Seguire l’innovazione nella didattica e nella formazione professionale: le sfide per i Salesiani dopo Didacta

Dall’8 al 10 marzo, nella Fortezza Da Basso a Firenze , i Salesiani in Italia hanno partecipato a Didacta, la principale fiera sull’innovazione del mondo della scuola.

Con uno stand animato da CNOS-FAP e CNOS-Scuola, i Salesiani hanno potuto presentare la loro offerta formativa anche attraverso workshop e convegni.

“È importante per noi essere qui a Didacta perché come CNOS-FAP abbiamo bisogno di innovare il nostro modo di fare formazione, di stare la passo dei tempi per rendere i giovani sempre pronti ad affrontare le sfide nuove, con i valori antichi che la tradizione porta con sé”, ha detto don Fabrizio Bonalume, direttore generale del CNOS-FAP.

“Il 90% delle persone che è passato al nostro stand ha avuto un aggancio con i salesiani: sono stati exallievi, o hanno un familiare che frequenta le scuole o l’oratorio. I docenti e le maestre ci chiedono come abbiamo attualizzato il nostro sistema attraverso progetti concreti sull’innovazione, come l’educativa digitale – spiega invece don Stefano Mascazzini, Presidente nazionale del CNOS Scuola – Salesiani per la scuola. – Noi ci presentiamo come Salesiani di Italia con il FAP ed è importante per noi che formazione e istruzione siano visti dalle persone come un’unica cosa, e la nostra presenza dà l’idea di quanto in questi anni il sistema preventivo sia attuale per i docenti che vengono a visitare questa fiera. Il sogno che abbiamo è che le persone sappiano che il sistema preventivo di Don Bosco è vivo e opera in più di 144 scuole e in 62 CFP, con un numero considerevole di alunni”.

Il workshop “Educazione e innovazione”, svolto il 9 marzo, ha voluto presentare l’esperienza salesiana nel sistema scolastico formativo. Uno dei momenti di approfondimento è stato quello di presentazione dell’esperienza della scuola digitale di Sesto San Giovanni, tenuto da Tommaso Franchini, docente scuola secondaria e  responsabile della didattica ed educativa digitale, membro della consulta Scuola-IEFP per l’Ispettoria Lombardo Emiliana e da Raffaele Gallo, docente e animatore digitale.

“Dopo Didacta – spiega Tommaso Franchini –  la sfida della scuola salesiana è quella di proseguire in questa direzione, quindi trovare i nuovi punti, i nuovi cambi di paradigma che aspettano la scuola come l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata, integrarle nelle nostre lezioni per dare sempre di più ai ragazzi nella loro corsa verso il domani”.

“Il servizio dei Salesiani a favore dei giovani nella Scuola e nella Formazione professionale”, è stato invece il titolo del panel tenuto da don Fabio Attard, coordinatore formazione salesiani e laici in Europa. “La presenza dei giovani nelle nostre scuole salesiane continua a richiamare quello che la loro storia ha richiamato a Don Bosco: grande attenzione alla loro storia, al contesto che vivono, la grande capacità nostra di saperli incontrare là dove si trovano e la nostra capacità di offrire loro tutte le opportunità possibili per un futuro dignitoso che abbia la dimensione culturale, umana, raffinata, come anche quella valoriale”.

Didacta è anche l’occasione per tessere una rete di relazioni, come racconta Fabrizio Tosti, direttore nazionale dell’offerta formativa del CNOS –FAP:  “Questo è un momento per creare relazioni, reti e sinergie tra istituzioni educative ma soprattutto, per la formazione professionale, con i fornitori di tecnologia che possono diventare contatti di eccellenza per i nostri CFP, con tanti fornitori stiamo già programmando appuntamenti futuri per collaborare. Il significato della presenza salesiana a Didacta è continuare a percorrere il solco tracciato già da Don Bosco: per lui l’innovazione nei primi laboratori creati nella Torino nel 1850 era l’elemento fondamentale”. E conclude: “Le persone che incontriamo mostrano stupore e meraviglia perché non conoscono la Formazione Professionale così come è strutturata da noi salesiani, poi ci chiedono dove siamo presenti, se tutti possono accedere ai nostri percorsi e se è previsto l’accompagnamento dei ragazzi nel mondo lavorativo”.

Quello che verrà dopo Didacta lo delinea Luca Caputo, Segretario nazionale Area Digitale CNOS-FAP: “La sfida che attende CNOS-FAP dopo Didacta è quella di approfondire ulteriormente l’educativo digitale così come lo abbiamo introdotto più di dieci anni fa per farlo diventare una scelta di sistema di sistema vincente, attuale e concretamente realizzata dal maggior numero possibile dei nostri centri”.

Per don Roberto Dal Molin, presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane, la partecipazione dei Salesiani a Didacta serve a “presentare ed esporre le idee e le belle esperienze in atto nelle nostre realtà scolastiche e di formazione professionale in Italia e lasciarci contagiare dalle idee che nell’innovazione della scuola ci sono oggi in Italia. Una bella e ricca esperienza di presentazione e di contagio”. Quello che invece il mondo salesiano può portare a casa è il “contagio” di altre esperienze e idee, per fare in modo che “l’innovazione sia un riflesso della passione educativa che abbiamo e non andare a traino del moderno”.

