Incontro internazionale dei responsabili del Bollettino Salesiano: una grande rete al servizio della gioventù

Dal 22 al 25 aprile, a Valdocco, si è svolto l’incontro internazionale dei responsabili del Bollettino Salesiano, quasi 80 partecipanti. Alla cerimonia inaugurale erano presenti il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, il Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, don Gildasio Mendes e il Superiore della Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta don Leonardo Mancini, il quale ha ricordato come nel 17° volume delle Memorie Biografiche Don Bosco afferma che il Bollettino Salesiano era il miglior mezzo di propaganda mai concepito, perché Don Bosco stesso dava questa rivista sia a chi aveva il piacere di leggere e di essere informato, sia a chi non aveva alcun interesse: è proprio questo il segreto.

La prima sessione dell’incontro si è aperta con l’intervento di don Stefano Martoglio  che ha parlato sul tema “La dimensione carismatica del Bollettino Salesiano”. “Il Bollettino Salesiano è una rivista centenaria nata dal cuore e dalla mente di Don Bosco. Tutti i redattori del Bollettino Salesiano devono essere coinvolti nel cammino e nella missione della Congregazione. Il Bollettino Salesiano è uno strumento per esprimere il cuore della Congregazione e la mente del Rettor Maggiore, che ne è il Capo Redattore”, ha affermato. Don Martoglio ha esortato che il lavoro del Bollettino Salesiano è una missione condivisa. Mentre lavoriamo per la salvezza dei giovani attraverso questo ministero mediatico, dobbiamo collaborare anche con i laici. Fin da quando Don Bosco iniziò il suo lavoro alla Cappella Pinardi, i laici furono attivamente coinvolti nella sua missione. È quindi essenziale lavorare in armonia con i laici, che diventano parte integrante della nostra missione. Questo grande lavoro deve essere sempre fatto come una missione condivisa”.

La seconda giornata dell’Incontro Internazionale è iniziata con il messaggio di don Giuseppe Costa, Co-portavoce della Congregazione Salesiana, che ha parlato sul tema: “La dimensione salesiana e professionale del Bollettino Salesiano”. Don Costa ha iniziato il suo intervento presentando il contesto in cui assunse questa responsabilità come Direttore del Bollettino Salesiano. Fu un grande passaggio dal bianco e nero alla quadricromia, e furono apportati numerosi cambiamenti. Ha ricordato che in quel periodo il BS aveva il compito di aderire fedelmente al magistero del Rettor Maggiore, alla devozione mariana legata alla basilica, allo sviluppo della missione. Don Costa ha poi fatto un’affermazione suggestiva: “Anche se i salesiani sono di meno, si possono moltiplicare con la presenza del Bollettino Salesiano”, convinto che il BS possa avere un impatto maggiore, comunicare e costruire in un territorio anche se i salesiani sono diminuiti. “Il Bollettino Salesiano è ancora un potente strumento di comunicazione della Missione Salesiana. È stato anche un veicolo per la raccolta di fondi, attraverso il quale i lettori potevano essere trasportati verso un particolare bisogno in una terra di missione, e la propaganda del BS ha portato molto sviluppo e benedizioni alla Missione Salesiana”, ha detto.

C’è stato spazio poi per il confronto sul lavoro fatto nei Continenti: Christoph Sachs, in rappresentanza della Germania e dell’Austria, ha presentato il tema “Come il Bollettino Salesiano può raggiungere le persone in una società sempre più secolare in Europa”, mentre Clarence Watts della Repubblica Sudafricana ha illustrato il tema “Il Bollettino Salesiano al servizio della solidarietà e della pace”. Don Bobby Kannazhath dall’India ha presentato il tema “Comunicare lo spirito salesiano attraverso il Bollettino Salesiano nel contesto della diversità culturale e religiosa”. È stata un’opportunità per conoscere, capire e imparare alcune strategie dagli altri e ha offerto spunti di riflessione su ciò che è necessario fare per rafforzare il Bollettino Salesiano in ciascuna delle Ispettorie.

Nella terza giornata dell’Incontro Internazionale dei Responsabili del Bollettino Salesiano si è svolta la sessione guidata da Flavia Trupia, nota professionista della comunicazione con una forte passione e preparazione sulla retorica. Ha iniziato la sua presentazione descrivendo l’importanza della costruzione del marchio del Bollettino Salesiano che offre la propria identità ed equità. “Il Bollettino Salesiano non è solo una rivista, ma una carta d’identità della Famiglia Salesiana nel mondo”, ha affermato nel suo discorso di apertura. Ha parlato di quanto il BS sia diverso dalle altre riviste, sottolineando la necessità di costruirlo come un marchio internazionale unico e al pari di brand famosi in tutto il mondo come Coca Cola, Ferrari, Tiffany, ecc. Ha indicato i Bollettini Salesiani di varie parti del mondo e ha chiesto ai presenti se fossero in grado di identificarli come un unico marchio. È emerso che erano diversi l’uno dall’altro, e quindi ecco che la volontà di  costruirlo come un unico marchio diventa una necessità. Ha suggerito ai presenti di mantenere un certo rilievo sul mercato accogliendo il cambiamento con i propri tempi, ma li ha anche avvertiti che è importante stare attenti a non perdere l’identità del BS quando si vive una trasformazione simile.

