievi a trasformare i desideri in specifiche competenze professionali, dall’altro chiedendo costantemente alle aziende partner di essere loro stesse protagoniste dell’educazione e della trasmissione dei valori legati alla dignità del lavoro, ci facciamo promotori di una più ampia responsabilità che coinvolga i soggetti della società civile, della politica e dell’imprenditoria perché questa sfida sia la priorità di tutti in una precisa agenda di sviluppo“, dichiara don Fabrizio Bonalume, Direttore Generale della Federazione Nazionale CNOS-FAP.
Il programma:
Saluti istituzionali e interventi
Sindaco di Perugia Andrea ROMIZI
Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve S.E. Card. Gualtiero BASSETTI
Assessorato all’Istruzione e al Diritto allo Studio
Assessore allo Sviluppo economico, innovazione, digitale e semplificazione Michele Fioroni
Direttore dell’Istituto Salesiano Don Bosco d. Giovanni MOLINARI
Moderatore: Filippo PERGOLA, psicanalista e docente universitario
Scenari
La Formazione Professionale tra livello nazionale e regionale: situazione e prospettive
Eugenio GOTTI, esperto di Politiche del Lavoro e Formazione
Il curricolo fondativo dell’educazione al lavoro
Arduino SALATIN, esperto di processi formativi
Voci del territorio
Gli Enti di FP
dott. Roberto PALAZZETTI, Presidente SUL (Consorzio delle Scuole Umbre per il Lavoro)
Il mondo del lavoro
Vincenzo BRIZIARELLI, Presidente Confindustria Umbria,
Vasco GARGAGLIA, DG Confcommercio Umbria
Roberto GIANNANGELI Direttore regionale CNA Umbria
Gli ex-allievi
Paolo TIACCI, Tiemme Stampi S.n.c. di Mariuccini e Tiacci
Paolo GALLETTI, OMG Officine Meccaniche Galletti Srl
ARPAL Umbria
Paola NICASTRO Direttore Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro
Contributi
Dario NICOLI, esperto di processi formativi
Giulio M. SALERNO, Università di Macerata
Conclusioni
d. Fabrizio BONALUME Direttore Generale della Federazione CNOS-FAP
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2022/03/immagine-di-copertina-30.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2022-03-31 10:27:322022-03-31 10:27:32Domani a Perugia convegno del CNOS-FAP: “Giovani e lavoro: futuro negato? La Formazione Professionale risponde”
(ANS – Roma) – In occasione dell’anno che il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha dedicato a Don Paolo Albera – II Successore di Don Bosco alla guida della Congregazione – nel primo centenario della sua morte (Torino-Valdocco, 29 ottobre 1921), l’Istituto Storico Salesiano (ISS) e l’Università Pontifica Salesiana (UPS) organizzano un convegno internazionale dedicato a riscoprirne e approfondirne la figura e l’eredità. L’appuntamento è previsto per i giorni di sabato 30 e domenica 31 ottobre 2021, presso la sede UPS e con diretta streaming e traduzione in inglese.
I lavori si apriranno nel primo pomeriggio di sabato 30 (ore 14:00 – UTC+2) con i saluti del Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, a cui farà seguito l’introduzione del coordinatore, don Francesco Motto, membro dell’ISS.
Successivamente don Thomas Anchukandam, Direttore dell’ISS; don Stanislav Zimniak; il già citato don Motto; suor Grazia Loparco, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, docente alla Facoltà “Auxilium”; e il sig. Ariel Fresia – tutti membri dell’ISS – illustreranno attraverso i loro interventi diverse sfaccettature della vita e dell’operato di Don Albera: analizzeranno i contesti in cui visse, il suo impegno di trasmissione del carisma, lo sviluppo della Congregazione durante il suo rettorato, il rapporto con le FMA, la crescita delle missioni in America…
Dopo un approfondimento su Don Paolo Albera nel difficile contesto della Prima Guerra Mondiale, la prima giornata si concluderà con un dibattito assembleare e il saluto conclusivo di don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione.
Nel secondo giorno di lavori, che si aprirà anch’esso alle ore 14 (UTC+1, con il ritorno all’ora solare), nuovi autorevoli studiosi approfondiranno altri aspetti rilevanti inerenti questo personaggio fondamentale della storia della Congregazione e della Famiglia Salesiana: don Joe Boenzi, docente alla Dominican School of Philosophy & Theology di Berkeley (Stati Uniti), parlerà di Don Albera come formatore e Direttore Spirituale; don Aldo Giraudo, docente dell’UPS, del suo Manuale del Direttore; suor Eliane Petri, FMA, dell’Auxilium, del contributo formativo offerto all’Istituto FMA; don J. PudumaiDoss, docente alla “St. Paul’s University” di Ottawa (Canada), di Don Albera e del Primo Codice di Diritto Canonico; il signor Giovenale Dotta, CSI, dell’Archivio Centrale Giuseppino di Roma, dell’immagine di Don Albera sul Bollettino Salesiano; il sig. Paolo Vaschetto, SDB, dell’UPS, degli scatti fotografici inerenti il II Successore di Don Bosco; don Petr Zelinka, dell’Archivio Salesiano Centrale, tratterà, infine, delle fonti di e su Don Albera.
Dopo il consueto dibattito, le conclusioni saranno affidate allo storico Andrea Riccardi, professore emerito dell’Università “Roma Tre”, con i saluti finali di don Andrea Bozzolo, Rettore Magnifico dell’UPS.
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/09/Copia-di-modello-db-sp-3-1.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2021-09-15 11:04:432021-09-15 11:04:43Italia – Convegno Internazionale su Don Paolo Albera
Si è concluso il 21 febbraio il convegno di formazione: “A che può servire questa stoffa?” che ha 120 partecipanti tra catechisti, animatori, coordinatori pastorali, insegnanti di Religione ed Etica, direttori di CFP, membri delle équipe di PG che hanno a cuore nei Centri di Formazione Professionale salesiani la dimensione educativo-pastorale, condividendo, in una strategia di comunione, lo spirito e la missione di don Bosco. È possibile scaricare il materiale e guardare i video delle conferenze andando nella pagina dedicata:
https://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2020/02/Progetto-senza-titolo-2021-04-13T130336.873.jpg10801920don bosco italiahttps://donboscoitalia.it/wp-content/uploads/2021/01/Logo-New.pngdon bosco italia2020-02-27 12:06:342021-04-13 13:03:49“A che può servire questa stoffa?” – conclusione del seminario e materiale disponibile