Ispettoria Lombardo Emiliana, formazione per giovani salesiani e FMA: Fermarsi per formarsi

Fermarsi per formarsi: con queste parole l’Ispettore, anche a nome dell’Ispettrice e dei Vicari ispettoriali, introduce la formazione rivolta ai giovani SDB e FMA delle Ispettorie ILE e ILO. Non è uno slogan, ma l’espressione di un preciso proposito: ritagliare in una quotidianità esigente e talvolta fagocitante un tempo prezioso destinato a lasciarsi potentemente rafforzare dallo Spirito nell’interiorità (cfr. Ef 3,16). 

Tema centrale è la nuova evangelizzazione: accompagnati dal sapiente testo L’anima di ogni apostolato di Dom Jean Baptiste Gustave Chautard, i formandi intuiscono che l’annuncio del Vangelo “non si riduce all’esposizione delle verità da credere, delle virtù da praticare e dei sacramenti da ricevere”, ma “impegna tutta la persona”; infatti, “ogni conversazione, ogni scritto, ogni azione deve essere preceduta da un lavoro serio dello spirito e del cuore”. Ed è proprio in questo “lavoro serio” che i giovani SDB e FMA sono accompagnati da Luca Crivellari e Arianna Scalabrin dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE).

Il training si propone di affinare alcune competenze importanti per lo sviluppo personale, l’empowerment e l’esercizio della leadership e di aiutare a creare alcune condizioni necessarie per l’annuncio del Vangelo come la costruzione di relazioni significative, il dialogo tra reale e ideale, la concezione di sé come possibilità, il coraggio di osare e sperimentare. Le attività si susseguono a ritmo serrato e permettono ai partecipanti di lavorare su tutte le dimensioni della persona umana che entrano in gioco nell’evangelizzazione: corporea, cognitiva, spirituale ed emotiva.

A conclusione del training ciascun partecipante ha potuto raccogliere una molteplicità di stimoli per migliorare la relazione con sé, con gli altri e con Dio per un’azione evangelizzatrice più generativa. Ogni intuizione merita di essere passata al vaglio dello Spirito e non c’è occasione migliore per farlo del ritiro collocato a coronamento delle giornate formative. Come Chautard insegna, le virtù necessarie all’evangelizzazione si formano nel contatto intimo con Gesù: “per parlare di Cristo bisogna vivere di Lui” e “mettersi in stretta comunione con i suoi sentimenti”. La predicazione di suor Katia Roncalli aiuta a immergersi nelle Scritture per focalizzare quei punti fermi che permettono alla Parola di Dio, tanto fragile quanto efficace e tanto scandalosa quanto sapiente, di far breccia nel mondo di oggi e nel cuore degli uomini del nostro tempo. Una lettura illuminante della pericope lucana dedicata all’invio dei settantadue (Lc 10,1-11) rilancia nel quotidiano i partecipanti alla formazione. Certamente in loro arde più forte il desiderio di annunciare ad altri la Buona Notizia che ha cambiato loro la vita. Tornano perciò alle loro case rafforzati e grati anche per la bella esperienza di fraternità vissuta. È stato prezioso condividere questo tempo insieme, FMA e SDB; è stato ancor più bello farlo nella Casa di Carisolo dove si respira aria di Famiglia Salesiana grazie all’accoglienza di Simona e Gilberto, Salesiani Cooperatori.

Don Luigi Melesi iscritto al Famedio del Cimitero Monumentale di Milano

Dal sito dell’Ispettoria Lombardo Emiliana.

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Sabato 2 novembre don Luigi Melesi, sacerdote salesiano, è stato iscritto al Famedio del Cimitero Monumentale della città di Milano, tra le tante personalità illustri che hanno dedicato la propria vita per la città.

Alla cerimonia, tenutasi nella giornata della memoria dei defunti, hanno preso parte il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi e l’assessora ai Servizi civici Gaia Romani.

Tra i presenti inoltre l’ispettore don Roberto Dal Molin, il direttore dell’istituto Salesiano S. Ambrogio don Sandro Ticozzi, il vescovo salesiano don Gaetano Galbusera, numerosi confratelli salesiani ed ex allievi e a molti valsassinesi accompagnati dal sindaco di Cortenova, città natale del sacerdote.

Pubblichiamo di seguito il ricordo che la Chiesa di Milano ha pubblicato in sua memoria in occasione dell’iscrizione al Famedio.