Dopo l’intervento di Flavia Trupia, c’è stato spazio per una tavola rotonda con la relatrice, con  Luca Priuli, Amministratore Delegato dell’editrice salesiana Elledici, insieme a don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione. L’incontro, moderato da don Maciej Makula, ha visto protagonista la platea con domande che hanno stimolato il dibattito. Il nostro modo di comunicare è assolutamente cambiato dopo l’avvento del digitale, si preferisce una comunicazione rapida e magari anche piena di messaggi visuali senza utilizzare tante parole. Ad oggi le persone mostrano pigrizia nell’approfondimento e nell’analisi comunicativa, per questo è necessario modificare la comunicazione adattandola agli interessi comuni dei nostri lettori. Questo vuol dire che se vogliamo fare arrivare un messaggio dobbiamo conoscere i nostri seguaci, dobbiamo studiare un nuovo metodo che possa essere efficace per loro.

Il pomeriggio del terzo giorno è stato dedicato alla relazione di Jean Paul Muller, Economo Generale della Congregazione Salesiana che ha presentato il tema  “Comunicare oggi con identità salesiana, credibilità e visibilità in una società in trasformazione”. Il suo intervento ha toccato tutti i temi di attualità e ha offerto numerosi spunti di riflessione su come il Bollettino Salesiano deve comunicare oggi e sulle sfide da affrontare. Il sig. Muller ha spiegato l’obiettivo e lo scopo del Bollettino Salesiano. Ha detto ai partecipanti: “I nostri lettori devono capire cosa stiamo facendo oggi, quali sono le nostre preoccupazioni, i punti di forza del sistema preventivo, la necessità dei religiosi e l’efficacia della missione dei laici”. Parlando di universalità e di una visione più ampia, il sig. Muller ha affermato: “Dobbiamo affrontare le sfide insieme come Congregazione e Famiglia Salesiana. Non possiamo chiuderci solo nella nostra regione e provincia, perché dobbiamo lavorare come un’unica entità. Siamo chiamati a ispirare i giovani ad assumersi responsabilità e a lavorare insieme in modo sostenibile in un contesto di enorme complessità, creando positività per le generazioni future”.

Don Bosco è stato scrittore, Don Bosco è stato giornalista, Don Bosco è stato un grande comunicatore della Chiesa. Ha scritto una varietà di testi come agiografie, testi storici sulla Chiesa, ma anche scritti di educazione, religione e formazione in genere. Si contano 1.174 suoi documenti. Non solo. Il nostro fondatore è stato anche un giornalista. Nel 1877 fondò il Bollettino Salesiano e vi collaborò fino alla morte”, dice don Gildasio Mendes. “Ogni rete di comunicazione partiva da una pulsione interiore: un sogno, una passione, un proposito. Il suo sistema di comunicare era un vero caleidoscopio. Un mosaico con colori e disegni. Ogni suo gesto era mirato a coinvolgere i suoi giovani, promuovendone il protagonismo e la crescita per la gloria di Dio e grazie all’impulso di Maria Ausiliatrice. Il Bollettino Salesiano di oggi deve essere l’espressione di una rivista che attiva una rete. Deve essere un canale di informazione mondiale, una rivista per creare legami, mostrare il bene che fanno i salesiani per i giovani poveri nel mondo, per esprimere la forza e la bellezza dell’amore. Noi siamo Don Bosco che comunica!”, conclude.

 

 

 

“Costruiamo comunità solidali – 30 anni di rete sociale salesiana in Italia”: a giugno assemblea nazionale

Si terrà a Roma, all’istituto Pio XI, dal 9 all’11 giugno l’assemblea nazionale 2023 di Salesiani per il Sociale “Costruiamo comunità solidali – 30 anni di rete sociale salesiana in Italia” . Continua il percorso intrapreso a settembre 2022 di Organizzare la Speranza che, a giugno, vedrà la condivisione di quanto raccolto in questi mesi di incontri territoriali e la presentazione delle linee programmatiche per i prossimi tre anni.

“Il prossimo 9 luglio festeggeremo i 30 anni della nostra rete sociale salesiana, fondata da salesiani lungimiranti e profetici – dichiara don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale -. Un evento che ci riporta alle origini della scelta salesiana di una pastorale giovanile italiana che includa la dimensione del disagio e dell’emarginazione giovanile, e che oggi viene rilanciata fortemente dal Rettor Maggiore con l’opzione salesiana per i giovani ad alto rischio sociale come impegno per la giustizia, la pace e la cura del creato. L’emarginazione e disagio giovanile della Pastorale Giovanile Salesiana è denominata nella lettera del Rettor Maggiore con un’accezione più inclusiva: opere e servizi sociali. Le opere ed i servizi sociali sono una dimensione ed un ambiente della nostra Pastorale Giovanile che incontriamo nelle Comunità Educative Pastorali da Nord a Sud”.

