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Educare alla complessità: inaugurazione dei nuovi spazi del CNOS FAP di Bologna

Dal sito dei Salesiani in Lombardia.

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Educare alla complessità: inaugurazione dei nuovi spazi del CNOS FAP di Bologna.

Con queste parole l’Arcivescovo di Bologna, S.E. Matteo Zuppi descrive la grande sfida che l’età contemporanea rivolge all’Ente di formazione Cnos-Fap, che inaugura i suoi ambienti al termine di tre anni di lavori.

L’evento si è tenuto mercoledì 20 ottobre 2021: rappresentanti della comunità salesiana di Bologna, Don Gianni Danesi e Don Gianluca Marchesi, hanno dato il benvenuto alle autorità del territorio bolognese, il Cardinale Zuppi e l’assessore Vincenzo Colla, che sul palco allestito per l’occasione hanno sottolineato l’importanza di investire in ambienti che favoriscano il benessere dei ragazzi.

Gratitudine è stata rivolta dalla direttrice di sede, Antonella Migliorini, per gli sforzi di questi anni, finalizzati a ristrutturare e a rinnovare laboratori e ambienti, in modo da adeguare lo spazio fisico ai bisogni e alle necessità di una realtà che cresce e si migliora. Sforzi per i quali viene mandato un caloroso ringraziamento a Don Fabrizio Bonalume, ex direttore di sede, ora direttore del Cnos nazionale, tornato a Bologna per prendere parte ai festeggiamenti della giornata.

Negli ultimi anni, Cnos-Fap Bologna ha incrementato l’offerta formativa: dal 2016, con la programmazione dei quarti anni e l’avvio del Polo Grafico ER, i giovani che si iscrivono nel settore grafico hanno la possibilità di un percorso ricco di specializzazione, attraverso percorsi IFTS e ITS: un’intera filiera formativa che dà agli allievi la possibilità di accedere a diversi percorsi, complementari e collegabili l’uno con l’altro. Per il settore meccanico, i ragazzi sono indirizzati verso i percorsi realizzati dagli altri Enti nel territorio.

Educare alla complessità, infatti, presuppone relazione costante con il territorio e con la sua rete sociale, perché l’obiettivo grande è formare, non solo figure professionali, ma soprattutto cittadini capaci di orientarsi nel lavoro e nella vita con dedizione, impegno e competenza.

I nuovi laboratori sono stati pensati per adeguare gli ambienti e le attrezzature alle richieste delle aziende che da sempre ricoprono un ruolo fondamentale del percorso formativo nel biennio di qualifica e nei percorsi successivi; in molti casi sono un ponte per il futuro degli allievi: lo sportello al lavoro (SAL), presente nell’Ente, favorisce tirocini e contratti di apprendistato, unendo la domanda degli allievi qualificati alle offerte che arrivano dal mondo del lavoro.

E numerose sono state le aziende che hanno partecipato all’evento, segno di una collaborazione proficua, che negli anni si è mantenuta attiva e costante.

A fare strada attraverso i laboratori e gli ambienti ristrutturati, i ragazzi dei quarti anni di meccanica e di grafica, coinvolti insieme ai loro formatori nella preparazione della giornata: il pubblico composto da autorità, ma anche da amici, ex allievi, formatori e colleghi di altri Enti ha potuto assistere a lavorazioni al tornio, in officina, e a prove di aggiustaggio nel laboratorio dedicato. Nel laboratorio CNC, già inaugurato nell’anno formativo 20-21, i ragazzi hanno realizzato pedine di scacchi da regalare ai presenti, lavorando su tornio DOOSAN con mandrini motorizzati con controlli Siemens; altre lavorazioni sono state effettuate al centro di lavoro DMU, utilizzando anche la cinematica e i 5 assi della macchina. Dimostrazioni di web, stampa Offset e stampa 3D sono state proposte, invece, dagli allievi di grafica, insieme ad una t-shirt stampata per l’occasione in serigrafia e confezionata nel nuovo laboratorio di packaging, studiato dal coordinatore di settore, Federico Gozzi SdB per adeguare l’offerta formativa al nuovo profilo di qualifica.