Il sacerdote dal 1978 al 2008 impegnò gran parte delle sue energie al servizio dei detenuti del carcere di San Vittore. La sua trentennale esperienza di cappellano è contenuta anche nel suo libro, Prete da galera (edizione San Paolo).

Chi in quegli anni lo ha conosciuto molto da vicino è Luigi Pagano, l’ex direttore di San Vittore. Ne dipinge un ritratto nostalgico: «È stata una persona capace di dialogare con tutti. Un prete nel vero senso della parola. Don Luigi si muoveva da cappellano, ma sapeva prevenire quelle dinamiche che, amplificate dal nostro contesto, potevano ogni volta trasformarsi in tragedie. A San vittore ha saputo lavorare con tutti e affrontare i problemi».

Pagano è convinto che sia impossibile replicare una figura come Melesi. Ha vissuto in un momento storico che ne aveva esaltato le sue caratteristiche, ma ha saputo affrontare dinamiche e vicende che hanno scosso Milano e l’Italia, come il periodo della lotta armata e l’inchiesta Mani pulite sul fenomeno delle tangenti.

Renner Italia e CNOS FAP Castel de’ Britti: per i giovani immigrati contratto a tempo indeterminato e alloggi

Pubblichiamo il comunicato stampa di Renner Italia e i Salesiani della Lombardia ed Emilia Romagna sul progetto con il Cnos-Fap Salesiani Castel de’ Britti. 

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Contratto a tempo indeterminato e alloggi per giovani rifugiati. Il progetto di welfare abitativo voluto da Renner Italia ribalta i paradigmi dell’immigrazione. «Ha ragione il Centro studi di Confindustria: se il sistema produttivo del Paese vuole reggere, bisogna smetterla di pensare all’immigrazione come emergenza perché è un’opportunità», chiarisce Lindo Aldrovandi, amministratore delegato dell’industria di vernici di Minerbio (Bologna). «Le imprese fanno fatica ad assicurarsi operai indispensabili alla produzione. Diciamola tutta: gli italiani non ne hanno più voglia, nonostante da noi le condizioni siano molto più vantaggiose di quelle previste dal contratto nazionale della chimica – aggiunge -. D’altro canto, ci sono persone che fuggono da guerre e povertà. È gente che chiede la possibilità di lavorare. Basta fare due più due». 

Operai? Difficili da trovare. 

Il nuovo progetto di welfare abitativo avviato dal colosso bolognese delle vernici è tutt’altro che romantico. Al contrario. C’è tutto il pragmatismo di due esigenze che si incontrano. Domanda e offerta. Da una parte, le persone in cerca di una vita migliore fondata sul lavoro. Dall’altra, la manifattura che negli ultimi anni sta riscontrando sempre più difficoltà nell’assicurarsi manodopera. Sempre meno connazionali sono interessati al lavoro nei reparti produttivi. Gli ultimi dati del Centro studi di Confindustria parlano chiaro (agosto 2024): il 58,9% delle imprese italiane ha difficoltà ad assumere per lo svolgimento di mansioni manuali. Renner Italia non fa eccezione, nonostante sia all’avanguardia nelle politiche in favore dei propri 390 dipendenti, tanto da meritare l’appellativo di “olivettiana”.

Lavorare in Renner: premi e settimana corta.

Da sempre in Renner Italia sono istituite 14 mensilità al cospetto di un contratto nazionale che ne contempla 13. Ogni anno tutti i dipendenti ricevono un premio di circa 1700 euro e 700 euro di welfare. Cogliendo la difficoltà derivante dall’inflazione, la società ha deliberato maggiorazioni di 200 euro per chi va a lavorare volontariamente di sabato. Inoltre, Renner è stata tra la prime realtà in Italia a varare la settimana corta, ovviamente a parità di stipendio e monte ferie. Insomma, quella di Minerbio (Bologna) è un caso-scuola di best workplace. Eppure, l’azienda ha difficoltà ad assicurarsi operatori.

Il progetto con i Salesiani di Castel de’ Britti. 

