Avvenire – Caramelle e tisane: in Puglia una micro-filiera per valorizzare i ragazzi

Da Avvenire.

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Caramelle, tisane e infusi che sapranno di buono, perché frutto di un progetto di rigenerazione sociale prima ancora che agricola. La micro-filiera sarà avviata presto in Puglia, grazie al progetto “Radici fuori luogo” nato per valorizzare terre abbandonate ed offrire ai ragazzi opportunità di lavoro per decidere di rimanere a Sud. Il progetto, finanziato con 399mila euro, è vincitore del bando di “Terre colte 2022” promosso da Fondazione Con Il Sud ed unisce realtà del terzo settore e aziende profit.

Entopan, promotore dell’Harmonic Innovation Group, Amarelli, azienda famosa per la produzione ed esportazione di liquirizia nel mondo, e l’opificio erboristico pugliese Sandemetrio metteranno a disposizione gratuitamente le loro competenze, accanto all’associazione di promozione sociale d’ispirazione salesiana “Piccoli Passi Grandi Sogni”, capofila del progetto. In prima linea i Salesiani di Don Bosco di Corigliano d’Otranto, presenti sul territorio dal 1901 e che dal 1996 hanno messo in piedi la casa famiglia “Domenico Savio” per aiutare bambini e ragazzi in difficoltà dai 6 ai 18 anni. Saranno loro, insieme agli studenti dell’istituto agrario Lanoce di Maglie, a fruire di 240 ore di formazione. In tre anni si formeranno dieci ragazzi e si darà un lavoro almeno a quattro di questi attraverso tirocini formativi. Del progetto fanno parte anche l’impresa sociale Inrete, l’associazione di promozione sociale 34° Fuso e l’Istituto agrario “Lanoce” di Maglie. La realizzazione della micro-filiera è partita in queste settimane dalla bonifica dei sette ettari di terreno di proprietà dell’Opera Salesiana. Nel corso dell’anno è prevista la riqualificazione di una stalla del ‘900 che diventerà opificio per la produzione di caramelle e infusi. «Siamo partiti con una presentazione del progetto alla comunità. Ora siamo nella fase di espianto degli ulivi, colpiti da Xylella. Poi inizieremo la coltivazione delle piante officinali», spiega Angelo Congedo, coordinatore del progetto. A metà percorso è previsto l’avvio dell’impresa sociale, che avrà il compito di continuare a gestire la produzione, la trasformazione e la vendita dei prodotti. « Il Salento non è solo mare. La casa salesiana di Corigliano dai primi del ‘900 fino agli anni ’80 – racconta don Antonio Carbone, presidente dell’associazione Piccoli Passi Grandi Sogni – è stata una scuola agricola che ha formato generazioni di periti agrari e fornito gli strumenti per far nascere aziende agricole e imprese agroalimentari. Vogliamo riprendere questa tradizione e dare stabilità economica ai ragazzi che già sono in casa famiglia. Loro sono entusiasti. Da qualche anno hanno iniziato una piantagione di aloe, per produrre prodotti cosmetici. Con questo progetto stiamo incrementando e diversificando, nell’ottica di dare di più a chi dalla vita ha avuto di meno».

Gennaro Di Cello è vice presidente di Entopan. «In questo progetto l’aspetto interessante è proprio la compresenza di enti del terzo settore e aziende profit, che guardano al territorio per restituire qualcosa. L’idea è anche quella di attivare laboratori creativi in itinere, per fornire altre occasioni con altrettante cooperative sociali. C’è bisogno non solo di formare giovani ma di individuare imprenditori sociali di domani, trasferendo loro una nuova cassetta degli attrezzi. Servono passione, percorsi concreti, una comunità di pratica, in cui sperimentare quotidianamente nuove forme di produzione di valore». «Come ci hanno dimostrato le esperienze già realizzate e sostenute – conclude Stefano Consiglio, presidente di Fondazione Con il Sud – il recupero e la valorizzazione di terreni abbandonati o incolti, tantissimi nelle nostre regioni del Sud (l’Ismea ci dice che sono quasi 650, un dato che non rappresenta la totalità dei fondi agricoli abbandonati presenti nel Meridione, ma che contribuisce a dare la misura del fenomeno), possono davvero generare nuove opportunità per le comunità. Grazie ai progetti sostenuti con il primo bando di “Terre colte”, sono stati creati 50 nuovi posti di lavoro, con l’assunzione di giovani, persone con disabilità o con un passato difficile».