I tre giorni di assemblea saranno organizzati con momenti formativi, tavole rotonde per discutere della rete associativa e conoscere l’esperienza dei territori. Ci sarà modo di ascoltare la voce delle istituzioni sulla riforma del Terzo Settore e gli aggiornamenti in corso.

“Insieme salesiani e laici possiamo compiere il passaggio verso una pastorale giovanile aperta, corresponsabile e connessa con i problemi del mondo e della gente: passare dall’io al noi, dal “si è sempre fatto così” alla novità dei segni dei tempi che richiedono competenze, innovazione, rinnovata passione educativa”, conclude don Francesco Preite.

Il programma:

 VENERDÌ 9 GIUGNO    

Ore 14,00 Arrivi e registrazione Assemblea

Ore 15,00 Saluti istituzionali

Presentazione Assemblea

Ore 15,30 Lectio Lc 7,11-17

Ore 16,00 I panel: Povertà educativa e giovani neet: quali risposte del Terzo Settore e quali le misure del governo italiano?

Ore 17,30 Break

Ore 18,00 II panel: Il processo dal basso visto dai territori.

Ore 20,00 Cena

Ore 21,30 Incontro per Comitati territoriali SxS

 SABATO 10 GIUGNO    

Ore 8,00 Santa Messa

Ore 9,00 III panel: L’opzione salesiana per i giovani ad alto rischio sociale e la corresponsabilità laicale nella costruzione di Comunità Educative Pastorali solidali. Come coniugare Pastorale Giovanile, corresponsabilità laicale e opere sociali nelle CEP locali?

Ore 11,00 Break

Ore 11,30 Laboratori di scrittura dal basso

Ore 13,00 Pranzo

Ore 15,30 Laboratori di scrittura dal basso

Ore 17,00 Break

Ore 17,30 Restituzione in Assemblea Salesiani per il sociale

Dialogo in Assemblea

Votazione del documento programmatico ad experimentum per un anno

Ore 20,00  Cena

Serata libera

 DOMENICA 11 GIUGNO      

Ore 9,00 Relazioni del presidente e presentazione del bilancio Elezione Organo di controllo

Interventi dei Soci, dibattito e votazioni Presentazione programmazione 2023-2024

Ore 12,00 Santa Messa

Ore 13,00  Pranzo

Per iscriversi c’è tempo fino al 21 maggio cliccando sul link sotto.

Per iscrizioni

CNOS-FAP Napoli, inaugurato il nuovo laboratorio automotive con Yamaha

Lunedì 17 aprile, con Yamaha, Beta e CNOS-FAP Salesiani per la Formazione Professionale si è tenuta l’inaugurazione del nuovo laboratorio automotive Yamaha presso il Centro di Formazione Professionale Scuola del Fare ”Giulia Civita Franceschi” al Don Bosco Napoli.
Questo laboratorio all’avanguardia offrirà ai ragazzi l’opportunità di accedere a mezzi di ultima generazione e attrezzature di alta qualità. Pasquale Calemme, il direttore dei corsi, afferma ”Siamo entusiasti di poter offrire ai nostri studenti un’esperienza di apprendimento così innovativa e coinvolgente, che li preparerà al meglio per il loro futuro professionale nell’industria automobilistica”.
“La Regione Campania ha investito e continuerà ad investire sulla Formazione Professionale come una delle risorse fondamentali per combattere la dispersione scolastica e per preparare i giovani campani al mondo del lavoro”, afferma l’Assessore alla Formazione Professionale della Regione Campania Armida Filipelli.
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Salesiani Italia Centrale, Webinar Online sulla VITA in COMUNE con i GIOVANI

“Una casa annessa all’oratorio” è il racconto di un’esperienza attuale ma dal sapore antico che da oltre un decennio alcune case della nostra realtà salesiana stanno vivendo.

Poter ripercorrere la storia che ne è scaturita è un vero esercizio di lettura sapiente della realtà abitata e guidata dal dono dello Spirito Santo.

(estratto del Documento)

 

Da alcuni anni le esperienze di Vita in comune con i giovani si stanno diffondendo nelle case della nostra Ispettoria, nel territorio dell’Italia Centrale, quale occasione speciale di fraternità e di spirito di famiglia tra adolescenti e giovani, con le Comunità Religiose e le Comunità Educative Pastorali esprimendo il desiderio di congiungere in modo armonico spiritualità del quotidiano e parola di Dio, fede e vita.

Si tratta di un cammino, un semplice segno dei tempi che la Chiesa ha accolto e che già da diversi anni interroga tante diocesi, tanti territori e vede esperienze varie che rivitalizzano la sua anima domestica chiamata a stare con Gesù.

Nella esortazione post-sinodale, Christus vivit, consegnataci da Papa Francesco, è presente un forte incoraggiamento a seguire con determinazione questa direzione che i giovani stessi ci stanno chiedendo.