A San Lazzaro di Savena c’è il Cnos-Fap Salesiani Castel de’ Britti, centro di formazione professionale per operatori del legno, accreditato dalla Regione Emilia Romagna. Renner Italia collabora da anni alla realizzazione del piano didattico per la parte della verniciatura dei mobili. L’Opera Salesiana di Castel de Britti è impegnata in prima linea anche ad accogliere e a formare giovani rifugiati. Attraverso due strutture, il centro di accoglienza straordinaria e il sistema accoglienza e integrazione, i salesiani a San Lazzaro ospitano più di cinquanta persone. Del resto, la congregazione salesiana si ispira a Don Bosco ed è un pilastro dell’inclusione dei migranti in Africa e in Europa. «Quando mi hanno contattato per sapere se ci fossero allievi disponibili a lavorare per Renner – racconta Carlo Caleffi, direttore dell’Opera Salesiana di Castel de’ Britti -, ho subito realizzato che era una preziosa opportunità. Siamo impegnati quotidianamente nella formazione di qualità e riusciamo a inserire molti validi elementi nel circuito del lavoro. Nel tempo ho verificato che per i nostri giovani il problema principale non è occupazionale, ma abitativo. L’affitto resta inaccessibile. Per questo, quando Renner mi ha contattato, ho suggerito di farsi carico del problema e di avviare un innovativo programma di welfare abitativo».

L’emergenza abitativa a Bologna.

Il mercato delle locazioni a Bologna vive una stagione senza precedenti. Della turisticizzazione degli affitti si sono nuovamente occupati i media una settimana fa. Bologna svetta in cima alla classifica delle città europee con il maggior incremento dei canoni in un solo anno: +20,2% rispetto al 2023 per l’affitto di una stanza. Ma non è soltanto un problema economico. Gli alloggi in affitto sono pressoché irreperibili in tutta la provincia. «Quindi abbiamo deciso di crearli noi, recuperando un vecchio immobile a Minerbio – chiarisce Lindo Aldrovandi -. Da metà novembre saranno arredati e pronti all’utilizzo». Il primo dei quali, Sulayman Waggeh, è già stato assunto a tempo indeterminato dall’azienda. 

Otto nuovi alloggi per iniziare.

Saranno otto i primi alloggi. Non si poteva fare di più. Il RUE è lo strumento urbanistico comunale – ormai superato dall’attualità – che a Minerbio dispone che, per ogni lotto produttivo, possa essere realizzata una superficie abitativa di massimo 150 metri quadrati. Locali asserviti esclusivamente all’attività. È un parametro secco: vale sia per l’artigiano che impiega due operai, sia per organizzazioni con centinaia di dipendenti. Un limite anacronistico che provvisoriamente Renner riuscirà a gestire.

Nel primo semestre del 2025 arriveranno altri due ragazzi dal centro salesiani di San Lazzaro. «Ho suggerito a Renner di farsi pagare un canone sostenibile, di carattere simbolico, perché i ragazzi devono avere chiaro che è un affitto e che si tratta di una tappa provvisoria. L’obiettivo è che presto siano in grado di stare in piedi da soli, di trovarsi una casa e di lasciare il posto alle nuove leve bisognose», racconta Carlo Caleffi

La formazione parte dai Salesiani.

Renner investirà nel Cnos-Fap per sostenerne l’attività didattica e creare un percorso specifico. Gli allievi potranno formarsi sulla sicurezza e su quello che troveranno al loro ingresso in azienda. «Il progetto è ambizioso. Con Carlo Caleffi e il suo magnifico team abbiamo stretto una sinergia per una formazione mirata già presso la struttura di Castel de’ Britti -conclude il manager di Renner Italia, Lindo Aldrovandi -. Siamo convinti che questo modello funzioni». 

Un modello in cui vincono tutti. I giovani immigrati che possono inserirsi nel tessuto comunitario e nella popolazione attiva. Il territorio che non è costretto a sobbarcarsi dei costi sociali. Le imprese che si assicurano continuità attraverso la forza lavoro.

 

Il Resto del Carlino

Ispettoria Lombardo Emiliana, professioni perpetue di SDB e FMA

Dall’ufficio stampa dell’Ispettoria Lombardo Emiliana.

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Domenica 15 settembre, nella Basilica di S.Agostino a Milano, sr Susanna Anzini, Andrea Dancelli, sr Rita Fallea, Andrea Festa, sr Daniela Tognoni e Fabio Fiscardi hanno emesso la loro professione perpetua come Salesiani di Don Bosco e Figlie di Maria Ausiliatrice. 

La concelebrazione è stata presieduta da Don Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere Generale della Regione Mediterranea, che per l’occasione ha indossato una pianeta appartenuta a San Giovanni Bosco. La cerimonia è stata animata dai giovani del coro MGS

I molti familiari, confratelli, consorelle, amici e giovani provenienti dalle diverse realtà dell’Ispettoria, e non solo, hanno popolato l’assemblea e animato il cortile, dove è proseguita la festa al termine della celebrazione.

