Italia – Un nuovo successo di partecipazione e solidarietà alla “Su e Zo per i ponti di Venezia”: in 7.500 per la Terra Santa

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Venezia) – Nella giornata di domenica 14 Aprile 2024, ben 7.500 iscritti – e un totale di oltre 8.000 persone, considerando anche i 330 volontari e i 200 figuranti e accompagnatori dei gruppi folk ospiti – hanno partecipato alla tradizionale Passeggiata di Solidarietà denominata “Su e Zo per i Ponti di Venezia”: un’iniziativa di turismo sostenibile organizzata dall’ONG salesianaTGS Eurogroup”, che associa ogni anno all’evento stesso anche un progetto di solidarietà, rivolto quest’anno alle opere salesiane in Terra Santa.

Le partenze scandite ogni 15 minuti, tra le 9:30 e le 11:00, in contemporanea in Piazza San Marco e al Porto di Venezia, si sono confermate una scelta vincente, consentendo un controllo preciso dei flussi di partecipanti e garantendo a tutti una esperienza più distesa e piacevole nel proprio percorso tra le calli e i campielli veneziani.

L’edizione 2024 della Su e Zo per i Ponti, tutta dedicata alla figura di Marco Polo, ha ricevuto il riconoscimento del Comitato nazionale per le celebrazioni del settimo centenario della morte di Marco Polo ed è stata ufficialmente inserita nel programma ufficiale di tali celebrazioni.

Di seguito l’elenco dei gruppi premiati nell’ambito delle premiazioni speciali assegnate in Piazza San Marco a conclusione della manifestazione, relative ai gruppi, scolastici o meno, che hanno garantito il maggior numero di adesioni:

  • 1° classificata SCUOLA DELL’INFANZIA: Istituto Suore “San Francesco di Sales” di Venezia, con 101 iscritti;
  • 1° classificata SCUOLA PRIMARIA: Scuola Primaria “Santa Maria Goretti”, di Venezia-Mestre, con 235 iscritti;
  • 1° classificata SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO: Istituto Comprensivo “G.A. Farina” di Mestre, con 156 iscritti;
  • 1° classificata SCUOLA SECONDARIA DI 2° GRADO: “Convitto Nazionale Marco Foscarini” di Venezia, con 151 iscritti della Scuola Primaria + 36 iscritti della Scuola Secondaria di 2° grado per il Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento “Laboratorio Su e Zo”, per un totale 187 partecipanti;
  • GRUPPO PIÙ NUMEROSO DALL’ITALIA: “Noi Associazione Spagnago” (VI), con 113 iscritti;
  • GRUPPO PIÙ NUMEROSO DALL’ESTERO: “Planinsko društvo PT Celje”, dalla Slovenia, con 90 iscritti.

In totale sono ben 10 le scuole che, avendo superato la soglia dei 100 iscritti, si sono aggiudicate il premio per le scuole “Don Dino Berti”, intitolato al sacerdote salesiano ideatore della manifestazione, e che saranno dunque premiate con un buono per l’acquisto di materiale didattico o sportivo pari a € 300,00 (da 100 a 150 iscritti) o € 500,00 (minimo 150 iscritti), per un totale di beneficenza erogata alle scuole pari a € 3.800.

A questa si aggiungerà la quota di beneficenza verso le opere salesiane in Terra Santa, che verrà definita a chiusura del bilancio della raccolta fondi.

Una menzione speciale e una targa della Su e Zo sono andati anche ai gruppi folkloristici che hanno animato la manifestazione: i Vessilliferi di Marostica (VI), gli Sbandieratori di Feltre (BL), i Danzerini di Passons di Udine (UD) e il Gruppo Folk “Le Due Torri” di Miranda (Isernia).

Tra gli enti pubblici e privati che hanno contribuito al successo dell’evento, il comitato promotore dell’iniziativa ha ringraziato in modo particolare il Comune di Venezia e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale per il prezioso sostegno, nonché la Marina Militare per il prestigioso patrocinio concesso quest’anno per la prima volta alla manifestazione.

E mentre già il TGS Eurogroup rinnova l’invito a partecipare all’appuntamento della 45° “Su e Zo per i Ponti di Venezia” nella Primavera del 2025, nell’attesa, sono già ufficialmente aperte le adesioni per i “Su e Zo Detour”, le visite guidate della “Su e Zo per i Ponti di Venezia”, in programma da giugno a novembre 2024, ispirate all’itinerario culturale “Su e Zo per i Ponti” 2024 “La Venezia di Marco Polo: sulle tracce del più celebre viaggiatore della Serenissima”.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito-web dell’evento, all’indirizzo www.suezo.it, o scrivere a info@suezoperiponti.it.

Ultimo appuntamento del ciclo “Quali salesiani per i giovani di oggi?” dedicato alla presenza femminile a Mamma Margherita

Siamo ormai giunti all’ultimo appuntamento della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, sulle Linee Programmatiche per la Congregazione Salesiana dopo il Capitolo Generale 28°. Solo nel corso di questo anno le visualizzazioni dei diversi incontri hanno raggiunto circa 10.000 persone.