Museo Casa Don Bosco: inaugurazione mostra temporanea per il bicentenario del Sogno dei nove anni

Dal sito del Museo Casa Don Bosco di Torino-Valdocco.

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In occasione del 200° anniversario del Sogno dei nove anni di don Bosco, il Museo Casa Don Bosco di Torino-Valdocco organizza una mostra temporanea dal 22 maggio al 22 settembre 2024 dedicata all’approfondimento della narrazione, della storia e l’iconografia del Sogno che cambiò la vita al santo torinese. L’esposizione, curata dalla dott.ssa Ana Martín García, Coordinatrice Generale del Museo, celebra questo importante avvenimento nella biografia di don Bosco (1815-1888), personalità di spicco della santità sociale piemontese del XIX secolo. Profondamente impreso nella sua mente, il Sogno che ebbe tra i nove e dieci anni orientò i suoi passi futuri, ispirò la nascita della sua Opera e del suo carisma.

La mostra ripercorre la storia del sogno, la rappresentazione iconografica nelle arti e la risonanza del sogno oggi, duecento anni dopo. Insieme alle fotografie storiche, si presentano opere e oggetti tra la beatificazione (1929) e canonizzazione (1934) di don Bosco, momento in cui inizia la rappresentazione del Sogno nelle arti. La mostra presenta una significativa selezione di tavole originali che hanno illustrato ampiamente questo episodio biografico. Queste tavole commissionate dall’Editrice Elledici (1941-) sono state diffuse in diverse pubblicazioni, supporti e lingue in tutto il mondo e in questa mostra vengono esposte gli originali per la prima volta. Il concorso fotografico lanciato a gennaio 2024, promosso dal Museo Casa Don Bosco e organizzato dalla curatrice, la dott.ssa Ana Martín García, ha raccolto scatti che si presentano in mostra con la descrizione degli stessi autori. Queste fotografie immortalano momenti diversi, ritraggono persone e luoghi in zone geografiche lontane dove il Sogno di don Bosco continua ancora oggi. A completare la mostra, verrà presentata una selezione dei sogni dei giovani di tutto il mondo, tra i più di 200 raccolti per il Settore per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana, che promuove la celebrazione del Sinodo Salesiani dei Giovani.

L’evento inaugurale della mostra si terrà il 22 maggio 2024 alle ore 18.30 presso il Museo Casa Don Bosco. Intervengono: la curatrice della mostra, la dott.ssa Ana Martín García, Coordinatrice Generale del Museo Casa Don Bosco; don Michele Viviano, Rettore della Basilica di Maria Ausiliatrice; don Valter Rossi dell’Editoriale Elledici e don Leonardo Mancini, Superiore della Circoscrizione Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania nonché Presidente dell’Editrice Elledici.

Il nastro inaugurale della mostra sarà tagliato da S.Em.R. il Sig. Cardinale Ángel Fernández Artime, Arcivescovo Titolare di Ursona, X successore di Don Bosco e Rettor Maggiore dei Salesiani. A conclusione della chiusura dell’evento inaugurale della mostra don Michael Pace, Coordinatore delle Visite, consegnerà i certificati di riconoscimento ai vincitori del concorso fotografico.

Un progetto di
Museo Casa Don Bosco

A cura di
Dott.ssa Ana Martín García

In collaborazione con
Editrice Elledici
Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino
Settore Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana
CNOS-FAP di Valdocco
Consulenza
Don Bruno Ferrero, sdb
Traduzioni dall’italiano all’inglese
Don Michael Pace, sdb
Allestimento
Marco Berrone

Info e contatti

Per ulteriori informazioni visita il sito www.museocasadonbosco.it.

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Festa MGS Lombardia ed Emilia Romagna, Il giocoliere del sogno

Domenica 5 maggio 650 tra adolescenti e giovani hanno riempito di entusiasmo e gioia Piazza Lucio Dalla a Bologna con la Festa MGS 2024 dell’ispettoria Lombardo-Emiliana.