Durante la fiera, l’ispettoria salesiana del Piemonte ha presentato l’esperienza Maker Lab allestiti in diversi Oratori grazie al progetto Labs To Learn che si propone di offrire una “seconda occasione” a minori e adolescenti a rischio di esclusione dai percorsi scolastici e formativi e promuovere il rafforzamento delle loro competenze logiche (STEM), delle life skills, dell’auto-stima, degli alfabeti indispensabili per la continuità formativa. Il progetto, finanziato da “Impresa Sociale con i Bambini” nell’ambito del Bando “Un Passo Avanti”, si sta realizzando nelle Case Salesiane dei territori di Torino, Bra, Vercelli, Alessandria e Casale, in partenariato con 9 Istituti Comprensivi e vede coinvolti, nell’ottica di un’alleanza educativa, gli educatori degli Oratori, i formatori delle sedi CNOS-FAP, i docenti delle scuole e le famiglie.

“Come Pastorale giovanile salesiana del Piemonte siamo contenti di questa presenza a Didacta, perché per la pastorale giovanile l’istruzione è fondamentale, e siamo contenti di esserci con un progetto che ha saputo mettere insieme tanti ambienti della nostra realtà, quello dell’oratorio con quello della scuola. Per dire che come salesiani riusciamo a curare meglio i ragazzi nel momento in cui riusciamo a prenderli nella loro integralità. Non solo una scuola secondo i canoni ordinari, non solo un oratorio che non sa interfacciarsi con il territorio ma mettendo insieme la sapienza dei due ambienti, ecco che siamo riusciti a esprimere qualcosa di nuovo con il progetto LabsToLearn di AGS e con il Maker Lab che presentiamo a Didacta”, dice don Alberto Goia, delegato di Pastorale Giovanile del Piemonte.

LabsToLearn con i Maker Lab ha intercettato molti dei giovani considerati in difficoltà: “Il mondo degli ultimi è un mondo che viene intercettato sia dall’oratorio che dalla scuola, quindi abbiamo provato a immaginare come questi due mondi – abbastanza istituzionali – potevano mettersi insieme per creare attorno a questi ragazzi un progetto unico che lavorasse insieme con loro a 360 gradi – racconta Valentina Bellis, responsabile dell’ufficio Emarginazione e Disagio giovanili del Piemonte – . Nascono così alcune sperimentazioni che noi abbiamo chiamato Maker Lab, dove proviamo a sperimentare dei luoghi dove la didattica diventa tempo libero e dove studiare diventa divertente e dove, come diceva Don Bosco, noi abbiamo dei ragazzi con l’intelligenza nelle mani, quindi li aiutiamo a creare dei prodotti e poi gli spieghiamo che proprio facendo quel lavoro che è divertente loro hanno appreso dei contenuti importanti della didattica. La presenza di un oratorio a Didacta, fiera per la scuola, è la classica innovazione che nasce più di cento anni fa, quella più grande che va riscoperta ogni giorno, ovvero la possibilità di stare in un luogo con altri ragazzi dove ci sono degli adulti significativi per la vita dei ragazzi e che sanno stare con loro, l’innovazione sta nel verbo “stare”, stare insieme”.

“Siamo qui a raccontare questi tre anni di progetto sulla lotta alla dispersione scolastica e contrasto alla povertà educativa, progetto che si avvale anche delle tecnologie digitale, in particolare nel nostro Maker Lab abbiamo provato a lavorare con la didattica digitale, con la robotica e i Lego Spice per lavorare sull’apprendimento laboratoriale. Ci sono anche dei ragazzi che hanno lavorato sui Maker lab per far vedere a tutti il percorso che hanno fatto”, conclude Alessandro Brescia, responsabile del progetto LabsToLearn.

 

 

Repubblica Genova – 150 anni di presenza salesiana, la ricetta della formazione professionale per incrociare domanda e offerta di lavoro

Pubblichiamo l’articolo dell’edizione di Genova sul convegno organizzato per i 150 anni di presenza salesiana a Genova “Formare i giovani per generare futuro: alleanze vincenti nel mondo del lavoro. I Salesiani da 150 anni a Genova”.

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«Le aziende ci chiedono di formare innanzitutto la persona, i valori, perché agli aspetti tecnici ci pensano le singole realtà, e noi offriamo una formazione di base sulla quale costruire tutto il resto». Il direttore dell’Opera Don Bosco di Genova, don Sergio Pellini, spiega con molta semplicità la ‘ricetta’ salesiana che, in 150 anni di presenza, nel 1872 San Giovanni Bosco fondo l’opera di Genova Sampierdarena – ha permesso di accompagnare al mondo del lavoro migliaia di persone attraverso un percorso formativo completo.

Ad oggi, di fatto, sono circa 200 gli studenti della scuola elementare e media, 250 quelli della formazione professionale, 13 ragazzi in comunità educativa territoriale, oltre a un migliaio di ragazzi e ragazze delle associazioni sportive e a centinaia di giovani di 50 nazionalità diverse che frequentano l’oratorio. «E ad aiutarli ci sono decine di educatori – racconta don Sergio – spesso ex studenti perché uno delle cose che caratterizzano chi fa questa esperienza é la riconoscenza, con i giovani che si inseriscono e poi si dedicano agli altri, accompagnandoli e offrendo loro opportunità perché, come diceva Don Bosco, possano capire di essere amati».