La celebrazione è stata momento conclusivo della 2 Giorni Giovani, evento di inizio anno del Movimento Giovanile Salesiano Lombardia-Emilia, al quale hanno partecipato circa 200 giovani educatori e formatori impegnati nelle case e nell’animazione della Scuola Formazione Animatori.

Felici e grati di questo dono auguriamo loro di spendere tutta la loro vita, fino all’ultimo respiro, a servizio dei giovani, sull’esempio di Don Bosco e Madre Mazzarello!

Li accompagniamo e sosteniamo con la preghiera perché possano continuare la loro missione a servizio dei giovani, specialmente quelli più poveri.

 

ILE, assemblea ispettoriale a Treviglio sul tema della diaconia della speranza

Tutti i confratelli, convocati presso la Casa di Treviglio per l’annuale assemblea ispettoriale dell’Ispettoria Lombardo Emiliana, si sono incontrati per inaugurare l’anno pastorale 2024-25, caratterizzato da una forte tensione tra il tema pastorale nazionale, “Attesi dal suo amore – Gioiosi nella speranza”, e l’evento centrale per tutta la Santa Chiesa, il Giubileo ordinario indetto da papa Francesco con la bolla “Spes non confundit” e incentrato  sul tema della speranza.

Il momento di ritiro iniziale è stato guidato da Luciano Manicardi (Comunità di Bose), che ha orientato la riflessione sul tema della diaconia della speranza, e sul quesito, eco di 1 Pt 3,15, su come suscitare speranza e come rendere ragione di questa.

La prima sottolineatura proposta da Manicardi ha messo in luce la fedeltà alla promessa. Ad ogni promessa, infatti, non solo ci si impegna affinché qualcosa avvenga o venga attuato; ma “ci si promette”, implicandosi personalmente. Per vivere su più livelli la fedeltà alla promessa, Manicardi ha specificato che sono fondamentali quattro facoltà che qualificano la vita religiosa e la connettono alla missione, infatti: “Non solo i giovani ma anche le nostre comunità religiose hanno bisogno di [quattro] facoltà che sono l’immaginazione, la creatività, il coraggio e la pazienza. Questi atteggiamenti sono risorse che i religiosi devono ricercare e mettere in atto sia nel necessario rinnovamento delle proprie comunità e congregazioni, sia nello sviluppo del lavoro formativo ed educativo con i giovani.”

Manicardi ha poi sviluppato e interrelato ciascuna delle facoltà enunciate. L’immaginazione è stata descritta come una operazione di ristrutturazione delle informazioni finalizzata a creare qualcosa di totalmente nuovo. La stessa dinamica, in fondo, potrebbe essere rilevata nella dimensione onirica che percorre tutta la vicenda di don Bosco, prima, e della Congregazione, poi; ed è interessante notare che anche i passi della Sacra Scrittura che più diffusamente sviluppano il tema della immaginazione sono il frutto maturato durante il periodo dell’Esilio babilonese.

La creatività si presenta come la facoltà interiore che segna l’avvio di un cambiamento. Essa richiede tenacia, certamente, ma anche una certa lentezza per attendere gli sviluppi del cambiamento.

A queste si aggiunge il coraggio, necessario per affrontare ogni epoca di cambio e ogni cambio d’epoca, insieme alle relative crisi di paradigma.

Infine, si deve considerare la pazienza, che si può già intravedere nella lentezza che deve caratterizzare la creatività, che si mostra come fondamentale per rigettare la tentazione del “tutto e subito” e portare a coltivare una fiducia nell’oggi come luogo della presenza e dell’attesa del Regno di Dio.

Dopo la conferenza iniziale, si è tenuta la tradizionale celebrazione eucaristica presso il Santuario cittadino della Madonna delle lacrime, che ha appena festeggiato il quinto centenario dall’avvenimento del miracolo. Durante la celebrazione, quattro giovani salesiani hanno rinnovato i loro voti. Essi sono:

– Andrea Pesci, tirocinante impegnato nella Comunità proposta nella Casa salesiana di Milano Sant’Ambrogio e prossimo ad intraprendere gli studi teologici;

– Lorenzo Mazzotti, che, concluso il postnoviziato e gli studi filosofici e pedagogici all’UPS di Roma, inizierà il suo servizio come catechista a Treviglio;

– Stefano Brambilla, che continuerà il tirocinio nei laboratori della Formazione Professionale ad Arese;

– Lorenzo Zanardi, che, concluso il postnoviziato e gli studi filosofici e pedagogici all’UPS di Roma, inizierà il suo servizio come catechista a Sesto san Giovanni.

