Don Bosco Global Youth Film Festival: aperte le iscrizioni

Si pubblica di seguito il comunicato stampa d’apertura delle iscrizioni alla seconda edizione del Don Bosco Global Youth Film Festival.

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Vi invitiamo a partecipare alla seconda edizione del Don Bosco Global Youth Film Festival! Il festival si rivolge ai giovani tra i 14 e i 25 anni. Il motto è “L’amore costruisce pace e solidarietà“.

Vi presentiamo alcuni punti più importanti:

  • I concorrenti di qualsiasi istituzione appartenente alla Famiglia Salesiana del mondo salesiano possono presentare i loro film per la seconda edizione del DBGYFF.
  • I film presentati non devono essere stati creati prima del 1° gennaio 2022 e non devono essere stati proiettati o diffusi online.
  • Il DBGYFF 2023 accoglie tutte le opere cinematografiche di qualsiasi genere che si adattano al tema del festival.
  • Le opere non devono superare i 5 minuti.
  • È possibile presentare un solo film al festival. Non sono ammesse iscrizioni multiple da parte della stessa persona. Ogni iscrizione deve essere presentata individualmente e accompagnata dal proprio modulo completo di registrazione online compilato.
  • I film selezionati, di tutti i generi, saranno proiettati al pubblico, in particolare ai giovani, in occasione dell’annuale Don Bosco Global Youth Film Festival, in programma quest’anno venerdì e sabato 13 e 14 ottobre 2023 a livello globale.
  • I prestigiosi premi del DBGYFF sono assegnati da giurie di esperti che decidono i vincitori. L’elenco dei premi comprende i migliori film a livello mondiale e i migliori film a livello regionale. I Migliori Globali sono i premi assegnati ai migliori lavori provenienti da ogni regione. Saranno assegnati dieci premi globali: cinque migliori per la categoria Junior e cinque migliori per la categoria Senior. I Migliori Regionali sono i premi assegnati ai 10 migliori cortometraggi di ogni Regione. Le candidature sono classificate in base alle sette regioni: Asia Sud, Asia Est-Oceania, Africa-Madagascar, Interamerica, America Cono Sud, Europa Centro-Nord, Mediterranea. I 10 migliori Regionali di ogni Regione saranno distribuiti equamente tra le due categorie: 5 migliori Regionali Junior e 5 migliori Regionali Senior.

Il termine ultimo per la registrazione e il caricamento dei cortometraggi per il DBGYFF è lunedì 31 luglio 2023.

Troverete tutte le informazioni necessarie sul nostro sito web: https://www.dbgyff.com/it

Vi invitiamo a seguire i nostri social media:

Facebook: https://www.facebook.com/DBGYFFIT

Instagram: https://www.instagram.com/dbgyff/?igshid=MzRlODBiNWFlZA%3D%3D

YouTube: https://youtube.com/@dbgyffdonboscoglobalyouthf7648

Per qualsiasi domanda, siamo a disposizione via e-mail: dbgyffsocial@gmail.com

Non esitate a trasmettere le informazioni ai giovani con cui siete in contatto. Fateci sapere se possiamo contare sulla vostra partecipazione.

Cordiali saluti,

Ola Stankiewicz , Team Don Bosco Global Youth Film Festival

Note di Pastorale Giovanile, riunione di redazione e saluto a don Michele Falabretti e don Roberto Dal Molin

Il 26 giugno, nella sede del Centro Nazionale delle Opere Salesiane, si è ritrovata la redazione di Note di Pastorale Giovanile per l’ultimo incontro dell’anno. L’occasione è stata anche quella per salutare don Roberto Dal Molin, prossimo superiore dell’Ispettoria Lombardo-Emiliana e don Michele Falabretti che dopo undici anni termina il suo incarico come direttore del Servizio nazionale di Pastorale Giovanile. Don Rossano Sala, direttore di NPG, ha salutato a nome di tutti don Roberto e don Michele, ringraziandoli per il loro prezioso lavoro.

Don Michele Falabretti ha poi ripercorso gli ultimi dieci anni di pastorale giovanile in Italia. La storia del servizio nazionale di pastorale giovanile, nato nel 1993, quando don Michele è stato ordinato prete, si intreccia con la sua: per un terzo, ne è stato responsabile. E in questi anni, alcune cose sono accadute dentro la Chiesa.

Con la nascita del servizio nazionale di PG, dentro gli orientamenti della Chiesa sulla carità si è segnato un piccolo cambiamento: vista come una cosa di per sé quasi inutile in quel momento, in realtà stava raccogliendo un’istanza del Concilio che in termini pastorali era una svolta molto forte. Il principio dell’educazione che è un principio di semina chiede di lavorare sulla relazione.
I trent’anni del servizio nazionale di PG vanno riletti così: una storia fecondissima, dove non si può non ricordare Don Bosco, la storia del ‘900 con l’azione cattolica che ha strutturato un grande movimento, c’è la nascita dei movimenti e la frammentazione che coltiva altre sensibilità.

Don Michele poi ricorda i suoi predecessori, legati a una stagione diversa della storia della Chiesa e della pastorale: monsignor Sigalini, colui che fa un’operazione di “aratura”; don Paolo Giulietti che ha dato il via alla grande stagione di eventi; don Nicolò Anselmi che arriva subito dopo Verona, tappa che segna un altro passaggio, quando si inizia a parlare di pastorale integrata.

Dopo dieci al servizio della Pastorale Giovanile, don Michele ne traccia le caratteristiche.

Il radicamento capillare sul territorio, dove sono presenti Diocesi e parrocchie anche molto piccole che porta ciascuna realtà a strutturarsi: nel nostro Paese, rispetto ad altri, c’è una sensibilità educativa più pronunciata.