Per questo motivo, come Salesiani di Don Bosco dell’Italia Centrale, lo scorso anno pastorale abbiamo organizzato due Consulte per approfondire ulteriormente questo tema attraverso le esperienze già presenti nelle nostre case. Successivamente la riflessione ci ha condotto alla redazione di un documento su queste esperienze intitolato “Una Casa annessa all’Oratorio. Vita con e per i giovani”. Documento che sarà presentato in questa occasione.

Alla domanda di un giovane che chiedeva se progetti di vita comune fossero possibili in tutte le case salesiane, don Ángel Fernandez Artime (Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana) ha voluto rispondere “sì”, aggiungendo che l’essenziale, al di là delle possibilità e della logistica, è fare di ogni casa salesiana un altro Valdocco; talvolta sarà possibile instaurare convivenze di giovani all’interno di comunità salesiane, in altri casi si potranno condividere momenti di preghiera,.. ciò che importa è la volontà di vivere la vita con i giovani, rendendo significativi i momenti di condivisione.

È davvero edificante vedere la gratitudine che i giovani sentono nell’essere parte di progetti nuovi che profumano di antico e di autenticità. Essere parte di una storia che ci precede e che ci seguirà, è il modo più bello per lasciarsi coinvolgere dalla vita perché permette di fare esperienza concreta di abitare una casa, essere parte di una famiglia, essere importante per qualcuno, essere insieme in cammino…felici nel tempo e nell’eternità!

(estratto del Documento)

 

In questa occasione saremo accompagnati e ci metteremo in ascolto di don Rossano Sala, Direttore della rivista «Note di pastorale giovanile», membro del Centro Nazionale Opere Salesiane d’Italia, già Segretario Speciale della XV Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”; e di don Samuele Marelli, Vicario parrocchiale a Seregno, Autore del Libro “ Fare casa-giovani e vita comune”, già direttore e presidente della FOM, oltre che responsabile degli oratori diocesi lombarde e consulente ecclesiastico del comitato di Milano del CSI.

Destinatari: gli educatori dei gruppi giovanili (sacerdoti, religiosi/e, laici…) ed i giovani interessati.

Data: giovedì, 27 aprile 2023

Ore: 18.30-20.30

L’incontro di svolgerà online.

 Ai primi che si iscriveranno verrà inviato il link del webinar ZOOM per partecipare e poter interagire con i relatori.

PER TUTTI sarà possibile seguire l’incontro, trasmesso in diretta, sul canale YouTube della ICC

Iscrizioni: compilando l’apposito Google Form entro e non oltre sabato 22 aprile.

 

Informazioni:

don Francesco De Ruvo

E-mail: vocazionicc@donbosco.it

CGS, Assemblea Nazionale dal 26 al 28 maggio a Palermo

Dal sito del CGS.

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L’Assemblea nazionale ordinaria del CGS si terrà a Palermo dal 26 al 28 maggio 2023. Il Consiglio direttivo ha voluto riprendere la consuetudine – già praticata nel corso dei precedenti mandati -, scegliendo di anno in anno una sede diversa per l’Assemblea nazionale, in modo da rafforzare i legami con le realtà locali e favorire la conoscenza reciproca. Negli ultimi decenni, infatti, l’Assemblea nazionale è stata ospitata a Roma, Rimini, Pesaro, Torino, Catania, Firenze, Genzano di Roma, Pescia, Genova, Taranto, Cagliari…

Si tratta dell’appuntamento associativo più importante dell’anno, al quale dovrebbero essere rappresentati tutti i CGS affiliati.

Il termine per le iscrizioni all’Assemblea nazionale è fissato per il 16 aprile 2023.

Scarica il programma

I Salesiani alla scoperta della Cooperativa sociale L’Iride di Monza

Da Monza Brianza news.

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Si è conclusa questa settimana la straordinaria esperienza di 150 ragazzi della scuola secondaria di secondo grado “Ernesto Breda” – Salesiani di Sesto San Giovanni presso la Cooperativa sociale L’Iride di Monza. Un’occasione di conoscenza e scambio degli allievi di quinta dell’Istituto tecnico, di apertura e scoperta dell’altro, fianco a fianco con i ragazzi disabili della Cooperativa; più che una semplice “gita” o un laboratorio, un’esperienza di condivisione di tempo e talento.

La Direttrice della Cooperativa, Claudia Valtorta, ha raccontato agli allievi dei Salesiani, incontrandoli prima nella loro scuola, la storia e la mission de L’Iride, poi è iniziata l’avventura con gli utenti fragili che ogni giorno frequentano gli spazi di via Cimabue e limitrofi a Monza. In gruppi di circa una trentina, gli allievi degli indirizzi meccanico, meccatronico, elettrico, elettrotecnico e informatico si sono messi alla prova sia negli spazi socio-educativi che nell’area produttiva de L’Iride, sperimentando uno sguardo verso il prossimo in una dimensione di fragilità che può “sposarsi” con l’aspetto lavorativo ed educativo.

Classe per classe si sono cimentati in un laboratorio di arte-terapia, poi hanno visitato il settore produttivo de L’Iride con i disabili impegnati nel loro lavoro di assemblaggio elettromeccanico.