A conclusione del pomeriggio, un piccolo rinfresco organizzato dall’Ente della ristorazione Fomal, perché educare alla complessità, vuol dire anche – e soprattutto- collaborare.

Formatrice Alessandra Manfredi

 

DIRE – Dagli Stati Uniti fondi al progetto Vis che offre lavoro e studio a giovani migranti

Dall’agenzia di stampa DIRE.

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ROMA – “Nei primi mesi della pandemia di Covid-19 l’Italia è stata messa sotto un’incredibile pressione, d’altronde nessuno era pronto. Per questo, forti di una lunga amicizia, gli Stati Uniti hanno stanziato 50 milioni di euro. Si tratta del primo fondo di queste dimensioni dai tempi del Piano Marshall, nel dopoguerra, e siamo felici che una parte sia stata impiegata anche dai salesiani, con cui già lavoriamo in tanti paesi del mondo”. Lo dichiara all’agenzia Dire Daniel Ross, consigliere per gli Affari economici dell’Ambasciata americana in Italia a pochi giorni dalla conclusione di ‘Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to Covid-19’.

Il progetto, finanziato con parte dei fondi stanziati dall’agenzia americana per la cooperazione allo sviluppo (Usaid) – ha permesso di intervenire in 16 Regioni italiane da parte di Vis – Volontariato internazionale per lo sviluppo, Salesiani per il Sociale, Cnos Fap e al partner statunitense Salesian Missions.
In particolare, attraverso Don Bosco2000, il presidio Vis in Sicilia e parte della rete di Salesiani per il Sociale sono intervenuti per sostenere 10 giovani migranti di circa vent’anni provenienti da Gambia, Egitto, Senegal, Niger e Algeria.

In una fase in cui la pandemia ha complicato la vita quotidiana di tante persone, causando la perdita del lavoro o l’interruzione degli studi, per i migranti di recente arrivo spesso è stata anche più dura. In Sicilia, grazie ai volontari del Vis, i dieci giovani coinvolti nel progetto hanno potuto invece iniziare un percorso di orientamento alla formazione e al lavoro, grazie al quale due di loro hanno trovato un’occupazione, altri tre hanno continuato a studiare, mentre uno ha optato per i Rimpatri Volontari Assistiti in quanto intenzionato a tornare nel suo Paese.

Gli Stati Uniti- prosegue il rappresentante diplomatico- sono soliti assistere l’Italia in caso di disastri naturali, come alluvioni o terremoti, ma un fondo di tale dimensioni non si registrava dagli anni Cinquanta. Bene che una parte dei fondi sia stata gestita da organizzazioni come i salesiani e il Vis, che hanno le infrastrutture sul terreno”.
Quanto a stanziamenti analoghi, “assolutamente no”, replica Daniel Ross, “e per fortuna aggiungerei: nel 2020 c’è stata un’emergenza. Ma l’Italia è e resta un paese avanzato, le sue autorità sono riuscite a controllare la pandemia, quindi continueremo a cooperare con l’Italia nei vari paesi del mondo per fornire aiuti di base, attraverso le organizzazioni internazionale e le ong”.

Nico Lotta, presidente del Vis, sempre alla Dire ha aggiunto: “Grazie al progetto finanziato da Usaid e insieme ai nostri partner salesiani, abbiamo potuto orientare i nostri sforzi sull’Italia. In questi mesi la diffusione del virus per fortuna si è ridotta, ma non le conseguenze educative, sociali ed economiche della pandemia sulle fasce di popolazione più vulnerabili. Dal punto di vista della cooperazione- dice ancora Lotta- credo sia molto significativo il fatto che l’Italia sia diventata un Paese beneficiario di aiuti internazionali: ci fa riflettere sull’importanza di una solidarietà capace di andare al di là di categorie o etichette. Come ci ricorda papa Francesco, ‘nessuno si salva da solo, ci si può salvare unicamente insieme’”.