La titolarità della pastorale è dove si vive la comunità, dove si celebra l’Eucaristia. Quando si demanda alla Diocesi si vive poco, si incontrano poco i ragazzi. Anche sul tema della Parola: deve essere “sbriciolata” ogni giorno, altrimenti vivere solo il grande evento è fare un fuoco d’artificio ma portare a casa niente.

Gli eventi lasciano sicuramente relazioni, incontri, momenti in cui si fa esperienza di “corpo”, il tema è poi riuscire a fare verifica, a raccontarsi, a scrivere per far crescere dentro i ragazzi la consapevolezza. Il bisogno del corpo: i giovani vivono relazioni smaterializzate, noi facciamo i manichei davanti ad alcuni eventi. Gli eventi lasciano relazioni, il tema del portare a casa le esperienze e fare verifica, raccontarsi qualcosa e scriverlo.

In questi dieci anni la Chiesa ha messo al centro l’educazione e c’è stato anche un Sinodo dei giovani nel mezzo.  L’educazione messa a tema per 10 anni dalla Chiesa con un sinodo dei giovani nel mezzo, ma con la fatica di dialogare.

Cosa ci chiede oggi la pastorale giovanile: dobbiamo essere credibili per essere testimoni, deve tornare fuori il tema della qualità testimoniale della Chiesa. Una strada è quella dei rapporti intergenerazionali che devono essere sani. Il rapporto intergenerazionale deve essere rivisto perché i giovani ti riportano il respiro per il futuro.

Ci chiede di riappropriarci di un impegno laicale sano: la sensibilità politica è in crisi, ma il tema oggi è quello che i laici possono e devono fare nella società.

Il territorio è cambiato radicalmente con le grandi riforme sociali: chi si è seduto a parlare con le istituzioni era chi aveva attività educative in piedi. Il mondo non funziona con lo schema del “cestino delle offerte”, bensì con le competenze e con l’educazione alla comprensione del mondo.

Infine, l’oratorio. È un luogo unico in Italia. Ha questa grande magia, è un laboratorio dove ci si mette alla prova, dove si fa qualcosa, con un gioco di passaggio dove a un certo punto ti lascio delle responsabilità per fare servizio. Questo meccanismo fa crescere, ma va coltivato.

Questo racconto arriva poi al focus sul futuro. Cosa serve? Servono persone e competenze, le attività devono servire alle persone e non viceversa. Dobbiamo saper fare e saper fare bene. Don Michele ha poi concluso ricordando come, in questi anni, Note di Pastorale Giovanile sia stato un luogo dove “pensare”: “Chi ha costretto a pensare, non solo a fare”.

La discussione assembleare ha poi allargato il ragionamento di partenza, e ciascuno ha potuto mettere l’accento su uno degli aspetti emersi dal discorso di don Michele.

Nel pomeriggio, divisi in gruppi di lavoro, si è proceduto a mettere insieme idee e proposte per gli articoli, i dossier e gli studi da pubblicare sulla rivista nel 2024.

 

Resonantiæ Camera Chorus da San Cataldo (Sicilia) alla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino

Dal sito dei Salesiani Sicilia.

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È stato lungamente atteso e desiderato nonché preparato con grande impegno ed entusiasmo l’ “omaggio” reso alla Vergine Maria presso la Basilica “Maria Ausiliatrice” di Torino dal Resonantiæ Camera Chorus, coro di sole voci femminili costituitosi nel gennaio 2017 presso l’Oratorio Salesiano “San Luigi” di San Cataldo.

E così venerdì 23 giugno 19 Coriste, il Direttore del Coro, Maestro Daniele Riggi, la Guida all’ascolto del gruppo, Luciano Arcarese, ed altri accompagnatori, son partiti alla volta di Torino Valdocco, dove sono stati calorosamente accolti dal Rettore della Basilica, don Michele Viviano, salesiano sancataldese.

Per felice coincidenza, il Coro si è trovato a Torino nel giorno in cui si festeggia il Santo Patrono della Città, San Giovanni Battista, giorno che, per antica tradizione, è dedicato alla festa per il Rettor Maggiore proprio a ricordo dell’onomastico di Don Bosco.

Proprio per tale motivo il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, avrebbe dovuto essere presente al momento di festa organizzato in suo onore e che si sarebbe concluso con l’esibizione del Coro.

Tuttavia, l’improvvisa notizia della morte della mamma di don Angél ha impedito allo stesso di essere presente; prima della partenza per la Spagna, il Rettor Maggiore, ha voluto, comunque, salutare i membri del Coro in un raccolto e intimo momento di incontro – che resterà nel cuore dei presenti – conclusosi con il canto del brano “Matri dulcissima” che il Coro ha dedicato alla memoria della mamma del Rettor Maggiore.

Grandissima l’emozione per il concerto – la sera del 24 giugno – ai piedi del meraviglioso dipinto dell’Ausiliatrice così voluto da Don Bosco e realizzato da Tommaso Lorenzone; presenti il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, il Rettore della Basilica, don Michele Viviano, diversi membri del Consiglio Generale della Congregazione Salesiana, diversi Salesiani e un numeroso pubblico torinese arricchito dalla gradita presenza di alcuni sancataldesi – che ora vivono a Torino o nei dintorni – e di altri siciliani.

Il Coro ha eseguito dieci brani – spaziando da Giovanni Pierluigi da Palestrina al norvegese Gjeilo, dall’ungherese Kocsàr ad Antognini, da Gyöngyösi allo stesso Don Bosco, autore del brano “Oh Maria, Vergine potente” – e due bis, di cui uno su espressa richiesta del Vicario del Rettor Maggiore. Don Martoglio ha, infatti, chiesto di riproporre il brano in lingua siciliana “Matri dulcissima”, su testo e musica del Maestro Daniele Riggi, invitando le coriste a volgersi verso il dipinto dell’Ausiliatrice; spontaneamente l’intera assemblea si è messa in piedi e grande è stata la commozione dimostrata anche dalle lacrime che hanno solcato non pochi volti.