Dal pomeriggio di sabato 4 maggio gli adolescenti della Scuola Formazione Animatori si sono trovati presso l’Istituto Salesiano Beata Vergine di San Luca dove, guidati da un numeroso gruppo di formatori, hanno avviato i lavori di preparazione per il giorno seguente. Dopo la cena i ragazzi hanno vissuto un momento di veglia itinerante per i cortili della casa salesiana. Tra le tappe del momento di preghiera hanno portato la loro testimonianza suor Lucia Sartirani, Figlia di Maria Ausiliatrice che da 2 anni svolge il suo servizio nel carcere minorile di Bologna, e Alessandro Ferrari di APE Social Wear, che ha scelto di generare il bene con il suo lavoro nel settore dell’abbigliamento. La serata si è conclusa con alcuni giochi e balli che hanno fatto scatenare tutta l’energia dei giovani presenti. 

All’alba della domenica mattina, caricati furgoni, pulmini e carrelli, gli animatori si sono spostati in Piazza Lucio Dalla per cominciare l’allestimento per la festa. Tra musica e balli sono stati accolti i gruppi venuti per questo evento facendoli subito entrare nel clima.

Durante la mattinata i ragazzi presenti sono stati coinvolti in quattro workshop tematici (musica, teatralità, danza e street art) coordinati da formatori professionisti. Ad arricchire questi laboratori sono state le due testimonianze di don Gianmarco Pernice, salesiano prete e street artist per passione, e di Simone Lupo, giovane di Arese che ha cambiato la sua vita incontrando l’oratorio salesiano.

Il centro dell’evento è stata la Santa Messa presieduta da don José Miguel Nunez, visitatore straordinario a nome del Rettor Maggiore dei Salesiani, che ha esortato i giovani a non avere paura e di riscoprire “il sacramento salesiano della presenza”. Il pomeriggio è stato animato da tornei sportivi, nei campi allestiti nel parco circostante, e dai giochi giganti costruiti dai nostri animatori. Per concludere si è messo in scena lo spettacolo frutto del lavoro dei workshop mattutini che ha attirato i numerosi passanti, curiosi e gli svariati skater che frequentano quotidianamente la piazza. Infine, insieme ai ringraziamenti conclusivi, sono state consegnate le felpe mgs ai ragazzi che hanno terminato il percorso formativo di quattro anni della scuola formazione animatori.

 

Festa Ispettoriale ICP al Colle Don Bosco

Come da tradizione, l’Ispettoria ICP si è ritrovata insieme per vivere come famiglia la Festa Ispettoriale. Quest’anno, ad ospitare le celebrazioni è stato il Colle Don Bosco nella giornata del 4 maggio 2024.

Il grande anniversario che si è voluto ricordare è stato il bicentenario del Sogno dei nove anni di don Bosco, di cui la giornata ne ha confermato l’attualità sia presso l’Ispettoria che nel resto del mondo.

Dopo i saluti iniziali si è passato al momento delle ricorrenze giubilari (di professione e di presbiterato), a cui ha preso parte anche l’Ispettore don Leonardo Mancini.

A coronare la giornata la Celebrazione Eucaristica, un pranzo conviviale insieme e la visita ai luoghi rinnovati.

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Chiusa l’inchiesta diocesana su Nino Baglieri, si aprirà ora la fase romana

Pubblichiamo il comunicato dei Salesiani di Sicilia.

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Con una solenne celebrazione all’interno della splendida Chiesa Madre di San Pietro si è conclusa l’inchiesta diocesana su Nino Baglieri.

Diversi i fedeli provenienti dalla diocesi di Noto e dalle varie opere salesiane di Sicilia. Una celebrazione emozionante e solenne presieduta da mons. Salvatore Rumeo con diversi sacerdoti diocesani e salesiani

A concelebrare con lui mons. Angelo Giurdanella, vescovo di Mazara e don Pascual Chavez, IX successore di don Bosco. All’inizio della celebrazione il vescovo di Noto ha portato i saluti di mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo e di Mons. Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina, impossibilitati a prendere parte al solenne atto per motivi istituzionali.

Presenti tutti i famigliari di Nino Baglieri, con loro i Volontari con Don Bosco, i Salesiani  di Sicilia, le Figlie di Maria Ausiliatrice, i Cooperatori Salesiani e le Volontarie con don Bosco.

All’inizio dell’omelia Mons. Salvatore Rumeo ha sottolineato “oggi 5 maggio 2024 la Chiesa di Noto, la Famiglia Salesiana e la città di Modica sono in festa per la chiusura della Fase Diocesana della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio di Nino Baglieri che proprio come oggi – era il 5 maggio 1951 – ricevette il Santo Battesimo divenendo cristiano”.