Punto di forza dell’opera Don Bosco, la formazione professionale che aiuta a recuperare anche quei giovani che oggi non vanno a scuola e non hanno occupazione attraverso una rete nazionale composta da 63 Centri di formazione professionale, 16 mila allievi, oltre 1.500 corsi di e circa 40 sportelli di Servizio al Lavoro. «C’è un numero smisurato di giovani che sono stati male orientati – spiega don Maurizio Lollobrigida, delegato regionale del Cnos-Fap – che hanno abbandonato i loro percorsi scolastici e hanno bisogno di qualcuno che li possa aiutare. Noi offriamo una grandissima varietà di percorsi formativi, dai camerieri agli elettricisti, dagli operatori del turismo, ai parrucchieri e alle acconciatrici, perché pensiamo che questo sia lo strumento ideale per intercettare i ragazzi». I 150 anni dei Salesiani a Genova, la sottosegretaria Frassinetti: “Gli studenti possano far politica” “È molto facile creare tensione da fatti che sembrano irrilevanti. La tensione per fortuna non c’è più, quegli anni sono finiti. Si può dibattere, si può scendere in corteo- sono state le parole della sottosegretaria Paola Frassinetti, a Genova per il convegno sui 150 annidei Salesiani a Genova _ bisogna stare molto attenti che si metta al centro il senso di responsabilità: non è questa la scuola che vogliamo, ma una scuola in cui ci sia dibattito e la possibilità per gli studenti di fare politica. No alle violenze, no ai cartelloni a testa in giù al liceo Carducci di Milano, che era il mio liceo: quindi, riportare tutti al senso di responsabilità”.

E il tema della formazione professionale è stato al centro del convegno nazionale ‘Formare i giovani per generare futuro: alleanze vincenti nel mondo del lavoro. I Salesiani da 150 anni a Genova’, che ha messo a confronto i rappresentanti delle istituzioni, dell’istruzione, e delle imprese. «Ci sono centinaia di migliaia di possibilità di lavoro che non trovano incrocio con le persone che sanno fare quei lavoro – ha sottolineato il vice Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci – e in questo contesto, bisogna fare tesoro dell’esperienza dei salesiani per disegnare politiche del lavoro e sociali a misura delle persone». Un modello di formazione che deve puntare più sulla conoscenza che sul ‘produttivismo esasperato’ come ha ricordato il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, Paola Frassinetti. “La scuola deve formare persone che solo dopo diventeranno dipendenti di azienda – ha detto – ma l’apprendimento e le conoscenze sono una cosa, il lavoro è in altra. È molto importante recuperare il valore della conoscenza. E il mio intervento era teso a mettere l’accento su come l’esperienza salesiana possa portare a un approccio del mondo del lavoro con una dimensione umana».

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Genova: formare i giovani, l’evento per i 150 anni dei salesiani

Dal sito Genova24.

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Genova. Lunedì 6 marzo 2023, dalle ore 9 alle 13, nella sala del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale, si svolgerà il convegno nazionaleFormare i giovani per generare futuro: alleanze vincenti nel mondo del lavoro. I Salesiani da 150 anni a Genova“.

Obiettivo dell’evento è focalizzare il ruolo della formazione professionale, il valore delle competenze e la forza dell’impegno per garantire la centralità dei giovani nel mondo del lavoro. In tal senso, i rappresentanti delle istituzioni, dell’istruzione, della formazione professionale e delle aziende, si confronteranno sulle procedure e azioni più significative.

Lo scenario e i dati

In Italia l’accesso al mondo del lavoro risulta sempre più difficile e “casuale”. Lo dice l’ultimo rapporto presentato dall’Istituto nazionale per le analisi delle politiche pubbliche Inapp. Ben 11,7 milioni di italiani non si sono mai iscritti alla scuola secondaria superiore, quasi quattro milioni l’hanno abbandonata senza arrivare al diploma. Infatti, il 41% della popolazione tra 18 e 74 anni, ha solo la licenza di terza media (17,7 milioni di persone): dati molto bassi rispetto alla media europea. Nonostante l’Italia abbia registrato notevoli progressi sul fronte degli abbandoni scolastici, la quota di abbandoni precoci resta tra le più alte dell’Ue (13,1% di dispersione). Tale quota corrisponde – in termini assoluti – a circa 543 mila giovani. La dispersione scolastica è direttamente collegata anche col fenomeno dei Neet (Not in education, employment or training), cioè i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non sono inseriti in un percorso di istruzione o di formazione.
Secondo l’Istat, una quota consistente di Neet è composta da giovani con non più di un titolo secondario inferiore, che è causa della loro minore occupabilità. L’accesso al mondo del lavoro per i giovani, risulta ancora troppo macchinoso e largamente informale.

Oggi per combattere l’abbandono scolastico è importante, secondo l’Istat, puntare all’ampliamento e/o alla differenziazione dell’offerta formativa in funzione della sua capacità di incontrare bisogni di formazione differenti. A questo riguardo, i percorsi triennali e quadriennali di Istruzione e formazione professionale (IeFP) mostrano da anni la loro capacità di inclusività e “antidispersione”. La IeFP riguarda la formazione iniziale dei giovani e si colloca di diritto nel sistema educativo nazionale di istruzione e formazione. Copre il 32,8% degli studenti iscritti ai percorsi offerti dall’Istruzione professionale statale. Il costo annuo pro-capite medio per allievo della IeFP è circa di 5.500 euro di molto inferiore al costo annuo per studente dell’istruzione professionale statale che è pari a 8.736 euro.