Nel pomeriggio, l’ispettore don Roberto Dal Molin ha commentato la lettera redatta dal Rettor Maggiore a conclusione della visita canonica; e ha annunciato anche l’attuazione di alcune scelte in coerenza sia con le indicazioni date dal Rettor Maggiore, sia con quelle prese degli ultimi Capitoli ispettoriali. In particolare, si evidenzia il potenziamento delle Comunicazioni Sociali in sinergia con gli uffici di Pastorale Giovanile grazie alla presenza di Luca Benassi. L’ispettore ha anche annunciato la nomina di don Jonathan Pierret, impegnato proprio in questi giorni con alcune famiglie nella SFAF (Scuola di Formazione all’Accompagnamento delle Famiglie), ad assistente dei Salesiani Cooperatori delle due regioni; e l’impegno di don Giovanni Frigerio a sostegno e accompagnamento dell’ADMA di Arese.

don Alessandro Curotti

ILE: 2 Giorni Giovani 2024

Dal sito del MGS dell’Ispettoria Lombardo-Emiliana.

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(ANS – Napoli) – Adrenalina, gioie, paure, aspettative, preoccupazioni, speranze, domande, ansie, divertimento, condivisioni, silenzio, ascolto, preghiera: queste sono solo alcune delle emozioni e sensazioni vissute durante l’ultimo fine-settimana di giugno 2024 a Napoli, in occasione del “weekend partenti” per i ragazzi e le ragazze degli ambienti educativi salesiani che per diversi mesi si sono preparati a vivere un’esperienza estiva di servizio all’insegna del Volontariato Missionario Salesiano.

Durante il fine-settimana il gruppo si è preparato, ha studiato e pregato insieme. Guardandosi negli occhi e condividendo paure e aspettative, i giovani si sono interrogati su loro stessi, conoscendosi meglio, singolarmente e tra loro. Alcuni partecipavano per la prima volta a queste esperienze estive e avevano molte domande. Altri, alla loro seconda o terza esperienza, ne avevano ancora di più. E poi ci sono quelli che le domande le hanno tenute per il viaggio, con poche aspettative, sapendo che tutto ciò che accadrà sarà interpretato alla luce del Vangelo, attraverso gli occhi delle persone che incontreranno, con il cuore pieno di storie e le mani sporche di polvere.

Le comunità ospitanti sono pronte: quella del CairoZeitun”, in Egitto; quella di Scutari, in Albania; e quella del “Don Bosco” a Napoli, che accoglierà chi vivrà l’esperienza a Nisida. I giovani del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) dell’Ispettoria salesiana dell’Italia Meridionale (IME) sono pronti, con il cuore aperto, a condividere il loro tempo e i loro sorrisi con chi incontreranno.

Il primo gruppo partirà per l’Egitto, per incontrare famiglie, giovani e bambini immigrati dal Sudan. Avranno l’opportunità di conoscere e giocare con i ragazzi egiziani in un cortile che li farà sentire a casa. Visiteranno nuovi posti e conosceranno culture diverse dalle loro, mettendosi in gioco tra inglese e arabo per conoscere nuove persone. Pregheranno per i Paesi vicini in guerra e per la crescita e lo sviluppo del Paese.

Il secondo gruppo partirà subito dopo il rientro del primo, il 23 luglio, per Scutari e nel villaggio vicino, per fare animazione di strada e giochi con i bambini del posto. Conosceranno un nuovo Paese e la sua cultura, visiteranno luoghi significativi della storia albanese e pregheranno con la comunità, per sentirsi parte di questo angolo di Ispettoria IME al di là del mare Adriatico.

L’ultimo gruppo partirà ad agosto per l’Istituto Penale Minorile (IPM) di Nisida, una piccola isola nel golfo di Napoli. Durante tutto l’anno, i giovani del gruppoRise Up” hanno avuto un occhio particolare per i ragazzi reclusi nelle carceri del Sud Italia. Ed ora, per un paio di settimane, questo gruppo entrerà nell’IPM per intrattenere, fare laboratori e dare speranza attraverso il gioco, ai ragazzi che vi risiedono. Avranno, così, la possibilità di condividere il loro tempo con i detenuti, proprio come faceva Don Bosco, proponendo le attività più svariate.