Nella giornata di sabato 13 aprile 2024, don Flaviano D’Ercoli, direttore della casa salesiana di Roma Gerini, intervisterà la dottoressa Anna Sansoni, salesiana cooperatrice dell’oratorio salesiano di Siena. Il tema dell’incontro sarà La presenza delle donne nelle comunità: Mamma Margherita oggi. A proposito di formazione salesiana, che è un lavoro artigianale, non possiamo trascurare la figura della donna negli ambienti educativi salesiani. Infatti, «la presenza della donna in molte nostre opere è un dato di fatto, sia per quanto riguarda i destinatari che i corresponsabili dell’educazione». Come ha detto il Rettor Maggiore nella quarta linea programmatica del sessennio citando Papa Francesco: «Che ne sarebbe di Valdocco senza la presenza di Mamma Margherita? Sarebbero state possibili le vostre case senza questa donna di fede? […] Senza una presenza reale, effettiva ed affettiva delle donne, le vostre opere mancherebbero del coraggio e della capacità di declinare la presenza come ospitalità, come casa. Di fronte al rigore che esclude, bisogna imparare a generare la nuova vita del Vangelo. Vi invito a portare avanti dinamiche in cui la voce della donna, il suo sguardo e il suo agire – apprezzato nella sua singolarità – trovino eco nel prendere le decisioni; come un attore non ausiliare ma costitutivo delle vostre presenze». L’intervista cercherà di interrogarsi su come la presenza della donna arricchisce le nostre case e tutti gli ambienti educativi. Qual è il suo apporto specifico in termini di sensibilità, di attenzione educativa, di tenerezza, di accoglienza e come il suo sguardo, profondamente originario nel carisma, riesce a rendere vivo lo spirito di Don Bosco.

Per assistervi basterà collegarsi dalle ore 9 alle 10:15 (UTC+1) su ANSChannel (il canale YouTube di ANS) o sulla pagina Facebook di donboscoitalia, dove la trasmissione resterà disponibile per essere rivista anche successivamente.

Quello attualmente in corso è il quarto ciclo di appuntamenti della serie “Quali Salesiani per i giovani di oggi?”, tutti promossi dalla Conferenza delle Ispettorie Salesiane d’Italia (CISI) – Settore Formazione, e dal Centro Studi dell’Opera “Tabernacoli Viventi”. In quest’anno pastorale 2023-2024 gli incontri sono dedicati ad approfondire la quarta Linea Programmatica “la formazione per essere salesiani pastori oggi” e, al tempo stesso, considerato il tema del Capitolo Generale 29, a ragionare su cosa significhi formare salesiani “Appassionati di Gesù Cristo, dedicati ai giovani”.

Mattarella visita il Centro “Don Bosco” di Ashaiman: “Qui si respira anzitutto lo spirito salesiano”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Ashaiman) – “Avevamo a cuore di passare da qui, per visitare questo centro, per vedere quel che c’era stato illustrato, l’attività che concretamente qui si svolge e, soprattutto, per il modello che presenta, per la formula, che costituisce un modello anche per altre realtà che possono seguire questa formula”: così si è espresso il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, sabato 6 aprile 2024, nel corso della sua visita Centro di Formazione Professionale salesiano “Don Bosco” ad Ashaiman, non lontano dalla Capitale, Accra, in una delle ultime tappe della sua Visita di Stato in Africa Occidentale.

Accompagnato dalla figlia Laura e dal viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, il Capo dello Stato Italiano ha osservato i laboratori e gli spazi di formazione del centro salesiano, sede di un’importante sperimentazione di cooperazione internazionale, sviluppata in collaborazione tra la “Confindustria – Alto Adriatico”, l’agenzia per il lavoro “Umana – SpA”, la Regione Friuli-Venezia Giulia, l’ONG salesiana “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS), sindacati ed altri partner.

“Sono lietissimo di essere qui” ha esordito dopo i saluti e i ringraziamenti ufficiali, il Presidente Mattarella. “Ho visitato alcuni reparti potendo vedere concretamente l’attività che si svolge e la grande perizia che hanno questi ragazzi grazie alla formazione” ha aggiunto Mattarella.

Forte della sua conoscenza diretta del mondo salesiano, passata anche attraverso i molteplici contatti con le realtà salesiane intrattenuti nei suoi oltre nove anni di Presidenza, il Capo dello Stato ha percepito immediatamente il calore e il clima tipici delle case di Don Bosco. “Ho visto, come mi aspettavo, che qui si respira anzitutto lo spirito salesiano. È ben espresso da questa immagine qui: Don Bosco seguito da una moltitudine di giovani. E qui, come in tanti altri luoghi, in ogni continente, vi è questo rapporto strettissimo, costante, intenso, volto alla formazione dei giovani che, dall’insegnamento di Don Bosco, viene recepito”.

Mattarella ha parlato ai ragazzi da vero conoscitore e ammiratore di Don Bosco, presentando lui stesso il Santo piemontese ai giovani presenti: “Vedete ragazzi, Don Bosco ha iniziato così in Italia: c’erano moltitudini di ragazzi, alle volte senza neppure famiglia, senza preparazione, senza possibilità di futuro, senza opportunità di lavoro. Il suo impegno è stato allora in Italia questo, e ha avuto grande successo”.

Successivamente, ha rimarcato il valore del progetto di cooperazione internazionale che coinvolge il centro: un percorso di educazione e formazione tecnica rivolto ai giovani allievi ghanesi per migliorare la loro formazione professionale in Italia, creando opportunità di interscambio lavorativo e rafforzando i rapporti esistenti tra i due Paesi. Nello specifico, grazie a questo progetto 250 giovani ghanesi dei percorsi tecnico-professionali verranno selezionati dall’Ufficio di Servizi per il Lavoro del centro (il “Don Bosco Job Service Office”) in collaborazione con “Umana Spa” e dopo avere frequentato un corso di lingua curato dal VIS, saranno successivamente inseriti nel tessuto lavorativo delle aziende del Friuli-Venezia Giulia, in ambiti quali la cantieristica, l’edilizia e le infrastrutture, la logistica e la movimentazione delle merci, ma anche l’alberghiero e il terziario.