Il programma

Dopo l’apertura di don Sergio Pellini (Direttore dell’Opera Don Bosco di Genova Sampierdarena) e don Maurizio Lollobrigida (Delegato Cnos-Fap Liguria), i saluti di sua eccellenza Marco Tasca (Arcivescovo metropolita di Genova), Giovanni Toti (Presidente della Regione Liguria), Marco Bucci (Sindaco di Genova), Federico Delfino (Rettore dell’Università degli Studi di Genova). Relatori: suor Alessandra Smerilli (economista, docente universitario, Segretario del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale), Luca Ricolfi (sociologo, docente di Analisi dei dati), Roberto Cingolani (fisico, Consigliere di Governo per l’Energia), Maria Teresa Bellucci (vice Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali), Paola Frassinetti (Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito). Comunicazioni: Marco Scajola (Assessore Formazione professionale Regione Liguria), Augusto Sartori (Assessore al Lavoro e alle Politiche attive dell’Occupazione Regione Liguria), Simona Ferro (Assessore, Sport, Scuola, Università e Politiche giovanili Regione Liguria), Guido Torrielli (Presidente Associazioni Its Italia). Testimonianze di buone prassi: Mario Costantino (Presidente Europam spa), Ugo Salerno (Chairman and Ceo Rina), Enrico Castanini (Amministratore unico e Direttore generale Liguria Digitale), Andrea Giustini (presidente Ecoerdidania). Modera il convegno: Luca Ponzi, caporedattore Tgr Liguria.

Nel 1872 San Giovanni Bosco dava il via all’opera che oggi è il “Don Bosco” di Genova Sampierdarena – spiega don Sergio Pellini, direttore dell’Opera Don Bosco di Genova – Parlare di quest’opera è parlare della vita e della storia non solo di un quartiere ma di una città intera che si è dimostrata una scelta giusta, per la sua vocazione operaia e industriale. Infatti, da 150 anni il Don Bosco ha vissuto in simbiosi con Genova che, da sempre, ha visto con grande interesse e amore, lo sforzo dei Salesiani di garantire un clima positivo fatto di incoraggiamento di fiducia e di protagonismo giovanile. Un sistema educativo che sviluppa tutta la persona favorendo la crescita e la libertà, creando situazioni e ambienti positivi che stimolano e sostengono il giovane, dandogli il gusto del bene. A oggi decine di educatori, si mettono quotidianamente al servizio di circa 200 ragazzi della scuola elementare e media, 250 giovani della formazione professionale, 13 ragazzi della comunità educativa territoriale, circa 1.000 ragazzi e ragazze delle associazioni sportive e centinaia di giovani che frequentano il nostro oratorio. Sono giovani di circa 50 nazionalità diverse che, ogni giorno, nello studio, nel gioco e nel lavoro, dialogano e si incontrano in un crogiuolo di razze e culture, che arricchisce ed esalta il tessuto sociale del territorio della nostra Genova”.

Il CNOS-FAP (Centro nazionale opere salesiane – Formazione e aggiornamento professionale) – sottolinea don Maurizio Lollobrigida, delegato regionale del CNOS-FAP – ente organizzatore del convegno, eredita la visione di Don Bosco che nel 1852 sigla i primi contratti di apprendistato nella città di Torino. La Federazione nazionale è nata il 9 dicembre 1977 e coordina i Salesiani d’Italia impegnati a promuove in 18 regioni, un servizio di pubblico interesse nel campo dell’orientamento, della formazione e dell’aggiornamento professionale con lo stile educativo di Don Bosco. 63 Centri di formazione professionale (Cfp) presenti in 16 Regioni italiane. Circa 16 mila allievi nella IeFP. Oltre 1.500 corsi di formazione attivati. Circa 40 sportelli di Servizio al Lavoro. Circa 1.400 dipendenti a tempo indeterminato. Migliaia sono i giovani che frequentano i nostri percorsi formativi al termine dei quali, si inseriscono nelle imprese come persone qualificate dal punto di vista umano e professionale (camerieri, cuochi, elettricisti, meccatronici, informatici, operatori del turismo, parrucchiere-acconciatrici e tante altre specializzazioni lavorative). A un anno dalla qualifica il 92% degli allievi è in successo formativo (collocato nel mercato del lavoro). Ogni anno il nostro ente cura l’organizzazione di un evento nazionale, che mette a confronto le diverse agenzie coinvolte nei processi di crescita e formazione dei giovani che si avviano al mercato del lavoro”.

Si segnalano, inoltre, gli articoli dedicati all’evento a cura di La Voce di Genova e La Repubblica – Genova.

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I Salesiani in Italia presenti a Didacta con CNOS-FAP e CNOS-Scuola

Dall’8 al 10 marzo le Associazioni Salesiane CNOS-FAP e CNOS-Scuola saranno presenti con uno stand a Fiera Didacta Italia, il più importante appuntamento fieristico sull’innovazione del mondo della scuola che si svolgerà a Firenze, presso la Fortezza Da Basso.
Il mondo salesiano della scuola e della formazione professionale avrà così uno stand al Padiglione Spadolini, piano Attico, dove si terranno dei workshop per esprimere la propria proposta educativa. Partner tecnico dell’evento sarà C&C.