“Non capita tutti i giorni di vedere un gruppo di 30 giovani che sceglie di partire durante l’estate per condividere due o tre settimane in luoghi che li metteranno costantemente alla prova, offrendo al contempo un’opportunità di ricerca interiore – affermano dall’Ufficio di Comunicazione Sociale dell’IME –. Sarà una ricerca di sguardi, che rivelino il Dio dell’Amore, il Dio della Vita, il Dio della Gioia”.

Comunicato
iscrizioni

 

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Ispettoria Lombardo Emiliana, ordinati tre presbiteri e un diacono a Parma

Pubblichiamo il comunicato dell’Ispettoria Lombardo Emiliana.

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Nel pomeriggio di sabato 15 giugno, alle ore 15.30 nella Cattedrale di Santa Maria Assunta di Parma, il Vescovo Mons. Enrico Solmi ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica durante la quale sono stati ordinati presbiteri i salesiani don Andrea Magri, don Daniele Motta, Don Enrico Del Bel Belluz. Durante la medesima celebrazione ha ricevuto l’ordinazione diaconale il salesiano Matteo Grigoli.

Ha partecipato alla preghiera anche Mons. Eugenio Binini, vescovo emerito di Massa Carrara-Pontremoli, insieme ai molti concelebranti. I molti familiari, amici e giovani provenienti dalle diverse realtà dell’Ispettoria dove i quattro hanno svolto il loro apostolato e dove attualmente svolgono la loro attività pastorale, hanno popolato l’assemblea e animato il cortile della casa salesiana di Parma, dove è proseguita la festa al termine della celebrazione. 

Li accompagniamo e sosteniamo con la preghiera perché possano continuare la loro missione a servizio dei giovani, specialmente quelli più poveri.

 

Italia – Tre giorni con don Galli 2024

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Chiari) – Anche quest’anno l’“Auxilium don Silvio Galli”, Associazione Onlus di prima accoglienza per l’emarginazione, e i salesiani di Chiari, hanno programmato l’evento “Tre giorni con don Galli” in occasione del 12° anniversario della nascita al Cielo del Servo di Dio don Silvio Galli, SDB (1927-2012).

Venerdì 7 giugno, nella chiesa di San Bernardino, c’è stato un intenso momento di preghiera e di adorazione animato da Mons. Gaetano Fontana, Vicario Generale della Diocesi di Brescia, e grande devoto di don Galli.

Sabato 8, c’ è stato l’intervento don Pierluigi Cameroni, Postulatore delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, sul tema: “Il miracolo nei processi di canonizzazione”. Don Cameroni, parlando dell’accertamento scientifico e teologico, ha sottolineato come “i miracoli sono segni di salvezza. A volte i miracoli sono operati da Dio attraverso l’intercessione di candidati all’onore degli altari. In questi casi, tra i fini secondari vi è quello di offrire alla Chiesa la conferma divina per il riconoscimento della santità di un cristiano”.

Ha inoltre presentato alcuni casi seguiti dalla Postulazione salesiana relativi alla canonizzazione del Beato Artemide Zatti e alla Beatificazione di Camille Costa de Beauregard. È seguita la testimonianza di Fabrizia Perrachon, autrice del libro “Se il chicco di frumento. Storia vera di speranza oltre la morte prenatale” dei bambini non nati, dell’importanza di dar loro un nome e della Provvidenza che sempre ci accompagna, anche nelle prove più dolorose. La stesura del testo è stata motivata dalla grazia ricevuta per intercessione di don Silvio Galli.

L’accompagnamento musicale della serata, molto apprezzato, è stato eseguito da “Armonie in pizzico”, gruppo strumentale che comprende mandolini, mandole, mandoloncello, chitarre e violoncello.

Domenica 9, alle 17:30, sotto la tettoia interna dell’Istituto salesiano, è stata celebrata la Messa, presieduta da don Roberto Dal Molin, Superiore dell’Ispettoria Lombardo-Emiliana, che, ispirandosi alla liturgia della Parola della X Domenica del Tempo Ordinario, ha evidenziato: “Don Silvio Galli ha visto nella vicenda di tanti uomini e donne le ferite che l’assecondare il male, l’ascoltare il Maligno comportano. La sua preghiera era connotata fortemente da un voler essere unito sempre al Signore per essere tramite della Sua Grazia di bene; la sua vita di penitenza era interpretata come un totale coinvolgimento di sé per ‘mettersi in mezzo’ tra il male e l’anima pentita proprio mettendo un argine al dilagare del ‘danno’; il sacramento della Riconciliazione a cui ha dedicato tantissime energie nasceva dalla convinzione che è possibile vivere una autentica ‘riparazione’ che dona vita nuova e frena le derive di una vita disordinata. Attraverso la sua mitezza, unita a fermezza, ci ha mostrato come la morte e il dolore e lo scoraggiamento non hanno l’ultima parola; il Signore Risorto lo si può incontrare anche oggi e attraverso la mediazione sacramentale opera efficacemente in noi per la nostra salvezza”.