“Questo è stato senza dubbio un momento di importanza capitale perché i nostri allievi hanno imparato da ragazzi fragili, ribaltando i normali preconcetti, vedendo con i loro occhi quanto possano essere competenti ed entusiasti del loro lavoro; per chi sta affrontando un percorso di studi in meccanica, elettrotecnica o informatica sono insegnamenti, anche di vita, preziosi – ha spiegato don Alessandro Curotti, catechista, coordinatore delle attività di educazione alla fede della scuola – Naturalmente non manca anche il momento più spirituale, di ritiro, con spezzoni di film che aiutino a riflettere su ciò che si è sperimentato e l’attività conseguente, orientata al progetto di vita; in fondo ciò che proponiamo loro è un’esperienze di significato”.

“Abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo e ci siamo lanciati in questo progetto – dettaglia la Direttrice de L’Iride, Claudia Valtorta – 150 ragazzi sono tanti, vedere il pannello che hanno realizzato nel laboratorio di arte-terapia con tutte quelle firme che occupano totalmente lo spazio disponibile riempie il cuore”. Mentre parliamo ci sono ragazzi al lavoro nel laboratorio artistico, altri in visita in produzione, altri che giocano a calcetto, con il suono del pianoforte a raccordare tutte le voci.

“È nella relazione con l’altro, con il mondo fuori che invade i nostri consueti spazi della Cooperativa che scopriamo ancor più la nostra identità, la relazione la valorizza, facendo emergere risorse, capacità e limiti, attraverso l’accoglienza. Sono certa che questi giorni siano stati di arricchimento per tutti” sono le parole di Paola Nascamani, educatrice de L’Iride.

 “Lavoro qui da due anni – racconta soddisfatto e sorridente Gianmario Pinna, dipendente de L’iride – Oggi ho potuto fare da maestro a questi ragazzi nell’assemblaggio di un collettore, alcuni hanno messo degli anelli storti, ma io li ho corretti e insieme abbiamo fatto un ottimo lavoro”.

“Mettere persone fragili in condizione di lavorare e portare il loro contributo è la vera scommessa de L’Iride – spiega Simone Cobianco, Direttore di Produzione Settore B – Per me sapere che ciò che faccio permette a loro di lavorare è una missione, è qualcosa che anche quando torno a casa stanco alla sera mi permette di ricaricarmi e mi sprona poi a dar sempre tutto me stesso, mettendo a disposizione energie fisiche e mentali e anche ciò che ho imparato nelle esperienze professionali precedenti”.

“Con l’arte-terapia sperimentiamo la collaborazione più vera: ognuno porta il suo contributo, si crea insieme, nessuno è un mero esecutore, ciascuno trova qualcosa di già realizzato e lo migliora, modificandolo un po’ e sviluppando un’opera d’insieme; è una staffetta dove ciascuno fa un pezzo, lo affida ad un altro che ne darà continuità” specifica l’arte-terapeuta Valentina Selini.

Lorenzo, quinta indirizzo Meccanica e Meccatronica dell’Istituto salesiano: “Questa esperienza mi ha segnato molto dal punto di vista morale perché ho visto che le persone fragili possono fare operazioni e procedimenti che svolgiamo anche noi, ho imparato a lavorare in team in chiave di autentica collaborazione… ci fosse una nuova edizione di questo progetto vi parteciperei più che volentieri”.

Diego, quinta indirizzo Meccanica e Meccatronica dell’Istituto salesiano: “Ho trovato questi giorni molto interessanti, ho scoperto qui l’esistenza di apparecchiature nuove e cosa servono… e anche che, con il giusto metodo, persone disabili possono lavorare in un’azienda, rispettando scadenze e producendo con qualità. Sono d’accordo con Lorenzo, se ci fosse modo di continuare quest’esperienza non avrei dubbi nel dire di sì.”

La collaborazione della Cooperativa monzese L’Iride con i Salesiani di Sesto san Giovanni è frutto di un accordo ampio che già comprende tirocini curricolari ed extra-curricolari per i ragazzi del Centro di Formazione Professionale, nonché apprendistati e PCTO; da quest’anno la collaborazione si è estesa anche ai maturandi che stanno per diventare periti tecnici. Il futuro di questo progetto pilota? Stiamo sognando di portare i ragazzi della cooperativa nei cortili e nei laboratori della nostra scuola!

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Borgo Ragazzi Don Bosco Roma, inaugurato il laboratorio di saldatura al CFP

Dal sito del CNOS-FAP Lazio

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Nel pomeriggio di ieri, giovedì 23 Marzo 2023, si è svolta l’inaugurazione del nuovo laboratorio di saldatura, all’interno del Centro di Formazione Professionale CNOS-FAP Lazio “Borgo Ragazzi Don Bosco”

Il laboratorio è stato realizzato, grazie al contributo della Fondazione Johnson & Johnson, con la collaborazione dell’Istituto Italiano della Saldatura. La struttura, fiore all’occhiello del settore meccanica industriale del centro, nasce con l’auspicio di diventare nel tempo un punto di riferimento, per la formazione dei giovani e dei professionisti del settore.