Ecco perché parlando di quest’iniziativa Mattarella ha parlato di una “formula di straordinaria efficacia per la formazione qui di giovani che aspirano al lavoro e l’addestramento, poi, nelle industrie del nostro Nord Est” rimarcando che “i giovani possono decidere se continuare a lavorare in quelle aziende in Italia o investire qui con la preparazione conseguita”.

“È una formula felice – ha sottolineato ancora il Capo dello Stato italiano – ed è importante che il nuovo Presidente della Confindustria italiana, Orsini, abbia assunto nel suo programma nazionale questa formula, perché venga ripetuta nelle altre organizzazioni del nostro Paese, in Italia”.

Già a partire dal mese di maggio i primi 30 ragazzi inizieranno i corsi di lingua italiana e di educazione civica organizzati dal VIS in collaborazione con l’Università per gli Stranieri di Siena. I corsi, dalla durata di due mesi e mezzo, consentiranno agli studenti di sostenere l’esame di certificazione linguistica in Lingua Italiana di livello A1 e di sviluppare la conoscenza e la comprensione delle strutture sociali, economiche, giuridiche e civili della società italiana – un’attività che mira ad agevolare un’integrazione graduale e positiva nel contesto sociale e culturale italiano.

Prima di congedarsi dal personale e dagli allievi del centro salesiano, Mattarella ha rimarcato ancora la bontà di questo progetto e il suo significato più importante, con un messaggio e una visione tipicamente salesiani: “Qui, come in altre iniziative, si respira lo spirito di questa collaborazione fra Ghana e Italia: quella di avere la consapevolezza che il nostro futuro è comune e che viene affidato ai giovani, e abbiamo quindi la responsabilità della loro formazione per il loro futuro”.

“Sto per ripartire per l’Italia, lasciando a malincuore questo magnifico Paese – ha concluso, infine –. Sono lieto di trascorre queste ultime ore qui in Ghana, in questa realtà, con i giovani ghanesi, con la collaborazione che per loro intendiamo svolgere e che concretamente qui viene svolta”.

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Mattarella in Costa D’Avorio e Ghana in visita al «modello Italia» di Avsi, Salesiani e Sant’Egidio

Da Avvenire.

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Un “modello Italia” che tiene insieme il nostro sistema produttivo, con Eni e Confindustria in prima fila, la cooperazione internazionale e la presenza missionaria della Chiesa. In grado di fornire sbocchi nuovi al nostro fabbisogno energetico, ma senza intenti neo-colonialisti. C’è tutto questo nella visita di Sergio Mattarella, che sarà in Costa d’Avorio, prima visita ufficiale di un capo di Stato italiano, da martedì 2 a giovedì 4 aprile e, poi, in Ghana, fino a sabato. Mattarella, che è già stato in Etiopia nel 2016 e in Mozambico e Zambia nel luglio 2022, torna nel continente africano, entrato tra le priorità della politica estera italiana del governo Meloni, visitando anche tre iniziative della cooperazione italiana, sostenute da Avsi, Salesiani e Comunità di Sant’Egidio.

Due democrazie africane a ridosso della turbolenta area del Sahel attraversata da conflitti e colpi di Stato. Energia e istruzione sono al centro della visita in Costa d’Avorio dove Mattarella arriva accompagnato dalla figlia Laura – mentre il governo sarà rappresentato dal viceministro agli Esteri, Edmondo Cirielli -, a seguito dell’invito formale del presidente Alassane Ouattara, in visita a Roma nel settembre 2022. Domani giornata di incontri istituzionali, con la significativa cerimonia della consegna delle chiavi del distretto di Abidjian, che si concluderà con un incontro con la comunità italiana e un pranzo di Stato. La giornata di giovedì, prima di ripartire, sarà dedicata invece alle esperienze ”sul campo”. In mattinata la visita al giacimento di Baleine – un impianto off shore, di grosse potenzialità, ancora tutte da sviluppare -, cruciale nel nostro piano di autosufficienza energetica, il primo in Africa a “emissioni zero” gestito da Eni in partnership con la società nazionale di estrazione (Petroci). Ma a suggellare il rapporto con il Paese ivoriano c’è anche, sul versante della formazione, un piano di grossa portata sostenuto da Eni e Petroci e gestito da Avsi: Mattarella si recherà in visita al complesso scolastico Vidri Canal , una scuola che si inserisce in un piano nazionale di consolidamento delle istituzioni scolastiche che saranno implementate nel quadro delle iniziative finanziate dal “piano Mattei”, che riguarda ben 20 scuole pubbliche. Il solo complesso di Vidri Canal comprende 4 scuole e conta 1.450 alunni, avvalendosi anche di altri contributi, fra cui quello del governo americano. Una collaborazione con il governo, attraverso il ministero dell’Educazione nazionale e alfabetizzazione, che toccherà anche 3mila biblioteche e finanzierà mense scolastiche per 125mila allievi delle zone rurali. «Siamo orgogliosi di questa collaborazione», dice Giampaolo Silvestri, segretario generale di Fondazione Avsi. Il piano prevede il coinvolgimento di 8.500 studenti, 2mila genitori e circa 150 insegnanti e consulenti pedagogici. «Un esempio di successo della cooperazione italiana, un modello che funziona solo se si costituisce davvero una partnership alla pari, e che ora – conclude Silvestri – potrà essere implementato mobilitando fondi a effetto moltiplicatore della Global Partership for Education».