Ancora, ha osservato il salesiano: “È possibile prendere le distanze dal male; anche se pare che guadagni nell’immediato, anche se fa vittime, perché non ha l’ultima parola; la speranza è radicata in Cristo nostro Salvatore. Riaffermiamo oggi che non c’è gioia più grande di essere parte della stirpe di Maria, di seguire Maria, di amare Maria, di invocare Maria, di pregare la Vergine Maria. Anche in questo don Silvio ci è stato maestro. L’Eucaristia è il vertice della partecipazione alla vita divina del Figlio, che ha sacrificato la sua vita per noi; è possibile anche oggi attingere i benefici del sacrificio di Gesù che sulla croce ha rimesso i nostri peccati”.

La celebrazione è stata animata dal gruppo musicale “Amici di don Galli”, diretti dalla Maestra Maria Baglioni.

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STARTech, dal percorso formativo delle Opere Salesiane in Europa, di Sesto San Giovanni e della Gi Group, contratto di lavoro per 18 neodiplomati

Pubblichiamo la notizia dal sito LogosNews.

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In Italia, i giovani fanno ancora fatica a inserirsi nel mondo del lavoro: è quanto emerge delle ultime rilevazioni Istat, che indicano il tasso di disoccupazione giovanile al 20,1%, un valore ancora alto se confrontato con la media europea. Un epilogo invece diverso, quest’oggi, per i 18 neodiplomati della STARTech, percorso formativo teorico-pratico promosso dal Gruppo TESYA (società che fornisce servizi avanzati e soluzioni integrate B2B in diversi settori, dalle Costruzioni, alla Logistica, alla Transizione energetica), in collaborazione con la rete delle Opere Salesiane in Europa e con Gi Group per formare e assumere giovani tecnici per l’Industria 4.0.

Partita il 16 ottobre 2023 presso l’ITS Meccatronica Salesiani di Sesto San Giovanni (Milano) – prima scuola coinvolta nell’iniziativa –, la STARTech del Gruppo TESYA ha oggi concluso il suo primo ciclo di formazione, con il raggiungimento di un traguardo importante: garantire a giovani studenti la possibilità di apprendere il lavoro di tecnico specializzato e di stabilizzarsi sin da subito a livello professionale.

Al termine del ciclo, i 18 neodiplomati che hanno partecipato al programma hanno infatti ricevuto un “Certificato di specializzazione tecnica superiore” (corrispondente al livello IV del Quadro europeo) e una lettera di assunzione, che permetterà loro di inserirsi nel mondo del lavoro.

I 18 ragazzi saranno assunti da tutte le società del Gruppo, CGT, CGTTrucks, CLS e CGTE, con contratto del commercio e la qualifica di tecnico assistenza.

Non solo contrasto al problema della disoccupazione giovanile. Lo scopo di STARTech è anche accompagnare alcuni giovani alla professione di Tecnico Meccatronico Industriale con contenuti legati anche alla figura di Tecnico Meccatronico Marino: due profili annoverabili tra quei tecnici specializzati più ricercati dal mercato e spesso però anche difficili da reperire dalle aziende. In Italia, secondo le recenti stime del Sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal, è difficile reperire il 47,8% del personale ricercato dalle aziende: tra i profili di più difficile reperimento nel mercato del lavoro Unioncamere e Anpal segnalano, a marzo, proprio quello degli operai specializzati (64,6%) e dei tecnici (54,2%).

Il programma Formativo STARTech di Milano è stato disegnato congiuntamente con la Federazione Nazionale CNOS/FAP e il CNOS-FAP Lombardia, ITS Lombardia Meccatronica di Sesto San Giovanni e Gi Group – che si è occupata anche della ricerca e della selezione dei partecipanti – e ha previsto un’alternanza tra ore di formazione d’aula, formazione on the job e affiancamento al lavoro in azienda, finanziate dalla Regione Lombardia con la modalità prevista per l’apprendistato art. 43 D. Lgs 81/2015, per un totale di 860 ore.