L’evento ha assunto una importanza maggiore visto, che ieri è stata l’occasione per aprire i festeggiamenti del 75° anno di vita della Casa Salesiana del “Borgo Ragazzi Don Bosco”, fondata nel 1948.

Durante l’inaugurazione sono intervenuti:

don Daniele Merlini SDB, direttore della casa salesiana che ha condiviso con la comunità la sua riflessione sulla Provvidenza;

don Stefano Aspettati SDB, superiore dei salesiani dell’Italia centrale, ha sottolineato il grande lavoro che Don Bosco ha fatto per i giovani e ha anche voluto sottolineare che la vita personale di Don Bosco non è stata facile. Ha dovuto affrontare molte difficoltà e ostacoli per realizzare la sua missione. Tuttavia, è stato proprio questo impegno a favore dei giovani che ha dato senso e significato alla sua vita.

Secondo Fabrizio Tosti, Direttore Nazionale della formazione – Federazione CNOS FAP – SALESIANI ,il successo formativo non si limita al conseguimento di un titolo di studio o di un lavoro ben remunerato. Il vero successo formativo consiste nell’acquisizione di competenze e abilità che permettono di affrontare la vita in modo consapevole e sereno.

Silvia De Dominicis, Presidente della Fondazione Johnson & Johnson si è concentrata sull’importanza di curare le comunità e dare concretezza ai giovani. In un mondo sempre più frenetico e individualista, diventa fondamentale prestare attenzione alle comunità in cui viviamo ed è importante dare concretezza ai giovani, offrendo loro opportunità di apprendimento e crescita.

Giancarlo Canale dell’ IIS, Istituto Italiano Saldatura, ha raccontato della prima esperienza con i Salesiani di Gela nel 1989.

Mauro Caliste, Presidente del V Municipio, ha parlato dell’importanza della politica del fare e come il Borgo ragazzi don Bosco può essere un faro per molti giovani, che spesso cercano modelli positivi di riferimento per la loro crescita personale e professionale.

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Villa Sora Frascati, calendario di incontri sulla genitorialità

I mesi di marzo ed aprile, a Villa Sora, si arricchiscono di quattro appuntamenti aperti al pubblico, per confrontarsi su temi che riguardano la genitorialità.

Venerdì 24 marzo si svolgerà il primo dei quattro appuntamenti. “Dalla coppia ai figli. La cura della relazione tra marito e moglie come fondamento del benessere dei ragazzi” il titolo dell’incontro che sarà curato dalla dott.ssa Costanza Miriano, giornalista e scrittrice.

L’incontro si inserisce all’interno di un calendario di appuntamenti: quattro incontri di formazione alla genitorialità per essere sostenuti e guidati in una comprensione sempre più piena della propria missione e nella scoperta di quei tratti specifici della maternità e della paternità, nella loro essenziale complementarietà, che ciascuno già agisce e di quelli che invece meno mette in atto.

Tutti gli eventi si svolgeranno presso il teatro di Villa Sora a partire dalle ore 20:30. A disposizione, durante gli incontri, servizio di assistenza per bambini in tenera età.

locandina Scuola genitori 2023

 

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La Violetta di Don Bosco: Salesiani per il Sociale in 12 piazze italiane per sostenere il progetto “Tu per i bambini”

Spesso ci sentiamo in dovere di dimostrare pubblicamente la nostra generosità, ma come la violetta, il nostro aiuto può essere discreto e ancora avere un impatto significativo.
Non è necessario avere grandi risorse per fare la differenza, ma piuttosto l’intenzione e la volontà di fare qualcosa per gli altri.

Il 25 e 26 marzo 2023, saremo presenti nelle piazze, negli oratori e nelle parrocchie con le violette di Don Bosco, pronti a diffondere il messaggio di solidarietà e di sostegno per i bambini e i ragazzi in difficoltà.

“Fare il bene senza comparire. La violetta sta nascosta ma si conosce e si trova grazie al suo profumo.”

La violetta di Don Bosco rappresenta proprio questo concetto: fare il bene senza cercare l’attenzione o il riconoscimento per le nostre azioni. La violetta è un simbolo di solidarietà e di sostegno per i bambini e i ragazzi delle Case Famiglia e delle Case Don Bosco in tutta Italia. Acquistando una violetta, si può contribuire in modo concreto al progetto “Tu per i bambini” e dare il proprio supporto a chi ne ha bisogno con una donazione regolare mensile. Sarai ogni giorno al fianco di bambini e ragazzi soli: tanti di loro hanno bisogno ora di qualcuno che li prenda per mano e li accompagni verso un futuro migliore.

Non perdere l’occasione di portare a casa la tua violetta e dimostrare il tuo supporto a chi ne ha bisogno. Come la violetta che si fa trovare grazie al suo profumo, il tuo gesto modesto può avere un impatto enorme sulla vita di molte persone.