Conclusa con gioia, soddisfazione e non pochi apprezzamenti l’esibizione presso la Basilica, il giorno successivo – domenica 25 giugno – il Coro ha raggiunto Colle Don Bosco – il colle delle “beatitudini giovanili” (come è stato definito da San Giovanni Paolo II) – dove ha potuto esibirsi a conclusione della Celebrazione Eucaristica presso la Basilica Superiore e dove ha avuto la possibilità di visitare la casa di Don Bosco.

Il programma ufficiale è stato, inoltre, arricchito da altri momenti culturali, quali la visita alla meravigliosa Reggia di Venaria, la visita alla imponente e suggestiva Sacra di San Michele e la visita alla Casa-Museo Don Bosco, occasioni tutte in cui le coriste si sono lanciate in esibizioni spontanee raccogliendo consensi e applausi dai turisti presenti.

Doveroso un ringraziamento a quanti hanno reso possibile questa bella esperienza, in particolare a don Michele Viviano, nostro concittadino, oggi Rettore della Basilica di “Maria Ausiliatrice” per la calorosa accoglienza, e alla Banca di Credito Cooperativo “Giuseppe Toniolo e San Michele” di San Cataldo – nella persona del Presidente Dott. Salvatore Saporito – per averci aiutato a rendere concreto quello che finora era rimasto un sogno.

“Quella vissuta dal Coro a Torino – afferma Luciano Arcarese – è stata un’esperienza significativa, dal punto di vista artistico e forse ancor più dal punto di vista spirituale; per un Coro nato e operante in un Oratorio Salesiano è stata un’occasione per meglio conoscere la figura e l’opera di Don Bosco e per approfondire la sua spiritualità anche attraverso la visita ai luoghi santi salesiani”.

È una tappa importantissima per la crescita e la maturazione del nostro Coro ­– afferma Daniele Riggi – che affronta repertori sempre più impegnativi e porta la propria esperienza musicale e umana in luoghi sempre più prestigiosi.

Azzurra Alessi, Francesca Aprile, Ilaria Caramia, Francesca Emma, Barbara Falzone, Ivana Falzone, Federica Fiorella, Simonetta Franzone, Stefania Lo Monaco, Laura Manzella, Rebecca Mattina, Simonetta Mazza, Daniela Saieva, Daniela Scarlata, Maria Costanza Scarlata, Cristina Sferrazza, Ilaria Testaquatra, Mariella Virga, Anna Wagemaker: questi i nomi delle coriste che hanno vissuto un’esperienza che continuano a descrivere come “bella, meravigliosa, indimenticabile, da ripetere, ricca di emozioni, …” e che hanno scritto un’altra bella pagina di questa avventura.

 Luciano Arcarese

Don Bosco a Cagliari si fa in tre: nasce un’unica comunità salesiana

Dal sito dell’Ispettoria Italia Centrale.

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Dal mese di settembre 2023 i Salesiani della Città Metropolitana di Cagliari avranno una nuova fisionomia: un’unica comunità religiosa a servizio dei giovani del nostro territorio, con il compito di animare le tre case salesiane, ovvero le tre comunità educativo-pastorali che curano tre attenzioni differenti e complementari a servizio dei giovani:

  • la casa di Cagliari Don Bosco è a servizio dei bambini, dei ragazzi e dei giovani con la scuola e l’attenzione al mondo della cultura e della formazione.
  • la casa di Cagliari San Paolo è a servizio dei bambini e dei ragazzi con l’oratorio – centro giovanile e la parrocchia San Paolo, che curano l’evangelizzazione e l’associazionismo giovanile.
  • la casa di Selargius San Domenico Savio è a servizio dei giovani con il Centro di formazione professionale e l’attenzione al mondo del lavoro.

Il sogno di don Bosco, prete torinese del 1800, a favore dei ragazzi e dei giovani, soprattutto i più poveri, continua con rinnovato entusiasmo, avendo nella comunità salesiana il suo nucleo carismatico, che coinvolge tanti laici e i giovani stessi che, diventando protagonisti della propria crescita, realizzano la bellezza di un carisma educativo presente in 136 Paesi del mondo. Anche lì dove i cristiani sono ancora perseguitati e non è tutelato il diritto della libertà religiosa, i salesiani sono chiamati dai governi a fondare nuove scuole e centri di formazione professionale. Un carisma educativo efficace che contribuisce a far crescere «onesti cittadini e buoni cristiani» da oltre 180 anni, e qui nella nostra città da esattamente 110 anni, quando nell’ottobre 1913 si inaugurò il primo anno scolastico nell’allora via degli Orti, oggi via sant’Ignazio da Laconi. Da allora, generazioni di ragazzi si sono alternati sui banchi della Scuola Media e dei Licei, e dagli anni Novanta anche nella Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria dell’Infanzia Lieta. Nel 1955 fu eretta la parrocchia San Paolo, nel quartiere popoloso e popolare di Fonsarda, che si caratterizzò fin da subito per il suo oratorio e centro giovanile, le attività sportive anche di altissimo livello. Ed infine nel 1967 il grande Centro di Formazione Professionale a Selargius che ha formato un’enormità di tecnici specializzati in vari settori del mondo del lavoro, in particolare meccanici d’auto, frigoristi, saldatori, elettricisti.

Una storia che si rinnova per rimanere in ascolto dei giovani e del loro desiderio sempre autentico di felicità e di vita piena. Una storia che continua a coinvolgere numerosi adulti e giovani, donne e uomini, volontari e dipendenti, innamorati di don Bosco, affascinati dal suo sistema educativo, nella scuola, come nell’oratorio e nella formazione professionale.