Il corso IFTS promosso da TESYA e dai suoi partner, denominato “Tecniche di installazione e manutenzione di impianti elettrici civili ed industriali – Meccatronico delle macchine movimento terra” ha occupato per 7 mesi i ragazzi, inquadrati con contratto di apprendistato di I livello.

STARTech è un’iniziativa anche di respiro internazionale. Quest’anno TESYA rafforzerà il progetto in Italia e lo amplierà anche all’estero. In Italia, partiranno due nuovi cicli: il primo vedrà il suo avvio a ottobre 2024 e il secondo a gennaio 2025; i due cicli coinvolgeranno oltre 40 persone. All’estero verrà esteso a tutta la Penisola Iberica, con il coinvolgimento di circa 15 persone in Spagna e di circa 10 persone in Portogallo.

 

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Avvenire – Sant’Agostino a Milano, cent’anni e un cuore sempre giovane tra stazione, uffici e grattacieli

Da Avvenire.

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Ha un volto che si modifica velocemente il quartiere milanese dove si trova la parrocchia di Sant’Agostino, il centro salesiano che ha aderito al progetto “Avvenire in oratorio” e che è il riferimento degli adolescenti intervistati in questa pagina. A due passi dalla Stazione Centrale e dalla fermata della metro Gioia, si trova in una zona storicamente giovane e popolare. Ma negli ultimi vent’anni, con l’arrivo dei grattacieli nelle zone limitrofe, si è riempita di uffici e di servizi più che di abitazioni. Anche nei condomini sempre più spesso gli appartamenti vengono trasformati in bed and breakfast che accolgono i turisti. A raccontare questi cambiamenti è don Virginio Ferrari, il parroco. «Vediamo che le famiglie si spostano sempre più verso la periferia, il quartiere sta invecchiando. Ci sono situazioni di povertà soprattutto nei dintorni della stazione e invece zone a reddito medio-alto verso via Taramelli». La chiesa dei Salesiani esiste dal 1920, specifica il parroco, «sono più di cent’anni!». Mattoni rossi e un ampio cortile interno, è attorniata da un polo scolastico con circa 2mila studenti, dagli spazi dell’oratorio e da diversi altri servizi come il centro di aiuto psicologico e il centro di ascolto. I salesiani che abitano il complesso sono una trentina, divisi sui vari servizi. Qual è il bacino di utenza? «La parrocchia copre un territorio di 12mila persone – spiega ancora don Ferrari -. Circa il 10% ci frequenta ma in chiesa arriva anche tanta gente di passaggio. Spesso sono lavoratori che escono dalla stazione, passano per la Messa e poi vanno in ufficio». I focus principali della parrocchia sono «la cura dei giovani, la catechesi e l’accompagnamento delle famiglie, come è pienamente nel carisma di don Bosco». L’impegno per e con i ragazzi lo racconta don Giovanni Conti, incaricato per le attività dell’oratorio. In queste settimane è iniziato ad esempio il percorso di formazione per chi diventerà animatore del Cre-Grest: «Puntiamo a mettere gli adolescenti al centro e a dare loro la massima attenzione». In estate avranno il compito di dare vita a decine di attività, con la responsabilità di centinaia di bambini e bambine. «La sfida è far vivere loro un tempo in cui sono utili per qualcuno e gratuitamente. Molti riconoscono che le amicizie più forti se si hanno valori solidi da condividere» spiega don Conti. Durante le giornate del CreGrest ci sono diversi momenti di preghiera e chi partecipa si lascia interrogare. «È l’età in cui più che parlare di Dio, bisogna farglielo percepire. Se c’è un bel clima umano, il messaggio passa». E poi ci sono degli esempi concreti che l’oratorio pone come modelli anche durante l’anno, dice ancora il don. «Quest’anno nel percorso annuale degli adolescenti abbiamo messo al centro il tema “Non tacerò” e siamo andati sulle orme di don Peppe Diana a Casal di Principe». Spesso nelle uscite il don chiede ai partecipanti di lasciare il telefono in un angolo, tanto che in alcuni casi, come in un viaggio a Roma qualche tempo fa, il cellulare è rimasto proprio a casa. «Quando c’è stato bisogno di qualcosa, i ragazzi hanno trovato la soluzione anche senza gli smartphone». Quest’estate gli animatori saranno circa 70 per un Grest che durerà sette settimane. Ci saranno le responsabilità, certo, ma anche tutto lo spazio per la loro effervescenza e vitalità.