“La prima felicità di un fanciullo è il sapere di essere amato.”

Questo è uno dei messaggi più importanti che Don Bosco ripeteva ed è questa sua straordinaria eredità che cerchiamo di portare ogni giorno, noi di Salesiani per il sociale, nelle nostre case-famiglia e nelle Case Don Bosco: far sentire affetto e amore ad ogni bambino a cui è stata portata via la gioia e la spensieratezza dell’infanzia.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, fiore e il seguente testo "Salesiani per sociale TU |BAMBINI La Violetta di Don Bosco Scegliendo la violetta di Don Bosco, sostieni il programma "Tu per bambini" aiutando, modo concreto insieme a noi, ambin ragazzi delle Case Famiglia delle Case Don Bosco di tutta Italia. Porta casa tua violetta e prenditi cura di lei. SABATO 25 MARZO dalle 9:00 alle 19:00 Piazza San Lorenzo Lucina DOMENICA 26 MARZO dalle 9:00 alle 19:00 Piazza San Lorenzo in Lucina € 12"

Seguire l’innovazione nella didattica e nella formazione professionale: le sfide per i Salesiani dopo Didacta

Dall’8 al 10 marzo, nella Fortezza Da Basso a Firenze , i Salesiani in Italia hanno partecipato a Didacta, la principale fiera sull’innovazione del mondo della scuola.

Con uno stand animato da CNOS-FAP e CNOS-Scuola, i Salesiani hanno potuto presentare la loro offerta formativa anche attraverso workshop e convegni.

“È importante per noi essere qui a Didacta perché come CNOS-FAP abbiamo bisogno di innovare il nostro modo di fare formazione, di stare la passo dei tempi per rendere i giovani sempre pronti ad affrontare le sfide nuove, con i valori antichi che la tradizione porta con sé”, ha detto don Fabrizio Bonalume, direttore generale del CNOS-FAP.

“Il 90% delle persone che è passato al nostro stand ha avuto un aggancio con i salesiani: sono stati exallievi, o hanno un familiare che frequenta le scuole o l’oratorio. I docenti e le maestre ci chiedono come abbiamo attualizzato il nostro sistema attraverso progetti concreti sull’innovazione, come l’educativa digitale – spiega invece don Stefano Mascazzini, Presidente nazionale del CNOS Scuola – Salesiani per la scuola. – Noi ci presentiamo come Salesiani di Italia con il FAP ed è importante per noi che formazione e istruzione siano visti dalle persone come un’unica cosa, e la nostra presenza dà l’idea di quanto in questi anni il sistema preventivo sia attuale per i docenti che vengono a visitare questa fiera. Il sogno che abbiamo è che le persone sappiano che il sistema preventivo di Don Bosco è vivo e opera in più di 144 scuole e in 62 CFP, con un numero considerevole di alunni”.

Il workshop “Educazione e innovazione”, svolto il 9 marzo, ha voluto presentare l’esperienza salesiana nel sistema scolastico formativo. Uno dei momenti di approfondimento è stato quello di presentazione dell’esperienza della scuola digitale di Sesto San Giovanni, tenuto da Tommaso Franchini, docente scuola secondaria e  responsabile della didattica ed educativa digitale, membro della consulta Scuola-IEFP per l’Ispettoria Lombardo Emiliana e da Raffaele Gallo, docente e animatore digitale.

“Dopo Didacta – spiega Tommaso Franchini –  la sfida della scuola salesiana è quella di proseguire in questa direzione, quindi trovare i nuovi punti, i nuovi cambi di paradigma che aspettano la scuola come l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata, integrarle nelle nostre lezioni per dare sempre di più ai ragazzi nella loro corsa verso il domani”.

“Il servizio dei Salesiani a favore dei giovani nella Scuola e nella Formazione professionale”, è stato invece il titolo del panel tenuto da don Fabio Attard, coordinatore formazione salesiani e laici in Europa. “La presenza dei giovani nelle nostre scuole salesiane continua a richiamare quello che la loro storia ha richiamato a Don Bosco: grande attenzione alla loro storia, al contesto che vivono, la grande capacità nostra di saperli incontrare là dove si trovano e la nostra capacità di offrire loro tutte le opportunità possibili per un futuro dignitoso che abbia la dimensione culturale, umana, raffinata, come anche quella valoriale”.

Didacta è anche l’occasione per tessere una rete di relazioni, come racconta Fabrizio Tosti, direttore nazionale dell’offerta formativa del CNOS –FAP:  “Questo è un momento per creare relazioni, reti e sinergie tra istituzioni educative ma soprattutto, per la formazione professionale, con i fornitori di tecnologia che possono diventare contatti di eccellenza per i nostri CFP, con tanti fornitori stiamo già programmando appuntamenti futuri per collaborare. Il significato della presenza salesiana a Didacta è continuare a percorrere il solco tracciato già da Don Bosco: per lui l’innovazione nei primi laboratori creati nella Torino nel 1850 era l’elemento fondamentale”. E conclude: “Le persone che incontriamo mostrano stupore e meraviglia perché non conoscono la Formazione Professionale così come è strutturata da noi salesiani, poi ci chiedono dove siamo presenti, se tutti possono accedere ai nostri percorsi e se è previsto l’accompagnamento dei ragazzi nel mondo lavorativo”.