Una storia che nella città metropolitana di Cagliari vedrà un’unica comunità di religiosi, guidata da don Angelo Santorsola, chiamato a questa bella sfida a partire dal 01 settembre 2023. Don Santorsola, 55 anni originario di Caserta, finora è stato ispettore (Superiore provinciale) dei Salesiani della Italia Meridionale e prima aveva già ricoperto anche incarichi di direzione e formazione, come per esempio, a Napoli e a Genzano di Roma. Come responsabile diretto nell’ambito della scuola arriverà il genovese don Francesco De Ruvo, 42 anni, già impegnato in incarichi di animazione nella Provincia religiosa dell’Italia Centrale, mentre don Marco Deflorio proseguirà come parroco della Parrocchia San Paolo.

Sì, decisamente una sfida bella, nel segno dell’innovazione e della continuità, tutta proiettata al futuro: continuare a camminare in un processo che da quasi due anni vede al lavoro i salesiani, la Famiglia Salesiana, laiche e laici delle tre case, impegnati tutti in un tavolo comune di riflessione e di discernimento che ha portato alla nuova fisionomia di presenza salesiana nella nostra Città Metropolitana.

In prospettiva e in programmazione l’orizzonte è quello di una missione sempre più unitaria, che non annulla le differenze e le peculiarità di ogni singolo ambiente educativo, che prevede iniziative e attività in un’unica offerta educativa. Già in quest’estate 2023 è attivo un segno molto concreto: l’unica Estate Ragazzi Salesiana con oltre 300 bambini e ragazzi iscritti per le cinque settimane di esperienza estiva, che vanno ad aggiungersi a quelli dei Campi Scuola formativi che si svolgeranno ad Alghero.

«Questo nuovo assetto delle case salesiane – afferma don Stefano AspettatiSuperiore dei Salesiani dell’Italia Centrale – è una sfida per noi religiosi, ma anche una splendida occasione per rinforzare il carisma salesiano a Cagliari, assieme a tanti laici e giovani e alla Famiglia Salesiana. L’invito alla sinodalità che ci fa Papa Francesco e che sentiamo urgente si traduce anche in nuove strade da percorrere con coraggio e creatività al servizio dei giovani».

La nuova unica comunità salesiana, intitolata a Nostra Signora di Bonaria, sarà quindi composta da circa 20 religiosi, alcuni più anziani, altri più giovani, alcuni ancora in formazione iniziale, altri molto conosciuti in città, perché si sono spesi per tanti anni nella scuola come nell’oratorio.

Una vera e propria impresa educativa a servizio di tanti giovani, ma anche di tutti coloro, famiglie, educatori, docenti, credenti e non credenti, che continuano a guardare alla gioventù come l’unica reale ricchezza di un popolo.

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Salesiani per il Sociale, lo sguardo al futuro per costruire comunità solidali nella rete sociale salesiana

Tre giorni per guardare al futuro, per “organizzare la speranza” costruendo comunità solidali. Salesiani per il Sociale ha radunato a Roma, dal 9 all’11 giugno quasi centro soci e rappresentati di associati da tutta Italia per presentare il documento di restituzione del processo dal basso, un cammino iniziato a settembre 2022 e che durante i mesi scorsi ha toccato dodici sedi incontrando operatori, educatori, volontari, salesiani e laici.

Il Presidente, don Francesco Preite, molto soddisfatto dell’Assemblea, ha detto: “Dare la possibilità di confrontarsi con esperti ed operatori sulle questioni sociali più urgenti del mondo giovanile italiano e restituire le varie riflessioni dei soci nel documento “Organizzare la speranza” è il modo migliore per festeggiare i 30 anni della rete sociale salesiana Salesiani per il sociale. La prossima tappa sarà quella di aiutare i territori a confrontarsi con le linee di azione condivise emerse nel documento e provare a concretizzarle per rendere concreta la speranza di comunità più solidali con e per i giovani”.

Il tema centrale dell’attività di Salesiani per il Sociale sono i giovani poveri, come ha sottolineato don Stefano Aspettati, ispettore delegato per l’Emarginazione e il disagio giovanile. “Questo è un momento favorevole per l’associazione, che è nata per federare tante realtà e che oggi ha il compito di svolgere un ruolo culturale e di animazione per tutta la rete che si occupa di giovani poveri”.

Una rete sociale “coesa, perché tutte le nostre attività si fanno all’interno di ambienti educativi che hanno dentro la scuola, la formazione professionale, l’oratorio, le parrocchie…noi offriamo una pluralità di inserimento educativo e lavoriamo in interazione con tante realtà”, ha detto don Roberto Dal Molin, presidente del Centro Nazionale delle Opere Salesiane.

Il dibattito e la riflessione attorno al tema delle comunità solidali è iniziato con un panel dedicato alla povertà educativa e al fenomeno dei giovani NEET: a discuterne, Antonio Russo, Portavoce Alleanza contro la povertà; Marco Pagniello, Direttore Caritas italiana; Orazio Giancola, Università La Sapienza di Roma; Vanessa Pallucchi, Portavoce Forum Terzo Settore. Insieme, hanno ragionato su come la povertà educativa non sia solo un fenomeno che riguarda i giovanissimi, ma anche una fetta di popolazione adulta, perché riguarda la competenza acquisita e non solo il livello di istruzione. Si tratta di un problema di opportunità, come ha sottolineato don Marco Pagniello, di un “pavimento appiccicoso” per il quale i figli subiscono la condizione culturale, sociale ed economica delle famiglie. Educativamente povero è chi, arrivato a 15 anni, abbandona la scuola perché sente che si tratta di un luogo non suo. Per contrastare questo fenomeno c’è bisogno di “politiche di ampio respiro”, ha spiegato Antonio Russo, ovvero riforme strutturali per mettere al centro dell’agenda politica la scuola, l’istruzione. Da parte sua, il Terzo Settore, aggiunge Vanessa Pallucchi, deve continuare a lavorare in rete, non perdere il cammino comune per rimanere un soggetto che dialoga con le istituzioni con proposte educative integrate.