Ultima visita, giovedì, alla casa della Comunità di Trechville (Abidjan), sede centrale della Comunità di Sant’Egidio, presenza storica nel Paese ivoriano, impegnata fin dagli anni Ottanta nei quartieri più poveri, con i ragazzi di strada e gli anziani, e per promuovere le “scuole di pace”, un percorso pedagogico di prevenzione dei conflitti che valorizza un’antica vocazione della Comunità, nel continente africano, in grado di promuovere lo storico processo di pace in Mozambico, nel lontano ottobre 1992.

Nel pomeriggio di giovedì Mattarella si sposterà in Ghana, ad Accra, dove il presidente Nana Addo Dankwa Akufo-Addo lo aveva invitato e dove, prima di lui, era stato in visita di Stato il solo Giorgio Napolitano, nel luglio 2007. Il capo dello Stato visiterà una nave italiana, la “Bettica”, parte di una missione di monitoraggio per combattere la pirateria e altre forme di criminalità in mare, nel golfo di Guinea. Evocativa anche la visita al castello di Christiansborg, sulla costa dell’Atlantico, da cui partivano le navi degli schiavi.

In Ghana, Mattarella visiterà anche, sabato, una scuola dei salesiani volta alla formazione professionale di operai e cuochi realizzata d’intesa con Confindustria Alto Adriatico (vedi intervista qui sotto) che sarà in grado di generare, in Friuli Vnezia Giulia, un flusso migratorio regolare e qualificato. Una presenza radicata, quella di Confindustria in Africa, che nel solo arco di tempo fra il 2016 e il 2022 ha visto aumentare l’interscambio commerciale del 105 per cento. I principali prodotti importati dall’Africa, manco a dirlo, sono il gas naturale (39,4%) e il petrolio (27,5%), costituendo l’Africa una crescente opportunità per la nostra autosufficienza energetica. Ma sempre rispettando il “modello Italia”. Quello di Enrico Mattei, l’ex partigiano cattolico fattosi petroliere che, ricorda Massimo Dal Checco, presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, «lasciava ricchezze nei territori. Sappiamo bene che il modello cinese non lascia nulla, ma oggi non bisogna essere predatori».

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Liberi di scegliere: anche Salesiani per il Sociale firma il protocollo per sottrarre i minori alle mafie

Da Avvenire.

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di Angela Picariello

«Il protocollo siglato oggi (ieri per chi legge, ndr) è un segno di fondamentale importanza che amplia la rete tra associazioni e istituzioni per coltivare fra i giovani, soprattutto quelli a rischio, una corretta cultura della legalità», così il cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente onorario dell’associazione Fonte d’Ismaele, una delle cinque realtà associative coinvolte nel progetto “Liberi di scegliere” finalizzato a sottrarre i familiari e soprattutto i minori alla contaminazione “criminale”. Il protocollo è stato firmato ieri mattina dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, con il concorso di quattro ministeri (Interno, Istruzione, Università e Ricerca e Famiglia), della Conferenza episcopale italiana e di alcune associazioni, con la Fonte d’Ismaele, la onlus Salesiani per il sociale, il Centro Elis, l’associazione Cometa, e la Fondazione di comunità San Gennaro, che si aggiungono a Libera, che diede inizio al progetto, a Reggio Calabria, col giudice minorile Roberto di Bella, ora a Catania.

Nel protocollo sono coinvolti nuovi uffici giudiziari: a quello di Reggio Calabria si aggiungono Catania, Palermo e Napoli. In un incontro a palazzo Giustiniani il fondatore di Libera don Luigi Ciotti ha raccontato di un incontro tenuto segreto, fra le madri che hanno aderito al progetto e papa Francesco. «Vi incoraggio e vi benedico, non siete sole», disse il Papa in quella circostanza, ha rivelato ieri don Ciotti: «Bene il rinnovo del protocollo, ma ora servono i fatti». «Strappare i figli dei mafiosi dal contesto familiare impartendo loro educazione e legalità è fondamentale», ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio. «Questo protocollo tocca un elemento fondamentale, la rottura del circuito familiare-mafioso», ha aggiunto Matteo Piantedosi (Interno). Ora però «occorre una cornice legislativa», ha auspicato la senatrice del Pd Enza Rando, coordinatrice del Comitato “Cultura della legalità e protezione dei minori”, che ha promosso l’incontro di ieri, al quale hanno partecipato, fra gli altri, il giudice Di Bella e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, della Lega, che ha personalmente assunto l’impegno, per il governo, di fare al più presto di questo progetto una legge dello Stato.

 

Il Ministro del Lavoro, on. Calderone incontra i Salesiani nell’Opera Borgo Don Bosco a Roma

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP nazionale sulla visita del ministro Calderone al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma.

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Nella mattinata del 25 marzo 2024, il Ministro del Lavoro, on. Marina Elvira Calderone si è immersa nella realtà dell’attività educativa del mondo salesiano, svolta attraverso la Formazione Professionale e l’attività di contrasto al disagio giovanile, recandosi presso l’Opera del Borgo Ragazzi don Bosco a Roma, realtà in cui sono presenti sia il Centro di Formazione Professionale del CNOS-FAP, sia il Centro di Accoglienza Minori.