Quello che verrà dopo Didacta lo delinea Luca Caputo, Segretario nazionale Area Digitale CNOS-FAP: “La sfida che attende CNOS-FAP dopo Didacta è quella di approfondire ulteriormente l’educativo digitale così come lo abbiamo introdotto più di dieci anni fa per farlo diventare una scelta di sistema di sistema vincente, attuale e concretamente realizzata dal maggior numero possibile dei nostri centri”.

Per don Roberto Dal Molin, presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane, la partecipazione dei Salesiani a Didacta serve a “presentare ed esporre le idee e le belle esperienze in atto nelle nostre realtà scolastiche e di formazione professionale in Italia e lasciarci contagiare dalle idee che nell’innovazione della scuola ci sono oggi in Italia. Una bella e ricca esperienza di presentazione e di contagio”. Quello che invece il mondo salesiano può portare a casa è il “contagio” di altre esperienze e idee, per fare in modo che “l’innovazione sia un riflesso della passione educativa che abbiamo e non andare a traino del moderno”.

Durante la fiera, l’ispettoria salesiana del Piemonte ha presentato l’esperienza Maker Lab allestiti in diversi Oratori grazie al progetto Labs To Learn che si propone di offrire una “seconda occasione” a minori e adolescenti a rischio di esclusione dai percorsi scolastici e formativi e promuovere il rafforzamento delle loro competenze logiche (STEM), delle life skills, dell’auto-stima, degli alfabeti indispensabili per la continuità formativa. Il progetto, finanziato da “Impresa Sociale con i Bambini” nell’ambito del Bando “Un Passo Avanti”, si sta realizzando nelle Case Salesiane dei territori di Torino, Bra, Vercelli, Alessandria e Casale, in partenariato con 9 Istituti Comprensivi e vede coinvolti, nell’ottica di un’alleanza educativa, gli educatori degli Oratori, i formatori delle sedi CNOS-FAP, i docenti delle scuole e le famiglie.

“Come Pastorale giovanile salesiana del Piemonte siamo contenti di questa presenza a Didacta, perché per la pastorale giovanile l’istruzione è fondamentale, e siamo contenti di esserci con un progetto che ha saputo mettere insieme tanti ambienti della nostra realtà, quello dell’oratorio con quello della scuola. Per dire che come salesiani riusciamo a curare meglio i ragazzi nel momento in cui riusciamo a prenderli nella loro integralità. Non solo una scuola secondo i canoni ordinari, non solo un oratorio che non sa interfacciarsi con il territorio ma mettendo insieme la sapienza dei due ambienti, ecco che siamo riusciti a esprimere qualcosa di nuovo con il progetto LabsToLearn di AGS e con il Maker Lab che presentiamo a Didacta”, dice don Alberto Goia, delegato di Pastorale Giovanile del Piemonte.

LabsToLearn con i Maker Lab ha intercettato molti dei giovani considerati in difficoltà: “Il mondo degli ultimi è un mondo che viene intercettato sia dall’oratorio che dalla scuola, quindi abbiamo provato a immaginare come questi due mondi – abbastanza istituzionali – potevano mettersi insieme per creare attorno a questi ragazzi un progetto unico che lavorasse insieme con loro a 360 gradi – racconta Valentina Bellis, responsabile dell’ufficio Emarginazione e Disagio giovanili del Piemonte – . Nascono così alcune sperimentazioni che noi abbiamo chiamato Maker Lab, dove proviamo a sperimentare dei luoghi dove la didattica diventa tempo libero e dove studiare diventa divertente e dove, come diceva Don Bosco, noi abbiamo dei ragazzi con l’intelligenza nelle mani, quindi li aiutiamo a creare dei prodotti e poi gli spieghiamo che proprio facendo quel lavoro che è divertente loro hanno appreso dei contenuti importanti della didattica. La presenza di un oratorio a Didacta, fiera per la scuola, è la classica innovazione che nasce più di cento anni fa, quella più grande che va riscoperta ogni giorno, ovvero la possibilità di stare in un luogo con altri ragazzi dove ci sono degli adulti significativi per la vita dei ragazzi e che sanno stare con loro, l’innovazione sta nel verbo “stare”, stare insieme”.

“Siamo qui a raccontare questi tre anni di progetto sulla lotta alla dispersione scolastica e contrasto alla povertà educativa, progetto che si avvale anche delle tecnologie digitale, in particolare nel nostro Maker Lab abbiamo provato a lavorare con la didattica digitale, con la robotica e i Lego Spice per lavorare sull’apprendimento laboratoriale. Ci sono anche dei ragazzi che hanno lavorato sui Maker lab per far vedere a tutti il percorso che hanno fatto”, conclude Alessandro Brescia, responsabile del progetto LabsToLearn.

 

 

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