Gli oltre 500 contributi raccolti sulla piattaforma digitale Organizzare la speranza oppure durante gli incontri territoriali hanno formato il documento di restituzione presentato in assemblea. “Si tratta di un materiale di sintesi prezioso, che racconta l’Italia salesiana, una base da ascoltare, da prendere in considerazione per la progettazione del sociale delle realtà associate a Salesiani per il Sociale. Un processo che non è stato facile far partire, ma che poi ha coagulato attorno a sé consenso, idee, spunti. Un documento di restituzione che potrà diventare un documento programmatico”, ha sottolineato don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale.

Il documento è stato discusso con i coordinatori dei comitati territoriali, coloro che hanno accolto nei territori la cabina di regia e l’ufficio nazionale: hanno avuto un ruolo attivo negli incontri, e per questo a loro è stata chiesta una restituzione dal lor punto di vista: don Domenico Luvarà, Coordinatore Comitato Sicilia; don Davide Perego, Incaricato Presidio Lombardo-Emiliana; don Emanuele De Maria, Coordinatore Comitato Italia Centrale; don Gianpaolo Roma, Coordinatore Comitato Italia Meridionale, don Massimo Zagato, Incaricato Presidio Nord est e don Stefano Mondin, Coordinatore Comitato Piemonte Valle d’Aosta hanno sottolineato ricchezze e criticità del documento, dal punto di vista di quanto hanno raccolto dopo gli incontri territoriali.

Cura della formazione, co-progettazione, dialogo costruttivo con la formazione professionale per dare accoglienza e inserimenti lavorativi ma anche un momento bello per la vita delle ispettorie, per la cura delle relazioni con le associative dei territori. Serve darsi organizzazione per poter lavorare e proseguire il processo iniziato con gli incontri territoriali.

Come costruire la comunità solidale: tema sul quale hanno ragionato Ciro Bisogno, Presidente PGS; Cristiano Tanas, Presidente CGS; Fabio Attard, Coordinatore Don Bosco Formation; Lorenzo Napoli, Presidente TGS e Rafael Bejarano, Referente per le Opere e Servizi Sociali del Settore PG – sede centrale.

Quanto emerso è che serve andare incontro all’altro per fare comunione, aprire il dialogo nella rete associativa per lavorare insieme e per tornare a parlare con i giovani che non sono solo i destinatari delle opere, ma ne sono i protagonisti. Lavorare in rete con chi persegue i nostri fini, anche con ambienti laici. Dobbiamo insistere sulla rete, che è la chiave per lavorare bene insieme. Alimentare e accendere i riflettori sui problemi dei nostri territori, per non essere considerati solo come erogatori di servizi, ma come mezzi che costruiscono comunità, per arrivare a tutti i nostri giovani.  C’è il desiderio di non perdere l’identità e il carisma, perché noi siamo nati così, siamo nati con l’invito di “conoscere la città”, così come fece don Giuseppe Cafasso con Don Bosco, appena arrivato a Torino. Gli dice: conosci la città! Il tema della corresponsabilità è legato a quello della rete, per collaborare, per lavorare insieme: sensibilità e ascolto devono essere le chiavi per entrare nelle esigenze dei territori.

Il panel Next Generation ha avuto al centro la testimonianza dei giovani volontari del Servizio Civile di ritorno dall’esperienza all’estero. Ciascuno ha scelto una sfida del documento Organizzare la speranza e molti di loro hanno testimoniato la loro volontà di discutere, dire la loro sul tema del lavoro, della scuola, del futuro. Meglio di chiunque altro hanno saputo raccontare i loro territori, le esperienze dei loro coetanei, la difficoltà per alcuni di riuscire a frequentare la scuola. La tenacia, la passione educativa e la voglia cambiare la loro vita e quella di chi incontrano hanno toccato tutti i presenti. Le loro storie, quelle dei loro amici, le riflessioni delle sfide scelte hanno offerto spunti di riflessione per tutti. Le loro speranze guardano al futuro (“come diceva il beato Rosario Livatino, alla fine non ci verrà chiesto se siamo stati credenti ma credibili”, ha citato Valeria) ma sono concentrati sul presente, perché è nel presente che si costruisce la vita delle persone.  “Spero che i giovani possano avere un lavoro dignitoso che possa farli tornare a casa con serenità e con dignità”, ha concluso Valeria.

 

Assemblea nazionale CGS, Palermo 2023: il racconto

Dal sito del CGS, il racconto dell’assemblea nazionale di fine maggio.

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Il weekend dal 26 al 28 maggio ha visto impegnati oltre 50 partecipanti, provenienti dalle associazioni locali CGS di tutta la Penisola, nell’Assemblea nazionale ordinaria della nostra Associazione, responsabile dell’approvazione del bilancio sociale, tenutasi a Palermo presso i locali dell’Istituto Salesiano Don Bosco – Villa Ranchibile.