Val al sito

Opere Sociali Don Bosco, inaugurazione di un nuovo laboratorio per ampliare l’offerta formativa del Cnos Fap

Pubblichiamo l’annuncio dell’inaugurazione del nuovo Laboratorio di Refrigerazione industriale delle Opere Sociali Don Bosco.

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I processi di innovazione in atto nel sistema occupazionale italiano stanno aumentando il fabbisogno di profili con competenze tecniche specializzate, sollecitando la formazione scolastica ad allineare le skill possedute dalle nuove generazioni con le richieste delle aziende. Alla luce di ciò il CNOS-FAP di Sesto San Giovanni sta ampliando la propria offerta formativa per essere sempre al passo coi tempi. 

Il nuovo corso di Refrigerazione industriale «ha caratteristiche di taglio operativo, molto centrate sulla comprensione del lavoro del tecnico del freddo e l’applicazione delle regole fondamentali del ciclo frigorifero per ottenere il funzionamento corretto della macchina e della centrale frigorifera – commenta il professor Massimiliano Boracchi – ma siamo anche perfettamente consci che ci stiamo addentrando in un campo dove problematiche come il risparmio energetico e l’impatto ambientale offriranno la possibilità di ampliare il terreno formativo». 

In questo contesto, di stretto legame tra imprese, scuola e territorio, verrà inaugurato il nuovo “Laboratorio di Refrigerazione industriale” delle Opere Sociali Don Bosco, realizzato grazie alla collaborazione con S.C.A.R. Refrigerazione. 

MARTEDÌ 9 NOVEMBRE 2021 alle ore 11,00 Opere Sociali Don Bosco – Palazzo Falck 

Viale Giacomo Matteotti, 425 – Sesto San Giovanni 

Interverranno: 

Don Elio Cesari, Direttore delle Opere Sociali Don Bosco 

Roberta Pizzochera, Assessore alle Politiche Giovanili di Sesto San Giovanni

Maria Gabriella Fumagalli, Assessore al Lavoro e alla Formazione di Cinisello Balsamo

Rosa Nigro, Assessore alle Attività Produttive di Nova Milanese 

Francesco Cristinelli, Direttore del Centro di Formazione Professionale CNOS-FAP

Massimiliano Boracchi, Referente del Settore Elettrico del CFP CNOS-FAP 

Al termine sarà offerto un aperitivo ai presenti 

L’invito è riservato ai giornalisti e agli operatori della Stampa
INGRESSO SOLO CON CERTIFICAZIONE VERDE (GREEN PASS)

Vallecrosia: l’associazione “La mia città” ospite del nuovo polo formativo del CNOS FAP

Dal sito di notizie Sanremo news.

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Nel corso della mattina di lunedì alcuni membri dell’Associazione “La mia città” di Vallecrosia, hanno visitato gli ambienti didattici appena inaugurati, del nuovo polo formativo del centro di formazione professionale salesiano CNOS FAP.

Accompagnati dagli allievi del corso turistico per Operatore ai servizi di promozione e accoglienza, gli ospiti hanno potuto apprezzare l’importante opera di ristrutturazione che ha interessato l’immobile dell’Opera salesiana di Vallecrosia, già in passato utilizzato per ospitare la scuola media “Don Bosco”. L’associazione “La mia città”, attiva dal 2015 nella promozione del territorio e della valorizzazione dei luoghi e delle tradizioni di Vallecrosia, sostiene già da molto tempo l’operato dei Salesiani e del CNOS FAP, e rappresenta un’occasione preziosa di sinergia tra l’Opera e il tessuto sociale della città.

