Agensir – Alternanza scuola lavoro, Cnos-Fap: “I Pcto sono una ricchezza”

Da AgenSir, si riporta la dichiarazione di don Fabrizio Bonalume, direttore generale del CNOS Fap sull’alternanza scuola-lavoro.

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“La possibilità di far vivere l’alternanza scuola-lavoro ai nostri giovani deve essere ritenuta da tutti una fortuna. Infatti, il giovane ha la possibilità di approcciarsi al contesto lavorativo, dopo aver affrontato il tema della sicurezza sui banchi di scuola, con l’affiancamento di un lavoratore esperto che conosce i pericoli presenti in azienda. Questo permette al ragazzo di crescere con un ‘professore personale’ messo al suo fianco, cosa impensabile nei laboratori scolastici”, dice don Fabrizio Bonalume, direttore della Federazione nazionale Cnos-Fap. “Se l’alternanza non esistesse i ragazzi entrerebbero in azienda direttamente come apprendisti, affiancati sì ad un operaio (magari anche non esperto), ma subito con il compito di produrre. Il problema della sicurezza si riproporrebbe immediatamente”, osserva don Bonalume, evidenziando che “l’allievo in alternanza, oltre ad avere un tutor aziendale che lo segue, ha la scuola a cui rivolgersi se l’azienda non dovesse seguire le norme di sicurezza”. A tal proposito si è parlato di certificare le aziende sicure. “Ritengo che se un’azienda non dovesse avere i requisiti per essere certificata per accogliere uno studente a causa della mancanza di sicurezza, non dovrebbe nemmeno far entrare gli operai al suo interno. Quello che diventa derimente è la capacità formativa dell’azienda”. Don Fabrizio non è d’accordo con chi considera l’alternanza uno sfruttamento da parte delle aziende: “Se l’alternanza assicura la presenza del tutor aziendale, dobbiamo ricordarci che questo operaio esperto renderà di meno per l’azienda, avendo anche il compito di formare il ragazzo. Certo, l’azienda può conoscere il ragazzo e magari a lungo termine avere un ritorno positivo avendo già individuato una potenziale risorsa da inserire in organico, ma durante lo stage è più probabile che ci rimetta”. Come rendere più sicuri i Pcto? “Continuare a curare le ore di sicurezza sul lavoro nei corsi di formazione, facendo crescere la cultura della sicurezza. È questa cultura il vero rimedio a molti incidenti. E da parte delle aziende deve essere costante il richiamo al rispetto delle norme di sicurezza nei confronti dei giovani che ancora non hanno interiorizzarlo la loro importanza”.