L’arrivo e la registrazione dei partecipanti, l’accettazione e la verifica delle deleghe e il benvenuto del presidente Cristiano Tanas hanno aperto l’assemblea nella serata del venerdì, coronata poi da una cena a base di piatti tipici locali e, a seguire, una passeggiata lungo la via Libertà, il “salotto buono” della città.
Dopo la preghiera del mattino, la mattina del sabato è stata incentrata sulla relazione del presidente sull’anno passato, il 2022, e su quello in corso, con particolare riguardo alla situazione finanziaria dell’Associazione, illustrata dal tesoriere Emilio Santoro. Un lauto coffe-break nel parco settecentesco della Villa Ranchibile ha concluso la prima parte della mattinata, proseguita poi con la presentazione del libro “Il cibo è festa”, del prof. Gaetano Basile, giornalista e scrittore, edito dalla casa editrice Kalòs, che racconta l’evoluzione della tradizione culinaria e gastronomica della Sicilia nel corso dei secoli e l’influenza che la devozione popolare e le dominazioni straniere hanno avuto su essa. Il dibattito, moderato dalla prof.ssa Myriam Leone e dal dott. Salvatore Leone, è terminato con un’intensa e sentita affabulazione dell’autore, che ha saputo entusiasmare i partecipanti. Il pranzo, anche questo ricco di portate della tradizione siciliana come la pasta con le sarde e il cannolo con la ricotta, è terminato con un leggero anticipo per consentire il trasferimento verso il centro storico di Palermo: qui, i partecipanti all’assemblea hanno avuto la possibilità di visitare il Teatro Massimo “Vittorio Emanuele”, uno dei più grandi d’Europa. Al termine, dopo una breve visita alle bellezze della Via Maqueda, il ritorno al Ranchibile, presso il teatro dell’Istituto, per assistere alla messa in scena di “Ciarlatani – Il Racconto della Pizia”, ultima fatica del laboratorio teatrale del CGS locale. A seguire, è stato messo in scena un estratto di “Così è (se vi pare)”, sempre un lavoro originale della compagnia Volti dal Kàos, ideato proprio durante l’ultimo weekend formativo CGS che si è tenuto a Torino a novembre 2022. La serata si è conclusa con la cena in allegria presso la scenografica “Villa Giulia”, parco seicentesco sito nella zona portuale.
La fase assembleare si è conclusa la domenica mattina, con i saluti di suor Angela Maria Maccioni (ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Sicilia) e l’intervento di Massimo Caminiti, presidente del Cin.It. (Cineforum Italiano, associazione nazionale di cultura cinematografica come il CGS), per proseguire con le votazioni delle relazioni e del bilancio consuntivo. Quindi, la divisione in gruppi di lavoro, chiamati a riflettere sulle proprie realtà associative locali e a presentare nuove idee e proposte, che saranno oggetto del lavoro del Direttivo nazionale nei prossimi mesi. Al termine dei lavori, il “Resonantiae Camera Chorus” del CGS Don Bosco di San Cataldo ha eseguito tre brani polifonici, risaltando per bravura e preparazione. La Santa Messa, presieduta dall’Ispettore dei Salesiani di Sicilia e Tunisia, Don Giovanni D’Andrea, ha concluso i tre giorni di lavoro.

Giovanni Gullo

Animazione Missionaria, tutte le esperienze di volontariato proposte dall’Italia Salesiana

Anche quest’anno, sono numerose le iniziative missionarie che partiranno dalle Ispettorie italiane e dalle associazioni. Sedici destinazioni per offrire ai giovani un’esperienza di volontariato e di servizio.

Questa mappa le raccoglie permettendoci di conoscerle e di accompagnare con la preghiera le case salesiane e i giovani coinvolti.

CNOS-FAP, Esposizione Nazionale dei Capolavori dei Settori Professionali 2023

Pubblichiamo il comunicato del CNOS-FAP sull’Esposizione Nazionale dei Capolavori.

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Si è conclusa l’Esposizione Nazionale dei Capolavori dei Settori Professionali 2023, l’iniziativa organizzata dalla Federazione Nazionale del CNOS-FAP è iniziata a fine marzo che, come ogni anno, coinvolge settori e aree professionali, allievi dei CFP e aziende.

L’esperienza, da oltre quindici anni, coinvolge gli attori principali del sistema educativo della formazione professionale, allievi, formatori, CFP, aziende, istituzioni territoriali si lasciano coinvolgere in quella che risulta essere una tappa fondamentale per la crescita umana e la maturazione professionale degli allievi.

“Ringrazio veramente tanto gli inventori di questa esperienza per aver dato la possibilità a così tanti ragazzi di uscire dalla loro monotona routine per qualche giorno”

“Ho conosciuto dei ragazzi che mi hanno cambiato il modo di guardare il mondo”

“A tutti i ragazzi dei tutti i CFP trovate il modo di fare queste esperienze”

Queste sono alcune delle frasi significative rilasciate dai ragazzi al termine dell’esperienza, una edizione che ha visto la partecipazione di oltre 180 ragazzi/e provenienti da più di 30 Centri di Formazione Professionale della Federazione CNOS FAP distribuiti su tutta l’Italia.

L’Esposizione Nazionale dei Capolavori dei Settori Professionali, la cui prima edizione risale al 2008, si è dimostrata nel tempo una delle esperienze di maggior interesse per la vita della Federazione; se da un lato il Capolavoro proposto agli allievi si colloca nel solco della tradizione salesiana, rivelandosi uno strumento e una prova mediante cui i ragazzi dimostrano di possedere le competenze necessarie per i propri ambiti professionali, dall’altro è motivo di consolidamento del rapporto locale e nazionale con le imprese dei vari settori attraverso il loro coinvolgimento attivo sia nella formulazione delle prove e la partecipazione alle fasi di valutazione sia nello scambio con gli allievi e i formatori.

L’Esposizione Nazionale, che ha avuto sede in 6 diversi CFP d’Italia, ed ha visto premiati nella graduatoria dei migliori capolavori per settore/area i seguenti  allilevi:

  • Settore Automotive: 09 – 12 maggio – sede svolgimento CFP di Bergamo

1 – Barbustel Tommaso (Châtillon)

2 – Moroni Gabriele (Arese)

3 – Gaeni Nicolas (Bergamo)

  • Elettrico automazione 15 – 19 maggio – sede di svolgimento CFP San Donà di Piave

1 – Olbi Francesco (San Donà di Piave)

2 – Dall’Antonia Michele (Arese)

3 – Demoski Admir (Schio)

  • Elettrico Domotica 15 – 19 maggio – sede di svolgimento CFP San Donà di Piave

1 – Scaccabarozzi Matteo (Sesto San Giovanni)

2 – Ruozzo Marco (San Donà di Piave)

3 – Zanussi Elia (Udine)

  • Energia 15 – 19 maggio – sede di svolgimento CFP San Donà di Piave

1 – Cesano Matteo (Fossano)