La mattinata è stata anche l’occasione per incontrare alcuni componenti dell’Associazione ex-allievi salesiani, che a vario titolo hanno contribuito negli anni alla cura dell’Opera. Tutti i partecipanti hanno ricordato il valore fondamentale del sistema educativo di Don Bosco nel percorso di crescita dei ragazzi, in funzione dell’acquisizione delle competenze umane e professionali per l’inserimento efficace nel mondo del lavoro.

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L’Arena – Formazione e lavoro, sostegno dai Comuni

Dal quotidiano L’Arena della città di Verona.

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Occupazione giovanile e primo impiego: problemi dell’economia quotidiana. Eppure a Sant’Ambrogio di Valpolicella c’è, dal 1986, il centro di formazione professionale «Arte e Automazione del Marmo», conosciuto comunemente come scuola del marmo. Dalle sue porte rimbalza un dato rilevante. Il 70 per cento dei diplomati, terminato il triennio di studi, fino al 2019 ha trovato impiego nel settore lapideo entro pochi mesi; l’altro 30 per cento ha proseguito gli studi fino alla maturità. Il centro è gestito dai salesiani del centro di formazione professionale San Zeno di Verona; è finanziato, in parte, con contributi regionali. Al termine del triennio di studi, l’allievo consegue la qualifica professionale di operatore meccanico con valenza di programmatore ed utilizzatore di macchine a controllo numerico oppure operatore delle lavorazioni artistiche orientato alla progettazione e realizzazione di opere in marmo. A questo punto può continuare gli studi, ottenendo il diploma professionale di tecnico di automazione industriale o tecnico delle lavorazioni artistiche. Ulteriore opzione è rappresentata dal passaggio all’istituto tecnico San Zeno o in altri istituti per completare il quinquennio e conseguire il diploma di maturità. Con una apposita deliberazione, condivisa dai 16 sindaci dei Comuni appartenenti al Distretto del Marmo di Verona, è stato approvato il sostegno al Distretto del Marmo ed alla scuola. «I numeri occupazionali sono di assoluto rilievo», sottolinea il sindaco di Sant’Ambrogio, Roberto Albino Zorzi, nell’illustrare la deliberazione; «sosteniamo una realtà che plasma figure fondamentali per le aziende, alla ricerca di personale specializzato nel funzionamento di frese e macchine a controllo numerico, conoscenza di prodotti e di materiali trattati e lavorati». La richiesta dei sindaci è quella di istituire, dopo il triennio obbligatorio, un quarto anno cosiddetto «duale». In sintesi: gli studenti frequentino contemporaneamente le lezioni e lavorino nelle ditte del settore. Il tutto in sinergia con i territori del distretto. Rappresentati dal Verona Stone District presieduto da Filiberto Semenzin, Consorzi Asmave da Donato Larizza e Valpantena da Renato Dal Corso. Fondamentale la prosecuzione dell’attività formativa. «Il Comune di Sant’Ambrogio ha sottoscritto una convenzione di gestione della scuola con l’istituto San Zeno fino al 2025», conclude Dario Marconi, coordinatore della scuola del marmo.

Vallecrosia, riaperte le nuove aule del CNOS Fap: ospiteranno 150 studenti

Sul Secolo XIX si riporta l’inaugurazione del nuovo centro Cnos Fap di Vallecrosia. L’articolo è di Loredana Demer.