Il Vescovo Rumeo, nel corso della omelia ha ripercorso e riletto la vita di Nino, che in questi lunghi 12 è stata scandagliata in lungo e largo. In particolare si è soffermato sui tratti salienti della spiritualità del servo di Dio.

Nino come tutti era alla ricerca di senso, si è posto domande, e il vescovo Rumeo ha ricordato “A queste domande ognuno dà delle risposte che sono conformi alla propria fede che offre la luce per vedere le cose nel modo giusto, cioè come le vede Dio. Ed è per questo che abbiamo bisogno della preghiera, di entrare in un dialogo d’amore con il Signore. La preghiera è il respiro dell’anima” ha spiegato mons. Rumeo.

“Nino – ha detto ancora mons. Rumeo – non si è appartenuto, si è annullato nel crogiuolo della croce a tal punto da essere strumento di salvezza nelle mani di Dio. Ha vissuto la sua giornata terrena immerso nella preghiera e, nel silenzio della sua anima, ha portato, sul Tabor luminoso della sua vita, tutti coloro che incontrava. La preghiera per Nino era tutto: nonostante le sue sofferenze, come luce che risplende e arde, ha saputo contagiare gli altri del senso della vera preghiera”.

Nino nonostante la sua sofferenza è stato un missionario del Vangelo, un apostolo della quotidianità. Ha sposato la sua croce ed è stato scelto “da Dio per una missione d’amore, ha risposto con fedeltà e amore. Quanti giovani, adulti e famiglie incontrando Nino hanno riscoperto la fede e dato valore cristiano alle loro sofferenze. Il senso del vero apostolato si misura a partire dal dolore e dalla partecipazione alle sofferenze di Cristo” ha affermato mons. Rumeo.

Nino è stato  testimone dell’amore misericordioso, uno dei germogli di questi 180 anni di cammino che la Diocesi di Noto ha vissuto e si appresta a celebrare

Nel chiudere la sua omelia mons. Rumeo si è rivolto direttamente a Nino “Ti siamo grati per il tuo evangelico insegnamento, perché nella tua vita scorgiamo il passaggio della grazia di Dio che continua a parlarci di santità”.

Il momento cruciale è stata la firma solenne dei verbali finali a sancire la fine del lavoro svolto dal tribunale in questi 12 anni.

Durante l’ultima seduta del tribunale, la 86esima, presieduta da don Ignazio La China si è prestato giuramento davanti ai fedeli, sigillato e firmato 8 plichi di documentazione che saranno inviati nei prossimi giorni in Vaticano. I faldoni, infatti, sono stati affidati don Pier Luigi Cameroni che curerà adesso la fase romana.

All’inizio don Ignazio La China ha ripercorso le tappe salienti di questi 12 di inteso lavoro. Alla chiusura e alla firma dei verbali erano presenti anche i notai Pietro Di Rosa e Daniela Vindigni.

Oltre 6000 pagine di atti, contente scritti, lettere, messaggi e testimonianze di Nino e sulla sua vita.

Alla celebrazione hanno preso parte le autorità civili e militari di Modica. Il sindaco della Città, Maria Monisteri, diversi membri della sua giunta e consiglieri comunali.

Presente anche la deputazione regionale, gli onorevoli Ignazio Abbate e Nello Dipasquale.

Sicilia – Attesa per la chiusura della fase diocesana del processo di Beatificazione e Canonizzazione di Nino Baglieri

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Modica) – Sono passati 12 lunghi anni dall’avvio del processo diocesano di beatificazione e canonizzazione di Nino Baglieri, Volontario con Don Bosco (CDB), celebratosi il 3 e 4 marzo 2012, alla presenza dell’allora Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Pascual Chávez; ora la fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione, un momento importante di inchiesta, di studio, di ricerca e di raccolta delle informazioni, volge al termine: il prossimo 5 maggio 2024 a Modica, nella Chiesa Madre di San Pietro, è infatti previsto il rito di chiusura dell’inchiesta.

Il 3-4 marzo 2012 sono date da ricordare: un grande evento che coinvolse l’intera città di Modica e la diocesi di Noto. Non solo per la richiesta di avvio ufficiale del lungo iter di avvio dell’inchiesta diocesana per la causa di beatificazione di Nino Baglieri, ma anche perché a chiedere l’introduzione del processo fu lo stesso Rettore Maggiore dell’epoca, Don Chávez, in visita per la prima volta in questi luoghi.