2 – Algarotti Dante (Vigliano Biellese)

3 – Donè Alessio (San Donà di Piave)

  • Grafico 02 – 05 maggio – sede di svolgimento CFP Mestre

1- Usicco Andrea (Mestre) e Volentieri Fabio (Arese)

2- Bonato Giovanni (Este) e Martino Emma (Verona)

3- Gambalonga Eleonora (Este) e Tapullima Huanso Alessandro Leonardo (Milano)

  • Meccanica Industriale 08 – 12 maggio – sede di svolgimento CFP Vercelli

1- Marcato Andrea (Verona)

2- Boccato Loris (Torino Rebaudengo)

3- Eressin Nobert (Udine)

  • Turistico Alberghiero 28 – 31 marzo – sede di svolgimento CFP Este

1- Frizzarin Julia di Este

2- Cerrai Emanuele di Roma Borgo

3- Cirillo Denise di San Benigno Canavese e Tassone Samuele di Bra

  • Aree trasversali 02-05 maggio – sede di svolgimento Casa Salesiana Firenze

1- Camarilla Davide, Crosato Daniel, Sattolo Francesco (Udine)

2- Agrici Victor, Ferrian Nicola, Mele Alice Mariarita (Verona)

3- Biamonte Luca, Giordano Nicolas, Shekhawat Keshav Singh (Dronero)

Anche quest’anno, un grazie particolare è per le diverse aziende che hanno sostenuto il CNOS-FAP nell’organizzazione dell’Esposizione Nazionale, ed hanno arricchito e valorizzato l’esperienza supportando la Federazione e accompagnando gli allievi in alcune fasi delle prove, segue elenco in ordine puramente alfabetico:

Apple; Aquatherm; Ati Autel; Autogrill; Barry; Bagful; Beta; Blim; Bonaldi Gruppo Eurocar Italia; Bosch; BWT; Cambielli; Carraro; Casella; C&C; Cembre; Cibin; Confidustria Novara Vercelli Valsesia; Costa; DMG Mori; Editoriale Delfino; Elettrificazione; elett.RIK; Enipg; Finder; Fornasier; Frigo Point; Gallazzini; Geberit; Giacomini; GiSi; GM Edu Il giornale del meccanico; Grohe; Grundfos; Guzzon; Heidenhain; Istituto Italiano Saldatura; Keyfrost; Lira; Loescher Editore; Lovato electric; Meusburger; Mitsubishi Electric; Milwaukee; MB; Molini Spigadoro; Mondo Scuola Lavoro; Novatec; O.M.LER; Power Service Srl; Randstad; RDZ; Rehau; Ristorante Aldo moro; Rossetto Impianti; Salumificio Fontana; Sandvik Coromant; Schneider Electric; SD Proget; Siemens; Sikura; Simel; Sonepar Italia; Tergas; Theben; Vieffe meccanica; Vigna; Wacon; WD-40; Zanutta; 3D Beta.

 

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Esposizione Capolavori

“Costruiamo comunità solidali – 30 anni di rete sociale salesiana”: dal 9 all’11 giugno assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale

Dal 9 all’11 giugno, nell’opera salesiana del Pio XI, si terrà l’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale. “Costruiamo comunità solidali – 30 anni di rete sociale salesiana” è il titolo di questo appuntamento che si svolge nell’anno in cui Salesiani per il Sociale compie 30 anni dalla fondazione.

“L’assemblea di Salesiani per il sociale rappresenta un confronto fondamentale per coloro che sono impegnati nella missione salesiana sociale in Italia. Tre giorni nei quali, salesiani e laici si confrontano sulle questioni educative, sociali e culturali del nostro tempo cercando di indicare prospettive e buone prassi, risposte concrete a bisogni e povertà sempre più crescenti. Organizzare la speranza è stato un processo partecipativo dal basso che ci restituisce prospettive ed indicazioni per costruire comunità solidali con e per i giovani”, spiega don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale.

Dopo l’appuntamento dello scorso settembre, quando è iniziato il processo partecipativo dal basso “Organizzare la speranza”, in questa assemblea si metteranno al centro del dibattito alcuni dei temi emersi durante gli incontri territoriali. Da dicembre a maggio, in dieci appuntamenti, la cabina di regia  insieme con l’ufficio nazionale e con il presidente, don Francesco Preite, ha incontrato i soci, salesiani e laici, riflettendo sulle 5 aree di intervento di Salesiani per il sociale (Servizio Civile Universale; Tutela dei minori; Inserimento sociale e lavorativo dei giovani; Migranti; Formazione della rete associativa). Quanto raccolto in questi incontri fa parte del Documento di restituzione che verrà discusso durante l’assemblea, e costituirà la base culturale condivisa per gli indirizzi di azione per i prossimi anni.

L’assemblea nazionale offrirà anche momenti di riflessione e dibattito sui temi che rappresentano l’ossatura delle attività dell’associazione: giovani, lavoro, nuove povertà, rete associativa.

Ecco il programma.

Venerdì 9 giugno

Ore 14,00 Arrivi e sistemazione e registrazione Assemblea

Ore 15,00 Saluti istituzionali

  • Maria Teresa Bellucci, Vice-ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali (video)
  • Roberto Dal Molin, Segretario Conferenza Ispettori Salesiani Italia, Presidente e Direttore Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS)
  • Stefano Aspettati, Ispettore salesiano delegato Emarginazione e Disagio Giovanile

Ore 15,15 Presentazione Assemblea
Francesco Preite, Presidente Salesiani per il sociale

Ore 15,30  Lectio Lc 7,11-17
don Rafael Bejarano, Referente per le Opere Sociali nel Settore della Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana

Ore 16,00 I panel: Povertà educativa e giovani neet. Quale risposte del Terzo Settore alle misure del governo?
Modera: Marta Rossi