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Vallecrosia – Sono state inaugurate ieri a mezzogiorno per dare nuove speranze ai ragazzi di famiglie in difficoltà e non solo. Sono sei le nuove aule aperte nell’istituto Cnos Fap Don Bosco (Centro nazionale opere salesiane di formazione professionale) di Vallecrosia. Il plesso e l’oratorio ospitano 150 studenti che frequentano corsi per operatore elettrico, operatore di servizi di promozione e accoglienza turistica e della ristorazione finanziati dalla Regione, iscrizioni possibili a tutti coloro che non abbiano ancora compiuto 16 anni entro il 31 dicembre. Si tratta soprattutto di ragazzi che, per svariati motivi, non riescono o non possono frequentare le altre scuole superiori del territorio. I Salesiani, recuperando i vecchi locali un tempo adibiti a scuole medie, offriranno così ora una possibilità
in più a chi vuol studiare per apprendere una professione e inserirsi nel mondo del lavoro. «Le nuove aule, composte ciascuna da diciotto studenti, verranno utilizzate a rotazione per rispettare le restrizioni anti-Covid – spiega Andrea Floris, uno dei dieci docenti, venti i formatori esterni dell’istituto presieduto da Francesca Figini – Tutti gli studenti della struttura hanno la possibilità, completato il terzo anno di studi, di aggiungerne un quarto per poter accedere, se promossi, alla quinta classe di qualunque delle scuole superiori della provincia per ottenere il diploma». Anche nelle nuove aule collocate nei pressi del parcheggio della scuola i ragazzi potranno apprendere diverse materie. «La nostra struttura – aggiunge il docente – dispone di laboratori elettrico e informatico, una cucina e una vasta sala per consentire agli studenti di fare pratica sulle tecniche acquisite in classe». Il Cnos è in attività da oltre vent’anni, ma l’opera salesiana in città risale al 9 febbraio del 1876 quando tre rappresentanti e altrettante suore di Maria Ausiliatrice partirono da Valdocco e da Mornese per fondare la Casa Don Bosco che non si limita ad educare i ragazzi ma fornisce anche servizio spirituale, sociale ed educativo all’intera popolazione.

Pagina FB Vallecrosia

 

Italia – Covid-19: i salesiani hanno raggiunto oltre 24mila famiglie bisognose in Italia grazie al finanziamento del governo USA

Dal sito dell’agenzia ANS il resoconto della chiusura del Progetto “Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to COVID-19” del Vis con Salesiani per il Sociale APS e Cnos Fap.

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(ANS – Roma) – Sta per concludersi il progetto “Salesian Solidarity with Italy: the Emergency Response to COVID-19” finanziato dall’agenzia governativa americana per lo sviluppo internazionale “USAID”, che per 15 mesi ha supportato azioni di sostegno a fasce vulnerabili di popolazione colpite dalle conseguenze della pandemia in Italia. La rete salesiana che ha implementato il progetto, composta da “VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo”, “Salesiani per il Sociale Aps”, “CNOS-FAP” e “Salesian Missions USA” – la Procura Missionaria salesiana con sede a New Rochelle, negli Stati Uniti – ha operato in 16 Regioni italiane raggiungendo 24.480 persone tra insegnanti, bambine, bambini, giovani, famiglie bisognose e migranti.

Un bilancio finale dei 15 mesi di progetto è stato delineato nel corso dell’evento che si è tenuto venerdì 17 settembre sulla terrazza dell’“Hotel Etico”, realtà alberghiera nel centro di Roma che nella sua mission ha anche la formazione e l’inserimento professionale di persone con diversi tipi di disabilità.

Un’occasione di incontro e scambio a cui hanno partecipato anche don Gildásio Mendes dos Santos, Consigliere per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana; e don George Menamparampil, Coordinatore della rete “Don Bosco Solidarity – Covid-19” di coordinamento globale dei salesiani a fronte dell’emergenza pandemica. Il progetto, infatti, si inserisce nella più ampia azione che i salesiani stanno portando avanti in tutto il mondo per rispondere attraverso un’azione sinergica globale all’emergenza Covid-19.

Ad aprire la serata è stato Daniel Ross, Consigliere per gli Affari Economici dell’Ambasciata USA a Roma, che ha spiegato che il Governo americano ha impegnato 50 milioni di dollari a sostegno della sicurezza sanitaria, della società civile e del settore privato italiani. Un supporto che punta ad aiutare la popolazione in Italia e a contribuire a ridurre anche il rischio di diffusione del contagio.