L’8 marzo, nella Sala Eventi E6 – Palazzina Lorenese 1 Piano, si terrà il workshop “Piattaforma Competenze Strategiche”, tenuto da Enrica Ottone, docente Pontificia Facoltà Scienze dell’Educazione Auxilium.

Il 9 marzo, due appuntamenti:

  • dalle 11.30 alle 13.20 nell’Arena A3 – Pad.Spadolini Piano Attico, si terrà il convegno nel quale verrà presentata l’esperienza educativa e innovativa dei Salesiani nella Scuola e nei Centri di Formazione Professionali.
  • dalle 15.30 alle 16.20, Sala Eventi E6 – Palazzina Lorenese 1 Piano, si terrà il workshop “Cosa fa una scuola digitale? Otto anni di innovazione didattica, tecnologica e ambientale all’istituto “E. Marelli” di Sesto San Giovanni”, tenuto da Tommaso Franchini, Docente e responsabile didattica ed educativo digitale Formatore Apple Distinguished Educator e consulente Apple Professional Learning Specialist, e Raffaele Gallo, Docente e animatore digitale. Questo appuntamento, in virtù del grande numero di preiscrizioni presentate, si terrà anche il 10 marzo, allo stesso orario e nello stesso luogo.

Il 10 marzo, invece, dalle 11.30 alle 12.20, nella Sala Eventi E6 – Palazzina Lorenese 1 Piano, si terrà il workshop “Cittadinanza Digitale – Classcraft”, tenuto da Giovanni Fasoli, docente IUSVE di Pedagogia della realtà virtuale, Tecnologie immersive per l’educazione e la formazione Digital Augmented Education; Anna Cipriani, Docente specializzata in Media-Education; Erica Gandaglia, Docente Scuola Secondaria Primo Grado; Stefano Impilli, Docente Scuola Secondaria Primo Grado.

“La presenza dell’associazione CNOS Scuola – Salesiani per la scuola a Didacta è una occasione per presentare la nostra proposta educativa e didattica che svolgiamo tutti giorni all’interno delle nostre scuole su tutto il territorio nazionale, una proposta educativa e innovativa per offrire scuole aperte al futuro per l’educazione integrale della persona”

dichiara don Stefano Mascazzini, presidente del CNOS Scuola – Salesiani per la scuola.

“Oggi CNOS-FAP a Didacta racconta che l’innovazione dentro i nostri Centri di formazione professionale è fondamentale, ma che questa può portare frutto solo se è radicata sul terreno dei valori che già don Bosco ha messo a fondamento del suo metodo educativo. Vogliamo rappresentare i risultati raggiunti nell’ambito della Formazione Professionale e penso sia importante essere presenti a Didacta con il resto del mondo salesiano che lavora in Italia negli ambiti dell’educazione scolastica e della Formazione Professionale.

dichiara don Fabrizio Bonalume, direttore generale del CNOS-FAP.

Siamo felici di vedere i ragazzi che crescono nella loro autostima e che ritrovano il fascino del “saper fare” un lavoro, perché in questo “saper fare” il giovane molte volte ritrova la risposta al senso della propria vita e capisce chi può essere per una società che ha bisogno l’apporto dell’impegno di ciascuno”.

In un’intervista per il programma tv “Un Caffè Con…“, in onda il 27 Febbraio 2023 alle 9.35 su RETE 7 – (canale 13 del d.t.), don Stefano Mascazzini ha approfondito la partecipazione di CNOS Scuola – Salesiani per la scuola alla fiera e il ruolo dei salesiani nella formazione scolastica:

Mentre Fabrizio Tosti, Direttore Nazionale Offerta Formativa CNOS-FAP, in un’intervista in onda il 3 marzo 2023 ha approfondito la partecipazione del CNOS-FAP e le attività dello stesso in favore dei giovani:

 

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Trent’anni del Centro don Bosco di Tirana

Dal sito dell’ispettoria Meridionale.