Il rito venne presieduto dal Vescovo ordinario del luogo, Mons. Antonio Staglianò, alla presenza dei Vescovi emeriti Salvatore Nicolosi e Giuseppe Malandrino, che avevano conosciuto Nino Baglieri in vita. Inoltre, era presente don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause dei Santi per la Famiglia Salesiana, che in tutti questi anni ha seguito la causa.

In questi anni il Tribunale Nominato dal Vescovo e i Censori Teologi e la Commissione storica hanno compiuto tutti i passi necessari. La Commissione Storica, in particolare, ha ricercato, raccolto, studiato e presentato le tante fonti documentali afferenti alla Causa: i documenti personali di Nino (civili, religiosi, medici, ecc.); Scritti – editi e non – del Servo di Dio (come le Lettere e i fondamentali Quaderni-Diario ‘boccascritti’); Scritti significativi al Servo di Dio e scritti sul Servo di Dio (dai libri agli articoli, dai resoconti di grazie a tante attestazioni del bene fatto da Nino e di iniziative in suo onore). La Commissione storica ha consegnato al Tribunale plichi con oltre quindicimila pagine di scritti, oltre a una Relazione che illustra il lavoro svolto, valuta le fonti e presenta una prima Biografia critica del Servo di Dio.

Il Tribunale ha focalizzato la sua attenzione sull’ascolto, sotto giuramento, di oltre 100 testimoni: familiari, amici (compresi quelli di Nino adolescente) e conoscenti. Essi hanno riferito con precisione fatti, eventi, parole ed esperienze vissute con Nino.

Ora una nuova tappa si aggiunge a questo processo: la chiusura dell’inchiesta diocesana. Completata questa fase tutti i documenti prodotti dalla diocesi saranno inviati in Vaticano presso la Congregazione delle Cause dei Santi, per iniziare un’altra fase del processo, dove sia il Dicastero per le Cause dei Santi in Vaticano, sia la Postulazione Generale Salesiana, lavoreranno alle tappe successive.

Per vivere al meglio questi momenti la Diocesi di Noto, insieme alla Famiglia Salesiana locale, ha pensato di realizzare diversi momenti di riflessione.

Il programma prevede il prossimo giovedì 2 maggio, alle ore 20:00 il musical “Sulle ali dell’Amore”, curato dal Cinecircolo Giovanile Socioculturale (CGS) Life di Biancavilla, presso il teatro “Garibaldi” di Modica, con spettacolo gratuito, con prenotazione obbligatoria.

Venerdì 3 maggio, nella mattinata, sarà proiettato il film su Nino Baglieri, presso alcune istituzioni scolastiche, mentre nel pomeriggio, presso il Palazzo della Cultura, si terrà un seminario giornalistico aperto alla cittadinanza, intitolato: “Comunicare il sacro. La croce e la luce, il caso del Servo di Dio, Nino Baglieri”.

Alla vigilia della celebrazione di chiusura dell’inchiesta diocesana, sabato 4 maggio, alle ore 20 locali, don Cameroni presiederà una meditazione e una preghiera itinerante sui luoghi di Nino Baglieri.

I momenti più importanti sono in programma il 5 maggio e il 6 maggio. Domenica 5, alle ore 18:00, nella Chiesa Madre di San Pietro a Modica Bassa, il vescovo di Noto, Mons. Salvatore Rumeo, presiederà la Celebrazione Eucaristica con il rito di chiusura dell’inchiesta diocesana del processo di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio.

Lunedì 6 maggio, festa di San Domenico Savio per la Famiglia Salesiana e anniversario della caduta dal ponteggio su cui stava lavorando, da cui derivò la paralisi che lo accompagnò per tutta la vita, alle 18:30 avrà luogo una celebrazione presso l’oratorio salesiano di Modica, presieduta proprio da Don Chávez, al termine della quale ci sarà un momento di agape fraterna tipica della tradizione salesiana.

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ILE, concluso il Capitolo Ispettoriale Ordinario

Pubblichiamo il resoconto del Capitolo Ispettoriale ordinario ILE che si è concluso domenica 28 aprile.

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Il Capitolo Ispettoriale Ordinario ILE si è celebrato a partire da giovedì 25 a domenica 28 Aprile.