Una ricca mattinata di confronto e di dialogo, prima con i responsabili del Centro Minori e poi con la direzione nazionale della Federazione CNOS-FAP. Accolta da don Daniele Merlini, direttore dell’Opera, nel visitare i vari ambienti, il Ministro si è soffermata con diversi ragazzi e ragazze presenti nei laboratori per conoscere le loro esperienze e incoraggiarli nel percorso intrapreso, valorizzando il loro operato e definendo i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale come la chiave di volta per il Sistema Paese Italia.

In un clima di cordialità si è poi tenuto un confronto con don Giuliano Giacomazzi, direttore generale del CNOS FAP e con Paola Vacchina, presidente di FORMA. Il Ministro ha espresso il suo forte apprezzamento per l’intero mondo della Formazione Professionale definendola la risposta alla confusione dei giovani, utile strumento di inserimento nel mondo del lavoro e nella vita.

 

La “Su e Zo per i Ponti di Venezia” 2024 nel calendario delle celebrazioni per Marco Polo

Giunta alla 44° edizione, la Su e Zo per i Ponti di Venezia è divenuta negli anni un  appuntamento fisso nel calendario degli eventi veneziani. Si tratta di una passeggiata di  solidarietà che rappresenta un invito a ritrovarci a vivere una giornata assieme, in gruppo, in  famiglia, con la scuola, con l’oratorio o la parrocchia di appartenenza, con l’associazione o il  gruppo sportivo di cui facciamo parte. Assieme, a godere di una giornata all’aria aperta alla  scoperta di Venezia nei suoi luoghi più caratteristici, inesplorati e meno esposti al  sovraffollamento turistico: una proposta all’insegna del turismo sostenibile, nel rispetto  dell’ambiente e del territorio.  

L’edizione 2024 della Su e Zo per i Ponti è tutta dedicata alla figura di Marco Polo, nell’anno che  celebra la ricorrenza degli 700 anni dalla sua morte. L’idea di scoprire l’arte, la storia e la cultura  millenaria della Città di Venezia è da sempre al centro dell’idea di “viaggio di scoperta” alla base  della proposta turistico-culturale della Su e Zo per i Ponti. Per questo motivo lo slogan della Su e  Zo 2024 è: “Un milione di scoperte!”. Ed è così che, strizzando l’occhio alla celebre opera di  Marco Polo “Il Milione”, seguendo il suo esempio vogliamo con la Su e Zo per i Ponti proporre a  tutti i partecipanti un viaggio nel cuore di Venezia, alla ricerca della vera essenza di questa città  unica al mondo. L’Itinerario Culturale della Su e Zo per i Ponti 2024, dal titolo “La Venezia di  Marco Polo: sulle tracce del più celebre viaggiatore della Serenissima”, è redatto dal Servizio  Comunicazione turistica della Città di Venezia e sarà filo conduttore anche delle visite guidate “Su  e Zo Detour” programmate nei mesi successivi alla passeggiata di solidarietà.  

La Su e Zo per i Ponti di Venezia ha ricevuto il riconoscimento del Comitato nazionale per le  celebrazioni del settimo centenario della morte di Marco Polo ed è ufficialmente inserita nel  programma ufficiale di tali celebrazioni.  

Alla Su e Zo per i Ponti sono due i percorsi possibili tra cui scegliere: il percorso completo di  11,6 km con 38 ponti, con partenza e arrivo in Piazza San Marco, e il percorso breve di 5,6 km  con 23 ponti, indicato in particolare per le scuole dell’infanzia e primarie, con partenza dal Porto  di Venezia e arrivo in Piazza S. Marco. Sarà presente un ristoro per ciascuno dei due percorsi: in  Parco Savorgnan per il percorso completo e al Porto di Venezia per il percorso breve.  

Il costo del cartellino di partecipazione in prevendita è di € 8,50 a persona (€ 9,50 il giorno della  manifestazione, salvo esaurimento dei cartellini disponibili) e come per ogni edizione ogni  eventuale utile sarà devoluto in beneficenza, quest’anno a favore delle opere salesiane in Terra  Santa. Sarà possibile sostenere le missioni salesiane anche acquistando la T-shirt solidale 

dell’evento: per ogni capo venduto si devolverà un euro in beneficenza.  

La medaglia da collezione (a tutti i partecipanti) e la targa in ceramica artigianale (ai gruppi  oltre i 50 iscritti) rappresentano un omaggio all’Arsenale di Venezia. I premi speciali per i gruppi  più numerosi sono come tradizione espressione dell’arte vetraria veneziana. 

La Santa Messa della Su e Zo, che tradizionalmente segna l’inizio della manifestazione, è  celebrata alle ore 8.30 in Basilica San Marco dall’Ispettore Salesiano don Igino Biffi.  

Le partenze, in contemporanea da Piazza San Marco per il percorso completo e dal Porto di  Venezia per il percorso breve, sono previste dalle ore 9.30 alle ore 10.30 e sono scandite in base  alla fascia oraria prescelta in fase di iscrizione: 9.30, 9.45, 10.00, 10.15, 10.30.  