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Era il 30 gennaio del 1993 quando i Salesiani di don Bosco, alla presenza di tante autorità civili, religiose, giovani, ma anche con tante difficoltà, inauguravano il Centro don Bosco di Tirana.
Trent’anni fa, quella che adesso è conosciuta come Via Don bosco era la via che portava alla ‘”fabbrica delle scarpe”; e quello che adesso è il quartiere Don Bosco altro non era che l’immediata periferia di Tirana: solo campagna e nessuna costruzione. Così come lo stesso Centro Don Bosco era solo un grande spazio recintato con all’interno depositati più di 40 bunker.
Con il passare degli anni è nato il quartiere Don Bosco, una delle realtà abitative più conosciute e popolate di Tirana, che conta più di un milione di abitanti. Lì dove c’erano solo bunker ora sorge un grande Centro educativo vivo e vivace: una scuola con quasi 800 alunni, un Oratorio, una Parrocchia e un Centro Diurno per ragazzi di etnia Rom. In trent’anni tanti salesiani di don Bosco, con il loro operare, hanno dato un contributo notevole allo sviluppo della terra albanese.
Per questo motivo, il 31 gennaio, giorno della festa del nostro Santo salesiano, il Centro don Bosco ha vissuto un momento di ringraziamento e riconoscenza per il bene operato e che ancora opera, insieme a autorità civili, religiose e migliaia di ragazzi e giovani. Nella mattinata, durante la cerimonia dell’anniversario erano presenti la Ministra dell’istruzione e dello sport, la signora Evis Kushi, la Ministra dell’economia e della finanza, la sig.ra Delina Ibrahimaj, che è intervenuta sia come figura istituzionale che mamma dei due figli iscritti alla nostra scuola. Sono stati con noi anche il Nunzio apostolico, Mons. Luigi Bonazzi; l’ambasciatore d’Italia in Albania, dott. Fabrizio Bucci; il Vicesindaco di Tirana, il sig. Andi Seferi; l’Arcivescovo della diocesi di Tirana-Durazzo, Mons. Arjan Dodaj; l’ex allievo e artista Landi Hysi; il rappresentante dell’Ufficio scolastico dell’ambasciata italiana, la sig.ra Lucia Cucciarelli; la Presidente delle scuole cattoliche, suor Teuta Buka; il referente della Renovabis, il sig. Julian Priska; e don Michele Gentile, sacerdote che nel 1993 vide la posa delle prime pietre dell’Opera salesiana.
Dopo le parole di accoglienza del direttore del Centro, don Gino Martucci, in tutti gli interventi dei convenuti sono state espresse parole di ringraziamento, apprezzamento e incoraggiamento per il lavoro che i salesiani svolgono.
Particolarmente incoraggianti sono state le dichiarazioni della Ministra Evis Kushi:
«Qui al Don Bosco non c’è soltanto un’istituzione scolastica ma un centro sociale dove si educano i ragazzi e i giovani con i migliori valori: il valore della solidarietà, della pace, del dialogo, della collaborazione. Sono esattamente questi valori che ogni giorno, e sempre di più, sono importanti e necessari, per le nuove generazioni e per tutta la società. Il vostro logo racconta una casa, un rifugio che offre protezione, cure, amore e calore. Il direttore del centro, appena entrati, mi ha detto che qui non ci sono mai state così tante personalità importanti in un unico momento. No. Le persone più importanti qui siete voi, non noi. Lei, direttore, ha trent’anni di esperienza, come tutti i suoi collaboratori. Sono convinta che sarete qui per altri 100 anni e altri anni ancora. Questo le auguro con tutto il cuore. La festa di oggi è una festa comunitaria. Lo è per lei, per gli studenti, per i genitori, per gli insegnanti, e sicuramente anche per l’intera comunità. Ed io come Ministro della pubblica istruzione e dello sport, non solo vi ringrazio e mi congratulo per il lavoro che avete fatto in tutti questi anni, ma vi assicuro anche tutto il mio sostegno, il mio e di tutta l’Istituzione che dirigo. Auguri a tutti e godiamoci il 30º anniversario del centro Don bosco che è per tutti un modello di ispirazione». 
La giornata è proseguita all’insegna della gioia comunitaria, fatta di tanti momenti espressivi dei giovani della scuola e dalle attività ricreative in Oratorio, per concludersi con la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Tirana-Durazzo, il Monsignor Arjan Dodaj.

 

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Italia – La vicinanza e l’affetto del Rettor Maggiore verso le popolazioni di Turchia e Siria colpite dal terremoto

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Torino) – Esprime tutto il suo dolore e la sua vicinanza, Don Ángel Fernández Artime, il Rettor Maggiore dei Salesiani, dopo i terribili sismi che hanno scosso Turchia e Siria e causato decine di migliaia di vittime e di feriti. “Siamo davvero sofferenti… grande è il dolore” dice il X Successore di Don Bosco da Valdocco.

Ecco di seguito il messaggio condiviso dal Rettor Maggiore:

Qui da Valdocco, voglio rivolgere un saluto molto sentito, cominciando dai miei confratelli salesiani ad Istanbul e in tutta la Siria, a Damasco e particolarmente ad Aleppo.

Siamo davvero sofferenti, come tantissime persone di buona volontà, perché la natura, ancora una volta si è mostrata con tutta la sua forza, e grande è il dolore, con tantissimi morti… Con questo voglio dire che siamo con tutti voi, cittadini della Turchia e della Siria, con tutti voi carissimi che siete vicini alle presenze salesiani della Turchia, ad Istanbul, e della Siria, a tutti voi miei cari confratelli salesiani e Famiglia Salesiana di queste parti del mondo.

Vogliamo esprimere la nostra solidarietà con il sentimento, con la parola, con la preghiera, con la fede nel Signore che accompagna anche il momento di dolore provocato dalla natura, e allo stesso tempo, vogliamo continuare a dirvi che vogliamo essere solidali con voi in tutti i sensi: siamo con voi e vogliamo essere un po’ di aiuto per gli altri, come fanno migliaia e migliaia di persone. Perché anche in questo dolore c’è una grande solidarietà.

A presto, ciao!”.

Il video-messaggio è visibile nelle versioni originali in italiano e spagnolo su ANSChannel.

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Servizio Civile Universale, proroga del bando: scadenza il 20 febbraio ore 14

Dal sito di Salesiani per il Sociale.

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Con Decreto del Capo del Dipartimento è prorogato al 20 febbraio 2023, ore 14.00, il termine di presentazione delle domande di servizio civile universale.

Le modalità di presentazione delle domande restano le stesse. Sul nostro sito si possono consultare tutte le schede progetto e le informazioni sulle sedi di svolgimento del Servizio Civile Universale, in Italia e all’estero.