  • Antonio Russo, Portavoce Alleanza contro la povertà
  • Marco Pagniello, Direttore Caritas italiana
  • Orazio Giancola, Università La Sapienza di Roma
  • Vanessa Pallucchi, Portavoce Forum Terzo Settore

Ore 17,30 Break

Ore 18,00 II panel: Il processo dal basso visto dai territori (presentazione e confronto)
Modera: Andrea Farina

  • Domenico Luvarà, Coordinatore Comitato Sicilia
  • Davide Perego, Incaricato Presidio Lombardo-Emiliana
  • Emanuele De Maria, Coordinatore Comitato Italia Centrale
  • Gianpaolo Roma, Coordinatore Comitato Italia Meridionale
  • Massimo Zagato, Incaricato Presidio Nord est
  • Stefano Mondin, Coordinatore Comitato Piemonte Valle d’Aosta

Ore 20,00 Cena

Ore 21,30  Incontro per Comitati territoriali SxS

Sabato 10 giugno

Ore 8,00  S. Messa

Ore 9,00 III panel: L’opzione salesiana per i giovani ad alto rischio sociale e la corresponsabilità laicale nelle CEP. Come coniugare pastorale Giovanile, corresponsabilità laicale e opere sociali nelle CEP locali?
Modera: Renato Cursi

  • Ciro Bisogno, Presidente PGS
  • Cristiano Tanas, Presidente CGS
  • Fabio Attard, Coordinatore Don Bosco Formation
  • Lorenzo Napoli, Presidente TGS
  • Rafael Bejarano, Referente per le Opere e Servizi Sociali del Settore PG – sede centrale

Ore 11,00 Break

Ore 11,30 Laboratori territoriali di confronto sul documento e linee futuro.

  • Comitato Sicilia (facilitatore: Isabella Codisco)
  • Comitato Meridionale (facilitatore: Andrea Farina)
  • Comitato Centrale (facilitatore: Vitandrea Marzano)
  • Comitato Piemonte Valle d’Aosta (facilitatore: Micol Trillo)
  • Presidio Nord-est (facilitatore: Riccardo Mariani)
  • Presidio Lombardo-Emiliano (facilitatore: Renato Cursi)

Ore 13,00 Pranzo

Ore 15,30 Salesiani per il sociale next generation: in ascolto dei giovani. Dialogo in Assemblea con i giovani.
Modera: Valentina Bellis, Vice-presidente SxS

Ore 17,00 Break

Ore 17,30 Salesiani per il sociale – documenti parte 1

  • Presentazione ed approvazione del Bilancio sociale 2022,
  • Presentazione ed approvazione della Relazione di missione 2022 con allegato il documento di restituzione del processo partecipativo “Organizzare la speranza 21-25”,
  • Presentazione ed approvazione del Bilancio consuntivo 2022 e del Bilancio preventivo 2023
  • Interventi dei Soci, dibattito e votazioni

Ore 20,00  Cena

Domenica 11 giugno

Ore 9,00 Salesiani per il sociale – documenti parte 2
Elezione Organo di controllo: dott. Stefano Santini (dottore commercialista e revisore legale)
Presentazione programmazione e calendario 2022-2023

Ore 12,00  Santa Messa

Ore 13,00 Pranzo

Per seguire la diretta:

Don Bosco Italia

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Salesiani per il Sociale

 

La Congregazione Salesiana partecipa alla Settimana Laudato Si’

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Nel corso della Settimana Laudato Si’, lanciata da Papa Francesco dal 21 al 28 maggio 2023 si sono svolti diversi eventi a livello locale per celebrare il Creato e diffondere il messaggio della Laudato Si’ sull’ascolto del grido della terra e del grido dei poveri. Anche la Congregazione Salesiana ha partecipato attivamente.

In particolare, segnaliamo che si è tenuta a Roma la presentazione dell’opuscolo La nostra casa comune prodotto congiuntamente dallo “Stockholm Environmental Institute” (www.sei.org) e dal Vaticano. La presentazione è stata organizzata dal Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede, presso l’Istituto di Studi Classici Svedese; sono intervenuti il Cardinale Michael Czerny, S.J., Prefetto del Dicastero, il Direttore dell’Istituto, Måns Nilsson, l’ambasciatore di Svezia presso la Santa Sede, on. Andrés Jato, il Direttore esecutivo del Movimento Laudato Si’, Tomás Insua, VIS e Salesiani di Don Bosco, rappresentati da Emanuela Chiang, e Caritas Internationalis.

Il libretto che è stato presentato mette insieme scienza e fede in modo molto semplice e adatto a qualsiasi lettore, per comunicare sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di vista della fede quanto sia importante riconoscere le interconnessioni e – partendo dai dati scientifici – attingere alla fede per assumere un atteggiamento di cura reale verso la Creazione.

Il testo è disponibile in diverse lingue (Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo e Portoghese) a questo link.

“Invitiamo tutti a scaricare ed utilizzare questo prezioso strumento” ha commentato la dott.ssa Chiang, Referente del Settore per la Pastorale Giovanile per l’ambito dell’ecologia integrale.

Il 26 maggio, inoltre, si è svolta a Bruxelles la Giornata di Riflessione sulla Laudato Si’, organizzato dalla European Laudato Si’ Alliance (ELSIA), di cui i salesiani sono membro attraverso il Don Bosco International (DBI). Il tema di quest’anno era: “Quali competenze per la conversione ecologica?”

Il 2023, infatti, è l’Anno europeo delle competenze. Affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e dall’aumento delle disuguaglianze sociali richiede una serie di competenze, e non solo tecniche. Ci vogliono: visione, “saper pensare fuori dagli schemi”, disponibilità all’ascolto, empatia, narrazione e determinazione a metterle tutte al servizio del cambiamento radicale che Papa Francesco ha chiamato ad innescare attraverso tutto il suo magistero. Per il Settore Pastorale Giovanile ha partecipato Emanuela Chiang.

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