Premio per le Scuole “Don Dino Berti”  

Novità 2024: il “Premio per le Scuole Don Dino Berti” aumenta il suo valore! Segno di grande  vicinanza e sostegno da parte della manifestazione a tutte le scuole del territorio locale. Grazie al  premio intitolato al fondatore della manifestazione, a tutte le scuole di ogni ordine e grado che  parteciperanno con oltre 100 iscritti (tra alunni, genitori, insegnanti e simpatizzanti) sarà  consegnato un buono spesa per l’acquisto di materiale didattico o sportivo del valore di € 

300,00 (da 100 a 150 iscritti) o € 500,00 (a partire da 151 iscritti).  

Iscriversi in anticipo conviene!  

A poco più di 3 settimane dall’evento, gli iscritti ad oggi sfiorano già i 2.000, una tendenza che  segna un +50% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il numero massimo di  partecipanti è fissato in 7.500, in accordo con il Comune di Venezia.  

Chi prenota i biglietti in fase di preiscrizione beneficia della quota d’iscrizione ridotta: un invito a  coinvolgere per tempo i propri amici, familiari o compagni di scuola a formare assieme i gruppi  che prenderanno parte alla Su e Zo.  

  • Preiscrizioni individuali e di gruppo: € 8,50  

– sul sito web www.suezo.it e presso i punti vendita autorizzati  

  • Iscrizioni individuali il giorno dell’evento: € 9,50  

– presso le biglietterie Su e Zo in Piazza S. Marco e alla Stazione FS S. Lucia  Biglietto vaporetto ACTV imob A/R: € 4,50  

– tariffa agevolata – valido solo il giorno dell’evento  

  • Termine ultimo per le preiscrizioni:  

– Gruppi a partire da 50 iscritti: entro lunedì 1° aprile 2024 

– Iscrizioni individuali: entro domenica 7 aprile 2024 

Novità 2024: solo per le preiscrizioni on line 1 cartellino d’iscrizione omaggio ogni 10 acquistati,  fino ad un massimo di 3.  

La manifestazione è organizzata e promossa dall’associazione TGS Eurogroup insieme a:  A.Ge.S.C. (Associazione Genitori Scuole Cattoliche)  

  • C.T.G. (Centro Turistico Giovanile)  
  • Ex Allievi Don Bosco  
  • F.I.S.M. (Federazione Italiana Scuole Materne)  
  • NOI Associazione  
  • Associazione Salesiani Cooperatori  

con il Patrocinio della Marina Militare, della Regione del Veneto, della Città Metropolitana di  Venezia, del Comune di Venezia e della Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico  Settentrionale, in collaborazione con il Settore Programmazione e Gestione degli Eventi e Tutela  delle Tradizioni e il Servizio Comunicazione turistica del Comune di Venezia.  

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito-web dell’evento on line all’indirizzo  www.suezo.it, scrivere a info@suezoperiponti.it, visitare i canali social Facebook e Instagram o il  nuovo canale WhatsApp.

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“Guardando al futuro con don Bosco”: i Salesiani alla Fiera Didacta Italia 2024

“Guardando al futuro con don Bosco” è questo lo slogan scelto dai Salesiani presenti alla Fiera Didacta Italia 2024 che si svolgerà a Firenze dal 20 al 22 marzo, con uno stand al Padiglione  Spadolini, Piano attico.

Lo slogan esprime pienamente tutta l’attenzione educativa e formativa che il CNOS (Centro Nazionale Opere Salesiane) SCUOLA e FAP (Formazione Aggiornamento Professionale) applicano quotidianamente nelle 150 scuole e 63 Centri di Formazione Professionale agli oltre 40.000 studenti/allievi. Con don Bosco oggi si guarda al futuro stando pienamente nel presente: è questa la motivazione che ci ha spinto, per il secondo anno consecutivo, ad essere presenti alla Fiera Didacta con un nostro stand dove, ogni giorno, saranno protagonisti allievi e studenti provenienti dalle diverse realtà scolastiche e formative d’Italia per mostrare i loro progetti didattici e le loro attività formative in cui il futuro – tecnologie e robotica – è già il presente. Con questi presupposti non si può non confrontarsi sull’Intelligenza Artificiale, tema del convegno Competenze per il futuro – l’Intelligenza Artificiale come Alleato Educativo in programma il 20 marzo. Da sempre la scelta della Scuola e Formazione Professionale salesiana è quella di educare i giovani all’innovazione e ai cambiamenti dei tempi, conoscendo e utilizzando la tecnologia. L’avvento dell’Intelligenza Artificiale spaventa molti perché non se ne comprende ancora completamente quale sarà il suo sviluppo finale; tuttavia, non possiamo ignorarla e rischiare di esserne travolti: da questa motivazione la scelta di ingaggiare l’Intelligenza Artificiale come Alleato Educativo.

Ci accompagneranno in questa riflessione Marco Bentivogli, Stefano Moriggi, Enrica Ottone e Luca Oliva e soprattutto l’evento diventerà uno spazio interattivo di confronto, dialogo operativo, scambio d’idee e buone pratiche. Una prima tappa per un percorso di crescita e di formazione da riprendere successivamente alla Fiera. Didacta 2024 è dedicata alla figura di don Bosco così come ricordato dal Ministro del MIM Giuseppe Valditara nel suo messaggio d’inaugurazione riportando una frase da sempre al centro dell’azione educativa di ogni formatore/insegnante degli istituti salesiani: in ognuno di questi ragazzi vi è un punto accessibile al bene, compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare. Partendo da quest’atteggiamento, che don Bosco aveva per ciascun giovane, il Ministro ha fatto proprio un altro tema caro all’istruzione e alla formazione salesiana, il tema dei talenti insiti in ciascun giovane; compito di ogni educatore è aiutare il giovane a scoprirli, coltivarli e farli crescere per realizzare i propri sogni e il proprio progetto di vita.