Per fare l’anno di volontariato con i Salesiani, sono disponibili:

  • 1.274 posti per l’Italia
  • 78 per l’estero (70 con Salesiani per il Sociale e 8 con il VIS)

Tutte le info si possono trovare qui:

Vai al sito SXS

L’Animazione Missionaria delle Ispettorie Salesiane d’Italia al fianco dei Salesiani di Siria e Turchia

Pubblichiamo il comunicato dell’Animazione Missionaria sull’emergenza Turchia/Siria.

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In queste ore il nostro cuore, i nostri pensieri e le nostre preghiere, insieme a tutti quelli di tanti confratelli, amici e giovani, sono rivolti alla Siria ed alla Turchia: in modo particolare alle case salesiane di Aleppo, Kafrun e Damasco, ai tanti confratelli, ai giovani e a tutte le persone che frequentano le nostre opere in quelle zone martoriate dal terremoto.

Fin dalle prime ore successive ai drammatici eventi alcune famiglie hanno lasciato le loro case e si sono rifugiate presso la casa salesiana che si trova al centro di Aleppo, città che maggiormente è stata colpita dal sisma. Qui sono state accolte numerose persone che hanno ricevuto una prima assistenza con vestiti, cibo, beni di prima necessità e conforto.

“In questa drammatica situazione, noi salesiani abbiamo aperto le nostre porte – scrive don Pier Jabloyan, Delegato Ispettoriale di MOR per la Comunicazione Sociale –. Abbiamo prontamente accolto tutti coloro che ne hanno bisogno. Sono già più di 300 le persone accolte e aiutate dai Salesiani, dai collaboratori e da tutta la Famiglia Salesiana di Aleppo. Stiamo cercando di fare il possibile, nonostante le sfide e le difficoltà. Questo, in Siria, è un periodo particolarmente freddo e l’inverno è rigido. Nevica, manca la corrente e mancano i combustibili. La popolazione sta vivendo davvero un momento difficile”.

I Salesiani d’Italia, attraverso l’impegno dell’Animazione Missionaria, si sono attivati fin da subito, con diverse iniziative, nel sostegno dei salesiani di quelle terre e delle famiglie colpite. Le diverse iniziative sono promosse dalle singole Ispettorie e nei canali ufficiali di ciascuna è possibile rintracciare le modalità con cui contribuire. 

Per supportare il lavoro dei salesiani in Siria a favore delle famiglie più colpite dal terremoto, è possibile donare attraverso trasferimento e bonifico bancario sul seguente conto corrente:

                 Direzione Generale Opere Don Bosco
                    Via Marsala 42 00185 Roma
                    Banca: Banca Popolare di Sondrio
                    AGENZIA N. 2 – ROMA Via Gherardi Silvestro 45 00146 Roma          
    IBAN: IT54O0569603202000004655X77
                    BIC/SWIFT: POSOIT22
                    Causale: Emergenza Terremoto Siria

 

Riferimenti Ispettorie Salesiane d’Italia: 

Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle D’Aosta – www.salesianipiemonte.info
Ispettoria Lombardo-Emiliana – www.salesiani.it
Ispettoria Italia NordEst – www.salesianinordest.it
Circoscrizione Salesiana Italia Centrale – www.donbosco.it
Ispettoria Italia Meridionale – www.donboscoalsud.it
Ispettoria Sicula – www.sdbsicilia.org

Organizzare la Speranza, tappa a Milano per il processo dal basso di Salesiani per il Sociale

Nel pomeriggio di sabato 4 febbraio 2023 nella sede di Milano, con la presenza di circa 15 persone si è svolto il quarto incontro territoriale del processo di partecipazione dal basso coordinato dall’Osservatorio Salesiano per i diritti di minori.

Ad aprire l’incontro il Presidente di Salesiani per il Sociale don Francesco Preite il quale ringraziando Don Paolo Caiani responsabile della Pastorale Giovanile e Don Davide Perego incaricato dell’emarginazione ha posto l’accento sulla forte attenzione al sociale e sulla volontà di rinnovare il mondo salesiano, ha presentato il processo di partecipazione dal basso: un processo promosso da Salesiani per il Sociale e realizzato in sinergia  con l’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori per costruire insieme il documento programmatico di animazione di Salesiani per il Sociale 2023-2026, a partire proprio dall’ascolto dei territori. Così, don Francesco Preite ha invitato ciascuno a riflettere su nuove proposte, idee e opportunità e a condividerle, per offrire un proprio contributo in questo processo di innovazione.

Successivamente, don Rafael Bejarano – Referente per le Opere Sociali nel Settore della Pastorale Giovanile ha messo a fuoco le linee del Congresso Internazionale delle Opere e dei Servizi Sociali Salesiani e ha richiamato l’attenzione sulla preziosa opportunità di conoscersi e camminare insieme.

Partecipazione, internazionalizzazione e cura sono state le tre parole evidenziate da Renato Cursi – Direttore Generale di Salesiani per il Sociale nel corso del suo intervento.

Isabella Cordisco, docente presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma che insieme a Micol Trillo è parte dell’Osservatorio Salesiano per i Diritti dei Minori ha arricchito la presentazione del processo di partecipazione dal basso “Organizzare la speranza”, descrivendo le sue diverse tappe e sottolineandone l’obiettivo principale: trasformare un libro soci in una rete di relazioni concrete.