Giovedì, assieme alla Famiglia Salesiana di Lombardia, i capitolari si sono recati al Santuario di “Santa Maria al Fonte” di Caravaggio. La celebrazione è stata presieduta da don José Miguel Nunez impegnato nella visita straordinaria a nome del Rettor Maggiore.

Grande la presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice, dei Salesiani Cooperatori, dell’Unione degli Ex Allievi, degli Amici di Don Bosco e del popolo di Dio tutto.

L’ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice, suor Stefania Saccuman, ha guidato l’affidamento a Maria al termine della solenne concelebrazione:

In questo bel Santuario dove Maria attende i suoi figli perché si sentano a casa e possano liberamente bere dell’Acqua della Fonte che sana, consola, dona pace e gioia, chiediamo a Lei, nostra Madre e guida della Famiglia Salesiana, di compiere quel miracolo che solo una mamma sa fare: radunarci intorno a sé, sentirci sempre più legati gli uni agli altri dallo stesso carisma, dalla stessa missione, dalla stessa passione educativa, mossi dall’urgenza di andare e portare alla vera Fonte, che è Gesù, i giovani soprattutto i più poveri.”

Successivamente i capitolari si sono spostati presso la casa salesiana “San Marco” a Monteortone dove sono stati ospitati ed hanno proseguito i lavori.

Il dibattito dei vari nuclei ha prodotto un contributo che verrà inviato in vista del Capitolo Generale XIX.

Nella giornata di sabato è stato graditissimo ospite S.E. mons. Giordano Piccinotti, Presidente dell’APSA, nonché salesiano della nostra ispettoria da poco ordinato vescovo. Nell’omelia ha esordito dicendo:

Cari confratelli e amici,

quando don Roberto mi ha proposto di presiedere questa Eucarestia ho detto subito sì per due motivi a me molto cari.

Il primo è la gratitudine verso la Congregazione e in particolare verso l’Ispettoria che mi ha dato fiducia, mi ha permesso di studiare e mi ha affidato importanti responsabilità. Il secondo motivo è la riconoscenza ai confratelli che ho incontrato nel mio cammino e che mi hanno fatto crescere, come uomo e come consacrato, molti sono qui presenti, altri in Paradiso”

Successivamente il clima di festa e di famiglia lo ha circondato di festa, canti, auguri e buone parole, quelle che la tradizione salesiana amava chiamare “strambotti”.

Il Capitolo si è concluso con la nomina dei delegati ispettoriali che saranno presenti al CG 29 assieme al nostro ispettore don Roberto Dal Molin, essi sono il delegato per la Pastorale Giovanile don Edoardo Gnocchini e il coadiutore Claudio Beretta.

Sono nominati i loro supplenti l’animatore vocazionale don Andrea Torresin e Marco Cobianco.

Salesiani Sicilia, 16 Salesiani del San Tommaso hanno ricevuto il ministero del lettorato e dell’accolitato

Dal sito dei Salesiani di Sicilia.

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Sabato 27 Aprile 2024, presso la comunità salesiana dell’Istituto Teologico “San Tommaso” (ME), 16 confratelli Salesiani di varie nazionalità, studenti della medesima comunità, si sono trovati fraternamente riuniti in festa, per ricevere, con gratitudine ed entusiasmo, il dono dei ministeri istituiti.

L’assemblea alla quale si è rivolto l’Ispettore dei Salesiani di Sicilia, nel suo essere variegata, rifletteva e incarnava già dal principio le parole consegnate durante l’omelia, impregnate di un forte sapore ecclesiale: il Signore ci chiama anzitutto a essere suoi figli tramite la vocazione battesimale, all’interno della quale maturano e crescono tutte le altre vocazioni specifiche, qualsiasi esse siano.

Prendendo a modello le parole ascoltate nella prima lettura, rivolte alla comunità di Antiochia, don Giovanni d’Andrea ricorda la necessità di imparare a camminare assieme oltre le invidie e le gelosie: tutti noi, religiosi e religiose, presbiteri diocesani, giovani, uomini e donne celibi o sposati, siamo chiamati a mettere da parte il nostro “io” per riconoscere Cristo e servirlo sinodalmente nelle società odierna.

Motivata da questo auspicio, al termine della Celebrazione Eucaristica, la missione della Congregazione Salesiana si ritrova rinvigorita dalle energie pastorali di quattro nuovi lettori e di dodici neo-accoliti salesiani, pronti a servire con il loro ministero specifico, l’unica Chiesa alla quale appartengono.