Oltre allo stand e al convegno, diversi sono gli appuntamenti in cui sarà possibile incontrare formatori, docenti e allievi; ricco è il programma di presentazione di progetti sia presso lo stand, sia
nei diversi workshop: in particolare segnaliamo Green in Now – la sostenibilità ambientale nella didattica quotidiana. Significativa è la collaborazione con lo stand di C&C in cui ogni giorno sarà raccontata la decennale storia del percorso formativo, metodologico e didattico dal tema: Costruire l’Educativo Digitale. Tutti i giorni, infine, nello stand gli allievi di diversi Centri di Formazione Professionale si cimenteranno nella programmazione di un braccio robotico Fanuc.

Avvenire – L’odissea dei minori “invisibili”

Pubblichiamo l’articolo di Avvenire, a firma di Marco Birolini, sull’odissea dei minori stranieri non accompagnati e l’accoglienza della rete di Salesiani per il Sociale al Don Bosco di Napoli.

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Un fiume di minori stranieri risale ogni anno l’Italia senza che praticamente nessuno se ne accorga. Sbarcano senza genitori a Lampedusa, oppure direttamente sulle coste siciliane, poi iniziano il viaggio verso Nord facendo perdere le loro tracce. Nel 2023 le comunità di accoglienza hanno presentato 17.535 denunce di scomparsa. Numeri enormi e drammatici: se 5723 sono stati ritrovati sani e salvi, 2 sono stati recuperati senza vita. E ben 11.810 mancano all’appello. Nessuno sa bene che fine abbiano fatto. Per provare a capirlo si può bussare alla porta di una delle tante realtà no profit che provano a prendersene cura. Il “Don Bosco” di Napoli, che fa parte della Rete Salesiani per il Sociale, è il principale punto di raccolta dei minori stranieri non accompagnati che transitano dalla Campania: l’istituto gestisce una comunità di accoglienza immediata, una a medio termine e un progetto rivolto a favorire l’inclusione sociale e lavorativa di chi diventa  maggiorenne. Il direttore, don Giovanni Vanni, è un punto di riferimento per giovani nordafricani, bengalesi, pakistani . In sei anni ha visto arrivare 799 ragazzi da ben 37 Paesi diversi: il mondo passa da Napoli ma in pochi sembrano rendersene conto. «Tanti provengono dalla Tunisia, ma negli ultimi due anni la maggioranza arriva dall’Egitto. Seguono un itinerario organizzato nei dettagli fin dalla partenza: partono da Tobruk, che è il porto libico più vicino al confine. In attesa del barcone restano stipati in un capannone: non subiscono violenze, però non sono liberi di uscire. L’età media si è abbassata: qualche giorno fa ho ricevuto un 14enne». Napoli è come un grande filtro dove si raggruma questa giovane umanità smarrita.

«La nostra è la prima grande città che si incontra risalendo da Sud – riflette don Vanni -. Chi sbarca sa solo che deve dirigersi a Nord, per il resto si affida al passaparola. E dopo lo scudetto Napoli è diventata ancora più famosa, c’è un effetto calamita. Questi giovani cercano subito di racimolare i soldi per il viaggio: lavorano in nero, generalmente nei campi, poi salgono su un treno o su un autobus. Il problema è che nessuno sembra vederli. Se hanno il biglietto, paradossalmente, diventano invisibili: viaggiano di notte, raramente qualcuno si preoccupa di chiedergli chi sono, dove vanno». La stazione è il punto d’approdo. Un porto terrestre. I minorenni mettono piede sulle banchine e per prima cosa cercano cibo. La mensa della Caritas li sfama e li affida a don Vanni, che li ospita nella comunità La Zattera. «Prima di arrivare da noi però bivaccano per alcuni giorni in stazione, tra l’indifferenza generale. Finché magari qualche poliziotto li nota e ci chiama. A volte sono gli stessi ragazzi già ospiti che ce li segnalano». Molti si ambientano, e una volta maggiorenni entrano nel progetto di inserimento. Il Don Bosco mette a disposizione una casa e li affianca nell’inizio del loro percorso da adulti. «Per prima cosa li aiutiamo a tenere in regola i documenti: carta identità e residenza. Così poi possono affittare un appartamento, lavorare e avere il medico. La scuola d’italiano è un altro fondamentale strumento di integrazione. E poi noi siamo un po’ i loro secondi genitori, cerchiamo di dargli quell’educazione che si basa su incoraggiamenti, ma anche su rimproveri. Il segreto è scorgere le loro inclinazioni e assecondarle, inserendoli magari nella formazione professionale». Il rischio che qualcuno sbagli strada è concreto, ma per fortuna poco frequente. «La soluzione lavorativa e abitativa aiuta: se uno ha il carattere solido non incontra grandi problemi. Ma i soldi facili e il vivere alla giornata possono essere una tentazione per chi è più debole o si sente chiedere denaro dalla famiglia di origine. Così può finire nei giri della criminalità. Ma devo dire che la percentuale degli ex allievi in prigione è bassa».