Vitandrea Marzano ha illustrato la piattaforma di partecipazione digitale https://organizzarelasperanza.net/, quale strumento concreto messo a disposizione per continuare a riflettere e condividere proposte, idee, intuizioni, esperienze territoriali sulle cinque aree di sfida della missione salesiana, nonché per offrire a tutti la possibilità di intervenire ed esprimersi.

È poi seguito un momento di lavoro, guidato da Riccardo Mariani e basato sul confronto attivo tra i partecipanti all’incontro, attraverso il quale i presenti hanno riflettuto insieme e avanzato idee e proposte sulle aree di sfida della missione salesiana.

Infine, ha avuto luogo un momento di restituzione in plenaria del lavoro, da cui sono emerse molteplici idee e riflessioni interessanti, tra le quali:

  • Realizzare una formazione per i giovani del Servizio Civile che non sia solo pratica ma che aiuti e accompagni i ragazzi impegnati in questa esperienza e che racconti anche i temi della pace e del volontariato;
  • Promuovere una formazione specifica rivolta ai ragazzi in Servizio Civile, intesa non come un pacchetto di conoscenza che viene dato all’inizio del percorso bensì come una riflessione che evolve gradualmente durante tutto il percorso, ,a insieme a questa anche una formazione delle figure che accompagnano queste esperienze (come ad esempio l’OLP);
  • Dare in mano la comunicazione social ai giovani stessi, poiché proprio loro hanno la creatività e la capacità di rimanere al passo con i tempi;
  • La rete deve essere vera nel suo agire, non legata solo ai bandi ma avere un impatto sociale sul territorio;
  • La rete è uno dei punti nevralgici del futuro e del presente, ma per lavorare in rete è necessaria la capacità di uscire dall’autoreferenzialità e quindi uscire dai nostri ambienti, conoscersi, scambiarsi esperienze, trovare tempo e momenti per stare insieme e condividere;
  • Quando si parla di rete, non riferirsi solo alla rete tra scuola, organizzazioni del Terzo Settore e Comune, ma considerare l’apporto fondamentale delle famiglie e coinvolgerle;
  • Riflettere su un’accoglienza dei migranti che non deve essere fatta solo a spot, per situazione specifiche, ma anche su situazioni meno conosciute;
  • L’integrazione e l’accoglienza si realizza quando i migranti non solo ricevono ma sono anche messi nelle condizioni di dare qualcosa alla comunità.

Conclude Don Francesco Preite: “siamo molto felici di come sta andando questo percorso convinti che grazie alla partnership con l’Osservatorio Salesiano per i diritti dei minori sapremo proporre nei prossimi anni un proposta innovativa sotto il profilo sociale nello stile preventivo che ci caratterizza

 

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Don Ciotti incontra i giovani di Genzano in occasione della festa di Don Bosco: “La legalità è lo strumento per arrivare alla giustizia”

“Dobbiamo fare in modo che la legalità non diventi un idolo. La legalità è un elemento importante per lo sviluppo umano e sociale, ma dobbiamo fare in modo che la legalità si possa tradurre nella quotidianità, dobbiamo educarci al rispetto delle regole: Don Bosco diceva che dobbiamo essere buoni cristiani e onesti cittadini”. Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, il 31 gennaio ha incontrato i giovani di Genzano grazie al convengo “Giovani e legalità” organizzato dalla Casa Salesiana di Genzano per la festa di Don Bosco.

“Ho conosciuto don Luigi Ciotti più di trent’anni fa in montagna durante un incontro di formazione di giovani preti salesiani. Mi ricordo che mi trasmise il suo grande amore a don Bosco come prete torinese. Non ho mai dimenticato il suo racconto della sua ordinazione sacerdotale dove erano presenti i tanti esclusi dalla città di Torino. Un’assemblea davvero originale che ben rappresentava il popolo delle periferie. Quanto diversa quella celebrazione da quella vissuta da noi neosacerdoti dove tutto era definito è programmato, dove l’assemblea era composta da gente per bene – spiega don Maurizio Verlezza, direttore dell’Opera salesiana di Genzano -. Da quel giorno non l’ho più perso di vista, con lui è nata una bellissima amicizia. In tutte le case in cui sono stato l’ho inviato a parlare ai giovani”.

Accolto nel cinema teatro Cynthianum, don Ciotti ha dialogato con i giovani e con le autorità presenti. “Siamo chiamati a saldare la terra con il cielo, impegnarsi per costruire con la nostra assunzione di impegno una cittadinanza vera. Però la legalità non può essere l’obiettivo, ma lo strumento per raggiungere la giustizia, quella sociale e ambientale. La legalità è lo strumento per raggiungere l’obiettivo”.

Giovani dell’associazionismo, giovani scout e studenti delle scuole del territorio: con loro, don Ciotti ha affrontato il tema della fragilità dei nostro adolescenti, la paura, il diritto dello stare male. “Dobbiamo cogliere questo segnale, perché c’è un dato nuovo: dall’adolescenza ribelle agli adolescenti di oggi che chiedono il diritto di fragilità, di essere accolti e riconosciuti in questa fragilità”. E ancora, la necessità di scegliere e prendere una posizione: scuola e lavoro, educazione e formazione sono basi solide per la coscienza civica del giovane cittadino.

“C’è troppa gente che parla di giovani ma non con i giovani e soprattutto non ascolta i giovani: abbiamo bisogno di creare una nuova forza generatrice, adulti e giovani insieme”, dice ancora don Ciotti.

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