 

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Salesiani Italia Centrale, VII Forum MGS: “L’invasione della speranza”

Dal sito dei Salesiani dell’Italia Centrale.

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Mille giovani del Movimento Giovanile Salesiano invadono Cagliari con la loro gioia e il loro entusiasmo: dal 25 al 27 aprile si sta svolgendo in città il VII Forum MGS dell’Italia Centrale. Perché proprio a Cagliari? Da più di un secolo i Salesiani di don Bosco e le Figlie di Maria Ausiliatrice lavorano in Sardegna al servizio dei giovani attraverso un qualificato impegno educativo ispirato al «metodo preventivo». Oratori, Parrocchie, Centri di Formazione Professionale e Scuole sono gli avamposti educativi in cui consacrati, famiglie, laici professionisti, operatori pastorali e volontari si spendono con passione, convinti che l’educazione sia il migliore investimento sul futuro.

Alla luce di questa storia il Movimento Giovanile Salesiano dell’Italia Centrale (presente nelle regioni Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio, Molise e Sardegna) ha fortemente desiderato che il Forum MGS, la più ampia convocazione giovanile salesiana dell’Italia Centrale, sbarcasse a Cagliari per la sua edizione del 2024. È un evento che armonizza nel suo programma spiritualità, festa, formazione personale e sociale, inserimento nella Chiesa locale, dialogo con il territorio ed attenzione alle tradizioni locali. Negli ultimi dieci anni, sei Forum hanno coinvolto più di 8000 giovani, tra i 15 e i 30 anni.

In un tempo in cui viviamo forte il dramma dei NEET, della dispersione scolastica, in una stagione di forte incertezza, desideriamo proporre ai nostri giovani la bellezza della speranza nel futuro, con un evento dal titolo “Chiamati alla Speranza!, che si terrà a Cagliari tra il 25 e il 27 aprile p.v. Hanno aderito oltre mille  giovani, ben più delle più rosee aspettative, provenienti da tutte le case salesiane dell’Italia Centrale, che ritorneranno poi nei loro ambienti per essere testimoni di strade nuove per rispondere alle sfide odierne.

  La prima giornata si è svolta nella splendida cornice verde del Parco di Monte Claro: accolti da musica e balli i giovani si sono ritrovati nell’area eventi per loro preparata, in ascolto delle testimonianze di alcuni ospiti sui momenti di buio: l’esperienza di Mariachiara Vaccarella, direttore del Centro di Formazione Professionale del Gerini a Roma, che da giovane insegnante si è trovata di fronte alla rabbia di Alessandro, adolescente abbandonato dalla mamma; la fatica e il blocco vissuto da giovane studente di Paolo Casale, oggi preside dell’Istituto Salesiano Don Bosco di Cagliari; il buio psicologico vissuto da Andrea, giovane ospite di una comunità socio-occupazionale, consegnato a suor Ester Muller, giovane suora proveniente da Modena.

In serata il prato di Monte Claro si è trasformato in una grande immensa tavolata, allestita da un centinaio di famiglie, che hanno accolto a gruppi i ragazzi, raccontandosi e raccontando, condividendo una bella serata che ha fatto sperimentare ai giovani un po’ dell’ospitalità della terra sarda.

Con il calar del sole, il grande prato ha preso la forma di una cattedrale naturale. La veglia di preghiera ha visto i mille giovani in preghiera di fronte al Signore, una toccante adorazione eucaristica, durante la quale hanno avuto la possibilità di confessarsi lungo i vialetti del Parco, messo a disposizione grazie al Patrocinio della Città Metropolitana di Cagliari.

Nella giornata di venerdì mille magliette rosse hanno invaso la città e i bus del CTM per ascoltare testimonianze di speranza presenti in città, nel servizio ai più poveri, ai carcerati, ai senzatetto, ai disabili, ai migranti, così come anche a luoghi di speranza, dall’Asilo della Marina, speranza per i piccioccus de crobi, al Terrapieno, bellissima passeggiata che prende il posto dell’antico fossato che separava Casteddu dai quartieri sottostanti, dalla terrazza del Bastione incastonata al centro del Golfo di Cagliari, che prese il posto degli antichi bastioni bellici, dalla Cripta dei Santi che custodisce le reliquie di centinaia di testimoni al Rifugio Antiaereo che ricorda il tragico buio dei Bombardamenti del 1943.