Altri, semplicemente, spariscono. «Trattenerli non si può. Ti dicono vado a fare un giro, o a prendere le sigarette. E non li vedi più. Poi magari ti chiamano dalla Francia, dove ad esempio vanno tutti i francofoni, per dirti che va tutto bene. Ma non puoi esserne certo, quindi non ritiri la denuncia di scomparsa». Il grande buco nero si alimenta anche così: l’Italia li perde di vista e arrivederci. Ma non mancano le ipotesi più inquietanti: «Alcuni anni fa un poliziotto mi accennò a un possibile traffico d’organi – rivela don Vanni – c’erano segnalazioni di un furgone sospetto che offriva passaggi verso Nord… Ma poi non ne ho più saputo nulla». Incubi che restano sullo sfondo di una situazione comunque difficile. «A volte qualcuno mi chiama dall’Emilia o dalla Lombardia. Si trovano al freddo, senza riparo e non sanno che fare». C’è chi se ne lava le mani, anche quando non potrebbe. «A fine gennaio mi chiamò un 17enne egiziano: la polizia lo aveva fermato e portato in Questura, poi gli aveva messo in mano un foglio con scritto: la signoria vostra è pregata di presentarsi lunedì ai servizi sociali. Ma era sabato e lui non sapeva dove andare. Gli ho pagato il biglietto del treno e l’ho fatto tornare a Napoli».

Don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale, chiosa: «I migranti che accogliamo sono giovani che hanno avuto di meno dalla vita. Proprio per questo sono al centro della nostra azione sociale ed educativa che richiede il coinvolgimento di una comunità fatta di persone, associazioni, istituzioni e imprese. Una comunità capace di dare dignità ai giovani e di valorizzare il potenziale presente in ognuno di loro».

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Didacta 2024 dedicata a Don Bosco, il ministro Valditara: “La scuola deve essere quella dei talenti valorizzati”

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha pubblicato un videomessaggio per la Fiera Didacta che si aprirà tra qualche giorno. Nel messaggio ha spiegato il motivo della dedica a San Giovanni Bosco dell’edizione 2024 della Fiera.

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“Fiera Didacta Italia è uno dei più importanti appuntamenti fieristici sull’innovazione nel mondo della scuola e per la prima volta quest’anno anche nel campo dell’università. Esiste da oltre 50 anni in Germania e in Italia è presente dal 2017, si svolge ogni anno come ben noto alla Fortezza da Basso di Firenze, offre esperienze formative per i docenti, grazie anche all’opportunità di usufruire durante workshop e seminari di materiali tecnologici innovativi di ultimissima generazione”, dice il ministro Valditara nel video.

“Ma quest’anno Fiera Didacta Italia è particolarmente interessante perché abbiamo deciso di dedicare l’edizione 2024 a Don Giovanni Bosco fondatore dei Salesiani, fondatore delle scuole dei Salesiani. Padre e maestro di gioventù, lo aveva definito Giovanni Paolo II ma soprattutto suo è un pensiero bellissimo che faccio mio. Diceva don Giovanni Bosco: in ognuno di questi ragazzi  vi è un punto accessibile al bene,  compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare. È il tema della Lucerna dell’olio che ho più volte utilizzato,  e del fuoco che la scuola che deve saper accendere.  Quella Lucerna è in realtà la scuola dei talenti,  è la scuola di queste meravigliose intelligenze che sono in ognuno dei nostri ragazzi, tante intelligenze diverse,  tanti  talenti diversi, tante abilità, diverse nessuna superiore all’altra, tutte con pari dignità ed è compito della scuola saperle individuare e saperle valorizzare”.

Prosegue il ministro: “La concezione vera, reale, democratica del merito significa stimolare ogni ragazza e ogni ragazzo perché dia il meglio di ciò che ha dentro con l’impegno. Non il raggiungimento di obiettivi di eccellenza riservati a pochissimi ma dare il meglio. […] I salesiani sono noti anche per quella trama di scuole di istruzione tecnico professionale che sono un esempio virtuoso e che nella riforma nell’avvio della sperimentazione del 4 +2 ho certamente considerate. Mi fa piacere verificare e constatare come alcune scuole,  pensate persino una scuola all’estero ha aderito a questa riforma del 4 +2,  proprio questo entusiasmo nella formazione delle competenze, nello stimolare e valorizzare i talenti che ci mettono I salesiani nelle loro scuole,  nelle loro scuole tecnico professionali e perché ho citato questa esperienza di una scuola salesiana all’estero in Egitto e perché i salesiani hanno anche una trama molto interessante, eccezionale di scuole italiane all’estero per formare giovani preparati ad affrontare le sfide della crescita di paesi soprattutto in aree del mondo critiche, ma anche che siano giovani pronti ad essere impiegati nelle nostre imprese che vogliono investire all’estero; Ancora, che siano giovani pronti a venire in Italia laddove le imprese italiane abbiano necessità di quella manodopera qualificata,  di quei tecnici di quelle maestranze qualificate che non si trovano ancora nel nostro paese e che noi dobbiamo invece con la nostra riforma incoraggiare a formare”.

“Ecco quindi  – conclude Valditara – che aver dedicato Didacta 2024 a Don Giovanni Bosco è stata una scelta  particolarmente azzeccata e particolarmente coerente con lo spirito del mio Ministero con lo spirito di questa scuola costituzionale che vuole accendere i talenti che ogni giovane ha in sé che vuole  dare opportunità di successo professionale all’interno delle opportunità di successo professionale ad ogni giovane e che vuole anche guardare fuori dai confine del nostro paese in uno spirito di grande solidarietà,  Cooperazione e aiuto allo sviluppo”.

 

Didacta - il programma