Presenti alla serata i rappresentanti degli enti partner, tra cui don Francesco Preite, presidente di “Salesiani per il Sociale Aps”; don Fabrizio Bonalume, Direttore Generale di “CNOS FAP”; e Nico Lotta, Presidente del “VIS”, ente capofila del progetto. Da New York, infine, è intervenuta anche Patricia Salgado-Hernandez, dell’ufficio programmi internazionali di “Salesian Missions USA”.

Ognuno ha delineato un bilancio degli interventi realizzati, che hanno raggiunto 776 docenti e giovani che hanno partecipato ai corsi di formazione, 450 studenti che hanno ricevuto pc e tablet, 249 classi che hanno aderito alle attività di supporto educativo, 30 centri di accoglienza per minori che hanno ricevuto dispositivi igienici e di protezione individuale e 1.317 persone hanno usufruito dei buoni spesa. Inoltre, sono stati attivati in Sicilia sportelli per sostegno psicologico e sono stati accolti giovani migranti dall’Africa Subsahariana.

“Il Covid-19 ha sconvolto le nostre vite e la nostra quotidianità – ha affermato il Presidente del VIS, Nico Lotta –. Grazie a progetti come quello finanziato da ‘USAID’ abbiamo potuto riprogettare i nostri interventi ponendo un focus particolare sull’Italia, uno dei Paesi più colpiti. Questo progetto dimostra che la cooperazione internazionale andrà sempre più in un’ottica di solidarietà globale e che tutti i Paesi, anche quelli considerati più ricchi, potrebbero un giorno avere bisogno dell’aiuto degli altri perché, come Papa Francesco ci ricorda, ‘ci si salva solo insieme’”.

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Fortunato, il campione dello Zoncolan, si racconta agli studenti dell’istituto salesiano di Castel de Britti

Dal sito di Repubblica TV.

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Lorenzo Fortunato, il campione 25enne di ciclismo che ha vinto la tappa dello Zoncolan al giro d’Italia, stamattina è arrivato (in bici, ovviamente) a Castel de Britti, il comune alle porte di Bologna dove è nato e vive, per incontrare gli studenti dell’istituto salesiano di formazione professionale Cnos-Fap. Per raccontare la sua storia, parlare di salite, della fatica, della vittoria. “Lorenzo Fortunato è nostro vicino di casa – racconta Carlo Caleffi, direttore della scuola – anche lui ex allievo salesiano. Suo padre era in classe con Alberto Tomba, entrambi vivono qui”. Fortunato è arrivato con don Antonio. “Preferivo andare in bici che studiare. Mi sono allenato sulle strade di Bologna. Più sei magro e più vai forte, ci devi stare attento, non è che puoi andare a mangiare la pizza tutti i giorni”.

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Cnos Fap Forlì, in arrivo nuove aule didattiche

Sul Corriere della Romagna, un articolo racconta l’ammodernamento delle aule del CFP di Forlì con l’ampliamento dell’offerta formativa.

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Sono a buon punto i lavori di riqualificazione dell’ ex oratorio salesiano di via Episcopio Vecchio, in vista dell’ampliamento dell’ offerta formativa del Cnos-Fap. «Accanto ai corsi classici e storicizzati – dichiara il delegato regionale Cnos-Fap, don Gianni Danesi – con la recente aggiunta del laboratorio per parrucchieri ed estetisti, stiamo valutando di allargare ulteriormente la proposta, con il possibile coinvolgimento di altri partner ed enti formativi per un progetto comune». La formazione professionale giovanile è da sempre una prerogativa della vocazione Salesiana. «Il nostro fondatore San Giovanni Bosco – continua don Gianni – prese subito a cuore la condizione dei ragazzi poveri di Torino. Non si limitò ad addestrarli e formarli al lavoro, ma dette loro anche forti basi culturali, perché la società, oggi come allora, richiede questo». Ad ormai 67 anni dalla posa della prima pietra (correva l’ anno 1954), la cittadella formativa salesiana sta per avere il sopravvento su quelli che per decenni sono stati i locali dell’oratorio San Luigi. «Sì – interviene il direttore salesiano del Cnos-Fap di Forlì, Sergio Barberio – assorbiremo anche i locali del pian terreno trasformati in laboratori. L’oratorio continuerà la sua attività in un altro edificio del complesso prima riservato a funzione residenziale».