Dopo il pomeriggio di laboratori sulla speranza, i giovani hanno dato vita a una serata di spettacolo di altissimo livello, condotto dal noto presentatore Matteo Bruni, che ha visto sul palco allestito nel cortile dell’oratorio di viale Fra’ Ignazio alternarsi le testimonianze del giovanissimo scrittore Matteo Porru (vincitore di Campiello 2019 e autore di alcuni romanzi), del writer Manu Invisible (muralista autore di numerose opere artistiche sui viadotti della Sardegna e sulle pareti di scuole ed edifici pubblici in tutta la Regione e non solo) e dell’atleta Roberto Zanda (ultramaratoneta di sport estremi per i quali ha perso tutti e quattro gli arti). Gianluca Medas ha affascinato i ragazzi con il racconto della rinascita della città di Cagliari, rasa al suolo dai bombardamenti alleati nel ’43 e ricordando loro che nella lingua sarda non esiste un termine per identificare il futuro, ma il concetto è espresso dalla parola speranza.

Lo spettacolo ha visto poi la partecipazione del DJ, Stefano Sciola, l’esibizione del CGS Il Mosaico con alcuni brani de The Greatest Showman e i Black Soul. La serata si è conclusa con la buonanotte dell’ispettore, don Stefano Aspettati.

La tre giorni del Movimento Giovanile Salesiano si è conclusa la mattina di sabato 27 aprile sul sagrato della Basilica di Nostra Signora di Bonaria, con il pellegrinaggio dei giovani al simulacro della Patrona della Sardegna e la Messa celebrata di fronte al mare dall’arcivescovo, mons. Giuseppe Baturi, accompagnata dal sole e dal vento. Nei prossimi giorni pubblicheremo il testo della sua bellissima omelia.

La manifestazione è stata sponsorizzata e sostenuta dalla Regione Autonoma della Sardegna, da Eurospin e da La Casa del Grano, che hanno creduto fin da subito nell’iniziativa che ha coinvolto un così grande numero di giovani, «la porzione più preziosa della nostra società».

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Prato: «Emergenza educativa ma noi siamo presenti»

Da Il Tirreno.

In sottofondo c’è il gioioso fragore di centinaia di ragazzi. È il centro Sant’Anna di Prato, in viale Piave, pieno centro storico della città. È qui che oltre 600 giovani, dai più piccoli di appena 8, 10 anni agli adolescenti di 17,18 anni, animano uno dei centri di aggregazione e di formazione più importanti della città e della Toscana. Campi da calcio, calcetto, da basket, formazione professionale, linguistica, culturale, scout: qui c’è un mondo che nasce dai padri salesiani e che si dirama nelle tante braccia del volontariato laico. Corrado Caiano, 50 anni, è il direttore del Sant’Anna, l’educatore degli educatori, l’uomo che guida questo complessa macchina fatta di centinaia di persone e di ragazzi. E per lui, come per tanti altri, la proposta di legge regionale per il riconoscimento e la valorizzazione degli oratori tocca uno dei punti centrali dell’azione educativa e formativa di origine cattolica. Si lavora ai progetti. Si pensa e si guarda in avanti. Anche ora, anche se la legge deve essere approvata e non si conoscono quelli che saranno i futuri dettagli tecnici. «Se c’è un’area generazionale sulla quale dobbiamo impegnarci ancora di più, questa è quella degli adolescenti. Dall’ascolto alla motivazione avvertiamo la necessità di lavorare con impegno e profondità su questa fascia di età. Dobbiamo relazionarci con gli adolescenti ascoltandoli, attenzionando le loro preoccupazioni e mettendo in risalto i loro desideri, le loro aspirazioni. Se oggi c’è un problema che più aggredisce i giovani è l’idea della vita facile, di avere tutto senza profondità e sacrificio, impegno. Eppure i giovani di oggi hanno grandi opportunità e capacità, che neppure ci immaginiamo», spiega Corrado Caiano. E si torna al punto di partenza, a quel concetto della cosiddetta “emergenza educativa” che sembra attanaglia. Anche con qualche migliaio di euro di finanziamento, il Sant’Anna potrebbe sostenere ancora di più quello che sta facendo da decenni per la città e per queste centinaia di ragazzi e ragazze. «Finalmente è arrivata la proposta di legge. Ci auguriamo che presto sia legge. E che con questa si possa dare contributo ai progetti educativi e formativi che verranno presentati».