Sull’ altare del potenziamento del Cnos è stato sacrificato persino il glorioso teatrino Don Bosco. «Ci dispiace molto- prosegue Barberio – ma recuperarlo sarebbe stato anti-economico e inutile, vista la presenza in via Nanni della sala multimediale San Luigi, all’avanguardia sul piano funzionale e tecnologico». Attualmente, in via Episcopio Vecchio sono operative 8 classi di formazione giovanile, più un post-qualifica, per un totale di circa 300 studenti. «Confermo che la ristrutturazione in corso è funzionale a realizzare un polo formativo multifunzionale d’ eccellenza, che spazia dalla meccanica all’ elettronica, dalla falegnameria alle cure estetiche, in grado di rispondere a un mercato del lavoro in continua evoluzione». Sono in corso la sostituzione e l’aggiornamento delle macchine da lavoro all’interno dei laboratori, proprio per dare precise risposte alle richieste del territorio. «Ci stiamo muovendo con circospezione, dopo aver intervistato le aziende locali in merito al loro fabbisogno  assunzionale». C’è stata una riorganizzazione dell’ opera proprio in termini di spazi e di efficienza. «Adesso accogliamo anche le ragazze – conclude Barberio – e si è persino creata una filiera con ex diplomati, che stanno diventando a loro volta docenti e formatori». Al termine della riqualificazione e del reperimento dei nuovi spazi, per una spesa che si aggira sui 700.000 euro, di cui 100.000 erogati dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, la cittadella formativa salesiana potrà coinvolgere sino a 600 giovani.

Cnos Fap Foligno – Foligno si tinge di rosa, dalle torte alle foto storiche

Sul sito RGU Notizie si riporta l’attività del Cnos Fap di Foligno per preparare l’arrivo del Giro d’Italia in città.

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Mostre fotografiche itineranti, cocktail e torte. A Foligno cresce l’attesa per l’arrivo del Giro d’Italia ed in tanti sono pronti a salutare l’ingresso in città della carovana rosa nei modi più disparati. I campioni sui pedali taglieranno il traguardo di via Nazario Sauro intorno alle 17 di lunedì prossimo, in arrivo da L’Aquila dopo un percorso di circa 140
chilometri. Per l’occasione, la città si sta addobbando a festa. Tra i più attivi i ragazzi ed i professori del Cnos-Fap di via Isolabella. Gli allievi del corso operatore della ristorazione, seguiti dai professori Monia Ciancaleoni e Michele Galante, in questi giorni hanno creato dei veri e propri capolavori della cucina in onore al Giro d’Italia. Dolci, torte e cocktail rigorosamente rosa, hanno addobbato i tavoli dell’istituto di formazione folignate, mettendo alla prova l’estro, la fantasia e la bravura degli studenti. Il risultato è un colpo d’occhio – e di gola – decisamente eccellente.

MOSTRA ITINERANTE – Nemmeno la Confcommercio e gli esercenti cittadini sono stati a guardare. Oltre alla brochure illustrativa dedicata al Giro d’Italia, per esaltare il ciclismo cittadino il presidente Aldo Amoni e la consigliera Alessia Mariani, hanno allestito una mostra fotografica itinerante. Grazie alla disponibilità del campione regionale Alfredo Tomassini, che ha messo a disposizione del materiale fotografico, è stata realizzata una mostra dedicata ai personaggi del ciclismo.

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